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La via da Borgo alla Val di Sella
Girovagando in Valsugana
di Massimo Dalledonne
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LA VIA DA BORGO ALLA VAL DI SELLA
Ma chi lo dice che tutte le strade portano a Roma? Per chi abita a Borgo, infatti, sembrerebbe più logico rispondere così: tutte le strade portano in Sella, la valle beata, tanto cara ad Alcide Degasperi.
Una valle, quella di Sella, che nei secoli scorsi era raggiungibile da Borgo salendo da Piagaro e località San Giorgio. Una strada oggi chiusa al transito, sconnessa e poco sicura, ma che in passato permetteva, al termine di una ripidissima salita nel tratto della Val della Croce, di arrivare fino all’Hotel Legno ed allo stabilimento. Come si legge nel terzo volume di Ausugum, a cura di don Armando Costa, “Questa strada non offre una comunicazione con altri comuni, ma ella è una strada di sommo vantaggio della popolazione, in quanto ella serve per condurre alle ubertose selve di Sella, l’abbondante legna per gli usi domestici, tanto da fuoco quanto da fabbrica, e dei foraggi per gli animali”. È un documento datato 1832. “Sella d’altronde serve di villeggiature nell’estate. Questa strada può essere divisa in cinque tronchi, cioè il primo dal Borgo
La strada di sella al capitello di San Lorenzo negli anni 1900 (collezione Strobele dal libro La Valle di Sella di Aldo Masina)
fino in Piagaro, della lunghezza di pertiche 1000; il secondo da Piagaro a San Giorgio della lunghezza di pertiche 500; il terzo da quivi fino al Capitello di San Lorenzo della lunghezza di pertiche 800; il quarto sino alla valle della Croce sopra la lunghezza di pertiche 500. Da quest’ultimo punto sino alla cosiddetta Locanda nella lunghezza di pertiche 700”. In Sella vi si poteva arrivare anche con una seconda carrareccia. Così la definisce, nel suo libro dedicata alla valle di Sella, Aldo Masina. “Una strada molto ripida – si legge – che partiva da Olle e località Prae e che poi, attraverso il Dosso, si univa con quella principale vicino all’Hotel Legno”. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale tutto cambia. Nella piccola valle ci sono le truppe militari italiane e, per sfuggire alle cannonate austriache dalla Panarotta e dal colle di Sant’Osvaldo, viene deciso di mettere mano alla viabilità per trasportare, in massima sicurezza, materiali ed attrezzature dal fondovalle in quota. Così, come ricorda ancora il Masina, tra il 1915 ed il 1918 si costruirono ex-novo il tratto tra la frazione di Olle, la Trattoria alla Croce e località San Lorenzo. È la cosiddetta “starnova”, la strada principale che oggi tutti noi conosciamo. La strada provinciale che porta comodamente in Sella. Si tratta del primo tratto di strada. Dalla metà dell’800 esisteva già una via di collegamento tra Olle e la valle di Sella che però non rispecchiava l’attuale tracciato, una strada che si inerpicava sulla montagna ben prima del primo tornante oggi presente in località Caraco. Una volta finita la guerra
Girovagando in Valsugana
La vecchia strada per Sella (raccolta Costa-Giacomoni)
l’arteria viene ulteriormente allargata e si provvede anche alla rettifica ed alla sistemazione della vecchia carrareccia del Dosso, mettendo mano al tratto compreso tra l’albergo Cipriani e l’Hotel Legno. “Alla conservazione di queste strade – scrive ancora Aldo Masina – si provvedeva con prestazione di manodopera gratuita, i pioveghi, con il concorso del comune che finanziava un operaio fisso (Meneghini “Morte” e Mario “Masaor”) addetti all’ordinaria manutenzione, a quel tempo molto impegnativa vista la pendenza del fondo sterrato e la sua consistenza ghiaiosa”. Cantieri in cui lavoravano diversi operai della Valsugana. È il 22 dicembre del 1932 quando, come riporta nel volume III della sua opera “Ausugum” don Armando Costa, alcuni di loro restano feriti. “Lavoravamo per l’impresa Luigi Zetti ed erano intenti al brillamento delle mine sulla strada di Sella. Per uno scoppio anticipato alcuni di loro