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N GIORNO IL SOLE SI ESPANDERÀ fino a diventare una supernova, e inghiottirà il mondo intero. Se siete come me, la prima volta che avete sentito questa cosa vi è rimasta dentro per un po’. Non importa quanto lontano nel futuro sia, il suo atto finale è qualcosa di veramente duro.
È così. Avevo 7 o 8 anni quando mi sono approcciato per la prima volta al nichilismo. Ricordo che pensai: “Gesù, che… perdita di tempo è tutto questo. È tutto così futile. Indipendentemente da ciò che costruiamo, da ciò che creiamo, da ciò che raggiungiamo, il sole si mangerà tutto”. Avevo, in un certo senso, elaborato il concetto di morte non molti anni prima, ma questo era troppo. Era già abbastanza avere a che fare con l’idea della mia stessa morte, ma quella dell’intero pianeta? Cazzo. Andiamo avanti fino al 2010, quando Greg Tocchini e io avevamo appena finito Last Days of American Crime, e iniziammo a pensare al nostro nuovo progetto insieme. Volevamo entrambi fare una storia di fantascienza, ma doveva essere un qualcosa di unico. Doveva essere diverso da qualsiasi cosa ognuno di noi aveva fatto o visto. Ho perso mesi buttando giù idee, ma non c’era niente che mi eccitava. Stavo già facendo fantascienza in Fear Agent e non avevo trovato nulla che mi catturasse. Qualcosa che fosse diverso abbastanza da valere il superpotere di Greg e le sue fottute doti. Poi, un fatidico pomeriggio, mentre leggevo il National Geographic, sono capitato su una timeline di quando ci si aspetta che il sole si espanda e consumi il nostro sistema solare. Mi portò alla mente della mia giovanile fascinazione con questa idea e mi ha portato a pensare: questa è una bomba a orologeria. Questa è LA bomba a orologeria. Era interessante su un piano universale, questo ha a che fare con tutti noi, il che è solitamente il primo ingrediente per “materiale incredibile con il quale costruire una storia.” Ho riempito un taccuino di idee: come può l’umanità sopravvivere? Cosa faremo?
Penso che potremo muoverci fino al fondo degli oceani, così da scappare alle radiazioni mentre cerchiamo un nuovo pianeta. Ma che succede se stiamo là sotto per troppo tempo? Se nessuna sonda troverà mai un mondo abitabile? Decine di migliaia di anni passano, e c’è solo qualche città rimasta. Il mio cervello-costruttore iniziò ad entrare in azione e creammo la base per Low. Durante gli anni di sviluppo di questo libro, ho iniziato la psicoterapia, e il più grande ostacolo da superare per me era imparare a pensare positivamente. Essendo un pessimista di natura, questa fu una sfida. Il libro che il mio terapista mi diede si basava tutto sull’ottimismo e mi ricordò di un libro che un vecchio amico mi diede: Illusions di Richard Bach. Quando avevo circa 25 anni, e meditavo di lasciare il mio lavoro alla 20th Century Fox Animation per poi entrare nel mondo dei fumetti, questo libro di idee su come l’ottimismo e il pensiero cosciente possono forgiare la realtà mi portò a lasciare il mio lavoro e provarci. Mi accorgo ora che in quindici anni non ho mai scritto un personaggio ottimista. Questo mi portò a sviluppare Stel Caine, l’eterna ottimista che tiene vive le speranze contro ogni previsione. Un qualcosa di perfetto per questa futura e lontana umanità al suo punto più basso. Un personaggio perfetto per esaminare il concetto che non è ciò che ci accade nella vita che ci definisce, ma come scegliamo di affrontare tutto ciò. Ed era anche un tempismo perfetto, perché durante la produzione di Low iniziai a trovare la mia strada verso un più ottimistico modo di pensare, che ha reso la mia vita migliore in quasi ogni aspetto. Sono diventato più produttivo, ho trovato il tempo per allenarmi, più tempo per la mia famiglia e aumentato il mio carico di lavoro considerevolmente. Scrivere le avventure di Stel e di ciò che sopporta, e di come lo sopporta, diventò incredibilmente terapeutico. Low è la storia di una donna dall’eterno ottimismo, la quale deve farsi carico del dolore e dello schiacciante peso di un mondo senza speranza. È una storia che sono finalmente pronto a raccontare. Rick Remender
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ci stringiamo l’uno all’altro.
