Diventa anche tu carnitariano di Alfonso Piscopo
“B
ecome a Beefatarian” — originale neologismo inglese traducibile in lingua italiana con “carnitariano” — è lo slogan di una recente campagna sostenuta con fondi UE per sostenere il consumo di carne rossa europea. La campagna di comunicazione promuove uno stile di vita “carnitariano” e fa parte di un progetto triennale più ampio, denominato Proud of European Beef (“Orgoglioso della carne europea”), che mira di dissipare le false idee, le fake meat news e la cattiva reputazione che ha circondato negli ultimi anni il consumo di carne. La Commissione UE finanzia l’80% di questa campagna costata 4,5 milioni
di euro e sostenuta dall’organizzazione interprofessionale spagnola del manzo Provacuno (Organización Interprofesional de la Carne de Vacuno de España, www.provacuno.es) e dalla sua omologa belga APAQ-W (Belbeef + VLAM). Dopo anni di ritrosie, cavalcate sulle onde del convincimento che la carne faccia male, alla salute dell’uomo, al pianeta, ecc…, finalmente un cambiamento di rotta arriva da parte dei decisori politici europei. Un segnale positivo dopo aver assistito ad un attacco ingiustificato alla carne e ai prodotti di origine animale che non ha avuto precedenti nel suo genere. È ben nota la posizione resa pubblica nel
2016 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha inserito nelle sue direttive la carne rossa nella categoria A2, ossia quella dei carcinogeni umani probabili. Nello stesso documento l’OMS inseriva, invece, la carne “processata” nel Gruppo 1, quello dei carcinogeni umani certi, con 117 agenti individuati fino ad oggi (ad esempio fumo, alcol, smog, arsenico, benzene). La campagna ha suscitato curiosità e critiche, facendo discutere soprattutto le associazioni ambientaliste più attive nel sostengo delle diete senza carne. Il termine “carnitariano” sta invece ad indicare «un consumatore che vuole avere una dieta equilibrata, per se stesso
Una delle immagini della campagna “Become a Beefatarian” finanziata dall’Unione Europea. L’obiettivo in questo caso è quello di rafforzare la conoscenza e, di conseguenza, la competitività del settore europeo delle carni bovine.
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Eurocarni, 1/21