Dimagrirextra

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RIZA

extra

Maggio/Giugno 2020

POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N°46) ART. 1, COMMA 1, LO/MI

extra

Bimestrale Maggio/Giugno 2020 Numero 24 - € 9,90 Italia P.I. 09/05/2020

Nuovo

È la causa nascosta di infarto e diabete

COME ELIMINARE IL GRASSO

ADDOMINALE

Segui il nostro programma a basso indice glicemico In 7 giorni vedrai che risultati COME EVITARE CHE GLI ZUCCHERI SI TRASFORMINO IN CHILI DI TROPPO I RIMEDI VERDI E GLI INTEGRATORI PER SMALTIRE RAPIDAMENTE a pag. 69 TUTTO IL SOVRAPPESO

L’attività fisica per snellire e tonificare il punto vita

I menu e le ricette su misura che ti regalano la pancia piatta Cover Dimagrire Extra_SCELTA ok.indd 1

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SOMMARIO

Ecco la tua guida completa PAG. 7

PAG. 25

L’ANALISI DEL PROBLEMA

Cos’è l’adipe addominale perché si forma Bianco, bruno, sottocutaneo e viscerale:

P.8 tutti i tipi di grasso nel corpo

Il grasso addominale parla al cervello:

LE SCELTE A TAVOLA

L’alimentazione “sciogli grassi”

Inizia riducendo gli zuccheri:

P.26 sono i primi a depositarsi sulla pancia Riduci l’effetto ingrassante dei carboidrati

P.10 regola fame e metabolismo

P.28 con i cibi a basso indice glicemico

P.12 Ecco come la pancia mette a rischio

P.30 con olio d’oliva e tante spezie

la salute di tutto l’organismo

il grasso viscerale P.14 Eliminare protegge da ischemie, ictus e infarto

P.16 Ma perché cresce il girovita? Contano alimentazione, attività fisica e ormoni

P.18

La lettura psicosomatica. Cosa significa accumulare sull’addome Prenditi le misure: così puoi verificare

P.20 se la tua circonferenza è giusta P.22

Mangiare poco non è la vera soluzione: le strategie per riavere la pancia piatta

Assorbi meno zuccheri Via i grassi pericolosi.

P.32 Salvi la linea e la salute P.34 Se dai la preferenza ai grassi buoni riduci il girovita e proteggi il cuore

P.36 Lo stress pesa anche sulla bilancia. Combattilo con i cibi giusti

P.38 Come tenere a bada la fame nervosa con spuntini che non ingrassano

P.40 Assicurati la giusta idratazione corporea. Ecco le bevande che fanno per te

P.42 Dimagrisci bevendo.

Le soluzioni sono in tazza

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P


a

PER OTTENERE LA PANCIA PIATTA PAG. 47

PAG. 69

I programmi per ridurre in fretta il girovita

Piante, erbe, esercizi e trattamenti super efficaci

LE DIETE EFFICACI

GLI AIUTI IN PIÙ

Organizza la tua giornata a tavola

P.70 Gli alleati verdi per evitare

Periodicamente segui il semidigiuno.

P.72 Le gocce di gelso sia nero, sia bianco

Lo schema alimentare di tre giorni per perdere subito 2 kg

P.74 e riducono i grassi nocivi nel sangue

P.54 per un attacco più deciso

Il tuo menu settimanale

P.76 Hai sempre voglia di dolci e pizza?

P.60 Le ricette dimagranti

P.78 a ridurre la massa grassa

P.60 Antipasti

P.80 I fiori di Bach ti aiutano

P.62 Primi piatti

P.84 L’attività fisica efficace

P.64 Secondi piatti

fai da te che rinforza P.86 Ilglicircuito addominali

P.66 Dessert

P.88 e ti rassodi

P.48 per attivare i meccanismi scioglipancia P.50 Ti depuri, perdi peso e ti rimodelli P.52

che i carboidrati diventino adipe riequilibrano l’iperglicemia

Gli integratori che assottigliano la pancia

Così vinci gli attacchi di fame

Le soluzioni naturali che servono

a tornare in forma

per vincere i chili in più

E poi definisci il girovita Controllo e respiro:

