CURE
NATURALI
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Le guide pratiche RIZA
Bimestrale Gennaio/Febbraio 2021 - Numero 20 - Direttore responsabile Vittorio Caprioglio Autorizzazione del Tribunale di Milano n°293 del 25-10-2017 ISSN 2532-8778
Pronto soccorso
Colon irritabile Ecco i nuovi rimedi naturali che agiscono subito!
Come disinfiammare la mucosa intestinale e vincere stipsi e colite una volta per tutte Cover Colon irritabile CARTONCINO.indd 1
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Sommario
Alla scoperta del colon irritabile Cos’è la sindrome dell’intestino irritato? Condiziona la vita quotidiana
I sintomi e le cause L’origine del disturbo 20
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Ecco i segnali con cui si manifesta
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I motivi per cui l’intestino va in tilt Come si diagnostica
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Se sospetti una intolleranza al glutine
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Quando la pancia non digerisce il lattosio
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Ma come “lavora” il nostro intestino? 12 Dentro di noi vivono miliardi di batteri 14 Tutto parte dalla disbiosi L’intima connessione fra mente e corpo
Cosa mangiare La dieta che cura L’alimentazione giusta è il primo possibile rimedio
Probiotici ed enzimi, i guardiani dell’intestino 50
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Le risposte alle domande frequenti 36
Probiotici, i custodi del nostro microbiota
Per stare meglio devi ridurre gli zuccheri Fodmap Ecco i cibi sì e i cibi no
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Come agiscono e perché fanno bene 54 Ecco le altre caratteristiche da tenere in considerazione 56
Un menu settimanale di esempio per curare l’intestino
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Trovi i batteri “buoni” anche a tavola: i cibi dell’equilibrio 58
Le ricette che non gonfiano
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Gli enzimi sono aiutanti utili
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Le cure naturali Gli alleati più efficaci 64
EDIZIONI RIZA S.P.A. Via Luigi Anelli 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Foto: Shutterstock
Integratori e rimedi contro l’infiammazione
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Dalla Natura l’aiuto per superare il disturbo Le altre piante amiche
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L’omeopatia per la salute del “secondo cervello”
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I fiori di Bach per agire sulle emozioni profonde
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Il tuo bouquet anti ansia
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Idrocolonterapia: sì o no?
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Stampato in Italia da: Caleidograf s.r.l. Via Milano, 45 - 23899 Robbiate (LC) Distribuzione per l’Italia: So.Di.P “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI) Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore. Le guide pratiche di Riza cita i nomi commerciali di prodotti fitoterapici, omeopatici o farmaci per completezza di informazione e per libera scelta della redazione. Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
Le tecniche per ridurre la tensione 84 Rilassarsi è una terapia
bassa
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L’identikit di chi soffre di colon irritabile 88 Gli atteggiamenti mentali che attenuano il disturbo
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I benefici della meditazione sulla salute intestinale
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Lo yoga per regolarizzarlo
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I massaggi per “risvegliare” il colon 96 Un’essenza per ogni disturbo 98
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Cos’è la sindrome
dell’intestino irritato? È un problema prevalentemente femminile che si manifesta quando il colon perde completamente la propria regolarità
I
però i malesseri sono già comparsi è più corretto parlare di “intestino irritato”», spiega il professor Giovanni Gasbarrini, medico internista e gastroenterologo, professore emerito di medicina interna alla Cattolica del Sacro Cuore e grande ricercatore in campo gastroenterologico. Il disturbo consiste in un’alterata funzionalità del colon, che perde completamente la sua regolarità: si alternano fasi di diarrea ad altre di stipsi, spesso accompagnate da dolori addominali e gonfiori.
