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Gli Italiani e gli animali da compagnia - Marco Melosi
Medico Veterinario, Presidente ANMVI
A cura di Donatella Tedeschi
Gli Italiani e gli animali da compagnia
EVENTO WEBINAR “DALLA CAMPAGNA ALLA CASA: L’EVOLUZIONE SOCIALE DEL RAPPORTO CON GLI ANIMALI”
Tra Aprile e Luglio 2021 è stata condotta un’indagine quantitativa* attraverso interviste online con metodo CAWI (Computer Assisted Web Interview) su 800 cittadini italiani maggiorenni, rappresentativi della popolazione, in base a genere, età, area geografica. È stata indagata la natura del rapporto tra noi Italiani ed oltre 60 milioni di animali domestici che vivono nelle nostre abitazioni. Secondo quanto emerso, il periodo della pandemia da COVID-19 avrebbe favorito una crescita significativa del numero di italiani che hanno acquistato o adottato un animale domestico. In particolare, negli ultimi 18 mesi un italiano su 10 avrebbe fatto questa scelta per la prima volta. I cambiamenti socio-culturali che portano a considerare gli animali domestici sempre più parte integrante della nostra famiglia sono molto evidenti.
Federchimica AISA ha promosso diversi eventi web ed è emersa forte l’importanza di un approccio One Health, in cui salute dell’uomo, dell’ambiente e degli animali siano perfettamente bilanciate. Quanto è importante il contributo della medicina veterinaria e il ruolo dei medici veterinari, nel raggiungimento di questo importante obiettivo?
Il ruolo dei medici veterinari è determinante e riconosciuto da tutte le autorità sanitarie internazionali e dalle istituzioni globali. La pandemia ha ufficializzato che siamo “essenziali” per la continuità della salute pubblica, della sicurezza alimentare e dell’importanza sociale e affettiva degli animali da compagnia. L’opinione pubblica e le attuali politiche di sostenibilità ci danno un ruolo che forse coglie impreparato un professionista che si è sempre focalizzato sulla prevenzione e la cura delle malattie animali, trasmissibili e non, ma che oggi è stato innalzato a tutore della salute unica, Ambiente compreso. Servizi veterinari svolgono controlli ufficiali fondamentali, in ottemperanza a nuovissimi regolamenti europei, che accrescono le competenze. È profondamente innovato l’approc-
* Indagine CAWI Omnibus SWG (Sondaggio di Federchimica AISA,
Associazione Nazionale Imprese Salute Animale in collaborazione con SWG)
cio, si classifica il rischio su cui si basa la programmazione dei controlli in tutta la filiera alimentare e animale. Certamente, “One Health” si traduce anche in lotta all’antimicrobico resistenza. Ma gli antibiotici sono importantissimi e recentemente, in seno al Parlamento Europeo, è stato scongiurato un bando radicale che avrebbe privato il medico veterinario di terapie antimicrobiche essenziali. Ridurre sì, ma privare i veterinari di presidi salva vita non è accettabile. È stato salvato un principio One Health: le resistenze non si combattono solo nel settore veterinario, serve equilibrio e uno sforzo analogo anche in àmbito umano. Va inoltre considerata la ricetta veterinaria elettronica, che traccia l’utilizzo degli antimicrobici somministrati agli animali: è un fiore all’occhiello della veterinaria che si auto-monitora per un uso prudente e razionale degli antibiotici da usare effettivamente quando serve e per quanto serve. Il sondaggio condotto sulla convivenza con gli animali domestici focalizza il fatto che per le persone che possiedono animali domestici difficilmente è possibile creare spazi separati in casa, dove per loro sia possibile mangiare e dormire lontano dai padroni: solo per meno della metà del campione è semplice. Quali sono i rischi più diffusi di una convivenza così stretta con i nostri animali domestici? (considerando anche gli animali esotici, o i roditori… ecc...). Che cosa dobbiamo evitare assolutamente nella nostra interazione con loro? Gli animali da compagnia e le nostre case sono per definizione creature e ambienti che non destano particolari preoccupazioni di rischio epidemiologico e sanitario. Gli esseri viventi, tuttavia, si ammalano e devono curare l’igiene personale. Anche l’”igiene” degli ambienti che condividiamo va “curata”. Peraltro, va sottolineato che durante la pandemia da virus SARS CoV-2 sono state le persone il veicolo di contagio per cani e gatti che, per fortuna, non hanno avuto particolari problemi, dopo il contagio (un numero infinitesimale su scala globale). Questa esperienza ci ha dato una grande lezione: ci ha insegnato a mettere in atto comportamenti elementari, come lavare spesso le mani, da sempre predicati dai medici veterinari. Oggi la medicina veterinaria è in grado di garantire profilassi vaccinali, diagnosi precoci e terapie avanzate che permettono al cane e al gatto di casa di vivere molto a lungo. Un altro esempio che porto di frequente è la tendenza a lasciarsi leccare in volto dal nostro cane. È un’abitudine che hanno in molti, ma dobbiamo fare attenzione, perché il cavo orale del cane - che in passeggiata o nel giardino entra a contatto con superfici, o sostanze che noi non porteremmo mai alla bocca - può veicolare batteri, o contaminanti.
