Le guide pratiche RIZA: Gastrite e Reflusso

Page 1

GASTRITE E REFLUSSO Le cure vincenti

Dalla salute dello stomaco dipende

il benessere di tutto l’organismo

Acidità e bruciori: i rimedi che funzionano subito

Pancia gonfia: scopri se è colpa delle fermentazioni

Zenzero e papaia: i più ricchi di nutrienti salva-stomaco

Cibi SÌ e cibi NO per aiutare la buona digestione

VIA LO STRESS: I PESI MENTALI INFLUISCONO SULL’APPARATO DIGERENTE
RIZA

EDIZIONI RIZA S.P.A.

Via Luigi Anelli 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it

Foto: Shutterstock

Stampato in Italia da: Tiber S.p.a.

Via della Volta, 179 - Brescia

Distribuzione per l’Italia:

So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)

Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.

Le guide pratiche di Riza cita i nomi commerciali di prodotti toterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di ducia.

Conoscere lo stomaco 6 La digestione di cile 20 All’origine del disturbo 22 Il cibo è la prima cura: ecco le regole 24 Le combinazioni che “pesano” sullo stomaco 26 Gli alimenti che aiutano a digerire meglio 28 La papaia: il super frutto che fa digerire le proteine 30 La bromelina: una panacea per i disturbi gastrici 32 Il menu che fa “riposare” l’apparato digerente 34 Addome gon o? Può dipendere dalla dispepsia 36 Gli alleati per digerire bene 38 Zenzero: la spezia salva stomaco 40 Le piante che disin ammano 42 Gli enzimi: alleati contro i disturbi gastrici 44 Le tisane che danno leggerezza 46 Togli un po’ di pesi anche dalla tua vita 48
Sommario
4 Il laboratorio che trasforma il cibo 8 Com’è fatto quest’organo? 10 Il lungo viaggio del cibo 12 Il lavoro degli enzimi 14 I principali disturbi digestivi 16 Ci vuole una dieta sana ma non solo 18
La gastrite 50 Il re usso. Come fermare il fuoco che sale dallo stomaco 78 Il re usso: quando l’acidità arriva alla gola 80 Le principali cause della “risalita” 82 Se il re usso nasconde un’ernia 84 Le regole d’oro anti-re usso 86 Gli alimenti da privilegiare 88 I rimedi che placano il bruciore 90 Le altre soluzioni 92 La cura green per evitare le recidive 94 Re usso: quando c’è qualcosa che proprio non ci va giù 96 L’esercizio per fare scorrere le emozioni 98 La gastrite: un “fuoco” dentro 52 Un disturbo che “in amma” 54 Gli alimenti che spengono il bruciore 56 I consigli da seguire a tavola 58 Calma la mucosa naturalmente 60 Gli altri alleati verdi per difendere lo stomaco 62 Quando diventa ulcera 64 I cibi adatti per chi ne so re 66 Spegni i bruciori con i rimedi naturali 68 L’aloe vera, la pianta lenitiva e antin ammatoria 70 Gli atteggiamenti mentali che spengono il fuoco gastrico 72 Esprimi tutte le tue emozioni 74 Scarica lo stress a ne giornata 76

stomaco Conoscere lo

6

Questo prezioso organo è come una fabbrica in cui il cibo viene “smontato” per essere poi mandato all’intestino. Tale delicato lavoro di scomposizione può essere reso difficile non solo dalle nostre scelte alimentari, ma anche dal nostro stile di vita

7

Il laboratorio che trasforma il cibo

Disgrega ciò che mangiamo in modo che le sostanze nutrienti possano essere poi assimilate dall’intestino e dal fegato

Lo stomaco è l’organo principale della digestione. È situato nella parte sinistra della zona superiore dell’addome ed è collegato in alto con l’esofago, e in basso con il primo tratto dell’intestino tenue, il duodeno. Nel Cinquecento, il medico naturalista e losofo Paracelso de niva quest’organo “alchimista” per la sua capacità di trasformare gli alimenti naturali in qualcosa di diverso e più prezioso, estraendone la “quintessenza”. E come l’alchimista lavora attraverso il fuoco puri cante, così nello stomaco gli alimenti vengono “bruciati” dagli acidi che li rendono utilizzabili per le

varie attività metaboliche. Al di là della suggestiva analogia, lo stomaco è senz’altro paragonabile a un laboratorio in cui si attuano le reazioni chimiche che mutano il cibo in energia. I succhi gastrici e gli enzimi rendono assimilabili le sostanze contenute negli alimenti, riducendole via via da composti molto complessi a molecole più semplici.

L’azione dei succhi gastrici

COME UN GREMBO MATERNO

Lo stomaco, in quanto organo cavo, rimanda al concetto di contenitore e di caverna, entrambi simboli dell’istanza psichica femminile: il grembo materno è il luogo dove la materia si trasforma in vita. È la dimensione che accoglie, avvolge e nasconde.