P.90 così lo yoga ti fa magra I massaggi riducenti

P.92 per dire addio alla pancetta non dimenticare P.94 E di tonificare il tuo addome Sfrutta anche il potere

P.96 snellente dell’argilla

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L’analisi del problema

BIANCO, BRUNO, SOTTO

C

IL TESSUTO ADIPOSO NON È TUTTO UGUALE: CAMBIA LA TIPOLOGIA NELL’ORGANISMO. QUELLO LOCALIZZATO A LIVELLO ADDOMINALE

D

TUTTI I TIPI DI GRA S UN GRASSO NASCOSTO

GLI ACCUMULI ADIPOSI POSSONO ESSERE PROFONDI E CONCENTRARSI INTORNO A FEGATO E ORGANI INTERNI. È IL GRASSO VISCERALE, E PUÒ ESSERE PRESENTE ANCHE IN CHI NON È IN FORTE SOVRAPPESO

N

ella grande maggioranza dei casi il sovrappeso è dovuto all’aumento della massa grassa ossia del tessuto adiposo. Si manifesta con incremento del girovita (soprattutto nel maschio e nella donna in menopausa) a causa dello strato adiposo accumulato. Anche se possono influire sul sovrappeso la ritenzione idrica, l’aumento del colesterolo e il gonfiore intestinale, quando il peso è lievitato e la forma corporea è cambiata, alla radice c’è quasi sempre l’aumento della massa grassa. A volte la massa grassa è in eccesso anche in condizioni di peso regolare (ovvero ha una percentuale maggiore rispetto alla massa magra) e di normale indice di massa corporea. Se il grasso in eccesso persiste da molto tempo (più di 6-12 mesi)

è un po’ più lento da smaltire. Ma non è mai troppo tardi per intervenire, poiché anche una riduzione graduale della massa grassa ha effetti positivi sulla salute, oltre che sul peso corporeo.

I colori del tessuto adiposo Nel nostro organismo si trovano due tipi di tessuto adiposo: il grasso bianco e il grasso bruno. Nell’adulto, il 90% del grasso corporeo è bianco e solo il restante 10% è bruno. Queste due varietà hanno cellule dette adipociti o cellule adipose e caratteristiche diverse. • Le cellule del grasso bianco sono piuttosto voluminose e ciascun adipocita contiene una singola grande goccia di grasso e immagazzina

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O

CUTANEO E VISCERALE:

E

DELLE CELLULE, MA A FARE LA DIFFERENZA È LA SUA COLLOCAZIONE È COLLEGATO A UN MAGGIOR RISCHIO CARDIOVASCOLARE

A SSO NEL CORPO energia prevalentemente sotto forma di trigliceridi. Il numero di cellule adipose è determinato geneticamente e non cambia nella vita (aumentano solo nel caso di obesità). Ciò che cambia, è il volume delle singole cellule. Le cellule adipose sottocutanee a livello addominale appartengono a questa tipologia. L’aumento della massa grassa nella pancia corrisponde quindi a un aumento del volume dei singoli adipociti. • Le cellule del grasso bruno, così detto per la sua colorazione dovuta alla presenza di carotenoidi, contengono tante piccole goccioline di grasso. Esse regolano l’attività termogenica, ovvero bruciano grasso per produrre calore. Questo tipo di grasso è meno presente nell’uomo adulto, mentre è più abbondante nel neonato ed è anche molto presente in quegli animali che vanno in letargo e che quindi necessitano di un riparo dal freddo.

