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dieta vegana, cosa fare con il nostro cane e gatto - Giacomo Biagi
VETERINARIA Giacomo Biagi
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie, Università degli Studi di Bologna. Presidente della Società Italiana di Alimentazione e Nutrizione Animale (SIANA)
Dieta vegana, cosa fare con il nostro cane e gatto
La crescente adozione di un regime alimentare vegano da parte degli esseri umani è un dato di fatto, dettato da motivazioni etiche, religiose ed anche “comportamentali”, se si pensa, in particolare per queste ultime, alla spinta emotiva che fa scegliere nella vita di tutti i giorni, di essere protagonisti di proprie iniziative concrete in difesa dell’ambiente in generale. È altrettanto crescente, negli ultimi tempi, il numero di persone che convivono con “un quattro zampe”. L’adozione di un cane o di un gatto è un fenomeno in aumento, per motivi diversi e complessi, tra i quali la necessità di trovare in qualche modo una sorta di impegno consolatorio, in un periodo minato gravemente dalla pandemia, occupandosi di qualcuno che, entrato a far parte della famiglia, richiede quell’attenzione e cura che siamo ben lieti di dedicare a chi contraccambia con l’amore più disinteressato.
Come conciliare questi due aspetti, la scelta di seguire una dieta vegana e quella di adottare un animale carnivoro?
Per prima cosa, diamo una definizione corretta di dieta vegana e distinguiamone la composizione da quella vegetariana. La dieta vegana è quella che esclude tutti gli alimenti di origine animale, viceversa la dieta vegetariana esclude la “carne”, o gli organi degli animali in genere, pesce incluso, per cui nella dieta vegetariana possono essere utilizzati uova, formaggio, latte, miele, che invece nella dieta vegana non sono impiegati.
Esistono rischi per il cane ed il gatto, nell’adottare una dieta vegana?
La dieta vegana chiaramente nasce dall'alimentazione umana e viene da qualcuno adottata anche per gli animali da compagnia, ad esempio cani e gatti, ma alla domanda se esistano rischi per loro, nell'adottare una dieta vegana, la risposta è sì.
Bisogna fare intanto una distinzione importante fra cane e gatto, perché il gatto è un animale strettamente carnivoro, mentre il cane, con la sua evoluzione, anche se “proveniente” da una natura carnivora, si è adattato ad una dieta tendenzialmente onnivora. Ne deriva che, nel caso del gatto, ci sarebbero tantissimi nutrienti che mancherebbero in una dieta vegana, proprio perché questi nutrienti si trovano solo negli alimenti di origine animale. Un primo esempio è rappresentato dagli acidi grassi essenziali omega tre e omega sei: il gatto non sa usare i precursori che si trovano negli alimenti di origine vegetale e deve quindi ingerire direttamente gli acidi grassi già formati dall'animale (la sua preda). La taurina: per il gatto è un aminoacido essenziale, che si trova solo nei tessuti animali. La vitamina A è un altro esempio, in quanto, come vitamina attiva, si trova solo nei tessuti animali. Mentre l’uomo, come anche i cani, è capace di trasformare il beta-carotene presente negli alimenti di origine vegetale, in vitamina A, il gatto questa capacità non ce l'ha. La vitamina B12, che si trova di fatto solo negli alimenti di origine animale, anche se in parte prodotta dal microbiota intestinale, pure se spesso non in quantità sufficienti. Il ferro o altri minerali essenziali, come lo zinco, pur essendo presenti in quantità più o meno importante negli alimenti di origine vegetale, in genere sono poco disponibili.
Pertanto, è molto concreto il rischio che il gatto vada in carenza di nutrienti qualora gli venga imposta una dieta vegana.
La dieta vegana è tale se basata su cibo preparato in casa, o esistono anche mangimi industriali “vegani"?
Tra un pasto vegano preparato in casa e un mangime industriale per cani o gatti, che viene presentato come vegano, la differenza è sostanziale, perché a livello industriale le aziende possono aggiungere in forma di additivi nutrizionali quei nutrienti dei quali sono stati prima citati alcuni esempi, che altrimenti sarebbero carenti. Aggiungere invece tutti questi nutrienti ad una dieta di tipo casalingo è possibile, ovviamente, utilizzando specifici integratori, ma a livello casalingo è più complicato e per questo esistono mangimi vegani completi o anche complementari. Ovviamente l'aspetto più particolare e delicato è quello legato al mangime completo, cioè quello che può sostenere da solo l'intera dieta dell'animale. Alcuni mangimi vegani vengono venduti come completi, perché sono addizionati di tutti i nutrienti che mancano nelle materie prime di origine vegetale ma è chiaro che in questi casi si pone spesso il problema dell'appetibilità perché, come si può immaginare, il cane e soprattutto il gatto non apprezzano molto mangimi fatti solo di alimenti di origine vegetale. plicato anche se esistono approcci di questo tipo, ma è invece assolutamente più facile e normale escludere l'amido dalla dieta di un cane o di un gatto. Anche la fibra non è essenziale, però indubbiamente ha un ruolo per il benessere intestinale e questo è di non scarso significato.
Esistono vantaggi, per l’animale che si alimenta in modo vegano?
La risposta è no. Se l'animale è sano, non esistono assolutamente vantaggi, ma si possono verificare situazioni particolari di animali allergici o intolleranti a proteine di origine animale e allora magari la dieta vegana serve a risolvere questi problemi “naturali”. In realtà, non si tratta di un beneficio legato alla scelta di tipo vegano, ma riguarda l’esclusione delle proteine di origine animale, che sono responsabili del problema, si tratta di due situazioni molto diverse tra loro.
Di cosa il cane e il gatto possono fare a meno, a lungo temine, se non per tutta la vita? È necessaria una supplementazione di qualche sostanza?
I nutrienti essenziali sono tantissimi, per qualsiasi specie animale. Il gatto, in quanto carnivoro “puro”, ha qualche esigenza in più, rispetto al cane, che ha imparato a ottenere certi nutrienti a partire dai precursori che si trovano negli alimenti di origine vegetale. Se un nutriente è essenziale, per definizione l'animale non può farne a meno, se non per periodi di tempo relativamente brevi. Un esempio di nutriente di cui cani e gatti possono tranquillamente fare a meno è l'amido: escludere l'amido dalla dieta di una persona è piuttosto com-
È lecito “forzare" i nostri amici animali a condividere le nostre scelte alimentari? È accettabile eticamente?
Chiaramente siamo nella sfera dell'etica, per cui ognuno ha il proprio parere. Il mio personale è che sia profondamente sbagliato forzare un animale ad alimentarsi come noi, se scegliamo di adottare una dieta vegana. È eticamente sbagliato non rispettare quella che è la natura dell'animale in generale, per ciò che riguarda le sue abitudini alimentari, che non sono in realtà semplicemente abitudini come le intendiamo noi: si deve ricordare che il tipo di alimentazione è strettamente intrinseco alla natura stessa dell'animale. Questo è particolarmente vero nel gatto, come anticipato in precedenza: si ammalerebbe se gli fosse imposta una dieta vegana. Peraltro, esistono mangimi completi vegani, prodotti da aziende che inseriscono tutti i nutrienti che altrimenti mancherebbero, quindi, se la qualità dei prodotti aziendali è garantita, non esiste più un problema strettamente legato alla salute dell'animale, ma rimane ovviamente la perplessità etica, che chiunque può esprimere a livello personale.