Poste Italiane S.p.A. – spedizione in abbonamento postale – Aut. MBPA/LO-NO/045/A.P./2018- ART.1 COMMA 1- LO /MI - P.I. 30/07/2018
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Bimestrale Agosto/Settembre 2018 n.13 - € 4,90 Italia
SCELGO DI STARE BENE
ULTIME SCOPERTE PERÈVINCERE IL MALE PIÙ DIFFUSO LOLE DICE LA SCIENZA: DIMAGRIRE IL VERO ELISIR DI SALUTE E LUNGA VITA
Liberati subito dall’incubo del
MAL DI SCHIENA
MEGLIO USARE MENO MEDICINE! Ecco le nuove tecniche per sconfiggerlo definitivamente
Le posture giuste salvano la colonna • Gli esercizi per ogni tipo di dolore • Come disinfiammare le vertebre • Scaricare le tensioni con dolcezza
LE CAUSE CHE NON IMMAGINI Può dipendere anche dall’intestino
Fai il test Scopri di che tipo è il tuo dolore
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a pag. 16
Le nuove cure
Psico strategie
Ecco cosa svelano gli studi più recenti
Il segreto è avere una mente più elastica
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SOMMARIO L’EDITORIALE DI VITTORIO CAPRIOGLIO 3 Rimettere se stessi al centro scaccia il mal di schiena
COM’E FATTA LA NOSTRA COLONNA 6 La schiena: forte come
LE CAUSE IMPREVEDIBILI 24 Può essere un segnale
METTI KO LA CERVICALGIA 44 Attacco di cervicale,
L’ETÀ CRITICA DEL DISTURBO 26 Dopo la menopausa la
LA CORREZIONE DELLA POSTURA 46 Educazione posturale:
della fibromialgia?
schiena rischia di più?
da dove iniziare?
una roccia, flessibile come un giunco
SONNI TRANQUILLI 52 Come proteggere la
I NUMERI DEL MAL DI SCHIENA 10 È un problema
colonna dormendo?
USA BENE IL CELLULARE 54 Mal di schiena da tablet:
per il 60% degli italiani
TANTI TIPI DI DOLORE 12 È un fastidio passeggero o non ti dà tregua?
cosa dà più sollievo?
cosa fare?
IL PROGRAMMA ANTI ARTROSI 28 È possibile rigenerare le articolazioni?
CORPO TESO MENTE ANNODATA 32 Quanta parte hanno le emozioni?
LE CONTROINDICAZIONI DEI FARMACI 36 Pillole? Meglio di no, 14
In base alla parte colpita ha un nome diverso
IL TEST DI AUTOANALISI 16 Di che tipo è il tuo mal di schiena?
LE CAUSE PRINCIPALI 18 Perché ti viene la sciatica? I DOLORI OSSEI 22 Dolore inspiegabile?
ecco perché
IL POTERE DELLA MENTE 38 Il cervello è più potente degli analgesici?
I RIMEDI NATURALI CHE SCACCIANO IL DOLORE 40 Dove ti fa male? Ecco la pianta che fa per te
Forse è osteoporosi
LE BUONE ABITUDINI DA PRENDERE 56 Il dolore ti tormenta?
Vai a scuola che ti passa
IMPARA A MUOVERTI 58 I Sì e i NO
dei movimenti corretti
IL FISIOTERAPISTA IN CASA 62 La gym posturale? Come lavarsi i denti
LA OFFICE GYM 64 Stiracchiarsi in ufficio
per rieducare la colonna
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Direttore responsabile: Vittorio Caprioglio Direttore generale: Liliana Tieger Progetto grafico: Roberta Marcante Immagini: Fotolia, 123rf, Shutterstock
LE MANOVRE BENEFICHE 66 Quando è necessario l’aiuto dell’osteopata?
I TRATTAMENTI CHE DANNO SOLLIEVO 68 I massaggi funzionano:
Ha collaborato per i testi: Stefania Conrieri Con la consulenza scientifica di: Dottor Raffaele Morelli medico, psichiatra, psicoterapeuta Dottor Vittorio Caprioglio medico, psicoterapeuta Dottoressa Daniela Marafante medico, psicoterapeuta
sì oppure no?
