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Macellerie d’Italia Macelleria smart, in smart city Gian Omar Bison

Sul benessere animale, l’Europa si è adoperata con l’applicazione di direttive trasversali, come, ad esempio, quella del 1999 sulla protezione delle galline ovaiole o quella del 2007 per la protezione del broiler, e si è posta l’obiettivo di arrivare, entro il 2023, a un sistema armonizzato per l’etichettatura del benessere (photo © www.unaitalia.com).

alla fi liera produttiva di un impegno

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reale e concreto per assicurare il

benessere animale, anche in relazione alla propria salute, ma ha anche indicato come «l’Europa sia da sempre apripista rispetto a queste istanze che sono diventate infatti i pilastri del Green Deal e della strategia Farm to Fork». All’atto pratico, inoltre, «l’Europa si è adoperata con l’applicazione di direttive trasversali, come, ad esempio, quella del 1999 sulla protezione delle galline ovaiole o quella del 2007 per la protezione del broiler e si è posta l’obiettivo di arrivare, entro il 2023, a un sistema armonizzato per l’etichettatura del benessere animale mentre si sta interrogando sul bando delle gabbie».

L’intervento della Pedicone ha quindi evidenziato quanto sia importante che tutti gli attori della fi liera si muovano insieme e che ognuno faccia la sua parte. A questo riguardo, ha ricordato alcuni dei successi raggiunti da UNAITALIA, come l’introduzione di claim dedicati proprio al benessere animale, come quelli riferiti allo spazio in allevamento o alla maggiore libertà di movimento, agli arricchimenti ambientali, alla disponibilità di luce solare, o all’allevamento senza uso di antibiotici, ribadendo, su questo punto, che «solo introducendo in allevamento animali sani in un ambiente idoneo sarà possibile portare a termine dei cicli produttivi senza ricorrere all’uso del farmaco».

Un tema, quello dell’antibioti-

coresistenza e della riduzione dei farmaci, sul quale anche MSD Ani-

mal Health è impegnata in prima linea: l’80% del portfolio di solu-

zioni e servizi è infatti interamente

dedicato alla prevenzione e grande importanza è data alla vaccinazione, che garantisce il benessere e la salute animale in alcune specie fi n dai primi mesi di vita dell’animale, riducendo l’insorgenza di patologie che prevedano successivamente l’uso di soluzioni terapeutiche.

Sostenibilità: dalla fi liera alla tavola

Scienza, sicurezza e salubrità delle produzioni animali hanno fatto dunque da fi l rouge del digital event, ma anche sostenibilità e alimentazione, che hanno infatti rappresentato il focus dell’intervento di Gian Luca Bagnara, che ha evidenziato anzitutto come negli ultimi anni e in particolare nel recente anno 2020, con la presenza della pandemia, il consumatore abbia sviluppato un nuovo tipo di attenzione per l’alimentazione e per le materie prime, riportando l’agricoltura al centro delle tavole degli italiani. «Conoscere i prodotti che abbiamo sul piatto non signifi ca solamente conoscerne la marca, ma l’intera fi liera, sapere dove e come è stato fatto il prodotto e il territorio che lo coinvolge», ha infatti commentato Bagnara che ha ricordato che per rispondere a queste esigenze, è necessario «aprire la fi liera a nuovi fronti di lavoro: quello della biosicurezza, del benessere dell’animale, degli antimicrobici, della resa più sostenibile dell’allevamento e soprattutto del rapporto con il territorio». Secondo Bagnara, sono quindi tre i temi di attività da tenere sotto controllo nei prossimi anni: le

fi liere sostenibili, la gestione delle

risorse naturali e la nutrizione. Per quanto riguarda le fi liere sostenibili è importante quindi avere prodotti riciclabili, non avere rifi uti, evitare sprechi e migliorare la tracciabilità delle informazioni, della salute e del benessere degli animali.

