Via le infiammazioni e dimagrisci subito

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POSTE ITALIANE S.P.A. SPED. IN ABB. POST. - D.L. 353/2003 (CONV. IN L.27/02/2004 N°46) ART. 1, COMMA 1, LO/MI

RIZA

Bimestrale Marzo/Aprile 2020 Numero 23 - € 4,90 Italia

extra P.I. 10/03/2020

Nuovo

SCONFIGGI LA VERA CAUSA DEL GRASSO PROFONDO

VIA LE INFIAMMAZIONI E DIMAGRISCI SUBITO I risultati sono immediati ECCO I VANTAGGI CHE OTTIENI • Riattivi il metabolismo e perdi i chili più difficili • Vinci la ritenzione idrica e sciogli i ristagni • Snellisci il girovita e perdi una taglia

Segui la dieta che funziona in sette giorni Cover DimagrireExtra OK.indd 1

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SOMMARIO

Vinci le infiammazioni TORNI PAG. 8

PAG. 19

COS’È L’INFIAMMAZIONE

Un disturbo silenzioso che mette a rischio la linea Vinci quel fuoco nascosto

P.8 che ti fa dimagrire

Scopri quali sono i fattori

I COMPORTAMENTI DA SEGUIRE

Le dieci buone regole per sfiammare e dimagrire

Se vuoi appiattire il punto vita

P.20 in fretta evita l’eccesso di zuccheri Metti sempre nel carrello della spesa

P.10 che infuocano i tessuti

P.22 i nutrienti “estintori”

P.14 Se spegni le infiammazioni

P.26 il metabolismo vola

il corpo funziona meglio

P.16 Puoi riconoscere le spie d’allarme con un test

Fai scorta di Omega 3: Se vuoi dimagrire,

P.28 devi stare alla larga dai grassi P.30 L’acqua è l’arma più efficace per spegnere il fuoco

P.34 Riconosci le intolleranze

che infiammano e ingrassano

P.36 Proteggi il tuo intestino la pancia se ne va

P.38 Meno glutine

e dici addio all’adipe

P.42 Elimina il sale e ti liberi dalla ritenzione

Con l’attività fisica

P.44 stimoli l’ormone dimagrante 4

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IN


NI

IN FORMA E IN SALUTE SUBITO PAG. 47

PAG. 73

I programmi per ridurre infiammazioni e girovita

Tanti piatti per fare il pieno di cibi sfiammanti

LA DIETA ADATTA

LE RICETTE SUPER DIMAGRANTI

Il menu settimanale per un

P.74 Antipasti

Elimina dal menu i cibi irritanti:

P.76 Primi piatti

P.48 metabolismo più snellente P.52 ti depuri e diventi magra

Vuoi una scossa metabolica?

P.54 ecco le tue 24 ore detox Il semi digiuno mette

P.58 al tappeto le infiammazioni

P.78 Secondi piatti P.80 Dolci

E in più ricorri alle soluzioni green:

P.62 ti aiutano a perdere peso

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Le cause del sovrappeso

VINCI QUEL FUOCO NASCOSTO CHE TI

FA DIMAGRIRE

UNO STATO INFIAMMATORIO CONTINUO NEL TEMPO METTE A RISCHIO IL NOSTRO SISTEMA IMMUNITARIO E PUÒ CAUSARE PROBLEMI ALLA LINEA. ECCO PERCHÉ È BENE PRENDERSENE CURA SUBITO

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a un po’ di tempo hai messo qualche chilo che proprio non riesci a mandare giù? Hai un vago senso di acidità dopo i pasti e l’intestino è in disordine? Anche la stanchezza, ultimamente, si presenta con maggiore frequenza? Se è così, devi sapere che questi sintomi possono avere un denominatore comune, che gli esperti chiamano “infiammazione cronica sistemica di basso grado”. Detto con parole semplici, è uno stato di infiammazione latente, che non si risolve mai fino in fondo e mantiene il sistema immunitario in costante stato d’allerta. L’infiammazione, in quanto tale, non è una malattia: è una naturale e necessaria reazione delle nostre difese rispetto ai nemici - germi, batteri, virus, anche sostan-

