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Fiere CibusTec Forum, nuovo format vincente

Il convegno conclusivo alla 94a Fiera Agricola Zootecnica Italiana

Progetto APPROAch

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di Riccardo Lagorio

Montichiari, la cittadina della Bassa Bresciana nota ai commercianti, anzi, mediatori di bestie, come si diceva un tempo, ha ospitato la 94a edizione della FAZI –Fiera Agricola Zootecnica Italiana (www.fi eragri.it). Un successo di pubblico con oltre 38.000 presenza, che si è celebrato dal 21 al 23 ottobre. Numerosi gli appuntamenti che da tradizione sono in programma presso i padiglioni fi eristici. A cominciare dalla Mostra Registro Anagrafi co della specie cunicola, un evento pressoché unico nel suo genere in Italia e organizzato dall’Associazione Nazionale Cunicoltori Italiani. Il Registro Anagrafi co della specie cunicola rappresenta lo strumento per la conservazione e la salvaguardia delle razze cunicole allevate sul territorio nazionale. L’obiettivo principale è quello di mantenere lo standard morfologico e la variabilità genetica, nell’ottica di una sempre maggiore valorizzazione economica. La mostra costituisce un importante momento di confronto tra allevatori e una preziosa occasione di scambio del patrimonio genetico.

Convegni, seminari e laboratori servono da approfondimento agli esperti dei diversi comparti. Tra questi quello più strategico con le tendenze a livello internazionale è stato il convegno conclusivo del Progetto APPROAch, che ha per esempio testato due sistemi di abbattimento (un fi ltro a secco e uno scrubber a umido) per ridurre la concentrazione di ammoniaca, polveri e odori all’interno delle aziende suinicole che hanno a cuore la problematica della qualità dell’aria all’interno e all’esterno delle porcilaie. I lavori hanno evidenziato le linee guida per APPROAch è un progetto di “Digital farming” che punta al miglioramento della qualità dell’aria nelle aziende suinicole attraverso l’adozione di dispositivi per il trattamento dell’aria già provati ed utilizzati in altri contesti (ad esempio, industria di panifi cazione e produzione di alimenti). Tali sistemi verranno valutati per verifi carne l’applicabilità in aziende suinicole che operano in ventilazione naturale. I sistemi di abbattimento, installati all’interno dei capannoni, saranno gestiti da una centralina “smart” che, monitorando continuamente i parametri ambientali, ne attiverà il funzionamento per mantenere le concentrazioni di polveri ed ammoniaca entro limiti che preservino la salute degli animali e di operatori minimizzando allo stesso tempo i costi energetici Il funzionamento dei sistemi di abbattimento gestiti da una centralina “smart” rappresenta un’assoluta novità nel panorama zootecnico italiano. Riguardo il sistema di abbattimento ad umido (scrubber), invece, verrà sviluppato un prototipo, da installare all’interno del capannone, che utilizzerà acqua leggermente acidifi cata (con acido citrico ad esempio), innocua per gli animali e gli operatori, in grado di catturare polveri, ammoniaca e odori. Lo sviluppo del prototipo si rende necessario in quanto ad oggi in Italia, non ci sono in commercio tecnologie adatte alle aziende che operano in ventilazione naturale. L’innovazione di APPROAch consiste nella messa a punto e nella valutazione tecnico-economica ed ambientale dei due diversi sistemi di abbattimento installati nelle aziende suinicole per ridurre le emissioni e, quindi, ridurne l’impatto ambientale; migliorare il benessere e la salute degli operatori e degli animali; limitare l’insorgenza di patologie respiratorie riducendo l’impiego di antibiotici.

>> Link: approach.aral.lom.it/il-progetto

l’installazione dei sistemi del loro abbattimento negli allevamenti, con l’obiettivo di trasferire i risultati al maggior numero di allevatori e attori della fi liera suinicola.

