Intestino sano

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IL MEDICO NATURALE

Intestino sano IL MEDICO NATURALE

IL MEDICO NATURALE

I disturbi intestinali sono sempre più diffusi: da un leggero gonfiore, alla stipsi, all’infiammazione fino al colon irritabile. In questo libro troverete tutti i consigli di un medico, esperto in medicine naturali, per mantenere sempre in salute l’intestino con i rimedi naturali, la dieta e i giusti atteggiamenti psicologici.

Intestino sano

Edizioni Riza S.p.A. - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it

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Le migliori cure verdi, l’alimentazione giusta e i rimedi più efficaci per stipsi, colite e gonfiori

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IL MEDICO NATURALE

Intestino sano

Le migliori cure verdi, l’alimentazione giusta e i rimedi più efficaci per stipsi, colite e gonfiori

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Intestino sano Editing Stefania Conrieri Consulenza del professor Emilio Minelli, esperto in medicina naturale Immagini: 123rf, Adobe Stock, Shutterstock © 2022 Edizioni Riza S.p.A. via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it Tutti i diritti riservati. Questo libro è protetto da copyright ©. Nessuna parte di esso può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

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Sommario INTRODUZIONE L’intestino: un laboratorio instancabile che produce energia ..................................................... 6 CAPITOLO 1 Il gonfiore: un problema molto comune, specie fra le donne ...................................................... 24 CAPITOLO 2 L’inflammaging invecchia tutto il corpo....................... 46 CAPITOLO 3 La stipsi indebolisce l’intero organismo ...................... 64 CAPITOLO 4 Colon irritabile: di chi è la colpa? ................................ 88 CAPITOLO 5 Colite: un male comune ............................................ 110

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Introduzione

L’intestino:

un laboratorio instancabile che produce energia

L’

intestino è come un “laboratorio” dove gli alimenti ingeriti vengono sminuzzati in componenti sempre più piccole, fino a poter essere assimilati e penetrare nel nostro organismo. La prima funzione di quest’organo è quella di completare la digestione degli alimenti e di consentire l’assorbimento delle sostanze nutritive. Inoltre competono all’intestino la raccolta e l’eliminazione degli scarti solidi, che saranno espulsi sotto forma di feci. Le feci, però, non devono ristagnare a livello addominale: se infatti il materiale di scarto resta troppo a lungo all’interno del colon, può essere causa di infiammazioni.

I villi: i “monti” che assorbono il cibo Lo strato superficiale della mucosa dell’intestino tenue ha un aspetto vellutato, dovuto alla presenza di tante piccole escrescenze digitiformi (a forma di dito), i villi intestinali, che hanno lo scopo di aumentare la superficie assorbente dell’intestino. Ogni villo è costituito da un asse centrale su cui si trova uno strato di enterociti, le cellule assorbenti.

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L’intestino

L’intestino crasso: accumula ed espelle gli scarti L’intestino crasso, composto da cieco, colon e retto, è deputato ad accumulare ed espellere le scorie del processo digestivo. Qui il cibo semidigerito viene via via impoverito d’acqua fino ad assumere la consistenza solida tipica delle feci. Inoltre assorbe e trasmette all’intero organismo l’acqua contenuta negli alimenti. • Il colon - Si trova tra il cieco e il retto e la sua forma ricorda quella di un tubo. I primi due segmenti, ascendente e trasverso, hanno una funzione di riassorbimento dei liquidi, mentre gli altri due, discendente e sigmoideo, fanno progredire le feci solide fino al retto. • Il retto - La sua funzione è quella di contenere la massa fecale in attesa dell’atto della defecazione. Un malfunzionamento di questo meccanismo di svuotamento intossica tutto l’organismo, con ripercussioni sulla salute generale.

L’intestino tenue: qui avviene il processo di assimilazione È coinvolto nei processi digestivi e nell’assorbimento delle sostanze nutritive, che arrivano qui dallo stomaco. La digestione e l’assorbimento dei nutrienti avvengono grazie alla presenza dei “villi”, estroflessioni delle pareti intestinali che ne aumentano la superficie. • Il duodeno - Qui vengono liberati i succhi digestivi prodotti dal pancreas e la bile secreta dal fegato, che rendono possibile il processo digestivo. • Il digiuno e l’ileo - Nel digiuno viene assorbita la maggior parte dei nutrienti derivanti dall’alimentazione. L’ileo invece assorbe i nutrienti passati indenni nel digiuno. • Le placche di Peyer - Sono noduli linfatici contenenti linfociti e altre cellule del sistema immunitario che costituiscono una “centrale operativa” della risposta immunitaria intestinale. 7

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Introduzione

Quali attività svolge per la nostra salute

L’intestino ha molteplici funzioni indispensabili per il nostro organismo. Oltre alla funzione di assorbimento dei nutrienti svolge anche un’attività protettiva da agenti patogeni tramite la sintesi di cellule immunitarie. Ecco una sintesi delle altre funzioni intestinali, oltre a quelle di assimilazione dei nutrienti.