GLI EXTRA IMMANCABILI 72 I 5 alleati in più dalla natura
Direttore pubblicità: Doris Tieger Ufficio pubblicità: Luisa Maruelli, Ugo Scarparo Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello Responsabile ufficio tecnico: Sara Dognini Ufficio Abbonamenti: Maria Tondini, Clarissa Cazzato
I MOVIMENTI DOLCI SALVA SCHIENA 74 Praticare il Pilates dà benefici o no?
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Il Qi Gong rende più forti le articolazioni? Autorizzazione del tribunale di Milano n° 4 del 10/01/2017
L'ALIMENTAZIONE COME MEDICINA 78 Quali sono i 5 migliori
ISSN 2531-3371 EDIZIONI RIZA s.p.A Via Luigi Anelli, 1 - 20122 Milano www.riza.it - info@riza.it Stampato da Elcograf S.p.a. - Via Mondadori, 15 - 37131 Verona Distribuzione per l’Italia: SO.DI.P. “Angelo Patuzzi” S.p.A., Via Bettola n° 18, 20092 Cinisello Balsamo (MI)
cibi per la salute della schiena?
Tutti i diritti riservati. Questa pubblicazione è protetta da copyright ©. Nessuna parte di essa può essere riprodotta, contenuta in un sistema di recupero o trasmessa in ogni forma e con ogni mezzo elettronico, meccanico, di fotocopia, incisione o altrimenti senza il permesso scritto dell’editore.
CHI SI FERMA È PERDUTO 80 Va bene qualsiasi sport
Le informazioni contenute nella presente pubblicazione sono a scopo informativo e divulgativo: pertanto non intendono sostituire, in alcun caso, il consiglio del medico di fiducia.
per prevenirlo?
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le cause principali
Perché ti viene il mal di schiena? Nella classifica dei responsabili, ai primi posti, ci sono soprattutto movimenti bruschi e distratti. Anche stare a lungo in una posizione scorretta aumenta il pericolo di lombalgia. Da non sottovalutare poi le più innovative teorie sulle cause psicologiche
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La colpa è di un’ernia del disco
ella maggior parte dei casi il mal di schiena non è determinato da fattori “strutturali”. A eccezione di disturbi conseguenti, ad esempio, all’osteoporosi (come fratture discali), il problema è frutto di stress, tensioni accumulate e soprattutto abitudini posturali sbagliate: l’origine muscolare è infatti la più frequente. A volte, il mal di schiena può essere il frutto di un insieme di fattori. L’esperto inglese David Rogers spiega: «Il più delle volte non è possibile diagnosticare quale specifica parte nella schiena sta causando il vostro dolore. Quindi, in questo caso, a meno che non abbiate uno dei fattori noti per causare dolore, il mal di schiena sarà classificato come “non-specifico” che significa che è causato da una serie di fattori diversi, tutti strettamente legati alla personale esperienza».
Tra una vertebra e l’altra vi è il disco intervertebrale, una specie di cuscinetto che ha il ruolo di ammortizzare le forze che arrivano alle vertebre. Se questo è usurato o indebolito a causa di movimenti di flessione ripetuti o per posture scorrette, il nucleo polposo sporge (protrusione) o esce (ernia vera e propria) attraverso l’anello fibroso, toccando un nervo che si infiamma e causa un dolore che può irradiarsi agli arti. Si parla di dolore sciatico se scorre lungo la gamba, arrivando fino al polpaccio o al piede, e di dolore crurale se corre lungo la coscia sul davanti. Spesso l’ernia si risolve spontaneamente nell’arco di poco tempo, seccandosi. Poi viene assorbita dai macrofagi, cellule del sistema immunitario. Il medico può
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Quando è il cervello a scatenarlo Un approccio nuovo e radicale è stato avanzato per dire che, per curare la schiena, il punto di partenza deve essere... il cervello. Ad avanzare l’ipotesi sono due medici che lavorano al Royal Orthopaedic Hospital di Birmingham, David Rogers, fisioterapista con oltre 20 anni di esperienza nel curare problemi muscolo scheletrici, e Grahame Brown, specializzato nel trattamento di persone con dolore persistente. Non nei muscoli, non nelle ossa, ma nel sistema nervoso centrale sarebbe dunque da ricercare il problema. «Quello che abbiamo verificato - spiega il dottor Rogers - è che fattori psicologici come la paura, la perdita di fiducia, svolgono un ruolo importante nel mal di schiena». Il dolore in qualche modo si autoalimenta, con la complicità del nostro cervello e di un sistema di allarme che ci fa evitare quello che abbiamo associato a una possibile causa di sofferenza. Si creano “abitudini cerebrali” che sono rinforzate dal fatto che si tendono a evitare movimenti che, invece, sarebbero utili a stare meglio. Si dovranno quindi creare nuove abitudini che sostituiscano quelle precedenti.
