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progetto-9.com numero 08

gigio alberti | Eugenio scotto | roberta schira | antonio boccuni “Ho cominciato senza saperlo”

“Non c’è limite a quello che si può raggiungere, se ci metti il cuore ”

“Se hai talento, il mondo prima o poi se ne accorge”

“La paura ce l’hanno tutti ti fa riflettere e ragionare, l’essere sicuro di sé non ti permette di ragionare”

gigio alberti

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foto di Marco Cattaneo


Via XX Settembre 33, Crema | Via Giorgio la Pira 18, Crema | Piazza Garibaldi 4, Crema


Ci vuole coraggio per essere se stessi, ma anche a non esserlo! La libertà di espressione totale, nel porsi a Voi lettori cercando di trasmetterVi impulsi, passioni, fatiche e speranze. Con questo monito chi “entra” in questo giornale dona una parte di se. Stupire e forse infastidire sempre senza giudizio; ma assolutamente smuovere! Questo è Progetto 9

Giocare e curiosare sono le cose che ci han fatto crescere e diventare uomini… allora perché smettere?

Si è molto più propensi, a circondarsi di persone che non credono in noi fino in fondo e che ci ancorano al terreno facendoci sentire speciali..ma solo un po’. Piuttosto che condividere spazio e tempo con dei pazzi furiosi che vogliono sentirsi vivi ad ogni respiro e che ci aiuterebbero a correre verso i nostri sogni. A.

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art

febbraio 2012 Gerenza Luigi Rossetti Direttore Responsabile Editore PROMO PUBBLI PRESS S.r.l. Via Lodivecchio, 39 26900 Lodi

interviste

ART! manusch badaracco PAG.10 ART! valentina russello PAG.12 art! shawn huckins pag. 14

music download for free

antonio boccuni pag.16 roberta schira pag.18 eugenio scotto pag.20 gigio alberti pag.22

design

Redazione Tel. 0371.417.340 Fax. 0371.417.339 e-mail: redazione@progetto-9.com Progetto grafico e impaginazione Alan Zeni Photoediting pubblicitario e Fotoromanzo Emiliano Martinelli | Labohratorio Studio Concessionaria della Pubblicità PROMO PUBBLI PRESS S.r.l. Via Lodivecchio, 39 26900 Lodi Stampa San Biagio (GE) Pubblicazione mensile Registrata al tribunale di Lodi Il 30/3/2011 Autorizzazione numero 4/2011 Distribuzione Gratuita c/o punti selezionati Case zona residenziale di Lodi e Crema. Locali, parrucchieri, negozi di Lodi, Crema, Casalpusterlengo, Codogno, Melegnano. 15 punti a Milano e 2 a Bologna. Questo N° è stato stampato in 15.000 Copie Copyright 2011 Promo Pubbli Press Tutti i diritti riservati testi e immagini contenute in questo numero non possono essere riprodotte senza l’autorizzazione dell’editore

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and

advice from wi.iu'

istantanee pag.5 diary pag.7 In The! Pag. 8 provato per voi pag.30 wine: parola al sommelier pag.32 libro: l'asino pag.34 teatro pag.35 vision pag.36 locali pag.37 oroscopo pag.38 wall: offerte per i lettori pag.39 CONTATTI Responsabile Commerciale: Iolanda Verri - 333 27 39 901 Responsabile Eventi: Vera Delmiglio - 347 54 30 845 Scrivi al giornale: info@progetto-9.com Phone: +39 346 60 15 111 - Alan Zeni

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istantanee Nel prossimo numero

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MISS E.

MISS I.

MISS R.

MISS V.

MISS L.

Mr. M

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MISS K.

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diary:

MISS D.