Superficiale o profondo Il grasso bianco, la reale causa del sovrappeso, si concentra a livello sottocutaneo o viscerale. • Il grasso sottocutaneo è quello esteticamente più fastidioso, anche se meno pericoloso, ed è quello che forma cuscinetti, rotolini e maniglie dell’amore. Si colloca solo a livello superficiale (appena sotto la cute, appunto), soprattutto nelle zone inferiori del corpo (glutei e cosce). • Il grasso viscerale, invece, è quello che si accumula nell’addome, ove può localizzarsi all’interno degli organi (in particolare del fegato, generando la steatosi epatica) e attorno ai visceri (intestino, reni, arterie ecc.). In questo secondo caso si parla anche di grasso omentale e mesenterico. È questo, più profondo e nascosto, quello da temere, poiché collegato a un maggior rischio cardiovascolare e metabolico.

Determina la conformazione del fisico La distribuzione del grasso dà luogo a due diverse tipologie di costituzioni fisiche principali. • Quella definita “androide” (o “a mela”) pur essendo più caratteristica degli uomini, non è infrequente nelle donne, soprattutto in menopausa. Il grasso è, accumulato proprio a livello dell’addome e del tronco. È il grasso che tende a depositarsi a livello viscerale. • La costituzione chiamata “ginoide” (o a “pera”), tipica delle donne in età fertile, mostra accumuli di adipe nella parte bassa del corpo (addome inferiore, fianchi, cosce). In questo caso il grasso si deposita prevalentemente a livello superficiale, nello spazio sottocutaneo, dove può provocare cellulite.

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L’analisi del problema

IL GRASSO ADDOMINALE PARLA AL CERVELLO:

REGOLA FAME E METABOLISMO

IL TESSUTO ADIPOSO VISCERALE NON È SOLO UN MAGAZZINO DI ENERGIA MA UN VERO ORGANO CHE SINTETIZZA MESSAGGI CHIMICI, INFLUENZANDO CONSUMO ENERGETICO E APPETITO

L

a scienza per molto tempo ha sottostimato il ruolo del tessuto adiposo. Si riteneva, infatti, che il suo scopo fosse principalmente, se non soltanto, quello di fungere da riserva energetica. In pratica, una sorta di magazzino, dove le energie in eccesso sono stoccate sotto forma di trigliceridi, pronte per essere usate in momenti di bisogno. Si riconosceva al grasso anche la capacità di isolare il corpo dal punto di vista termico e di ammortizzare eventuali colpi subiti dall’organismo, proteggendo quindi gli organi interni sia dal freddo che dai movimenti e dagli urti che possono danneggiarli. Ma ora si è capito che l’adipe adempie a compiti molti più vasti. Le ricerche e le scoperte degli ultimi anni hanno fatto riconsiderare il ruolo del tessuto adiposo, che oggi si tende a ritenere un organo endocrino a tutti gli effetti, coin-

volto in un’ampia gamma di processi biologici e metabolici, in comunicazione continua con il cervello e con il resto dell’organismo, in grado di secernere alcuni importanti ormoni, di influenzare il metabolismo e di condizionare anche la modalità in cui avvertiamo lo stimolo dell’appetito.

Comunicazioni con l’ipotalamo Gli adipociti bianchi sono cellule attive, che possono sintetizzare i trigliceridi e immagazzinarli. Sono in grado anche di convertire il glucosio in eccesso in trigliceridi di riserva e svolgono questa azione anche sullo stimolo dell’insulina. Possono poi riconvertire i trigliceridi e riversare nel sangue i grassi ottenuti. Ma c’è di più: il tessuto adiposo, soprattutto quello addominale, influenza il com-

FUNZIONE ENDOCRINA IL GRASSO È ORMAI CONSIDERATO UN ORGANO CON FUNZIONE ENDOCRINA, CAPACE CIOÈ DI SINTETIZZARE SOSTANZE SIMILI AGLI ORMONI

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E

portamento alimentare, attraverso la secrezione di proteine che si comportano come ormoni, le cosiddette adipochine. Le più importanti sono la leptina e l’adiponectina, fondamentali per il metabolismo energetico. LEPTINA

