10 minute read

Etichettatura Etichettatura ambientale dei molluschi bivalvi Luciano Boffo et al

Etichettatura ambientale dei molluschi bivalvi

di Luciano Boff o, Emanuele Rossetti e Valentina Biscalchin

Advertisement

PARTE I

Dal 01/01/2023 scatterà l’obbligo, a seguito di quanto previsto dal Decreto Milleproroghe e successive modifi che, dell’etichettatura ambientale per gli imballi destinati al consumatore fi nale (Business to consumer B2C); questo limitatamente al mercato nazionale. Anche i molluschi e i prodotti della pesca confezionati rientrano in questo contesto. La normativa di riferimento è il Decreto Legislativo n. 116/20, che ha modifi cato alcuni articoli del Decreto Legislativo n. 152/06, e ha imposto agli operatori del settore alimentare di riportare sugli imballi destinati al consumatore fi nale le seguenti informazioni di carattere obbligatorio: • tipologia dell’imballaggio: viene fatta con una descrizione o con una rappresentazione grafi ca.

Qualche esempio: – retina per i molluschi bivalvi

vivi confezionati in retina; – cassetta per le ostriche confezionate in cassette di legno; – vaschetta per i molluschi e i prodotti della pesca confezionati in ATM o sottovuoto; – cassa per i prodotti della pesca confezionati in casse di polistirolo; • identifi cazione alfa numerica, sulla base della Decisione 97/129

CE. Alcuni esempi: – HDPE 2 (polietilene ad alta densità); – LDPE 4 (polietilene a bassa densità); – PP 5 (polipropilene); – PS 6 (polistirolo); – PAP 22 (carta); – PAP 21 (cartone non ondulato); – ALU 41 (alluminio); – FOR 50 (legno). Qualora la Decisione 97/129 non preveda una specifi ca identifi cazione per determinati polimeri di imballi in plastica, è necessario fare riferimento alle norme UNI.

Analogo comportamento deve essere adottato per gli imballi multistrato non contemplati dalla succitata Decisione comunitaria. Le norme UNI vanno infine applicate anche per le autodichiarazioni ambientali di carattere volontario tipo simboli, pittogrammi e altri messaggi analoghi;

• indicazioni sulla tipologia di

raccolta: differenziata/indifferenziata. In caso di raccolta differenziata deve essere specifi cata la famiglia di appartenenza del materiale, ad esempio plastica, carta, legno, ferro, alluminio, ecc… Inoltre, deve essere riportata la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune”.

La normativa consente agli operatori del settore alimentare di dare anche informazioni facoltative consigliate o altamente consigliate. Sono informazioni volontarie e aggiuntive alle obbligatorie che vengono date al consumatore per favorire una raccolta differenziata di qualità. L’obiettivo è quello di produrre meno rifi uti e aiutare il riciclaggio. Così, ad esempio, per gli imballi multistrato possono essere date tutta una serie di informazioni per aiutare il consumatore a separare correttamente le varie componenti e a conferirle nella maniera più appropriata.

Va comunque sottolineato che l’etichettatura ambientale deve essere prevista per tutte le componenti separabili manualmente vale a dire “senza usare altri strumenti o utensili oltre le mani”.

Altra informazione facoltativa può riguardare la caratteristica dell’imballaggio: compostabile/ riciclabile.

L’etichettatura ambientale può essere apposta: • sulle singole componenti che compongono l’imballaggio; • sulla superfi cie dell’imballaggio principale; • sull’etichetta che riporta anche tutte le altre informazioni relative al prodotto; • sul codice QR.

I produttori di imballi devono sottostare alle disposizioni di

Etichetta ambientale n. 1

RETE ETICHETTA CLIPS

LDPE 4 RACCOLTA PLASTICA HDPE 2 RACCOLTA PLASTICA ALU 41 – RACCOLTA ALLUMINIO Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 1 – Confezione molluschi in retina plastica.

cui all’art. 3 punto 3 lettera c del DLgs 116/20; nello specifi co hanno “l’obbligo di indicare ai fi ni della identificazione e classificazione dell’imballaggio la natura dei materiali di imballaggio utilizzati, sulla base della Decisione 97/129 CE della Commissione” e delle norme UNI applicabili.

Non è stata prevista per i produttori di imballi primari, secondari, terziari la deroga del 01/01/2023 (Decreto Milleproroghe), ma gli imballi devono essere già identifi cati a far data dal 29/06/20.

L’art. 219 comma 2 del DLgs 152/06 stabilisce che gli operatori economici al fine di favorire la transazione verso una economia circolare, conformemente al principio che chi inquina paga, “promuovono misure atte a garantire la prevenzione, il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero dei rifi uti di imballaggio”.