Se l’origine risiede nell’intestino
prescrivere antinfiammatori e/o cortisonici. Nei casi più gravi bisogna intervenire chirurgicamente.
Hai fatto uno sforzo eccessivo Sottoporre la schiena a sforzi o movimenti eccessivi, distratti e improvvisi aumenta il rischio di sviluppare la sciatica. Un caso frequente è quando si sollevano bruscamente pesi consistenti. Sotto accusa anche sport che prevedono uno stress elevato per muscoli e giunture affrontato senza un adeguato riscaldamento iniziale. Infine la gravidanza, proprio per il peso del feto che aumenta per mesi il carico della colonna, è legata a un’incidenza maggiore del mal di schiena.
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Hai mai pensato che anche disturbi come la stipsi e l’acidità di stomaco potessero riflettersi sulla schiena provocando dolore? Ebbene sì, il cervello controlla l’apparato digerente attraverso i nervi che escono dalla colonna vertebrale. Quindi se l’intestino non funziona bene è possibile sentire male nella zona lombare o se ci sono problemi di digestione avvertire dolore sulle spalle. Una visita specialistica è sempre indicata.
Ti fa male? Respira! Oltre al movimento c’è qualcosa che tutti possono fare, ovunque, a qualsiasi età e che è molto più utile di quanto si possa immaginare: respirare! «Quando il mal di schiena persiste, è facile che i muscoli siano tesi e contratti. Possono così verificarsi improvvisi spasmi di dolore, anche senza ragione. Questi episodi frequenti sono dovuti al sistema nervoso ipersensibile, come una manopola del volume per il dolore che viene alzata di colpo. Gli esercizi di respirazione, come ad esempio il metodo di 7/11 (inspirare contando fino a 7 ed espirare contando fino a 11, attraverso il naso), calmano i nervi e i muscoli che questi servono, rilassando le tensioni e prevenendo gli spasmi improvvisi.
A causa di una postura sbagliata Posture sbagliate e prolungate, allineamenti della colonna non corretti per tempo, possono determinare una maggiore usura delle cartilagini. Bisognerebbe evitare di mantenere a lungo la stessa postura e fare delle pause alzandosi, muovendosi o cambiano posizione ogni 40-60 minuti.
Perché soffri di artrosi Il mal di schiena può essere riconducibile anche all’artrosi ovvero a un’usura progressiva delle cartilagini che perdono la loro funzione di ammortizzatori naturali, frizionano fra loro, perdono elasticità e provocano dolore, limitando anche i movimenti. RIZA Dossier
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l’età critica del disturbo
Dopo la menopausa
la schiena rischia di più? La menopausa e il post menopausa possono comportare una maggiore sofferenza per ossa e articolazioni con ripercussioni sulla schiena. Prendersi cura di sé e attuare le giuste misure preventive aiuta a ridurre il deterioramento delle cartilagini e i dolori
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a risposta a questa domanda è sì e la ragione sta nell’aumento dell’incidenza di artrosi (e di osteoporosi) in questo periodo della vita femminile. Dopo i 50 anni aumenta l’indolenzimento articolare soprattutto alle spalle e alla cervicale. Le piccole articolazioni sono quelle più colpite dal dolore perché tendono a essere maggiormente sollecitate dal peso corporeo o dalle attività (lavorative o non). Tuttavia il mal di schiena in questo periodo della vita femminile non è legato necessariamente al lavoro o alla permanenza davanti al computer ma dipende anche dallo squilibrio ormonale e dal calo degli estrogeni. Gli ormoni femminili infatti influenzano l’attività dei fibroblasti, cellule responsabili della sintesi di collagene, elastina e glicosaminoglicani, tutte sostanze che mantengono la giusta idratazione dei dischi intervertebrali. Già dopo il primo anno di menopausa i dischi si assottigliano con una riduzione dello spazio intervertebrale, che può passare da una media di 1.80 cm, a 35 anni, a 1,40 cm a 55 anni, con una perdita quindi di 3040 mm per spazio intervertebrale. Il sintomo più evidente è una leggera perdita di statura.
