Come superare LA PAURA DI NON ESSERE ALL’ALTEZZA
Eliminiamo il timore di sbagliare e del giudizio degli altri, l’ansia di parlare in pubblico e tutte le paure che ci rovinano la vita
Introduzione
Paure: conoscerle e superarle
Un mondo che dobbiamo imparare a comprendere
La paura è un’emozione fondamentale che ci consente di riconoscere i pericoli ed evitarli. Ecco come funziona: di fronte a un’esperienza, reale o anche solo pensata, valutiamo il grado di pericolosità o di rischio che ne può derivare e il possibile impatto che può avere sulla nostra vita, considerando la nostra capacità di gestirlo. Se il rischio viene considerato elevato ecco emergere la paura, che diventa una sorta di “salvavita”, perché ci induce a fuggire o attiva le risorse utili per affrontare il pericolo. In quest’ottica, la paura non si presenta per farci del male, ma per proteggerci. Talvolta, però, questo meccanismo viene attivato senza apparente motivo: si diventa timorosi di tutto. Eppure anche in questo caso la paura porta un messaggio utile: ci tiene lontano da ciò che non fa per noi e ci guida verso ciò che meglio si adatta alla nostra natura. Se impariamo ad ascoltarla, svolto il suo compito, sparirà naturalmente…
LA NATURA E I TIMORI MODERNI
La paura nasce dalle parti più antiche del cervello, è istintiva ed è autentica. Ci accompagna da sempre nel corso della nostra evoluzione ed è comune anche agli animali. Oggi, però, le paure che noi esseri umani moderni proviamo sono aumentate e hanno una natura diversa da quelle che erano proprie dei nostri antenati primitivi. Essendo cambiato il nostro modo di vivere e il contesto sociale in cui siamo immersi, ecco che anche le paure si sono modificate. Se l’uomo delle caverne temeva l’attacco delle belve feroci o la forza distruttiva del fulmine, oggi a impaurirci sono anche situazioni meno concrete, più impalpabili, che forse mettono meno a repentaglio la nostra sopravvivenza fisica, ma minacciano la nostra immagine o il nostro ruolo sociale, cose altrettanto importanti nella realtà che abitiamo quotidianamente. Temiamo di offrire agli altri un’immagine fragile, in una società in cui la fragilità è considerata negativamente. Di non risultare vincenti, di provare vergogna, di essere soli, esclusi dal gruppo. Le nostre paure nascono dalla capacità che abbiamo di immaginare il futuro, di prefigurarci scenari negativi. Si tratta di paure emotive, ma non per questo meno intense o capaci di condizionarci. Spesso chi ci sta intorno le definisce “irrazionali”, eppure è proprio la nostra razionalità, spinta all’estremo e mista a una forma di ansia anticipatoria, a metterci in allerta per situazioni che potrebbero danneggiarci. L’effetto che queste paure emotive hanno sul nostro corpo e sulla nostra mente è identico a quello che hanno timori molto più concreti. Sono allarmi che dobbiamo imparare a comprendere.
Impariamo a decifrare il linguaggio della paura
Capita a tutti, prima o poi, di sperimentare quanto possa essere difficile riuscire a padroneggiare la paura senza lasciarsene condizionare; addirittura, più si tenta di liberarsene più si attiva una forte resistenza a superarla. Come se, in fondo in fondo, non si possa fare a meno proprio di quel timore che ci assale. E in un certo senso è proprio così: è un’emozione che ci serve perché in essa c’è una grande energia e, se ci limitiamo a scacciarla o a ignorarla, rischiamo di sprecarla. Le piccole grandi paure che irrompono nella nostra vita non sono segni di un carattere debole, come spesso crediamo, oscure minacce o forme di punizione nei nostri confronti. Sono messaggi scritti con un linguaggio simbolico ed emergono dalla zona più profonda dell’inconscio. Dobbiamo quindi cambiare il nostro sguardo su di loro e imparare a considerarle e viverle per quello che sono: energie naturali, potenti come un vulcano, che premono per emergere dal luogo in cui le abbiamo confinate e lasciate.
Siamo fatti di luce e ombra
Le paure arrivano per ricordarci che fuori di noi ma anche e soprattutto dentro di noi c’è il buio, esiste l’ignoto, che siamo fatti di luce e ombra, che in noi c’è un lato nascosto che a volte ci agita e ci fa provare un terrore che va oltre ed è più forte della ragione. Così saper accogliere le paure, come vedremo nelle prossime pagine, significa essere in grado di accettare anche questo lato immenso di buio che abita in noi. E proprio questo significa stare con esse: riconoscerle come amiche nascoste, come custodi. Quando diventiamo consapevoli che non possiamo controllare tutto e che la vita è semplicemente vita, allora la mente e l’inconscio, la ragione e il sentimento, fanno pace e... ritroviamo il il nostro equilibrio.