Inoltre, l’art. 219 bis stabilisce che gli operatori economici adottino

Etichetta ambientale n. 2

RETINA ETICHETTA CLIPS

7 – RACCOLTA

ORGANICO 7 – RACCOLTA ORGANICO ALU 41 – RACCOLTA ALLUMINIO Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 2 – Vongole con retina biodegradabile. misure volte ad assicurare l’aumento della percentuale di imballi riutilizzabili immessi sul mercato anche attraverso l’utilizzo di sistemi di restituzione con cauzione, nonché di sistemi per il riutilizzo degli imballi senza causare pregiudizio alla salute umana e nel rispetto della normativa europea, senza compromettere l’igiene degli alimenti né la sicurezza dei consumatori.

Al fi ne di perseguire le predette finalità, gli operatori economici possono stipulare appositi accordi e contratti.

L’art. 221 comma 1 del DLgs 152/06, come modifi cato dal DLgs 116/20, prevede che “i produttori e gli utilizzatori di imballi sono responsabili della corretta ed effi cace gestione ambientale dei rifi uti riferibili ai propri prodotti defi niti in proporzione alle quantità di imballi immessi sul mercato nazionale”.

Merita infi ne ricordare che il CONAI (Comitato Nazionale Imballi) ha pubblicato delle Linee Guida di supporto alle aziende per soddisfare i requisiti imposti dal DLgs 116/20 di recepimento della Direttiva UE 2018/851 sui rifi uti e la Direttiva UE 2018/852 relativa agli imballi e ai rifi uti di imballaggio.

Di seguito si riporta una serie di esempi di etichettatura ambientale riguardanti i molluschi bivalvi. Nella Parte II dell’articolo di prossima pubblicazione saranno riportati esempi relativi ai prodotti della pesca freschi, preparati e trasformati.

Etichetta ambientale n. 1

Esempio di etichetta da applicare a una confezione di molluschi bivalvi vivi confezionati in retina plastica (vedi Immagine 1): le informazioni di norma vengono riportate nell’etichetta principale. Questo però non esclude possa essere applicata una etichetta integrativa.

La confezione è costituita da: 1. una retina in materiale plastico, polietilene a bassa densità identifi cato con il codice LDPE 4 e quindi lo smaltimento va fatto nella raccolta plastica; 2. un’etichetta che riporta le informazioni per il consumatore

Etichetta ambientale n. 3

VASCHETTA PELLICOLA PP05 – RACCOLTA PLASTICA 7 – RACCOLTA PLASTICA ETICHETTA FRONTE ETICHETTA RETRO LDPE 4 PP 05 RACCOLTA PLASTICA RACCOLTA PLASTICA Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 3 – Vongole confezionate in ATM.

Etichetta ambientale n. 4

VASCHETTA ETICHETTA REGGETTA

FOR 50 RACCOLTA LEGNO HDPE 2 RACCOLTA PLASTICA PP 5 RACCOLTA PLASTICA Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 4 – Ostriche confezionate in cassetta di legno.

costituita da polietilene ad alta densità con codice HDPE 2 e che va smaltita nella raccolta plastica; 3. una clips in alluminio identifi cata con codice ALU 41 il cui smaltimento va effettuato nella raccolta alluminio.

È altresì obbligatorio riportare la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti”.

Etichetta ambientale n. 2

Sempre rimanendo nel campo dei molluschi bivalvi vivi confezionati in retina ci possono essere delle variazioni relativamente al materiale che entra a far parte della confezione: la Grande Distribuzione, su pressione dei consumatori, richiede sempre più frequentemente l’uso di materiali biodegradabili (si veda Immagine 2). In questo caso la confezione è costituita da: 1. una retina in materiale plastico compostabile con il codice 7 e lo smaltimento in questo caso va fatto nella raccolta del materiale organico; 2. una etichetta anch’essa in materiale plastico compostabile con il codice 7, che viene smaltita come nel caso precedente come materiale organico; 3. una clips in alluminio identifi cata con codice ALU 41 e lo smaltimento va effettuato nella raccolta alluminio.

È altresì obbligatorio riportare la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti”.

Etichetta ambientale n. 3

I molluschi bivalvi vivi possono essere confezionati anche in ATM e o sottovuoto in vaschette termosigillate (vedi Immagine 3). In questo caso la confezione è costituita da: 1. una vaschetta in polipropilene con il codice PP 05 e lo smaltimento va fatto nella raccolta plastica; 2. una pellicola multistrato con codifi ca 7 e lo smaltimento va fatto nella raccolta plastica; 3. due etichette, una sulla parte frontale della confezione e una sul retro, composte rispettivamente

Etichetta ambientale n. 5

VASCHETTA ETICHETTA REGGETTA COPERCHIO

FOR 50

RACCOLTA LEGNO HDPE 2 RACCOLTA PLASTICA PP 5 RACCOLTA PLASTICA PP 05 RACCOLTA PLASTICA Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 5 – Ostriche in cassetta di legno con coperchio plastico.

