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Bimestrale Dicembre 2016/Gennaio 2017 Numero 3 - € 4,90 Italia

ossier POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N°46) ART. 1, COMMA 1, LO/MI

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SCELGO DI STARE BENE

Via vampate, osteoporosi e sbalzi d’umore

MENOPAUSA Non è il tramonto del femminile, ma la vera rinascita

Lo sapevi che secondo la medicina cinese la menopausa è l’età d’oro della donna? La ricerca scientifica La sessualità migliora dopo i 50 anni

Terapie sostitutive Scegli quelle senza effetti collaterali

Tachicardia, calo della libido e insonnia: ecco come affrontarle

Cervello super Con la menopausa più lucidità mentale


SOMMARIO CHE COSA INNESCA IL CAMBIAMENTO 18 Cosa influenza l’orologio

GLI SCREENING E I CONTROLLI UTILI 36 Chi è già in menopausa

LE PRIME AVVISAGLIE 20 Come ti accorgi

I RISCHI CHE SI CORRONO 38 Bisogna proteggere di più

biologico della donna?

che sta iniziando?

deve fare degli esami?

la salute del seno?

LA LETTURA PSICOSOMATICA 6 8

Cosa rappresenta la menopausa nella vita di una donna? La menopausa feconda nuovi orizzonti sconosciuti della psiche

COSA CONDIZIONA L’INTENSITÀ DEI SINTOMI 22 Perché alcune hanno più disturbi di altre?

I DUBBI PIÙ FREQUENTI 24 In alcuni casi i sintomi durano a lungo?

AFFRONTARE LA PREMENOPAUSA 26 Quali le regole d’oro

per viverla al meglio?

UNA GRANDE TRASFORMAZIONE 10 È l’età che custodisce

i segreti del femminile

12 In Oriente è considerata l’età d’oro

MENOPAUSA PRECOCE: TUTTE LE CAUSE 28 Quando arriva troppo presto... perché?

30 Anche una dieta vegana

stretta potrebbe provocarla?

LA MENOPAUSA NELL’ANTICHITÀ 14 Era il tempo “magico” delle sacerdotesse

DIVENTARE MAMMA DOPO I 40 ANNI 32 Una donna quasi in menopausa può ancora avere dei figli?

L’ASSETTO ORMONALE: COSA CAMBIA 16 Cosa succede al corpo in menopausa?

VERITÀ E LUOGHI COMUNI 34 Rischi per la salute:

cosa è vero e cosa è falso?

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40 Si può fare prevenzione contro il cancro a utero e ovaie?

I PRO DELLA MENOPAUSA 42 La caduta degli estrogeni ha dei vantaggi?

LA CURA CON GLI ORMONI SINTETICI 44 Terapia ormonale:

più rischi che benefici?

46 I nuovi farmaci

in commercio sono davvero più sicuri?

47 È vero che va protratta per non più di 5 anni?

LA CURA CON GLI ORMONI NATURALI 50 La soia va considerata nemica o alleata?

52 I fitoestrogeni:

sono l’alternativa migliore alla TOS?

54 Progestinici “verdi”, quali sono, quando e come abbinarli?


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GESTIRE BENE ANCHE IL DOPO 68 Postmenopausa: LE NUOVE FRONTIERE TERAPEUTICHE 56 La cura più innovativa è

con gli ormoni bioidentici?

CURARSI SENZA FARMACI 58 Sono utili erbe e granuli

per spegnere le fastidiose vampate?

CONTRO TRISTEZZA E DEPRESSIONE 62 Ci sono cure naturali per l’umore?

IN CASO DI ANSIA E PAURE IMMOTIVATE 63 Quando i fiori di Bach sono di aiuto?

VIA SECCHEZZA, FASTIDI E DOLORE 64 Quali aiuti “verdi”

cosa è davvero utile fare?

MANTENERE IL PESO IDEALE 70 Come combattere

la fame di carboidrati?

A TAVOLA CONTRO L’OSTEOPOROSI 72 Per le ossa meglio il latte o un frutto?

L’ALIMENTAZIONE CHE FERMA IL TEMPO 74 Serve prendere cibi ricchi di fitoestrogeni?

IL MENU PERFETTO 78 Esiste una dieta ideale a questa età?

QUALE ATTIVITÀ FISICA È MEGLIO SCEGLIERE 80 Se non hai mai fatto sport, è ora di incominciare?

contro i disturbi intimi?

I FALSI MITI DA SFATARE 65 La fine della fertilità spegne il desiderio?

INVECCHIARE TARDI, INVECCHIARE BENE 66 Esiste un vademecum per restare giovani?

LA TUA FARMACIA VERDE 82 Preziosi alleati naturali per ogni momento

Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Fotolia, 123rf, Shutterstock Hanno collaborato per i testi: Sarah Barberis, Giada Bossi, Stefania Conrieri, Donatella Mele, Michael Morelli, Andrea Nervetti, Valentina Schenone, Marcella Valverde, Natalino Villella, Federica Vuono, Marilena Zanardi. Con la consulenza scientifica di: Dott. Raffaele Morelli, medico, psichiatra, psicoterapeuta Dott. Vittorio Caprioglio, medico, psicoterapeuta Prof. Emilio Minelli, esperto di Medicina Integrata Centrata sulla Persona Professor Carlo Foresta, medico endocrinologo Dott.ssa Alessandra Graziottin, medico, ginecologo Dott.ssa Stefania Piloni medico, ginecologo Dott.ssa Fiorenza Zanchi medico, ginecologo Dott.ssa Cristina Molina medico, omeopata e omotossicologo Pubblicità: Direttore: Doris Tieger Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Segreteria: Luana Lombardi, Chiara Rizzelli Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini ISSN 2531-3371 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Stampato da Nuovo Istituto Italiano d’arti Grafiche S.p.a. Via Zanica, 92 - 24126 Bergamo Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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CHE COSA INNESCAI IL CAMBIAMENTO

Cosa influenza l’orologio BIOLOGICO DELLA DONNA? Anche se non è possibile determinare l’età in cui si entrerà in menopausa, alcuni fattori come le malattie autoimmuni possono anticiparne l’ingresso e altri come le gravidanze lo ritardano

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ta di compromesso tra l’età in cui la madre e la nonna paterna sono entrate in menopausa» afferma la dottoressa Stefania Piloni, ginecologa. Una ricerca danese apparsa sulla rivista Human Reproduction ha stimato che le donne le cui madri hanno raggiunto la menopausa prima dei 45 anni, possono avere meno ovuli nelle ovaie rispetto a quelle della stessa età le cui madri hanno avuto una menopausa tardiva. La familiarità può avere un impatto anche nella previsione di una menopausa precoce: se esiste un caso in famiglia, già a trent’anni si possono fare degli esami per stabilire la potenziale ripetibilità.

età riproduttiva di una donna è regolata da un orologio biologico interno influenzato da diversi fattori, genetici e ambientali. Il grande capo dell’operazione è sempre l’ipofisi, una ghiandola endocrina presente nel cervello alla base del cranio, che fa partire il ciclo con il flusso e lo conclude decretando l’ultima mestruazione. Ma in base a che cosa l’ipofisi decide che è arrivato il momento di dare al corpo lo stop riproduttivo? Dal punto di vista genetico alcune informazioni le possiamo avere direttamente dalla mamma: «La propria età d’ingresso in questa fase della vita sarà una sor-

Cosa accelera le lancette: tiroiditi e fumo di sigaretta

Ci sono poi altri fattori che possono influenzare il momento d’ingresso in menopausa. Non sono solo gli eventi più invasivi, come la chemioterapia, ad accelerare la fine dell’età fertile: molte malattie autoimmuni, dal lupus eritematoso sistemico all’artrite reumatoide, possono provocare menopausa precoce, una condizione di esaurimento funzionale dell’ovaio accompagnata da assenza di mestruazioni, infertilità e caldane che avviene prima dei quarant’anni. Le tiroiditi e, in particolare quella di Hashimoto, sono malattie spesso associate a un’anticipazione della menopausa: «In queste patologie il sistema immunitario invece che aggredire il corpo, attacca se stesso e al tempo stesso disattiva la seconda funzione vitale, quella riproduttiva, provocando un’insufficienza ovarica prematura», sostiene la dottoressa Stefania Piloni, ginecologa. Anche in quel caso, se esiste familiarità o se si percepiscono sintomi come alterazioni del ciclo mestruale, astenia, depressione, variazioni nell’appetito e rilevazione di RIZA Dossier

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Uno studio tedesco ha scoperto che chi pratica regolarmente attività fisica, a 50 anni, ha un orologio biologico rallentato e telomeri più lunghi, ovvero quelle parti terminali dei cromosomi il cui accorciamento è per molti legato all’invecchiamento

noduli sul collo è opportuno rivolgersi a un endocrinologo per spegnere l’infiammazione tiroidea con una cura che può avvalersi anche di rimedi naturali. Perfino eventuali operazioni chirurgiche o asportazioni di un ovaio non compromettono definitivamente il patrimonio di ovociti che può invece riprendersi. Un altro fattore da evitare è la sigaretta: fumare anticipa di almeno due anni l’ingresso in menopausa.

C’È UN LEGAME FRA PUBERTÀ PRECOCE E MENOPAUSA ANTICIPATA?

Con i farmaci invecchi prima

Non esistono studi che hanno dimostrato un legame fra sviluppo anticipato e menopausa precoce. È invece ormai certo che esistono fattori che influenzano e stimolano la pubertà anticipata: l’introduzione di xenoestrogeni nei cibi come le carni inquinate, l’obesità, il fatto di essere esposti a molte ore di luce solare (tipico di alcune popolazioni). Si stanno valutando anche gli stimoli televisivi, che sembra possano ripercuotersi sull’ipofisi, con effetti sulle ghiandole endocrine.

I farmaci sono, insieme a fumo, alcol, inquinamento e pesticidi, tra le cause esterne che determinano un aumento di radicali liberi. Gli effetti collaterali di molti medicinali sono dovuti a loro. Per questo è necessario fare due cose: rivedere i farmaci che si prendono, perché spesso si assumono medicinali inutili, a dosaggi inappropriati. In secondo luogo valutare la possibilità di sostituire farmaci di sintesi con alternative naturali che non hanno gli stessi effetti sul corpo di quelli chimici. Anche così rallenti il processo d’invecchiamento.

Cosa le rallenta: l’aver avuto figli La normale età di ingresso nella menopausa oscilla tra i 48 e i 52 anni ma ultimamente si è registrato un abbassamento dell’età d’inizio: questo probabilmente è legato al fatto che molte donne hanno una sola o nessuna gravidanza. «Il riposo gravidico che dura dal concepimento all’allattamento, permette all’ovaio di nutrirsi e rigenerarsi perché non deve mestruare» sostiene la Piloni. n

IL DHEA: LA FONTE DELL’ETERNA GIOVINEZZA Il Dhea è l’ormone steroide più presente nel corpo umano: stimola e regola la produzione di tutti gli altri ormoni, in particolare quelli sessuali (ne parliamo più approfonditamente nel capitolo sugli ormoni bioidentici). Il suo livello raggiunge il picco intorno ai 25 anni per poi abbassarsi di circa il 20% ogni dieci anni. La sua assunzione è di stimolo alla produzione degli altri ormoni endogeni, poiché è il precursore di molti di essi. «Molti aspetti dell’invecchiamento sono legati a un deficit di Dhea; ripristinando i valori ottimali si dovrebbe rallentare il processo. Ciò vale per esempio per la fertilità femminile: il Dhea è in grado di aiutare le donne che desiderano diventare madri e sentono il ticchettio dell’orologio biologico. Le compresse di Dhea, prescritte dal medico, sono utili anche alle donne dopo i 40 anni con bassi livelli di questo ormone nel sangue (rilevabile con un semplice prelievo)», conclude Piloni.

IL CIBO È IL TUO MIGLIORE FARMACO ANTIAGE La medicina ha un parere unanime: per conservare la “macchina corpo” al meglio è necessario poco cibo. L’ideale? Tornare ad avere il peso dei trent’anni. In laboratorio qualunque specie venga sottoposta a una restrizione calorica vive più a lungo, si ammala di meno e conserva intatte le funzionalità dell’organismo. Non devono però mancare tutti i nutrienti fondamentali e la dieta deve essere varia.

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VERITÀ E LUOGHI COMUNI

Rischi per la salute: cosa È VERO E COSA È FALSO Quali effetti a lungo termine provoca la fine del ciclo? Premesso che la menopausa non va considerata una malattia, ecco cosa può comportare davvero il calo di estrogeni CON LA CONSULENZA DEL PROFESSOR EMILIO MINELLI, MEDICO CHIRURGO ESPERTO IN AGOPUNTURA, OMEOPATIA E FITOTERAPIA

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E DELLA DOTTORESSA STEFANIA PILONI, MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO IN GINECOLOGIA E OSTETRICIA.

ne cui vengono asportate le ovaie sono molto più aggredite dai sintomi della menopausa. I disturbi legati allo squilibrio ormonale dipendono molto dall’atteggiamento con cui si affronta questo periodo. Per esempio se non sosteniamo il metabolismo, che in effetti rallenta, con un’alimentazione e uno stile di vita adeguati, è possibile che alcuni disturbi più fastidiosi e insistenti, possano portare a una menopausa più disarmonica. Vediamo quali rischi sono effettivamente reali e legati (almeno in parte) alla riduzione degli estrogeni. ■

ggi troppo spesso, seguendo la tendenza attuale che porta a medicalizzare la menopausa, si percepisce questa fase della vita come l’inizio di una serie di guai. Il calo del rilascio degli ormoni femminili secondari, estrogeno e progesterone, invece, non è di per sé un problema o causa di malattie. Non dimentichiamo infatti che le ovaie non cessano l’attività completamente ma restano in parte attive. Non a caso le don-

MAGGIORE ATTENZIONE PER A parità di età, le donne soffrono di malattie cardiache meno degli uomini, ma in percentuale ne muoiono di più per problemi cardiaci. Questa apparente contraddizione può essere spiegata col fatto che in media le donne sviluppano una malattia cardiaca sette o otto anni più tardi degli uomini. Inoltre quasi un infarto su 2 arriva silenzioso, senza sintomi, come svela anche una ricerca uscita sulla rivista Circulation che ha esaminato la salute cardiovascolare di 9.500 donne. Gli estrogeni sono responsabili della bassa percentuale di malattie cardiache nelle donne non ancora entrate in menopausa, rispetto agli uomini della stessa

Sono tanti i fattori che contribuiscono a migliorare la qualità della vita in menopausa: l’alimentazione, il peso forma, fare un po’ di ginnastica, controllare la pressione, non fumare

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LA DEPRESSIONE: C’ENTRA CON LA MENOPAUSA?

OSTEOPOROSI: UN PERICOLO CHE SI PUÒ EVITARE?

A molte persone capita di “sentirsi giù” in alcuni periodi della vita: spesso succede dopo un lutto o un trauma; col tempo, la cosa “passa”. La vera depressione, però è qualcosa di diverso. Chi ne soffre trova difficile sentirsi felice per qualunque cosa o manifestare qualche reazione emotiva. Si sveglia molto presto il mattino e non riesce a riaddormentarsi. La depressione non è una semplice difficoltà che può essere «superata»; spesso si ha l’impressione che la persona che ne soffre non abbia alcun motivo apparente per sentirsi così giù. Le donne di mezza età possono correre il rischio di cadere in depressione, ma pochi studi hanno confermato un legame vero tra la depressione e la menopausa. Se si manifesta questo disturbo dell’umore è più probabile che in passato si sia verificato qualche altro episodio analogo. La terapia sostitutiva ormonale non può curare efficacemente la depressione, a meno che questa non sia la conseguenza di altri disturbi da menopausa, come vampate di calore, sudorazione e conseguente insonnia notturna.

«Le ossa», come ci spiega il professor Emilio Minelli «sono il frutto di un continuo processo di morte e rinascita, che avviene tramite particolari cellule, ossia gli osteoblasti, che “fanno” l’osso, e gli osteoclasti, che viceversa lo distruggono. Si stima che ogni anno il 10% circa della massa ossea venga rinnovata». Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, quindi, quello osseo è un tessuto “vivo”, soggetto a continui mutamenti, il cui metabolismo è molto complesso e soggetto all’azione di numerose sostanze. Tra queste ci sono ad esempio «la vitamina D, che favorisce la fissazione nell’osso del calcio e del fosforo, e la calcitonina, un ormone che inibisce l’azione degli osteoclasti». «Fondamentale, però, è anche l’azione degli estrogeni che favoriscono l’assorbimento di calcio a livello renale e intestinale, per cui la loro caduta rapida, che comincia già in fase premenopausale, porta a una riduzione della massa ossea. Ci sono fattori protettivi su cui è possibile agire già dai 40 anni: l’attività fisica, l’alimentazione e l’assunzione di acqua bicarbonato-calcica e di integratori e cibi ricchi di vitamina D, la cui sintesi nell’organismo dipende all’80% dalla luce. Inoltre fra i rimedi ad azione rimineralizzante ci sono l’equiseto, che è una fonte di silicio e calcio e poi l’alga kelp e l’ortica. Equiseto e ortica si possono usare secchi, sotto forma di tisana» conclude il professor Minelli.

LE VAMPATE: ALLARME PER LA SALUTE DEL CERVELLO?

CUORE E ARTERIE? età. È stato anche dimostrato che la donna cui siano state rimosse chirurgicamente le ovaie corre un rischio superiore di malattie cardiache, dal momento che non fruisce degli ultimi anni di protezione dati dall’estrogeno. Ma la carenza di estrogeno non è l’unico fattore che collega le malattie cardiache e la menopausa. La probabilità di un attacco di cuore dipende da un numero elevato di fattori «di rischio» presenti, uno su tutti: il fumo di sigaretta. Molte donne sapranno già che la pressione alta e un alto livello di colesterolo aumentano i rischi, specie se qualche parente prossimo ha avuto un infarto o un ictus. Inoltre è stato visto che ad aumentare il rischio di malattie cardiache in menopausa concorrono fattori come l’età e l’obesità.

Le vampate di calore indicano che il cervello e tutte le sue parti sono più sensibile al deficit di estrogeni. Quando il disturbo è persistente e intenso, il primo a soffrirne è l’ipotalamo, la centralina cerebrale che regola il sistema neurovegetativo e, quindi, governa anche la pressione sanguigna, il ritmo cardiaco, il sonno. Insomma funzioni importanti dell’organismo. Non a caso le vampate si fanno sentire spesso con tachicardie notturne e ipertensione. Se le vampate durano nel tempo e sono di forte intensità, ne risente anche il lobo limbico, importante regolatore del tono dell’umore. Allora può aumentare il rischio di ansia e depressione. Nel tempo, a patire è anche l’area del pensiero, la corteccia cognitiva, con decifit di memoria.

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LA CURA CON GLI ORMONI NATURALI

La soia va considerata NEMICA O ALLEATA? La soia è un legume straordinario, ricco di proprietà benefiche per la salute del cuore. I nuovi studi ne sdoganano il consumo, nelle giuste dosi, per tutti noti per promuovere la crescita della neoplasia. Secondo la maggior parte degli scienziati la soia come alimento sarebbe in grado di proteggere chi ne fa un consumo abituale dal cancro al seno e da quello alla prostata. Secondo altri studiosi la soia (specie come integratore) è sconsigliata a chi ha sviluppato alcuni tipi di cancro (in particolare quelli ormonodipendenti).

CON LA CONSULENZA DEL PROFESSOR EMILIO MINELLI,

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MEDICO CHIRURGO ESPERTO IN AGOPUNTURA E FITOTERAPIA A MILANO.

a soia è un legume importante, ricco di proteine di buon valore biologico (oltre il 40%) e prezioso per le donne in menopausa per la sua ricchezza di fitoestrogeni, sostanze con un’azione e una struttura chimica simile a quella degli estrogeni. Da anni si studiano gli effetti protettivi di questo alimento nei confronti di diverse patologie fra cui anche il tumore al seno, ma a oggi il suo ruolo a questo proposito resta ancora molto controverso. I ricercatori non hanno ancora trovato un accordo sulle proprietà della soia nella prevenzione e nella cura del cancro e i risultati degli studi sono contraddittori specie per quanto riguarda il seno. Non ci sono studi prospettici a parte quello del Memorial Sloan Kettering Cancer Center in cui però il campione di donne preso in esame assumeva integratori (e non alimenti!) a base di soia (quindi più concentrati) e che ha evidenziato un aumento dell’attività di alcuni geni

Utile nella prevenzione: gli studi ne confermano l’efficacia La soia è uno dei pochi alimenti ricchi di una particolare classe di fitoestrogeni, i cosiddetti isoflavoni, fra cui soprattutto la genisteina, sostanze simili agli ormoni sessuali femminili ma molto meno attivi (5-10.000 volte meno). Si ritiene che queste sostanze, consumate in quantità adeguate, siano in grado di frenare la proliferazione dei vasi sanguigni che sostengono la crescita tumorale. Inoltre agirebbero come antagonisti degli estrogeni, la cui sovraesposizione è ritenuta responsabile di aumentare il rischio di cancro al seno. Più

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SOLO BIOLOGICA

Gran parte della soia che si trova in commercio è geneticamente modificata e viene usata soprattutto nei mangimi animali. Il biologico garantisce che la soia sia naturale (anche se non si può escludere del tutto una certa contaminazione). Anche se non ci sono a oggi conferme che gli Ogm siano dannosi, è meglio evitarli perché gli studi a riguardo sono ancora troppo pochi e poi non sono di certo benefici per la salute del nostro pianeta e per la biodiversità.

La soia come alimento possiede un’attività estrogenica 100 volte minore rispetto agli estrogeni femminili naturali

volte infatti nella popolazione orientale, in particolare in quella del Giappone e della Cina, grande consumatrice di soia fin dall’infanzia, è stato rilevata una minora incidenza di tumori alla mammella rispetto all’Occidente (in Francia il cancro al seno è cinque volte più frequente rispetto alla Cina). Questo ha fatto quindi ipotizzare che la soia possa avere un ruolo centrale nella prevenzione di questa patologia. Gli studi hanno evidenziato che la soia offrirebbe gli effetti migliori alle donne in menopausa se viene consumata presto, fin dall’infanzia, proprio come avviene nella popolazione orientale. Secondo altre correnti scientifiche la bassa incidenza del cancro nella popolazione rurale cinese sarebbe invece da attribuirsi soprattutto alla dieta semivegetariana (ricca anche di vegetali e funghi).

ti prodotti da forno o cibi industriali. Il dibattito sul ruolo della soia resta ancora aperto. Escludendo la ricerca del Memorial Sloane Kettering Cancer Center di New York basata comunque sull’assunzione di integratori, la maggior parte degli studi dimostra che l’assunzione di questo legume come alimento è utile nella prevenzione del cancro al seno e delle recidive. Ovviamente non bisogna esagerare. La soia va consumata come un legume qualsiasi, all’interno di una dieta varia, anche perché già piccole quantità sono salutari, alternando le diverse fonti.

Provala nelle sue diverse forme: dal latte ai cibi fermentati

Quando l’eccesso può far male In alcuni protocolli medici il consumo di questo legume viene sconsigliato in caso di tumore al seno o all’utero di tipo ormonodipendente poiché alcuni studi suggeriscono che la soia ostacola l’azione del tamoxifene, il principale farmaco anticancro. In questo caso non basta eliminare la soia dalla dieta ma bisogna anche evitare quella nascosta in mol-

Gli esperti suggeriscono di privilegiare i prodotti fermentati a base di soia come il miso, il tempeh o il nato. Vanno benissimo anche la farina di soia, i fagioli secchi e i baccelli freschi, da alternare al latte bio, che è privo di colesterolo e di lattosio, ricco di ferro, grassi “buoni” e proteine. ■

SCEGLI BENE I PRODOTTI PRONTI: ALCUNI HANNO TROPPI GRASSI E SODIO Un discorso a parte va fatto per i prodotti industriali a base di soia spesso troppo ricchi di grassi, sale e additivi, quindi non proprio salutari. Salsa di soia: contiene dosi eccessive di glutammato monosodico (in pratica di sale), e quindi è da usare con molta moderazione, specie in menopausa. Inoltre esistono in commercio prodotti di bassa qualità che contengono additivi chimici alimentari: meglio evitarli. Puoi usare la salsa tamari solo ogni tanto al posto del sale e in modiche quantità.

Bistecche, hamburger e spezzatini di soia: in alcuni casi questi prodotti potrebbero essere arricchiti con molti grassi e aggiunte non sempre benefiche. Possono contenere oli vegetali di dubbia natura e sodio in quantità più aromi vari. Meglio leggere bene l’etichetta.

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VIA SECCHEZZA, FASTIDI E DOLORE

Quali aiuti “verdi” contro I DISTURBI INTIMI? Alcune donne in menopausa soffrono di problemi come la secchezza vaginale o bruciore durante i rapporti che rendono meno piacevole la vita sessuale. Ridurre il fastidio si può ne vaginale e allontanare fastidi e dolore durante il rapporto. Sull’efficacia di alcuni di questi rimedi esistono diversi studi scientifici; secondo alcuni esperti l’effetto placebo sarebbe preponderante. In questi casi comunque occorre indagare anche l’aspetto psicologico, un fattore primario.

CON LA CONSULENZA DELLA DOTT.SSA STEFANIA PILONI, MEDICO CHIRURGO SPECIALIZZATO IN GINECOLOGIA E OSTETRICIA A MILANO.

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remesso che nella donna (ancora più che nell’uomo), desiderio, eccitazione e orgasmo dipendono tutti da un unico motore, il cervello, va detto che da un punto di vista prettamente fisiologico la perdita di androgeni, può essere la principale responsabile della riduzione del desiderio, dell’eccitamento. Inoltre la riduzione progressiva degli estrogeni, gli ormoni femminili, può modificare il trofismo dei tessuti genitali, la lubrificazione e il pH intimo, con la comparsa di pruriti, bruciori, secchezza vaginale e dolori durante i rapporti. Le cure ormonali sostitutive, come gli ormoni bioidentici, sono di grande aiuto per sostenere la libido e la femminilità. Anche la fitoterapia consiglia rimedi validi per migliorare la lubrificazio-

Per un eros sempre giovane Il testosterone aiuta a risvegliare la libido - Il testosterone in crema può essere applicato sull’aerea clitoridea e dà un buon impulso alla libido. Se non si vuole usare il testosterone si può usare un rimedio vegetale, la dioscorea, la pianta da cui si ricava il Dhea bioidentico. Il Tribulus per aumentare il piacere femminile Insieme alla Butea superba, alla damiana, alla maca e all’epimedium è una delle piante che meglio vivacizzano la sessualità. Si usa in semplici compresse di estratto secco per 2 mesi. Il muira puama, la pianta rosa dell’amore - Definito l’albero della potenza, questo piccolo cespuglio brasiliano, ha un buon effetto stimolante. Uno studio condotto su 202 donne ha dato risultati positivi nel 65% del campione, con aumento della frequenza e dell’intensità del desiderio, delle fantasie sessuali e della possibilità di raggiungere l’orgasmo. n

NOVITÀ: LASER E ACIDO IALURONICO PER MIGLIORARE IL TROFISMO DEI TESSUTI Oggi la novità è rappresentata dal ringiovanimento vulvare con il laser. Bastano pochi minuti, è indolore e stimola la produzione di collagene nelle mucose vaginali. Come rimedio fitoterapico si può sfruttare l’azione riarmonizzante dell’estratto di trifoglio rosso (2 capsule al giorno anche per lunghi periodi). In alternativa c’è l’applicazione di acido ialuronico ed estriolo bioidentico vaginale. Si tratta di terapie in gel da ripetere almeno due volte alla settimana. È utile poi usare un gel a base di aloe, sia internamente sia esternamente. Si compra in farmacia. RIZA Dossier

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I FALSI MITI DA SFATARE

La fine della fertilità SPEGNE IL DESIDERIO? La menopausa non coincide con la fine della sessualità femminile; è un concetto superato da tempo. Anzi, questa fase può spingere la donna a vivere l’erotismo in maniera più forte

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uesta è la domanda che molte donne in menopausa rivolgono allo specialista anche a causa di disturbi intimi, come la secchezza vaginale o il dolore. «Questi sintomi fisici spesso sono la punta di un iceberg e hanno una radice più profonda. Può quindi non essere più sufficiente prescrivere alla donna solo l’estrogeno (sintetico o naturale che sia) dicendole che tutto si risolverà al meglio con la pillola: è un discorso che non regge se non si affronta il vero problema, all’origine» dice Andrea Nervetti, psicoterapeuta.

Bruciori: la lettura psicosomatica Cosa succede in menopausa? La libido, fino a ora inscindibile dall’attività procreativa, si scorpora. La via erotica e quella procreativa non coabitano più. «È come se il fuoco sessuale salisse dall’utero verso la mente come una nuova energia creativa. Quindi quelle donne sessualmente insoddisfatte che hanno vissuto il proprio femminile soprattutto nella funzione materna, in occasione della menopausa, rischiano di chiudere del tutto con la sessualità, perdendo l’occasione di una nuova evoluzione. Al contrario chi ha sempre vissuto l’eros in modo piacevole, con la fine

della fertilità, può sentirsi più libera e svicolata dal timore di una gravidanza. Secondo la visione psicosomatica il prurito e il bruciore vaginale sono segni di un fuoco libidico che prima la mestruazione portava all’esterno e che ora rientra e che la donna vive inconsciamente come un pericolo. Occorre quindi riportare fuori questo fuoco. Come? Le donne che stanno meglio sono quelle che accettano il cambiamento come un nuovo inizio, quelle che non si irrigidiscono né psicologicamente né fisicamente». n

VA IN CRISI CHI RIFIUTA IL CAMBIAMENTO PROFONDO Una buona sessualità in questo periodo dipenderà dal rapporto della donna con il proprio Femminile. Le donne che amano il proprio corpo, che si sentono bene nella propria pelle saranno facilitate nell’accettazione delle modifiche operate dal tempo e la loro sessualità non risulterà scalfita, ma al contrario rinvigorita. Non a caso i disturbi dell’umore in menopausa sono più frequenti in quelle donne che hanno cercato solo nella bellezza la propria identità, le stesse che, per esempio, non accettano la fine della mestruazione e chiedono al ginecologo di prolungare loro il ciclo con gli ormoni. Basti pensare a questo proposito alla favola di Biancaneve e al ruolo dello specchio attraverso il quale la regina, simbolo di un femminile che si identifica solo con l’immagine esteriore, cerca continuamente sostegno. Questa fissazione crea l’alter ego della regina: la strega malvagia.

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