In merito invece alla gestione delle risorse, Bagnara fa riferimento all’acqua, ai packaging sostenibili, ma anche al tema emergente del sequestro di carbonio e auspica un ruolo attivo della fi liera agricola in tal senso e non solo di difesa. Sull’ultimo punto, la nutrizione, Bagnara ricorda che, affi nché le produzioni animali forniscano tutti i nutrienti per la salute dell’uomo, c’è bisogno che l’animale stia bene

e sia in benessere anche con la pro-

pria alimentazione. «Ecco perché abbiamo bisogno di una politica comunitaria che riprenda il discorso di sostenibilità delle proteine vegetali. Purtroppo, siamo diventati importatori del 73% di proteine vegetali dall’estero, su cui non abbiamo certezza né consapevolezza sull’origine, sul trattamento e sul rispetto ambientale, come avremmo se queste arrivassero dall’Europa. Per questo, chiediamo di rendere completamente autonoma la fi liera locale in modo che possa avere radici anche nell’agricoltura europea

e possa dare valore direttamente sul nostro territorio comunitario».

Un approfondimento tutto sull’alimentazione quello realizzato invece da Evelina Flachi, che ha sottolineato come la nostra salute sia legata a doppio fi lo a quello che mangiamo e, per questo, sia importante consumare cibi che tengano conto, nella loro fi liera produttiva, della sostenibilità ambientale e del benessere animale, per garantirci un migliore stato di salute negli anni. Ha ricordato quindi la centralità del concetto di equilibrio: non solo equilibrio tra entrate caloriche e uscite energetiche ed in relazione al nostro stile di vita, ma equilibrio di ogni organismo con l’ambiente e con tutte le forme viventi che lo circondano. «Solo così possiamo dare valore al cibo che mettiamo nel nostro piatto come nutriente importante per mantenere effi ciente il nostro organismo e per mantenerci in salute più a lungo possibile» ha affermato Evelina Flachi. «Questo vuol dire One Health: la consape-

volezza di quanto siano correlate la salute umana, la salute animale e la

salute ambientale».

La dott.ssa Flachi si è poi concentrata sulle qualità nutritive di due alimenti in particolare: l’uovo — alimento completo, miniera di nutrienti, dal basso valore calorico e alto valore proteico — e il pollo, ricco di proteine nobili e minerali, povero di grassi e altamente digeribile. Due esempi virtuosi che non dovrebbero mancare nelle nostre diete, ma che, per apportare tutti i loro benefi ci devono avere come prerogativa il benessere degli animali stessi e degli allevamenti.

Sicurezza degli allevamenti

Proprio sulla sicurezza degli allevamenti — di quelli avicoli in particolare — e sul benessere degli animali si è focalizzata Déborah Temple che ha parlato di una delle infestazioni più frequenti e pericolose nel settore avicolo: quella dovuta agli acari rossi. Un problema molto diffuso negli allevamenti che crea ripercussioni sia comportamentali, sia fi siologiche anche gravi. Un vero e proprio fattore di stress, dunque, per la cui prevenzione è fondamentale monitorare costantemente i comportamenti e i cambiamenti degli animali all’interno degli allevamenti per essere in grado di riconoscere i sintomi e agire per tempo. «È estremamente importante individuare e riconoscere i cambiamenti negli animali il più rapidamente possibile, per poterli contrastare effi cacemente e assicurarsi il benessere di tutto il pollaio», ha ammonito Déborah Temple.

«Gli studi effettuati sull’impatto delle infestazioni da acaro rosso sulle galline dimostrano come all’importanza di saper riconoscere i segnali di allarme di potenziale infestazione nei propri animali si aggiunga anche l’importanza di agire tempestivamente per eliminare l’infestazione e permettere così un duplice benefi cio: un incremento della produzione di uova e della loro salubrità, a benefi cio dell’allevatore e del consumatore fi nale, e un incremento del benessere delle galline, sia da un punto di vista comportamentale sia fi siologico» commenta CORRADO LONGONI.

«Per sostenere la fi liera in questo senso — ha concluso Paolo Sani —è necessario fare sistema. Dobbiamo fare ricorso a prevenzione, ricerca, investimenti in nuove tecnologie e soluzioni innovative e ultimo — ma sicuramente non per importanza — applicare una visione One Health in tutto ciò che facciamo. Sono proprio eventi di questa natura che ci permettono di creare un’unica voce per rispondere a tutte le necessità del consumatore di oggi. La sfi da di MSD Animal Health è difendere il made in Italy e questo mercato, fatto di aziende e persone con alta professionalità che si impegnano giorno dopo giorno per portare cibo sano e buono sulle tavole degli italiani nel rispetto del benessere animale».

