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Indagini Coldiretti/Ixè, gli Italiani bocciano la carne sintetica
investimenti in aziende agricole che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto dal 40% al 60% su investimenti da realizzarsi negli anni 2022-2023, presumibilmente per: 1. interventi di miglioramento fondiario: sistemazioni fondiarie e idraulico-agrarie; impianti colture arboree da frutto; miglioramento di prati e pascoli; 2. acquisto, costruzione e ristrutturazione anche per finalità energetiche di fabbricati per la produzione, lavorazione, trasformazione, immagazzinamento, commercializzazione diretta in azienda dei prodotti aziendali e per ricovero macchine / attrezzature; 3. investimenti strutturali ed impianti per lo stoccaggio, il trattamento e la gestione dei residui agricoli e dei reflui aziendali comprese le strutture realizzate con tecnologie volte alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra; 4. acquisto di macchine e attrezzature; 5. acquisto di macchine e attrezzature per la riduzione dell’impatto ambientale, il miglioramento del benessere animale e la conservazione del suolo (agricoltura conservativa, agricoltura di precisione); 6. investimenti per la produzione di energia, ad esclusivo uso aziendale, a partire da: fonti agro-forestali, fonti rinnovabili (solare termico, fotovoltaico, eolico, geotermico) e refl ui provenienti dall’attività aziendale; 7. investimenti volti alla depurazione delle acque refl ue derivanti dall’attività di trasformazione dei prodotti; 8. investimenti fi nalizzati alla difesa attiva volti a proteggere le coltivazioni dagli effetti negativi degli eventi meteorici estremi e dai danni derivanti dagli animali selvatici e a proteggere gli allevamenti dall’azione dei predatori; 9. investimenti in hardware e software fi nalizzati all’adozione di tecnologie di informazione e
comunicazione ed al commercio elettronico; 10. spese generali.
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Regione Emilia-Romagna
Finanziamento a fondo perduto del 35% settore agroindustriale / agroalimentare
Reg. UE 1305/2013 Transizione PSR 2021/2022 Misura 4.2.01
Investimenti per la trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli (ortofrutticoli, lattiero-caseario, carni “bovini, suini, avicoli, cunicoli, ecc…”, uova, vitivinicolo, cerealicolo e riso, sementiero, olio d’oliva, miele, aceto, ecc…)
Ad inizio 2022 sarà disponibile il bando di fi nanziamento PSR Misura 4.2.01 per gli investimenti in aziende agroalimentari che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto del 35% su investimenti da realizzarsi negli anni 2022-2023, presumibilmente per: 1. acquisto di macchine, attrezzature ed impianti tecnologici funzionali alla lavorazione, trasformazione, confezionamento, conservazione, ecc… dei prodotti; 2. acquisto di mezzi specialistici in grado di mantenere la catena del freddo nel trasporto della materia prima; 3. acquisto di hardware e software specialistici per i processi produttivi; 4. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 5. costruzione / ristrutturazione di immobili produttivi anche per fi ni di miglioramento energetico; 6. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 7. spese generali.
Regione Emilia-Romagna
Finanziamento a fondo perduto dal 40% al 50% settore agricolo
Reg. UE 1305/2013 Transizione PSR 2021/2022 Misura 4.1.01
Investimenti in aziende agricole (ortofrutta, carne, latte, cereali, avicunicolo, sementiero, fl orovivaismo, olio d’oliva, miele, ecc…)
A inizio 2022 sarà disponibile il bando di fi nanziamento PSR Misura 4.1.01 per gli investimenti in aziende agricole che consentirà di richiedere contributi a fondo perduto dal 40% al 50% su investimenti da realizzarsi negli anni 2022-2023, presumibilmente per: 1. costruzione / ristrutturazione di immobili produttivi anche per fi ni di miglioramento energetico; 2. acquisto di macchine e attrezzature funzionali al processo innovativo aziendale; 3. impianti di lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti aziendali; 4. miglioramenti fondiari; 5. investimenti pluriennali specifi ci per il settore frutta e ortaggi compresi gli impianti arborei (esclusioni specifi che per aziende in OP/AOP); 6. investimenti funzionali alla vendita diretta dei prodotti aziendali; 7. investimenti per la produzione di energia da fonti rinnovabili ad esclusivo uso aziendale; 8. spese generali.
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Secondo il rapporto Coldiretti/Ixè, il 96% degli Italiani continua a mangiare carne, con una frequenza media di consumo di 2,7 volte alla settimana (photo © hedgehog94 –stock.adobe.com).
Coldiretti/Ixè, gli Italiani bocciano la carne sintetica
In occasione dell’inaugurazione del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione organizzato da COLDIRETTI con la collaborazione con THE EUROPEAN HOUSE – AMBROSETTI è stato presentato da Coldiretti/Ixè il primo dossier verità sulla carne sintetica. Dal dossier emerge che il 95% degli Italiani non mangerebbe mai carne sintetica se questa arrivasse sul mercato. Interrogati sui motivi principali per i quali bocciare la bistecca fatta in laboratorio, gli italiani — spiegano da Coldiretti/Ixè — mettono in cima il fatto di non fi darsi delle cose non naturali (68%), mentre al secondo posto ci sono i consistenti dubbi sul fatto che sia sicura per la salute (60%). Rilevante anche la considerazione che la carne artifi ciale non avrebbe lo stesso sapore di quella vera (42%) ma c’è anche chi teme per il suo impatto sulla natura (18%) e chi fa notare, soprattutto tra i vegetariani e i vegani, che si tratta comunque di prodotti ottenuti dagli animali, peraltro con sistemi particolarmente cruenti. I 96% degli Italiani continua a mangiare carne, con una frequenza media di consumo, sempre secondo il rapporto Coldiretti/Ixè, di 2,7 volte a settimana e la convinzione che la giusta quantità di carne, bianca e rossa, sia una componente fondamentale della buona dieta. In testa alle caratteristiche che il consumatore considera prima di acquistare c’è il fatto se la carne provenga o meno da un allevamento italiano, seguito dalla presenza di un’etichetta con informazioni dettagliate e se arriva da un’azienda del proprio territorio. Prezzo e convenienza si piazzano solo al quarto posto, subito davanti ai marchi ad indicazione di origine.