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Il bisogno della filosofia - Costanza Fossati
Il bisogno della filosofia
A te Sara, argonauta dell’esistenza
Capire la Filosofia, esercizio intellettuale utile alla vita
Nel corso della presente trattazione si è fatto riferimento a una serie di testi di vari autori di ogni epoca e corrente, che si invita caldamente a scoprire, in base al proprio tempo, alla propria curiosità e alla propria prospettiva. Nessun testo filosofico è inaccessibile, questa è l’idea che chi scrive ha sempre avuto a cuore di dimostrare.
Occorre riabilitare il senso e il valore di un utilizzo critico della propria capacità riflessiva. La filosofia ha provato a rispondere a tale aspetto della cura di sé sin dai suoi esordi e può ancora educare a un sapere pratico, che offre la possibilità di vivere la vita al modo di coloro che sono desti, non di coloro che dormono, parafrasando Eraclito. L’obiettivo di questa riflessione è quello di confutare l’ormai consolidata idea che parlare di filosofia in una veste di utilità etico-pratica sia impossibile o ridicolo.
La Filosofia, una guida al saper-fare, quindi al saper-vivere
Si propone pertanto di ri-leggere la filosofia come guida al saper-vivere: termine coniato a partire dal concetto del saper-fare, proprio delle discipline demo-etno-antropologiche con un rimando a una sapienza prettamente orale, dialogica e custode di un sapere pratico.
Attraverso il riferimento ad autori e nuove pratiche filosofiche, si intende offrire spunti di lettura e riflessione, alla scoperta della vocazione originaria e autentica di questa disciplina, troppo spesso accusata di non essere che nuvole, parafrasando la commedia di Aristofane, volta a sminuire l’operato di Socrate, il quale invece può essere considerato emblema di una filosofia calata nel cuore della realtà, posta tra gli uomini, guida di chiunque abbia il coraggio di servirsi in modo autonomo della propria ragione, accogliendo l’invito al sapere aude kantiano, altro inno autentico alla disciplina filosofica. In essa, veste teoretica e prettamente speculativa e veste etico-pratica coesistono e si alimentano a vi-
cenda, dando luogo a quelli che Karl Jaspers ha mera vigliosamente descritto come documenti di umanità, concetto attribuibile in particolare ai testi dedicati a Socrate, ma adatto a ogni opera filosofica che unisca speculazione ed esistenza, nel ritratto più fedele e autentico della disciplina.
Questi due aspetti coesistono naturalmente nei suoi esordi, come dimostra il brillante testo di Pierre Hadot, che si invita caldamente a sfogliare. È a questo autore che si deve peraltro il termine saper-vivere, che enuclea il dono della filosofia, intreccio di teoresi e pratica, di sapienza e saggezza, in netto contrasto con il concetto di “filosofia” che troppo spesso si è tentati di attribuirle nel contesto attuale.
Emblema di tale discorso nella lettura di Hadot è il già citato personaggio di Socrate, colui che ha praticato la filosofia nel suo quotidiano, interrogando e mettendo alla prova, costringendo a fare uso della ragione, in un’ottica di perenne tensione verso un sapere che non potrà mai dirsi posseduto in modo certo e incontrovertibile.
In tal senso la torpedine di Atene si schiera contro l’elitarismo di alcuni suoi predecessori, che hanno visto la filosofia come disciplina destinata a pochi e impossibile da comprendere per i più, innalzando il valore della speculazione pura, a detrimento della sua vocazione democratica.
TORPEDINE DI ATENE
Nella sua opera “Menone”, Platone, che fu discepolo di Socrate, paragona il suo maestro ad una torpedine marina, che fa intorpidire nell’animo e nella bocca chiunque le si avvicini. La rappresentazione della piatta torpedine marina si addice allo stile dialettico di Socrate, che afferrava e ammaliava con la forza delle sue domande.
Lorenzo Cortesi, https://blogphilosophica.wordpress.com-/2019/04/24/socrate-e-la-piatta-torpedine-marina/ Menone. Platone (Autore) F. Ferrari (Curatore). BUR Biblioteca Univ. Rizzoli, 2016 Immagine credit by: https://www.animalinelmondo.com/animali/pesci/448/torpedine.html La natura più autentica della disciplina è invece invito a un esercizio: il dialogo e il confronto, strumenti per pervenire a una prospettiva, pur limitata, personale e confutabile, sulla realtà e sull’esistenza.
Le domande di Socrate portano all’aporia, che non deve divenire relativismo o nichilismo, ma assunzione del fatto fondamentale dell’impossibilità di possedere appieno il sapere, accompagnato da una lezione etica: l’abitudine a mettere in discussione sé stessi e le proprie acritiche certezze.