Le mosse da seguire per stare subito meglio
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Si può migliorare il mal di schiena in menopausa? Gli esperti consigliano tre strategie fondamentali.
Sintomi e limitazioni articolari diventano più invalidanti in caso di menopausa precoce o di familiarità
• MOVIMENTO: stretching e nuoto Prima di tutto è importantissimo fare esercizio fisico a bassa o media intensità regolarmente. Basterebbe camminare facendo almeno 6.000 passi RIZA Dossier
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Chili in più? La colonna soffre il doppio Perdere peso. È questa la prima cosa che si sentirà dire chi soffre di mal di schiena ed è in sovrappeso. I chili in più non soltanto aggravano il problema, ma possono essere la sua causa scatenante. Sovrappeso e obesità, che spesso peggiorano in menopausa a causa del calo degli estrogeni, possono aumentare la sofferenza della colonna vertebrale, favorire l’artrosi, per non parlare del fatto che chi è fuori forma lo è anche perché pratica poca attività fisica, aumentando così quella debolezza muscolare che concorre a originare il mal di schiena. Secondo l’American Obesity Association il mal di schiena ricorre con frequenza in oltre un terzo della popolazione in sovrappeso: anche la perdita di pochi chili può ridurre il dolore. Sempre secondo i medici americani è il grasso addominale a essere sotto accusa, poiché il peso sposta in avanti il baricentro, disallineando la colonna e creando tensioni lombari.
al giorno, ovvero due camminate da 40 minuti l’una. Chiudendo la sessione di allenamento con un quarto d’ora di stretching. Ottimi anche nuoto e ginnastiche dolci.
Differenze di genere le donne si curano di più
Più attente all’ascolto dei segnali del proprio corpo e alle misure di prevenzione, le donne si preoccupano, si curano e guariscono prima degli uomini. Nell’attività fisica scelgono, più dei maschi, discipline che fanno bene alla salute, dal Pilates allo yoga e sono più interessate alle contromisure più efficaci contro i disturbi. Forse perché, rispetto agli uomini, le donne percepiscono il dolore con maggiore intensità per ragioni ormonali.
• DIETA: Omega 3 e vitamina D Puoi ridurre gli eventuali chili di troppo con una dieta antinfiammatoria a ridotto apporto di zuccheri, farine raffinate e grassi saturi e ricca di cibi alleati delle articolazioni. Servono alimenti con i preziosi Omega 3 (pesce azzurro, olio extravergine di oliva, semi di lino e di chia, noci) ma anche legumi e tanti antiossidanti, dal tè verde ai vegetali colorati di stagione, a spezie come la curcuma e lo zenzero. Fra i latticini, vanno privilegiati quelli fermentati come kefir e yogurt da consumare quotidianamente. Sì due volte alla settimana ai formaggi stagionati, parmigiano in testa, con moderazione, alternati alla ricotta. Con 35 g di parmigiano reggiano forniamo all’organismo ben 400 mg di calcio e una quantità non eccessiva di calorie (135), di sodio (210 mg) e di colesterolo (32 mg). Il pesce azzurro contiene buone quantità di calcio così come crostacei e molluschi. Fra i vegetali fonte di calcio ci sono legumi, ortaggi a foglia verde scura come il cavolo riccio, i carciofi. Anche alghe ed erbe, come tarassaco e ortica, e poi mandorle, semi di sesamo, di girasole e di chia lo contengono. Fondamentale l’apporto della vitamina D che aiuta ad assimila-