Mr g.

south africa KRISTEMBOSCH: La riserva naturale alle spalle di Table Mountain dove trovi tutte le specie di piante e fiorni presenti in Africa, e la maggior parte solo qui in Africa e non in nessun’ altra parte del mondo. L’ entrata è la stessa di quando siamo andati al Cecilia Ridge, solo che entrando ale 8.30 del mattino abbiamo pagato l’ ingresso. Posto pazzesco, tanto verde ed ossigeno puro come mai avevo visto e respirato prima e tante foto, con Alessio, il ragazzo che ha vissuto con noi un paio di mesi che mi spiegava un po’ delle piante visto che se ne intendeva abbastanza. D’ obbligo il pic-nic sdraiati in uno dei tanti immensi prati. Una volta al mese nello stesso parco fanno concerti all’ aperto a poco prezzo con le band più famose sudafricane, ma i tickets sono introvabili e quasi sempre è sold out (tutto esaurito) dopo due giorni. Una tappa comunque da fare se passate da Città del Capo. LION… SAD! (LION’S HEAD): Dopo esserci stati a Dicembre con la luna piena a Dicembre, abbiamo portato la nostra amica Vale su Lion’s Head di giorno…caldo pazzesco alle 10 di mattina. Niente di che a parte una bellissima mattinata, ma una cosa da raccontare c’è, giusto per capire quanto a volte l’ ignoranza umana stupisce. Ad un certo punto la Vale ci guarda e ci dice: cavolo però che peccato che il leone sia triste! Guarda verlo la cima della montagna e fa il broncio… io e Matte ci guardiamo spiazzati… bazzo hai fumato Vale?! E lei dice “ma si dai, una montagna così della perché la chiamano il “leone triste”? continuiamo a non capire o meglio a non capirla… “ma si dai, non fate gli ignoranti” ci dice “perché l’ hanno chiamata Lion Sad scusa?” leone triste tradotto – “potevano darle un altro nome poverino noooo!?”… io e Matte sdraiati dalle risate. Testa di bazzoooooooo, è Lion’s Head, testa di leone no Lion sad, il leone triste porca troiaaaaaaa! La pronuncia è la stessa ok (forse), ma non potete immaginare la scena e le risate che ci hanno accompagnato per tutta la scalata e naturalmente la Vale è sfottuta ufficialmente a vita!

london Ciao P9, Il gelo ci sta assalendo!! Mannaggia all’ inverno!! Purtroppo anche qui a Londra è arrivato il freddo polare...sarà la volta buona per far levare le ciabatte infradito agli inglesi più temerari?? mah... io non ne son così convinta! Sono ormai 4 mesi che sguazzo come un’anguilla in questa grande città e devo dire che ci sto proprio bene, una volta che si entra nel vortice è difficile non esserne travolti! Appena arrivata qui ero in clima vacanza poi mi son focalizzata sul lavoro, quindi ho iniziato a girare la città in lungo e in largo a spargere cv come i bambini coi coriandoli... ovunque, a migliaia!!! Tutto questo è durato due interminabilo settimane fino a quando finalmente....trovai ciò che aspettavo! Un lavoro! Sostanzialmente son stata presa da un agenzia che lavora per luxury brand, e per la quale sto ancora lavorando...Anche se non credo ancora per molto.... ( ti racconterò le newsss)!!Per non parlare della fiera del vino: ho lavorato due giorni in una fiera del vino a victoria... un delirio! Puoi immaginare tutta gente che assaggia vini e alla fine vengono da te per fare l’ordine e tu più che fare l ‘ordine devi prenderti cura di loro perchè fanno fatica pure a parlare.... ahaahha. Ora diciamo che i ritmi son cambiati, più abitudinari e frenetici che mai!! Lavorando 5 giorni a settimana ho ben poco per andare in giro a fare la pazza anche se per divertirsi qui ce n’è... e io mi ritaglio sempre un piccolo spazietto per svagarmi... Ovviamente qui la città è popolata anche la sera in qualsiasi giorno della settimana...sempre pieno di ragazzi, io respiro clima di festa nella maggior parte del tempo... e soprattutto , cosa che non mi sarei mai aspettata: non ho mai avuto paura nonostante fossi sempre in giro sola!! Il mio inglese sta migliorando ma devo dire a rallentatore perchè il bello di Londra è che : SON TUTTI ITALIANI!!... Ah prima di lasciarti... ho delle news sulla regina: si sveglia al mattino alle 7 30 ( early grey+bbc news) poi guarda velocemente le corse dei cavalli. Ti lascio anche una delle prime frasi che ho imparato e che adoro dire: al posto che replicare con un “ anche a te “ dicendo “ YOU TOO” qui è molto popolare dire “ AND YOU” quindi io ti dico : have a nice day darling ( buona giornata caro) tu mi risponderai...... AND YOUUUU!!!