la mia piccola famiglia cerca conforto da un mondo determinato a dividerci.
una fine tra le fiamme è inevitabile. lo sanno tutti. tutti tranne mia moglie.
stel non vuole ascoltare. le nostre figlie crescono nel suo irrazionale ottimismo. e anche io.
stel sa ciò che nessun altro osa credere. che c’è speranza.
cioè che, a patto che ci crediamo…
‌ci rialzeremo.
per il sangue di droln. hai pensato a quello per tutto il tempo!
…è più una dipendenza.
non so di cosa parli. fingere di essere incantata dalle mie prodezze sessuali, mentre pensavi a quel… passatempo.
sì. una vera caccia. una che porta frutti.
mmh… non ti dovresti preparare per una caccia?
“passatempo“ è riduttivo, johl. scusa, hai ragione…
non come cacciare vecchi rottami quando dovresti concentrarti sull’impegno imminente. quello dovrebbe essere il tuo lavoro, mio caro.
forse l’ultimo grande timoniere di salus è semplicemente sconvolto nel vedere sua moglie riuscire a stare in piedi dopo aver incassato il suo famoso e potente amore…
da quanti millenni non riceviamo più risposte da una sonda?
dovresti invece cercare la terza città. quella non è una soluzione.
be’, adesso che mi ci fai pensare…
potresti anche fingere. mi aiuta a essere più sicuro di me, prima del lavoro.
senza ottimismo per il futuro, come possiamo sperare di plasmarne uno migliore?
è l’unica soluzione. filtri di ventilazione funzionanti… aria pulita.
la terza città è un mito. anche se dovesse essere ancora là fuori, è solo un ripiego. il sole si espande, le radiazioni si diffondono.
quando qualcuno dice così non sa mai davvero qual è il suo vero problema.
ero concentrata a guardare le sonde dell’originatore.
abbiamo bisogno di un nuovo pianeta. sai qual è il mio vero problema?
perché nemmeno una delle migliaia che sono state spedite dall’impero vaolkovic?
…ma è bloccata in un’orbita.
guarda… questa non manda segnali da tredicimila anni, il suo comunicatore è bruciato…
questo perché è solo un vecchio pezzo di ferraglia.
o perché si è bloccata in un mondo inabitabile, e sta comunicando la sua posizione tramite un comunicatore rotto. la sto richiamando sulla terra.
ottimo. questo richiederà solo mille anni.
dieci anni.
basta sogni a occhi aperti. oggi insegnerò alle nostre bambine come sopravvivere a quello che succederà. insegnerò loro a pilotare . ugh.
marik potrà pure averti seguito nella tua strada da sognatrice intellettuale… ma le nostre figlie verranno preparate.
sono troppo giovani.
no.
sono troppo giovani per superare i confini della città.
e anche per avere a che fare con un timone.
saranno sempre troppo giovani ai tuoi occhi.
e ti ha reso irremovibile nelle tue convinzioni.
avevo anche io dieci anni quando iniziai ad allenarmi…
anche se verranno addestrate con la tuta da timoniere.
mentre ti concentri sul preparare le nostre figlie a scappare dalla città, che ne è del tuo giuramento e delle tue responsabilità?
anche se, dopo i tuoi preparativi, riuscissero in qualche modo a sopravvivere a un esodo…
…cosa ne sarà dei due milioni di cittadini all’interno della cupola di salus?