NON LA SFIDARE, NON CACCIARLA:
PARLA DI TE E DEL TUO ESSERE UNICO
Non è detto che ogni paura vada per forza superata o cancellata. Alcune di esse fanno parte del nostro carattere e del nostro modo di essere e non vanno contrastate se non creano ostacoli alla nostra realizzazione e al nostro benessere. Ognuno di noi, infatti, ha delle caratteristiche personali che costituiscono la nostra identità e ci differenziano gli uni dagli altri. Cercare di forzarle tentando di cambiarci può essere un errore, perché rischia di omologarci agli altri e di cancellare gli aspetti che contraddistinguono la nostra unicità. E sarebbe un errore anche pretendere di fare tutto, di non avere rifiuti, di non provare avversioni. Le paure vanno affrontate e superate quando costituiscono un ostacolo allo scorrere fluido della vita e soprattutto se ci impediscono di essere pienamente noi stessi. Ad esempio, quando ci sentiamo attirati in modo naturale da una situazione o da un’attività, ma non riusciamo a viverla o a praticarla perché siamo bloccati da una paura (di guidare, di parlare in pubblico, di stare in un luogo stretto), allora è il caso di guardare in faccia ciò che ci paralizza e adottare le strategie più efficaci per superarlo e lasciarcelo alle spalle.
La paura è la guardia del corpo che agisce per il nostro bene
Anche se a prima vista ci sembrano assurde, magari irrazionali, o insuperabili, dietro alle nostre paure, dalla più innocente alla più spaventosa e incontrollabile, si apre un universo di significati. Ogni paura ha un senso, una sua ragione d’essere e svolge una precisa funzione: mantenerci in una situazione di equilibrio psicofisico, proteggendoci proprio da situazioni che potrebbero peggiorare le nostre condizioni. La ragione per cui un oggetto ci fa paura, quindi, non sta quasi mai nell’oggetto o nella situazione le cui caratteristiche richiamano simbolicamente un nostro conflitto interiore, ma dentro di noi. In questo senso la paura si rivela utile e opportuna: ci spinge ad affrontare ciò che ci turba e ci aiuta a sciogliere il nodo da cui nasce. Per questa ragione accoglierla, anche se si rivela molto resistente, significa diventare più forti e allargare il nostro spazio vitale.
Ci fa affacciare fuori dalla zona di comfort
Ognuno di noi ha una propria zona di comfort in cui si muove in sicurezza e in cui si sente protetto, in cui nulla deve essere cambiato. Qui la routine, i soliti pensieri e i comportamenti consolidati che mettiamo in campo ci tengono ancorati a un mondo rassicurante e ben noto, con meccanismi sottili, con vincoli e legami che nel tempo si rafforzano fino a diventare catene che non è semplice spezzare, anche se, lo vedremo, è necessario farlo. Rimanere rinchiusi nella nostra comfort zone ci fa vivere a metà, ci fa rinunciare sempre a qualcosa, ci impedisce di scoprire nuove parti di noi, di risvegliare risorse che non sapevamo di avere, di incontrare persone con cui essere felici. Ed è proprio per farci fare un passo in là che iniziamo a provare la paura...
CI AIUTA A CRESCERE
Se viene ascoltata, la paura non è mai inutile, perché porta a una trasformazione profonda e benefica: il nascere di una nuova consapevolezza, l’affiorare di desideri, l’assecondare cambiamenti fondamentali per crescere. Il problema è che, generalmente, tendiamo a nasconderla, temendo i giudizi altrui, o cerchiamo di ignorarla, volendo cancellarla del tutto. Invece, l’operazione da compiere è proprio guardarla, chiedendosi che funzione ha per noi in quel momento della nostra vita. In quest’ottica la paura dice di noi molto più di quel che pensiamo e rivela aspetti di cui spesso non siamo consapevoli, permettendoci di scoprire chi siamo davvero.
Prima ci protegge, poi ci rinforza e… se ne va
Come accennato all’inizio, le paure sono come un dispositivo di sicurezza utile a proteggerci da esperienze che minacciano un equilibrio che non siamo pronti a mettere in discussione e ad abbandonare. È come se ognuna di esse costruisse intorno a noi un invisibile confine: tanto più grande è la paura, tanto più angusto è il recinto che protegge proprio la parte di noi più fragile. Ma quel recinto può diventare una prigione o un cantiere di lavoro, uno spazio protetto nel quale un passo dopo l’altro possiamo costruire o rinforzare quegli aspetti di noi che non sono ancora pronti a confrontarsi con gli altri, a muoversi in autonomia, a mettersi alla prova… Quando avremo imparato a manifestare anche questi lati, allora sarà possibile che le paure ci lascino spontaneamente perché avranno esaurito il loro compito e, in un certo senso, non avremo più bisogno di loro. È il caso, ad esempio, della paura di affrontare gli altri che si manifesta attraverso la timidezza. Quando si cresce, non tanto in età quanto in consapevolezza e capacità di essere se stessi, allora la timidezza svanisce...