re il calcio. Ricaviamo questa sostanza attraverso l’esposizione alla luce e ai raggi del sole. L’olio di fegato di merluzzo è l’alimento naturale che ne è più ricco. Nei casi di maggiore fabbisogno è consigliata l’integrazione con dosi da 1.000 a 4.000 UI. Si può eventualmente integrare la dieta anche con capsule di trifoglio rosso, ricco di fitoestrogeni. • TERAPIA ORMONALE: punta sugli ormoni bioidentici Si è visto che le donne che fanno terapia ormonale sostitutiva naturale, iniziandola subito dopo la menopausa, hanno una riduzione del rischio di artrosi di ben il 60%. La terapia prevede l’assunzione di ormoni bioidentici (sotto forma di cerotti, pillole o capsule vaginali), sostanze prodotte a partire da molecole vegetali come i fitosteroli della soia o della patata dolce, la cui struttura chimica (realizzata in laboratorio) mima quella degli ormoni naturali; la loro azione, però, è più soft. Tali terapie vanno consigliate dal ginecologo, che valuta anche eventuali controindicazioni al loro uso (tumori ormonodipendenti, trombosi, flebiti ecc.). n
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la correzione della postura
Educazione posturale: DA DOVE INIZIARE? “Fatti non fummo per restare seduti, ma per stare in piedi e camminare…” si potrebbe dire parafrasando Dante. Ascoltate le esigenze del vostro corpo, sentite ciò che lo fa stare meglio, cambiate spesso posizione ed evitate quelle storte che gravano sulla struttura
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Un equilibrio da preservare giorno dopo giorno
pesso all’origine di mal di schiena e cervicale c’è una postura scorretta. Nel nostro Paese manca una corretta educazione posturale, soprattutto sul posto di lavoro. Sono davvero pochi a preoccuparsi di come stare seduti alla scrivania nelle lunghe ore che trascorrono in ufficio. Eppure una posizione sbagliata contribuisce alla comparsa del mal di schiena, aumentando lo stress e il malessere sul posto di lavoro.
La colonna vertebrale è il cardine della nostra postura, ossia del nostro modo di disporci nello spazio e adattarci all’ambiente. Una postura è scorretta quando comporta un’accentuazione oppure un annullamento delle naturali curvature della schiena o quando i due baricentri della colonna (uno superiore, rappresentato dalle prime
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Mantenere una postura corretta è “un compito” che va iniziato subito, fin da piccoli. A questo proposito da alcuni anni è attiva, anche on line, la campagna “La schiena va a scuola” promossa dai fisioterapisti posizione (così si muovono tutti i gruppi muscolari e la colonna) ed evitare assolutamente di accavallare le gambe che porta ad assumere posture “storte”. L’adozione delle sedie ergonomiche può renderti le cose più facili. Può essere utile anche effettuare piccoli esercizi di stiramento alla scrivania, fare pause brevi e frequenti (una ogni mezz’ora circa), estendere la colonna tutte le volte che ci si alza dalla sedia. Esistono anche dei software gratuiti (per esempio Exercise Minder) che a intervalli regolari, mentre si sta lavorando al computer, ricordano di effettuare qualche semplice esercizio attivando una finestrella in cui compare l’animazione dell’esercizio da svolgere.
PROVA LE SEDUTE ERGONOMICHE Le sedie ergonomiche sono appositamente studiate per favorire il mantenimento, in modo naturale, dell’asse verticale tra collo e schiena, scaricando il peso dalla zona lombare. Alcune hanno il piano di seduta inclinato in avanti a circa 30° rispetto all’asse orizzontale, con supporti per le ginocchia: si evita così la rotazione posteriore del bacino, contraria alla normale lordosi lombare, e la necessità di ricorrere allo schienale. Altre offrono invece la “seduta dinamica” con una base basculante che consente di dondolare e muoversi in modo che il peso del tronco non venga sostenuto continuamente dalle stesse parti della colonna vertebrale, evitando così schiacchiamenti e pressioni.