l colon irritabile (o IBS, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è un disturbo fastidioso e debilitante. «In realtà sarebbe più corretto chiamarlo intestino irritabile perché i disturbi coinvolgono sia l’intestino tenue che il colon. La parola che si utilizza è sindrome, ovvero un insieme di sintomi che si presentano insieme con una certa costanza. L’aggettivo irritabile, invece, indica che c’è la possibilità che si sviluppino determinati sintomi. Quando
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Più vulnerabili allo stress L’incidenza del disturbo, che come abbiamo visto è prevalentemente femminile, potrebbe dipendere da una maggiore sensibilità e vulnerabilità delle donne alle situazioni stressanti. Inoltre la donna è più attenta al suo stato di salute e ai segnali inviati dal suo corpo e va dal medico più spesso rispetto al maschio per segnalare qualcosa che non va, quindi è possibile che siano più le donne ad accorgersi dei disturbi intestinali. Senza contare poi anche che spesso i sintomi dell’endometriosi (malattia a carico dell’utero) vengono confusi con quelli del colon irritabile. Un’altra ipotesi sulle cause della prevalenza di questa malattia nella popolazione femminile viene tratteggiata da uno studio del Karolinska Institutet di Solna, in Svezia: i ricercatori hanno riscontrato che la sindrome potrebbe essere collegata a una variazione genetica a carico del cromosoma 9, soprattutto nelle donne che presentano questo disturbo.
Colpisce il 10% della popolazione Colpisce una percentuale variabile mediamente tra il 10% e il 20% della popolazione (adulti e adolescenti), sia in Europa sia negli Stati Uniti. In Italia riguarda circa il 10% delle persone. Spesso la sindrome ha dei periodi di remissione e di riacutizzazione, anche per questo molte persone affette da IBS non si rivolgono al medico o agli specialisti. Nonostante questo, è uno dei disturbi più comuni registrati nella pratica medica. Si stima che il 28% delle richieste di visite agli specialisti in gastroenterologia e il 12% di quelle ai medici generici abbiano origine da sintomi dell’IBS. I soggetti che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile, negli ultimi anni, sono quasi raddoppiati. Questo fatto può essere ricondotto alle nuove abitudini alimentari: si mangia di più e molto spesso si preferiscono cibi elaborati, ricchi di farine raffinate, di zuccheri e di grassi. Inoltre, si pratica meno attività fisica e si conduce una vita frenetica e stressante.
non sono ancora del tutto chiari, ma potrebbero essere legati all’instabilità ormonale tipica delle donne e connessa al ciclo mestruale. L’alternanza di estrogeni e progesterone, che si verifica normalmente in ogni ciclo mestruale, produce infatti anche effetti di rallentamento o attivazione della motilità intestinale stessa. È accertato infine che le fibre nervose che trasportano il dolore sono molto più numerose nelle donne rispetto a quelle presenti negli uomini.
Ne soffrono soprattutto le donne Questa sindrome colpisce in particolare la popolazione femminile: le donne che ne soffrono sono infatti almeno il doppio degli uomini. I motivi per cui il genere femminile è più predisposto a tale disturbo
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Ecco i segnali
con cui si manifesta Dolore all’addome (soprattutto nella parte sinistra), disturbi della regolarità intestinale con stipsi e diarrea, gonfiore
«L’
Dolore addominale
intestino è la principale sede di tessuto linfatico e quindi la risposta linfoide che si manifesta in caso di intestino irritato può stimolare o danneggiare anche altri organi e apparati come per esempio le articolazioni, la cute e perfino il comportamento», sottolinea Giovanni Gasbarrini, medico internista e gastroenterologo, professore emerito di medicina interna alla Cattolica del Sacro Cuore e grande ricercatore in campo gastroenterologico. Anche se dobbiamo dire che ognuno ha il suo colon irritabile con sintomi specifici e un impatto fisico e psicologico diverso, esistono comunque disturbi abbastanza costanti e caratteristici dell’intestino irritabile, che analizziamo quindi qui di seguito.
Il dolore segue uno schema abbastanza ripetitivo: colpisce la parte bassa dell’addome, sotto l’ombelico, e può estendersi anche a tutta la pancia. Spesso peggiora dopo un’ora dal pasto. Si è visto che chi soffre di intestino irritabile ha in genere una soglia del dolore più bassa dovuta proprio alle maggiori reattività e sensibilità dell’intestino.
