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Effelle Pesca: un passo avanti verso il futuro
di Chiara R. Zaccaroni
«Nel giro di fiere degli ultimi mesi, il mercato estero ha risposto veramente bene all’offerta di un prodotto italiano di nicchia come il nostro»: mi accolgono così LUCA
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B ERGAMINI e R AOUL C OSTANTINI , rispettivamente presidente e responsabile vendite di Effelle Pesca, azienda di Bosco Mesola (FE) che si occupa di commercio di prodotti ittici. «E abbiamo capito che, se vogliamo continuare a crescere e ad allargare la nostra clientela, dobbiamo spostarci sul mercato europeo e mondiale con i prodotti pastorizzati».
Prodotti che, grazie alla loro shelflife, vi consentono di conquistare maggior tempo utile alla distribuzione e vendita?
«Esattamente. Tutto nasce dal fatto che con i Freschissimi in retina abbiamo una shelf-life molto ridotta, che ci consente una distri- buzione limitatissima al mercato italiano — dove, per altro, pur continuando ad acquisire clienti importanti, siamo distribuiti in maniera soddisfacente — salvo alcune eccezioni come Dubai ad esempio, dove, già da diversi anni, forniamo un cliente molto importante che distribuisce a hotel di lusso con chef italiani frutti di mare freschi e freschissimi in retina».
In quanto tempo arrivano i vostri prodotti a Dubai?
«Entrano in distribuzione in circa 24 ore, il che significa che il prodotto parte da Effelle appena uscito dalla produzione, in un’ora e mezza viene consegnato all’aeroporto di Venezia e alla sera alle 23:00 è all’aeroporto di Dubai, dove viene distribuito già dalle prime ore del mattino agli chef italiani. Però, a parte questa eccezionalità, dovuta alla forza economica e all’organizzazione di un Paese che dà molto valore alla qualità della materia prima, non ci sono altre possibilità all’estero per un prodotto freschissi- mo come il nostro. Il trasporto aereo è diventato carissimo ed è necessario concentrarsi su altri vettori come le ruote per la UE e il cargo per clienti extra-UE, come quelli del mercato americano, peruviano e addirittura cileno che ci hanno già contattato.
Il trasporto tramite cargo richiede però 2/3 mesi e per questo motivo abbiamo cominciato a focalizzarci sul prodotto pastorizzato che ha sì una shelf-life che ci permette di arrivare nel paese estero senza problemi ma poi… come risolvere la questione della scadenza dopo la distribuzione? Da questa domanda è nata la sfida da cogliere come un’opportunità: il nostro futuro sarà quello di trattare i nostri prodotti surgelandoli».
Mi spiegate il processo?
«I nostri prodotti entrano in catena e vengono depurati in modo molto accurato, dopodiché vengono conditi seguendo le nostre ricettazioni, chiusi in vaschette, pastorizzati in forni a vapore e quindi surgelati per raggiungere una shelf-life di 18 mesi. E con 18 mesi puoi andare dove vuoi! Un elemento che è necessario puntualizzare è che Effelle Pesca ha ottenuto una shelf-life di 25/30 giorni solo con la pastorizzazione e senza l’utilizzo di alcun tipo di additivo o conservante.
Il fatto che il nostro sia un prodotto completamente naturale ci distingue dai prodotti pastorizzati simili grazie all’aggiunta di diversi additivi e conservanti. Questa caratteristica ci porta un ulteriore vantaggio: nonostante il prezzo dei nostri prodotti sia più alto rispetto a quelli dei competitors, il mercato tenderà a privilegiare un prodotto italiano completamente naturale per eliminare, via via, i prodotti che utilizzano additivi e conservanti.
Ovunque nel mondo i clienti pongono sempre maggiore attenzione ai prodotti naturali e/o biologici (la nostra linea di prodotti biologici pastorizzati ha anch’essa una shelf-life di 25/30 gg.), soprattutto se si aggiunge il plus del made in Italy».
Al momento vi state appoggiando a terzi o avete già messo in essere la linea del surgelato?
«In questa prima fase ci appoggeremo ad una ditta esterna che non farà altro che prendere il nostro prodotto già confezionato, surgelarlo e spedirlo. In questo modo anche tutta la parte della promozione e della riconoscibilità del nostro brand resta intatta e questo è un grande vantaggio per noi. Con il consolidamento delle commesse programmeremo via via gli investimenti che, per la realizzazione di una nostra linea del freddo, saranno abbastanza importanti».
Il FEAMPA 2021-2027 vi potrà aiutare in questo?
«Sì, perché ci darà la possibilità di ottenere agevolazioni su una parte dell’investimento totale. Da quando è nata Effelle Pesca nel 2001 — oltre ad una visione imprenditoriale estremamente orientata alla crescita — i finanziamenti a fondo perduto sono stati l’opportunità che ci ha permesso di crescere e strutturarci per arrivare alla copertura distributiva attua- le. Oggi siamo arrivati al punto che, dopo aver depurato i prodotti della pesca, li condiamo e li trasformiamo in un prodotto cotto e pronto all’uso, anche biologico. Cosa possiamo fare di più se non sviluppare molto bene il prodotto pastorizzato?
Perché, per quanto riguarda la retina, non c’è più niente da scoprire e questo vale anche per i prodotti sottovuoto — su cui abbiamo concentrato anni del nostro lavoro — e anche sui pack che, dopo un susseguirsi di diversi materiali, oggi sono completamente riciclabili.
