L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO
3 Riduci la pressione migliorando lo stile di vita
CONOSCIAMO IL DISTURBO
6 Ipertensione: il big killer moderno
3 Riduci la pressione migliorando lo stile di vita
CONOSCIAMO IL DISTURBO
6 Ipertensione: il big killer moderno
il rialzo pressorio?
14 Alcol e fumo sono due nemici
16 Quali conseguenze ha sulla salute?
18 Anche la memoria subisce contraccolpi?subisce
22 Sale il pericolo di sindrome metabolica
26 Quando sono necessari i farmaci?
38 La prima regola: elimina di chili di troppo
42 Come fare a mangiare meno salato?
46 Buoni propositi di salute: una giornata iposodica!
50 Arricchisci la dieta di potassio
Come fa il medico a misurare la pressione?
32 Per la psicosomatica è dovuta all’ipercontrollo
36 Sei predisposto all’ipertensione?
54 Ecco come fare in pratica: così fai scorta anche di energia e buonumore
58 Ricette e bevande antipertensione da fare in poco tempo
62 Soffri anche di aritmie cardiache? Ecco cosa mettere nel piatto
66 L’antidoto è anche lasciar andare, diventare più cedevoli
68 Col training autogeno ti rilassi e abbassi la pressione arteriosa
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Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
74 Le tecniche pratiche per riequilibrare l’ormone dello stress
76 Aiutati con i rimedi che distendono
Il movimento è una cura valida?
Il sonno è il tuo primo alleato per sentirti meglio
86 Abbassala naturalmente con queste piante
90 Il biancospino regala lunga vita al nostro cuore
94 Quali sono gli integratori utili in questo caso?
96 Essenze e fiori di Bach che placano le tensioni
Sempre più diffusa, è una malattia “silente”, che spesso si scopre quando ha già creato danni al nostro organismo. Vediamo insieme come prevenirla e trattarla correttamente
Ne soffrono almeno 15 milioni di italiani, qua si uno su 5. E molti altri la “covano” senza saperlo. È l’ipertensione, il killer silenzioso che si scopre quando ha già fatto danni. Tanto temuta che per contrastarla si ricorre anche troppo facilmente all’uso di farmaci, spesso basta che un individuo mostri anche una sola volta un valore di pressione più alto degli standard perché
I farmaci che abbassano il livello della pressio ne sono dei veri salva-vita in caso di ipertensione accertata, ma prima della loro somministrazione è necessario verificarne l’effettiva necessità, per ché poi vanno assunti per tutta la vita e hanno innegabili effetti collaterali. Le linee guida della Società Europea di Ipertensione Arteriosa e della Società Europea di Cardiologia rivolte ai medici
Le medicine contro l’ipertensione, pur indispensabili per evitare danni fisici in caso di pressione elevata, hanno un pesantissimo impatto sull’organismo. Non sempre sono indispensabili. Vi sono infatti situazioni in cui la pressione non è molto elevata, anche se non può essere considerata normale. Le linee guida americane ed europee indicano questi stati non come casi di effettiva ipertensione ma come “situazioni di rischio aumentato”. Che fare, in queste condizioni? Gli studi più avanzati sull’ipertensione dicono che adeguati cambiamenti dello stile di vita sono gli strumenti adatti per ottenere un controllo duraturo della pressione che spesso si fatica a raggiungere anche con i farmaci. Sono tanto efficaci da costituire un fattore fondamentale per prevenire l’ipertensione e da essere comunque sempre consigliati dai medici a fianco delle cure farmacologiche, anche nei casi più gravi. L’abolizione del fumo, la riduzione del consumo di sale, alcolici, grassi e zuccheri, la diminuzione del peso corporeo e una costante attività fisica sono gli strumenti più efficaci per una reazione “attiva” contro l’ipertensione, senza affidarsi solo alla difesa “passiva” con qualche pastiglia, pensando che risolva tutto. L’adozione di abitudini più salutari, unita all’uso di rimedi naturali, non solo previene e contrasta l’ipertensione, ma migliora in maniera notevole e duratura la qualità della vita. Tutta.
diagnosi di ipertensione dovrebbe essere formu lata in base ad almeno 2 misurazioni pressorie per visita, ripetute in almeno 2-3 occasioni”. Que sto perché avere la pressione alta in determinate occasioni è un fatto molto comune e non significa automaticamente che si soffra di ipertensione.
