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Acquacoltura Una svolta decisiva nello sviluppo dell’acquacoltura mondiale Marco Saroglia

XX Simposio Internazionale (ISFNF) sulla nutrizione e alimentazione del pesce

Una svolta decisiva nello sviluppo dell’acquacoltura mondiale

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di Marco Saroglia

Nella splendida cornice mediterranea di Sorrento (SA) si è svolto, dal 5 al 9 giugno scorsi, il XX Simposio Internazionale ISFNF (International Symposium for Fish Nutrition & Feeding), l’evento più importante a livello mondiale sulla nutrizione e alimentazione dei pesci. L’edizione ISFNF di Sorrento (la prima volta in Italia) era intitolata: Toward Precise Fish Nutrition and Feeding, e l’intento era quello di fare il punto sulle nuove conoscenze circa i fabbisogni nutrizionali ed alimentari dei pesci in allevamento intensivo, in un momento di crisi della disponibilità delle materie prime oltre all’elevato aumento degli stessi costi.

Il simposio di Sorrento ha visto oltre 450 presenze di ricercatori e operatori del settore provenienti da 43 Paesi di tutto il mondo, i quali, nell’arco temporale di 4 giorni, hanno presentato e discusso i risultati delle loro più recenti ricerche nel settore della moderna nutrizione dei pesci. Un risultato di grande successo di presenze in parte inatteso, viste anche le problematiche ancora aperte legate ad una pandemia non ancora del tutto superata. Tuttavia, l’importanza delle tematiche dibattute, assieme all’urgenza del mondo produttivo di ricevere risposte dalla ricerca, ha fatto si che il convegno si rivelasse un grande successo internazionale.

Un ringraziamento particolare va al prof. ALESSIO BONALDO dell’Università degli Studi di Bologna per il grande lavoro svolto nella realizzazione dell’evento per la prima volta

Il prof. Alessio Bonaldo e il dott. Brett Glencross all’apertura dei lavori.

In alto: il dott. Audun Lem, direttore della Fishery and Aquaculture Division della FAO. In basso: la sala del convegno all’apertura dei lavori.

nella sede italiana. Il prof. Bonaldo infatti, dopo aver pazientemente negoziato per alcuni anni con i vertici dell’ISFNF, ha fi nalmente ottenuto l’approvazione per avere il simposio organizzato a casa nostra.

A questo scopo è stato creato uno specifi co Comitato Scientifi co Internazionale, che ha visto la partecipazione di 10 tra i maggiori studiosi al mondo specializzati nella nutrizione del pesce, mentre localmente ha operato il comitato organizzatore col quale, sotto il coordinamento dello stesso prof. Bonaldo, hanno strettamente collaborato, oltre ai colleghi del suo stesso Ateneo, studiosi delle Università dell’Insubria in Varese, Udine, Torino, Firenze, Camerino, Napoli Federico II e Palermo.

Dopo la cerimonia di apertura nell’elegante sala dell’Hotel Hilton, presieduta dallo stesso Alessio Bonaldo assieme al prof. BRETT GLENCROSS dell’Istituto di Acquacoltura dell’Università di Stirling (Scozia), ha preso la parola il primo Keynote Speaker, nella persona del dott. AUDUM LEM, Deputy Director della Fishery and Aquaculture Division della FAO, il quale ha brillantemente introdotto alle tematiche poi trattate dalle successive 80 comunicazioni orali, quasi tutte presentate da giovani ricercatori, ed 83 comunicazioni presentate mediante poster. In particolar modo, il dott.

La XXI edizione del congresso si terrà a Puerto Vallata, in Messico, nel giugno del 2024.

Lem ha sottolineato l’importanza dell’acquacoltura nel mondo, dove in questi ultimi anni la produzione di pesce allevato ha raggiunto e superato la quota di quello pescato, tanto che nel 2020 l’acquacoltura rappresentava il 56% della produzione disponibile di prodotti ittici per il consumo umano, contro il 44% della pesca.

Il consumo pro capite di prodotti ittici è cresciuto da 9,0 kg nel 1961 a 20,5 kg nel 2019, anche se poi ha registrato un leggero calo. Negli ultimi decenni, il consumo pro capite di alimenti acquatici è stato fortemente infl uenzato dall’aumento delle forniture, dal cambiamento delle preferenze dei consumatori, dai progressi tecnologici e dalla crescita del reddito.

Al fi ne di mantenere l’attuale consumo pro capite per la popolazione del 2050, occorreranno 181,8 milioni di tonnellate di prodotti ittici e la differenza non potrà che essere a carico dell’acquacoltura, la quale dovrà raggiungere una produzione di almeno 112 milioni di tonnellate. La consapevolezza della popolazione sui benefi ci di una dieta ricca in prodotti ittici consente comunque di ipotizzare che la domanda potrebbe crescere molto di più.

