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Qui USA: Ketanji Jackson fa la storia
Qui USA
di Francesca Gottardi *
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Ketanji Jackson fa la storia
Il 7 aprile 2022 il senato ha confermato Ketanji Brown Jackson alla Corte Suprema statunitense. La giudice Brown, candidata del presidente USA Joe Biden, è la prima donna (e terza persona) afroamericana, a coprire il prestigioso incarico nei 232 anni di storia della Corte. Prenderà il posto del giudice Stephen Breyer, che andrà in pensione in estate, dopo aver servito alla Corte per 42 anni. Per la prima volta ci saranno quattro donne al massimo organo della giustizia statunitense e gli uomini bianchi non saranno in maggioranza. Il presidente Joe Biden ha commentato la notizia affermando che si tratta di un momento storico per gli Stati Uniti e che si è fatto un passo importante per “rendere la nostra Corte un luogo che rifletta le diversità dell’America.” Kamala Harris, prima vicepresidente USA di colore, è a stento riuscita a contenere l’emozione nel comunicare lo storico esito del voto. Al Campidoglio, la conferma è stata accolta con un fragoroso applauso. La nuova giudice è stata confermata al Senato con 53 voti a favore e 47 contro. Il presidente Biden soddisfa così una delle sue promesse elettorali: quella di nominare la prima donna nera alla Corte Suprema. Ketanji Brown Jackson, 51 anni, è tra le più giovani giudici che siederanno alla Corte, seconda solo ad Amy Coney Barrett. Figlia di un ex insegnante di storia poi diventato avvocato e di una dirigente scolastica, la giudice Brown Jackson si è laureata in giurisprudenza ad Harvard ed ha lavorato per molti anni prima come avvocato, poi come giudice. La sua dedizione per il servizio pubblico emerge già negli anni dell’avvocatura. Prima di diventare un giudice, Jackson ha infatti lavorato come difensore d’ufficio per imputati indigenti. Nonostante la portata storica dell’evento, la conferma di Ketanji Brown Jackson non altererà gli equilibri
La Corte Suprema
Annullata la sentenza Roe contro Wade: negli Stati Uniti l’aborto non è più un diritto costituzionale
Il 23 giugno 2022 la Corte Suprema USA ha ufficialmente sancito la fine del diritto all’aborto. Da oltre 50 anni, la sentenza Roe contro Wade aveva protetto il diritto delle donne americane di aver accesso all’aborto sicuro. Il massimo organo della giustizia statunitense ha però stabilito che questa competenza non spetta allo stato federale su base nazionale, ma ai singoli 50 stati. Ci si aspetta che la metà degli stati USA adotteranno misure legislative per restringere in modo significativo la possibilità di abortire. Alcuni stati, come l’Arizona, si sono adoperati il giorno stesso per implementare queste misure. Altri, come il Texas, avevano già da qualche mese messo in atto misure draconiane che di fatto impediscono alle donne di abortire. La sentenza dà le basi per mettere in discussione altri diritti fondamentali attualmente protetti dalla Costituzione USA, quali la possibilità per le persone dello stesso sesso di sposarsi ed avere relazioni intime e l’accesso alla contraccezione.
Qui USA
Ketanji Brown Jackson (2020)
ideologici della Corte Suprema USA. I giudici di orientamento conservatore, che sono sei, rimangono in decisa maggioranza rispetto a quelli di orientamento liberale, che invece sono tre. Il grande impatto della giudice sarà quello di portare all’interno della Corte la sua esperienza di donna afroamericana. Per la maggior parte della storia della Corte la popolazione afroamericana, che costituisce quasi il 13% della popolazione complessiva USA, non ha avuto adeguata rappresentazione. È inoltre solo la sesta donna ad essere eletta giudice al massimo organo di giustizia USA. È proprio sulla sua esperienza di donna e madre che ha puntato durante la fase delle udienze di conferma al Congresso, sostenendo di aver affrontato numerose sfide per gestire carriera e maternità ed ammettendo di non avercela sempre fatta a bilanciare le due cose. La giudice è sposata con un chirurgo di Boston ed ha due figlie adolescenti. Una delle immagini della figlia che guarda orgogliosa la madre durante una delle udienze ha fatto il giro del mondo per la sua importanza simbolica. Il mandato di Ketanji Brown Jackson inizierà ufficialmente il 30 giugno con il giuramento e con il pensionamento di Stephen Breyer. Le sue visioni politiche e del diritto verranno subito messe alla prova. Particolarmente in luce del recente annullamento della sentenza Roe contro Wade, che garantiva l’accesso all’aborto a livello federale e su tutto il territorio USA. Ci si aspetta che nei prossimi mesi la Corte sarà chiamata a deliberare su altre questioni sociali e politiche molto controverse, quali il matrimonio gay e l’accesso alla contraccezione. Staremo a vedere come si posizionerà la nuova giudice.
*Francesca Gottardi, avvocato, docente universitario, è nostra corrispondente USA