Se facciamo una corsa la pressione si alza. Se liti ghiamo col capufficio la pressione si alza. Persino se facciamo l’amore la pressione si alza. Questo fa parte della normale fisiologia del nostro organi smo, che in alcune situazioni richiede un maggio re apporto di sangue nei vari organi. Subito il cuo re e i vasi sanguigni si attivano per fornirlo. Così aumenta la frequenza del battito cardiaco, arterie
sono evidenti “campanelli d’allarme” che segnala no la pressione alta. In effetti, la persona ipertesa nella fase iniziale sta bene. Si sente tonica, attiva, dinamica, solo un po’ stanca la sera. Ma senza saperlo si trova in una condizione a rischio.
la nostra pressione è sempre al di sopra dei valo ri standard. Non solo quando ci arrabbiamo e ci affatichiamo, ma anche mentre siamo rilassati e persino quando dormiamo. Negli individui ipertesi la “curva pressoria”, che dovrebbe mostrare valori relativamente più elevati di giorno e bassi la notte, ha un livello standard, sempre elevato. Ma non ci
In un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’ipertensione è considerata la prima cau sa di mortalità al mondo. Anche se non provoca effetti o sintomi immediati, con l’andar del tempo la pressione alta può produrre danni gravissimi, perché affatica il cuore e i vasi sanguigni. Produce un logorio che può sfociare nella rottura dei vasi o nella formazione di trombi che bloccano il flusso sanguigno. Così possono insorgere gravi lesioni cerebrali oppure cardio-vascolari. Questi sono tutti ottimi motivi per controllare periodica mente la pressione e per monitorarla. Non sono, invece, ragioni sufficienti per vivere nel panico e per ingurgitare pastiglie tutto il resto della vita, affidando solo a esse la presunta certezza di star bene e di non correre rischi cardio-vascolari. Un eminente medico, ma estro della cura dell’ipertensione, era solito rac contare ai suoi allievi che in tutta la sua carriera non aveva mai prescritto un farmaco anti-iperten sivo a un paziente durante la prima visita.
Nella fase iniziale non dà sintomi e la persona ipertesa si sente solo un po’ stanca alla fine della giornata.
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C’è una ragione in più per riportare la tua pressione a livelli normali: avere un cervello più attivo e una mente più concentrata
Sono sempre più numerosi gli studi che evidenziano un legame tra l’ipertensione e i problemi nelle funzioni che coinvolgo no i processi del ricordo. Anche quella che viene definita pre-ipertensione, una condizio ne appena sopra ai livelli di normalità, può dare problemi. A essere interessata principalmente è la cosiddetta memoria a breve termine. Questa facoltà è la capacità di trattenere informazioni per un periodo limitato di tempo, quanto necessario
per svolgere un’attività. Dal 1974 è stata ridefinita come memoria di la voro, proprio perché è quella che ci serve ad esempio quando ci dicono un numero di telefono e lo dobbiamo imme diatamente comporre, quando ci dicono dove andare quando chiediamo indicazioni in una città
nuova o quando ci ap puntiamo mentalmente la lista della spesa. Sono tutte informazioni che non ha senso conserva re a lungo, ma che sono estremamente utili nel breve termine. Sono pro prio queste che comin ciano a diventare meno disponibili in persone che hanno una pressione anche solo leggermente più alta della media.