Già la straordinaria crescita dell’acquacoltura degli ultimi decenni, assieme all’aumento dei prezzi delle materie prime a base di prodotti della pesca ed alla consapevolezza della necessità di un’acquacoltura sostenibile, ha indotto alla ricerca di sorgenti proteiche e lipidiche alternative, in particolare proteine ed oli vegetali, consentendo così di raggiungere le produzioni attuali, corrispondenti alle 87,5 milioni di tonnellate del 2020 (dati FAO, Sofi a 2022), senza incidere ulteriormente sulle risorse oceaniche e riducendo il rapporto Fish-In/Fish-Out per alcune delle principali specie allevate a valori inferiori all’unità.

La necessità di far fronte alla corrispettiva domanda di alimenti per pesci ha spinto l’industria e gli studiosi del settore alla ricerca di altre sorgenti di materie prime, che consentissero comunque una sempre maggiore indipendenza dell’acquacoltura dai prodotti della pesca. In Italia hanno contribuito a queste ricerche alcuni progetti dell’UE, assieme a fi nanziamenti del Consorzio AGER, coi progetti 4F e Sushin.

Il simposio di Sorrento ha posto in un certo senso una pietra mi liare nella storia della nutrizione in ac quacoltura. Gran parte delle comunicazioni hanno infatti illustrato i nuovi risultati raggiunti in ter mini di sostenibilità dell’acquacoltura rispetto alle risorse, quindi sulla riduzione dell’impronta carbonica e dell’impronta idrica (Carbon-footprint e Water-footprint), in gran parte attraverso l’impiego di prodotti derivati da economie circolari.

Anche tra gli operatori e ricercatori dell’acquacoltura è progressivamente aumentata la presa di coscienza circa l’emissione di gas serra. La ricerca del Life Cycle

Assessment (LCA) è diventata uno strumento per lo studio degli impatti derivanti dalle componenti degli alimenti, oltre che dall’allevamento nel suo complesso.

È con tale spirito che numerose presentazioni trattavano dell’impiego di PAP (Processed Animal Proteins) quali farine di pollo e di piume idrolizzate, emoglobina di pollo e di suino, oltre a farine di larve di insetti cresciute su substrati provenienti da sottoprodotti agroalimentari/ortofrutticoli, incluse le Single Cell Proteins (SCP) ed alcuni lieviti.

Benché siano ormai disponibili buone alternative proteiche per la sostituzione delle farine di pesce, un grande problema è ancora rappresentato dall’approvvigionamento di oli contenenti acidi grassi altamente polinsaturi della serie Omega-3, quali EPA (C20:5 ω-3) e DHA (C22:6 ω-3), in sostituzione dell’olio di pesce. Sforzi di ricerca sono stati condotti per molti anni nel tentativo di produrre olio dalle alghe per sostituire l’olio di pesce a prezzi compatibili. Risultati incoraggianti, grazie anche a fi nanziamenti di Fondazione Cariplo, sono stati ottenuti dagli studi sulla produzione di una “pseudoalga” come Schizochytrium limacinum in regime di eterotrofi a ed al buio, fermentata su substrati da economie circolari.

Numerosi studi presentati al simposio di Sorrento riportano i risultati di ricerche condotte sia in laboratorio che in scala aziendale, utilizzando tali oli associati ad oli vegetali, in sostituzione parziale o totale dell’olio di pesce. Anche le metodiche di studio presentate hanno mostrato una svolta nel modo di affrontare lo studio della risposta del pesce alle nuove diete. Infatti, oltre agli studi zootecnici ormai tradizionali, basati sulle indagini fi siologiche, istologiche e molecolari, a Sorrento è diventato evidente come il mantenimento di un equilibrio microbico a livello intestinale rappresenti la chiave per un benessere nutrizionale negli allevamenti.

In sintesi, dal XX simposio ISFN di Sorrento gli studiosi e ricercatori si sono resi conto delle problematiche che richiedono più urgentemente sforzi di ricerca, mentre l’industria mangimistica ha potuto prendere atto di risultati ormai consolidati provenienti dalla ricerca scientifi ca degli ultimi anni, oltre che delle prospettive aperte su nuove sorgenti proteiche e lipidiche, sullo studio delle quali i ricercatori stanno profondendo il loro impegno. Un grazie a tutti gli operatori per la perfetta organizzazione del simposio di Sorrento ed un arrivederci al XXI congresso mondiale della nutrizione dei pesci che si terrà a Puerto Vallata, Messico, nel giugno del 2024.

Marco Saroglia

Già Ordinario presso Università degli Studi dell’Insubria Direttore World Aquaculture Society

Nota

Fotografi e di Giorgio Bauce.

>> Link: www.isfnf2022.org

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