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Info alle imprese Decine di milioni di euro in arrivo per investimenti nel settore agricolo ed agroindustriale in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto
offerte dai fi nanziamenti possono rappresentare davvero una soluzione da non farsi scappare?
«Uno degli slogan che ci contraddistingue da un po’ di anni dice che “le opportunità crescono e vanno colte”. Questo slogan è nato per fare capire agli imprenditori che è importante guardare ai fi nanziamenti e, per quanto possibile, programmare lo sviluppo delle proprie aziende anche considerando questo aspetto. Succede spesso, infatti — soprattutto in passato, ma qualcuno lo fa ancora oggi —, che gli imprenditori ci dicano che le loro aziende non hanno mai ottenuto fi nanziamenti, ma altrettanto spesso capita che gli stessi in realtà non abbiano mai fatto richieste per sfi ducia verso il sistema della pubblica amministrazione ed anche dei consulenti».
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In effetti il “mondo” dei bandi e dei fi nanziamenti è caratterizzato da una grande complessità, alla quale si sommano la “multiformità” del settore agroalimentare e il “peso” della burocrazia, che spesso non agevola l’imprenditore.
«Oggi il quadro delle opportunità per gli investimenti delle aziende di settore è davvero molteplice, col rischio potenziale che si crei confusione e si possano commettere errori di valutazione che potrebbero creare anche grosse diffi coltà. Mi sembra giusto quindi tentare di fare un po’ di chiarezza».
Giustappunto, fare chiarezza, anche questa è una delle mission di FABO. Qual è la situazione attuale dei fondi per l’agroalimentare?
«Parlando del mondo in cui opera FABO S.I., oggi siamo quasi in chiusura del settennato di
programmazione europea 2014-
2020, per il settore. Il fondo di riferimento è il FEASR (Fondo
Europeo Agricoltura Sviluppo Ru-
rale), meglio conosciuto come PSR (Programma di Sviluppo Rurale). Tale programma, attraverso bandi specifi ci emessi dalle regioni, è in grado di fi nanziare investimenti in aziende agricole ed agroindustriali per interventi di costruzione, ristrutturazione, ampliamento di strutture ed impianti e per tutta la tecnologia di lavorazione, conservazione, confezionamento, ecc.. con un fondo perduto mediamente del 40% in quasi tutte le regioni italiane. Le disponibilità economiche di tale Fondo vanno rendicontate entro il 31 dicembre 2023.
Molte regioni hanno già impegnato e rendicontato a Bruxelles quasi completamente tali disponibilità, altre invece sono più indietro e potrebbero ancora pubblicare bandi con i residui del settennato 2014-2020.
Come detto, si sta chiudendo un settennato, ma la programmazione comunitaria continua con il PSR 2021-2027. L’inizio delle programmazioni è normalmente lento e complesso, perché si tratta di scrivere i nuovi regolamenti, concordarli con gli stati e le realtà regionali, ecc… Questo ha portato spesso le regioni, sulle precedenti programmazioni, a pubblicare i primi bandi di fi nanziamento dopo 3 o anche 4 anni dall’inizio del settennato.
Questa volta, complice il periodo storico che stiamo vivendo, si è compreso che questo non era ammissibile ed è stata attuata un procedura molto intelligente, ovvero la gestione di un periodo di transizione denominato “PSR transizione 2021/2022”, durante il quale le regioni potranno impegnare le disponibilità 2021 e 2022 della nuova programmazione utilizzando i vecchi regolamenti del PSR 2014-2020, senza attendere i nuovi regolamenti, che saranno operativi dal 2023.
Quanto sopra detto, quindi, sta permettendo un’accelerazione nella pubblicazione di nuovi bandi con diverse centinaia di milioni di euro disponibili per le regioni sul programma PSR. Alcune regioni, come l’Emilia-Romagna, pubblicheranno già i bandi tra fi ne 2021 e inizio 2022, con circa 60 milioni di euro a disposizione per gli investimenti delle aziende agricole e altrettanti per le aziende agroindustriali.
Per i PSR mediamente si parla di investimenti che variano da qualche centinaio di migliaia di euro a qualche milione di euro. Per investimenti più consistenti nel mondo agroalimentare (solo società di capitali Srl o Spa) FABO si occupa anche dei Contratti di Sviluppo gestiti da INVITALIA e Ministero dello Sviluppo economico, che sono aperti ed in fase di rifi nanziamento. Tale opportunità riguarda investimenti minimi di 7,5 milioni di euro, fi nanziabili con una quota di 40% di ESL (Sovvenzione Equivalente Lorda), che è gestibile o tutta a fondo perduto (40%) oppure con sistema misto parte a fondo perduto (esempio 35%) e parte a tasso agevolato (esempio 40%), da restituire in 10 anni più 3 anni di preammortamento. Deve essere disponibile almeno un 25% di capitale proprio.
