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Accadde in Italia: 54 articoli costituzionali
Accade in Italia
di Cesare Scotoni
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54 ARTICOLI COSTITUZIONALI PER LA TERZA REPUBBLICA
Nella seconda metà degli anni ’70, nel mezzo delle convulsioni generate dalla strategia della tensione e dal terrorismo armato di sinistra che prese allora ad imperversare il Paese si avviò quella trasformazione che ci ha malauguratamente condotto a quel rifiuto delle radici repubblicane che fu inopportunamente chiamato Seconda Repubblica. Dopo le Leggi Speciali, l’assassinio di Giorgiana Masi ( 19 anni, studentessa, uccisa il 12 maggio 1977 con un colpo di pistola durante una manifestazione a Roma) e quel mancato Compromesso Storico nato dagli indicibili segreti che accompagnarono ed ancora accompagnano il rapimento Moro, l’idea fondante di un Patto Costituzionale che, nato in una Nazione Divisa dell’immediato Dopoguerra postfascista, immaginava la capacità del Legislativo di Individuare e Perseguire un Interesse Nazionale più alto degli interessi più immediati rappresentati dai singoli partiti ed un Esecutivo in grado di volta in volta di concretizzarli al meglio, andò in crisi. Prima il Partito Radicale con la sua battaglia contro il “Consociativismo” che, per Pannella, emarginava alcune minoranze parlamentari e favoriva i movimenti extraparlamentari per poi fagocitarli e poi il PSI che dopo il MIDAS (Hotel di Roma dove nel 1976 iniziò l’ascesa di Bettino Craxi) aveva cercato di uscire dalla subalternità per giungere al Potere ed esercitarlo con spregiudicata decisione evidenziarono nei fatti come la dialettica maggioranza – opposizioni fosse essenziale perché la Sintesi cui era chiamato il Legislativo non fosse piegata a logiche meramente spartitorie. Anziché però puntare sulla capacità dei Partiti di recuperare una rinnovata capacità di Elaborazione e di Innovazione dopo quel dilaniante quinquennio di confronto armato tra Stato ed Antistato si mutuò quella Logica di Contrapposizione spostandola con Tangentopoli ad uno scontro tra Poteri dello Stato che finiva per minare la Legittimazione dei Partiti ad esprimere quella Classe Dirigente in grado di Individuare e Perseguire l’Interesse Collettivo. Tra modifiche alle Leggi Elettorali ed ai Criteri di Rappresentanza, disordinati interventi sulla Costituzione, malpensati e maldigeriti progetti di Unione Europea costruiti alla fine solo su una Moneta Unica il Paese ha visto la bersaniana “Ditta” contrapporsi al Partito Azienda di Berlusconi senza capacità o volontà di ripartire dai primi 54 articoli di quella Carta Costituzionale per la quale sembrò più facile fare dei girotondi anziché affrontare le implicazioni della Modernità e della fine dell’Unione Sovietica sul modo di declinarli. Lo “spoil system” negli alti gradi dell’Amministrazione promosso da Fini e la Legge Bassanini restano monumentali nel danno che han portato alla Credibilità ed all’Autorevolezza dello Stato ed i promotori ancora girano a piede libero. Grazie alle pessime scelte del luglio 2019 ed all’ultimo biennio di cieco approccio ideologico alle sfide del governare oggi il Paese che conoscevamo è finito in un angolo. Più povero, più vecchio, meno preparato e più debole. Ogni errore ha un nome ed un cognome e la decenza imporrebbe a tanti un passo indietro. Ora serve la Capacità di Perseguire un Progetto in grado di recuperare un’Unità di Intenti ed una Capacità di fare Sintesi tra Posizioni più distanti che certo non può nascere dall’Equivoco o dall’Ambiguità. 26 mesi in cui il Paese ha espresso il peggio di sé non si possono superare sperando che i Vincoli Esterni, la Geopolitica o un’Unione Europea mai nata possano supplire all’esigenza di una Volontà Forte e Diffusa di superare quei solchi che 30 anni di Cattiva Politica hanno Voluto e Saputo creare in un Tessuto Sociale sempre più usurato. Il come farlo è lì, in quei primi 54 articoli della Nostra Costituzione Repubblicana. Con chi farlo è scritto sulla Sabbia. Su chi NON fare affidamento per questo arduo compito invece è scritto sulla Pietra, tutti lo sanno e lo possono rileggere nelle cronache di un decennio da dimenticare anche nei suoi modesti protagonisti. Per ora una cosa abbiamo compreso che tra una DAD ed un Divieto ci siamo giocati una generazione apparsa supina e disarmata a chi del Diritto ha fatto strame