Leptina: dà il segnale di sazietà Prodotta dal tessuto adiposo addominale, la leptina serve a regolare l’appetito, in base alle riserve energetiche assimilate. Viene inviata al cervello e captata da particolari recettori che si trovano nell’ipotalamo, l’area addetta anche al controllo della fame. Grazie a essa il cervello è costantemente informato sulla quantità di grasso del nostro organismo e agisce di conseguenza in modo da conservare un adeguato livello di riserve energetiche. In pratica, se le riserve di grasso crescono, le cellule adipose aumentano la produzione di leptina e l’ipotalamo riduce l’appetito, mentre se le riserve diminuiscono, l’ipotalamo stimola l’appetito per ripristinarle. Inoltre la leptina aumenta il consumo di calorie, stimola il metabolismo e favorisce la produzione di sangue. Ma negli obesi non riesce a svolgere le sue funzioni, anche se è presente a livelli adeguati. Quando mangiano in abbondanza producono leptina in dosi elevate, ma sentono ugualmente fame. L’ipotesi è che i recettori nell’ipotalamo nelle persone obese non “obbediscano” più alla leptina.

PIÙ FAME E MAGGIOR ACCUMULO DI PESO

TESSUTO ADIPOSO

Adiponectina: protegge il cuore È un ormone prodotto dall’adipe viscerale, che riduce il rischio di infiammazioni e di aterosclerosi, oltre a proteggere la salute sotto molti altri aspetti. È una sostanza che dà il via all’utilizzo del tessuto adiposo, a patto che siano rispettate alcune condizioni, ovvero che non ci sia il rischio di rimanere senza riserve. La riduzione dell’adiponectina è collegata all’aumento di diversi parametri negativi: la pressione arteriosa, il colesterolo totale e LDL, i trigliceridi e la glicemia. In generale le dosi di adiponectina sono inferiori negli obesi. Invece con livelli di adiponectina elevati aumenta il colesterolo buono, si riduce il peso e il cuore risulta più protetto. 11

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L’analisi del problema

ECCO COME LA PANCIA

M

LA SUA PRESENZA È COLLEGATA A UN AUMENTO DELL’INFIAMMAZIONE MOLTO SERIE COME IL DIABETE, L’IPERTENSIONE E LA SINDROME

E M

LA SALUTE DI TUTTO L’ O All’origine delle malattie considerate più pericolose

L’

eccesso di adipe addominale è definito anche “obesità centrale”, oppure “obesità addominale” o ancora “obesità androide” (per sottolineare la tipica associazione del grasso viscerale con la conformazione caratteristica del corpo maschile). Questa situazione espone a maggiori probabilità di incorrere in malattie di vario genere, proprio per effetto della presenza del particolare tipo di tessuto adiposo, che è un vero attivatore di meccanismi patologici.

Oltre alle adipochine (che regolano l’appetito), il grasso viscerale produce anche citochine proinfiammatorie, come l’interleuchina 6. L’eccesso di adipe addominale concorre infatti all’aumento dell’infiammazione di basso grado, che è stata riconosciuta come una delle cause delle patologie più pericolose, tumori compresi. La presenza di grasso in eccesso all’interno dell’addome comporta la secrezione di una molecola proteica pro-infiammatoria, l’interleuchina 6 (IL6). Forti concentrazioni di questa sostanza nel sangue aumentano il rischio di cardiopatie e di diabete; questa sostanza, a sua volta, è sospettata di favorire la produzione di un altro importante marker infiammatorio, la proteina C-reattiva, che fa crescere ancora di più il rischio cardiovascolare. L’interleuchina 6 di solito viene sintetizzata da cellule come linfociti e macrofagi a seguito di un danno tissutale o di un trauma, ma viene secreta in grandi quantità anche quando c’è un eccesso di tessuto adiposo addominale. Per spiegare questo fenomeno si ipotizza che il forte aumento volumetrico degli adipociti provochi la morte di una parte di essi. La presenza di queste cellule “da scartare” comporta l’intervento dei macrofagi, che devono assorbire i “contenitori lipidici” per eliminarli. Questo determina l’aumento dello stato infiammatorio. Si è dimostrato che la presenza di un elevato numero di macrofagi nel tessuto adiposo è tipica dell’obesità e favorisce l’innalzamento dell’infiammazione. Se questo fenomeno si prolunga nel tempo può dare il via anche a patologie gravi. Si è notato che negli individui obesi, che presentano un eccesso di tessuto adiposo viscera-

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A

METTE A RISCHIO

L’ ORGANISMO E FAVORISCE PATOLOGIE METABOLICA le, la conseguente iperproduzione di citochine pro-infiammatorie è responsabile di insulino-resistenza, sindrome metabolica e complicazioni correlate.

