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Il mIo nome è no - Carlo Pirola
Il mIo nome è no
BREVE STORIA DI UN MEME
Èda anni che gira in rete un meme basato sulla foto di un cane e su una serie di varianti interpretative di questa immagine. La foto la vedi qui di fianco.
Di per sé, alla fine, non è che un cane fotografato frontalmente, anche se le labbra più scure del pelo gli conferiscono un’espressione tra lo spavaldo e il beffardo. Sarà la loro sagoma “a gabbiano”, o sarà che lo sguardo sicuro e serio ne aumenta l’espressività.
Di sicuro il successo di questa foto non sarebbe durato a lungo, se qualcuno - un genio che non sono riuscito mai a individuare - non l’avesse incorniciata come vedi sempre qui. In cosa consiste il capolavoro? Sicuramente nel fatto che appare chiaro quanto il cane in questione non stia dicendo la verità, e non tanto per colpa sua, ma perché ha imparato ad essere apostrofato dai proprietari con tutta una serie di parole random, al punto di essere convinto di avere più di un nome personale, un po’ come i nobili decaduti, o i cani dal lungo pedigree.
Ma lui ci passa sopra, perdona le nostre incongruenze, potrei dirti che è quasi comprensivo. E conclude, per media statistica, di avere un nome principale, e uno secondario. Quelli che leggi. È chiaro che c’è un fondo di moralismo. I memi inducono a ciò. È la loro grossolana letteratura. Basta non accettarla se sgradita, o averne una visione critica.
La storia di questo meme va in due direzioni. Da un lato le sue radici, le origini. Dall’altro la sua evoluzione, il suo progresso mediatico.
L’origine è nobile e antichissima. Parlo di Ulisse nell’antro di Polifemo. Siamo dalle parti dell’Odissea. Per ingannare Polifemo, Ulisse gli dice di chiamarsi Nessuno, e con questo sgamo sfuggirà alla vendetta dei Ciclopi. Ci sono altre tradizioni di questo astuto stratagemma. La nota costante è l’uomo che inganna i demoni, o la sorte, grazie alla propria intelligenza. Ok, ho finito con la pizza letteraria.
Adesso passiamo al passato prossimo. “Il mio nome è Nessuno” diventa nel ’73 un film. Ti rimando alla trama al link https://aforismi.meglio.it/film/il-mio-nomenessuno , dove si capisce che il nesso tra Odissea e West è voluto, se non ricercato. La locandina del film sembra quasi una prefigurazione del nostro meme. La vedi qui a seguire. Guarda l’aureola fumosa sulla testa di Terence Hill e quella specie di ali di farfalla. Qui si parla ancora di un eroe, che sia un greco antico o un gringo del West, che manipola la trama degli eventi.
Mentre invece Nessuno il nostro cane-meme non vuole ingannare, ma al contrario è stato consolidato nelle sue credenze. Penso però che sia anche lui un eroe. Come un naufrago genetico è sbarcato nella nostra realtà. Con la resistenza di un ANIMALI DOMESTICI E COME TRATTARLI
Carlo Pirola
Educatore cinofilo, istruttore comportamentalista.
https://www.facciabuco.com/
https://aforismi.meglio.it/frase-film.htm?id=cb1d
cespo di ginestra, con l’energia di uno scoiattolo. Pronto a imparare, anche in assenza di indicazioni specifiche.
Un cinofilo ossessivo compulsivo, di quelli che vivono la professione come una crociata in Terrasanta, ti direbbe che un cane senza indicazioni e senza indirizzo è destinato a stare male. Aggravarsi, perdere il pelo, andare in stress, perdere il controllo.
Non so, onestamente credo che questo sia un approccio ancora una volta antropocentrico. Certo, stiamo attenti, e vigiliamo con saggezza. Pronti a proteggere, ma anche a liberare.
I cani sono molto più intelligenti di noi. Magari indifesi da angherie e soprusi, ma più intelligenti. Il cane-meme ci manda questo messaggio: ho imparato quello che mi hai presentato. Compreso il mio nome, che è No. Ma anche Vieni qua. Come fossero nomi indiani.
E l’evoluzione del meme?
https://www.facebook.com/mydogislegend
Ok, guarda con me. Questo poco sopra è un rifacimento buonistico del meme originale, un suo sviluppo che mi fa quasi tenerezza. Sembra esprimere: Ho un cane entusiasta, molto buono, solo che non torna. E quindi ho preso le frasi del meme e le ho messe su una sua foto che un po’ mi intenerisce, e un po’ mi ferisce. Perché non ce l’ho fatta, ma non è colpa sua. E via di seguito. No, non mi fa tenerezza. Rimango un po’ interdetto. Lo sviluppo del meme qui non funziona. Ma mi sono salvato la foto sullo smart, e quando ho bisogno la guardo, perché mi parla.
Non prendermi per cinico. Stiamo parlando di memi sui cani. È difficile che dopo il Nessuno originale un cane riesca a realizzare quel suo piccolo miracolo, quel corto circuito tra apparenza ed espressione. Ma anche qui non sarei così sicuro. Perché da un altro meme ben consolidato (il meme che sviluppa il tema “il mio nome è Bond”) arriva una contaminazione virale. No, ho esagerato, è solo un altro colpo di genio.
Ne vedremo altri, perché questa è la vita e l’evoluzione dei memi e è divertente giocarci. Solo, in conclusione, ti chiedo un piccolo piacere. Quando vedi un cane per strada, quello è qualcosa di reale. Pensa a Nessuno e non a come appare, ma come è se arrivi a capirlo. Con le sue differenze, con le sue appartenenze. Come una persona. Come qualcuno.
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