RIZAEXTRA PSICOLOGIA PRATICA
SOLO NELLA MATURITÀ SI IMPARA A STARE BENE CON SE STESSI
L’ETÀ PIÙ BELLA
Riza Extra + Libro € 19,80
Bimestrale Marzo/Aprile 2022 n. 25 € 9,90 Italia P.I. 09/03/2022 Direttore responsabile Vittorio Caprioglio Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 40 del 14-02-2018 ISSN 2610-864X
È DOPO I 60 ANNI Finalmente puoi esprimere ciò che sei senza più farti condizionare dagli altri NO AL LIFTING SÌ ALLE PASSIONI Non ringiovanisci spianando le rughe ma vivendo appieno i tuoi veri interessi
LA PRIMA REGOLA Non rimuginare sul passato, ma dedicati a cose nuove: così rinasci ogni giorno
COME MANTENERE SEMPRE GIOVANE IL CERVELLO Cartone RizaExtra maturità.indd 1
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SOMMARIO
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È questa la stagione
L’occasione per prenderti cura di te,
dei frutti da raccogliere
del tuo benessere
NON SI TRATTA DI VOLER FERMARE
NON FARTI SPAVENTARE DALLE IDEE
IL TEMPO CHE AVANZA,
PRECONCETTE SULL’ETÀ AVANZATA,
MA DI SAPER VEDERE E GUSTARE
RIMETTITI AL CENTRO DELLA TUA VITA:
I DONI CHE LA VITA CI STA PORTANDO.
È IL MOMENTI DI DEDICARTI A TE,
NON RINGIOVANISCI SPIANANDO LE RUGHE
DI REALIZZARE I TUOI DESIDERI
MA VIVENDO IN PIENO OGNI GIORNO
E DI COLTIVARE TUTTE LE PASSIONI
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Direttore Scientifico Raffaele Morelli Direttore Generale Liliana Tieger Immagine di copertina Alberto Ruggieri Immagini Adobe Stock, 123rf, ShutterStock Redazione, amministrazione: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. - fax 02/58318162 www.riza.it - info@riza.it
Il cervello continua a crescere
a qualsiasi età ANCHE DURANTE LA VECCHIAIA SI FORMANO NUOVI NEURONI E SOPRATTUTTO SI SVILUPPANO CONTINUAMENTE CONNESSIONI CHE CI PERMETTONO DI ACQUISIRE NUOVE CAPACITÀ
Pubblicità: Edizioni Riza S.p.a. via L. Anelli 1, 20122 Milano tel. 02/5845961 r.a. fax 02/58318162 www.riza.it - advertising@riza.it Direttore Pubblicità Doris Tieger Stampato in Italia da: Tiber S.p.A. Via della Volta, 179 - Brescia Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
Associato a: Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
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Ora la saggezza e il vero carattere
possono emergere
DIVENTARE SAGGI NON SIGNIFICA ESSERE PIÙ BUONI O PIÙ EQUILIBRATI, MA SEMPLICEMENTE ESSERE SE STESSI E REALIZZARE LA PROPRIA NATURA, ACCETTANDOCI COSÌ COME SIAMO
T
utte le volte che cercano di farci credere che con la vecchiaia ci aspetta solo un inevitabile decadimento, ricordiamoci che quello che sta maturando dentro di noi non è un individuo debole e incapace, ma il Saggio che conosce i segreti della vita. Diventare saggi non significa voler diventare più buoni, o più tranquilli, come suggerisce la nostra idea comune della saggezza, ma seguire le nostre inclinazioni. Non c’è nulla da migliorare, non ci sono ideali da inseguire o novità che vengono dall’esterno che possano cambiarci la vita. Essere saggi significa essere spontanei, affidandosi a un’energia misteriosa che abita dentro di noi e sa come farci star bene. Invecchiare non è dunque una parabola involutiva che dobbiamo cercare di bloccare, ma è il proseguimento di un percorso di crescita; la nostra forza vitale non si esaurisce, cambia solo direzione: dall’esterno all’interno.
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NEI MITI E NELLE FIABE GLI ANZIANI SONO DEPOSITARI DELLA SAPIENZA Gli antichi hanno sempre associato la vecchiaia alla saggezza, all’equilibrio, a una visione profonda e interiore. I vecchi, lungi dall’essere considerati creature deboli e dipendenti, erano invece rispettati come i custodi e i depositari di un sapere antico. Ecco perché in tutti i miti e le fiabe il Mago, il Re, il Sacerdote, il Maestro, il Guaritore, sono rappresentati da un uomo anziano che risolve i problemi. Sta a lui dare al giovane forte, ma inesperto, lo strumento (una spada, una chiave, una parola magica...) per superare le prove che lo attendono, per sconfiggere mostri e arrivare al tesoro. Il vecchio saggio è simbolo dell’indispensabile scambio di nozioni tra generazioni, che nella nostra cultura giovanilista a oltranza si è perso.
