A tu per tu con
A tu per tu con Raffaele Morelli
La vita può cambiare in un attimo. Ansia, tormenti e insicurezze possono svanire, lasciando spazio a un’autentica calma interiore. Tutto questo accade quando riusciamo a fare una cosa fondamentale: cambiare sguardo. Me lo ricordano ogni giorno i numerosi lettori che mi scrivono per raccontarmi guarigioni e successi ottenuti proprio quando hanno smesso di rimuginare sulle sofferenze e sul passato. Quando non hanno più considerato i disagi come dei nemici da combattere, ma li hanno accolti senza giudicarli. Solo così può finalmente emergere quella Guida Interiore che abita dentro ciascuno di noi e sa portarci sulla nostra strada. Le email che ricevo raccontano di autoguarigioni spontanee: le ho raccolte in questo volume perché siano di esempio a tutti. Star bene è più facile di quello che si pensa: non siamo nati per soffrire e, se cambiamo modo di vedere le cose, il benessere può arrivare da un momento all’altro. Raffaele Morelli
IL MIO MANUALE DI AUTOGUARIGIONE
Raffaele Morelli
IL MIO MANUALE
di AUTOGUARIGIONE La guida per affrontare da soli tutti i momenti difficili
Superare un abbandono ● Vincere ansia e stress ● Trovare la propria strada ● Risolvere i conflitti ●
Quando inizi a guardare la vita in modo nuovo i problemi si risolvono spontaneamente
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RIZA
Edizioni Riza - Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano - www.riza.it
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Sommario INTRODUZIONE Ognuno deve trovare la sua strada
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CAPITOLO 1 La svolta arriva quando meno te lo aspetti
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CAPITOLO 2 Perdersi e poi perdersi ancora
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CAPITOLO 3 Innamorati di te
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CAPITOLO 4 Non c’è niente di personale
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CAPITOLO 5 Perché non mi vado bene?
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CAPITOLO 6 Non era una bambina sola, ma una donna antica
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CAPITOLO 7 I sogni non si devono avverare
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CAPITOLO 8 Le regole della saggezza
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CAPITOLO 9 Fermiamo il boom degli psicofarmaci
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CAPITOLO 10 Un faro in mezzo alla tempesta
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CONCLUSIONE Siamo in cammino verso casa
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capitoLo 1
La svolta arriva quando meno te lo
aspetti
A VOLTE PUÒ SUCCEDERE CON UN LIBRO CHE È LÌ DA ANNI, DIMENTICATO SU UNO SCAFFALE. MA AL MOMENTO GIUSTO LO APRI E TROVI LA STRADA DA PERCORRERE! LA GUIDA INTERIORE TI ASPETTA SEMPRE E SI AFFACCIA QUANDO È L’ORA
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uando le persone mi scrivono per dirmi che sono guarite dai loro disagi perché hanno visto un mio video o letto un libro che ho scritto, io ritengo che era semplicemente il loro momento per scoprire quello che dovevano sapere, per continuare il loro Viaggio. Non si può apprendere niente che non sia già dentro di noi. Se proprio devo attribuirmi un merito è quello di aver parlato spesso della Guida Interiore e delle leggi che permettono di farle fare meglio il “suo” lavoro. Così ho cercato di trasmettere ai miei pazienti e ai lettori l’idea che non c’è da lottare per migliorare, per uscire dai disagi. Ma semplicemente occorre cambiare sguardo. Rimuginare, capire, spiegare i problemi significa renderli cronici
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La svoLta arriva quando meno te Lo aspetti
Non decidere, ascolta te stesso, aspetta: così le energie sconosciute che ti abitano ti portano alla guarigione sentiamo nostro, sentirsi Nulla, senza pensieri, e così via, sono alcuni dei riferimenti su cui ho scritto molto e che Marta ha fatto suoi. “Ascoltandola, ho iniziato
(per utilizzare le sue parole) ad usare uno sguardo diverso. E sa qual è la cosa meravigliosa... Che funziona. Le immagini, i profumi, il non dirmi più dove andare e cosa fare, l’accogliere ciò che arriva mi hanno riportato alla vita. Quest’estate, sono stata anche in vacanza da sola, ho fatto amicizia con la signora solitudine. Alla sera sedute accanto, rimiravamo la volta celeste, ascoltavamo i profumi della notte. Ci sono momenti in cui mi sento un leone, altri un agnello, ma ho compreso che entrambe hanno motivo di esistere e quando arrivano... Cito le sue parole: le faccio entrare nel mio albergo”. Perce-
pire la solitudine, accogliere le contraddizioni, non decidere, aspettare qualcosa che non sappiamo cos’è, affidarsi senza interferire alle emozioni che non ci piacciono sono fondamentali per stare con se stessi, senza dirsi nulla. Più siamo nel Nulla, più qualcosa accade.