Etichetta ambientale n. 6

COPRI PALLET E FILM ESTENSIBILE

CASSA IN POLISTIROLO PEDANA IN LEGNO ETICHETTA

RACCOLTA PLASTICA RACCOLTA PLASTICA RACCOLTA LEGNO RACCOLTA CARTA Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

da polietilene a bassa densità con il codice LDPE 4 e polipropilene con il codice PP 05. Entrambe vengono smaltite nel materiale plastico. È altresì obbligatorio riportare la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti”.

Etichetta ambientale n. 4

Le ostriche di norma vengono confezionate in vaschette in legno (vedi Immagine 4). In questo caso la confezione è costituita da: 1. una vaschetta, di legno con codice

FOR 50 che viene smaltita nella raccolta legno;

Etichetta ambientale n. 7

RETINA ELASTICI ETICHETTA CLIPS

LDPE 4 RACCOLTA PLASTICA RACCOLTA SECCO HDPE 2 RACCOLTA PLASTICA ALU 41 RACCOLTA ALLUMINIO

Verifi ca le disposizioni del tuo Comune per la corretta gestione dei rifi uti.

Immagine 7 – Confezione di cappe lunghe.

Etichetta ambientale n. 8

CASSA RETINA REGGETTA ETICHETTA CLIPS ELASTICO

PS 6 – RACCOLTA PLASTICA LDPE4 – RACCOLTA PLASTICA PP5 – RACCOLTA PLASTICA HDPE 2 – RACCOLTA PLASTICA ALU 41 – RACCOLTA ALLUMINIO RACCOLTA A SECCO

Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti.

2. un’etichetta che riporta le informazioni per il consumatore.

È costituita da polietilene ad alta densità con codice HDPE 2 e va smaltita nella raccolta plastica; 3. una reggetta in polipropilene con il codice PP 05 e lo smalti mento va fatto nella raccolta plastica.

È altresì obbligatorio riportare la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti”.

Etichetta ambientale n. 5

Una variante del caso precedente è il confezionamento in vaschetta di legno con un coperchio in plastica (vedi Immagine 5).

Etichetta ambientale n. 6

Di norma i molluschi confezionati vengono distribuiti alle GDO e ai commercianti all’ingrosso in grandi imballi fi lmati. Il modello di etichettatura ambientale previsto dalla normativa corrisponde all’etichetta ambientale n. 6. In questo caso il grande imballo è costituito da: 1. un copri pallet e un fi lm estensibile che avvolge il grande imballo. Entrambi sono in polietilene con codice identifi cativo LDPE 04 che dovranno essere smaltiti nella raccolta plastica; 2. casse in polistirolo con codice identifi cativo PS 06 e lo smaltimento va fatto nella raccolta plastica; 3. una pedana in legno con codice

identifi cativo FOR 50 che di norma viene restituita allo speditore (vedi art. 219 del DLgs 152/06) o, in caso di smaltimento, questo dovrà essere effettuato nella raccolta legno; 4. un’etichetta in carta con codice identifi cativo PAP 22, smaltita nella raccolta carta.

È altresì obbligatorio riportare la frase “Verifi ca le disposizioni del tuo comune per la corretta gestione dei rifi uti”.

Etichetta ambientale n. 7

Le cappe lunghe di solito hanno una particolare tipologia di confezionamento: sono tenute assieme da una elastico; confezionate in retine di polipropilene e chiuse con una clips in alluminio che ingloba anche l’etichetta. Possono essere vendute come singola confezione oppure più confezioni (in genere tre) e vengono poste in una cassa di polistirolo chiusa ed etichettata (vedi Immagine 7). Nello specifi co distinguiamo: 1. una retina in materiale plastico, polietilene a bassa densità identifi cato con il codice LDPE 4, smaltita nella raccolta plastica; 2. un elastico che le tiene unite assieme e che va smaltito nel secco; 3. un’etichetta che riporta le informazioni per il consumatore, costituita da polietilene ad alta densità con codice HDPE 2 che va smaltita nella raccolta plastica. 4. una clips in alluminio identifi cata con codice ALU 41 e lo smaltimento va effettuato nella raccolta alluminio.

Etichetta ambientale n. 8

Qualora le cappe lunghe siano confezionate in casse sigillate di polistirolo contenenti più confezioni sull’etichetta ambientale apposta alle singole casse, dovranno essere riportate le informazioni presenti in etichetta ambientale n. 8.

Dott. Luciano Boffo

Medico veterinario Consulente

Sicurezza alimentare Chioggia

Dott. Emanuele Rossetti

Consorzio Cooperative

Pescatori del Polesine O.P. Scarl

Dott.ssa Valentina Biscalchin

Tecnologa Alimentare Chioggia

This article is from: