Come ritrovare la calma interiore

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Quando ci si trova ad affrontare un momento difficile, o, più semplicemente, si è sopraffatti da impegni e obblighi, si avverte, inevitabilmente, uno stato di profonda inquietudine. Si vorrebbe che tutto tornasse come prima, ma ci si dimentica che la fonte della calma interiore è già in noi. Bisogna raggiungerla e mantenerla sempre viva! Scopriamo come fare con le indicazioni e i semplici esercizi che possiamo praticare ogni giorno.

Come ritrovare la calma interiore

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Come ritrovare la calma interiore Soprattutto quando le emozioni sembrano travolgerti BASTANO 10 MINUTI AL GIORNO PER RISCOPRIRE TRANQUILLITÀ E LUCIDITÀ MENTALE

Le tecniche di rilassamento che funzionano 10/12/20 16:02


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Come ritrovare la calma interiore Soprattutto quando le emozioni sembrano travolgerti

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Come ritrovare la calma interiore Testi di: Vittorio Caprioglio Immagine di copertina: Adobe Stock © 2020 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.

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Sommario Introduzione

Come ritrovare la tranquillità e non soffrire più......6 Capitolo 1

La prima mossa: accogliere la vita così com’è..........15 Capitolo 2

Non esistono problemi definitivi: tutto passa........35 Capitolo 3

Fai spazio alla spontaneità e alla gioia di vivere.....51 Capitolo 4

Ora apri la strada alla calma interiore.....................63 Capitolo 5

Impara ad ascoltare ciò che senti..........................103 Capitolo 6

I rimedi naturali per raggiungere l’equilibrio.......127

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Capitolo 1

La prima mossa: accogliere la vita così com’è Abbiamo la sensazione che tutto ci sfugga di mano? Allora, via i pensieri ossessivi e i giudizi su noi stessi! La nostra esistenza scorre da sola, basta accoglierla così com’è, senza sforzarsi di cambiarla

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Capitolo 1

Non spiegare sempre tutto quello che accade La cosa che più ci crea tensione, ansia e anche sofferenza, è il costante tentativo di trovare una spiegazione agli eventi: “Perché è successo? Perché è accaduto proprio a me?”. Ma non sarà mai la ragione a fornirci la risposta. La vita è un processo misterioso e gli avvenimenti che accadono non possono essere sempre spiegati razionalmente. Chi può spiegare perché una relazione finisce? Perché litighiamo con una cara amica al punto da sentirla un’estranea? Chi può spiegare perché perdiamo il lavoro o non otteniamo quello per cui ci siamo impegnati tanto? Chi può dirci perché pensavamo che il destino ci portasse tanta gioia e felicità, e invece le giornate sembrano grigie e difficili da affrontare? Forse ora non riusciamo a comprendere pienamente il senso di ciò che ci sta accadendo, ma proviamo a guardarci indietro… potremmo accorgerci che gli eventi che sono accaduti, anche quelli che ci hanno fatto perdere la calma e procurato quel doloroso effetto di smarrimento, erano tasselli necessari. Usa la fantasia - Non rimuginare e usa l’immaginazione! Quando un pensiero ti assilla ci ricami su fino a trasformarlo in un nodo inestricabile. Cerchi di distrarti, ma è tutto inutile: la mente torna sempre lì per analizzare i motivi, le conseguenze, le colpe. Come si può staccare il cervello dalla situazione? “Ricama” usando la fantasia. Parti da ciò che è successo realmente, ma poi lascia che la mente divaghi, ricorrendo alle immagini e alle libere associazioni che da16

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La prima mossa: accogliere la vita così com’è

ranno vita a un ricordo, a un’atmosfera, a una sensazione… Prova ora a “costruire” una storia e la tensione calerà. I pensieri altrui non sono i tuoi pensieri - Molti dei pensieri che credi tuoi non ti appartengono. Li assorbi dalle persone che ti circondano e dall’ambiente in cui vivi. Fai tue le parole di chi ti sta vicino sotto forma di ragionamenti che ti intasano la mente e ti fanno perdere la calma. Per questo è importante, pur rimanendo in contatto con gli altri, immaginare nel tuo spazio interno la presenza di una “camera silenziosa” in cui entrare e sostare non appena ti senti invaso da opinioni e idee che non ti appartengono e ti disturbano. Un modo tutto naturale per non essere contaminato da ansia e preoccupazioni altrui. Un’ora di attività fisica e la mente ringrazia - Perché ci comportiamo come fossimo titani? Perché dobbiamo superare di continuo i limiti? Perché dobbiamo rischiare costantemente di ammalarci per far fronte a un quotidiano che non ci risparmia nulla? Per stare bene devi interrompere il flusso dei pensieri e “staccare” il cervello, mettendo in movimento il corpo, dedicandoti a una disciplina che ti appassiona o a un’attività che ti diverte. Il movimento fisico ha il potere di azzerare ogni ragionamento, producendo nel cervello sostanze benefiche, le endorfine, in grado di procurare piacere e rilassamento. Vanno benissimo anche semplici attività manuali (come cucinare, cucire, o dedicarsi al bricolage) che distolgono la mente dai pensieri ripetitivi e favoriscono lo stato di calma interiore. Questo accade perché l’agire delle mani dirotta l’attenzione del cervello sul “qui e ora”, sull’agire pratico, distogliendolo dai pensieri proiettati verso il futuro, dai ragionamenti senza fine sui problemi, dalla ricerca di cause e spiegazioni. 17

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Capitolo 1

Disattiva una volta per tutte i pensieri ossessivi A chi non è capitato di ingarbugliarsi nei pensieri “calamita”? Sono quei pensieri che attirano la nostra attenzione fino a bloccarci in un groviglio mentale senza uscita. Cominciamo a pensare a una cosa e quel pensiero ci trascina dentro un altro pensiero, poi un altro e un altro ancora fino ad attorcigliarci in un bozzolo fatto di domande, commenti, dubbi e risposte a nuove domande. Più aderiamo inconsapevolmente a questo brusio mentale più questo ci assorbe, allontanandoci dalla realtà e dallo stato di calma interiore che ci appartiene naturalmente. Accorgiti di loro - È importante avvertire il “chiacchiericcio” mentale. Prova a immaginare una musica di sottofondo che ti accompagna per tutta la giornata a cui improvvisamente presti attenzione: non identificarti con i tuoi pensieri perché tu non sei loro, ma solo chi li ascolta. Non sforzarti di bloccarli - Quando sei presente al fluire del rumore mentale dentro di te, osservalo come se fosse lo scorrere di un fiume. Se cerchi di arginarlo ti imprigioni in un’altra trappola: pensare di non pensarlo! osserva i tuoi sensi - Mentre il fiume di pensieri scorre, tu inizia a spostare l’attenzione dai pensieri alle sensazioni fisiche: cerca di percepire la vitalità del corpo, annusa gli odori, ascolta i rumori intorno a te, guarda gli oggetti. Così torni nel presente. 18

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La prima mossa: accogliere la vita così com’è

Se cerchi subito la via d’uscita rischi di girare a vuoto

Quando perdiamo la nostra immagine originaria, il nostro modo naturale e spontaneo di stare in campo, finiamo in situazioni complicate e dolorose. Succede perché aderiamo a un’identità parziale. Decidendo di indossare un unico abito, infatti, ci convinciamo di essere proprio così e più ce ne convinciamo più soffriamo e meno riusciamo a fare qualcosa. Pretendiamo di stabilire noi le regole del gioco, di giudicare se la nostra vita si allinea o meno alle convinzioni che abbiamo in testa. Il sesso, l’amicizia, il dialogo, l’istinto: tutte cose che vorremmo decidere col bilancino. Ma la vita va dove vuole lei, ci sorprende. Invece, dovremmo chiederci: che nuovo territorio crea questa relazione, questo evento che non mi aspettavo? Che immagini fa sorgere in me? La vita serve a confermare le nostre aspettative o a sconvolgerle? Il vero problema è identificare con i pensieri “come devono andare le cose” e non riuscire più a ritrovare la persona autentica che vive dentro di noi. Ma come si può raggiungere la naturalezza perduta?

Attenzione al labirinto dei pensieri fissi

• Parlare del tuo problema con amici o parenti, sfogarti e chiedere consiglio ti riempie la testa di informazioni quasi sempre del tutto inutili. • Intervenire per correggere la situazione e farla tornare come prima, in base a convinzioni assolute che non tengono conto del fatto che tutto nella vita si trasforma. • Analizzare razionalmente la situazione valutando pro e contro di ogni possibile soluzione, senza considerare che dove la razionalità vede bianco o nero, il cuore coglie sfumature di colore essenziali per il benessere. 19

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Capitolo 1

Mettiti alla giusta distanza

Ognuno di noi pensa di sapere quali sono i suoi problemi. Ma non è così. E se l’aggressività che non controlliamo fosse il nostro lato autentico che emerge in modo esplosivo proprio perché lo contrastiamo? E se la timidezza fosse un segnale che ci dice che stiamo frequentando persone che non fanno per noi e che più ci intestardiamo a farlo più ci bloccherà? E probabilmente non è vero che abbiamo poca volontà; anzi ne abbiamo moltissima che usiamo però per rifiutarci cocciutamente di sottostare a un modello di perfezione che sacrifica la nostra originalità. Quelli che chiamiamo problemi, in realtà, sono volti nascosti che devono emergere, capacità che non esprimiamo. Identificandoli in una carenza, in un difetto, impediamo loro di evolvere e li facciamo durare all’infinito. Proviamo a considerarli come un farmaco mandato dall’anima e a pensare che volendoli correggere, buttiamo via proprio ciò che può salvarci. Cambia sguardo - In noi c’è un sapere naturale: la nostra ghianda! Essa si sviluppa e nel tempo ci conduce verso la realizzazione del nostro progetto innato, anche attraverso i malesseri e i conflitti. L’essenza che ci abita è già perfetta così com’è, non dobbiamo trasformarla in qualcosa di “migliore” perché abbiamo bisogno dei nostri ostacoli e dei nostri difetti. Noi dobbiamo imparare a non interferire. L’ignoto che ci abita sta facendo la nostra pianta e la fa a modo suo, non a modo nostro! Impariamo a percepire, a osservare e non intervenire. Il resto spetta alle forze nascoste che ci creano giorno per giorno. 20

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La prima mossa: accogliere la vita così com’è

• Osserva la tempesta che ti abita

Questo semplice esercizio dà modo di entrare in contatto con tutti gli stati d’animo che ci abitano, senza esprimere giudizi. Fallo ogni giorno se vuoi sintonizzare la mente sulle energie che sono dentro di te per lasciarle fluire liberamente e spazzare via i pensieri fissi nei quali ti sei identificato. Scegli un luogo tranquillo, chiudi gli occhi, rilassati e immagina di essere in viaggio. Sei solo e stai camminando lungo un sentiero in salita. Attraversi un bosco a ridosso di una collina. Non sai di che viaggio si tratta, non sai dove stai andando. Immagina di non sapere niente della tua vita e, a dirla tutta, nemmeno ti interessa. Conta solo il sentiero che stai percorrendo, la strada impervia, in salita. Mentre cammini, evoca alla mente l’immagine di una situazione che ti disturba: una difficoltà, un conflitto, un problema, un disagio che ti tormenta, che ti fa agitare o ti preoccupa. Non cercare soluzioni, osservalo e basta, mentre continui a camminare. Non importa se arrivano tristezza, disagi, dolori. Tu continui a camminare, c’è solo il cammino. Ora sei arrivato in cima alla collina e di colpo si apre davanti a te un orizzonte immenso: in basso c’è il mare e una grande baia sotto di te… È un mare agitato! Scorgi la tempesta che si abbatte sulla baia e una nave in balia delle onde. La osservi da una grande distanza, sotto c’è la tempesta ma dove sei tu splende il sole e l’aria è calma e tranquilla. Osservi la nave che in lontananza lentamente porta via da te pensieri, tormenti, dolori... Resta così per qualche minuto a goderti il panorama, poi lentamente riapri gli occhi e torna alle tue occupazioni. L’effetto - In te non c’è niente di sbagliato: è sbagliato lo sguardo con cui ti guardi e ti giudichi. Non c’è niente da correggere, c’è solo da percepire con uno sguardo nuovo tutte le sfaccettature con cui la vita si presenta. 21