Se sei al volante Andare in automobile è uno stress non indifferente per la schiena. Oltre al rischio di adottare una postura scorretta durante la guida ci sono le vibrazioni che trasmettono continue sollecitazioni alla colonna. Per questo è necessario ridurre al minimo l’affaticamento della nostra schiena. • Regola l’altezza del sedile in modo da avere i fianchi allo stesso livello o leggermente al di sopra delle ginocchia.
vertebre dorsali e uno inferiore corrispondente alla terza vertebra lombare) non sono allineati fra loro. Il segnale più classico è il dolore, localizzato più frequentemente al collo, al dorso e alla regione lombare. Tuttavia, una postura scorretta può essere alla base anche di mal di testa, disfunzioni della masticazione (malocclusione dentale, bruxismo, dolore mandibolare) e vertigini. Si possono infatti identificare quattro recettori posturali che se non sono in equilibrio sbilanciano l’impalcatura muscolo-scheletrica: mandibola e denti, occhi, orecchie e piedi. Un problema a carico di una di queste quattro parti del corpo può ripercuotersi sulla colonna.
• La distanza del sedile ti deve permettere di raggiungere il volante senza curvare dorso e collo in avanti. • Le spalle devono essere appoggiate allo schienale e rilassate, così come testa e collo. • Appoggia la parte bassa della schiena al sedile. Se lo trovi comodo puoi usare un cuscino lombare che, creando spessore, consentirà di mantenere la curvatura lombare.
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• Fai attenzione alla retromarcia: la curvatura della colonna e lo sforzo di girare la testa all’indietro sono una delle cause più frequenti di mal di schiena e cervicale.
Devi cambiare frequentemente la tua posizione Quando per motivi di lavoro devi stare seduto a lungo, è opportuno cercare di cambiare spesso RIZA Dossier
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le manovre benefiche
Quando è necessario
l’aiuto dell’osteopata? Molte persone si rivolgono a questo professionista per dolori muscolo-scheletrici salvo poi scoprire che la causa vera della sofferenza non è nella colonna ma in altre zone del corpo, insospettabili. L’osteopatia è complementare al lavoro di altri specialisti fra cui il fisioterapista
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tai dritto con la schiena, tieni su le spalle!”. A tutti è capitato di sentirsi rivolgere questo invito perentorio e di scattare sull’attenti, improvvisamente consapevoli dell’errore posturale di cui ci stavamo macchiando. Ma dura poco: non appena abbassiamo la guardia la schiena torna a curvarsi, le spalle a chiudersi. «La postura è il risultato del nostro stato di salute - spiega l’osteopata Silvia Ratti -. Il corpo fa sempre la cosa che gli crea meno dolore, che gli risulta più comoda. Se ad esempio i muscoli sono troppo deboli per mantenere le spalle nella posizione giusta, allora assumeremo una postura scorretta». Il punto, spiega l’osteopata, è che la postura non è la causa, ma l’effetto: per questo non serve a nulla sforzarsi meccanicamente di “tenere su” la schiena. Bisogna invece intervenire su ciò che a livello muscolo-scheletrico impedisce di assumere naturalmente la posizione ideale. «Correggendo la causa, la schiena recupererà le sue curve naturali senza sforzo», spiega Ratti. problema può anche essere in origine un dolore subdolo, diffuso e costante, che dura per anni. Il soggetto non sa indicare quando è iniziato, perché non c’è stata una fase acuta scatenante, ma si è abituato a percepire un indolenzimento costante che si presenta sempre al mattino o magari che compare ogni sera, pur senza aver svolto attività impegnative dal punto di vista fisico».
Non bisogna abituarsi a convivere con il dolore Non è raro che un paziente che si sottopone a una valutazione osteopatica a causa del mal di schiena non sappia indicare con esattezza quando il dolore è comparso la prima volta. È un esempio classico di un sintomo che, sottovalutato e ignorato per troppo tempo, si è cronicizzato. «Può accadere che si sviluppi un dolore acuto e, passata questa fase, che resti un generale indolenzimento che peggiora con un movimento sbagliato. Il soggetto si abitua a convivere con questa condizione, che diventa cronica - spiega Ratti - Ma la cronicizzazione del
Fattori scatenanti In caso di mal di schiena, lombalgia o cervicalgia, dunque, il quadro è spesso molto più complesso di quanto appare. Il dolore può sì essere aggravato da una postura scorretta, ma questa, a sua volta,
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hanno portato all’insorgere del problema. «Il sintomo è solo la punta dell’iceberg, il problema potrebbe essere altrove - spiega Silvia Ratti -. Ad esempio una rigidità del tratto dorsale può far sì che le forze vengano proiettate sul tratto lombare, peggiorando la compressione dei dischi, oppure può costringere l’area cervicale a “compensare”. Il paziente accuserà dolore alla cervicale o alla fascia lombare, ma in realtà bisogna intervenire sul dorso irrigidito».
