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Musica oggi: passata la festa arriva Maitea

Oggi Musica

di Gabriele Biancardi

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PASSATA LA FESTA... ARRIVA MAITEA

Alla fine è accaduto per davvero. Davanti a circa 120.000 persone, Vasco ha regalato una serata da raccontare ai nipotini. Ma non sarà solo il pubblico a condividere con le proprie discendenze le storie legate alle ore di attesa, ad uno show “americano”, alle birre a 8 euro e alle lunghe ore di attesa per tornare a casa. No, ci saranno anche i gruppi trentini che da quel palco hanno visto la stessa marea di teste, hanno sentito le stesse mani applaudire, hanno vissuto la stessa emozione di chi per la prima volta si sono trovati in cima al mondo. Suonare per così tante migliaia di persone è l’occasione della vita. Atop the hill, Maitea, Michele Cristoforetti, the Rumpled, Hi fi Gloom e Toolbar. Sono loro che alla fine sono stati scelti tra decine di domande per poter calpestare il sacro suolo del Palco. Se lo sono meritato? A questa domanda potrebbero rispondere proprio chi c’era. Il lavoro dei “gruppi spalla” è sempre stato un grave rischio. Devono “scaldare” il pubblico, creare l’attesa, spesso sono non dico ignorati ma comunque non seguiti con grande attenzione. Invece pare che sia andato tutto bene, tant’è che gli stessi artisti, perché così vanno giustamente definiti, abbiano avute altre occasioni con Vasco per farsi sentire. Io ho parlato con Maitea che ha aperto il concerto successivo a Firenze. Mi ha detto che non avrebbe mai sognato di ripetere quella prima esperienza nella nostra città. Anche l’accoglienza è stata buona e questo alla fine da una speranza se non a tutti a molti. Il trentino è sempre stata terra di musici. Siamo piccoli, siamo in pochi, eppure esiste un movimento musicale molto vivo e che tocca tantissimi stili sonori. Posso anche dire, perché ne ho sentiti tanti, che il livello è più che buono. Ci sono gruppi o solisti che sono sulla strada giusta. Oggi emergere in un mondo così fitto e veloce, è davvero un’impresa. Ma se giri, nei locali o nelle piazze, ti puoi imbattere in ragazzi (e anche meno giovani) che ci mettono passione e anche una certa tecnica. Non siamo solo la provincia che ha una corposa storia “bandistica”. Tra l’altro molti ragazzi si avvicinano alla musica proprio grazie al corpo musicale del proprio paese e da lì camminano con le proprie gambe. In questi due anni di chiusura forzata, ho sempre avuto un pensiero per questi giovani che scalpitavano per poter far sentire la loro musica. Oggi siamo più liberi, mi aspetto da parte delle amministrazioni una visione più “larga” sul far suonare. Rendere la burocrazia più agile. Ignorare per una volta la signora del terzo piano che alle 22.01 chiama i vigili perché “ghe casin”. Noi che abbiamo i capelli più grigi, e con un lavoro stabile, abbiamo affrontato la cosa con meno peso. Ma i ventenni che si trovavano in cantina a creare musica per due anni, facciamoli uscire. Credo che la “favola” dei Måneskin abbia dato speranza a tutti quelli che si trovano nel garage di nonno, che tanto è sordo, e cominciano a pensare di vivere di musica. Il gruppo romano lo potevi trovare cinque anni fa sui marciapiedi con il berretto per raccogliere monete e ora... se ce l’hanno fatta loro, perché noi no? Ecco. Mi permetto dal basso della mia esperienza di dire una cosa ai genitori. Aiutateli a fare questo, trovate un posto dove possano fare prove, date loro gli strumenti per poterci provare. Non c’è nulla di peggio di un rimpianto, meglio un rimorso. Certo, il lavoro in banca farebbe dormire meglio, ma per un sedicenne assomiglia ad una condanna. Specie se alla sera si trova in cameretta a fare quadrare note e parole. Di andare in banca avranno tempo, per coltivare un sogno meno. Poi pensateci, non è meglio averli sotto casa così li avete sott’occhio? Io a 14 anni dopo una stagione estiva avevo di fronte due possibilità. O il motorino o la batteria. Ho scelto la seconda, non ho mai suonato negli stadi, ma oggi a distanza di più di quaranta anni, ancora la carico in macchina e vado a suonare. I sogni, anche se con meno aspettative, possono comunque essere realizzati.

ATOP THE HILL (gruppo bolzanino)

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