Diciamo però che siamo molto attenti alle soluzioni innovative sostenibili che le industrie del packaging propongono».
Quando avete cominciato a lavorare sul materiale riciclabile?
«Ormai sono 5 anni, ovvero da quando è c’è stata la necessità di utilizzare materiali biodegradabili. Noi, come tu ben sai, siamo un’azienda che ha sempre lavorato sull’innovazione e questo ci è riconosciuto dal comparto perché tutto quello che c’è di sottovuoto o di cotto, prima che cominciassimo a lavorarci noi, non esisteva. Lavorare sul congelato significa aprirci ad un’infinità di possibilità — sia in termini di prodotti che di ricette — e ad un’espansione economica che ci stimola a crescere ed investire. Riteniamo che il mercato ittico si stia spostando verso questa direzione. Non possiamo più, quindi, concentrarci solo sui frutti di mare, perché guarda cosa sta facendo il granchio blu e immagina cosa farà se non debelliamo tempestivamente questa specie dall’Alto Adriatico.
Di questi tempi e con il cambiamento climatico possono sopraggiungere delle problematiche imprevedibili e che corrono il rischio di far diminuire il lavoro di aziende che, come noi, lavorano prevalentemente vongole veraci, cozze, fasolari e lupini. Se viene a mancare improvvisamente un articolo che ti fa fatturato, diventa difficile andare avanti. Ti faccio un esempio: se Effelle si fosse fermata ai frutti di mare in retina, oggi molto probabilmente saremmo ancora nella vecchia sede e forse, con i tempi che corrono, con un’azienda ancora più piccola di come eravamo partiti. Il fatto di avere sempre differenziato, di avere creato nuove linee di prodotto, di avere puntato sull’innovazione ci dà anche la possibilità di far crescere volumi e fatturato. Negli ultimi anni i costi energetici di produzione sono triplicati e, nonostante ci siano pannelli fotovoltaici su tutta la superficie di Effelle, con una copertura di 280 KW, tutto questo non ci mette al riparo dal ricevere bollette stratosferiche… Senza pensare a quanto aumenteranno le bollette quando avremo la linea del congelato! Bisogna innovare per mantenere (e migliorare) il trend di crescita».
Raoul, quali sono i paesi extra-UE pronti per un mercato di qualità come quello dei prodotti italiani surgelati?
«Tanti in Asia: per esempio abbiamo un cliente ad Hong Kong
— organizzato con i trasporti più o meno come Dubai —, che è interessato anche ai nostri prodotti cotti; altre richieste le abbiamo ricevute da Cina e Giappone ma è fondamentale individuare il cliente ideale e cioè disposto a dare valore ad un prodotto di nicchia e di qualità come il nostro, ovvero realizzato con i prodotti dell’Adriatico che sono completamente diversi, per esempio, dalle vongole del Pacifico o dalle cozze cilene, ma con un prezzo molto più abbordabile rispetto al nostro. Negli Stati Uniti, dove c’è molto interesse per il made in Italy, stiamo aprendo nuove trattative, che sicuramente richiederanno tempo, ma siamo molto fiduciosi.
Ormai non è più praticabile il trasporto aereo per i prodotti freschi o freschissimi perché incide di circa di 4/5 €/kg di prodotto: il cargo è l’unica soluzione sostenibile per il mercato. Come già accennato in precedenza, a meno che non si parli di Paesi ben organizzati, che a fronte di una quantitativo di prodotto consistente riescono a calmierare l’incidenza del trasporto sul prezzo.
Questi ultimi mesi di fi ere ci hanno mostrato quanto il mercato sia pronto a ricevere l’offerta di un prodotto italiano di nicchia surgelato e Effelle Pesca è pronta a cogliere l’opportunità».
Chiara R. Zaccaroni
Via della Manifattura 12
44026 Bosco Mesola (FE)
Telefono: 0533 795465
E-mail: commerciale@effellepesca.com
Web: www.effellepesca.com
Glaice, ghiaccio sintetico multiuso e riutilizzabile
La Glaice Srls è un’azienda di recente costituzione che si occupa della produzione e commercializzazione di articoli per l’imballo utili alla spedizione di prodotti alimentari e non, che necessitano del mantenimento della catena del freddo. «Il nostro ghiaccio sintetico Glaice-dry, nella forma disidratata da attivare in acqua o Glaice-gel in busta, pronto da congelare, in vari formati e grammature, è la soluzione ottimale, semplice ed economica, rivolta a tutte le aziende che devono trasportare i loro prodotti a temperatura controllata» specificano su glaice.it. «La nostra attenzione si concentra soprattutto verso il settore alimentare, dell’e-commerce, del catering e delle consegne porta a porta. A noi si rivolgono le aziende del settore farmaceutico e i laboratori biologici. Suscitiamo interesse in varie società che si occupano di logistica integrata. A tutte queste aziende, oltre al ghiaccio sintetico, proponiamo una gamma di contenitori isotermici e buste termiche in grado di rispondere alle varie esigenze e tipologia di trasporto che si vuole effettuare».
Il ghiaccio sintetico non ha nessuna limitazione di trasporto, essendo un prodotto innocuo e non tossico, può tranquillamente essere impiegato, assieme ai contenitori isotermici, per preservare le spedizioni di merci deperibili ovunque, su strada, navi, aerei e treni. Tutte le materie prime sono certificate e compatibili per il contatto diretto con prodotti alimentari.
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