CONTRIBUTORS

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in the..

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art!: manusch badaracco artista manusch.badaracco@gmail.com http://manuschbadaracco.jimdo.com/

scopri di + su questo artista qui!

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“It’s not my own crisis”, 150x120, olio su tela


“Il naufragar m’e’ dolce in questo mare”, 110x100,olio su tela,2011

“La mala educación”. 40x30, olio su tela.

“Crescita demografica”, 120x180, olio su tela, 2011

“Non inizi a dipingere dal nulla. Devi stare seduto un pò e farti un’idea della situazione prima di compiere le mosse giuste. Avere un sacco di materiali pronti da usare.[..] L’idea deve bastare per darti il via, perchè, nel mio caso, qualsiasi cosa accada in seguito fa parte di un processo di azione e reazione. Di costruzione e distruzione , sempre.[..] Poi si tratta solo di aspettare, esaminando e riesaminando il tutto, ancora e ancora, e di colpo ti trovi a balzare in piedi mettendoti al lavoro e compiendo la mossa successiva. [..] Vivere una vita d’arte significa appunto avere il tempo di dare alle cose positive il tempo di accadere. Non sempre rimane molto tempo da dedicare ad altro” D. Lynch

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art!: valentina russello

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ART oltreoceano: Shawn Huckins

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e.r.o.: a tu per tu con antonio boccuni Antonio Boccuni lo conoscono in molti,tutti! nel campo della sicurezza è una certezza. Antonio è in prima linea sempre e comunque. Mi ricordo la prima volta che l’ho intravisto tra teste e braccia senza controllo. Lodi 2005 credo, una delle prime date dei Negramaro. Lui era lì a cercare di controllare che nessuno di quelle voci scatenate si facesse male. Scrutatore, attento, pungente. Da allora molto tempo è passato eppure Antonio è sempre così: preciso attento risoluto. Umanamente su questi schermi, emozionalmente qui a raccontarsi e raccontarci quel fantastico mondo. Dimmi un po’, nasci e capisci che vuoi fare questo lavoro? No innanzitutto nasco in una città del sud particolare, Taranto. Già da ragazzino, vivi situazioni particolari che ti formano il carattere e nasci un po’ più bulletto degli altri come personalità. In certe città quando giochi per strada o sei leone o sei pecora. Io ero molto leone da bambino, ciò che ha permesso di cambiarmi nel corso degli anni è stata l’opportunità di viaggiare che ho avuto con il mio primo lavoro. Trasferendomi a Genova ho cominciato a lavorare nel mondo della sicurezza. Prima nei concerti, iniziando a fare il sottopalco e poi nelle discoteche, le esperienze fatte mi hanno formato il carattere. Poi arrivò il colpo di fortuna, vado a lavorare per un’azienda all’estero, mi occupavo delle fiere aereospaziali, dell’accoglienza e della sicurezza. Quell’esperienza mi ha regalato molto, perché mi ha cresciuto come persona e mi ha formato la personalità, perché mi ha dato modo di vedere cosa è il mondo al di fuori della tua zona, quando hai a che fare in un paese arabo con molte persone, ad esempio, devi contare solo su te stesso per uscire da determinate situazioni. Nasco come

