La dieta salva colon

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Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

RIZA

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Un libro che vi aiuta a mantenere l’intestino sano e a gestire i vari problemi che possono affliggere quest’organo, come stipsi, sindrome del colon irritabile, diarrea ma anche emorroidi, intolleranze alimentari e gonfiori. Questo volume vi insegna a conoscere l’anatomia dell’intestino, i sintomi che possono far pensare che abbia bisogno di cure e i rimedi naturali che lo rigenerano e lo disinfiammano. Vi presenta inoltre più di sessanta ricette utili per creare i menu salva colon e un breve programma depurativo che rigenera la mucosa intestinale e rafforza il sistema immunitario, contribuendo alla salute e al benessere dell’intero organismo.

LA DIETA SALVA COLON

RIZA

LA DIETA SALVA COLON Bastano 7 giorni per rigenerare la preziosa mucosa intestinale

• Così elimini le fermentazioni • Vinci stipsi e colite spastica • Mandi via il gonfiore addominale • Eviti diverticoli e tumori



LA DIETA SALVA COLON Bastano 7 giorni per rigenerare la preziosa mucosa intestinale

RIZA


Redazione: Ilaria Radina Copertina: Roberta Marcante Progetto grafico: Valentina Ribolini Immagini: Shutterstock, Fotolia © 2016 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. I contenuti di questo libro non intendono in alcun modo sostituirsi al parere del vostro medico.


Sommario

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Introduzione

Un intestino sano è la chiave della salute 8 9 17 20 21 24

✦ L’intestino:

che cos’è e quali sono le sue funzioni ✦ La microflora che abita nell’intestino ✦ Depurare l’intestino ti aiuta a stare bene ✦ La dieta salva intestino adatta a tutti ✦ Tre giorni per un intestino pulito ✦ Le bevande che risanano l’intestino

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Sindrome del colon irritabile

La dieta adatta può aiutare a vincere il disturbo e a ritrovare il benessere dell’intestino 26 29 32 44

✦ Conoscerla

per sconfiggerla novità dal mondo della scienza ✦ Le ricette salva colon ✦ I rimedi verdi

47

Stipsi

✦ Le

Con i cibi giusti si può contrastare la stitichezza e stimolare l’intestino pigro 48 52 64

✦ Saperne

di più per prevenirla e trattarla ricette anti stipsi ✦ I rimedi verdi ✦ Le


67

emorroIdI

Un’alimentazione equilibrata e ricca di sostanze antiossidanti riduce le infiammazioni 68 72 84

✦ Sintomi,

cause e suggerimenti alimentari ricette che disinfiammano ✦ I rimedi verdi

87

Intolleranze alImentarI

✦ Le

Come comportarsi a tavola per tornare a stare bene ed eliminare i disturbi 88 92 102

✦ Conoscerle

per desensibilizzare l’organismo ricette anti intolleranze ✦ I rimedi verdi

105

GonFIorI addomInalI

✦ Le

Ridurre le fermentazioni intestinali e avere una pancia piatta con la dieta giusta 106 110 120

✦ Saperne

di più per dire addio al disturbo ricette anti gonfiori ✦ I rimedi verdi

123

dIarrea

✦ Le

I consigli per normalizzare i sintomi e disinfiammare le mucose dell’intestino 124 128 138

✦ Conoscere

il problema per trattarlo in modo adeguato ✦ Le ricette che placano gli spasmi ✦ I rimedi verdi

141

Indice delle ricette


Introduzione

UN INTESTINO SANO È LA CHIAVE DELLA SALUTE Nell’antichità in presenza di malattia ci si occupava prima di tutto dell’intestino e così accade ancora oggi nella pratica delle medicine “dolci”. Oggi sappiamo che questo modo di procedere nella cura dell’organismo e delle sue malattie ha un senso poiché, secondo quanto scoperto dagli scienziati, il 70% del sistema immunitario si forma e abita proprio in questo organo ed è quindi proprio da qui che si attivano le difese in presenza di sostanze o batteri patogeni (causa di malattia). Inoltre, l’intestino è anche un “secondo cervello”: sono molte le prove scientifiche che dimostrano come aiuti a fissare i ricordi legati alle emozioni e sia in grado di segnalare gli stati di gioia così come quelli di dolore. Non a caso le cellule dell’intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. E in quest’organo si trova anche il sistema nervoso enterico, parte del sistema nervoso autonomo, i cui neuroni – tramite connessioni con il sistema nervoso centrale e periferico – regolano le funzioni digestive, l’assorbimento intestinale di nutrienti e l’eliminazione delle feci. Pare quindi evidente come il primo cervello possa modificare il normale funzionamento dell’intestino (secondo cervello), creando problemi di stipsi o diarrea, alterando la produzione di acidi, enzimi, ormoni… Come del resto anche i disordini intestinali possono creare problemi al primo cervello. Mantenere l’intestino sano attraverso una sana alimentazione, l’uso di rimedi dolci e anche grazie a un’attività fisica moderata e praticata regolarmente deve essere pertanto una nostra priorità se vogliamo mantenerci in salute e vivere bene e a lungo.