Come funziona questa terapia?
L’apparenza inganna
L’osteopatia è consigliata come terapia complementare da affiancare al lavoro di ortopedici, fisioterapisti, odontoiatri ecc. In caso di mal di schiena, lombalgie e cervicalgie l’osteopata può procedere con manipolazioni spinali o dei tessuti molli. «Queste due “categorie” includono numerosissime tecniche e procedure diverse: si può lavorare solo sulle fasce che avvolgono i muscoli, o si possono usare tecniche dolci sulle articolazioni, o ancora tecniche cranio-sacrali… Non c’è mai un solo modo di procedere e la valutazione osteopatica serve appunto a decidere come agire, in base allo stato di salute e all’età del paziente e all’origine del problema», spiega Ratti. Il numero di sedute necessarie è ovviamente variabile, ma in media si parla di 4-5 appuntamenti a cadenza settimanale.
In base a una ricerca effettuata dal Registro degli osteopati d’Italia il 70% delle persone si rivolge all’osteopata per curare dolori muscolo scheletrici salvo poi scoprire che il dolore non ha a che fare né con i muscoli né con lo scheletro. È il caso di pazienti con cicatrici lombari importanti, con marcati disturbi digestivi o che hanno subìto un parto cesareo: i loro tessuti molli sono meno mobili e questo può aggravare i sintomi dolorosi a carico della schiena. «La visione osteopatica del corpo è olistica - afferma Ratti -: una disfunzione interessa sempre tutto l’organismo, e non solo la parte del corpo in cui si presenta il sintomo. Anche la componente psicologica è importante».
Un tris irrinunciabile L’osteopatia è utile per risolvere le disfunzioni a carico della schiena o ridurre lo stato infiammatorio tipico delle discopatie, ma, avvisa Ratti, deve accompagnarsi a un altro elemento. Anzi, due. «Affinché il trattamento abbia un’efficacia a lungo termine è fondamentale che la terapia manuale sia associata a un rinforzamento muscolare - dichiara -. Altrettanto fondamentale è il cambio di stile di vita, che include vari aspetti: evitare il sovrappeso, praticare un’attività fisica, usare scarpe ergonomiche, sedie, pc e scrivanie adeguate». n
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è determinata da disfunzioni “nascoste” che sbilanciano la distribuzione delle forze o magari costringono alcuni muscoli a compensare il lavoro che altri non riescono a fare. Lo scopo del trattamento osteopatico è appunto quello di andare alla ricerca delle cause posturali e biomeccaniche che, negli anni,
Per avere la sicurezza di affidarsi in buone mani è meglio rivolgersi a un professionista iscritto a un’associazione di categoria come il Roi o l’Apo. Al termine della seduta dovrà rilasciare fattura RIZA Dossier
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GLI EXTRA IMMANCABILI
I 5 alleati in più DALLA NATURA Fra i diversi rimedi naturali indicati contro i problemi osteoarticolari ce ne sono cinque particolarmente efficaci e di uso comune. Ecco quali sono e come usarli al meglio
1. Curcuma Antinfiammatoria e antidolorifica
In polvere o come integratore
Gli studi farmacologici hanno messo in luce le grandi proprietà antinfiammatorie e analgesiche della curcumina (il principio attivo della curcuma) paragonabili a quelle del cortisone e del fenilbutazone (un altro potente analgesico e antinfiammatorio) senza però la tossicità di questi ultimi. Alcuni studi hanno dimostrato gli effetti antinfiammatori di questa spezia anche nella cura della fibromialgia (una malattia caratterizzata da dolori muscolari diffusi), dell’artrite e dei reumatismi.
Puoi usare la spezia sui tuoi piatti spolverizzandone fino a 2 cucchiai al giorno. Come trattamento esterno aggiungi 10 gocce di olio essenziale di curcuma a 4 cucchiai di olio vegetale da massaggio o di crema a base di arnica e usa il composto per massaggiare le zone doloranti. Attenzione perché la curcuma macchia la pelle e i tessuti. Per sfiammare in fretta la zona puoi anche assumere la curcuma come integratore in estratto secco standardizzato, 300 mg, due tre volte al giorno.
