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D A P I U S E H C T AN E L B A T E E N O IPH D I O R D AN
diary: “QUELLO CHE HAI VISTO MI RENDE RICCO”. E’ quello che mi ha detto Rodrigo 8 anni fa e da allora cerco di ascoltare storie di altri e di condividere le mie. Raccontaci il tuo viaggio, sia che tu ci sia ancora dentro o che tu sia già tornato. Come hanno già fatto Gigi e Daniela e come sta facendo Dan Marinos e Manusch, ci renderai più ricchi.
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india esperienza di Dan Marinos
E’ passato un anno dal mio ritorno dall’India. Non ricordo praticamente più nulla. La prima cosa a scomparire sono gli odori, poi i sapori e a seguire i suoni. Solo le immagini permangono, anche aiutate dalle fotografie, ma che private degli altri quattro sensi perdono quasi interamente il senso di rappresentazione del vissuto. L’unica cosa che ricordo bene è che tutto è cominciato con una canzone, Cimici e bromuro di Sergio Caputo, e tutto è finito con la stessa melodia, le stesse parole. Forse nel diario pubblicato su P9 si è capito poco, ma gli indiani mi hanno mandato ai matti. Chi mi conosce è rimasto stupito dal fatto che la mia metafora di questi quattro mesi in India sia un bicchiere d’acqua tiepida bevuto d’un fiato. Ho visto un mondo completamente diverso dal mio, ho imparato moltissime cose, e di fatto ho trovato me stesso; solo che, diversamente da chi trova se stesso in un ashram, o sulle pendici dell’Himalaya, ho scoperto che il mio vero essere era rimasto a casa, in Italia. Forse la mia anima non è riuscita a varcare la dogana, forse ancora me la sono dimenticata senza nemmeno urlare, in aereo, “KEVIN!”. E così, non sapendo che fare, è andata a farsi un giro dove più preferisce, in qualche capitale europea come Berlino o Parigi. Magari si è spinta ancora più a ovest, tipo in Canada – dove vissi un’estate indimenticabile – o negli Stati Uniti, sogno per ora irrealizzato. E mentre lei cazzeggiava, io affrontavo esami assurdi, discutevo dell’India e della cultura indiana con ragazzi della mia età mentre loro chiedevano del Belpaese, vagavo da solo o in compagnia per le strade polverose, mi camuffavo da importatore di marmi e sete, mi incazzavo per la presenza del coriandolo in ogni piatto che mi veniva servito, rischiavo la morte (no, dai, scherzo) eccetera eccetera. Eppure, adesso, la gioia di un bicchiere d’acqua, per di più tiepida. E’ una cosa brutta da dire? Assolutamente no. Anzi è giusto, è bene. Perché quest’esperienza ha mostrato la verità, che io mi ostinavo a non voler vedere rincorrendo il pensiero che tutto ciò che non era Italia era migliore. Non rinnego la scelta di essere andato in India e di non aver provato le stesse gioie, e lo stesso stupore che hanno provato altri. Non per questo, tuttavia, potendo tornare indietro, cambierei qualcosa: chiederei comunque lo scambio all’Indian Institute of Management, farei un salto di gioia in mezzo alla classe leggendo la mail di accettazione, volerei fin là e accetterei felicemente di non provare – quasi – nulla.
PARIGI
esperienza di Manusch Badaracco
Parto da casa dopo pranzo, a Parigi splende il sole, destinazione Foundation Cartier per l’esposizione di Ron Mueck. Non pensavo che mi sarei trovata coinvolta in una lezione sul tempo e sull’uomo. Appena arrivata alla Fondazione mi sono trovata di fronte ad una porta chiusa a causa della Manifestazione che sarebbe partita di lì a poco contro il mariage pour tous: ed è stato subito IL FASTIDIO! Molti nella mia stessa situazione se ne sono andati mentre io, una ragazza di Berlino e una coppia di francesi ci siamo seduti davanti all’ingresso in attesa e intenti ad osservare e commentare un universo umano così lontano dal nostro, una mostra fuori dalla mostra. La pazienza, 2h di attesa, ha dato i suoi frutti, dei nuovi amici e alla riapertura sono entrata per prima... finalmente Ron! E’ una coppia di anziani, in costume da bagno e seduti sotto un ombrellone, a darti il benvenuto. “Couple under an umbrella”, nonostante le dimensioni enormi dell’opera, la delicatezza dei gesti è sorprendente. Sono rimasta letteralmente rapita...c’era tutto: la tensione naturale della posizione, la mano di lei con la fede incastrata in un dito ormai vecchio e ingrassato, il gesto affettuoso di lui che le stringe il braccio, la pace e la tranquillità che un momento di relax come questo emana. Bisogna girare intorno alle sculture di Mueck, ogni angolo è una sopresa. Vene, capillari, peli, unghie, ogni angolo della scultura è un insieme di perfezione e amore per i dettagli che non lascia solo l’imbarazzo per una tecnica assoluta ma racconta, emozioni e tempo. Il tempo, appunto, leggendo la sua biografia si scopre che è difficile vedere le sue opere dal vivo, a causa delle lunghe tempistiche di realizzazione. Lui lavora lentamente, nel suo atelier londinese, ed il tempo è uno degli elementi fondamentali della sua arte. Conoscere qualcuno che in un periodo come questo decide di nuotare totalmente controcorrente, mai schiavo ma padrone del suo tempo in funzione della creazione, della ricerca, dello studio di una tecnica non può che guadagnare tutta la mia stima e l’assoluta ammirazione. A raccontare tutto questo c’è un video, proiettato in una sala della mostra, girato all’interno del suo atelier, dove il rapporto tra Mueck e il tempo è raccontato attraverso la luce che fuori dalle finestre cambia, dalle pause, dai minuti/ore passati a definire il minimo dettaglio di ogni singola statua e dai numerosi passaggi prima di arrivare ad avere l’opera completa, il tutto interrotto ogni tanto da immagini del vernissage dove tutta questa poesia svanisce e regna la confusione e la velocità. All’interno dell’expo ci sono altre otto opere tra cui “Mask II” autoritratto dell’autore mentre dorme, “Man in the boat”, opera che ho amato particolermente che rappresenta un uomo nudo all’interno di una barca intento a guardare un punto lontano, “Woman with shopping”, “Still Life” uno dei pochi esperimenti “non umani” dell’artista, “Woman with sticks”, “Young Couple”, “Youth”, “Drift”. La mostra rimane fino al 29 settembre, che dirvi d’altro? Take your time e se venite a Parigi andateci!
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10 THE-list di Matteo Polli
Se mi capita di guardare tra i giardini della mia cittĂ , vedo cose al di fuori di ogni logica temporale, anni 40 che incontrano gli anni 60, oppure scarpe ginniche che salutano minigonne fuori dettaglio. Siamo alle solite, penso. La gente non capisce che le sfumature dei dettagli rendono le cose visibili molto piĂš importanti di una parola. Si deve essere quello che si fa vedere. Allora incontro finti artisti o ancor peggio finti galleristi..individui senza fissa dimora o ora si rendono fissi. Ho appreso da poco che le persone che si hanno vicine sprigionano luce vera quanto piĂš vere sono loro stesse, vedo pantaloni a zampa, in jeans, zeppe multi strato in pelle, ragazzi con t- shirt a righe, gilet in jeans e varie combinazioni che solo noi rivalutiamo in anni...in questo caso anni 70? O semplicemente un ricominciare per rivivere quello che forse pensavamo di aver vissuto?