Un meccanismo in due fasi

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PRIMA SI DEVE ELABORARE IL CIBO Il processo di elaborazione del cibo avviene principalmente a livello dell’intestino tenue (o piccolo intestino), cioè nella zona costituita da duodeno, digiuno e ileo. Qui gli alimenti vengono scissi in molecole più piccole, che possano essere assorbite e introdotte nel flusso sanguigno o nella linfa, per poter poi essere distribuite in tutto l’organismo. Il duodeno e il digiuno sono i punti in cui vengono assorbiti praticamente tutti i nutrienti: proteine, glucidi e lipidi, ma anche minerali e vitamine, tranne la B12 che deve raggiungere l’ileo.

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POI SI SMALTISCONO LE SCORIE Estratto tutto ciò che è utile per l’organismo, l’intestino ha il compito di trattare la materia di scarto: le feci. Questa funzione è svolta soprattutto a livello del colon. Nelle feci, oltre al resto degli alimenti e le fibre che non siamo in grado di digerire, ci sono le cellule derivate dalla desquamazione dell’epitelio intestinale che si rinnova in continuazione, i grassi di scarto, il muco e i batteri, che rappresentano il 30% del volume delle feci. 8

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L’intestino

Fa da scudo contro i nemici Una tra le più significative funzioni dell’intestino è quella di difendere il corpo dalle sostanze tossiche introdotte nello stomaco attraverso gli alimenti (virus, parassiti, tracce di pesticidi e altre tossine). I meccanismi di difesa sono diversi e integrati fra loro. Barriera fisica - L’epitelio intestinale è caratterizzato da “tight junctions”, ovvero delle giunzioni che chiudono e sigillano gli interstizi fra le cellule contigue formando una barriera protettiva che si oppone al possibile passaggio da parte di microrganismi patogeni, impedendone l’ingresso nel flusso sanguigno. Barriera immunitaria - Quando scatta l’allarme per il rischio di una infezione, i linfociti B presenti sulla mucosa intestinale generano anticorpi IgA. Le cellule epiteliali sintetizzano una sostanza che trasporta le IgA nel lume intestinale proteggendole dalla degradazione. Le IgA nell’intestino svolgono diverse funzioni: • impediscono l’adesione dei microrganismi patogeni all’epitelio intestinale; • ne inibiscono la proliferazione; • neutralizzano le tossine prodotte dai batteri. Barriera batterica - Le specie batteriche presenti nell’intestino (microbiota) rappresentano un’ulteriore barriera che impedisce la nascita di un’infezione e la proliferazione di batteri nocivi, attraverso la produzione di sostanze antimicrobiche che li inattivano. I batteri, in pratica, sono intrappolati nello strato mucoso ed espulsi dall’intestino con i movimenti peristaltici. I batteri “buoni”, poi, riescono a neutralizzare le tossine batteriche e a ostacolare la penetrazione di allergeni nella mucosa. 9

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Introduzione

Qui si produce il 90% della serotonina Ma l’intestino non partecipa soltanto al sistema digerente e a quello immunitario. Intrattiene infatti strette relazioni con il sistema nervoso. Lo studio centrale in questo senso fu un libro del neurobiologo Michael D. Gershon, che parlò dell’intestino come “secondo cervello”, chiarendo che la nostra “pancia” ha una propria mente. L’intestino infatti, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, è dotato di un sistema neuronale autonomo, detto sistema nervoso enterico, che comunica costantemente con quello centrale. L’oggetto di queste comunicazioni non è soltanto il cibo, la quantità e la qualità delle sostanze nutritive metabolizzate, ma possono essere anche emozioni, gioie e preoccupazioni. Basti pensare che la quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale è pari al 90% del totale. Sono poi le cellule dell’intestino che producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere.