Si tratta di un bando a sportello, non ci sono graduatorie come per i PSR, e Invitalia ragiona molto come “banca di impresa” sulla sostenibilità
FABO S.I. Srl è una società di servizi nata sulla precedente FABO Srl, l’azienda fondata da Giacomo Fabbri che, dal 1987 al 1994, si è occupata della progettazione, vendita e installazione di impianti di refrigerazione industriale nel settore ortofrutticolo. In quegli anni Fabbri si rese conto delle diffi coltà che il settore incontrava nell’accedere ai fondi pubblici per realizzare degli investimenti. Nel 1994 la società romagnola decise di focalizzare il proprio business proprio sull’attività di consulenza volta alla ricerca di fi nanziamenti a fondo perduto con un interesse specifi co verso il comparto agroalimentare ed ittico. Con all’attivo oltre 25 anni di esperienza, FABO S.I. è oggi una società di primo livello che opera su tutto il territorio nazionale. Oltre ad aiutare le aziende a superare la diffi denza verso le opportunità che i fondi off rono, il team di Giacomo e Marco Fabbri, che ha all’attivo una decina di persone tra interni ed esterni, off re consulenze in ambito commerciale, tecnico, produttivo, amministrativo e fi nanziario.
del progetto ed anche sullo sviluppo potenziale del territorio e sulle assunzioni future.
Le opportunità sopra citate riguardano bandi complessi da presentare, che prevedono fasi istruttorie e, nel caso dei PSR, anche graduatorie di merito.
Una volta superate tali complessità, e il nostro intervento consulenziale serve anche a questo, ed ottenuto il fi nanziamento, si ha però la certezza assoluta che, se quanto dichiarato risponde a realtà e quanto realizzato è conforme al progetto, nessuno potrà mai revo-
care il fi nanziamento».
Oltre ai fondi, esistono altre opportunità di investimento da prendere in considerazione?
«Esistono oggi altre opportunità sicuramente interessanti e da valutare di cui FABO S.I. non si occupa e che riguardano essenzialmente i crediti di imposta. Quella più “infl azionata” in questo momento è l’Industria 4.0. Si tratta di un credito di imposta su attrezzature e impianti specifi ci in grado di abbattere il valore del bene del 50% per il 2021 e del 40% nel 2022. Ho usato appositamente il termine “infl azionata” perché, da quello che percepisco dai miei clienti e non solo, oggi moltissimi fornitori di attrezzature, macchine, mezzi di movimentazione, mezzi agricoli, propongono una versione 4.0 della propria fornitura, prospettando quindi la possibilità di ottenere il credito di imposta per il 40% o il 50% del valore del bene.
Non voglio entrare troppo nel merito di questa vicenda, e sono convinto che ci siano fornitori seri ed anche consulenti seri, ma sto vedendo veramente troppo movimento in merito e molte cose che non mi convincono; tra l’altro lo stesso Ministero dello Sviluppo economico sta mettendo in guardia da un abuso di utilizzo di questa misura.
Può sembrare tutto molto “semplice”, nessun progetto, nessuna domanda da presentare poca burocrazia… tutto bellissimo, ma forse anche no. Quello che dico spesso ai miei clienti è di trovarsi un consulente serio e di valutare bene se quello che si sta acquistando è realmente una macchina-attrezzatura 4.0 ed anche, e soprattutto, se i dati che questa macchinaattrezzatura fornirà verranno poi puntualmente scaricati ed anche utilizzati dall’azienda con possibilità di dimostrarlo in sede di controllo. Infatti, il problema saranno appunto i controlli ex post su tale forma di fi nanziamento. Il rischio è che, a differenza dei fi nanziamenti di cui ho parlato sopra, analizzati dall’ente erogante prima, durante e dopo la fi ne dell’investimento, visto che in questo caso i controlli arriveranno solo dopo anni che si è scontato il contributo dalle imposte, se per caso l’agenzia delle entrate dovesse rilevare infrazioni, ci sarà non solo la restituzione di quanto erroneamente percepito, ma anche le relative sanzioni.
Si capisce bene che una problematica di questo genere su diverse centinaia di migliaia di euro o milioni di euro potrebbe mettere in seria diffi coltà un’impresa».
Cosa puoi dirci in proposito della cumulabilità tra fi nanziamenti a fondo perduto e credito d’imposta Industria 4.0?
«Si tratta di un argomento piuttosto complesso e dibattuto, che mi sembra opportuno affrontare sempre ai fi ni informativi. Purtroppo devo constatare che c’è moltissima confusione, causata da stato, regioni e Comunità europea. Fino ad un anno fa circa sembrava fosse possibile godere — e addirittura, era chiaramente scritto su alcuni bandi —, sia del fondo perduto sui fondi europei (cfr. bandi PSR) che del credito d’imposta Industria 4.0. Nel corso del 2020 la regione Sicilia ha deciso di chiedere un parere su questo alla Commissione europea, la quale, attraverso un suo funzionario, ha espresso un parere non vincolante e defi nitivo sull’impossibilità di “cumulo” delle due iniziative. Ad oggi, sulla base di questo, le regioni hanno fatto retromarcia, escludendo la possibilità di cumulo senza un parere positivo ed uffi ciale della Commissione.