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5 Fotografie Luigi Mazzucchi - Michele Checchia. Comunicazione Le-reclame.com
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Foto Michele Checchia-Luigi Mazzucchi. Comunicazione Le-reclame.com
Ho preso un treno, una Vespa e la macchina, seduto dietro. E poi ho lasciato che le immagini passassero lì davanti a me. Un albero... il palo della ferrovia... Chissà se ci arrivo a toccarlo... e se ci arrivo - mi spacco la mano... Il bagno? Sempre occupato! Fermiamoci all’Autogrill - Sicuro! In viaggio: sempre un po’ freddo, sempre un po’ caldo. Quando ero piccolo bla bla bla bla! Questo è il viaggio che si sente nei CD degli AMARI, lo stesso che sentiamo tutti, con le banalità che banalizzano tutti e le risate che risano tutti e le paure che paurano tutti. Insomma un gruppo che tutti! Album e canzoni facili, leggere ma profondamente umane e comuni, come il pomeriggio di sole che non sai spiegare mentri vivi un amore adolescenziale, o mentre “conoscere gente sul treno”.
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Gruppo che si è trasformato negli anni e ha sperimentato tantissimo prima di tanti. E ogni volta che la sperimentazione diventava consuetudine per un vasto pubblico gli Amari erano già cambiati, erano già al gradino dopo. Oggi le loro sonorità racchiudono tutto il percorso: Hip Hop - Elettronica - Pop. Li abbiamo incontrati al Magnolia prima di un concerto dedicato a “Kilometri”, il loro ultimo lavoro. Gustatevi questa Video - intervista pre-concerto con Pasta e Dariella! Alan Zeni
video - intervista
amari
guarda la ista qui Video interv
un pre-concerto vicini -a kilometri
Lella baldi - Lola Cruz e Bibi lou - J.C. Jeannot ldr( l’art. Di Riccione ) Ugg - Janet& janet - F.Stella - Lara manni lemare’ - Ego’- borse Gherardini
Via Castellini 7, Melegnano Phone: 339 - 75 75 532 / 02 - 66 300 592
ARTE IN LOCO Linda Ferrari
PER TRE MERCOLEDÌ DAL 22 MAGGIO AL 19 GIUGNO CONCERTI E ARTE CONTEMPORANEA ALLO SPAZIO CONCEPT DI MILANO “Lo scopo della serata è di ricostruire un punto della città dove design, arte, moda e musica possano trovare finalmente un’unione entrando in sinergia, perché paradossalmente esse sono tutte discipline che vanno un po’ per la loro strada. Un salotto artistico aperto agli scambi, alla cultura e al divertimento” (Linda Ferrari, Curatrice) Si apre Mercoledì 22 Maggio con il concerto di MATTIA CIGALINI la rassegna “Musicarte” in programma allo Spazio Concept (via Forcella, 7) di Milano. Il giovane sassofonista piacentino, considerato dalla critica italiana ed europea uno dei più grandi talenti della nuova generazione di musicisti jazz, presenterà il suo nuovo album BEYOND (CamJazz/Goodfellas) uscito il 23 Aprile di questo anno. Con grande piacere siamo lieti di presentare una mostra unica, che ha come protagonisti 14 artisti provenienti dalle discipline più diverse: Francesca Lolli, Videomaker: www.vimeo.com/francescalolli Michela Mombelli, Pittrice: www.michelamombelli.wix.com/mimiartdesign Stefano Grando, Fotografo: www.stefanogrando.it
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Alessandro Minoggi, Pittore: www.alessandrominoggi.com Vlaire, Designer: www.vlaire.com Elena Salmistraro, Designer: www.elenasalmistraro.com Marcella Savino, Fotografa: www.marcellasavino.it Susanna Cornet, Fashion Designer: www.susannacornet.com Le 18:00, Designer: www.le18.it Claudia Marini, Pittrice/Collage: www.claudiamarini.com Drunkenrabbit, Pittrice/Illustratrice: www.drunkenrabbit.jimdo.com Eva Escom Estarlich, Pittrice/Illustratrice: www.evaescomsestarlich.wordpress.com Alice Rabbi, Installazioni: www.alicerabbi.wix.com/alicerabbi Pietro di Lecce, Pittore: www.pietrodilecce.com
Le foto in ordine sono: Marcella Savino ,Fotografa Susanna Cornet, stilista Eva Escom Estarlich, illustratrice Elena Salmistraro, pittrice e designer
Stefano Ogliari Badessi (S.O.B.). Artista che respira dal 1984. Studia a Brera, lavora nel negozio di scarpe di Famiglia per guadagnare e mantenersi e intanto appena può costruisce, inventa e viaggia. Fame di vita e di feste, tantissime feste fino alle “quando c’è il sole”. Però l’amore è nell’arte e oggi a 28 anni decide che è ora di andare e di scommettere alla grande e “Vado in China!” L’abbiamo intervistato proprio per questo. Abbiamo “aperitivato” curiosato la sua casa - cascina con una Balena Bianca nella roggia antistante! Poi ci ha fatto da mangiare un risotto Artistico incollato con miele, croccante di noccioline e noci, e come ogni “cosa” d’artista, incomprensibilmente ottimo. Ma soprattutto ci ha dato una risposta illuminante: D: Stefano ma la China? Perchè? S.O.B.: Perchè secondo me ora è là! Negli anni 70/80 era NYC - prima ancora era Parigi e ... adesso è là. considera che solo nell’ultimo anno a Shanghai hanno aperto 5 musei d’arte moderna enormi. Se quando il momento era a Parigi, i più noti a noi fossero rimasti a Milano o in spagna.. oggi non avemmo a avuto un Picasso probabilmente D: E cosa porterai in China di tutto il tuo mondo? S.O.B.: Una cosa sola ma che per me è irrinunciabile. La mia cassetta degli attrezzi! Stefano ci ha promesso che ci farà anche da corrispondente! Noi aspettiamo e Buona fortuna, anzi
intervista
Alan Zeni
stefano - lo strano - ogliari badessi artista che va in china!
http://stefano-ogliari-badessi.com
Dopo estenuanti selezioni, in cui abbiamo dovuto scartare Kate Moss per i suoi trascorsi con le droghe e Claudia Schiffer per via dell’età avanzata, abbiamo raccolto un esercito di top models di prima scelta per la campagna M&F (Manufatto & Frühling).