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uomo della sicurezza estrema, poi mi sono dato alla musica. Ho una grossa agenzia di sicurezza a Genova, la Main Agency, ho preferito vivere a Genova per una questione climatica, è una città bellissima. Quando, dopo 8 anni, sono tornato in Italia, ho ricominciato a occuparmi del settore musicale, facendo concerti in giro, La mia agenzia è specializzata nell’attività di sottopalco, quindi ho parecchi muscolari (uomini che stanno al sotto del palco). Poi ho cominciato a lavorare con gli artisti come accompagnamento. Nasco come tour manager,dopo una lunga esperienza. Sei anni fa ho avuto la fortuna di conoscere i Negramaro.e da lì ho iniziato a lavorare anche per loro. Sei sempre in giro, una vita vissuta al minuto. Quanto ti da e quanto ti toglie questo lavoro? Tutto, l’ambiente personale perché sei sempre in giro. Ho calcolato che sono riuscito a fare 300 giorni fuori di casa senza tornare. Questo lavoro ti toglie tantissimo, ma ti da anche tantissimo, io ho amici dappertutto. In ogni città conosci gente. A livello personale non riesci ad avere una vita normale, ad esempio sono l’eterno fidanzato semestrale. Questo viene in qualche modo compensato dalle emozioni a cui prendi parte: vivi in primis le emozioni che il pubblico vive dopo. Qual è l’esperienza che ricordi più piacevolmente? Più o meno tutte. Fortunatamente ho vissuto tutte esperienze gratificanti, sia che si consideri il settore ministeriale o quello bellico, fino ad arrivare a musica e cinema. Ho avuto l’onore di lavorare con De Niro e tanti artisti stranieri. Nella musica, come sicurezza, ho fatto quasi tutti gli artisti più grossi. Il sogno più è stato con gli U2 e ultimamente anche lavorare con i Red Hot Chili Peppers è stato un momento unico nel suo genere. A livello quotidiano,però, le esperienze emotivamente più importanti, le vivo con i Negramaro perché è un lavoro un po’ diverso. Per loro faccio parte direttamente del loro management, nel senso che mi occupo della loro logistica, sono a stretto contatto con Giuliano, siamo amici e lavoriamo insieme. A livello umano ed emozionale ho fatto un percorso di crescita con loro da sette anni a questa parte, iniziando dalla location più piccola che può essere il club, arrivando a San Siro e, ultimamente, facendo i Fori Imperiali a Capodanno, con quasi 400000 persone è stato un’esperienza unica. In un concerto devi innanzitutto stare attento che la gente non si faccia male, con loro lavoro molto più sullo studio della logistica, degli spostamenti, del portare in giro Giuliano. Fare il personal di un artista vuol dire anche essere la sua voce quando siete in giro. Quindi tutte le situazioni che sono da sviluppare, te ne occupi tu al posto dell’artista.

appena messo le bombe nell’ambasciata americana e in quelle situazioni ci pensi e ti dici che non serve a molto forza e intelligenza. La paura ce l’hanno tutti ti fa riflettere e ragionare, l’essere sicuro di sé non ti permette di ragionare. In questo lavoro, non c’è nulla di cui aver paura, c’è solo da essere accorti. Quando riesci a contenere la folla la paura non esiste. Tu sei uno dei soci della Main Agency, come fai a scegliere gli uomini di cui fidarti? Innanzitutto io non sono più nelle risorse. Quel lavoro lo fa mio fratello Francesco, socio dell’agenzia e con cui lavoro da parecchi anni. All’inizio sceglievi le persone secondo l’esperienza che avevano. Normalmente di assunti fissi sono 50 persone, la maggior parte sono 7/8 anni che lavorano con me. Le nuove leve che arrivano vanno a lavorare con i vecchi fidatissimi. Genova è sempre stata una scuola grandissima, ci sono stati ex militari, è sempre stata una città di porto, il reclutamento è sempre stato facile. Nella mia agenzia ci occupiamo di diversi artisti: Chicco Santamaria fa Neck, io personalmente faccio i Negramaro e Muccino, oltre che portarlo in giro mi occupo di tutta la programmazione del lancio dei suoi film. Io nasco come sicurezza, ma sono diventato il road manager per gli artisti. Un concetto un po’ americano che in Italia ancora non esiste. Con i Negramaro faccio parte del loro staff, con Muccino sono proprio parte del management del lancio di film e libri. Quanto c’è voluto per costruire per tutto questo? Venti anni di esperienza. Devo dire che con tutte le agenzie grosse c’è molta collaborazione, noi collaboriamo molto tra di noi. E la chiacchierata continua tra caffè e telefonate, perché la vita di Antonio è questa…in corsa continua. Elena Rebecca Odelli