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Capitolo 1

Stai nella vita così com’è, senza giudicare ciò che ti accade

Un conflitto con i genitori, con il partner o con i figli, un nuovo lavoro o una nuova sfida, una separazione o un’infedeltà: di fronte a questi dilemmi tutti ci facciamo le stesse domande: «Cosa devo fare?», «Come devo essere?», «Sto facendo la cosa giusta?». Veniamo colti dall’ansia di decidere. Vogliamo essere sicuri di andare nella direzione giusta. Ma giusta per chi? Giusta per i canoni esterni, giusta per gli standard comuni, per i giudizi generali. Ma siamo certi che ciò che è giusto in assoluto, per tutti, sia giusto per noi? Dov’è finita la nostra unicità? Cosa dobbiamo fare per riscoprirla? Così perdi la calma - Quando ci troviamo ad affrontare un momento difficile, istintivamente crediamo di aver bisogno di certezze e ci aggrappiamo a qualunque appiglio arrivi da fuori, comprese le opinioni di amici o parenti che interpelliamo continuamente, moltiplicando la confusione mentale. Dall’altra, però, più seguiamo la morale del gruppo e proviamo ad adeguarci a standard razionali, più l’inquietudine aumenta, a volte fino a sfociare in attacchi d’ansia e di panico. I due fatti sono collegati: l’insicurezza arriva per salvarci, per permetterci di ricentrarci sull’interno ed è più forte quanto più ce ne allontaniamo, demandando all’esterno la soluzione dei nostri problemi. Insomma: più ci sforziamo di decidere, più l’ansia sale. Smetti di valutarti - Occorre non mettersi in discussione, soffermandoci sulle critiche o sugli apprezzamenti. L’inquietudine, in realtà, è un’energia fondamentale: se lasciata libera di agire sarà lei a condurci. Ci rende cedevoli, distrug22

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La prima mossa: accogliere la vita così com’è

gendo le certezze che vorrebbero uniformarci a identità fisse e a ruoli da recitare. L’incertezza, vissuta nel modo giusto, libera l’essenza vitale. Solo così il futuro può tornare a essere aperto, entusiasmante e in costante divenire. Altro che la solita vita!

• Diventa come l’acqua che scorre verso il suo destino

Pensa a un dilemma che ti assilla e ora immaginalo come se fosse una grossa pietra che tieni in mano. Ora, posala… Lasciala lì dove sei e inizia a camminare, passo dopo passo. Un metro, due metri, tre metri… La tua attenzione è ora tutta rivolta alla tua camminata. Totalmente immerso nel camminare raggiungi un corso d’acqua. L’acqua è limpida e dolce e ti immergi senza nessuna ansia. Senti il piacere dell’acqua che scorre libera sulla superficie del tuo corpo e intorno a te. Ci siete solo tu e l’acqua. È la sola cosa che conta. Sei come l’acqua. Osservandola impari ad affidarti al suo fluire naturale. Un fluire fuori dal tempo. Anche tu sei fuori dal tempo, non sei più quello che conosci, sei altro, sei acqua. Acqua nell’acqua. In questo stato tutto può accadere. Il problema di prima se ne è andato. Nell’acqua le contraddizioni possono coesistere come sfumature di colori differenti. Nell’acqua non c’è nulla da scegliere, nulla da decidere, è fluida, scorre. Qualche istante ancora e poi lascia via via sfumare l’immagine per riaprire lentamente gli occhi, tornando alle attività quotidiane. L’effetto - Perdersi nell’immagine dell’acqua che scorre aiuta a ricontattare l’energia che fluisce incessantemente nel nostro mondo interiore. È il primo passo per smettere di decidere e di adeguarci ai modelli per lasciar emergere spontaneamente la nostra vera natura. E non soffrire più. 23

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