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Cucinare per il nostro cane e gatto. Si può fare. - Giacomo Biagi
Cucinare per il nostro cane e gatto. Si può fare.
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università degli Studi di Bologna. Past President della Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale (SIANA)
Premessa
Nonostante l’indubbia comodità di alimenti preparati in modo industriale e l’offerta molto ampia che tiene anche conto di esigenze specifiche a seconda delle condizioni di salute del nostro gatto e del nostro cane, talvolta, per motivi diversi, le famiglie preferiscono orientarsi verso una dieta casalinga. Parliamo del cane e del gatto, al momento gli animali da compagnia più frequentemente presenti nelle case degli Italiani. Cosa suggerire, in funzione dell’età e dell’attività fisica sostenuta? In quanti pasti suddividere la razione giornaliera?
Quali sono, per un gatto sano che vive in un appartamento, gli alimenti cucinati a casa che non devono mancare ad ogni pasto? in quali dosi singole / porzioni?
Il numero di proprietari di animali che decide di ricorrere all'alimentazione casalinga, in questi ultimi anni, è senza dubbio aumentato e questo riguarda soprattutto i proprietari di cani, molto meno quelli di gatti. Il motivo è anche legato al fatto che il cane accetta sempre molto volentieri il cibo casalingo, ma la cosa non è altrettanto vera per il gatto, che tendenzialmente preferisce gli alimenti industriali a quelli preparati in casa.
Va ricordato, innanzitutto, che la tipologia di dieta che si intende allestire deve essere formulata da una persona esperta, un nutrizionista e varierà in funzione dell'età dell'animale, distin-
LE ETÀ DEL CANE E DEL GATTO
L’aspettativa di vita è legata a molti fattori (razza, alimentazione, clima e ambiente di vita)
CANE Cucciolo: fino a 4-8 mesi Adolescente: fino a 12-18 mesi Giovane adulto: 1-2 anni Adulto: oltre 2 anni Anziano: da 11 anni in poi (taglia piccola) da 8 anni in poi (taglia grande)
GATTO Cucciolo: fino a 3 mesi Adolescente: fino a 1 anno Adulto: oltre 1 anno Anziano: da 12 anni in poi
guendo fra animali in accrescimento, animali adulti ed eventualmente animali anziani. Valutando le fasi della vita, l'accrescimento nel gatto e nel cane di taglia piccola o medio-piccola, termina intorno ai 10-12 mesi, mentre si protrae anche fino a 18 mesi nel cane di taglia grande e si prolunga ancora di più nel caso di cani di taglia gigante.
Ovviamente, le quantità di cibo tengono conto del peso dell'animale e del momento di vita, pertanto, a parità di peso, le dosi di cibo saranno più alte per gli animali in accrescimento. Va però ricordato che il rapporto fra quantità di cibo e peso corporeo non è lineare perché, in proporzione, l'animale più piccolo mangia di più, rispetto all'animale più grande ed è per questo molto importante che anche le dosi siano definite con una certa precisione da un esperto di nutrizione.
Per quanto concerne il numero di pasti al giorno, nel caso del cane si consiglia di prepararne almeno tre per il cucciolo ed almeno due per l'animale adulto. Nel caso del gatto, il discorso è un po’ più complicato: il gatto tendenzialmente consuma tanti piccoli pasti al giorno e questo avviene soprattutto se viene alimentato con croccantini lasciati a disposizione. È chiaro che se si propone al gatto del cibo casalingo non è possibile fornirglielo 20 volte al giorno, per cui anche al micio si somministrano due o tre pasti al giorno.
Per un cane sano che, se vive in un appartamento con noi, supponiamo il caso più frequente, sia di media taglia e conduca una vita moderatamente attiva, quali ingredienti ed in che quantità per singolo pasto?