Alza il colesterolo e la pressione

SI FORMANO LE PLACCHE

COLORO CHE HANNO GRASSO ADDOMINALE HANNO UNA MAGGIOR POSSIBILITÀ DI SVILUPPARE ATEROSCLEROSI, CON PLACCHE CHE RIDUCONO IL CALIBRO DELLE ARTERIE

La presenza di grasso addominale è spesso associata anche a valori elevati di grassi nocivi nel sangue (ovvero colesterolo LDL e trigliceridi) e di pressione. È stato infatti accertato che l’adipe profondo riduce la sintesi e il rilascio di ossido nitrico. Si tratta di una sostanza che gioca un ruolo fondamentale, ad esempio, nella vasodilatazione, dal momento che rilassa la muscolatura involontaria che regola il calibro dei vasi sanguigni e che quindi allarga la via di passaggio del sangue, abbassando in questo modo

la pressione. La sintesi dell’ossido nitrico viene ostacolata dal TNF-alfa, un’adipochina che viene prodotta proprio dal tessuto adiposo addominale. È presente infatti a livelli elevati nelle persone con obesità viscerale, che quindi sono maggiormente esposte a ipertensione. Inoltre l’ossido nitrico, oltre ad avere un’azione vasodilatatoria, favorisce la “demolizione” del tessuto adiposo e stimola l’aumento del grasso “bruno”, quello che non accumula i lipidi ma ne favorisce l’utilizzo.

Influenza l’azione dell’insulina L’obesità, e in particolare la presenza di grasso addominale, rappresentano non un semplice fattore di rischio per il diabete di tipo 2, quello che insorge in età adulta. Vari studi hanno evidenziato una relazione di causa-effetto tra l’obesità addominale e le disfunzioni metaboliche che comportano un’insufficiente produzione di insulina o una sua inefficacia nel processo di riduzione del glucosio in circolo, ovvero con l’insulinoresistenza e il diabete. Si è arrivati anche a pensare obesità e diabete come un’unica patologia, per la quale è stato coniato un apposito termine, la “diabesità”.

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L’analisi del problema

ELIMINARE IL GRASSO

V

PROTEGGE DA ISCHEMIE, I DIMINUIRE LA CIRCONFERENZA ADDOMINALE È IL MODO MIGLIORE DELLE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI, MA ANCHE DELLE MALATTIE

P

untare ad avere la pancia piatta non è solo un modo per snellire la figura ed eliminare i chili superflui, ma è uno strumento importante per la prevenzione di diverse patologie, soprattutto a carico della circolazione e non solo. Ridurre il girovita fa bene soprattutto a cuore e apparato vascolare. Se aumenta la circonferenza addominale cresce anche il rischio di andare incontro a ischemie, ictus o infarto. Far calare la “pancetta” è, secondo quanto suggerito dai ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma, un modo efficace per abbassare la possibilità di eventi cardiovascolari avversi. Esaminando i dati clinici di circa 21mila uomini tra i 45 e i 79 anni per 11 anni, gli studiosi hanno concluso che addirittura quattro infarti su cinque potrebbero essere evitati. Gli uomini con un cuore più sano sono quelli che hanno un girovita inferiore ai 94 cm e una dieta in cui i grassi non sono UNA MOSSA presenti in eccesso. DAVVERO ANTIAGE PERDERE PESO SULL’ADDOME È UTILE ANCHE PER UN CERVELLO PIÙ GIOVANE: MIGLIORANO INFATTI FUNZIONI COME L’APPRENDIMENTO E LA MEMORIA