Il capofi la del progetto era il Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali dell’Università degli Studi di Milano e partner l’Associazione Regionale Allevatori Lombardia (ARAL), insieme a quattro aziende suinicole localizzate nelle province di Bergamo e Brescia. Molto esplicito il messaggio della professoressa MARCELLA GUARINO, responsabile Progetto APPROAch: «Il problema della qualità dell’aria in ambito padano resta uno dei più sensibili, ma non può essere ricondotto unicamente all’agricoltura: bisogna

smettere di colpevolizzare gli allevatori, quelli suinicoli in particolare, perché tutti concorriamo a creare un

problema che ci riguarda da vicino, e quindi a dare il nostro contributo per trovare una soluzione e quindi porre le basi per un miglioramento della situazione». ARAL ha portato un contributo importante sul fronte tecnico, facendo da ponte con la fi liera per individuare le aziende che in qualche modo potessero essere più sensibili a questa tematica, e quindi disponibili a sperimentare innovazioni e ad installare questi fi ltri per ridurre l’impatto ambientale. La sperimentazione si è in modo particolare concentrata su un fi ltro secco che aspira l’aria, trattiene le polveri e poi la rimette in ambiente, oltre che su un prototipo di scrubber ad umido con acqua acidifi cata per catturare l’ammoniaca e ripulire quindi l’aria che viene reimmessa in allevamento. Sistema questo che si è rivelato particolarmente effi cace nel ridurre le concentrazioni di ammoniaca soprattutto durante la stagione primaverile (quando le fi nestre vengono tenute chiuse), con una capacità massima di abbattimento di NH3 del 28%. Lo stesso scrubber si è inoltre dimostrato in grado di abbattere fi no al 69% delle PM10 durante la stagione invernale e fi no al 36% in quella primaverile. Il sistema fi ltrante a secco invece ha raggiunto la massima effi cacia di abbattimento delle polveri PM10 durante la stagione estiva, con percentuali che arrivano anche all’80%. «Il mercato oggi propone soluzioni innovative nell’ambito dei sistemi di abbattimento degli inquinanti ma il problema è che queste nuove soluzioni non sempre si possono adattare alla maggior parte delle strutture attualmente attive nel comparto suinicolo» ha concluso la professoressa Guarino. «Per questo il nostro obiettivo era quello di trovare soluzioni per tutti gli allevamenti a ventilazione naturale. Il risultato forse più importante e signifi cativo è che gli incontri realizzati nell’ambito di APPROAch hanno stimolato gli attori della fi liera a studiare nuovi sistemi di abbattimento adatti anche agli allevamenti a ventilazione naturale».

Riccardo Lagorio

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CibusTec Forum, nuovo format vincente

I temi dei convegni tra globalizzazione, transizione ecologica, materiali innovativi. La linea dimostrativa in funzione di Risco. Le conferme degli espositori: appuntamento a CibusTec 2023

Si è conclusa lo scorso 26 ottobre la prima edizione di CibusTec Forum, la due giorni dedicata alle tendenze delle tecnologie per il Food & Beverage (F&B) e il Packaging, organizzata da Koeln Parma Exhibitions, dal 2016 joint venture tra Fiere di Parma e Koelnmesse. 150 le aziende espositrici tra partner tecnologici, innovatori e start-up da 12 nazioni in rappresentanza di tutte le fi ere tecnologiche per l’industria alimentare e delle bevande. Grande interesse ha suscitato l’Area startup, organizzata in collaborazione con Le Village by CA Parma e Agenzia ICE, in cui alcune aziende hanno presentato le loro soluzioni creative e tecnologicamente avanzate.

La prima giornata di CibusTec Forum ha visto la presenza di circa

100 buyer internazionali selezionati

tra i più rilevanti produttori alimentari di 16 Paesi, che partecipano grazie ad un programma di incoming organizzato anche grazie alla collaborazione con Agenzia ICE.

«Parma e gli appuntamenti CibusTec Forum e CibusTec costituiscono il centro nevralgico dell’innovazione tecnologica per il settore Food Tec: la nostra regione

Uno scatto al convegno “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politiche europee?”, durante il quale ci si è interrogati sul futuro della globalizzazione e sugli obiettivi di transizione ecologica prefi ssati dall’Unione Europea con interlocutori di prestigio come Paolo De Castro, Michael Scannell, Denis Pantini e Antonella Rossetti.

è un punto di riferimento a livello globale sul food di qualità e sicuro e sulle tecnologie per il food processing & packaging» ha dichiarato ANTONIO CELLIE, AD di Koeln Parma Exhibitions. «Il sistema regionale, che ingloba un mix strategico di industrie alimentari, partner tecnologici, università, EFSA, ARter, per citarne alcuni, è un prezioso unicum».