Acuta e cronica: ecco le differenze ● L’INFIAMMAZIONE ACUTA: è una difesa dell’organismo messa in atto, per esempio, a seguito di infezioni, lesioni e traumi. Insorge rapidamente ed è di breve durata. ● L’INFIAMMAZIONE CRONICA: è dovuta allo stile di vita e agli errori alimentari, che a loro volta la provocano, generando un circolo vizioso. È di lunga durata perché le cause che ne sono all’origine perdurano nel tempo. A sostenerla sono le cellule del sistema immunitario, che producono citochine infiammatorie. È quasi sempre silente e non dà sintomi evidenti, anche se organi e tessuti subiscono modifiche metaboliche e funzionali.

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Chi ne soffre non accusa disturbi specifici L’infiammazione cronica è detta anche infiammazione di basso livello. L’aspetto più subdolo è rappresentato dal fatto che chi ne soffre non accusa disturbi specifici. Mancando alcune caratteristiche tipiche dell’infiammazione acuta (come il dolore e il rossore) la persona infiammata non percepisce la sua condizione. ze alimentari, agenti chimici e farmaci - che possono in qualche modo aggredire l’organismo. Tuttavia, la nostra quotidianità (intesa come stile di vita, compreso lo stress cronico) e le conseguenti alterazioni metaboliche che ne derivano sollecitano di continuo il sistema immunitario che, restando in una situazione di allarme, spingerà l’infiammazione a diventare un processo cronico. È evidente che, in casi come questi, le difese chiamate costantemente in prima linea tenderanno a indebolirsi. E quando si tratterà di scendere in campo per qualcosa di più importante, risulteranno meno efficienti. Ecco perché oggi la medicina ritiene che l’infiammazione cronica di basso grado sia l’anticamera di malattie più complesse, dall’artrite all’osteoporosi, dal diabete fino al sovrappeso. Ed ecco perché eliminarla subito, sul nascere, è fondamentale per la nostra salute.

Crea un ambiente inquinato L’infiammazione è sia causa sia conseguenza di un accumulo di scorie nei tessuti. Uno stato infiammatorio costante aumenta la produzione di scarti che si depositano nel tessuto connettivo, nelle articolazioni e nei muscoli. In condizioni normali, il corpo reagisce facendo appello a sofisticati sistemi di drenaggio che si trovano principalmente nei reni, nel sistema linfatico e nella pelle. Tuttavia, se il carico di tossine è elevato, queste si accumulano nella matrice connettivale, dove risiede quella parte del sistema linfatico incaricata della formazione degli anticorpi.

SCONFIGGI IL PROBLEMA QUANDO L’INCENDIO INIZIALE SCATENATO DALL’INFIAMMAZIONE NON SI SPEGNE COMPLETAMENTE, RESTA ATTIVO, IN MODO SUBDOLO, FINO A CRONICIZZARSI

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Le cause principali

QUALI SONO I FATTORI

CHE INFUOCANO I TUOI TESSUTI? TRA I RESPONSABILI SPICCANO CATTIVA ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA POCO SALUTARI, TRA CUI LA SEDENTARIETÀ

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he cosa alimenta questo fuoco in modo costante? La prima cosa da considerare è sicuramente la componente genetica. C’è chi nasce con un terreno fertile, per così dire, e quindi con una predisposizione maggiore a sviluppare “incendi” e a mantenerli attivi nel tempo. Molto però fanno anche le nostre abitudini di vita. Chi pratica regolarmente attività fisica, mangia quantità moderate di zuccheri e grassi e non ha problemi di chili di troppo, anche se sembrerà banale dirlo, è maggiormente salvaguardato dal “rischio infiammazione”.