INTESTINO: IL SECONDO CERVELLO L’apparato digerente è rivestito da una rete di neuroni, che creano una sorta di “cervello intestinale” in grado di comunicare direttamente con il cervello. 7


Introduzione L’INTESTINO: CHE COS’È E QUALI SONO LE SUE FUNZIONI L’intestino fa parte dell’apparato digerente, un insieme di organi che serve per assorbire gli alimenti che introduciamo. Il cibo è infatti troppo complesso per essere assimilato direttamente senza venire scomposto nei suoi elementi di base (i nutrienti). All’apparato digerente spetta pertanto il compito di trasformare il nutrimento quotidiano in modo da poterlo digerire, farlo giungere al sangue e in seguito nutrire tutto il corpo. La trasformazione e l’assimilazione del cibo avvengono attraverso processi meccanici e chimici che si effettuano nei vari organi e con l’azione delle ghiandole dell’apparato digerente: bocca e ghiandole salivari, esofago, stomaco, intestino tenue (duodeno, digiuno, ileo), intestino crasso (cieco, colon, retto), pancreas e fegato. ◗ L’intestino tenue È un tubo del diametro di circa 3 cm lungo in genere 7-9 metri. Si suddivide in tre parti: il duodeno, il digiuno e l’ileo. Nel duodeno inizia la digestione del chimo (il prodotto semidigerito degli alimenti), utilizzando anche i succhi che in questa sede arrivano direttamente dal fegato e dal pancreas. ◗ L’intestino crasso È a sua volta diviso in tre parti (cieco, colon e retto; vedi l’immagine nella pagina a lato), che terminano all’esterno attraverso l’ultima parte (l’ano). Qui l’acqua e i sali minerali vengono assorbiti da sostanze non più digeribili e tutto ciò che non è stato trasformato e assimilato nel corso dei processi digestivi diventa “feci”, che vengono eliminate attraverso l’ano. Le feci sono composte soprattutto da fibre vegetali, dai miliardi di batteri che sono presenti nell’intestino crasso, dalle cellule della parete intestinale (che si rinnovano continuamente) e da prodotti di degradazione e gas che determinano il loro caratteristico odore e colore. ◗ Le funzioni intestinali L’intestino ha alcune funzioni specifiche: oltre alla digestione e all’assorbimento dei nutrienti necessari per l’energia, la crescita e il mantenimento dell’organismo, è anche il più grande organo immunitario del 8


Introduzione corpo umano. Possiede infatti diversi meccanismi di difesa: la microflora intestinale, che ostacola la permanenza dei microrganismi dannosi; la mucosa intestinale, che intrappola i batteri nocivi e ne facilita l’eliminazione; e, infine, i componenti del sistema immunitario vero e proprio, che riconoscono gli agenti estranei dannosi e li eliminano.

ANATOMIA DELL’INTESTINO CRASSO Colon trasverso

Colon ascendente

Colon discendente

Cieco

Appendice Colon sigmoideo Retto Ano

LA MICROFLORA CHE ABITA NELL’INTESTINO Il tessuto intestinale – se srotolato – si estende per circa 250-300 metri quadri e la flora batterica presente nell’intestino di una persona sana è composta da 100 mila miliardi di batteri! La flora intestinale (o microbiota intestinale) contribuisce alle funzioni fisiologiche dell’organismo per trasformare i nutrienti, come i carboidrati e i grassi, in sostanze che possano essere assorbite facilmente. Inoltre, esercita un ruolo importante nell’assorbimento di calcio, ferro e magnesio, in quello delle vitamine idrosolubili (come le vitamine del gruppo B) e nell’assimilazione e produzione delle vitamine K e PP. 9


Introduzione Infine, la microflora intestinale rappresenta una vera e propria barriera di protezione nei confronti delle aggressioni da parte dei batteri nocivi o degli agenti dannosi di natura alimentare o virale. Le oltre mille specie di microrganismi che popolano l’intestino umano si combinano in ogni persona in modo del tutto particolare. E sono numerosi i fattori che possono contribuire alla composizione della flora batterica, come quelli genetici, l’alimentazione quotidiana, l’attività fisica, il

FLORA BATTERICA BUONA

BIFIDOBATTERI

Si trovano nell’intestino tenue e contribuiscono alla salute della flora batterica. Possono diminuire con l’avanzare dell’età o a causa di stress, infezioni, uso di antibiotici.