Questa elaborazione degli alimenti è possibile solo in un ambiente molto acido, reso tale dai succhi gastrici, che insieme agli enzimi avviano la trasformazione dei grassi e delle proteine in sostanze più semplici. La digestione dei carboidrati all’interno dello stomaco è invece limitata, perché per scomporli è necessario un ambiente basico.

La parete interna dello stomaco è rivestita dalla mucosa gastrica, dove si trovano le ghiandole che producono i succhi gastrici, tra cui l’acido cloridrico. La mucosa

è quindi sottoposta alla loro azione corrosiva. Quando quest’ultima diventa troppo intensa, per via del cibo ingerito o di altre cause (anche quelle emotive), la mucosa può in ammarsi. Questo è uno dei fattori che provocano disturbi di stomaco, e in particolare i caratteristici bruciori che possono essere i sintomi iniziali di diverse malattie. Più all’interno della parete dello stomaco c’è la tonaca muscolare, uno strato di muscoli che, contraendosi, permette il rimescolamento del cibo.

8

ALIMENTI INGERITI

ENZIMI

VITAMINE E MINERALI

Un compito impegnativo

In un tempo mediamente di un paio d’ore, al massimo di quattro, lo stomaco trasforma il cibo solido, riducendolo a una sostanza semi uida che viene inviata verso l’intestino. Questa operazione può essere sempli cata oppure complicata dalle nostre scelte alimentari e dalle nostre condizioni siche e psicologiche. Sottoponiamo infatti il nostro stomaco a uno sforzo maggiore non solo quando mangiamo tanto, ma soprattutto quando mangiamo cibi troppo elaborati e pesanti da scomporre. Oppure quando ingeriamo combinazioni di alimenti che richiedono processi molto diversi di digestione, che quindi si intralciano e rallentano tra loro.

9

Com’è fatto quest’organo?

SEI ZONE CON FUNZIONI DIFFERENZIATE

Quest’organo ha la forma di una sacca (o bisaccia) in cui si possono distinguere sei zone anatomiche che svolgono funzioni leggermente diverse. Vediamole insieme.

CARDIAS

È la valvola che collega l’esofago allo stomaco. In chi soffre di re usso la sua “tenuta” è indebolita e il cibo, impastato con i succhi gastrici, risale causando rigurgiti acidi, tosse stizzosa e fastidio.

MUCOSA GASTRICA

Lo stomaco è lungo circa 25-28 cm, largo 10-12 cm e ha una forma a “j”, ma è un organo elastico, che cambia forma e dimensioni a seconda del cibo che contiene e che trasporta. Lo strato più esterno è costituito dalla tonaca sierosa, il rivestimento che avvolge completamente l’organo. Procedendo verso l’interno troviamo la tonaca muscolare, uno strato di muscoli che, contraendosi, permette il rimescolamento del cibo. La parete più interna dello stomaco, invece, è rivestita dalla mucosa gastrica, che crea l’ambiente acido necessario alla digestione. Infatti in questa zona sono presenti le ghiandole che producono i succhi gastrici, sostanze composte da enzimi e acido cloridrico, capaci di “aggredire” i cibi e procedere dunque alla digestione ma anche il muco in grado di proteggere il viscere dalla acidità eccessiva. L’eccesso di acido cloridrico, però, è la causa scatenante di molte patologie (come la gastrite): ciò avviene in particolare quando una sostanza prodotta dallo stomaco, la mucina, non è più in grado di proteggere bene le pareti dell’organo dall’aggressività dell’acido stesso.

La sua super cie è punteggiata da ghiandole che secernono, dopo i pasti, un succo fondamentale per la digestione. Se la secrezione è eccessiva, la mucosa si in amma e compare la gastrite.

FONDO

Si chiama così perché, da sdraiati, è la parte dello stomaco più in basso. Tuttavia, in stazione eretta, è quella situata più in alto. È la zona che riceve per prima il bolo alimentare proveniente dall’esofago. A questo livello si trovano ghiandole che secernono acido cloridrico, granuli del pepsinogeno, una sostanza che nella cavità dello stomaco si trasforma in pepsina, e il fattore intrinseco (FI), per l’assorbimento della vitamina B12.

CORPO

Si chiama così la muscolatura dello stomaco che si contrae per favorire il rimescolamento del cibo. In caso di stress o di pasti frettolosi, la contrattilità si altera provocando dispepsia e digestione lenta.

10
➦ ➦ ➦ ➦

UN VISCERE CAVO

Situato all’interno della cavità addominale, subito sotto il muscolo diaframma e il fegato, lo stomaco è un organo cavo, collegato in alto con l’esofago e in basso con il duodeno. La sua capacità può variare da 600 a 2000 ml anche se in media è di circa 1200 ml.