Il dialogo con i neuroni Gli scienziati dell’Istituto Pasteur hanno scoperto che esiste un dialogo diretto fra cervello e intestino: i neuroni dell’ipotalamo rilevano le variazioni del microbiota intestinale e regolano, di conseguenza, l’appetito e la temperatura corporea. Lo studio è stato condotto su un modello murino e i risultati sono stati pubblicati su “Science”. I ricercatori si sono concentrati sul recettore Nod2, che si trova principalmente nelle cellule immunitarie. Questo recettore è in grado di rilevare la presenza di muropeptidi, frammenti della parete cellulare batterica. 10

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L’intestino

L’ipotesi della scienza: condiziona la personalità Ricerche più recenti, come quelle condotte alla McMaster University (Canada), hanno addirittura dato un ruolo “neurologico” ai batteri dell’intestino, impegnati anche loro in continue comunicazioni con il cervello. Utilizzando cavie che erano state private dei batteri intestinali, i ricercatori guidati da Jane Foster hanno scoperto come questi batteri siano collegati ai processi di apprendimento e memorizzazione: lo studio dimostra infatti che, in assenza dei batteri intestinali, nei topolini risulta alterato lo sviluppo dell’ippocampo, la regione del cervello sede della memoria e dell’apprendimento.

Influisce su umore e apprendimento Per quanto riguarda la gestione degli stati emotivi, l’intestino svolge le seguenti funzioni: • riceve e trasmette segnali e stimoli in reazione a sensazioni, stati d’animo, stress e a ogni agente esterno. Ma avviene anche il contrario: le problematiche intestinali incidono anche sull’insorgenza di alterazioni dello stato psico-fisico; • produce una vasta gamma di sostanze neurochimiche che il cervello usa per la regolazione dei processi fisiologici e mentali, compresa memoria e umore; • produce molto DNA e sintetizza molecole che modulano lo sviluppo del cervello già nella vita fetale.

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Introduzione

I microbi buoni che ci proteggono

Il microbiota è un vero e proprio organo su cui si sono concentrati gli ultimi e più interessanti studi perché dal suo equilibrio e benessere dipende la salute, fisica ma anche psichica, dell’intero organismo. Il microbiota è composto da un numero di batteri pari a 10 volte il totale delle cellule che formano l’intero corpo umano (le quali, in un adulto, sarebbero circa 100 mila miliardi!) e da almeno 4 milioni di ceppi di batteri diversi per un peso di circa 1,5 kg: tutti questi microrganismi sono incaricati di riparare le mucose e i tessuti danneggiati da cibi sbagliati, farmaci, antibiotici, vaccini e agenti patogeni di diversa natura. Dalla salute del microbiota, quindi, dipende anche l’efficacia della nostra risposta immunitaria. Ecco perché è importante mantenerlo sano ed efficiente.

Un giusto equilibrio fra amici e nemici Il microbiota è un ecosistema nel quale convivono centinaia di specie di microrganismi, sia “amici” della nostra mucosa intestinale sia “nemici”, ossia patogeni e potenzialmente portatori di malattie. La condizione di equilibrio, in cui le specie di batteri nocivi non prevalgono su quelle utili alla salute, è definita eubiosi. Se invece alcune colonie batteriche prevalgono sulle altre, l’equilibrio si spezza (disbiosi). Il microbiota si modifica in rapporto alla nostra alimentazione e la sua composizione dipende principalmente dai vegetali introdotti nella dieta, i quali influenzano il grado di complessità e biodiversità batterica. 12

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L’intestino

Gli studi sulla longevità Da 15 anni a questa parte le ricerche e le scoperte sul microbiota intestinale, ovvero la popolazione batterica che abita in maniera permanente nella nostra pancia, si sono moltiplicate. Sono stati in particolare gli studi sulle popolazioni longeve a far emergere quanto fosse importante il benessere di quest’organo per avere una vita lunga e sana. Basti dire che negli ultracentenari più in salute sono stati trovati due ceppi batterici, i Bifidobatteri e gli Akkermansia, che sono presenti negli intestini di soggetti giovani a dimostrazione che i nostri batteri e il nostro intestino hanno davvero uno straordinario effetto antiage. Fra i bifidobatteri, il Bifidobacterium longum, secondo uno studio italiano pubblicato nel 2012 sul “Journal of clinical gastroenterology” e condotto su 14 ultracentenari (da 100 a 104 anni) e 10 volontari sani adulti (da 24 a 57 anni), è un ospite peculiare del microbiota dei più longevi.

Autismo e microbiota malato Una ricerca, coordinata da Carlotta De Filippo dell’Istituto di biologia e biotecnologia agraria (Ibba-Cnr), ha preso in esame la composizione del microbiota intestinale di soggetti adulti affetti da autismo. I disturbi gastrointestinali sono molto frequenti tra le persone che soffrono di questa sindrome e l’obiettivo dello studio era caratterizzare i microrganismi presenti, verificare se vi fossero delle diversità rispetto a soggetti sani e capire se il microbiota intestinale ha un ruolo nello sviluppo della malattia. Lo studio ha analizzato le centinaia di batteri e per la prima volta anche di funghi presenti nell’intestino. Il risultato: alcuni batteri coliformi, come Clostridium e Candida, aumentano con la gravità dei sintomi. 13

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