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Corfù Sea Farm
Il tonno è di gran lunga la specie più consumata all’interno dell’UE. Il suo consumo riguarda prevalentemente tonno d’importazione e, solo in misura minore, tonno prodotto internamente che consiste principalmente in tonni catturati dalle flotte spagnola e francese.
alla pandemia di Covid-19. Le importazioni dalla Norvegia e dalle Isole Faroe sono state le principali responsabili dell’aumento del valore e del volume delle importazioni di salmone nel 2021.
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Un’altra specie importante per il settore UE della trasformazione ittica è il pollack d’Alaska. Nel 2021, le importazioni UE hanno toccato il minimo decennale di 266.305 tonnellate, con un calo del 4% rispetto al 2020. Una probabile causa di questa riduzione risiede nella minore accessibilità del prodotto dalla Cina a seguito della chiusura dei porti cinesi alla Federazione Russa e delle misure restrittive per il Covid adottate da Pechino. Inoltre, durante la pandemia, il pollack prodotto negli Stati Uniti ha guadagnato popolarità nel suo mercato interno potendo contare su un prezzo favorevole, con una conseguente riduzione della disponibilità di tale prodotto sul mercato UE. Allo stesso tempo però, dal 2020 al 2021, sono aumentate le importazioni UE di pollack d’Alaska dalla Russia, a tassi di crescita del 29% in termini di volume e del 31% in termini di valore, e nella prima metà del 2022, nonostante la guerra con cui la Russia ha aggredito l’Ucraina, esse hanno toccato dei picchi storici (a settembre 2022, l’Unione Europea ha vietato solo le importazioni di caviale russo e dei suoi sostituti e di alcuni crostacei).
Nel 2020, per la prima volta, le importazioni UE di filetti di tonno avevano superato quelle di tonni interi ed è stato così anche nel 2021: le importazioni di filetti si sono attestate agli stessi volumi che avevano registrato nel 2020, ovvero circa 190.000 tonnellate, mentre quelle di tonni interi sono crollate del 21% rispetto all’anno precedente. A fine agosto 2022, il divario tra le due categorie era ancora più ampio. Dal 2020 al 2021, i prezzi all’importazione del tonno intero e del tonno in filetti sono aumentati rispettivamente del 7% e del 3%, pur rimanendo a livelli inferiori a quelli registrati nei due anni precedenti alla pandemia. Nei primi otto mesi del 2022, si sono registrati nuovi rincari.
Nel 2021, le esportazioni UE di sgombro atlantico hanno raggiunto il valore più alto degli ultimi quattro anni, ovvero 180.169 tonnellate. Il prezzo medio all’esportazione ha raggiunto 1,69 €/kg, con un calo del 3% rispetto al 2020. Nei primi otto mesi del 2022, poi, i prezzi sono aumentati di circa il 20%, sostenuti dalla forte domanda dei mercati asiatici e africani. Per il 2022, il CIEM (Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare) ha proposto una riduzione del 7% delle quote di pesca dello sgombro atlantico, per un totale di 794.920 tonnellate. Come per il 2021, gli Stati costieri che pescano lo sgombro atlantico non sono riusciti a raggiungere un accordo sulle quote. Per la fine di settembre 2022, gli sbarchi di questa specie in Norvegia, Islanda, Isole Faroe e Regno Unito avevano registrato un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2020.
Si stima che nel 2021, la produzione acquicola di spigola e orata dell’UE sia aumentata più della produzione mondiale (ivi compresa quella dell’UE; fonte: KONTALI, Rapporto mensile su spigole e orate, ottobre 2022. Infatti, la produzione dell’UE è aumentata di circa il 10%, mentre la produzione mondiale del 5%. In confronto al 2020, i flussi commerciali tra Stati Membri hanno registrato un aumento del 6% dei prezzi per la spigola, mentre i prezzi dell’orata hanno subito un ribasso del 3%. Si prevede che la produzione UE di entrambe le specie continuerà a crescere nel 2022, ad un tasso annuo compreso fra il 3% e il 7%.