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In pensione si apre una nuova fase
ricca di possibilità PREPARATI PER TEMPO: NON IDENTIFICARTI SOLO NEL RUOLO PROFESSIONALE, COLTIVA ALTRI INTERESSI A CUI DEDICARTI NEL TEMPO “LIBERATO” DAL LAVORO
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a giovani ci capita spesso di invidiare i più anziani che hanno tutto il tempo che desiderano, possono coltivare interessi, relazioni, affetti e ozio. La libertà dagli impegni l’hanno conquistata lavorando duramente prima di andare in pensione… Questa visione delle cose, però, molte volte cambia radicalmente quando tocca a noi… Quando arriva il giorno di smettere di andare al lavo-
ro qualcuno si fa prendere dal magone, ha la sensazione di essere messo in un angolo come un oggetto fuori uso oppure ormai inutile. Davanti a sé vede solamente un deserto di ore vuote e di giornate senza scopo. È questo atteggiamento sbagliato a precludere la possibilità di godere di una grossa opportunità, unica nel corso della vita: avere il tempo per potersi occuparsi interamente di se stesso.
Altro che la fine del periodo attivo: è l’inizio di una stagione che può essere ricchissima di attività, non più a vantaggio degli altri, ma di se stessi. È questo il momento per occuparsi di sé, per impiegare tutto il tempo che vogliamo in attività piacevoli e stimolanti. Affrontata con lo spirito giusto il periodo della pensione è una svolta provvidenziale, un trattamento ringiovanente per il corpo e il cervello!
Occorre considerare il pensionamento come una fase di evoluzione della propria esistenza e non di involuzione: «Ho l’opportunità di fare altro che non sia solo il mio lavoro e di dedicarmi a me. È un premio che mi sono meritato». 48
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I nostri neuroni non invecchiano
se li teniamo attivi
IL CERVELLO È UN ORGANO DALLE POTENZIALITÀ ENORMI, IN QUALSIASI FASE DELLA NOSTRA VITA, STA A NOI LA CAPACITÀ DI SFRUTTARLO BENE
È
sbagliato pensare che il passare del tempo stia sottraendo qualcosa al nostro cervello. Un eventuale declino cognitivo non è dovuto alla inevitabile perdita di neuroni, come si poteva pensare in passato, ma al fatto che non stiamo più stimolando il cervello, non stiamo più producendo qualcosa di nuovo e di realmente nostro. Arrivati a una certa età, tendiamo a pensare di aver acquisito tutte le nozioni che ci servono; ci “sediamo” sulle nostre abitudini, non cerchiamo più di imparare e di fare esperienze. Viaggiamo, per così dire, con il “pilota automatico” e il cer-
vello si atrofizza. I neuroni non invecchiano se li teniamo attivi. Se le nostre capacità cognitive sembrano declinare, è perché non le usiamo bene e in tal modo disperdiamo parte del nostro potenziale. Le ricerche sulla plasticità cerebrale ci mostrano che, fornendo al cervello una stimolazione appropriata, possiamo non solo conservare, ma anche incrementare le nostre prestazioni cerebrali. Con gli anni la memoria comincia a funzionare diversamente e la velocità di elaborazione mentale si abbassa, ma questo non vuol dire che il cervello smetta di supportarci. I collegamenti tra i neu-
roni continuano a moltiplicarsi per tutta la vita, aprendo strade sempre nuove ai nostri percorsi cerebrali. In ogni momento possiamo recuperare le nostre capacità assopite, o le funzioni mentali più trascurate, perché tutto ciò che accade in un cervello giovane, può succedere anche in uno più anziano che, anzi, può avere più circuiti neurali per gestire anche diversi compiti. Il cervello è dunque malleabile, può essere plasmato e potenziato. Sta a noi, con le nostre abitudini di vita e con le esperienze che facciamo, la possibilità di incrementare le capacità cerebrali e di tenere lontano il declino cognitivo.
Il segreto della longevità mentale è sognare, fantasticare. Per questo più che mai occorre aprire le porte ad attività creative e all’immaginazione. 70
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Ritrova la fantasia e l’immaginazione
Scopri i tuoi talenti
ANCHE DA VECCHI CONSERVIAMO UN’ANIMA BAMBINA E ABBIAMO CAPACITÀ CREATIVE ANCORA INESPLORATE
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U
na delle potenzialità della nostra mente che tendiamo a mettere da parte con l’età adulta è la fantasia: da piccoli potevamo stare ore a immaginare mondi fatati, maghi, streghe, draghi e principesse da salvare. Poi abbiamo smesso di farlo; non ci sembra più adatto a una persona “grande”. Non ci rendiamo conto che l’immaginazione è una tra le armi più potenti a nostra disposizione per vivificare le nostre capacità mentali e per scoprire le
nostre potenzialità. Torna a esercitare la tua capacità immaginativa. Prova, ad esempio, a inventare una storia a partire da cinque parole casuali. Esistono anche giochi da tavolo che si basano su questo meccanismo, con carte che riportano immagini, o dadi che raffigurano su ogni faccia oggetti o personaggi da inserire nelle proprie storie. Si usano per giocare tra adulti o per creare fiabe da raccontare ai piccoli. Oppure prova a immaginare per te stesso un altro nome, e attorno a questo nuovo nome,
prova a costruire, con l’immaginazione, una storia alternativa, un personaggio, un altro te stesso. O ancora divertiti a scrivere la storia della tua vita come se fosse una fiaba, dando tinte magiche e favolose agli eventi di cui sei stato protagonista. Rappresenta i personaggi della tua vita come maghi, orchi, fate, streghe o animali fantastici. Non dovremmo mai dimenticare che in noi vive un eterno bambino. Ricaricare e ringiovanire il cervello significa soprattutto giocare, anche da grandi.
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