Un sabato pomeriggio ci siamo ritrovate con la nostra amica Simona di Frühling design nella suggestiva location del rione Maddalena, dove ha preso forma il progetto delle Frühllifattucchiere, le fustigatrici dell’alta moda: vittima del giorno, la premiata ditta D&G e la sua campagna estate 2012. Richiamate a rapporto la nostra fotografa Arianna Angeloni, le nostre modelle di punta (nulla da invidiare alle belluccione e alle bianchebalti) e un manipolo di gente a caso, abbiamo riprodotto un D&G in salsa ludesana:
Tutti gli outfit sono creazioni originali Manufattucchiere & Frühling Design, con contributi personali di modelle e gentili comparse.
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l’inizio del sodalizio La collaborazione con Simona, creatrice di Frühling Design, il nostro e vostro blog preferito che raccoglie il non plus ultra del vintage, cominciò un pomeriggio assolato di settembre a Villa Braila, quasi un anno fa
Sotto lo sguardo attento del guardiano-guardone del parco, che non si perse un solo fotogramma dei cambi d’abito, Simo ha indossato per noi svariati manufatti, mentre noi Manufattucchiere ci siam fatte früllare a dovere.
Questo fu solo l’inizio di un sodalizio professionale ed umano, che continua prolifico senza sosta! Leggi le interviste complete qui
http://lemanufattucchiere.wordpress.com/2012/09/06/fruhling-design-meets-le-manufattucchiere/
e qui
http://fruhlingdesign.wordpress.com/2012/09/10/fruhling-meets-le-manufattucchiere/)
Un incontrollabile amore per lo sport Da un po’ di tempo noi fruhllifattucchiere abbiamo notato che la vita mondana, tra una sfilata ed un party da Vogue, non ci soddisfa più, che non reggiamo le domeniche di hangover come una volta, e il nostro stomaco è troppo delicato per gli happy hour e i bianchini ad un euro da Giannina. Perciò ci siamo dette: TUFFIAMOCI nello sport (questo sconosciuto!)
Ed eccoci di nuovo ad emulare D&G prima con la squadra pallanuoto Fanfulla, poi con la squadra Roller Lodi, che hanno aperto per noi le porte (e le docce) dei loro spogliatoi.
Si ringrazia la nostra fotografa Arianna Angeloni, professionale ed imperturbabile anche in mezzo a cotanti bicipiti e pettorali.
Giulia e Marta, amiche per la pelle, per le borse, per le scarpe e per il buon cibo ... da Crema partono per un viaggio alla scoperta e rivisitazione di tutto ciò che è divertente e cool. Un motto sempre in testa : DIVERTIRSI E’ DIVERTENTE !!!
IT’S FUN TO BE IN … BARCELONA! #TRAVEL #FOOD #FASHION itsfuntobehappy.com ItsFunToBeHappy ItsFun2BeHappy ItsFunToBeHappy 1 Hotel Room Mate Emma, zona Ramblas. Giovane, colorato e di design!
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7 Pedalata dal moderno Porto Olimpico al quartiere storico Barceloneta. Consigliata per percorrere le lunghe spiagge della città!
Parc Guell, anche se classica metà turistica, ne vale sempre veramente la pena. Un’ oasi verde nella città, per ammirare Barcellona dall’alto!
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Per una pausa rinfrescante fermatevi a dare un’occhiata al Mercato della Boqueria. Chiostri di pesce, di frutta, di frullati ...regalano una vera esplosione di colori!
3 Bar del Pla! Famosissimo per le ottime Tapas!
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Visita al Camp Nou e al Museo. Tappa obbligatoria per gli appassionati di calcio come Marta. Fantastico!!!
Siamo al Porto Olimpico ricchissimo di ristoranti.Noi abbiamo scelto un Asian Fusion con vista mare.
Lei che va a tutti i concerti! a cura di Daniela Raffaldi
Afterhours – Factory, Milano – Giovedì 18 Aprile 2013 In “bianco totale” per un live set oscuro. E’ un buio che ti piace, non ti spaventa, ti vuole con sé e ti fa desiderare di entrarci per non uscirne più. E’ tenebra scintillante, energia cupa, aggressività buona. Perché, in fondo, sempre di musica stiamo parlando. Gli Afterhours questa sera al Factory di Milano si dedicano una volta di più ad uno dei loro brillanti esercizi d’arte. Roba bella di note e teatro, di suoni studiati che portano sull’affascinante limite tra il fastidio e l’attrazione; roba che ti fa venire voglia di urlare “Basta! Ne voglio ancora!”. Peccato per l’acustica del locale che più di tutto penalizza lo strumento vocale, e di conseguenza la pulita percezione del testo delle canzoni, non proprio un dettaglio, soprattutto quando si tratta di Manuel Agnelli. Afterhours che, per questa volta, smettono di superare sé stessi (che ad un certo punto ti chiedi anche oltre dove si possa andare), ma che regalano un concerto di intensità feroce, per due ore abbondanti di tempo di qualità superiore.
Music!
The Kinfe – Alcatraz, Milano – Lunedì 29 Aprile 2013
E’ teatrale la dimensione primaria dello spettacolo del suono costruito dai Knife stasera all’Alcatraz di Milano. Fisico, movimento, trucco, costumi sono aspetto imprescindibile della performance, ad un livello tipico di un concerto più classicamente pop. Sul palco vanno in scena tuniche danzanti in riti tribali, luci e movenze psichedeliche, futuristici schermi parlanti e graziosi nastri rosa da ginnasta russa. Va in scena anche il nulla: solo buio, note elettronico-allucinogene tipiche del duo svedese e caleidoscopici colori. Il gioco delle maschere, apprezzato da tempo dai fratelli Karin e Olof, che dell’arte di celare il proprio aspetto e la propria identità hanno fatto una vera e propria missione, è portato all’ennesima potenza: la maschera si trasferisce dal solo viso all’intero corpo, un corpo vivente, il corpo di un altro, di tanti altri. Non esistono protagonisti o comparse, ognuno è tutti quanti e nessuno è veramente qualcuno. A turno tutti cantano, ballano e suonano. Che poi, è come dire che in realtà nessuno canta o suona davvero. Ottimo tutto, resta però il rammarico per un dettaglio il cui carattere live non è stato qui, almeno nella sua accezione tradizionale, contemplato: la musica. Certo comunque il risultato è raggiunto: chi sono i Knife? Non è dato saperlo. Ancora una volta, ancora di più.
