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Sommario

ANNO 8 - LUGLIO 2022

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VICEDIRETTORE

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Internet: gli esami non finiscono mai

Sommario

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Quando si dice donna: Tina Anselmi

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Vivere meglio il nostro territorio 10 Comunicazione: propaganda e razionalità 12

Qui Bosnia Erzegovina: storia dell’immigrazione 15 Qui Bosnia Erzegovina: dialogo con il Ministro e il Sindaco 16 Qui Bosnia Erzegovina: intervista a Roberto Paccher 17

Buon compleanno Stivor 18 Il senso religioso: e le stelle stanno a guardare 21

Trentino: è allarme pensionati 22

Società oggi: L’Italia è povera 24 Musica oggi: passata la festa arriva Maitea 27 La politica e l’interesse generale 28

In ricordo di Leonardo Del Vecchio 30

Elena Casagrande: sogni di china 31 Qui USA: Ketanji Jackson fa la storia 32 La leggenda del Sanguanèlo 35

Il personaggio: suor Elena Bosetti 36 Qui Valsugana: in attesa delle Olimpiadi 2026 38

Qui Borgo Valsugana: Trentino 2060 40 Le comunità energetiche alla luce del sole 43 Federico Carboni, primo suicidio assistito in Italia 46 Concorso fotografico Cerbaro 47

Interviste impossibili: Il fascino discreto di Poirot 48

Girovagando nell’arte: Bansky, tra anonimato e attivismo 50

La scomparsa di don Armando Costa 52

Agenzia Immobiliare Sbetta Novello 55 Il lavoro c’è... manca il personale 56 La Valsugana e il Tesino in cronaca 58

Tra natura e territorio: gli Ecomusei 60

Il Coro Tridentum... da incorniciare 62 Estate archeologica in Valsugana 64 Inaugurazione LAC, libri, arte, cultura 65 Pergine Valsugana in cronaca: 67 Tra Storia, Poesia e Letteratura: Giuseppe Ungaretti 68

Medicina & Salute:la rabbia dei bambini 70 Medicina & Salute: Il Gruppo Romano Medica 72 Salute & Benessere: MusicalMa a Pergine 73 Salute & Benessere : Ottica Valsugana 74

Il personaggio di ieri: Carlo Clementi 75 Quando a Levico arrivarono i polacchi 76 Valsugana Wild Ride e la mascotte Bikey 79 Scurelle in cronaca: i tempi sono cambiati 80

Gelateria OFFICINA27: gusto per le cose buone e genuine 81

La Valsugana Irridenta 82

Che tempo che fa: continua il caldo e la siccità 84

La petizione online contro gli autovelox 86

Quando si dice donna TINA ANSELMI

Pagina 7

Il personaggio Suor ELENA BOSETTI

Pagina 36

Interviste impossibili ERCULE POIROT

Pagina 48

LA CIMINIERA di Frattin Francesco CALCERANICA AL LAGO – Via Donegani, 2 – Tel: 0461 723500

Edicola - Tabacchi Cartoleria Ricariche telefoniche Lotto Puntoposta PuntoLIS per pagamento bollette

Quando si dice donna

di Waimer Perinelli

TINA ANSELMI

Una goccia buona nel mare del mondo

La storia e l’esperienza non ci impediscono di commettere gli errori ma ci permettono almeno di riconoscerli. E’ per questo che in molti della prima generazione post seconda guerra mondiale dovranno ripensare ad alcuni protagonisti della loro e nostra storia. Fra di essi spicca con forza una donna: Tina Anselmi. Era democristiana, cioè di quel partito detto elefante bianco, che guardava al popolo di Dio senza trascurare la cassetta delle elemosine. Tina Anselmi con lo scudo crociato guardava all’umanità. E’ stata per questo una delle donne maggiormente contestate da una certa sinistra gelosa del proprio presunto esclusivo ruolo sociale. Era democristiana ma figlia di un socialista per questo punito durante il fascismo. Era una donna, veneta, nata il 25 marzo del 1927 a Castelfranco Veneto, patria del Giorgione, in provincia di Treviso, in quella Marca tanto vicina per economia agricola al Trentino, quanto positivamente lontana da esso per capacità imprenditoriale, anche se proprio l’agricoltura con due eccellenze spumantistiche, il Prosecco e il Doc Trento, le unisce al mondo contadino, all’industria, al marketing. L’immagine di Tina Anselmi è di una donna sorridente, amabile, il viso largo con occhi scuri dove s’intravvede curiosità, determinazione:un carattere forte. Apparentemente mite confessò di avere come figura di riferimento la nonna materna, di origine ungherese che ella descrive come :” grande e bella, fumava la pipa sfidava tutte