Un condizionamento ad ampio raggio

L’obesità addominale di solito non è un sintomo isolato, ma spesso fa parte di una “costellazione” di segnali corporei collegati fra loro e che insieme definiscono la “sindrome metabolica”. Questo termine si riferisce a una costellazione di fattori che moltiplicano il rischio di subire eventi cardiologici gravi. Tra questi vi è un’eccessiva circonferenza addominale (indice di obesità viscerale), oltre a pressione arteriosa elevata, valori glice-

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O

VISCERALE

, ICTUS E INFARTO

E E

PER RIDURRE L’INCIDENZA NEURODEGENERATIVE E DEI TUMORI

mici a rischio, eccesso di trigliceridi e carenza di colesterolo buono (HDL). Si diagnostica la sindrome metabolica, se si presentano contemporaneamente tre di questi dati. E un girovita ampio è uno dei più frequenti, oltre ad essere spesso accompagnato, come abbiamo visto, da iperglicemia (o diabete) e da ipertensione. Fortunatamente si tratta di una situazione reversibile, sulla quale è possibile agire riducendo proprio il grasso accumulato.

Difendi le funzioni cerebrali

Restringere la circonferenza addominale per non far restringere il cervello. Potrebbe essere questa la sintesi di quanto emerso da uno studio della Loughborough University, nel Regno Unito. La ricerca ha analizzato quasi 10mila persone con età media di 55 anni, calcolando

il loro indice di massa corporea e il rapporto tra la circonferenza della vita e la circonferenza dei fianchi. Il 19% di loro risultava obeso, ovvero con un indice di massa corporea (BMI) superiore a 30 e un rapporto vita-fianchi sopra 0,90 per gli uomini e sopra 0,85 per le donne. I volontari sono stati sottoposti anche a risonanza magnetica per misurare il volume del cervello. Analizzando i dati è risultato che nelle persone obese c’era anche una riduzione del volume di materia grigia. Le perdite erano più evidenti nei soggetti in cui, oltre a un BMI elevato, era presente un alto valore del rapporto vita-fianchi, segno che il grasso si era accumulato sulla pancia. Da altri studi risulta che nelle persone con grasso addominale risulta carente una proteina che regola il metabolismo dei grassi, che influenza anche apprendimento e memoria.

Prevenzione tumorale Una pancia piatta serve a prevenire i tumori. L’University College London ha tenuto sotto osservazione per 5 anni oltre 93mila donne in post-menopausa, nessuna con diagnosi di tumore. Terminato il periodo, 1.090 di loro avevano sviluppato il cancro al seno e, tra altri fattori di rischio, è emerso che l’aumento di una taglia faceva crescere del 33% il rischio di sviluppare il tumore, mentre l’aumento di due taglie comportava un rischio superiore del 77%. L’ingrassamento in zone del corpo diverse dall’addome non aveva invece influito in modo significativo sul rischio di sviluppare il cancro.

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L’analisi del problema

MA PERCHÉ CRESCE IL

G

CONTANO ALIMEN T ATTIVITÀ FISICA E OR M C LE CAUSE DELL’ACCUMULO DI GRASSI SULL’ADDOME SONO DOVUTE A QUELLO CHE MANGIAMO, MA C’ENTRANO ANCHE LA TROPPA SEDENTARIETÀ, L’ECCESSO DI STRESS E, NELLE DONNE OVER 50, LE VARIAZIONI ORMONALI DELLA FINE DELL’ETÀ FERTILE

osa fa aumentare la massa grassa nel nostro corpo e in particolare l’adipe addominale? Le cause sono diverse e spesso concomitanti tra loro. In primo luogo c’è naturalmente l’alimentazione e soprattutto un eccessivo consumo di carboidrati, in particolare quelli ad alto indice glicemico. Altri fattori che infl uenzano il metabolismo e favoriscono la comparsa della “pancetta” sono l’età, i cambiamenti ormonali, la sedentarietà e lo stress che stimola la fame nervosa. Vediamo qui di seguito le principali variabili che possono incrementare l’adipe addominale.