giovine fatti la cassettina 1) DAFT PUNK feat. PHARRELL WILLIAMS “GET LUCKY” 2) MALA “CHANGES” (JAMES BLAKE REMIX) 3) ‘NTO “MEMORABILI” 4) GOLD PANDA “BRAZIL” 5) MAJOR LAZER “WATCH OUT FOR THIS” 6) TRICKY feat. FRANCESCA BELMONTE “DOES IT” io ce-r 7) GHOSTPOET “MELTDOWN” 8) LIES “I/S/M/” 9) THE KNIFE “A TOOTH FOR AN EYE” 10) STATUTO “UN GIORNO DI FESTA” SPECIAL TRACK CASINO ROYALE - Ogni Singolo Giorno - 45° 30’ 6.449” N 9° 12’ 30.286”
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Recensione n.ro6 a cura di fabio varischetti
SOUND&VISION Recensione n.06 “Wonderland Massacro a Hollywood” Thriller/Drammatico/ Crime story U.S.A. Canada 2003 Regia: James Fox Original Soundtrack: Artisti vari
John Holmes è stato il primo attore porno a diventare una star: era chiamato “Il Re”. La leggenda dice che ha interpretato oltre 1000 film per adulti, che è diventato famoso in tutto il mondo e che sia andato a letto con 1400 donne… questa storia inizia dove la leggenda finisce… esattamente al declino della sua carriera, e in balia della sua tossicodipendenza, quando viveva di espedienti e a contatto con il mondo del crimine. Fino a portarlo al coinvolgimento in questa storia di cronaca nera, accaduta nel luglio del 1981 nella periferia di Los Angeles, a Wonderland Avenue. Una delle pagine più oscure della storia del crimine americano, dove furono rinvenute quattro persone brutalmente assassinate nella loro abitazione e facenti parti di una grossa banda criminale. Questa è l’ipotetica ricostruzione dei fatti avvenuti all’epoca e nella vita di John Holmes, noto anche come Mr. 35cm, o come Johnny Wadd “l’investigatore”, che interpretò e lo portò alla consacrazione di stella del cinema hard negli anni 70/80. Il regista James Fox (noto soprattutto per i suoi videoclip musicali) dirige questa pellicola del 2003 tra il thriller e il drammatico, con un ritmo serrato ed incalzante, tanto quanto la soundtrack che l’accompagna. Nei panni del protagonista troviamo un ottimo Val Kilmer, che ci ricorda un po’ il suo Jim Morrison nel “The Doors” di Oliver Stone (1991), e che interpreta un Holmes ormai in pieno declino professionale e umano. Tant’è che ci viene presentato con una valigetta piena di cocaina, strafatto e nel pieno di un rapporto sessuale, sul riff di chitarra di uno dei brani più viscidi e viziosi nella cultura del rock decadente e glamour dei 70’s: “20th Century boy” dei T-Rex. Ritroviamo qui la band inglese capitanata da Marc Bolan (vedi recensione n.02), “Il Re” in questo caso del Glitter Rock, dove alla sua corte presenziava Bowie, Lou Reed, Nico ecc., con il loro singolo di maggior successo e il più rappresentativo del movimento fatto di ambiguità sessuale, rossetto e pailettes. Datato 1973, questo classico conosce diverse versioni, tra le quali una recente dei “cugini” Placebo.
Mentre i titoli d’apertura, con un richiamo alle sigle Tv dei telefilm dei 70’s, ripercorrono con materiale d’archivio dell’epoca i momenti gloriosi della carriera dell’attore, sulle note di una Rock ballad con un titolo azzeccato per la storia che sta per essere raccontata: “Shooting star” (stella cadente) firmata Bad Company. Supergruppo britannico del primo e genuino Hard Rock, formato nel 1974 dal cantante Paul Rodgers, ex leader dei Free ed attuale voce nelle recenti reunion dei Queen, in questo caso insieme a vari componenti provenienti da band quali King Crimson e Mott the Hoople.
Il brano è tratto dal loro secondo album “Straight Shooter”.
Il film si dirama sulla ricostruzione dei fatti, prima dalle testimonianze di uno dei superstiti al massacro della banda di Wonderland, e poi su quelle rilasciate dallo stesso Holmes/Kilmer. E mentre i tragici avvenimenti sono in corso, la ragazza del porno attore ignara dei fatti, è in sua attesa nell’ennesima stanza di uno squallido motel, con in sottofondo l’ipnotica ballad “In every dream home a hearthace” dei Roxy Music. La grande ed innovativa band made in U.K., prima esponente del circuito Glam Rock dei 70’s e poi influente per il movimento musicale dei New Romantic degli 80’s, è stata capitanata per più di un decennio dal “Dandy del Rock” Brian Ferry, ed ha visto inoltre militare “Il genio del sintetizzatore” Brian Eno. Il brano è tratto dal loro secondo Lp capolavoro che lì consacrò al successo, “For your pleasure”, con l’indimenticabile copertina raffigurante una bellissima, giovanissima ed allora sconosciuta Amanda Lear.
La banda criminale di Wonderland, prima di essere brutalmente spezzata, vede il suo “canto del cigno” mettendo a segno un ottimo colpo, a danno di colui che diverrà il loro boia… e le ultime danze sono sul ritmo della trascinante “Gloria” della “Sacerdotessa” Patty Smith. Cover del 1964 degli Them di Van Morrison, la canzone divenne un classico del Garage Rock, entrando a far parte del repertorio di numerose band, tra i quali i Doors. La rivisitazione della cantante e poetessa statunitense, appare come traccia d’apertura del suo album d’esordio, “Horses” del 1975. Pietra miliare nella storia del Rock, l’Lp apre la strada al nascente movimento Punk, ed è tra l’altro ricordato come fonte d’ispirazione da numerosi artisti, oltre che considerato tra i migliori album di tutti i tempi secondo critici e riviste.
Uno dei momenti cruciali della pellicola, e nelle indagini inerenti alla ricostruzione del massacro, è per l’appunto il ruolo effettivo di Holmes all’interno di tutta la vicenda. Ed è l’”Iguana del Rock” Iggy Pop con i suoi Stooges, a sottolineare la presunta azione compiuta dalla star del cinema hard: trovare per distruggere, “Search and destroy”. La carriera di uno dei veterani del Rock apre proprio con questa traccia il terzo epocale album con la storica band, “Raw Power”. Precursori del movimento Punk, insieme agli MC5 ed i Velvet Underground, furono tra i più influenti gruppi americani di sempre. Mentre il loro frontman, Iggy Pop, è una figura di culto e di chiave per lo sviluppo di generi come Hard Rock, Noise, Heavy Metal. Con un trascorso tra manicomi e tossicodipendenza, dopo il primo scioglimento della band nel ’74, intraprese un’altalenante carriera da solista supportata dalla collaborazione dell’amico David Bowie, firmando alcuni brani manifesto generazionali, fra cui “The Passenger” e “Lust for life”. Le sue performance sono conosciute fin dai tempi degli Stooges per il loro violento impatto fisico: rotolarsi sui vetri rotti, automutilazione, provocare il pubblico e vomitare sul palcoscenico, oltre ad essere il primo a praticare lo Stage diving (il salto dal palco)!.
E sulle malinconiche note country del brano tratto dall’omonimo Lp del 1970, “If you could read my mind” del cantautore canadese Gordon Lightfoot, giunge l’epilogo su questa nera e misteriosa parentesi nella vita dell’indimenticabile star del porno John Holmes… assolto da tutte le accuse diversi anni dopo. Rimase sempre oscuro il suo effettivo ruolo in questa brutale vicenda, anche dopo la sua morte nel 1988… ma come canta questa ballata country conclusiva: “Se tu potessi leggere la mia mente, capiresti perché il finale è troppo duro da sopportare… me ne andrei via come una stella del cinema, che si brucia in un copione a tre”…
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Album consigliati estratti dalla soundtrack di “Wonderland”:
SLOBBER PUP – “BLACK ACES” Una ritmica di stampo metal/hardcore/grind unita ad uno stile rock-blues a tratti microtonale con elementi di noise. Un album completamente improvvisato in studio da musicisti di assoluto livello: Jamie Saft, Trevor Dunn, Joe Morris e Balazs Pandi.