ANTRO

È la parte nale dello stomaco che, attraverso particolari onde di contrazione (onde peristaltiche), spinge il chimo (sostanza liquida) verso il piloro e poi verso il duodeno.

PILORO

Questa parte collega lo stomaco al duodeno, la zona dove si può annidare il famigerato Helicobacter pylori, batterio responsabile di gastriti croniche, tumori e ulcere gastriche.

contenute negli alimenti ingeriti: in questo modo il cibo viene “sempli cato” e preparato per essere assorbito dall’intestino tenue. Quest’organo ha un ruolo fondamentale anche nella digestione proteica (che avviene tramite l’azione dei suoi enzimi), nell’assorbimento dell’acqua, di alcuni ioni e di composti liposolubili (alcol e caffeina, per esempio). Acido cloridrico, enzimi e muco sono le sostanze che costituiscono il succo gastrico, primo motore nella scomposizione degli alimenti.

anche

11
➦ ➦
FONDO CORPO ANTRO PILORO MUCOSA GASTRICA DUODENO ESOFAGO CARDIAS
“Sempli ca” le molecole degli alimenti

Il lungo viaggio del cibo

L’apparato digerente è composto, oltre che dal canale alimentare, da alcuni organi annessi (ghiandole salivari, fegato, cistifellea e pancreas), che sono in grado di produrre diverse sostanze che contribuiscono alla digestione. Il cibo ingerito passa dalla bocca alla faringe, da qui nell’esofago; si accumula poi nello stomaco per riversarsi in ne nell’intestino. Vediamo nello speci co le diverse fasi.

Il percorso della digestione

che si completa il processo digestivo. Le pareti intestinali, infatti, assorbono la maggior parte delle sostanze prodotte dalla digestione, immettendole nella circolazione sanguigna.

TEMPI VARIABILI

Tutto il processo della digestione ha tempi che variano da persona a persona e in base agli alimenti che sono stati ingeriti, al tipo di cottura e alle combinazioni degli alimenti. In genere si va dalle 2-3 ore per i pasti più leggeri no alle 5-6 ore dei pasti più impegnativi.

Nel processo digestivo lo stomaco svolge tre funzioni: funge da “deposito” dei materiali ingeriti, si occupa della demolizione e dello “sminuzzamento” dei cibi residui e in ne procede a una serie di trasformazioni chimiche delle sostanze contenute negli alimenti. La funzione di deposito è assicurata dalla natura estensibile dello stomaco che può dilatarsi no a una capienza di 4 litri. Dopo che tutto il cibo è stato immagazzinato al suo interno, lo stomaco comincia a contrarsi, producendo dei movimenti che sono chiamati “onde peristaltiche”. In alcuni punti le pareti dello stomaco si stringono no ad assumere un calibro di pochi millimetri e il cibo viene “tritato”. Nell’ultima fase del lavorio dello stomaco, invece, gli acidi e gli enzimi cominciano ad “aggredire” le molecole di cibo per trasformarle in sostanze utili. È solo nell’intestino, però,

12
Nel processo digestivo lo stomaco ha l’importante compito di demolire, “sminuzzare” e trasformare chimicamente le sostanze nutritive contenute negli alimenti

Tutto inizia nella bocca Passa nello stomaco

Il primo momento della digestione avviene già nella bocca, dove i cibi vengono sminuzzati dai denti e umidi cati dalla saliva, no a diventare una poltiglia chiamata “bolo”. La saliva è ricca di enzimi digestivi, i quali aiutano a scindere il cibo in componenti più piccoli e utilizzabili dal nostro organismo. L’amilasi salivare è il primo enzima che entra in azione, avviando la disgregazione del cibo nelle sue varie componenti e in particolare degli amidi, che vengono scomposti in zuccheri più semplici.

Il bolo scende nello stomaco attraverso l’esofago. Le cellule dell’esofago sono lisce e costantemente irrorate da parte di speciali ghiandole con secrezioni utili a facilitare lo scorrimento del bolo alimentare verso il basso. Al termine dell’esofago, a livello dello stomaco, è presente una valvola, lo s ntere esofageo, che si rilassa quando il cibo deve entrare nella sacca dello stomaco e si richiude prontamente per evitare che il contenuto acido dello stomaco risalga lungo le pareti, aggredendo le cellule che non sono debitamente attrezzate contro un’aggressione chimica acida. Il bolo resta nello stomaco dalle 2 alle 4 ore durante le quali subisce numerose trasformazioni chimiche, grazie ai succhi gastrici. Dopo l’assorbimento la massa alimentare prende il nome di chimo.

l’arrivo nell’intestino 3

L’ultima tappa:

Il passaggio successivo prevede il trasferimento dei cibi semidigeriti dallo stomaco all’intestino, dove le sostanze nutritive vengono assorbite. In particolare, nella prima parte del tratto intestinale (intestino tenue) si completa la “digestione” delle sostanze nutritive contenute nei cibi, che vengono ridotte alle componenti di base e quindi assimilate dal nostro organismo, passando nel sangue attraverso la parete intestinale. Nell’intestino crasso, che è la seconda porzione del canale intestinale, la digestione prosegue con il riassorbimento dell’acqua e dei sali minerali. Dopo l’assorbimento, la massa alimentare che non è stata digerita viene spinta verso il retto grazie ai movimenti peristaltici dei muscoli dell’intestino. Durante il passaggio, il chimo si compatta e si asciuga no a trasformarsi nelle feci, pronte per essere eliminate.