ESCHERICHIA COLI

LACTOBACILLI

Nel nostro intestino abitano diversi ceppi di questi batteri. Alcuni di questi sono benefici, mentre altri possono diventare nocivi tanto da provocare disturbi intestinali.

Sono batteri buoni che producono acido lattico e contribuiscono a rafforzare le difese, proteggendo dalle infezioni e dagli agenti cancerogeni.

ENTEROCOCCUS FAECALIS

CLOSTRIDIUM DIFFICILE

FLORA BATTERICA CATTIVA

CAMPYLOBACTER

A questo genere appartengono diversi ceppi batterici che causano infezioni, in genere mediante il consumo di cibi contaminati.

Molto resistente agli antibiotici, è un batterio che può provocare infezioni (soprattutto in caso di interventi chirurgici).

Può diventare “cattivo” e proliferare in modo incontrollato in seguito all’assunzione di antibiotici.

In condizioni normali nel nostro intestino batteri “buoni” e batteri “cattivi” coesistono in equilibrio e la proliferazione di quelli nocivi viene tenuta sotto controllo dalla flora batterica. 10


Introduzione fumo, l’inquinamento ecc. Per questo motivo non esistono due individui, nemmeno due gemelli, che ospitano nel loro corpo lo stesso identico “mix” di microrganismi.

Come

si forma la flora batterica

Alla nascita l’intestino è sterile, cioè non contiene batteri. La colonizzazione inizia però entro pochi minuti dal parto, a opera dei batteri presenti sia nella mamma sia nell’ambiente. La flora non rimane sempre stabile e il primo grande cambiamento avviene con lo svezzamento, ossia il passaggio da una dieta a base di solo latte a una più varia, che comprende cibi semi-solidi e solidi. La formazione della flora batterica viene influenzata da numerosi fattori: per esempio, il contatto con la pelle della mamma favorisce la colonizzazione da parte di Escherichia Coli e Streptococchi del gruppo B, con l’allattamento al seno si formano Bifidobacterium, mentre nei neonati allattati artificialmente si osserva una presenza ridotta di Lactobacillus. Dopo il secondo anno di vita, la microflora intestinale del bambino diventa simile a quella dell’adulto.

La

flora intestinale nell’uomo adulto

I microrganismi che abitano nell’intestino dell’adulto sono raccolti essenzialmente tre grandi gruppi: ◗ batteri buoni (appartenenti ai generi Lactobacillus e Bifidobacterium); ◗ batteri neutri, che possono diventare nocivi solo in determinate condizioni (come Escherichia coli, enterococchi, streptococchi, Bacteroides, Eubacterium); ◗ batteri nocivi (come Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus, Clostridium difficile, Campylobacter, Proteus, Veillonella). In condizioni normali, la proliferazione dei microrganismi nocivi viene tenuta sotto controllo dall’intera flora batterica, ma non sempre accade così. Sono note da tempo, infatti, le alterazioni della flora intestinale causate dall’assunzione di antibiotici, oppure da stress fisico e/o psichico, dall’avanzare dell’età, dalle variazioni improvvise della dieta quotidiana, così come dalla malnutrizione, dai disturbi alimentari e dalle intolleranze. 11


Introduzione

I BATTERI NOCIVI DELL’INTESTINO “INGRASSANO” IL FEGATO Una ricerca a cui ha preso parte un gruppo di specialisti dell’Istituto di Medicina Interna e Geriatria dell’Università Cattolica di Roma, pubblicata sulla rivista «Hepatology», dimostra che la flora batterica intestinale influisce sulla steatosi epatica (il cosiddetto “fegato grasso”). Quando la flora intestinale non è in buone condizioni aumenta la permeabilità dell’intestino, permettendo così il passaggio di batteri che favoriscono la produzione di trigliceridi (grassi) che “ingrassano” il fegato.

disbiosi:

FEGATO SANO

FEGATO GRASSO

Quando la miCroflora non sta bene

In questi casi si parla di disbiosi intestinale, una condizione di alterazione della flora batterica intestinale che si trova alla base di tutti i problemi dell’intestino e non solo. Le cause principali di disbiosi possono essere: ◗ alimentazione inadeguata, ricca di grassi (prodotti di origine animale, come formaggi, burro, carni grasse) e carboidrati semplici (pasta e pane fatti con farine raffinate, dolci ecc.), povera di fibre, vitamine, minerali ecc.; ◗ assunzione di antibiotici, di alimenti con conservanti e additivi vari, di fast food ecc.; ◗ sistema immunitario debole; ◗ stitichezza; ◗ cattiva digestione; ◗ infezioni intestinali; ◗ stato di acidosi dovuto a malattie, farmaci o cattiva alimentazione; ◗ stress; ◗ interventi chirurgici; ◗ inquinamento; ◗ vaccinazioni; ◗ intolleranza o allergia alimentare. 12