MATRIOSKA – “CEMENTO” Quinto disco per una delle band storiche dello ska italiano. Nati negli anni ‘90 a Milano, i Matrioska si sono fatti strada grazie ad una continua ricerca a livello contenutistico e sonoro. In questo ultimo lavoro è possibile leggere il segno di una maturazione umana e artistica.
HOT HEAD SHOW - “PERFECT” Costantemente in tour -prima a fianco dei leggendari Primus, poi da soli, in giro per l’Europa-, registrano questo secondo disco tra Londra e NY nelle pause tra un concerto e l’altro. Imperdibili se amate Nick Cave e Captain Beefheart!
FUSCH – “MONT CC 9.0 FIRST ACT” Dopo l’esordio con “Corinto”, la band di Mariateresa Regazzoni (mamma di Luca e Alberto dei Verdena) racconta in un disco avventure, incontri ed emozioni del tour autunno inverno 2012. Il progetto comprende altri due “atti” in uscita nell’ottobre 2013 e aprile 2014.
CORTEX – “CINICO ROMANTICO” L’incontro tra una chitarra jazz anni trenta, un amplificatore valvolare, un’armonica, un pianoforte e una voce distorta sono gli ingredienti che compongono queste 10 canzoni che, in bilico tra tra Ivan Graziani e il blues lo-fi, ci raccontano una storia inquieta ed ironica... CISCO - “DAL VIVO VOLUME DUE” Una carriera ventennale nel panorama musicale italiano, Stefano “Cisco” Bellotti torna con un disco che ripercorre il meglio del fortunato tour che, ormai da tempo, lo vede “on the road” per i Club della penisola!
CARROPONTE: AL VIA LA STAGIONE 2013 Sta per aprire i battenti una delle principali arene estive italiane: si tratta del Carroponte di Sesto San Giovanni, nella meravigliosa cornice del Parco archeologico industriale ex Breda. Si tratta per la quarta stagione per lo spazio musicale e culturale gestito da Arci Milano per conto del Comune di Sesto San Giovanni. La proposta artistica spazia fra le migliori realtà musicali italiane ed internazionali, tra culture lontane che si racconteranno e culture vicine che potremo scoprire e valorizzare. Qualche nome? Si inizia il 29 maggio con il Teatro degli Orrori, a seguire Adam Green, NoBraino, Hayssed Dixie, Neffa, Roy Paci, Nada, Marina Rei, Max Gazzè, Cisco e molti altri. Per informazioni, www. carroponte.org
musica/cultura
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NOMAITRE.COM visionari
take away:
storie d'asporto di Tommaso Lavizzari
“IL CIRCO CINESE”
Tutti hanno amato il Circo almeno per un istante nella vita. Tutti sono rimasti almeno una volta a bocca aperta di fronte a un domatore di leoni, a naso all’insù di fronte ad un trapezista, ad un acrobata. Tutti hanno sognato di avere un Elefantino volante in cameretta o in giardino o in garage (no in garage no, poverino), di ubriacarsi con lui e di vedere tanti piccoli Elefanti Rosa che cantano e marciano sospesi nel nulla di una notte al Circo. Tutti abbiamo avuto un po’ paura del Circo almeno una volta nella vita. I Clown non sono sempre stati i migliori amici dei bambini e a volte non erano proprio simpatici, anzi, Stepehn King e i suoi amici non li sopportavano proprio! Le contorsioniste cinesi, spesso, colpiscono per la loro aria incredibilmente malinconica, sono adulte ed eterne bambine, bamboline e future mamme, senza tempo e senza forma. La Cina, d’altronde, ha una tradizione circense molto antica che trova la sua massima espressione nell’Arte Acrobatica. Numerose, infatti, sono le compagnie di giocolieri, funamboli e contorsionisti che propongono numeri di gran pregio, frutto d’incredibile impegno e di ore e ore di estenuanti prove. Performer dal talento fuori dal comune, presentano numeri che si tramandano di generazione in generazione. E’ per questo motivo, forse, che la stessa Arte Culinaria cinese risente della tradizione acrobatica. Ci sono i funanboli dei Noodles che preparano questi deliziosi “spaghetti” tessendo l’impasto senza alcun bisogno di un arcolaio, solo grazie alla propria abilità, alla propria sinuosa mobilità, a metà tra un Direttore d’Orchestra e un giocoliere. Ricordate il Diablo? Non siete d’accordo con quello che dico? Bene: quanto ci avete messo a imparare a mangiare con le Bacchette? Un Paese in cui, per tradizione, il cibo si porta alla bocca incastrato tra due “bacchette” è per forza un Paese di Acrobati, di funamboli; un Paese talmente in bilico che il suo Popolo non sa nemmeno se riuscirà a portare alla bocca il cibo che sta mangiando dopo averlo accuratamente sminuzzato in preparazione. La Cucina Cinese è una questione di equilibri delicati e fili invisibili come quelli che governano le marionette. Riso, spaghetti, carne, pesce, verdure, cibi viscidi, ruvidi, abitualmente s’infilzano, si tagliano, si raccolgono, si strappano con le mani, metodi certamente più immediati delle bacchette, ma anche meno romantici, più semplici, troppo per un Popolo abituato a passeggiare in cima ad una Grande Muraglia. Sarebbe infinitamente più comodo preparare i gnocchetti di riso sul tavolo e poi versarli nella pentola invece di lanciarli nell’acqua da cinque metri uno ad uno, ma i cinesi sono fatti così, sempre in bilico, mai stanchi, sempre pronti alla sfida, e poi: non sarebbe la stessa cosa. Mai dire Banzai. Era in Giappone, è vero, infatti la follia era la stessa ma priva dell’agilità dei “cugini” mandarini. I Cinesi sono genio e sregolatezza, incastrati tra una tradizione soffocante e lo sviluppo folle, tra tecnologie e privazioni sociali, tra follia e rigore, tra dittatura e democrazia, tra ricchezza e povertà, tra la polvere da sparo e l’Arte dei fuochi d’artificio, tra legale e illegale, tra cielo e terra, sul filo, senza protezione, come un acrobata del Circo, che tutti abbiamo amato e per cui tutti abbiamo avuto paura almeno una volta nella vita. Insomma, la Tradizione Cinese delle Arti Acrobatiche nasce insieme alla Cina o, forse, è la Cina. DIGESTIVO MUSICALE: Mao – “Chinese Take Away”
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NOMAITRE.COM visionari
NON GIOCARE COL CIBO
##titolo cartella## “Un uomo che prende un mosca con le bacchette può realizzare qualsiasi cosa.” (Kesuke Miyagi)
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spesa : al massimo 15€
Affettare il porro in modo sottile - fatelo rosolare in un tegame con una noce di burro - salate - bagnate con il latte e fate cuocere su fuoco molto basso con il coperchio per circa 20 minuti. Dopodiché aggiungete le fette di salmone con grani di pepe e cuocetele su entrambi i lati per 5 minuti per lato. Piatto gustoso, facile da preparare e ricco di omega3!