«Grazie alla joint-venture con Fiere di Parma abbiamo sviluppato questo nuovo format fi eristico che prevede, oltre alla parte espositiva, anche una parte convegnistica molto forte, con relatori internazionali di spessore. Sarebbe interessante portare all’estero questa formula, che si sta dimostrando effi cace, per promuovere il made in Italy delle tecnologie alimentari in altri mercati dove anche Koelnmesse è forte, come quello asiatico e sudamericano» ha commentato THOMAS ROSOLIA, presidente di KPE e CEO Koelnmesse Italia.

Al primo convegno della giornata, dal titolo “Globalizzazione e transizione ecologica: dove vanno le politiche europee?”, ci si è interrogati sul futuro della globalizzazione e sugli obiettivi di transizione ecologica prefi ssati dall’Unione Europea. Si è fatto il punto sullo stato dell’arte degli scambi internazionali agricoli e del Food & Beverage dell’UE e dei Paesi Membri (con focus sull’Italia) e dei trend in atto alla luce dei continui cambiamenti nello scenario geopolitico di riferimento.

A parlarne, PAOLO DE CASTRO, europarlamentare, Commissione Agricoltura, MICHAEL SCANNELL, vicedirettore generale DG Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione europea, DENIS PANTINI, responsabile Business Unit Agricoltura e Industria Alimentare di NOMISMA, ANTONELLA ROSSETTI, Senior Advisor di Farm Europe.

Denis Pantini ha presentato una ricerca NOMISMA in cui ha analizzato il ruolo dell’Unione Europea nel commercio mondiale di prodotti agroalimentari e macchine per il F&B: l’UE si conferma top player globale e l’Italia si trova nella top Creare il mix perfetto di imprese tecnologiche avanzate, campioni dell’innovazione alimentare, ricerca e le voci più autorevoli della scena internazionale per off rire un momento di confronto e costruire una nuova strategia globale del Food & Beverage. Questi erano gli obiettivi di Cibus Tec Forum, svoltosi a Parma il 25 e 26 ottobre.

I numeri dell’export: la ricerca dell’Osservatorio Machinery Nomisma

Nel primo semestre del 2022 l’Italia ha esportato tecnologie per il Food & Beverage per un valore di 1.722 milioni di euro, con una variazione tendenziale rispetto all’anno precedente del +7,8%, confermandosi primo Paese esportatore a livello mondiale, davanti a Germania, Paesi Bassi e USA. Nei primi sei mesi del 2022, i principali importatori di tecnologia italiana sono stati gli USA (174 milioni di euro, var. +4,2%), seguiti da Francia (136 milioni di euro, var. +8%) e Germania (121 milioni di euro, var. +24,8%). Le tipologie di macchine per il settore alimentare maggiormente esportate sono state: apparecchi per la preparazione di bevande calde o per cottura/ riscaldamento degli alimenti (595 milioni di euro), macchine per la panifi cazione/pasticceria o per la preparazione di pasta (338 milioni di euro) e più in generale, macchine per la preparazione o fabbricazione industriale di alimenti e bevande (224 milioni di euro).

Per quanto riguarda l’export di macchine per il packaging, nel primo semestre del 2022 l’Italia si colloca al secondo posto nella classifi ca internazionale, dopo la Germania (2.689 milioni di euro), con un valore di 2.500 milioni di euro (–5,4% rispetto all’anno precedente); seguono Cina, Paesi Bassi e Stati Uniti. Anche in questo caso, sono gli Stati Uniti i primi importatori, per un valore di 373 milioni di euro (anche se con una var. del -6,21%), seguiti da Francia, per un valore di 217 milioni di euro (in grande crescita: +20,8%) e Germania, per un valore di 172 milioni di euro.

In alto: Cesare Rossi, titolare della Rossi Elettronica & C. Snc di Castelvetro di Modena, con la collaboratrice Sabina Bruzzi. L’azienda è specializzata nella progettazione, realizzazione e manutenzione di impianti elettrici civili ed industriali e sistemi di networking. In basso: a CibusTec Forum Risco ha presentato una linea di formatura per industrializzare la produzione di hamburger dall’aspetto e dalla qualità artigianali. La linea può essere utilizzata con impasti di carne bovina, suina o avicola e che si adatta perfettamente anche agli impasti vegetariani e vegani.

