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La Valsugana e il Tesino in cronaca
di Chiara Paoli
LA SCUOLA VA A TEATRO
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Finalmente anche la scuola è riuscita a ripartire a due anni dal lockdown ed era ora di ricominciare a mettersi in gioco con i progetti che rendono questa istituzione viva, dando l’opportunità ai ragazzi di vivere esperienze che possono essere condivise anche con genitori e familiari. Bellissima occasione è stata quella portata avanti dall’insegnante di musica Rachele Lo Giudice, che ha permesso ai ragazzi della II E della scuola secondaria di primo grado di Castello Tesino di portare in scena il mito di Teseo e Arianna al cinema teatro San Giorgio. Il copione è il frutto del lavoro di una ragazza della classe III D del medesimo istituto, Miriana Tessaro. L’invito per “Un pomeriggio a teatro” è stata anche l’occasione per presentare alle famiglie il video della premiazione della classe II E al concorso “Euregio fa scuola”, avvenuta al Muse di Trento lo scorso 7 giugno. Gli studenti hanno partecipato al progetto nelle ore di lingua tedesca con la docente Lucia D’Agostino, realizzando un poster politematico che è stato premiato con una somma di 500,00 €. L’evento ha consentito di mostrare inoltre il lavoro svolto dalla classe III E nelle ore di educazione civica, assieme alle docenti di musica Lo Giudice e Edda Parotto di inglese, che ha portato alla realizzazione di un video inerente le pari opportunità e un altro volto a promuovere le bellezze del territorio. In un’ottica di accoglienza e partecipazione gli studenti della classe prima E hanno imparato e cantato per l’occasione l’inno ucraino e quello italiano assieme al loro compagno di classe proveniente dalle zone di guerra, che si è unito al gruppo dopo le vacanze pasquali. Assieme alla classe terza ha avuto il suo spazio anche la musica in lingua inglese con il successo internazionale del 1961 di Ben E. King “Stand by me”. In questo frangente è stato presentato al pubblico numeroso in sala, anche il frutto del progetto del lavoro svolto in collaborazione con l’artista Carlo Scantamburlo nelle ore di arte e immagine con tutte le classi della scuola media, concretizzato in un piccolo catalogo dal titolo “Racconto per immagini” che è stato distribuito a studenti, studentesse, insegnanti, parenti e a chi avesse piacere di conservare questo ricordo. Tutto ciò è stato possibile anche grazie all’impegno e al contributo economico delle amministrazioni comunali, un ringraziamento particolare va al vicesindaco Fabio Franceschini per aver proposto questa iniziativa che è stata molto apprezzata dai ragazzi e dalle ragazze. Dopo anni difficili è bello vedere che la scuola riesce nuovamente a dare spazio ad eventi come questi che servono a rendere partecipi i genitori, i parenti e la comunità della vita scolastica, ma che sono anche un’occasione di ritrovo e di confronto in presenza. Abbiamo tutti bisogno di momenti così, per comprendere quanto la scuola possa essere importante per formare i giovani, ma anche per far vivere loro esperienze che li guidino verso la maturità e la consapevolezza delle loro capacità, perché è bello fare e stare assieme.
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Tra natura e territorio
di Gianluca Puppo
ECOMUSEI:
dove la cultura avvolge il territorio
Dalla conservazione della natura e del territorio alla sua gestione condivisa: la dimensione altra che rende unica l’esperienza degli ecomusei nel panorama culturale italiano. Rispetto al resto d’Italia il Trentino è una delle zone in cui questo modello culturale si è più felicemente diffuso
Ecomuseo: il nome rimanda a qualcosa di indefinibile inserito tra le parole ecologia e museo, natura e conservazione storica, ambiente e cultura; ma cos’è precisamente un ecomuseo? Ci viene in aiuto il suo inventore, l’antropologo culturale francese Hugues de Varine: «Ho inventato la parola ecomuseo quasi per caso. Intendevo un soggetto che unisse conservazione diffusa ambientale alla gestione della cultura e del territorio. Mille altri poi le hanno dato un contenuto, o meglio più contenuti, ogni volta diversi ». Un incipit che riesce a dare, in modo esplicito, il senso del termine. Più precisamente, l’ecomuseo può definirsi come una realtà orientata a favorire la valorizzazione e la messa in rete delle dinamiche culturali locali, la creazione di sinergie con il comparto turistico ed economico, l’attenzione all’ambiente e la promozione delle logiche della sostenibilità. Riguardo il nostro Paese, gli ecomusei hanno avuto sviluppi lenti e territorialmente disomogenei, seppure