SEPPIOLINE AFFOGATE ALLO ZAFFERANO spesa : Ingredienti per 4 persone: meno di 15€ 800g di seppioline uno spicchio d’aglio vino bianco secco olio extravergine d’oliva, zafferano,sale pepe Lavare le seppioline in acqua fredda corrente sistematele in un tegame con olio e il vino bianco e aggiungete lo zafferano, fate cuocere per circa 20 minuti a fuoco lento, salate e pepate e servitele con riso pilaff. Piazza Mercato 3, Lodi Tel: 0371 423205
spesa e cucina
beppe, l'amico di sampei
consigli, ricette e segreti del pesce in cucina
a
https://www.facebook.com/machebontadolci
ombretta 9secondi: LE microRICETTE Tutto ciò che di buono di può fare in 9 secondi! Tozzetto di pane, spalmata di robiola fresca, colata di confettura di fragole (fatta in casa!!)
Da abbinare ad una tazza gigante di caffè nero ascoltando uno dei miei brani preferiti in assoluto: Seabear - Good Morning Scarecrow il tutto possibilmente di domenica mattina!
ombretta e le sue dolci ricette Barrette “veramente” energetiche Ingredienti: 100gr burro 100gr zucchero di canna 100gr miele 250gr fiocchi di avena
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75gr frutta secca ( ciò che preferite tra nocciole,noci,anacardi,frutti rossi disidratati) anche le noccioline salate hanno un loro perchè!!
Procedimento: mettete in un pentolino antiaderente il miele,lo zucchero ed il burro mescolandoli finchè sciolti. Togliete dal fuoco,incorporate la frutta secca ed amalgamate bene il tutto. Distribuite il composto in una teglia con carta da forno,spalmate con il dorso di un cucchiaio bagnato (per evitare che si appiccichi) Infornate a 180° per 15-20minuti Solo una volta raffreddato tagliate il panetto come più vi piace. Un’ idea carina è farne piccoli quadratini,impacchettarli come caramelle con carta plastificata colorata,metterli in sacchetti di stoffa ricavati da vecchie camicie,o in barattoli di vetro :) Daft Punk - Fall ( M83 Vs Big Black Delta Remix)
Torta (anche) vegana al cacao e mandorle Ingredienti: 270gr farina bianca 97gr farina di mandorle 75gr farina di farro 345gr zucchero di canna 180ml olio di semi 525ml acqua 90gr cacao amaro 1,5 bustina di lievito lamelle di mandorle per decorare procedimento: con un robot da cucina,una planetaria o olio di gomito miscelate le 3 farine,lo zucchero di canna,il cacao amaro ed il lievito.A filo unite l’acqua e l’olio. L’impasto dovrà risultare liscio e paffuto. Imburro una tortiera,spolvero con cacao,verso il composto,spargo sulla superficie un pugnetto di lamelle di mandorle. Inforno a 175° per 45 minuti Bon Bon al miele e tea matcha Ingredienti: 150gr di burro 4 cucchiai di miele millefiori 280gr farina 00 120gr zucchero 1pizzico di sale 1 cucchiaino di tea matcha Procedimento: Con un robot da cucina lavoro il miele,lo zucchero,il sale ed il burro morbido. A parte unisco la farina con il tea matcha per poi unirli, poco alla volta, al resto delgi ingredienti. Creo con le mani delle palline grosse come una noce,le dispongo su una teglia,su di ognuna metto una nocciola(o altra frutta secca) Inforno a 180° per 12/15 inuti finche bordģ leggermente dorati
ombretta : sale q.b.
Crema di primavera: Finocchi e Pere Ingredienti: 1 porro 2 finocchi di media grandezza 700ml di brodo vegetale 2 pere mature 200ml di panna presca 2 cucchiaini di semi di finocchio olio e sale Procedimento:
Taglio a pezzetti i finocchi e le pere. Taglio a rondelle sottili 5cm della parte bianca del porro,lo rosolo nell’olio con i semi di finocchio. Aggiungo i finocchi precedentemente tagliati e cuocio a fuoco medio per 5 minuti. Aggiungo il brodo,porto ad ebollizione per 15 minuti.Unisco la panna e le pere,continuo la cottura per altri 20 minuti. Frullo il tutto,regolo di sale. Servo in cocottine,decoro con la barbetta dei finocchi :) Tocco sfizioso: preparate dei dadini di pane raffermo,poneteli su una teglia,cospargeteli con poco olio,una spolverata di parmigiano stagionato,fateli abrustolire in forno e accompagnateli alla crema! Brano consigliato: The Paper Kites - Halcyon
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http://kucinadikiara.blogspot.it/
NELLA kucina di Kiara
kucina di Kiara: LE RICETTE
Qualche tempo fa, sul mio profilo di FB, ho postato questa frase, di un tale che di cognome fa Moore: “Suppongo che l’umanità sia nata allo scopo di andare incontro alle tentazioni.”...e continua a ronzarmi nella testa...credo che sia vera dalla testa ai piedi, ecco. Cavoli, siamo circondati da ogni tipo di tentazione e chi riesce a resistervi è bravo, diciamolo. Per esempio, una si mette a dieta, ci crede veramente, ma sta’ povera stella non fa che essere tentata da ciò che scorre in tv, dalle vetrine dei negozi, dai colleghi (str...i!) che le passano sotto il naso panini imbottiti o merendine stracaloriche. Oppure una si sposa, si crea la sua bella famiglia e questo o quello ti fa il filo, roba che se fossi stata single...Una è a bolletta sparata poi vede in vetrina quel paio di scarpe che le piaceva tanto, che le è sempre piaciuto, ma costa un botto... potrei continuare per ore...e allora che fare?!?! Immortaliamoci e andiamo avanti col paraocchi, almeno per una giusta causa (o qualcuna in più): la nostra dignità e gli ideali che i nostri genitori, con amore e fatica, hanno saputo insegnarci. Speriamo di riuscire ad andare sempre avanti così...e voi vi lasciate tentare facilmente?
TORTA CAPRESE al liquore Strega Ingredienti: 230 g di mandorle tritate non in polvere fine 200 g di cioccolato fondente al 50% 75 gr di cacao amaro in polvere 350 gr di zucchero 370 gr di burro 370 gr di uova 2 bicchierini di liquore Strega
Preparazione: Montare a spuma le uova con lo zucchero finchè il composto scrive. Nel frattempo, sciogliere il cioccolato a bagno-maria oppure nel forno a microonde a bassa potenza. Quando il cioccolato è fuso per metà, aggiungere il burro e riscaldare finchè il composto è completamente fuso e fluido. Aggiungerlo alla montata di uova, rimescolando con delicatezza dall’alto verso il basso. Versare le mandorle ed il cacao ben setacciato. Infine, completare con il liquore Strega. Imburrare ed infarinare una tortiera da 26 cm. Versare l’impasto ed infornare. Cottura: 160°C per circa 40-45 minuti.
