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Oro Liquido
Oro liquido
di Riccardo Lagorio
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Il miele non è solo un alimento sano. Questo sottoprodotto dell’impollinazione e del lavoro che le api svolgono incessantemente da milioni di anni rappresenta la quintessenza delle attività umane. È infatti uno dei migliori esempi di sfruttamento incruento della natura da parte dell’uomo e dai risvolti ambientali cruciali. Simbolo stesso quindi della civiltà umana, il miele assurge a modello di integrazione tra uomo e natura, con signifi cative ripercussioni ambientali, sociali, economiche.
L’Italia, pur non rientrando tra i maggiori Paesi produttori al mondo, possiede una tradizione millenaria testimoniata dagli autori latini da V IRGILIO a PLINIO IL VECCHIO, cantata in poesia e raccontata nei trattati scientifici. Si può ben dire che tutta la Penisola sia ricca di mieli caratteristici che la rendono, al pari delle altre produzioni tricolori, una Penisola del buon gusto a livello planetario.
L’apicoltura nomade in Valle d’Aosta di Marco Glarey
Gli apiari di MARCO GLAREY svernano a Villeneuve, località ideale per recarsi nelle vallate del Parco Nazionale del Gran Paradiso. «Gli ambienti calcarei d’alta quota in Val di Rhêmes sono ideali per la crescita degli arbusti di rododendro, che fiorisce tra giugno e agosto», racconta.
«La transumanza con le api avviene in un primo momento intorno ai 1000 metri di quota e da lì sino a un’altezza di 1200 metri». Il miele di rododendro, dal colore giallo paglierino, è fl oreale, delicato, poco intenso e si presta bene a dolcificare tisane (apicolturaglarey.it).
Il miele del Carso della Casa dell’Ape
La Casa dell’ape di Lucinico, in Gorizia, è una cooperativa il cui fi ore all’occhiello è il miele di marasca del Carso, derivato dai fi ori del Ciliegio canino (Prunus mahaleb). La coltura è spontanea e fornisce un miele dal colore rossastro, intensamente profumato e dal retrogusto amarognolo. Una colazione sana e golosa si compone di pane, burro e miele di marasca (mielisenzaconfi ni.it).
I mieli dell’Alto Mantovano di Mirko Arisi
Nell’Alto Mantovano, a Casaloldo, un territorio dove prevale la monocoltura maidicola, la passione per la natura di MIRKO ARISI regala, grazie alla sua pratica hobbistica messa in pratica a Corte Molinello, mieli dal carattere molto deciso. «Ci metto tanto impegno quanto è l’amore che nutro per la natura», dice entusiasta. «Da quando ho scoperto il mondo delle api non posso più fare a meno di seguire il loro incessante lavoro». Il miele di pruno selvatico e ciliegio possiede plissettature dal colore carminio da cui affi orano profumi di frutta secca e un gusto piacevolmente ammandorlato (www.facebook.com/ cortemolinello).
Nomadismo e essenze sarde per il più caratteristico dei mieli
Forse, tra i mieli d’Italia, il più caratteristico è quello di corbezzolo. Prodotto nel cuore dell’inverno quasi esclusivamente in Sardegna, nei fundales (ai piedi) del Supramonte trova la sua massima espressione. PINO MANCA gestisce il negozio di formaggi con lo zio GIOVANNI P ODDA, Il Cortile del formaggio (telefono: 340 5245599), a Orgosolo, e segue la produzione del miele destinata allo spaccio. «Faccio nomadismo e, come tutti gli orgolesi, vado là dove ci sono le essenze per poter confezionare il miele. La vendita diretta assorbe la quasi totalità della produzione, che per il miele di corbezzolo è di solito scarsa». Il miele di corbezzolo cristallizza con rapidità e assume un colore grigiastro, al tatto è cremoso e morbido, il profumo ricorda le foglie di tabacco. Ma è il gusto a renderlo davvero unico, che ricorda le radici amare e il caffè.
Eucalipti lucani
Il miele di eucalipto che nasce in Basilicata nell’Apicoltura Rondinella è totalmen
Pur non rientrando tra i maggiori Paesi produttori al mondo, l’Italia del miele possiede una tradizione millenaria, testimoniata da autori latini come Virgilio o Plinio il Vecchio, cantata in poesia e raccontata nei trattati scientifici. Tutta la Penisola, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, è infatti ricca di mieli caratteristicite biologico. L’azienda pluripremiata si distingue per invasettare un miele unifl orale purissimo e quello d’eucalipto è ambrato, liquido, profumatissimo di erbe montane (mielerondinella.it).
Mieli di agrumi: arancio e limoni, Calabria e Sicilia
Il miele unifl orale, cioè ottenuto dal lavoro che le api svolgono su precise coltivazioni, si può ricavare solamente quando la fioritura avviene in un periodo ben defi nito (e non protratto, e quindi sovrapposto ad altre fioriture). Per gli agrumi questo periodo va da aprile a ottobre.
Il miele d’arancio è assai raro. Esso ha nella Piana di Gioia Tauro una delle sue aree più vocate. In particolare il territorio di San Ferdinando, piccolo centro tirrenico, è conosciuto per le vaste coltivazioni di agrumi: limoni, bergamotti ed arance. Per le arance il periodo della fi oritura va da aprile a ottobre e il miele ottenuto si riconosce per il colore molto chiaro quasi incolore, odore intenso simile ai fiori da cui proviene, aroma floreale e dolce leggermente acidulo. Ma i mieli di agrumi formano una famiglia di prodotti piuttosto simili tra di loro e le differenze che si riscontrano sono imputabili alla combinazione di fl ora che caratterizza le coltivazioni. La zona intorno al centro abitato di San Ferdinando è quella dove maggiormente viene prodotto in Italia (Apicoltura Francesco Artese, telefono: 0966 765014).
A Zafferana Etnea (CT) F ILIPPO LEONARDI conserva una passione familiare innata, che negli anni ha reso Solmielato uno dei riferimenti più noti dell’apicoltura siciliana e italiana. Il miele di limone è raccolto in agrumeti posti lungo le coste tirreniche della Sicilia, zone caratterizzate in prevalenza da limoni biologici destinati all’estrazione di essenze e puri oli vegetali dalle bucce dei frutti. I fi ori hanno un profumo delicato e aromatico. Il miele di limone rispecchia le caratteristiche dei fiori: il colore è bianco perlaceo, la cristallizzazione fi nissima dona una consistenza cremosa. Il gusto è delicato, il profumo deciso, dolce e floreale (solmielato.it).
Riccardo Lagorio