Note

1. EXZOLT:EPAR, Riassunto delle caratteristiche del prodotto, European Medicine Agency, www.ema. europa.eu/en/documents/product-information/exzolt-eparproduct-information_it.pdf

Macelleria smart, in smart city

La Macelleria Moresco di Bassano del Grappa ha imboccato la via della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare e della responsabilità sociale d’impresa, perché il mondo si può iniziare a cambiare anche dal banco di una macelleria

di Gian Omar Bison

Siamo abituati a vedere macellai attenti alla qualità organolettica e nutrizionale delle carni e, generalmente, anche alla fi liera e al benessere animale. Ma l’idea che da una macelleria si possa salvare il mondo dagli effetti nefasti del cambiamento climatico francamente ci mancava. E invece se vai alla macelleria di STEFANO MORESCO a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza, su questo non si scherza. Nel loro piccolo, i ragazzi della Macelleria Moresco hanno imboccato la strada della sostenibilità ambientale, dell’economia circolare e della responsabilità sociale d’impresa.

Paroloni importanti quanto attuali da anni, di cui tutti ci riempiamo troppo spesso la bocca, e che spesso restano inattuati, persi nel mondo delle buone intenzioni. Come? Intanto con l’uso in bottega di corrente elettrica da sole energie rinnovabili e utilizzo di carta riciclabile per avvolgere la carne.

Stefano Moresco, primo a sinistra, con i suoi collaboratori, Nicola, Elisa, Nic e Miriam.

E poi con un intervento urbanistico concertato col comune, in accordo col comitato di quartiere, che ha visto sistemare l’incrocio ed abbattere alcune barriere architettoniche, piazzando una colonnina

per la ricarica delle bici elettriche con corrente offerta dalla macelle-

ria. Non solo. Organizzano serate a tema sulla sostenibilità ed eventi in bottega, legati al festival nazionale della sostenibilità organizzato da ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) per Valorizzare

la Cultura della Sostenibilità in

Città secondo i 17 Obiettivi della Agenda 2030 dell’ONU. «Abbiamo sposato questa fi losofi a per contribuire nel nostro piccolo a sensibilizzare la cittadinanza e la clientela su temi ai quali crediamo molto. Ci è sembrato consequenziale — sottolinea Moresco — all’approccio che abbiamo alle carni e ai cibi in generale».

Stefano ha quarantacinque anni e si racconta sottolineando di non essere un fi glio d’arte, di non aver rilevato attività da nonni o genitori. «Sono originario di Breganze (VI) e li ho iniziato a vent’anni in una piccola bottega (in Veneto si è soliti chiamarla Casoin). Dopo poco sono passato in un supermercato dove mancava la fi gura del macellaio. La mia passione per la carne e per la macelleria è partita da qui e si è evoluta nel 2001, quando mi si sono aperte le porte della Macelleria Sperotto, la più conosciuta del paese. Nel 2005 ho avuto l’occasione di rilevare l’attuale bottega a Bassano del Grappa e qui sono rimasto».

Quando Stefano ha iniziato in quel di Bassano ha trovato la classica bottega di quartiere con la consueta proposta di carni, niente di originale o distintivo. «Ho voluto subito dare un mio stile — prosegue Moresco — e così avanti fi no al 2012 quando abbiamo restaurato tutto. In quegli anni abbiamo innanzitutto costruito una proposta sul prontocuoci. E poi abbiamo iniziato a proporre preparati realizzati da noi, e solo da noi, nella nostra cucina. Attualmente la squadra è composta da cinque persone: Stefano, Nicola, Elisa, Nic e Miriam. Ma presto saremo in sei con uno chef. In uno spazio contenuto com’è quello nel quale operiamo ci vuole organizzazione e pulizia. E, infatti, la prima cosa che facciamo con i collaboratori neoassunti è formarli sulle nostre procedure standardizzate “Stile Moresco”. Oltre a questo, siamo aperti alla formazione continua aderendo a tutte le proposte interessanti che ci vengono offerte per fare ulteriori salti di qualità».

Dagli esordi, ricorda Moresco, la macelleria è cambiata notevolmente

È nel 2018 che la Macelleria Moresco fa il salto di qualità, iniziando a seguire meglio le strategie di comunicazione e di marketing. «Siamo partiti con dei questionari sottoposti ai clienti, coinvolgendo anche i cittadini che abitano qui vicino. Sui risultati abbiamo costruito la nostra politica aziendale e ne è scaturita la nuova brand identity» dice Stefano Moresco.

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