rimanevano investiti dal pietrisco ed in quattro furono trasportati d’urgenza all’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana”. I feriti furono Antonio Armelao di Felice, 33 anni di Borgo (guarito in 40 giorni), Decimo Sordo fu Domenico, 45 anni di Borgo (guarito in 20 giorni), Alessandro Tiso di Villa Agnedo (guarito in 40 giorni) e Giovanni Armelao fu Luigi, 18 anni di Borgo (guarito in 10 giorni). È il 19 luglio del 1933 quando si chiude il cantiere per la sistemazione della strada ex militare che dal Borgo porta in Sella. Come ricorda l’Ufficio Strade ex militari di Trento “ora il tratto di strada di otto chilometri è praticabile da ogni sorta di veicoli. Le pendenze che raggiungevano il 23% ora sono state ridotte all’11%. La spesa sostenuta è stata pari a 330 mila lire”. Ancora Aldo Masina. “Dopo la Seconda Guerra, su interessamento del comune di Borgo, venne costruito il tratto nuovo dei Crossi e sistemato quello fino a San Lorenzo, nonché il tronco dall’Hotel Legno e l’Hotel Paradiso”. Così scrive nel suo libro. Siamo verso la fine del mese di ottobre del 1948. Come riporta don Armando Costa “in quel periodo iniziarono i lavori di riattazione della strada di Sella, lavori che rientrano nel piano delle opere governative da compiersi a sollievo della disoccupazione e che prevedono una spesa di 25 milioni di lire da devolversi interamente in manodopera. È previsto l’allargamento – si legge nel terzo volume di Ausugum – della carreggiata, la sistemazione dei ponti e dei canali di raccolta e scarico delle acque piovane e la ricostruzione, ex novo, di un tratto di strada di circa 2 chilometri, per la maggior parte scavato nella roccia che porterà alla eliminazione della salita della Val della Croce”. Su quel tratto di strada esiste, appesa in parete, una piccola lapide. Ricorda un giovane di Borgo, Massimo Segnana. Nato nel 1925, dopo aver lavorato come postino per la Polizia Trentina a Borgo, alla fine della Seconda Guerra Mondiale era tornato a casa ed aveva trovato lavoro per l’impresa Battisti. Era l’8 giugno del 1949. Assieme ad altri compagni di lavoro era impegnato nelle operazioni di scoppio lungo la parete
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rocciosa. Dovevano far esplodere diverse mine. Quando tutto sembrava finito, Massimo Segnana è risalito per controllare che tutte le operazioni fossero concluse. Improvvisamente vi fu una nuova esplosione e l’imbragatura che teneva in sicurezza il giovane operaio si spezzò, Massimo Segnana cadde rovinosamente sulla strada sottostante. Immediatamente soccorso e trasportato all’ospedale di Borgo, morì qualche giorno dopo all’età di 24 anni. I lavori per la riattazione della Strada di Sella si protrassero per alcuni anni. È il 26 aprile del 1952 quando, finalmente, arriva il collaudo definitivo della strada della Val di Sella. Come scrive ancora don Costa “L’ispettore del Genio Civile ingegnere Sacchi, accompagnato dall’ingegnere Anesi e dal viceprovveditore alle opere pubbliche della Regione dottore Donato Turrini hanno compiuto una minuziosa visita all’opera, complimentandosi con l’impresa Guido Battisti di Borgo Valsugana per l’accurata esecuzione dei lavori”. La sistemazione del tratto di strada tra l’Hotel Paradiso ed il Carlon sarà completato negli anni successivi, impiegando il Cantiere Scuola. “In occasione del ripristino dei territori danneggiati dall’alluvione del 1966 – si legge ancora nel volume di Aldo Masina – il comune di Borgo costruì la nuova strada del Dosso, partendo dalle Pare fino al Cipriani. La strada principale sulla sinistra Moggio passò successivamente da comunale a provinciale: venne completamente asfaltata, rettificata e, durante il periodo invernale, tenuta anche sgombra dalla neve. Negli anni ’70 si realizzò l’asfaltatura anche di tutte le altre strade laterali, con fondi Feoga, e con la definitiva sistemazione anche del primo tronco tra il Bar alla Croce ed il primo tornante, si ultimo il problema viario della strada principale della valle di Sella”.