Evacuazione irregolare Chi ha l’intestino irritabile alterna periodi di evacuazione regolare ad altri di irregolarità, con la presenza o l’alternanza di stipsi e diarrea. L’alterazione può presentarsi ogni giorno e magari in momenti caratteristici, come per esempio solo la mattina o solo la sera tardi.
Stipsi In alcuni casi il sintomo prevalente è la stipsi, che spesso si manifesta già nella prima adolescenza portando a una contrazione esagerata del colon e a una disidratazione delle feci, che appaiono dure e legnose. In questo caso chi ne è colpito trae beneficio da un’assunzione adeguata di fibre, circa 30 g al giorno.
Diarrea
PEGGIORANO NEI GIORNI DEL CICLO Molte donne lamentano un’acutizzazione dei sintomi dell’intestino irritabile nel periodo mestruale per effetto degli ormoni. Proprio per questa ragione è importante fare attenzione a tavola prima e durante il ciclo, evitando quegli alimenti che scatenano o peggiorano i disturbi.
In altri casi predominano le feci molli. In genere si sente la necessità di andare in bagno la mattina presto o dopo i pasti e spesso il bisogno diventa urgente e stressante tanto da spingere a correre in bagno. La causa può dipendere da come vengono digeriti alcuni nutrienti all’interno dell’intestino, come carboidrati, acidi biliari, acidi grassi a catena corta e allergeni alimentari: forse non vengono digeriti
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bene, forse vengono distrutti dai batteri o causano movimenti dell’acqua nel lume intestinale.
Muco nelle feci La metà delle persone con sindrome dell’intestino irritabile presenta muco (senza sangue) nelle feci. Questo viene prodotto naturalmente dall’intestino e funge da lubrificante. Quando l’intestino si ammala perde la capacità di secernere muco e i batteri diventano più aggressivi.
NON SOLO NELL’INTESTINO
Gonfiore addominale È uno dei sintomi più comuni fra chi soffre di questo disturbo, soprattutto se è presente anche la stipsi. Il gonfiore, dovuto ai gas prodotti (in particolare metano e idrogeno), peggiora nel corso della giornata e dopo aver dormito. Anche la sensazione di incompleto svuotamento quando si va in bagno è un sintomo comune.
La sindrome dell’intestino irritabile si fa sentire anche in altre parti del corpo con sintomi che vengono spesso confusi con altro. • La persona avverte una grande stanchezza legata forse ai disturbi del sonno o ai periodi debilitanti di dissenteria o ancora a forme ansiose o depressive. • Può capitare nella crisi acuta di sentire anche dolore al petto e tachicardia. • L’emicrania è un altro problema che può collegarsi all’intestino irritabile. Anche se le cause non sono state chiarite si pensa che il dolore sia dovuto al fatto che il tessuto muscolare liscio dell’intestino sia identico a quello presente nei vasi sanguigni e produca effetti simili. • Alcune persone soffrono anche di fibromialgia con dolori muscolari cronici, rigidità di muscoli e tendini. • Possono comparire anche nausea, gonfiore e dolore nella parte alta dell’addome. • Sono frequenti anche i cambiamenti dell’umore, con la comparsa di ansia e depressione. • Possono inoltre comparire dolori alle articolazioni.
Meteorismo La produzione di gas nell’intestino è maggiore in chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile (IBS) rispetto a chi non ce l’ha. La sensazione sgradevole di gonfiore dovuta alla fermentazione intestinale e alla produzione di gas si può contenere cominciando a ridurre la quantità di alimenti gassosi nella dieta. Anche i cibi contenenti carboidrati producono tipicamente aria nell’intestino: durante il percorso verso l’intestino crasso, i batteri digeriscono questi carboidrati rilasciando gas come risultato della decomposizione.
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Le ricette
che non gonfiano Puoi arricchire il tuo menu per la salute dell’intestino con gustose ricette facili da preparare e ricche di ingredienti curativi
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er semplificarti la vita ti proponiamo alcune ricette di primi, secondi e dessert che puoi inserire nei tuoi menu a basso contenuto di FODMAP da seguire, dietro controllo medico, per circa sei settimane.