MUFFIN all’ARANCIA, CIOCCOLATO e SEMI DI PAPAVERO Per 18 muffin medi: 300 g di farina 10 g di lievito per dolci 2 cucchiai di semi di papavero 2 cucchiaini di scorza d’arancia grattugiata 60 g di cioccolato a pezzettini 2 uova 120 g di burro 100 g di marmellata biologica di albicocche 80 ml di yogurt bianco
Preriscaldate il forno a 180°C. Setacciate la farina e il lievito in una grande ciotola e incorporatevi i semi di papavero con la scorza grattugiata e il cioccolato a pezzetti. Nel frattempo fate fondere in una casseruola, a fuoco basso, il burro con la marmellata. Quando il composto avrà assunto una consistenza omogenea, allontanate dal fuoco. In un’altra ciotola sbattete le uova con lo yogurt e incorporatevi il composto di burro e marmellata. Quindi unite il tutto nella ciotola con la farina e amalgamate velocemente, con pochi giri di cucchiaio, dall’alto verso il basso. Riempite per metà i pirottini e mettete in forno, utilizzando l’apposita teglia per 20’. A cottura ultimata aspettate ancora 5’ prima di sfornare. Trasferite i muffins su una griglia a raffreddare. TORTA RICOTTA E CIOCCOLATO 300 g di farina 100 g di burro 150 g di zuccher di canna 1 uovo 1 bustina di lievito 500 g di ricotta 100 g di zucchero semolato 150 g di cioccolato fondente a scaglie zucchero a velo qb
Unite la farina, lo zucchero di canna, il burro, l’uovo e il lievito, mescolandoli bene. Otterrete un impasto non omogeneo, abbastanza sbriciolato. Foderate una tortiera a cerniera con poco più della metà dell’impasto. Preparate poi il ripieno amalgamando la ricotta, ,lo zucchero e il cioccolato tritato. Mescolate bene il tutto e versate il composto nella tortiera. Lasciate cadere il resto dell’impasto sbriciolato fino a coprire tutta la torta. Infornate a 180°C per circa 40’. Una volta fredda, spolverizzate la torta con zucchero a velo.
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Di quella volta al Fuori Salone in cui pensai di morire (e delle mie riflessioni economiche da panico)
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Giusto per capire di che cazzo di trappola stiamo parlando.
Tutti quelli che sabato sera sono andati al fuori salone di Via Tortona a Milano hanno certamente pensato: “Qua, su questo ponte, se succede qualcosa muoio”. Il ponte in questione è una passatoia di metallo verde che permette di scavalcare la ferrovia di Porta Genova e di arrivare appunto in Via Tortona evitando così di dover fare un giro piuttosto largo per Via Savona. A causa dell’evento ultra-mondano che ha coinvolto una folla impressionante si è formata una coda allucinante dal tardo pomeriggio fino alla notte, rendendo il passaggio meno praticabile della famigerata uscita di Roncobilaccio a ferragosto. Notevole il fenomeno di massa altamente irrazionale che ha trasformato il ponte in una potenziale trappola della morte, degna di rientrare tra le stragi dell’Heysel e della Love Parade. Il passaggio infatti è largo abbastanza per far passare, contemporaneamente e piuttosto faticosamente, 4 file di persone. A seconda di quanti volevano andare verso o andare via dal fuori salone, le file si sarebbero dovute distribuire in maniera sensata. Per esempio, al cominciare della festa, mi sarei aspettato di vedere tre file di persone in entrata e una sola in uscita. Situazione opposta a tarda notte. Equilibrio 2vs2 a metà serata. Per tutto il tempo invece la società civile ha autonomamente creato il paradosso rappresentato dallo schema qui sotto (non si può parlare di flussi e sistemi senza un cazzo di flowchart).
Su entrambe le estremità del ponte, tre file erano occupate da gente che voleva salirvi sopra, per andare da un punto all’altro. Essendo la folla alle due estremità numericamente equivalente, e non potendo mantenere questo doppio flusso d’entrata – salvo attraverso la creazione di portali spazio temporali, ma il Pisapia ci ha messo l’Area C pure su quelle – le file si stringevano reciprocamente raggiungendo un punto di efficienza ed equilibrio esattamente nel mezzo, quando due persone che andavano ne incrociavano due che venivano. Ironia, il punto centrale era di fatto il tappo che creava l’ingorgo, il punto di massimo attrito, nodo che costringeva un centinaio o più di persone ad impiegare dieci minuti per percorrere cento metri. Ora non voglio tirare in piedi azzardati paragoni con gli stati e le mutazioni dei liberi mercati, né voler denunciare – un po’ alla Michele Serra – i mali di un macrosistema mondiale partendo dal vicino di casa irrispettoso che parcheggia in doppia fila. Ma io su quel cazzo di ponte ho davvero avuto paura di poter morire schiacciato dalla massa o, nel tentativo di svincolarmi dalla bolgia, precipitando sulle rotaie, e mentre il mio cervello non trovava vie d’uscita ho pensato che i mercati potevano fallire non solo perché le strutture – il ponte, la burocrazia, la lentezza dei tribunali – sono pericolose, ma perché il mercato stesso può non raggiungere nemmeno sul lungo termine un vero equilibrio. A giudicare da quanti sgomitavano, da quanti spingevano e da quanti semplicemente scavalcavano i muri e attraversavano direttamente i binari, mi domando: quello accanto a me è un homo oeconomicus, un homo sociologicus o più semplicemente un homo mentecattus? Dan Marinos
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61 di Guido Catalano I baci ai tempi del gas nervino E prima di pensare di innamorarti di me calcola, ti prego, il semi-indice letale della mia tossicità. Poi procurati una buona maschera antigas e dacci dentro. I baci ai tempi del gas nervino son cosa ardua, rara, pericolosa. E tu sai quanto io, non privo di sgomento, ti trovi assai carina con tutti quei capelli scompigliati al vento. Ma sento che se scappi è meglio. Scappa. Scappami via. Scappamiti via adesso. Fingerò di inseguirti, fingerò di non lasciarti e ti lascerò andare. Non ti voltare, potresti vedere qualche cosa che non vuoi vedere. Tipo me, tipo me che ballo uno psichedelico tip tap su un campo di mine balzanti. Sicura? Sei sicura? Ma sei sicura di essere sicura? Resti? Va bene, sia. Ho una confezione formato famiglia di atropina, dovrebbe essere in grado di spiazzare il neuromediatore fisiologico della mia follia. In caso contrario l’agonia sarà veloce netta non priva di dolorosissimo dolore.