Tina Anselmi, la prima donna Ministro (da Archivio storico Istituto Luce - autore Fatigati-Proto)

le convenienze; ciò che era solo forma. Dormivo con lei, racconta, e la sera recitavo con lei le preghiere. Era simpaticissima, perché tutto ci lasciava fare, purché non si facesse male né agli animali né ai cristiani”. (Vanzetta 2011-pp128.) E’ questa la forza, la determinazione dettata dalla libertà ideale che troviamo

Quando si dice donna

La giovane Tina Anselmi - 1944-1948 (da Cisl Veneto)

in lei. Nel 1944 si iscrive alla Democrazia Cristiana e partecipa alla lotta partigiana contro il nazi-fascismo, una scelta che, scriverà, è maturata di fronte ai “ragazzi impiccati”. Per una donna cattolica praticante non era una decisione facile e scelse il nome di battaglia di Gabriella in onore all’Arcangelo Gabriele, il messaggero, il mediatore. Da partigiana si trasformò in sindacalista a difesa soprattutto dei diritti delle donne per le quali s’impegnò in vertenze infinite nelle filande con forme di lotta molto decise. Ebbe così modo di osservare la durezza che poteva assumere la vita femminile: «Dopo questa prima giovanile esperienza, disse, il mio interesse per la la specificità della condizione femminile non sarebbe mai venuto meno” (Vinci 2006 pp 85) . Fu di parola e operò alcune scelte da cattolica-laica. Eletta deputata dal 1968 al 1992 visse alcuni momenti drammatici della crescita di coscienza soggettiva nel mondo femminile. Il 1974 la trova schierata con la DC, il partito di maggioranza relativa e la Chiesa, nel votare al referendum a favore dell’abrogazione della legge sul divorzio. La battaglia fu persa la legge rimase, come restò ai vincitori l’illusione della fine dei “divorzi all’italiana”, femminicidi di cui ancora oggi purtroppo è ricca la cronaca. Di questa sconfitta fece tesoro fino a vivere, pensiamo drammaticamente sul piano personale, la lotta delle donne al diritto di rifiutare la gravidanza indesiderata, il dovere di negare a stregoni abortisti per denaro (ricordiamo molti casi giudiziari nei cattolicissimi Trentino e Veneto), il diritto di sostituirsi alle antiche mammane. Tina Anselmi diventata, prima donna nel nostro paese, ministro del Lavoro e poi della Salute firma, in tale veste, la legge sull’interruzione volontaria della gravidanza. E’ il 1978 l’anno dell’uccisione di Aldo Moro. Nel 1979 presentò, in accordo con la comunista Nilde Iotti, un progetto di legge contro la violenza sessuale. L’Italia politica era infuocata ed ella disse “ la democrazia ha bisogno di normalità”. Nel 1982 viene assassinato il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Da un anno Tina era stata nominata presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2 di Licio Gelli. Di questa esperienza ha detto”«Questi due anni e mezzo sono stati per me l’esperienza più sconvolgente della mia vita. Ho fatto il ministro due volte, mi sono trovata dentro quella

Tina Anselmi (da Biografieonline)

che chiamano la stanza dei bottoni. Ma solo frugando nei segreti della P2 ho scoperto come il potere, quello che ci viene delegato dal popolo, possa essere ridotto ad un’apparenza. La P2 si è impadronita delle istituzioni […] ha fatto un colpo di stato strisciante. […]. Per più di dieci anni i servizi segreti sono stati gestiti da un potere occulto» (in Vanzetto,2011,p.176). A questo proposito e per ribadire quanto il male sia banale ma proprio per questo più feroce, riportiamo la sua descrizione sul “burattinaio” come fu chiamato Lucio Gelli il massone piduista. «Quante volte, noi commissari, ci siamo interrogati su di lui, persona non di grande fascino, neanche di straripante intelligenza, un uomo insignificante, in fondo. Le mie conclusioni sono che proprio la monomania unita alla totale amoralità lo ha posto al di sopra della sua stessa mediocrità. La storia è sempre

attraversata da grandi uomini pic-

coli. E gli ha trasmesso quella grande energia e quella capacità di scartare tutto ciò che impediva la realizzazione del suo progetto» (Anselmi - Vinci, 2006, p. 121). Purtroppo i piccoli uomini ancora imperversano nel mondo facendo distruggere con le bombe e le ideologie intere culture. Ma questa è un’altra storia. Tina Anselmi si è spenta nella sua Marca il 1 novembre del 2016 e siamo certi che la sua vita è stata una goccia d’acqua buona nel grande mare del mondo.

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