Primi piatti CREMA DI CAROTE ALLO ZENZERO Ingredienti per 4 persone • 600 g di carote • 1 finocchio • 30 g di radice di zenzero • 1 arancia bio • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • brodo vegetale q.b. Preparazione Monda le carote e tagliale a tocchetti; monda anche il finocchio e affettalo sottilmente. In una casseruola con l’olio caldo fai rosolare leggermente il finocchio, quindi unisci le carote, il succo spremuto da mezza arancia e lo zenzero grattugiato. Copri con il brodo vegetale e porta a ebollizione, quindi abbassa la fiamma e prosegui la cottura per 2025 minuti (o fino a quando le carote saranno tenere). Frulla quindi il tutto con il frullatore a immersione fino a ottenere un composto liscio e cremoso. Servi in tavola la crema tiepida unendo la scorza grattugiata dell’arancia.
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FARFALLE CON PANCETTA E RUCOLA Ingredienti per 4 persone • 320 g di farfalle senza glutine • 80 g di pancetta a dadini • 300 g di pomodorini • 200 g di rucola • 2 cucchiai di grana grattugiato • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • sale marino integrale q.b.
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Preparazione Accendi il forno a 220 °C. Monda i pomodorini, disponili in una teglia ricoperta con carta forno, condiscili con l’olio e cuoci nel forno caldo per una decina
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PASSATO DI ZUCCHINE E TOPINAMBUR Ingredienti per 4 persone • 400 g di topinambur • 300 g di zucchine • 2 carote • 1 gambo di sedano • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • brodo vegetale q.b.
SPAGHETTI IN SALSA DI TONNO Ingredienti per 4 persone • 320 g di spaghetti senza glutine • 320 g di tonno in scatola al naturale • 10 pomodori secchi sott’olio • 10 olive denocciolate • mezzo limone • qualche filo di erba cipollina • 2 cucchiai di olio extravergine d’oliva • sale marino integrale q.b. Preparazione Metti a cuocere la pasta in una pentola con acqua in ebollizione leggermente salata. Intanto che cuoce, metti nel bicchiere del frullatore il tonno ben scolato, i pomodori secchi, le olive e il succo spremuto dal limone. Frulla il tutto fino a ottenere un mix omogeneo, quindi unisci l’olio e riscalda brevemente la salsa ottenuta in una padella. Unisci la pasta scolata al dente, l’erba cipollina tritata, mescola bene unendo se occorre un po’ di acqua di cottura della pasta e servi subito in tavola.
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Preparazione Monda le carote e il sedano e tritali grossolanamente, quindi versa il trito in una pentola con 1 cucchiaio d’olio caldo e lascialo appassire. Monda i topinambur, sbucciali e tagliali a tocchetti, quindi versali nella pentola con carote e sedano e lascia insaporire per 5 minuti, mescolando. Per finire aggiungi le zucchine mondate e tagliate a tocchetti e lascia insaporire anche queste, sempre mescolando. Copri con il brodo vegetale e porta a cottura le verdure, unendo se occorre altro brodo. Lasciale quindi intiepidire e frullale con il frullatore a immersione. Suddividi nei piatti, condisci a crudo con l’olio rimasto e servi in tavola.
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di minuti (la pelle dei pomodorini deve rompersi). Intanto in una padella antiaderente fai rosolare leggermente i dadini di pancetta, mescolando spesso, quindi disponili in un piatto con carta assorbente da cucina. Monda la rucola, lavala, asciugala e tritala grossolanamente. Metti a lessare la pasta in una pentola con acqua leggermente salata in ebollizione. Versa i pomodorini nella padella con la pancetta, unisci la pasta scolata al dente e la rucola, mescola bene, quindi servi in tavola spolverizzando con il grana grattugiato.