Il più pericoloso è il grasso addominale Non tutto il grasso è uguale e non tutto il grasso infiamma allo stesso modo. Quello localizzato a livello addominale ha dimostrato di essere in grado di generare una maggior quantità di infiammazione. Il grasso viscerale, rappresenta un’importante fonte d’infiammazione sistemica; contiene anche macrofagi, cellule immunitarie capaci anch’esse di attivare i processi infiammatori. In una recente ricerca condotta in Brasile su 95 donne in post menopausa è stato verificato il legame tra obesità centrale (ovvero con il grasso che avvolge e circonda gli organi dell’addome) e aumento dei livelli di proteina C-reattiva, uno dei più precisi indicatori dell’infiammazione. Uno dei parametri utilizzati per definire la presenza di grasso addominale è la misurazione della circonferenza della vita, che dovrebbe essere inferiore a 102 cm negli uomini e a 88 nelle donne.

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Il ruolo del microbiota Un ruolo primario lo gioca il microbiota, ovvero i germi che vivono nel nostro intestino. In questo organo il contatto con elementi che arrivano dall’esterno è continuo e ciò provoca una reazione infiammatoria che di solito è controllata e localizzata; in alcune persone, per motivi non ancora chiari, la risposta diventa esagerata, cronica e quindi patologica. Una delle cause dell’infiammazione, infatti, è proprio la dispersione, nel circolo ematico, di alcuni batteri dell’intestino, per via di un cattivo funzionamento della mucosa intestinale. Secondo gli esperti, tale “disfunzione” sarebbe dovuta a un’alterazione della flora batterica, cioè del microbiota intestinale.

Le abitudini “errate” che aumentano le tossine L’eccesso di tossine acide è dovuto in gran parte a errori nell’alimentazione e nello stile di vita. Alcune abitudini si rivelano dannose per la salute e per la linea proprio per questo motivo. Ecco, dunque, un elenco degli atteggiamenti dannosi a cui bisogna prestare particolare attenzione e che si dovrebbero evitare se non si vuole intasare l’organismo di scorie nocive e particolarmente ingrassanti.

Troppi zuccheri nel piatto Un’alimentazione sbilanciata e ad alto indice glicemico, ovvero eccessivamente ricca di carboidrati e zuccheri raffinati, è sicuramente una causa importante o comunque un’aggravante di uno stato infiammatorio. Il nostro corpo si ribella contro il “carburante“ di scarsa qualità che gli forniamo ogni giorno. In particolare, questo succede se la nostra dieta è troppo ricca di zucchero, o carica di cibi raffinati e di alimenti industriali con oli vegetali del tipo Omega 6.

Anche le intolleranze infiammano Quando si consumano alimenti di cui il corpo è stato sovraccaricato e che risultano sgraditi, come reazione di difesa vengono prodotte delle citochine, sostanze infiammatorie. Un eccesso di citochine crea uno stato di infiammazione permanente che accresce la formazione di cellule adipose, favorisce l’accumulo di ristagni nelle cellule e rallenta le attività metaboliche. Così il corpo comincia a gonfiarsi soprattutto nella zona addominale e via via il gonfiore lascia posto all’adipe. La scienza ha dimostrato che una particolare citochina, la resistina, prodotta dal tessuto adiposo e dalle cellule infiammate, oltre a causare accumulo di grassi, aumenta l’infiammazione. A sua volta l’infiammazione attrae altre cellule che secernono resistina e molecole infiammatorie.

Mangiare raramente frutta e verdura.

Bere meno di due litri di acqua o tisane al giorno.

● Assumere ● Mangiare

bevande alcoliche abitualmente.

poco nella prima parte

della giornata (specie a colazione). ●

Fare spesso ricorso a cibi pronti e snack.

Mangiare in due soli pasti quotidiani, senza spuntini nel corso della giornata.

Consumare di frequente carni rosse o insaccati.

Fare largo consumo di dolci, gelati e cioccolato.

Dormire meno di 6 ore per notte.

Fumare più di 10 sigarette al giorno.

Praticare poco movimento o attività fisica.

Consumare di frequente junk food, esagerare con carne e salse.