Tale presa d’atto della propria manchevolezza è messa anzitutto in pratica dallo stesso Socrate, che si fa pensiero vivo, che abita la problematicità dell’esistenza e mostra che il solo modo per farvi fronte è calarsi in essa, imparando a servirsi in modo autonomo e operante della propria intelligenza, che si farà strumento utile ad affrontare il quotidiano.
Egli mostra con la sua stessa vita l’utilità dell’esercizio che pretende dai suoi interlocutori. In ciò, nel suo farsi gesto, egli è, nella lettura di Hadot e di ogni altro filo-sofo, la prova che si può fare filosofia e che ciò può avvenire solo ponendosi al fianco dell’Altro, della sua irriducibile alterità, osservando l’altrettanto profonda e problematica natura dell’esistenza e del reale, istanze le quali chiedono con forza che si risponda alle loro domande.
Socrate, e la filosofia con lui, non lasciano soli e sgomenti dinnanzi a questo pressante domandare, bensì educano amorevolmente a utilizzare strumenti per farvi fronte.
Quanto detto finora può risultare un mero sfoggio di retorica. Tuttavia, leggendo opere classiche di filosofia e avvicinandosi alle nuove pratiche filosofiche (si noti come l’accostamento di questi due termini richiami la lezione offerta dal filosofo-tafano), come la consulenza filosofica, si scoprirà che questo messaggio essenziale è il cuore pulsante della disciplina, che da sempre la anima. L’inizio della filosofia, come insegna Aristotele, è il thauma, la meraviglia dinnanzi al fatto che vi sia l’essere e non il nulla. Esiste tuttavia un altro elemento caro da sempre a una disciplina che
SPIEGHIAMO ALCUNE COSE...
Aporia - Impossibilità di dare una risposta precisa ad un problema, poiché si prospettano due soluzioni che, sebbene opposte, sembrano tutte e due valide. Filosofo-tafano – Socrate diceva di se stesso di essere “il tafano che punzecchia la vecchia cavalla”, dove la vecchia cavalla era la città di Atene. Thauma – È la meraviglia di fronte alle cose del mondo, che emozionano. È un turbamento che sconvolge, uno stupore misto a sgomento di fronte a qualcosa che affascina ed anche spaventa.
Apologia di Socrate https://www.istitutocalvino.edu.it/blog/2012/12/socrate-il-tafano-di-atene/ https://lucreziaercoli.com/2014/03/15/thauma-la-filosofia-e-la-passione/
non ha mai rinunciato, nonostante molti detrattori dicano il contrario, alla sua veste pratica: l’umanità, da intendere come attenzione e ascolto amorevoli rivolti all’individuo, avendo a cuore la sua unicità e la sua educazione a rispondere alle domande, piuttosto che assumere acriticamente risposte altrui.
Socrate nel Teagete ammette più volte di non sapere nulla di alcuna scienza, al di fuori di una: quella dell’amore, inteso come apertura al singolo e disposizione all’ascolto, di attenzione all’autonomia della ragionevolezza, cara alla filosofia intera.
Amare è il gesto di farsi carico di educare, di offrire un’alternativa all’acritica banalità dell’esistenza e porgere strumenti per far fronte al reale, di ascoltare e accoglierle nella propria unicità, nella luce che ciascuno deve poter orientare su di sé e sul modo di venire incontro a chi ascolta e accoglie, riprendendo la fenomenologia del volto d’Altri di Immanuel Lévinas. Sono queste le istanze che attingono al cuore del concetto di cura e di cura di sé, che sono state vissute, messe in pratica e sistematizzate dalla filosofia, con il rigore e la passione che la contraddistinguono. La più sensata conclusione di questo invito alla filosofia è darle la parola, ascoltando la sua voce autentica, in un dialogo diacronico carico di opportunità, custode del suo senso più profondo e della più pura e chiara prova della sua utilità alla vita.
Letture consigliate
• Castiglioni C., Filosofia dentro. Pratica e consulenza filosofica in carcere. Metodi ed esperienze, Mursia, Milano, 2017. • Hadot P., Che cos’è la filosofia antica, Einaudi, Torino, 1998. • Jaspers K., Socrate, Buddha, Confucio e Gesù. Le personalità decisive, Fazi editore, Roma, 2013. • Lahav R., Comprendere la vita. La consulenza filosofica come ricerca della saggezza, Apogeo, Milano, 2004. • Merleau-Ponty M., Elogio della filosofia, SE, Milano, 2008. • Patočka J., Socrate, Bompiani, Milano, 2003.
Scuola di Atene, Raffaello Sanzio (1509-1511).