Introduzione Una condizione di disbiosi intestinale può provocare: ◗ carenza di vitamina B12; ◗ sindrome del colon irritabile; ◗ gonfiori e meteorismo; ◗ emorroidi; ◗ artrite reumatoide; ◗ dermatiti, dermatosi; ◗ mal di testa; ◗ sindrome della stanchezza cronica; ◗ obesità e sovrappeso; ◗ ansia e nervosismo generalizzati. Che cosa fare in presenza di disbiosi Per intervenire efficacemente sulla disbiosi intestinale è fondamentale riequilibrare la dieta quotidiana, eliminando o riducendo gli zuccheri semplici (zucchero saccarosio, dolci e bibite che lo contengono), e utilizzando cereali e derivati integrali (pane, pasta, riso ecc.). In alcuni casi, potrebbe essere utile anche l’eliminazione dalla dieta del grano, dei suoi derivati (pane, pasta, cracker ecc.) e delle foglie di colore verde scuro (ma solo per brevi periodi), perché attivano fermentazioni “negative” per la flora intestinale.

Le

grandi alleate dell’intestino: le fibre

I batteri buoni che compongono la microflora intestinale necessitano di nutrimento e di stimolo affinché possano mantenere al massimo la loro attività. In questo senso le fibre alimentari rivestono un ruolo molto importante. Impariamo a conoscerle meglio… Fibre solubili e insolubili Le fibre alimentari si distinguono in solubili e insolubili. Le fibre solubili (quelle che si sciolgono in acqua) sono: ◗ pectine; ◗ guar; ◗ galattomannani; ◗ gomma; ◗ mucillagini. 13


Introduzione Queste fibre si trovano soprattutto nella frutta, nei legumi, nell’orzo, nell’avena e negli integratori (capsule o compresse contenenti fibre). Al contatto con l’acqua, formano un gel viscoso (per esempio, il guar forma un gel dal peso circa 100 volte maggiore rispetto a quello iniziale) che aderisce alle pareti dell’intestino. Ciò favorisce il transito intestinale. Inoltre, questo tipo di fibre aumenta il senso di sazietà e riduce l’assorbimento di grassi, colesterolo e zuccheri, a tutto vantaggio della salute e della linea.

Legumi

Frutta e verdura

Orzo

Le fibre insolubili sono: ◗ cellulosa; ◗ emicellulosa; ◗ lignina. Queste fibre si trovano in grande quantità nella crusca dei cereali, negli alimenti integrali e nelle verdure in genere. Sono caratterizzate soprattutto dalla loro capacità di trattenere acqua. A differenza di quelle solubili non hanno effetti sull’assorbimento di colesterolo, grassi e zuccheri ma aumentano il volume della massa fecale, favorendo il transito intestinale. Inoltre, permettono la riduzione del tempo di contatto con la mucosa intestinale di sostanze potenzialmente nocive.

Pane integrale 14

Crusca

Pasta integrale


Introduzione Le fibre prebiotiche nutrono i batteri buoni Le fibre solubili vengono scomposte dalla microflora intestinale e sono in grado di stimolare lo sviluppo e l’attività di alcune specie di batteri amici dell’intestino, come i lattobacilli e i bifidobatteri. Queste fibre sono pertanto dette prebiotiche, nel senso che precedono la vita (bios), in questo caso i batteri buoni, per nutrirla. Le più utili in questo senso sono: ◗ inulina; ◗ fibra di acacia; ◗ fibra di semi di guar; ◗ fibra di arancia; ◗ fibra di mela; ◗ fibra di limone. Se assunte sotto forma di integratore, e associate a vitamina C, vitamina B1 e B6, queste fibre risultano essere molto più efficaci.