Parlando più specificatamente di specie e guardando a due di quelle più diffuse nelle nostre abitazioni, il cane e il gatto, quali sono le malattie/infezioni a cui dobbiamo prestare maggiore attenzione, per evitare di contrarle a nostra volta?
Come ricordavo prima, attenzione sempre alle abitudini. È importante tenere sotto controllo i parassiti intestinali, come gli ascaridi, perché si trasmettono facilmente all’uomo. È fondamentale quindi imparare a controllare le feci dei propri animali e procedere con la sverminazione a cadenza regolare. Non scordiamoci poi di pulci e zecche: in questo caso dobbiamo fare attenzione al fatto che non sono più un problema primaverile ed estivo; l’innalzamento delle temperature le ha infatti portate a proliferare anche ben oltre il termine ufficiale dell’estate. Discorso a parte poi per gatti e cani da appartamento, qui le temperature sono miti tutto l’anno per cui massima allerta perché per esempio la malattia di Lyme è trasmessa all’uomo proprio dalle zecche: profilassi quindi raccomandata tutto l’anno. Per semplificare ecco cinque regole fondamentali per chiunque abbia un animale da compagnia:
1. Rispettare le norme igienico sanitarie 2. Intervenire con profilassi adeguate sui parassiti interni ed esterni 3. Effettuare tutte le vaccinazioni e sottoporre il proprio animale a visite regolari 4. Non dimenticare di osservare sempre il proprio animale e ricorrere al veterinario in caso di dubbi o domande 5. Alimentarlo correttamente, sempre sotto controllo veterinario
Dal sondaggio effettuato emerge che il 49% di chi non ha mai avuto un animale è convinto che vivere con un pet esponga maggiormente al rischio di contrarre infezioni, visione opposta da parte di chi ne possiede: più
dell’87% pensa infatti che la convivenza con un pet rafforzi il sistema immunitario. Chi ha ragione?
Ha ragione chi si rapporta agli animali con responsabilità. Chi non vive con un animale da compagnia dovrebbe conoscere quanti benefici potrebbe trarne: recenti studi hanno dimostrato che quando i più piccoli crescono insieme a un gatto o a un cane, hanno minori probabilità di sviluppare allergie, per esempio al pelo o alla saliva dell’animale. Negli anziani, si sono registrati benefici a livello cardiocircolatorio e sul controllo della pressione arteriosa. Ma attenzione a non cadere nell’eccesso opposto: il cane e il gatto non sono una panacea e non va sottovalutato il loro bisogno in fatto di igiene, prevenzione e cura veterinaria.
7 Italiani su 10 dichiarano di rivolgersi regolarmente al proprio medico veterinario, che rimane il punto di riferimento riguardo alla salute dei propri pet. Quanto è importante per la loro e la nostra salute che gli animali domestici siano controllati dai medici? E a chi trova con difficoltà un medico veterinario per il proprio pet quale consiglio rivolgere? Riguarda chi possiede animali esotici, vale a dire la fetta di popolazione che ricorre più spesso a Internet (32% dei casi)
In Italia abbiamo un alto numero di medici veterinari, fra i più qualificati al mondo. Da trent’anni a questa parte, la medicina veterinaria è arrivata a livelli che sarebbero invidiabili in campo umano. Oltre che ai clienti / padroni, è necessario rivolgersi ai medici veterinari, perché siano incoraggiati a sviluppare anche altre abilità che non fanno parte del tradizionale bagaglio culturale scientifico, come la comunicazione, oggi indispensabile. Il cliente naviga su Internet e arriva dal veterinario con informazioni che possono essere sbagliate; fra i nostri compiti c’è anche quello di aiutarli a correggerle. Questa relazione educa e fidelizza tanto quanto la dovuta perizia medica e professionale. Va ancora ribadita l’importanza di visite veterinarie regolari e di idonee cure mediche e farmacologiche. È poi sempre importante evitare di ricorrere al fai da te o a consigli non professionali trovati in internet. Anche coloro che hanno deciso di adottare un animale da compagnia non tradizionale, un coniglio o un roditore, vanno rassicurati, dato che la medicina veterinaria è ormai molto avanzata anche nel prendersi cura di queste specie.
Negli ultimi 18 mesi il 10% degli Italiani ha acquistato o adottato un animale domestico Si sceglie un animale domestico soprattutto per avere compagnia, ma, in caso di figli minorenni, anche per educarli Gli animali domestici sono parte integrante della famiglia. È un cambiamento culturale per chi possiede un PET; un segno di solitudine per chi non l’ha mai avuto Avere un animale domestico fa vivere meglio. Oltre l’80% dei possessori di cani e gatti dichiara che vivere con un animale ha aiutato a superare la pandemia Chi possiede un animale ritiene che aiuti a migliorare la salute delle persone in casa (oltre il 70% dei casi), chi non ne ha mai posseduti ha una visione opposta (29%) Il veterinario è il punto di riferimento fondamentale per il 70% dei possessori di PET. Chi ha animali diversi da cani e gatti, più spesso cerca informazioni in Internet È un bene che la legge tuteli i PET e imponga regole stringenti per la salvaguardia della loro salute