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2. Argilla
3. Artiglio del diavolo
Dà sollievo ai muscoli dolenti
Il frutto che rapisce il male
Anche la polvere di argilla (la verde ma anche la rossa, il tipo giallo e quella blu) è usata per lenire i dolori alle articolazioni, di ogni natura. L’argilla verde e quella rossa sono antinfiammatorie, quella blu viene usata in caso di muscoli indolenziti e dolori articolari. La gialla è usata contro i dolori da affaticamento su schiena, collo e colonna vertebrale.
L’Artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) è una pianta della famiglia delle Pedaliacee, dalla cui radice si ricavano rimedi ricchi di principi attivi che agiscono sull’apparato osteoarticolare con attività antidolorifica e antinfiammatoria. Puoi usarlo come crema o gel direttamente sulla parte dolorante ma anche per bocca come estratto secco o tintura madre (40 gocce, 3 volte al giorno).
Nell’impacco analgesico Il sistema più semplice, per sfruttarne le virtù, è applicare sulla zona dolorante un impacco caldo fatto con 3 cucchiai di polvere di argilla rossa o blu, un bicchiere di acqua calda e 2 cucchiai di olio extravergine di oliva e tenere la parte coperta con della pellicola per 30 minuti. Utili anche i bagni in acqua con argilla, sale marino e alghe perché aiutano a lenire il dolore alle articolazioni.
In caso di torcicollo Per preparare un impacco efficace per dolori articolari, torcicollo e mal di schiena, mescola 2 cucchiai di argilla verde con 10 gocce di tintura di artiglio del diavolo e dell’oleolito d’arnica. Stendi la miscela su una garza e applicala per 30 minuti sulla parte dolente. Ripeti due volte al giorno, fino a completo miglioramento. L’artiglio del diavolo è anche il più classico dei rimedi per il colpo della strega. Per attenuare i dolori, puoi assumere 40 gocce di tintura madre, 3 volte al giorno.
4. Omega 3
5. Boswellia
Per rinforzare le cartilagini
Blocca gli enzimi che aggravano il dolore reumatico
Un corretto apporto di acidi polinsaturi è indicato non solo per diminuire la risposta infiammatoria ma anche per contrastare la degenerazione delle cartilagini preservandole più a lungo e stimolando la rigenerazione dei tessuti. Una ricerca britannica dell’Università di Cardiff attribuisce all’olio di fegato di merluzzo la capacità di rallentare i danni provocati dall’artrosi alle articolazioni. Nello studio, in cui un gruppo di partecipanti ha integrato per sei mesi l’alimentazione con Omega 3 EPA, è stata rilevata una concentrazione minore di sostanze chimiche collegate all’artrosi e una riduzione dei parametri legati al dolore rispetto al gruppo cui era stata somministrata una sostanza placebo.
Quando il medico ha accertato che il dolore è di tipo reumatico e ricorrente, la boswellia è uno dei rimedi naturali migliori grazie alle potenti proprietà analgesiche che agiscono proprio sul sistema osteoarticolare. La sua azione è diretta a ostacolare alcuni enzimi (5-lipossigenasi ed elastasi), responsabili rispettivamente della produzione di sostanze che facilitano i processi infiammatori e del deterioramento della parte elastica della zona colpita.
Prendila così La resina di boswellia può essere assunta sotto forma di tintura madre o estratto secco. La dose consigliata è in genere nel primo caso 30 gocce due volte al giorno lontano dai pasti oppure, nel secondo, 2-3 capsule al dì, sempre lontano dai pasti. L’estratto della pianta è anche un ingrediente di unguenti da applicare sulle articolazioni doloranti. Prima dell’assunzione è bene consultare il medico.
Nel cibo o in capsule Gli Omega 3 sono presenti nel pesce azzurro (acciughe, sarde, sgombro ecc.) e in quello grasso come tonno e salmone. Sono disponibili anche gli integratori (1 perla 2-3 volte al dì).
RIZA Dossier
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