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Più difficoltà a ricordare le parole È stato inoltre notato che, a livello cerebrale, vi è una maggior lentezza nell’“accendersi” dei neuroni e quindi una minor efficienza in certe funzioni che richiedono il richiamo di materiale mnemonico.
In particolare è stato evidenziato che la preipertensione intacca in modo specifico la sciol tezza e la fluidità del linguaggio, coinvolgendo quella che viene chiamata memoria seman tica. Lo ha dimostrato uno studio trasver sale condotto da alcuni centri di ricerca della Columbia University e un’ulteriore conferma viene da una ricerca brasiliana che ha preso in esame oltre 7mila per sone con un’età media di circa 59 anni. Intervenire tempestivamente per ripristina re i valori pressori auspicabili è fondamen tale per prevenire il peggioramento delle per formance e per aiutare la guarigione dei piccoli vasi, anche perché i piccoli vuoti regrediscono spontaneamente.
Dopo tre decenni tra scorsi con i vasi san guigni sotto pressione, il cervello non è più lo stesso: la materia bianca, la parte che contiene le fibre nervo se, cambia volume e il flusso sanguigno si riduce. Lo hanno dimostrato ricercatori statunitensi del National Institute of Aging di Baltimora, dopo aver seguito dal 1985 al 2016 oltre 800 persone fra i 18 e i 30 anni: in questo tempo i partecipanti sono stati visi tati fino a 8 volte registrando la loro pressione arteriosa, poi nell’ultimo controllo, a 25 o a 30 anni dall’ingresso nello studio, sono stati sotto posti a una risonanza magnetica del cervello. I dati raccolti, pubblicati su Jama Network Open, mostrano che avere per decenni una pressione arteriosa moderata o elevata cambia il cervello, specialmente se negli anni la tendenza è al rial zo, con un rischio maggiore di deficit cognitivi.
Trascurare la pressione alta può portare a pro blemi più a lungo temine che intaccano in modo ancora più deciso il ricordo. La prevenzione è fondamentale e l’età di mezzo è il momento cru ciale per farla. Una diagnosi effettuata prima dei 55 anni consente di ridurre gli effetti negativi. Un’ipertensione identificata per tempo e cor rettamente trattata non intacca la memoria, né condiziona negativamente le funzioni cerebrali.
È importante misurarsi spesso i valori pressori. Lo si può fare a casa, con macchinette affida bili, o ci si può rivolgere al medico di base e in farmacia. Ma ogni quanto? Un paio di volte l’an no se non si hanno particolari problemi, ma se è presente una familiarità nei confronti dell’iperten sione è necessario un controllo più frequente, anche una volta ogni 3-4 mesi. Di fronte a una diagnosi di ipertensione sarà il medico a stabilire la frequenza dei controlli, utile anche per verifica re l’andamento e l’efficacia della terapia.
La ricerca scientifica ha dimostrato che dopo trent’anni di ipertensione il flusso sanguigno si riduce e aumentano i rischi cognitivi.
Per prevenire questa malattia è di grande aiuto cambiare atteggiamento mentale: essere più flessibili, naturali e spontanei
al momento che l’iperteso tende al controllo eccessivo, l’atteggiamento mentale che può davvero salvargli la vita è quello di lasciare che le cose seguano il loro flusso naturale, senza sforzarsi di dirigere tutto. È necessario dunque, per ridurre l’ipertensione, diventare più cedevoli. La società moderna ha attribuito al concetto di cedevolezza soltanto connotazioni negative, invece si tratta di una qualità necessaria all’equilibrio e al benessere psicofisico. Occorre un cambiamento di rotta che porti non più a cercare di governare la corrente (anche sanguigna), ma a seguire il naturale fluire dell’energia e dell’esistenza. Questo vuol dire diventare meno rigidi e più
il naturale fluire
come i vasi sanguigni, è forte, ma non rigido. È capace di piegarsi alle intemperie e di curvarsi, senza fare resistenza e nemmeno spezzarsi. Anche per questo è una delle piante più resi-
pronti ad adattarsi ai cambiamenti. Per far questo si può seguire uno dei tanti modelli di flessibilità offerti dalla natura. Il bambù, ad esempio, che è cavo stenti e longeve al mondo.