in costante crescita. Nati all’inizio nel solco della cultura italiana della conservazione, gli ecomusei –in Italia enti associativi che si occupano della conservazione, comunicazione e cura di un territorio - , si stanno oggi decisamente trasformando, anche da noi, in centri di gestione culturale e paesaggistica di un territorio, in una triplice prospettiva: quella del connubio tra natura e cultura, quella della prospettiva di una cultura della sostenibilità, infine guardando l’intero territorio locale, di cui si fa anche portavoce attivo. Riconnettendo in questo modo tecniche e culture produttive ai luoghi, ai loro beni culturali (anche Immateriali e folklorici) e alle peculiarità storiche, gli ecomusei, in Italia, indicano un nuovo paradigma di cultura del territorio, in cui la salvaguardia non impedisce e, anzi, richiede uno sviluppo sostenibile dei territori. Negli ecomusei la visione sterile di mera conservazione cede il passo a pratiche e politiche di cura e valorizzazione condivise che generano un connubio tra cultura e natura , che si rivela nella capacità trasformativa di panorami territoriali marginali che sarebbero altrimenti, il più delle volte, lasciati a se stessi. Un ecomuseo non è infatti un museo dell’ecologia ma un centro culturale ed ecologico: non si limita infatti ad archiviare, contemplare e pubblicizzare l’opera o le unicità territoriali, ma interviene attivamente facendosi portavoce della comunità locale. A conferma di ciò è nata, nel novembre 2015 ad Argenta, la rete italiana degli ecomusei che emblematicamente si chiama “Mondi Locali” (http://www.mondilocali.it). In Trentino si è diffusa da tempo, assieme a poche altre realtà italiane (come ad es. il Piemonte), la cultura e la diffusione degli ecomusei: gli
Tra natura e territorio
Museo degli usi e costumi della gente trentina (da Wikipedia)
ecomusei trentini sono attualmente soggetti importanti di gestione e comunicazione delle specificità storico-culturali di luoghi e territori locali. Attualmente sono ben 9, diffusi in varie zone diverse e con molteplici attività e con l’istituzione della Rete degli ecomusei trentini costituitasi nell’ambito del progetto “Mondi Locali del Trentino” (https://www. ecomusei.trentino.it/la-rete-mondi-locali-del-trentino/la-mappa-degli-ecomusei/), che supporta i nove Ecomusei riconosciuti e attivi nella Provincia autonoma di Trento. Sono nove realtà simili e diverse nello stesso tempo, dislocati a macchia d’olio nel territorio trentino, dalle vallate alpine alle zone prealpine e collinari adiacenti le città: ecomuseo Argentario, del Vanoi, della valle di Peio, della Judicaria, , del Lagorai, del Tesino, della Valsugana, della Valle dei laghi, della Val Meledrio. Meritano tutti una visita, ognuno nella sua particolarità che li rende unici. Possiamo concludere con una chiosa che forse prova a identificare in sintesi ciò che possono rappresentare queste realtà culturali: in un momento storico che ha visto la perdurante difficoltà a mantenere attivi i luoghi classici della cultura, gli ecomusei possono rappresentare un modello che supera la funzione di mera visione estetica artistico culturale per lasciare campo ad una vera e propria altra dimensione esistenziale della cultura, attraverso il loro connubio tra ambiente, territorio e tradizioni storiche: un luogo nel quale il turista contemporaneo vive non solo l’esperienza estetica tipica dei luoghi turistici quanto quella umana, della storia ancora viva delle tradizioni non ancora museificate, del vissuto antropico sul territorio (cioè del paesaggio), in poche parole della cultura nel senso più profondo del termine.
BORGO VALSUGANA IN CRONACA
CONCLUSA L'INIZIATIVA "INDOVINA E VINCI" ORGANIZZATA DALLA BOTTEGA DEL COLORE GIANNI DIVINA
Sabato 11 giugno, con lo spoglio delle numerose schede-risposta e alla presenza di Enrico Galvan, sindaco di Borgo Valsugana e del Vicesindaco Luca Bettega, si è conclusa la simpatica iniziatica che la Bottega del Colore Gianni Divina ha ideato in occasione della tappa del Giro d'Italia con partenza a Borgo Valsugana il 26 maggio 2022. Iniziativa che metteva in palio 2 biciclette da assegnare a chi avrebbe indovinato quanti erano i campioni di colore totali presenti in due grandi mazzette esposte nella vetrina della BOTTEGA DEL COLORE DIVINA in via XX settembre a Borgo Valsugana. Il regolamento prevedeva che, qualora nessuno avesse indovinato il numero dei campioni, le bici sarebbero state assegnate ai due partecipanti che di più si fossero avvicinati al numero esatto delle mazzette (1493). E due sono stati i vincitori: Marino Cappello con 1.505 e Gisella Schlotting con 1.480.