13
2 1

Il lavoro degli enzimi

Il nostro organismo riesce a digerire e assimilare gli alimenti in modo rapido e con un ridotto dispendio di energia solo grazie agli enzimi. Si tratta di sostanze prodotte dai vegetali e dagli animali, che agiscono come catalizzatori, cioè accelerano reazioni biologiche fondamentali per il nostro corpo. Gli enzimi operano combinandosi con una sostanza speci ca per trasformarla in una sostanza diversa, attraverso una reazione chimica; questo è un processo fondamentale nella digestione e viene svolto dagli enzimi presenti nella saliva, nello stomaco, nel pancreas e nell’intestino tenue. Essi contribuiscono a

scindere i cibi nei loro costituenti di base, che possono quindi essere assorbiti e utilizzati dall’organismo.

Operai specializzati

DIETA VARIA: SINONIMO DI BUONA DIGESTIONE

Una dieta varia è garanzia di una buona digestione. Al contrario una dieta restrittiva o monotona riduce le capacità di assimilazione del corpo. Se eliminiamo per un po’ di tempo alcuni alimenti, faremo poi più fatica a digerirli perché la produzione di enzimi preposti alla loro degradazione si ridurrà.

Ogni enzima ha una capacità speci ca e agisce su determinate sostanze. L’assenza o carenza di certi enzimi, quindi, può bloccare o rallentare la digestione di alcuni alimenti e l’assimilazione delle sostanze da essi ricavate. Nel caso di intolleranza al lattosio, ad esempio, il problema nasce dalla mancanza di lattasi, l’enzima che consente la scissione di questo zucchero contenuto

14

SI DIVIDONO IN GRUPPI

I gruppi di enzimi di uso più frequente sono quelli che consentono di scindere i macronutrienti. Ecco i principali.

PROTEASI (O PEPTIDASI)

Servono a scindere le proteine che abbiamo mangiato (della carne, del pesce o delle uova…), scomponendole nei vari aminoacidi. Ma aiutano anche a rinforzare il sistema immunitario, a disintossicare l’organismo, a combattere le patologie in ammatorie e a prevenire i problemi cardiocircolatori.

LIPASI

Hanno la funzione di scindere i lipidi; per questo, oltre ad aiutare la digestione, servono a ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, a combattere gli squilibri ormonali, a favorire l’assorbimento delle vitamine liposolubili e anche a contrastare l’obesità.

AMILASI (O CARBOIDRASI)

Aiutano a “spaccare” i carboidrati complessi, trasformandoli in zuccheri semplici. Esistono vari gruppi di enzimi di questa famiglia, denominati in base alla sostanza su cui agiscono; eccone alcuni: maltasi, alfagalattosidasi (di cui fa parte la lattasi), pectinasi, cellulasi…

nel latte in zuccheri semplici: il glucosio e il galattosio. Senza gli enzimi, inoltre, si consumerebbe molta più energia nei processi digestivi e ne resterebbe molta di meno da destinare alle attività vitali dell’organismo. Gli enzimi attivi nell’organismo umano si distinguono in digestivi e metabolici. I primi accelerano moltissimo i processi di digestione necessari a ricavare energia dai cibi, mentre i secondi rendono possibili le reazioni biochimiche per la produzione energetica all’interno delle cellule e per la loro disintossicazione.

Gli integratori enzimatici

Gli enzimi sono dunque fondamentali per poter digerire bene e per assimilare tutti i nutrienti. Se nell’organismo c’è carenza di uno o più enzimi, ne risente tutta la nostra salute a causa del malassorbimento di

sostanze utili al corpo. Ma, soprattutto, ne risente l’intestino, perché gli alimenti non digeriti rischiano di fermentare nel colon, provocando gon ori e accumuli di tossine. Questi problemi si accentuano nel caso di carenze gravi di enzimi, che provocano intolleranze alimentari, come quella al lattosio.

Per far fronte a tali problemi e sfruttare le loro virtù a vantaggio dell’uomo, sono stati creati diversi tipi di integratori enzimatici, una delle nuove frontiere della medicina naturale, di cui parleremo nelle prossime pagine.

15
➦ ➦ ➦

Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.