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Le cause dell’infiammazione

ANCHE ORMONI E STRESS INFIAMMANO L’ORGANISMO:

ecco cosa provocano

L

e alterazioni ormonali collegate all’infiammazione cronica coinvolgono soprattutto tre ormoni pro-infiammatori: l’insulina, gli eicosanoidi pro-infiammatori e il cortisolo. L’anomala produzione di questi ormoni è, ancora una volta, collegata allo stile di vita e in particolare a un’alimentazione non adeguata e allo stress eccessivo.

L’eccesso di insulina: starter di focolai L’insulina è l’ormone che, regolando la concentrazione della glicemia, permette l’adeguata distribuzione di glucosio nelle cellule tissutali. L’eccesso sarà accumulato, sotto forma di trigliceridi, nel tessuto adiposo. Livelli elevati di insulina nel sangue causano anche un aumento della produzione di acido arachidonico (AA), starter dell’infiammazione silente. Il tessuto adiposo sarà caratterizzato dalla presenza di cellu-

le infiammatorie, come l’interleuchina-6 (IL-6), e da un aumento della PCR. Ciò che va evitato è il cosiddetto “picco glicemico”, ovvero il consumo di alimenti ricchi di zuccheri che innalzano in fretta il livello di glucosio nel sangue.

Eicosanoidi: aumentano quelli “cattivi Esistono due tipi di ormoni eicosanoidi, quelli che favoriscono l’infiammazione (pro-infiammatori come l’acido arachidonico AA) e quelli che la combattono (antinfiammatori come l’acido eicosapentaenoico o EPA) e stimolano la guarigione. È possibile mettere in atto alcune mosse per contrastarne la produzione, la più semplice è seguire una dieta ricca di grassi Omega 3 a catena lunga (presenti nell’olio di pesce) e povera di acidi grassi Omega 6 (contenuti in oli vegetali come quelli di mais, soia e girasole).

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I SINTOMI PIÙ COMUNI I SINTOMI PIÙ COMUNI DELLO STRESS CRONICO SONO: NERVOSISMO, MAL DI TESTA, GASTRITI, INSONNIA, BATTITO ACCELERATO, STANCHEZZA E FORTE SUDORAZIONE

Il magnesio per rilassarti

Le tensioni accrescono il logoramento del corpo Quando lo stress dura a lungo è un problema. Un aumento costante dei mediatori chimici dello stress provoca un logoramento dell’organismo. Consuma, in particolare, le riserve di magnesio, che è un antinfiammatorio naturale. Un eccesso di stress persistente distrugge l’equilibrio fra neurotrasmettitori e ormoni e produce a cascata conseguenze a livello psichico con un incremento dell’ansia e un abbassamento del tono dell’umore e problemi anche a livello fisico con tachicardia, gastrite, pressione alta e anche sovrappeso. L’aumento di cortisolo infatti stimola, come reazione di difesa, l’accumulo di adipe nella zona addominale: il cosiddetto grasso viscerale profondo che produce citochine infiammatorie. Al contempo viene secreta più grelina, un ormone che ha la doppia funzione di stimolare l’appetito e di calmare l’ansia.

Il magnesio agisce sull’ipotalamo, la nostra centralina di controllo delle funzioni neurovegetative. Quando si è sotto stress il nostro organismo tende a consumare le proprie riserve di magnesio e una carenza di questo minerale ci rende ancora più esposti agli effetti negativi della tensione fisica e psicologica. Compensa allora con un’integrazione di magnesio citrato di facile assorbimento e disponibile in polvere da sciogliere nell’acqua (in genere la dose corrisponde a un cucchiaino).

Il cortisolo: tienilo sotto controllo Qualunque tipo di stress, se prolungato nel tempo, causa la produzione di eicosanoidi proinfiammatori e quindi produce uno stato infiammatorio. L’organismo reagisce stimolando le ghiandole surrenali a produrre grandi quantità di cortisolo, uno dei più importanti ormoni antinfiammatori, antagonista degli eicosanoidi proinfiammatori. Anche un’iperproduzione continua di cortisolo, tuttavia, può avere conseguenze serie sulla salute, provocando alla lunga un aumento della resistenza all’insulina (causa di sovrappeso).