PANIFICIO LODIGIANO Panetteria, Bar tavola fredda perfetto per: ogni momento della giornata e per trasgredire alla dieta senza pentimento, aperitivo compreso! Lorenza con Silvia e Luca Vi aspettano in questo nuovo spazio per sorprenderVi con il nuovo aperitivo del Venerdì e del Sabato. Qualcosa di diverso che Vi sorprenderà. Un tripudio di pizzette, pasta fresca e sfiziosità per aprire le danze del week end. Il tutto ovviamente annaffiato da ottimi drink e calici di vino a volontà! Via Legnano n°3 - Lodi Tel: 0371 424688 -
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BLUSH 2.0 Premiato come uno dei cinque bar migliori d’Italia nella categoria “Per Stupire” da un noto critico della night life! Il Blush diventa estivo....un ambiente intimo all’aperto dove poter cenare o gustarsi un ottimo drink! Blush 2.0 via guido rossa 12 Lodi Per prenotazioni 0371 430876
- L’APERITIVO Fantastici assaggi stile TexMex - IL RISTORANTE Specialità americane come i Premium Burger, gli Spe cken Nuggest, Fish&Chips.......... Specialità italiane come il Crudo di Parma con Gnocc Orecchio di Elefante alla milanese... Specialità Grill come la Dakota Costata T-Bone, il Ga Mignon, la Pichana Il tutto naturalmente accompagnato da fantastiche b qualsiasi cocktails voi desideriate!!
- IL DOPOCENA propone tutte le sere una selezion internazionali fino all’1.00 TUTTI I VENERDI’ dalle 23 la Live Music con le migliori cover rock band, e a seguire Dj’s Time con la Disco Dance Party fino a TUTTI I SABATI dopo il ristorante Revial Party la Mu dopo l’una di notte…. Happy Hour…. Poi ancora Rev MR.J.PEPPER’S IL POSTO GIUSTOPER OGNI OC SEMPRE SODDISFATTO E IL DIVERTIMENTO ASS SE VUOI PRENOTARE AL 393.9013903.
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ARIETE Le cose belle non sono sempre accessibili e capita che chi più le desidera resta a guardare mentre altri ne godono le virtù. Cerca di essere come una scarpa di Prada, ma l’ultimo numero e l’ultimo modello all’Outlet in Toscana. Solo così sarai accessibile anche a chi non ha i mezzi per adorarti a dovere. Abbassa il tuo prezzo, verrai amato il doppio.
BILANCIA Sei talmente razionale che ti fai delle pare inutili e allucinanti a furia di pensare. Stai sereno Bilancino! Il tuo personale senso della giustizia non è universale e devi accettare che gli altri vedano il mondo in un modo diverso dal tuo. Se non sarai un po’ più aperto, si chiuderanno anche le porte del’amore e della passione, cioè zero minestra piselli e/o patate.
TORO Mercurio ti rende nervoso e un po’ infastidito dalla vita, come un allergico al lattosio che non può mangiare il gelato al cioccolato e fuori ci sono 48 gradi. Se ti rilassi e cerchi di non imbestialirti ti renderai conto che la tecnologia in cucina ha creato un gelato alternativo alla soia o altre meraviglie che fanno bene al tuo stomaco. No stress, no gastrite.
SCORPIONE L’influsso planetario ti rende attivo come una vecchia zitella la domenica pomeriggio che guarda Domenica In o boiate simili. Non posso far apparire magicamente Antonio Zequila e farti saltare via dalla paura, quindi alzati da solo e datti una botta di vita. Qualsiasi sia la tua personale noiosa domenica pomeriggio (lavoro o amore) è ora di cambiare.
GEMELLI Questo mese le signore sicule vestite di nero che vengono pagate per piangere ai funerali, sono nulla al tuo confronto. Potresti fondare la Sagra dell’infelicità e della Disperazione. Colpa di Venere che proprio si diverte a complicarti le gioie dell’amore e dell’amicizia. Ci pensa però giove a riportare raziocinio e soldino nel portafoglio. Comprati tanti fazzoletti.
SAGITTARIO L’influsso di Marte si vede di brutto: nemmeno Leonida e i suoi 300 di fronte all’enorme esercito persiano erano così incazzati. Non dico che tu non abbia i tuoi validi motivi per desiderare l’autocombustione del tuo capo o della suocera, ma rifletti: se invece di dire sempre sì avessi fatto valere i tuoi diritti, ora non avresti l’ulcera perforata. Non è tardi però, le Stelle ti aiutano a ritrovare la calma zen.
CANCRO Saturno e Urano ti danno grinta come mai prima. Riesci a risolvere tutti i problemi in un lampo e ad essere felice del risultato ottenuto. Miracolo data la tua eterna irrequietezza ed insoddisfazione. Ma attenzione a non disperdere troppe energie: focalizzati sul tuo Sole e fai come il girasole: concentrati e segui solo lui. LEONE Sei così acido che potrei venderti ad un rave party in discoteca e tutti sarebbero sballati per almeno 48ore. Leone calmati! Arroganza e prepotenza non sono tue amiche. Tu sei generoso, solare, amabile come il miglior vino novello. Non hai bisogno di strafare per farti notare, cerca sempre di mantenere la tua innata eleganza. VERGINE Precisione e organizzazione sono le tue armi, ma questo mese ti senti come se avessi dimenticato di riportare un libro preso in prestito in biblioteca e la vecchia curatrice ti stesse inseguendo per riaverlo. Ma tu l’hai perso! Cara Vergine, non hai scelta: affronta ciò che ti fa paura perché è contrario a ciò che sei tu per natura. Una volta fatto ti renderai conto che essere un umano che può sbagliare non è poi così malaccio.
acura di inelli elizabeth
oroscopo
CAPRICORNO Puoi scegliere tra la Chiabotto e Del Piero: l’importante è che come loro ti depuri. Sei pieno di astio, nervoso che cova e brucia silenzioso e tanta rabbia repressa. Ribellati a chiunque ti faccia stare così, senza bisogno di fare stragi sanguinarie: prova a parlare con lucidità e calma. Fatti capire, Plutone ti mette in mano le chiavi della conoscenza. Usale a tuo vantaggio. ACQUARIO A gara di creatività batti tutti, gli altri dello Zodiaco sono lontani anni luce. Se poi incontri un Joe Bastianich che di fronte al tuo piatto creativo assaggiandolo dice “mi fa schifo, vuoi che muoro? Mi stai diludendo” non ti abbattere. Le stelle giocano affinchè il tuo valore venga riconosciuto, apprezzato e stimato. Continua a credere in te stesso, sei sulla strada giusta. PESCI Sei come un ciccione (ok non è polite, diciamo una persona sovrappeso) che si trova davanti al frigo vuoto e ha due possibilità: puoi riempirlo di nuovo di schifezze immonde, grassi saturi, bevande 200% zucchero e rimanere solo infelice e depresso. Oppure puoi scegliere di fare una spesa diversa, affrontando nuovi cibi e nuovi sapori. Scegli il nuovo, non sbaglierai.
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La Crisi è una bella Rottura di Xaroni se non trovi uno come Albert che punta sui giovani e nuove idee. Ascolta Albert pare che lui ne sapesse qualcosina