le aquile perdute di roma
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ur ante il regno di Nerone nell’antica Roma, Antonio Axia conquistò la fama come eroe nella battaglia di Tigr anocerta, salvando le vite dei suoi compagni legionari. Cor aggioso e fedele come solo un vero soldato può essere, fu incaricato dalle Vergini Vestali, le sacerdotesse incaricate di vegliare sulla sacr a fiamma di Roma, di salvare una loro sorella che er a stata r apita e tr ascinata nelle terre selvagge dell’Etruria. Quando Antonio rintr acciò la vestale, impedì a un orrendo demone di nome Orkus di divor arla, ma lo scontro con la creatur a sconvolse la sua mente. Per ripagarlo del suo cor aggio, le Vergini Vestali lo risanarono e gli consentirono di accedere al Codice, un testo sacro che gli rivelò come funziona la mente degli esseri umani e le motivazioni che li spingono ad agire.
Usando queste conoscenze delle cause e degli effetti, della psicologia umana e dell’inconscio, or a Antonio fa buon uso delle sue abilità deduttive e lavor a a Roma risolvendo i casi più dispar ati nei panni del primo investigatore al mondo.
ai tempi dell’imperatore nerone, ogni legione del grande esercito romano aveva il suo vessillo, che spesso prendeva la forma di un’aquila. le aquile sono venerate dai soldati, poiché un’aquila romana è ben più del simbolo di una legione: rappresenta l’imperatore.
è un simbolo della potenza di roma.
era un simbolo talmente potente che, stando ai racconti, giulio cesare la straccò dalla sua asta e la nascose tra le pieghe della sua tunica.
poiché la sua perdita non è solo fonte di vergogna per quella legione.
disonora e indebolisce roma stessa.
accompagnati da questo simbolo le legioni romane marciano nel cuore di un territorio sconosciuto, nella vasta e sinistra foresta germanica nota come tottenwald.
se sei stato un soldato, saprai che non esiste spettacolo migliore di un esercito romano in marcia.
la disciplina, la formazione perfetta frutto di mille esercitazioni. una vista talmente magnifica che nemmeno l’odore di sterco di cavallo e di sudore umano riescono a rovinare.
è la cosa di cui noi romani andiamo più fieri.
quindi ciò che accade oggi avrà delle conseguenze che andranno ben oltre la germania.
naturalmente, ciò che accade di preciso è oggetto di discussione.
qualcosa che sicuramente terrà impegnati storici e chiacchieroni per molti decenni…
roma, che pullula di lupi e assassini come qualsiasi foresta barbarica.
non sono uno storico. il mio nome è antonio axia e sono un deduttore. o meglio, sono il deduttore.
mentre i miei contemporanei si appellano agli dèi per spiegare i misteri della vita, io faccio ricorso a logica e deduzione.
mano alla spada, bran. potrebbero essere pericolosi.
sono dei dannati falsari, antonio. con cosa ci colpiranno? con un sacchetto di monete di rame?
la gente disperata tende a compiere atti disperati. ora andiamo…
questo è un altro esempio di quelle tue cose deduttive?
rubria, la somma sacerdotessa delle vestali, chiama lo studio dell’anima o dello spirito umano in molti modi. in questo caso, lo vedo semplicemente come tenersi pronti…
al momento, non posso immaginare che gli eventi in una remota foresta porteranno la mia vita in una direzione inaspettata.
sono di nuovo al servizio di nerone e do la caccia a questi falsari da una settimana. seguo una pista di rame, d’argento contraffatto e di creduloni.
dannazione, siamo arrivati tardi. hanno portato via tutto.
forse non tutto.
un denario.
però… sì… è falso.
come fai a dirlo senza averlo pesato? a me sembra buono. guarda meglio nerone. guance cadenti, naso grosso.
il nostro vanitoso imperatore è irritato dal modo in cui è raffigurato su quelle monete. aye, ora che me lo fai notare è un becco notevole su una faccia grassoccia. anche se non ho mai avuto il piacere di incontrarlo di persona.
è un piacere alquanto dubbio. riferirò a nerone cosa abbiamo trovato qui.
a nerone non importa delle ripercussioni delle monete false sull’economia.
che speranze abbiamo di essere pagati per le nostre fatiche?
quando lavori per nerone, restare in vita è già un pagamento.