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Le conseguenze positive

SE SPEGNI

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IL CORPO F PER DOMARE LE FIAMME BISOGNA B E N E FICIO PE R LA LI N EA, MA

C

i sono molti motivi per spegnere l’infiammazione cronica. L’infiammazione di basso livello è oggi considerata la base biologica all’origine di numerose malattie. Si tratta soprattutto di quelle metaboliche e cardiovascolari, ma ci sono sempre più evidenze della correlazione tra uno stato flogistico di basso grado e la genesi dei tumori, così come di quelle patologie chiamate autoimmuni, che sono cioè originate da una disfunzione del sistema immunitario che aggredisce cellule del corpo scambiandole per nemiche della salute. A queste malattie dobbiamo poi aggiungere quelle degenerative, che probabilmente sono strettamente correlate con la difficoltà di eliminare le tossine dall’organismo, favorendone così un accumulo tossico.

BASTA IL 5% DI PESO IN MENO BASTA UN CALO DI PESO DEL 5% NELLE PERSONE OBESE PER RIDURRE GLI INDICI INFIAMMATORI, IN PARTICOLARE IL RISCHIO DI SVILUPPARE PATOLOGIE CARDIOVASCOLARI

Eliminare l’adipe diminuisce la predisposizione al diabete Il primo distretto corporeo che subisce le conseguenze di uno stato infiammatorio perenne è quello digestivo. Gli stati flogistici possono in prima battuta aggredire lo stomaco, alterando la secrezione acida e causando così disturbi sia alla mucosa dello stomaco stesso sia a quella dell’esofago, in caso di reflusso. Andando a scendere lungo il percorso digestivo è abbastanza chiara la correlazione tra infiammazione di basso grado e varie forme di colite. La sindrome del colon irritabile è la prima, a cui si può poi associare quella ulcerosa e anche il morbo di Crohn. La malattia emorroidaria è un altro segnale di corpo infiammato e non a caso tutti i sintomi tipici si presentano in questa parte del retto.

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PRI ANC


ORA LE INFIAMMAZIONI

O FUNZIONA MEGLIO

NA MA

PRIMA DI TUTTO CORREGGERE LA DIETA, CON UN IMMEDIATO ANCHE PER GLI ORGANI, LE ARTICOLAZIONI E I TESSUTI

Anche sovrappeso e ritenzione se ne vanno facilmente… Un corpo sottoposto a un continuo processo infiammatorio cerca di liberarsi dalle tossine, usando l’acqua contenuta nella struttura cellulare stessa come “solvente” per diluirle e renderle meno tossiche. Questo fenomeno va a costituire il fenomeno della ritenzione idrica, che è di per sé la conseguenza dell’infiammazione dei tessuti adiposi. Ecco perché, spegnendo il fuoco, gli effetti benefici si vedono anche su microcircolo e ritenzione idrica.

La proteina allarme Come capire se sei infiammato cronico? Esiste un esame specifico, detto PCR, che misura la concentrazione nel sangue della proteina C-reattiva, il marker dell’infiammazione. La PCR è una proteina prodotta dal fegato in risposta a una serie di stimoli di tipo infiammatorio e i cui livelli aumentano nel sangue in presenza di una reazione infiammatoria acuta: infatti, essi si alzano entro le prime 8 ore dall’inizio del processo infiammatorio e, in assenza di cure, raggiungono il picco massimo entro 2-3 giorni. I valori normali dovrebbero essere inferiori a 5 mg per litro. Allo stato attuale il dosaggio di questa proteina nel sangue aiuta a stabilire la presenza di un’infiammazione e a monitorare il decorso di un processo infiammatorio durante la cura.

Così risolvi subito i disturbi intestinali Uno degli organi a scontare le conseguenze dell’infiammazione è l’intestino. Se qui si accumulano troppi prodotti di scarto, si formano gas e fermentazioni, i tessuti si infiammano e diventano più permeabili alle tossine alimentari. Si genera uno stato di malessere che alla lunga indebolisce le difese e provoca fenomeni di disbiosi cui spesso seguono allergie o intolleranze alimentari (come la celiachia per esempio).

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