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Diete chetogeniche: mai il fai da te! - Livia Galletti
Diete chetogeniche: mai il fai da te!
Le diete chetogeniche sono diventate di gran moda negli ultimi 20 anni. Con la promessa di un dimagrimento veloce i siti, i blog, i gruppi Facebook, profili Instagram che promettono risultati miracolosi in poco tempo - e quasi sempre a pagamento - sono sempre di più e troppo spesso sono gestiti da persone non abilitate a occuparsi di nutrizione nel nostro Paese.
In Italia sono solamente tre le figure che possono stilare diete e schemi nutrizionali: il medico, il biologo e il dietista; quest’ultimo solamente dietro prescrizione medica.
Ma cosa sono queste diete chetogeniche?
Sono dei protocolli nutrizionali nati agli inizi del 1900 per il trattamento delle epilessie. Ciò che accadeva allora è che i pazienti, soprattutto bambini, affetti da epilessia, venissero ricoverati in centri specializzati nei quali venivano praticati regimi strettamente controllati di digiuno. Infatti, si era osservato che il digiuno poteva diminuire il numero di crisi epilettiche.
In seguito, si comprese che non era sempre necessario un digiuno vero e proprio per la gestione di questi pazienti, ma che un regime alimentare che contenesse pochissimi carboidrati e moltissimi grassi, aveva uguale efficacia nel controllo delle crisi epilettiche. Ancora oggi, un certo tipo di protocollo chetogenico, con un’altissima percentuale di grassi, viene utilizzato in centri ospedalieri e universitari come terapia per quei bambini affetti da epilessia che non rispondono o sono resistenti ai farmaci disponibili. Esistono altri tipi di approcci chetogenici, che sono più facili da seguire e mantenere, perché contengono un po’ più carboidrati e un po’ meno grassi. Un protocollo chetogenico classico, infatti, arriva fino al 90% di grassi nel conteggio dei micronutrienti, mentre approcci più gestibili vanno dal 18% al 65% di grassi circa. Durante un protocollo chetogenico vengono tipicamente esclusi alcuni tipi di cibi: • pane, • pasta, • cereali, • farine, • patate, • frutta, • alcuni tipi di verdura. Vengono anche indicate delle quantità da rispettare con rigore dei pesi di carne, pesce, uova, condimenti, verdure. In alcuni casi il latte e i derivati vengono esclusi, in altri vengono limitati.
Le diete chetogeniche presentano diverse applicazioni quali: • il dimagrimento, • la gestione di alcune malattie metaboliche e di problemi neurologici, • sono una valida terapia per specifiche malattie rare e gravissime.
La ricerca in questo campo è molto attiva e ogni settimana vengono pubblicate sulle riviste scientifiche prove sperimentali di utilizzi efficaci o potenziali.
Quali sono i vantaggi di una dieta chetogenica utilizzata per dimagrire?
Sono che, se ben bilanciata da un professionista esperto, durante un approccio chetogenico si perde velocemente molto grasso corporeo, perdendo poco o nulla per quanto riguarda la parte muscolare; si abbassa il livello di infiammazione del corpo; non si sente la fame; ci si sente molto lucidi e pronti mentalmente. Durante una dieta chetogenica il corpo produce alcune piccole molecole che vengono utilizzate come combustibile per tutte le funzioni biologiche, al posto degli zuccheri, che sono invece la “benzina” che il corpo usa abitualmente quando si mangia di tutto un po’. Queste piccole molecole, che si chiamano corpi chetonici, entrano anche nel cervello e bloccano il senso dell’appetito, perciò si possono adottare anche diete molto restrittive in termini di chilocalorie, senza sentire la fame.
Quali sono gli svantaggi
I primi 3-5 giorni si potrebbero sperimentare mal di testa, spossatezza e doloretti muscolari; alcune persone diventano stitiche; non esiste lo “sgarro”; può capitare che si abbia l’alito dolciastro e cattivo; è obbligatorio usare integratori; al termine del periodo di chetogenica bisogna reinserire piano piano gli alimenti esclusi. Le diete chetogeniche non sono pericolose in sé, ma è assolutamente obbligatorio farsi seguire da un professionista abilitato ed esperto.
Esistono alcune controindicazioni: • gravidanza, • allattamento, • diabete di tipo 1, • problemi ai reni, al fegato e al cuore, • in presenza di un disturbo del comportamento alimentare o una di patologia psichiatrica non si può adottare un protocollo chetogenico. I rischi per la salute sono notevoli.
Durante una dieta chetogenica è indispensabile bere molta acqua e assumere degli integratori. Infatti, il corpo tende a disidratarsi e a perdere alcuni sali minerali. Senza gli integratori necessari, e se non si beve a sufficienza, si rischiano carenze molto pericolose. I primi sintomi di una dieta chetogenica non ben consigliata o seguita sono: • crampi, • mal di testa, • spossatezza, • pressione arteriosa troppo bassa, • aritmie, • gravi e irreversibili problemi a fegato, reni e ossa, fino ad arrivare, nei casi più gravi, al decesso.
Quindi, è indispensabile non fare il fai da te per questo tipo di protocollo, che è uno strumento potente e prezioso nelle mani di un professionista della nutrizione abilitato ed esperto, ma può rivelarsi molto pericoloso quando si cerca di fare da soli o ci si affida a personaggi magari famosi sui social o in rete, ma che non hanno nessuna competenza scientifica, e nemmeno tutti i requisiti di legge, per potersi occupare della salute degli altri.
Letture consigliate
• Wheless JW. History of the ketogenic diet. Epilepsia. 2008; 49 Suppl 8:3-5. • Zhu H, Bi D, Zhang Y, Kong C, Du J, et al. Ketogenic diet for human diseases: the underlying mechanisms and potential for clinical implementations. Signal Transduct Target Ther. 2022; 7(1):11.