Al contrario, il Ministero dello Sviluppo economico sostiene la possibilità di cumulo e sta interloquendo con Bruxelles in tal senso; l’agenzia delle entrate ammette anch’essa la possibilità di cumulo. Concludendo, al momento non c’è possibilità di cumulo sui fondi europei (cfr. PSR), salvo espressa deroga scritta della Commissione ed invece è possibile sui Contratti di Sviluppo gestiti da Invitalia/MISE.
Vorrei fare un ultimo inciso sul PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza). Molti ci chiedono se su questa elevata quota di fi nanziamento proveniente dall’Europa ci siano contributi per investimenti similari a quanto discusso sopra. La risposta è che pochissimi di questi fondi sono stati assegnati al settore primario della produzione agricola ed agroindustriale e quei pochi riguardano argomenti legati a transizione ecologica e benefi ci ambientali.
Il PNRR fi nanzierà essenzialmente investimenti pubblici in infrastrutture di cui abbiamo moltissimo bisogno per sostenere e sviluppare la crescita del paese, investimenti di transizione ecologica e transizione digitale del Paese».
Come avevamo già detto, si tratta effettivamente di argomenti piuttosto complessi, che necessitano di approfondimenti e studi personalizzati, analisi caso per caso, esperienza nel settore…
«La nostra mission principale è proprio quella di informare i potenziali benefi ciari di fondi pubblici soprattutto europei sulle opportunità che si presentano perché lo
sviluppo agricolo ed agroindustriale è uno degli assi importanti su cui poggia la nostra economia e la nostra
sostenibilità. Per questo facciamo centinaia di incontri ogni anno con potenziali benefi ciari, migliaia di chilometri, attività di mailing e fi ere. E siamo sempre disponibili per qualsiasi tipo di informazione e chiarimento senza alcun impegno su tutti gli argomenti trattati in questa chiacchierata».
Gaia Borghi
>> Link: www.fabosi.it
Contributi a fondo perduto
Decine di milioni di euro in arrivo per investimenti nel settore agricolo ed agroindustriale in Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto
Regione Emilia-Romagna
Finanziamento a fondo perduto del 35% settore agroindustriale/ agroalimentare
Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (ortofrutticoli, lattiero-caseario, carni “bovini, suini, avicoli, cunicoli, ecc…”, uova, vitivinicolo, cerealicolo e riso, sementiero, olio d’oliva, miele, aceto, ecc…) Ad inizio 2022 sarà disponibile il bando di fi nanziamento PSR Misura 4.2.01 per gli investimenti in aziende agroalimentari che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto del 35% su investimenti da realizzarsi negli anni 20222023, presumibilmente per: 1. acquisto di macchine, attrezzature ed impianti tecnologici funzionali alla lavorazione, trasformazione, confezionamento, conservazione ecc… dei prodotti; 2. acquisto di mezzi specialistici in grado di mantenere la catena del freddo nel trasporto della materia prima; 3. acquisto di hardware e software specialistici per i processi produttivi; 4. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 5. costruzione/ristrutturazione di immobili produttivi anche per fi ni di miglioramento energetico; 6. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 7. spese generali. 8.
Regione Emilia-Romagna
A inizio 2022 sarà disponibile il bando di fi nanziamento PSR Misura 4.1.01 per gli investimenti in aziende agricole che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto dal 40% al 50% su investimenti da realizzarsi negli anni 2022-2023, presumibilmente per: 1. costruzione/ristrutturazione di immobili produttivi anche per fi ni di miglioramento energetico; 2. acquisto di macchine e attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale; 3. impianti di lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti aziendali; 4. miglioramenti fondiari; 5. investimenti pluriennali specifi ci per il settore frutta e ortaggi compresi gli impianti arborei (esclusioni specifi che per aziende in OP/AOP); 6. investimenti funzionali alla vendita diretta dei prodotti aziendali; 7. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 8. spese generali.
Regione Veneto
A breve sarà disponibile il bando di fi nanziamento PSR Misura 4.2.01 per le aziende agroalimentari che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto fi no al 40% (PMI non in aree montane 30%) su investimenti da realizzarsi negli anni 2022-2023, presumibilmente per: 1. acquisto di terreni per la costruzione di immobili produttivi; 2. acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili produttivi; 3. costruzione e ristrutturazione di spacci aziendali; 4. acquisto di macchine, attrezzature ed impianti tecnologici funzionali alla lavorazione, trasformazione, confezionamento, conservazione ecc… dei prodotti; 5. acquisto di mezzi specialistici in grado di mantenere la catena del freddo nel trasporto della materia prima; 6. acquisto di hardware e software specialistici per i processi produttivi; 7. investimenti per l’efficientamento energetico e per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 8. spese generali.