Linda Cavalli di Cavalli Meat Processing Machinery Srl di Felino (PR), azienda storica molto conosciuta in Italia e all’estero per la progettazione e realizzazione di macchine e impianti per la lavorazione della carne e dei salumi. L’azienda emiliana propone una serie completa di macchine e attrezzature all’avanguardia per la lavorazione, l’aff ettatura, il confezionamento e l’imballaggio dei salumi (prosciutto crudo, prosciutto cotto, speck, pancetta, coppa, bresaola, salame, salumi vari). Un team di esperti è inoltre disponibile per lo studio e la progettazione di macchine speciali per rispondere alle esigenze specifi che del mercato.

ten, con 50,1 miliardi di euro di export e 46,8 miliardi di euro di import (dati 2021). Il 70% dell’exportF&B italiano si concentra in Europa, raggiungendo l’85% se si considera il Nord America, mentre per l’import di prodotti agricoli UE e Sud America rappresentano le due top aree di fornitura (70%).

Per quanto riguarda il tema della globalizzazione, Pantini ha dichiarato: «Ad oggi la globalizzazione non è solo necessaria per raggiungere gli obiettivi di transizione ecologica (ad esempio, materie prime per lo sviluppo delle energie rinnovabili), ma potrebbe essere utilizzata dall’UE per orientare i comportamenti dei partner commerciali verso obiettivi di sostenibilità».

Paolo De Castro, più volte ministro delle Politiche Agricole e punto di riferimento per il settore in Europa, ha osservato che «il settore

Appuntamento nel 2023 con CibusTec

CibusTec è tra i più innovativi eventi dedicati alla tecnologia alimentare e delle bevande. Un appuntamento altamente specializzato in una location unica, dove la passione per il cibo di qualità ha radici profonde e si lega alle migliori tecnologie e competenze. Non è un caso che CibusTec abbia ispirato alcune delle più sofi sticate applicazioni per l’industria Food & Beverage. Il prossimo appuntamento con CibusTec sarà a Parma dal 24 al 27 ottobre 2023, un evento fi eristico che registra già oggi il 60% dell’area espositiva confermata dai migliori fornitori di tecnologia made in Italy e da altre 15 nazioni.

>> Link: cibustec.it

agroalimentare, con tutto l’indotto che ne consegue, non è solo parte del problema ma anche parte attiva della soluzione. La battaglia per la transizione ecologica per fare fronte al cambiamento climatico su cui lavoriamo al Parlamento europeo poggia sull’equilibrio tra sostenibilità ambientale, economica e sociale. L’agroalimentare non può prescindere da questi tre pilastri, che sono l’architrave della Politica Agricola Comune che entrerà in vigore dal 2023».

Nel pomeriggio è stata la volta del convegno “Materiali innovativi per un’economia circolare”. GAIA GIUSSANI, partner associato PwC Italia – ESG Services, ha affrontato il tema della sostenibilità come leva strategica per le imprese; FRANCESCO VINELLI, direttore di PwC Italia, Technology – Emerging Technologies ha parlato dei fondi del PNRR, con un focus su digitalizzazione e innovazione sostenibile; sono poi intervenuti SIMONA FONTANA, responsabile Centro Studi per l’Economia Circolare, CONAI – Consorzio Nazionale Imballaggi, GIORGIO SANTAMBROGIO, vicepresidente vicario di FEDERDISTRIBUZIONE, che ha portato il punto di vista della distribuzione, e MICHAËL NIEUWESTEEG, DG di NVC Netherlands Packaging Centre.

LUCA RUINI, presidente CONAI, in un messaggio inviato tramite la dott.ssa Fontana, ha sottolineato come l’attenzione delle imprese italiane alla sostenibilità continui a crescere: «Lo vediamo ogni anno anche attraverso le iscrizioni al Bando CONAI per l’ecodesign, che premia le migliori soluzioni per rivedere gli imballaggi in chiave sostenibile. I casi presentati sono in costante aumento, nonostante la pandemia. Le crisi, del resto, accelerano il cambiamento e spesso aprono la strada a nuove opportunità. Le aziende, infatti, continuano a promuovere ricerca e sviluppo e a fare innovazione: sia nella ricerca di nuovi materiali e di nuove combinazioni di materiali per i loro pack, sia nel fornire sempre più informazioni in etichetta per aiutare i consumatori a gestire la raccolta differenziata».

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