“Sono ancora sposata, non mi chiedo se lo lascerò o meno, ma lo sguardo si sposta su ciò che mi piace, su ciò che mi appassiona. La mia anima saprà qual è la cosa più giusta per me, del resto è un frammento di eterno, nessuno potrebbe
saperne più di lei. Viaggio nel mio mondo di fiabe, immagino, ho il mio rifugio fatto di deserto e di cielo di stelle”.
il sapere degli alchimisti
La lettera di Marta cita il proprio albergo… è un tema che ho preso da Rumi, il grande mistico medievale, quando consigliava di trattarci come portieri d’albergo. Un buon portiere non manda via coloro che bussano alla sua porta. Così devo trovare dentro me stesso una stanza per l’ira, una per il desiderio, una per la tristezza, una per l’orgoglio. Rumi sapeva come nessuno che siamo l’Oceano in una goccia: spesso ho fatto l’esempio dei cubetti di ghiaccio. Ognuno di noi si sta sciogliendo nell’acqua primordiale, nell’Oceano e non lo sa. Passiamo il tempo a studiare se il mio cubetto è migliore del tuo, a chi assomiglia, se è abbastanza in linea con i social… Dimenticando che noi siamo l’acqua… Una vita dedicata al cubetto svanisce attimo dopo attimo, perché si scioglie. Dire che la propria anima è “un frammento di eterno” è ragionare come gli Alchimisti. “Gli alchimisti condividevano l’antico principio della filosofia naturalistica monistica secondo il quale tutte le materie avrebbero una stessa origine e deriverebbero da una sostanza origina-
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ria materiale. Da ciò conseguiva la loro convinzione che un metallo potesse trasformarsi in un altro o, più generalmente, una sostanza in un’altra”. (S. Sambursky, Il sentimento del colore, Red Edizioni, pag. 29). Le cose avvengono a nostra insaputa e si trasformano senza il nostro parere. Noi, come dice Marta, dobbiamo solo constatare le cose che ci arrivano, senza commentarle. Non c’è da decidere se stare o no con il marito, c’è da ascoltare
se stessi con un altro orecchio e un altro sguardo, come Marta ha ben compreso. Tutto era già dentro il mondo interiore di Marta, come quel libro che era lì da anni.
“Un anno fa, quando per caso vidi uno dei suoi video, mi ritornò alla memoria il libro dimenticato più di 15 anni fa in un angolo della casa. Chissà... forse la sua funzione era il preannunciarmi il suo prendermi per mano e portarmi alla guarigione”. Le cose sono già dentro di noi… poi si rivelano, ci curano e infine ci guariscono.
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capitolo 3
Innamorati
di te
quando una relazione finisce, dare la colpa a una causa esterna è un’illusione che cronicizza la ferita. in realtà la crisi spinge a incontrare nuovi lati di sé e quindi nuovi percorsi
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ualche giorno fa ero a Roma e mi è capitato di incontrare una star televisiva, una donna di più di 50 anni, che aveva il viso deformato dal silicone. Erano le dieci di sera, ma portava gli occhiali scuri: nel vedermi ha biascicato “sto
benissimo, beh non proprio, con quello che mi è successo nei mesi scorsi, come tu sai”. No, non sta-
va bene… si vedeva. È di moda tra le star portare gli occhiali scuri di sera, forse per non mostrare le borse sotto gli occhi (anche se la blefaroplastica le fa sparire…) o forse per imitare un personaggio speciale, mitico, come le attrici degli anni storici di Cinecittà o di Hollywood.
Non parlo di questo incontro per evidenziare una critica nei confronti dei miti della tv, piuttosto per soffermarmi sulla nostra capacità di vedere noi stessi. La psicoterapia, almeno quando vuole scrutare la profondità dell’essere che ci abita fin dove ci è permesso, la intendo come il regno dello sguardo. Cosa si potrebbe chiedere a uno psicanalista di più che essere un occhio della profondità? Di vedere quello che tu non vedi di te… Nel volto di quella figura televisiva, che ho incontrato, leggevo il terrore, il panico, la paura. Era persa e gli occhiali scuri dicevano “non voglio essere vista, non voglio che mi guardino negli occhi”. Sapevo che nella sua vita erano accadute cose spiacevoli, cose di cui avevano parlato i giornali, cose forse da cui
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Illustrazione di Alberto Ruggieri
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capitolo 5
Perché non
mi vado bene? chi si sente insoddisfatto o non sa cosa vuole può cadere nel circolo vizioso del senso di colpa e dell’autocritica. accade a isabella e a tanti altri. ma cercare di correggersi non è la via d’uscita
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ei gruppi del giovedì c’è un esercizio che spesso faccio fare. L’ho chiamato “Nessuna volontà”: si basa sul fatto che, mentre tutti vorrebbero prendere in mano la loro vita e condurla verso quelli che credono i loro obiettivi, in realtà io penso che i nostri progetti siano quasi sempre “falsi scopi” con cui riempiamo di illusioni il nostro mondo interiore. Ma le illusioni sono sostanze chimiche nel cervello, sottili ma sempre materiali. Ci annebbiano, ci impediscono di compiere la cosa più importante nella vita: le azioni nitide, spontanee. La vita cambia radicalmente se diventiamo “puro sguardo”, senza commenti e soprattutto senza l’intenzione di cambiare le cose, di trasformare la nostra vita.
Nessuna volontà di cambiare niente… una relazione difficile, la tristezza, la paura, la rabbia, i comportamenti sbagliati. Molti commentano: ma così facendo non c’è più il libero arbitrio, non sono più io il protagonista della mia vita. In realtà quella che noi chiamiamo la volontà è un’altra grande illusione. Non ho mai visto cambiare le cose perché ci siamo sforzati, ho visto invece più volte la frustrazione legata al fatto che, nonostante gli sforzi, il mio potere volitivo non ha funzionato, non ha prodotto effetti. È l’atteggiamento mentale la sola vera volontà agente, non l’imporsi di ottenere un risultato a tutti i costi, non l’incaponirsi per arrivare alla meta. Il grande alchimista Giuliano Kremmerz chiarisce molto
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