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La Salute degli Italiani - Daniel Della Seta
I princìpi per una sana longevità. Alimentazione fondamentale anche nelle malattie infettive
Giornalista, autore e conduttore de "L'Italia che va..." Rai e Focus Medicina.
Nuove soluzioni per assumere un’alimentazione corretta che favorisca la salute dell’individuo arrivano dalla Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (SISA). Gli illustri portavoce Andrea Ghiselli e Silvia Migliaccio segnalano che le raccomandazioni nutrizionali sono effettivamente note a tutti, eppure spesso non vengono seguite perchè sono ritenute eccessivamente restrittive, tanto che nel mondo ci sono quasi due milioni di persone sovrappeso e da 50 anni assistiamo ad una pandemia di obesità.
Andrea Ghiselli CREA-Nutrizione Presidente SISA
Silvia Migliaccio Segretario Generale SISA
Princìpi reali per la nutrizione, per ridurre i fattori di rischio cardiovascolare durante il pasto
Anzitutto, la sera si dovrebbe mangiare non troppo tardi per evitare lo stress infiammatorio ed essere in linea con i ritmi circadiani della giornata; inoltre, si dovrebbero associare ad ogni pasto frutta, verdura, legumi, perché la presenza dei composti bioattivi del mondo vegetale in quella fase della digestione è in grado di ridurre fortemente sia l’aumento dei trigliceridi, ma soprattutto la risposta infiammatoria ossidativa.
Lo studio sulla longevità in Abruzzo
L’importanza di questi dati emerge da uno studio effettuato dall’Università di Teramo, relativo all’esperienza di invecchiamento di successo in 151 Comuni localizzati principalmente nelle aree interne, a ridosso dei Parchi Abruzzesi, dove risiedono 503 centenari e 18mila nonagenari.
Mauro Serafini Università di Teramo Consigliere SISA
Mauro Serafini spiega la valenza di questo studio, che anzitutto ha delle affinità con la maggior parte degli studi sui centenari, legati a due aspetti fondamentali della longevità, ossia l’attività fisica costante e una dieta sana, con elevato consumo di prodotti di origine vegetale (frutta, verdura, legumi, cereali), con la particolarità dell’assenza quasi totale di dolci. L’aspetto nuovo che emerge nel 93% dei nonagenari e nell’82% dei centenari è di avere seguito una tradizione alimentare tipica dell’Abruzzo, lo “sdijuno”, che significa “stappa digiuno”: 1. Una colazione salata di circa 300 calorie, fatta verso le 6.30 del mattino. 2. A seguire, alle 12.30 un pranzo abbondante con cibi come polenta, legumi, carne, pasta fatta in casa 3. Intorno alle 18.30, cena a base di verdure, minestre, uova, formaggi. Con questi ritmi si favorisce un basso stress infiammatorio notturno, in linea con i ritmi circadiani, che vedono rallentare il nostro metabolismo nelle ore serali. Pur essendo uno studio osservazionale, analizza l’importanza della crono-nutrizione, legata all’orario dei pasti per una maggiore longevità: dalla cena al pranzo ci sono circa 17,5 ore di “restrizione calorica”, una finestra dove c’è solo la colazione. Questo ha dato alle persone la capacità di non stressare ne’ il sistema immunitario, ne’ il metabolismo, preparandosi a un pasto abbondante come il pranzo. La risposta metabolico/immunitaria individuale allo stress post-prandiale si lega ai ritmi circadiani, all’orario, alla tipologia di pasto: è una possibile spiegazione della longevità in queste aree di Abruzzo, sebbene non si possa dimenticare che intervengano numerose altre variabili. vori pubblicati sul rischio di infezione da COVID e sul rischio di gravità della malattia molto maggiore nei pazienti obesi rispetto al resto della popolazione.
Una dieta sana anche contro le malattie infettive
Per avere una longevità in salute è necessario attivarsi per tutto l’arco della vita, con una dieta sana che deve iniziare sin dalla più giovane età. Se, infatti, è noto come questa possa proteggere da malattie metaboliche, diabete, neoplasie e patologie cardiovascolari, meno evidente è il legame con le patologie infettive.
Stefania Maggi Istituto di Neuroscienze CNR
Stefania Maggi sottolinea come numerosi studi recenti colleghino la dieta mediterranea alla protezione da malattie infettive e alla risposta ai vaccini in virtù dell’impatto che l’alimentazione ha sul sistema immunitario. Questo è un aspetto innovativo: sono tantissimi i laInoltre, i vaccini sono più efficaci se l’anziano è ben nutrito, raccomandazione rilevante in una fase in cui si sta avviando la somministrazione del vaccino bivalente e in cui è in procinto di partire la campagna antinfluenzale.
La malnutrizione rende peraltro meno efficaci anche i vaccini contro pneumococco e virus influenzale: una dieta corretta permette una risposta al vaccino superiore rispetto a quella seguita da chi presenta carenze nutrizionali.
Le cause possono essere molteplici: minore assorbimento della dose vaccinale, infiammazione cronica di basso grado associata all'obesità, carenza di micronutrienti.
Letture consigliate
• ISTAT - http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=18545# • https://www.unite.it/UniTE/Archivio_News_3/CenTEnari_presentato_uno_studio_sulle_abitudini_alimentari_della_pop olazione_abruzzese_tra_i_novanta_e_i_ce nto_anni • Dominguez L.J, Di Bella G, Veronese N, et al. Impact of Mediterranean Diet on Chronic Non-Communicable Diseases and Longevity. Nutrients. 2021 Jun 12; 13 (6): 2028. • Liu D, Zhang T, Wang Y, et al. The Centrality of Obesity in the Course of Severe
COVID-19. Front Endocrinol. (Lausanne). 2021 Mar 11. • Yu W, Rohli K.E, Yang S. Impact of obesity on COVID-19 patients. J. Diabetes Complications. 2021 Mar; 35 (3): 107817.