Non hai mai avuto paura, perché vedendo le foto sei in mezzo a non so quante persone, non hai mai pensato “cazzo sto giro succede qualcosa”? Paura no,l’adrenalina è molto forte. In primis, c’è uno studio della situazione di rischio che può succedere in base alla logistica. Lo stesso transennamento segue un progetto. Quando abbiamo fatto il primo campo volo con Ligabue, abbiamo ideato un progetto con 7 strutture antipanico per creare il polmone affinchè la gente non si potesse schiacciare. L’adrenalina in queste situazioni, è molto forte. Ci sono state altre situazioni in cui invece ha giocato la paura; io ho lasciato il mio vecchio lavoro per questa azienda italiana perché non ne valeva la pena. Eravamo in India,nello stesso albergo del ministro della difesa israeliano, avevano

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aperitivo con: roberta schira

Da seme ad albero da albero a fiore e poi a frutto e ancora a vento, a odore e... Roberta Schira si e' trasformata, reinventata, assaggiata ma, soprattutto piaciuta in diverse eta' della sua vita; e dall'energia che manda attraverso la sua vocina cavalcante direi che non e' nemmeno lontanamente decisa a fermare la sua corsa.

R. Schira, originaria di Crema A 13 anni ha deciso che voleva fare la scrittrice, nel modo in cui ognuno di noi forse volevo fare l’astronauta o il calciatore Si laurea in lettere con indirizzo psicologico Venditrice porta a porta 2 matrimoni e 20 anni in cui cucinava molto 1 giorno, un corso di cucina a Milano da Sadler, una stella Michelin al tempo, e…. siamo al decollo di una nuova vita ecco il primo libro scritto con Claudio Sadler : “Menù per 4 stagioni” Oggi è una Critica Enogastronomica affermata ma non solo è anche scrittrice di romanzi ma collabora intensamente al “Corriere della Sera”, consulente ed anche Donna, cosa a cui non rinuncia “Io mi sento una scrittrice! Non faccio libri che so che posso vendere; se poi succede come per Cucinoterapia che ha avuto 3 ristampe oppure piazza Gourmand ovvio che ne sono felice ma scrivo quando ho qualcosa da dire. [ … ] faccio libri che sento di poter scrivere bene al di là del mercato che possano avere.”

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“Il cibo come riprodursi è un bisogno primario” Dai suoi studi e dalle sue passioni che si sono mischiati Roberta ci confessa che se uscite a cena con lei leggerà di voi il vostro modo di vivere, di rapportarvi agli altri e al modo di vivere la sessualità… Tra gli undici libri scritti anche uno dedicato solo a questo argomento, s’intitola “L’amore Goloso”! Io ci uscire a cena anche solo per capire se indovina :-) C’è una frase che Roberta ricorda con tenerezza e che le ha per la prima volta acceso la curiosità per il cibo. Una frase detta dal padre, caseario di professione: “Roberta, per capire se la crescenza è buona alla fine deve sapere di nocciola” Ma parliamo di libri e del suo sogno infantile, basta darle il LA e Roberta parte: “8 persone su 10 vogliono scrivere un libro” dice, e continua: “ il 50% di tutte queste persone inizieranno a scriverlo, il 50% di chi ci ha provato arriverà alla fine e gli altri…stanno cercando ancora un editore.” Domanda: Cosa deve fare allora un giovane che sogna di scrivere un libro? “Innanzitutto la mentalità deve essere quella di chi vuole scrivere per mestiere e non per passatempo e poi leggere tantissimo e scrivere, scrivere moltissimo. Una volta che credi di aver scritto un libro bene devi trovare un editore che ti sembra corrisponda alla categoria del tuo lavoro. E’ chiaro che se scrivi un giallo devi sceglier e una casa editrice che è specializzata in quel genere letterario. Fare una bella lettera di presentazione e inviare. Molti mi cercano chiedendomi contatti con qualche casa editrice a cui non riescono ad arrivare, ma quando io chiedo loro che materiale hanno in mano, tantissimi mi dicono “ce l’ho tutto qui in testa”. Questo non va bene, un libro si fa scrivendo non avendolo tutto qui! Si certo