Limone

non

Mela

Vitamina C

solo fibre: l’importanza dei probiotiCi

per la salute dell’intestino

Un grande aiuto per il benessere della microflora intestinale viene anche dai probiotici, “batteri amici” capaci di arrivare vivi e vitali nell’intestino dopo aver superato le barriere costituite dai succhi gastrici e dalle secrezioni digestive. Tali probiotici possono essere assunti attraverso appositi integratori o yogurt e latti fermentati che ne siano arricchiti. Se assunti regolarmente, possono influenzare in maniera positiva l’intero ecosistema intestinale. Gli studi effettuati negli ultimi anni hanno evidenziato una serie di effetti positivi dei probiotici sull’organismo umano: oltre a rigenerare 15


Introduzione i batteri buoni della microflora, sono in grado di combattere i batteri nocivi, di regolarizzare l’intestino (contrastando stipsi e diarrea) e di potenziare il sistema immunitario. Queste importanti proprietà, però, variano da ceppo a ceppo di probiotico e dipendono anche dalla quantità di probiotico ingerito. I generi batterici più utilizzati sono il Lactobacillus e il Bifidobacterium. Sono noti anche alcuni lieviti probiotici, microrganismi più complessi dei batteri ma sempre unicellulari, come il Saccaromyces boulardi.

L’aiuto

degli enzimi per rigenerare la microflora

La debolezza della flora intestinale può derivare da una scarsa produzione di enzimi da parte dell’apparato digerente, che può provocare un’incapacità, anche solo parziale, di digerire e utilizzare i nutrienti (proteine, carboidrati e grassi, e in particolare il lattosio – lo zucchero del latte – e il glutine – una proteina del grano e di altri cereali) che, arrivando non completamente scomposti nell’intestino, possono creare fermentazioni e danni ai batteri buoni. In tali casi può essere utile l’assunzione di integratori di enzimi specifici, che prevedono l’abbinamento con probiotici e prebiotici. Ecco quali sono gli enzimi utili per la digestione. Amilasi: scinde i carboidrati e la cellulosa (fibra polisaccaride). Cellulasi: è in grado di scindere le fibre, in particolare la cellulosa. Glucoamilasi: è una componente enzimatica dedicata alla scomposizione dei carboidrati e della cellulosa. Invertasi: è un enzima che può scindere molti zuccheri, soprattutto il maltosio e il saccarosio. Lattasi: è un enzima deputato alla scissione del lattosio. Lipasi: migliora il funzionamento della cistifellea, scinde sia i lipidi della carne sia quelli naturalmente presenti in molti latticini e prodotti caseari e migliora l’utilizzo del grasso. Maltasi: scinde i carboidrati e in particolare il malto, gli zuccheri dei cereali e gli zuccheri semplici e complessi. Peptidasi: risulta essere molto efficace nella scomposizione del glutine. Proteasi: è un enzima dedicato alla scissione della componente proteica in peptidi o aminoacidi. 16


Introduzione DEPURARE L’INTESTINO TI AIUTA A STARE BENE Come abbiamo già detto, molti problemi e malattie hanno la loro causa profonda in un cattivo funzionamento dell’intestino, dovuto a un’alimentazione ricca di grassi, zuccheri raffinati e additivi, e povera di fibre, vitamine e minerali, alla vita sedentaria, all’inquinamento ambientale e all’abuso di farmaci. Anche lo stress può determinare un’alterazione delle pareti intestinali, provocando una contrazione eccessiva o insufficiente, e può anche influenzare la salute della flora batterica, danneggiandola e rallentandone la rigenerazione. Va comunque detto che, anche quando si evacua ogni giorno, l’intestino non si libera mai completamente. Vi restano residui che ristagnano provocando il degrado della mucosa intestinale e l’alterazione della flora batterica, fenomeno conosciuto con il nome di disbiosi intestinale (vedi pag. 12). L’intossicazione intestinale, diffondendosi nell’intero organismo, può manifestarsi nei sintomi più disparati: dal mal di testa alle allergie, dall’acne alla perdita di vitalità, dall’ansia alla depressione. Ma in questi casi che cosa si deve fare per stare bene? Prima di tutto occorre ripulire l’intestino e normalizzarne le funzioni. Allo stesso tempo, è necessario modificare il proprio stile alimentare e praticare attività fisica regolare, assolutamente necessaria per il benessere dell’intestino e dell’intero organismo. LO ZENZERO PROTEGGE IL COLON DAI TUMORI Di recente alcuni ricercatori dell’Università del Minnesota (USA) hanno messo in evidenza le qualità antiossidanti dello zenzero e le sue proprietà antitumorali: questa radice, infatti, avrebbe una funzione protettiva contro i tumori del colon retto. Inoltre, nello zenzero sono presenti resine, mucillagini, pectina, acido malico e ossalico, preziosi alleati per il buon funzionamento della circolazione. Per questo lo zenzero è anche un buon rimedio contro mal di testa, mal d’auto, mal di mare e di aereo, nausea, aerofagia, difficoltà digestive e raffreddore. 17


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