…!
fidati, ai poveri di roma non mancano mai le ragioni per protestare.
perché sono in rivolta? dall’egitto è arrivato grano in abbondanza, la città non è senza pane.
sarai anche originario della selvaggia britannia, bran, ma giuro che sei arguto come uno schiavo-filosofo greco. aspetta qui.
buongiorno, fratello. ho combattuto nella prima legione italica. sono un veterano della campagna d’armenia. una guerra gloriosa, quella. segui il mio consiglio, fratello. vattene da roma per un po’. perché? cosa succede qui?
la città è in fermento… da quando le notizie sono iniziate ad arrivare da tottenwald. questa è la prima volta che scopro cosa è accaduto in quel luogo oscuro.
le notizie circolano in molti modi diversi a roma. gli atti quotidiani riportano ogni cosa, dalle nascite nobiliari ai matrimoni, fino agli ultimi aggiornamenti sulle vittorie o sui disastri nelle terre più lontane.
altrove, le notizie dei praecones, o strilloni, sono altrettanto inquietanti.
oggi la folla ha letto qualcosa che l’ha messa in agitazione.
e poi ci sono i canali di informazione più tradizionali. le taverne, i mercati, i letti delle prostitute.
comunque la notizia si diffonda, sembra che, per la maggior parte, i romani siano scesi in strada e siano infuriati. e, essendo romani…
…cercano qualcuno da incolpare.
nerone sarà soddisfatto. lo scoprirò molto presto…
“…sono atteso a palazzo…” g-guarda cosa mi hanno fatto fare!
ganimede e-era… il m-mio preferito… ma quei porci plebei là fuori mi hanno innervosito al punto che io… io… c-chiamate il mio medico greco! un medico non servirà a nulla, mio signore. ho preso parte ad abbastanza battaglie da capire quando un uomo è morto.
gli dèi sono contro di me, deduttore. è m-mia madre agrippina che tesse la sua magia nera dall’oltretomba. mi hai mandato a chiamare, nerone. presumo tu voglia sapere come procedono le ricerche dei falsari?
di che diavolo parli, in nome di marte? i falsari di monete. pensavo che…
ho i barbari alle mie porte! cosa vuoi che me ne importi di una manciata di denarii falsi?
non solo tre delle nostre migliori legioni sono state distrutte dai germani a tottenwald, ma anche tutte e tre le aquile sono andate perdute.
col tempo, forse. ma per allora potrebbe sono sicuro che essere troppo tardi. l’esercito saprà recuperarle.
troppo tardi per nerone claudio cesare augusto germanico, intende.
l’unica cosa che impedisce al popolo di fare irruzione qui dentro e uccidermi è la mia aura di… di autorità divina. devo essere visto come invincibile. la perdita delle aquile mi fa apparire debole. fallibile.
il mio prozio claudio, solitamente un uomo molto tedioso, diceva che quando decapitano la statua di un imperatore, il giorno dopo fanno la stessa cosa con l’originale! le mie statue sono state profanate in tutta roma! la plebe incolpa me per la perdita delle aquile!
mi dispiace, nerone, ma non vedo cosa posso fare io.
ho inviato i soldati a cercarle, ma sono guerrieri, non deduttori. potrebbero vagare alla cieca nelle foreste germaniche per l’eternità. un singolo uomo dotato di un certo tipo di cervello, invece, avrebbe migliori speranze di riportare a roma quei sacri stendardi.
oh no. no. no. no. la foresta di tottenwald.
un posto al cui confronto le lande nebbiose della britannia sembrano i giardini profumati di baiae.
so che quello è un posto infernale e che la missione è praticamente un suicidio. ma c’è qualcosa che credo potrebbe renderti il viaggio leggermente più… gradevole.
non volendo diventare la prossima voce sul menu dei leoni di nerone, non le dico quanto rischia di valere quel giuramento in realtà.
ho pensato ti facesse piacere avere una guardia del corpo.
ti saluto, deduttore. l’imperatore ha giurato sulla memoria di augusto di concedermi la piena libertà se faremo ritorno con le aquile.
pensaci bene, achillia. sei cresciuta nella terra del sole. olive, vino, acque azzurre e luccicanti. quelle foreste germaniche sono una distesa sterminata di gelo e di orrori che pullula di selvaggi e di bestie pericolose.
da questa descrizione sembra un posto eccitante, antonio.