Per quanto riguarda la composizione di una dieta equilibrata, gli alimenti che sicuramente non devono mancare nel cane e nel gatto sono le fonti proteiche, idealmente carne e pesce come prima scelta (soprattutto nel gatto) e anche il formaggio. Le uova sono adatte in particolar modo nel cane, mentre occorre ricordare che il gatto necessita di un amminoacido specifico, la taurina, presente solo nella carne e nel pesce, ma in realtà anche negli integratori che usiamo per com-
pletare le diete casalinghe con minerali e vitamine, che altrimenti potrebbero facilmente mancare. Oltre alle fonti proteiche e all'integrazione con minerali e vitamine, chiaramente dovranno essere presenti nell’alimentazione dei grassi, che possono essere grassi animali, oppure oli vegetali. Per quanto riguarda il gatto, anche in questo caso è meglio la fonte animale, mentre il cane si adatta bene anche all'uso di fonti vegetali. Nella dieta del cane è inoltre tipicamente presente una fonte di amido, cosa che invece è meno frequente nel gatto. Una fonte di fibra (verdure, per esempio) in entrambe le specie animali è necessaria, perché aiuta la funzionalità intestinale. I rapporti fra i diversi ingredienti, così come le quantità, dipendono dall'animale e anche dal tipo di dieta che si intende formulare, pertanto è difficile suggerire quantità e porzioni, per le tante variabili che entrano in gioco.
Quali modalità di cottura preferire?
Quello della cottura è un quesito che molto spesso i proprietari sollevano, soprattutto riguardo alla carne e al pesce. È noto che se la dieta prevede riso o pasta come fonte di amido, questi ingredienti devono essere ben cotti. Per quanto riguarda invece le diverse carni e il pesce, è necessario qualche distinguo. Alcune carni vanno cotte a tutto spessore. Quella suina, in particolare, potrebbe contenere un virus molto pericoloso sia per i cani, sia per i gatti. Altre carni, soprattutto il pollo, il tacchino e anche il manzo, vanno almeno scottate in superficie. All’interno potrebbero essere lasciate al sangue, perché se sono presenti batteri patogeni, come accade abbastanza frequentemente nella carne di pollo, questi si trovano in superficie. Nel caso dei macinati, la cottura deve essere a tutto spessore perché se sono presenti batteri, si distribuiscono in tutta la carne. Alcuni proprietari in realtà forniscono al proprio animale la carne cruda che va scelta in base alla sua sicurezza. Alcune carni (manzo, agnello e coniglio) sono certamente più sicure di altre. Pollo e tacchino sono un po' più delicate dal punto di vista igienico-sanitario. Anche il pesce può essere rischioso, se si pensa soprattutto al parassita anisakis che, come è noto a tutti, viene ucciso dal congelamento. In genere, tuttavia, il pesce è comunque fornito dopo essere stato cotto.
Molte persone, per motivi diversi, sono portate a ritenere alcuni alimenti particolarmente “difficili” da somministrare ai propri quadrupedi, anche se sono in buona salute. Tra questi, per esempio, l’olio di semi, l’uovo, il pesce, il formaggio… che vengono ritenuti un rischio per lo scatenamento di allergie. Quanto sono solide queste convinzioni? Questi cibi possono far parte di una dieta equilibrata da preparare a casa, per un animale sano?
Per quanto riguarda il timore che alcuni ingredienti possano scatenare allergie, molto spesso si tratta di paure ingiustificate. È vero che cani e gatti possono soffrire di allergie nei confronti di certi ingredienti, ma è piuttosto raro e comunque non c’è evidenza del fatto che alcuni alimenti siano più allergizzanti di altri. Pertanto, l'uovo, il pesce, il formaggio, il glutine del frumento, che sono più spesso causa di problematiche nell'uomo, in base alle conoscenze attuali, nei nostri animali non sono più allergizzanti di altre proteine.
Tra maschio e femmina, esistono esigenze nutrizionali diverse?
Non esistono differenze e motivi per differenziare la dieta fra maschi e femmine, a meno che ovviamente le femmine siano in gravidanza o, a maggior ragione, non stiano allattando dei cuccioli.