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Consigli DOC - Carlo Alfaro

Consigli DoC

Invitiamo sempre i nostri lettori a scriverci i loro dubbi, per essere guidati nell'acquisire informazioni utili a compiere scelte più consapevoli sui loro problemi. In questo modo sarà possibile intraprendere azioni volte a proteggere e promuovere la propria salute e il benessere.

Chi è Carlo Alfaro

Nato a Sant’Agnello (Napoli), vive a Sorrento. Pediatra, ricopre l’incarico di Dirigente Medico di Pediatria presso gli Ospe dali Riuniti Stabiesi, dove è anche titolare di incarico professionale di consulenza, studio e ricerca in Adolescentologia. È consigliere nazionale della Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza. Appassionato di divulgazione scientifica e culturale, dal 2015 è giornalista pubblicista.

BIMBI AL MARE

?Sono mamma di tre piccole pesti di cinque, tre e due anni e quest’estate li porteremo due settimane al mare, ma sono in ansia e sono certa che per me questa vacanza non sarà affatto sinonimo di relax, come potete ben immaginare! Quali sono le regole per superare indenni queste due settimane? Innanzitutto, proteggerli dal sole usando t-shirt, cappellino, occhiali e quando sono spogliati un filtro solare ad adeguato fattore di protezione, da rinnovare ogni 2 ore e dopo ogni immersione. Preferire! prodotti con un ampio spettro di assorbimento della radiazione solare, che copra tanto la banda dei raggi UVA che degli UVB. Partire con fattori di protezione elevati per diminuire quando si è sviluppata un’abbronzatura sufficiente. Anche sotto l’ombrellone bisogna comunque applicare la crema solare perché la luce viene riflessa ed espone ugualmente ai raggi ultravioletti. Parimenti, nelle giornate nuvolose le nuvole filtrano la luce visibile e bisogna lo stesso proteggersi. Ricordarsi che anche nell’acqua i raggi solari colpiscono la pelle. Evitare le posizioni immobili quando si sta al sole, quindi non far dormire il bambino sotto il sole. Nella fascia oraria tra le 11 e le 17, quando la concentrazione dei raggi UV è maggiore, evitare l’esposizione solare prolungata e la pratica di attività fisica o sportiva, bagnare spesso la testa dei bambini, rinfrescare tutto il corpo con bagni e docce. Offrire loro spesso da bere, se si mangia al mare preferire pasti leggeri e digeribili. Tenerli sempre sotto controllo quando sono in acqua, anche se sanno nuotare. IL “SILENZIOSO LADRO DELLA VISTA”

A mia madre, 60 anni, è stato diagnosticato il ?glaucoma. Sono molto dispiaciuta perché il dottore lo ha definito il “silenzioso ladro della vista”. Purtroppo mia madre non aveva nessun sintomo fino a qualche mese fa quando ha manifestato difficoltà a vedere di lato ad un occhio, come se ci fosse una tendina che limitava il suo campo visivo, per cui ha avuto sempre più difficoltà a leggere, guidare, cade e urta facilmente. Il dottore ci ha detto che purtroppo il danno al nervo ottico è già molto avanzato. E pensare che la vista è “dieci decimi”, assurdo!

Il glaucoma è un danno del nervo ottico dovuto, nella maggior parte dei casi, ad un aumento della pressione intrao-

!culare. Poiché il danno progredisce lentamente nel tempo menomando prima la visione periferica, mentre la visione centrale viene colpita per ultima, una persona affetta da glaucoma può mantenere una acuità visiva alta, e un semplice “esame della vista” non é sufficiente ad escludere la presenza del glaucoma: serve esame del segmento anteriore dell’occhio, esame del fundus oculi per la valutazione della testa del nervo ottico, tonometria (la misurazione della pressione intraoculare).

Essendo nella maggior parte dei c asi il glaucoma asintomatico, la prevenzione consiste, dopo i 40 anni, nel sottoporsi a visita oculistica periodica. Il trattamento del glaucoma mira a rallentare la progressione della malattia verso la menomazione visiva e la cecità, ma non può recuperare la funzione visiva già persa. Il monitoraggio si basa sul campo visivo e la misurazione della pressione oculare.

Il controllo e il trattamento della malattia dovranno continuare per tutta la vita. La terapia iniziale è medica (colliri), mentre nei casi più gravi si ricorre a trattamenti laser parachirurgici e/o all’intervento chirurgico.

ALOPECIA NEI BAMBINI

?Ho un bambino di 5 anni che non mi ha mai dato particolari problemi, ma ora tagliandogli i capelli corti per l’arrivo del caldo improvvisamente gli ho notato una ampia chiazza rotonda di perdita di capelli nella zona della nuca.

La pediatra mi ha detto che si tratta di alopecia areata. Ma come è possibile che un bambino perda i capelli?

L’alopecia areata, una volta chiamata area celsi, è una malattia di origine auto-immunitaria in cui, per motivi ignoti, l’organismo produce anticorpi contro il bulbo pilifero; ne consegue che si creano chiazze circoscritte ! in cui i capelli sono del tutto assenti. Il cuoio capelluto non presenta infiammazione né desquamazione. Spesso c’è una componente di stress alla base del fenomeno. Il nostro cervello e il sistema immunitario sono strettamente connessi. Niente paura: ci vorrà del tempo, ma i capelli ricresceranno, spontaneamente (entro 1 anno) o con l’aiuto delle cure opportune che vi suggerirà uno specialista dermatologo: terapie che agiscono sul sistema immunitario, per via orale (corticosteroidi o methotrexate), locale (corticosteroidi topici), oppure fototerapia (fototerapia con UVB a banda stretta e terapia LED) o farmaci che stimolano la ricrescita dei capelli (minoxidil).

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