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Come agiscono
e perché fanno bene Curano le alterazioni del microbiota, disinfiammano la mucosa e contrastano distensione addominale e stipsi
I
probiotici, una volta nell’intestino, favoriscono la formazione di acido lattico, che svolge un’azione antibatterica e antiputrefattiva, contribuendo alla risoluzione dei processi infiammatori. Inoltre hanno queste funzioni fondamentali. 1. Aiutano a ricostituire la flora batterica dopo una malattia o dopo gli antibiotici. 2. Contribuiscono a prevenire cistiti, uretriti e vaginiti, infezioni che possono essere legate anche al cattivo funzionamento dell’intestino. 3. Combattono i disturbi intestinali, come stipsi e dissenteria. 4. Anche le malattie infiammatorie croniche intestinali, come la disbiosi, possono trarre beneficio dall’uso di probiotici. 5. Avrebbero anche una buona azione preventiva nei confronti della dermatite atopica, delle allergie e dei malanni respiratori, perché le immunoglobuline che scatenano questi disturbi sono prodotte anche a livello intestinale.
A OGNUNO IL SUO L’integrazione mirata sui sintomi prevalenti La maggior parte dei probiotici appartiene a due grandi generi, il Lactobacillus e il Bifidobacterium. • In caso di disbiosi, che ha come risultato l’alterazione dell’evacuazione, con stipsi e gonfiore addominale, sono indicati prodotti che contengano Lactobacillus Acidophilus, Lactobacillus casei o Bifidobacterium bifidum. • Se invece prevalgono gli episodi di
dissenteria, è consigliata la presenza del Lactobacillus Rhamnosus, che stimola la produzione di anticorpi e, insieme al Lactobacillus Plantarum, è utile per contrastare la candidosi, anche dopo aver seguito una cura con antibiotici. • Il Lactobacillus Salivarius è l’ideale in tutte le malattie gastroenteriche caratterizzate da
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UN NUMERO ALTO DI BATTERI VIVI Uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’Università degli Studi di Milano ha accertato che i probiotici multiceppo somministrati a elevato dosaggio producono effetti anche quando si interrompe l’assunzione, più di quanto facciano dosaggi più bassi. La ricerca, condotta su 40 soggetti adulti sani, divisi in due gruppi, ha analizzato l’assunzione intensiva giornaliera di quantità differenti di probiotici, 7 e 70 miliardi, con una miscela a base di Lactobacilli e Bifidobacilli. L’organismo dei soggetti trattati con la formulazione da 70 miliardi mostrava una persistenza dei probiotici, dopo l’interruzione dell’assunzione, di 3 giorni superiore alle persone cui era stata somministrata la concentrazione più bassa.
Rinforzano il sistema immunitario A differenza della popolazione batterica residente, che compone normalmente il microbiota, i probiotici sono come dei turisti, visitatori di passaggio dell’intestino. Un passaggio che, però, lascia tracce: rinforzano infatti il sistema immunitario perché agiscono da “personal trainer” delle cellule di difesa dell’organismo e rinforzano la barriera intestinale. Quando desideri fare una cura di probiotici - cosa che sarebbe raccomandabile a ogni cambio di stagione, dopo una malattia o se vai in vacanza - puoi assumere dei cibi che ne sono ricchi (te li indichiamo nelle pagine seguenti), ma per ottenere effetti più rapidi privilegia gli integratori. Affinché la cura sia davvero efficace e benefica, è tuttavia importante anche saper scegliere un buon prodotto. A cominciare dal numero di microrganismi contenuti nella singola dose, che deve essere molto elevato.
Lattobacilli
Bifidobatteri
una notevole componente infiammatoria, con dolori, meteorismo e coliche. • I bifidobatteri, come il Bifidus longum, il Bifidus brevis, il Bifidus bifidum e il Bifidus infantis hanno la capacità di eliminare le tossine e renderle non assimilabili. Sono quindi utili per depurare l’intestino dalle troppe tossine e dalle sostanze azotate.
Saccaromiceti
• Se stai seguendo una cura antibiotica, che in genere danneggia la flora intestinale, durante la terapia e anche subito dopo è utile assumere un probiotico con il Saccharomyces boulardii, ancora meglio se associato alla vitamina B6, che rafforza il sistema immunitario. Questo microorganismo, rispetto ad altri ceppi, resiste meglio all’azione dell’antibiotico.
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