LO STILE DI VITA OLTRE ALLE ABITUDINI ALIMENTARI, FAVORISCONO LA “PANCETTA” ANCHE UNO SCARSO ESERCIZIO FISICO, UN INSUFFICIENTE RIPOSO NOTTURNO, IL FUMO, L’ALCOL, RITMI LAVORATIVI TROPPO INTENSI

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GIROVITA?

N TAZIONE, R MONI Gli errori alimentari Sul piano alimentare, ecco i fattori che determinano l’aumento della massa grassa nel nostro corpo. • Eccessiva introduzione di carboidrati: il meccanismo è dovuto al fatto che l’insulina, ormone responsabile dell’aumento della massa grassa, viene prodotta dal pancreas in risposta all’aumento della glicemia nel sangue. Se c’è troppo zucchero nel sangue l’insulina interviene per togliere l’eccesso di glucosio dal flusso sanguigno e depositando questo surplus negli adipociti, soprattutto in quelli presenti a livello addominale. Consumo eccessivo di carboidrati non significa solamente porzioni abbondanti, ma anche (o potremmo dire soprattutto) tendenza a introdurre nella propria alimentazione molti carboidrati a rapida assimilazione (zucchero, miele, dolci, farine raffinate) e quindi ad alto indice glicemico e invece una quantità limitata di carboidrati a più lenta assimilazione, e quindi a basso indice glicemico (cereali integrali, legumi). Ciò determina una più rapida secrezione di insulina e quindi la tendenza ad accumulare grasso. • Eccessivo consumo di grassi: chi segue un’alimentazione ricca di grassi, soprattutto quelli saturi e di origine animale, tende ad aumentare i livelli di lipidi nel sangue e ad avere a disposizione quantità elevate di trigliceridi, che vengono stipati anche a livello addominale.

Lo stress si deposita sul ventre Oltre alla dieta, una condizione persistente di stress favorisce l’aumento di grasso a livello addominale agendo per via ormonale. Quando siamo sotto pressione il nostro organismo produce

Anni e menopausa fanno ingrassare lì L’accumulo di grasso a livello addominale può evidenziarsi con il passare degli anni. Il rallentamento del metabolismo basale, cioè le calorie consumate al giorno dall’organismo a riposo, è un fenomeno normale con l’avanzare dell’età. Con gli anni, la quantità di massa grassa aumenta a scapito della massa magra, anche a causa delle variazioni ormonali. Nelle donne in menopausa si assiste a una diminuzione della produzione di estrogeni, ormoni che regolano il metabolismo ma che indirizzano l’accumulo di grasso. In età fertile le donne accumulano su fianchi e cosce, mentre in menopausa aumenta la formazione di grasso viscerale e si assume la conformazione “a mela” tipica degli uomini. In pratica si dilata il girovita perché si accumula più tessuto adiposo addominale viscerale. Ma anche nell’uomo, con l’età, si abbassano i livelli di ormone della crescita (GH), di estrogeni, di progesterone, di testosterone e di DHEA (il cosiddetto “ormone della giovinezza”).

dosi massicce di cortisolo, l’ormone dello stress, che favorisce l’accumulo di grassi di riserva. Il cortisolo è collegato al senso di fame e in particolare indirizza il nostro appetito verso alimenti molto calorici, tendenti a diventare riserve che si accumulano. Il cortisolo comunica in particolare con le cellule adipose a livello addominale, proprio laddove viene stoccata gran parte dell’energia acquisita tramite il cibo. 17

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L’analisi del problema

LA LETTURA PSICOSOMA

T

COSA SIGNIFICA AC C SULL’ADDOME SI ALLARGA IL GIROVITA OGNI VOLTA CHE RIDUCIAMO IL NOSTRO SPAZIO VITALE. LA FORMAZIONE DEL “SALVAGENTE” È UN MODO PER DIFENDERCI DA CIÒ CHE CI FA PAURA