Impara a seguire il ritmo del cuore
Chi soffre di ipertensione ha bisogno di rinunciare all’eccesso di ordine e alla disciplina per concedersi quel pizzico di sana follia che consente al sangue di pulsare e di nutrire il cervello e il corpo con il combustibile di cui necessita: stimoli nuovi, piacere, libertà di espressione, ma anche relax, passività ricettiva, apertura verso le relazioni e il mondo esterno.
familiari ci schiacciano, abbiamo la sensazione che alcune scelte non dipendano da noi e che la direzione sia già stata tracciata? Per allentare la tensione che può portare a disturbi come l’ipertensione trova la tua passione e coltivala: inizia un corso, spenditi in un hobby, un interesse. Non conta il risultato, ciò che importa è che tu, in quel tempo, possa essere proprio quello che vuoi.
prio la pressione sanguigna. Evita dunque di sentirti insostituibile: nessuno lo è.
precipiti nel caos, o che al lavoro la tua mancanza possa generare gravi errori. L’iperteso è convinto di essere indispensabile in tutti gli ambiti in cui opera. A voler fare sempre da pilastro, però, si rischia di essere sovraccaricati di pesi eccessivi. Alla lunga a risentirne è proprio insostituibile:
Manifesta i tuoi sentimenti
Imparare ad accogliere le proprie emozioni, anche quelle più destabilizzanti, e riuscire ad esprimerle, senza volerle governare, permette all’iperteso di migliorare la propria situazione, psicologica e fisica. Continuare a soffocare i propri sentimenti diventa molto nocivo. Manifestarli consente di comunicare meglio con gli altri, ma anche, e soprattutto, di entrare maggiormente in contatto con se stessi. Questo significa anche riconoscere e rispettare i propri ritmi e le proprie esigenze. Impara ad accogliere e comunicare il fatto di essere arrabbiato o scontento, oppure di sentirti stanco e di aver bisogno di aiuto.
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In chi soffre di ipertensione la dimensione della spontaneità è quasi completamente trascurata. Pesano molto i condizionamenti culturali, la forma o, per meglio dire, i formalismi che spingono a reprimere i comportamenti naturali perché ritenuti inappropriati. Occorre smantellare le sovrastrutture che soffocano la genuinità, consentendo a se stessi di esprimersi più naturalmente. L’obiettivo è ancora quello di ricreare una connessione con la dimensione interiore che non è soltanto pensiero e razionalità, ma è anche passione e sentimento.
Asseconda l’istinto L’iperteso non riesce a cedere, soprattutto alle proprie pulsioni interne. Ma la via della cura passa proprio da qui. Avere la pressione alta è spia del modo d’essere di chi non si ascolta fino in fondo e non si lascia andare al proprio “fuoco interiore”. Così l’e-
Anche gli oli essenziali e i fiori di Bach sono utili come rimedi complementari per combattere la pressione alta. In particolare aiutano a placare le tensioni nervose, l’ansia e lo stress, che sono tra i fattori che favoriscono l’ipertensione.
Gli aromi che “rilassano” la circolazione
Alcune essenze svolgono un’azione ipotensivante perché allentano gli stati ansiosi e aiutano a rilassare il sistema circolatorio. Procurati un vaporizzatore e diffondi nell’ambiente l’aroma dell’essenza che preferisci tra quelle indicate.
Esercita un’azione riequilibrante sul sistema nervoso centrale e quindi combatte l’ipertensione. Inoltre possiede un valido effetto sedativo: calma l’ansia, il nervosismo e l’agitazione. Contrasta l’insonnia e allenta lo stress.