I

l gonfiore addominale e l’accumulo di grasso molle e di cellulite che si formano sul punto vita, soprattutto delle donne, nell’interpretazione psicosomatica sono il risultato di una brusca trasformazione e comunque di un evento che determina una perdita di identità alla quale non si riesce a reagire a livello consapevole. A monte ci possono essere una separazione, un cambio di lavoro, un trasloco, un mancato riconoscimento professionale, un tradimento. Talvolta si tratta di perdite inconsce, in altri casi sono eventi fisici più eclatanti: per

esempio la menopausa, intesa come tramonto della fertilità, è una fase che spesso intacca l’integrità emotiva della donna. E la rende bisognosa di punti fermi, che nella pancia appesantita trovano la loro espressione materiale e simbolica.

I dolci bilanciano l’amarezza Il corpo manifesta all’esterno la nostra vita interiore; il grasso molle che fa dilatare addome e fianchi trova anche una spiegazione a livello neuroendocrino. È un tipo di grasso favorito

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A

I tre step da seguire

TICA

C CUMULARE dall’eccesso di zuccheri semplici, quelli dei dolci soprattutto, dei quali si abusa quando ci sentiamo tristi, nervosi, addolorati per qualcosa che nella nostra vita non funziona più o che ci ha sottratto una parte importante del nostro essere. L’obiettivo, quindi, è cercare di capire e poi rompere questo automatismo.

Il corpo si espande se noi ci ritraiamo dalla vita La dolcezza che manca e il dolore della perdita vengono compensati da un eccesso di zuccheri che, se le richieste energetiche non sono elevate, alterano la secrezione di insulina. Gli zuccheri in sovrappiù, come abbiamo visto, vengono accumulati sotto forma di trigliceridi che riempiono la zona in cui abita l’istinto: il ventre. Questa sofferenza viscerale è la vera origine della pancia “a salvagente”: un deposito di grasso che avvolge la parte più vulnerabile del corpo e diventa così una sorta di cuscino protettivo che ammortizza il contatto con la realtà. Il grasso addominale è un grasso di tipo reattivo, che nasce come risposta a una difficoltà: ci si sente meno capaci di andare verso il futuro e dunque si cerca un appiglio che ci sostenga nel mare burrascoso dell’incertezza. Ecco perché la pancia a salvagente non va “attaccata” con atteggiamenti maschili e combattivi, che sarebbero controproducenti, ma occorre riprendere contatto con se stessi e ritrovare dentro di sé il modo per affrontare delusioni, perdite e cambiamenti.

● AGGIUNGI UN NUOVO PUNTO DI VISTA Contro il grasso addominale servono le giuste scelte a tavola, il movimento, ma anche una nuova consapevolezza. Se non riusciamo a controllarci di fronte ai dolci o siamo attratti dai cibi ipercalorici è perché la nostra vita, così com’è, non è quella che fa per noi. Grasso uguale energie congelate, sacrificio di sé. Prenderne coscienza è essenziale per affrontare una dieta con uno spirito diverso: non si tratta di stringere i denti per un po’ ma di allargare lo sguardo e lo spazio che ci concediamo.

● PRENDITI TEMPO PER TE A volte non ci prendiamo il tempo che serve per cucinare, figuriamoci quello necessario per ascoltarci, guardarci attorno, farci venire nuove idee, oziare, osservare, cercare, dedicarci a un hobby, coltivare le relazioni… Eppure se non siamo disponibili a darci questo tempo, a espanderci in uno spazio nostro, inutile mettersi a dieta. Si tratterebbe in questo caso di aggiungere ai doveri che già ci assillano un’ulteriore seccatura. Se questo è lo spirito: lasciamo perdere!

● FAI SPAZIO AL PIACERE Chi ingrassa cerca il piacere. Godere mangiando insalatina? Impossibile. È per questo che le diete piene di sacrifici non funzionano. È il momento di coccolarti, ma non con il cibo. Non serve la forza di volontà ma continue, piccole gratificazioni diverse da dolci, pizza, pasta… La vera sfida non è resistere quanto più a lungo possibile senza il piacere, ma scoprire modi alternativi di procurarselo.

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