i libri si pensano prima ma poi arriva il momento pratico. Anche io ho fatto degli errori all’inizio, è normale ma è importante fare tesoro dei consigli e dell’esperienza Inoltre ci vuole talento e disciplina perché autodisciplinarsi è davvero importante in un lavoro come questo che ti mantiene.” Cosa ti appassiona quotidianamente del tuo lavoro? “ la cosa più bella del mio lavoro è che ogni mattina potrebbe arrivare una chiamata e stravolgermi i programmi la vita. Per questo non cambierei mai il mio lavoro per uno fisso anche se ben pagato” A 50 anni Roberta Schira è l’ennesimo esempio che diversamente a come spesso si rischia di credere, la vita non è mai definitiva. Non lo è un matrimonio come non lo è un lavoro. La vita è li da vivere; a qualsiasi età, per reinventarsi, per guadagnare, per contraddirsi e per essere felici di farlo. Infatti dopo una cascata di parole a riguardo ci dice: “a settant’anni magari andrò a fare le bruschette a Honk Hong” e poi una frase simbolo che riassume tutto l’entusiasmo di questa donna: “La mia vita non basterà per fare tutto quello che voglio fare!” Un libro non tuo? Ve ne dico 2 Perturbamento di Thomas Bernhard La caduta di Albert Camus Sono 2 libri che mi han cambiato la vita! Un Pensiero per i giovani sognatori? “ Se hai talento, il mondo prima o poi se ne accorge” Grazie a Roberta anche per lo storione, il cioccolato, il pepe, l’ olio e le bollicine rosè che hanno accompagnato questa intervista.

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a cena con: eugenio scotto

Ho incontrato una quantità di persone speciali nella mia vita ma mai un uomo di 350 anni nel corpo di un ragazzotto un po’ tamarro con la barba e gli occhi giganti. Eugenio è la fame di vita fatta a persona. Una fame che è vissuta in maniera semplice, naturale. Come un predatore che ha bisogno di mangiare la sua preda, lui ha bisogno di dare continuamente aria a questo fuoco che ha dentro. E vi assicuro si sente in ogni sua parola. Un uomo che si spoglia dei propri archibugi mentali di forma ed estetici pur di inseguire la sua passione fin da piccino. Stavo tirando fuori dal garage la bicicletta che fu di mio nonno. Uno di quei garage costruiti sotto i palazzi da 80 famiglie. Ero lì che… Mi ci piazzo sopra e stringo le manopole di corno, quando alzo lo sguardo: una lumaca camminava sul soffitto a testa in giù! Eugenio Scotto, venticinquenne, affascinante ed ipnotico come la lumaca del Garage.

Non sto a ricapitolare tutti i passi e le corse, meglio dire maratone, per arrivare ad essere il Personal Assistent di Francesco Facchinetti; ma sono tanti! Una volta arrivato poi non si è fermato ed E. Scotto oggi è anche produttore, imprenditore di successo e scrittore. Diciamo che se avessi dei soldi o capacità da investire non avrei dubbi! Eugenio fanne quello che vuoi. Col fuoco uno ci nasce e fin qui tutti d’accordo, ma saperlo alimentare è tutta un’ altra storia. Eugenio non è nato e cresciuto nella “bambagia”. Nasce a Reggio Calabria in una famiglia come tante altre, modesta, normale. Fin da piccolo se non era il torneo, era la riffa e se non era la riffa era qualcos’altro. Bastava gestire e trovare un modo per guadagnarci. Poi i guadagni servivano per divertirsi con gli amici o per creare un’ altra occasione di guadagno. Eugenio è così anche oggi, condivide e gioca. I suoi amici di quando aveva 10 anni sono ancora con lui anche se si è trasferito a Milano. Qualcuno di loro lavora ancora oggi direttamente con lui.

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Riprendendo il discorso... Eugenio cresce e tiene al guinzaglio questa smania di vita che, come un mastino napoletano


lo strattona di qua e di là, fino a quando incrocia sulla sua strada Francesco Facchinetti. Più che incrociare direi che lo segue per mari e per monti. Ma il cuore e la passione di Eugenio non possono non colpire. Infatti fanno centro anche con Francesco che prima diventa suo amico e poi gli chiede di lavorare per lui. La chiamata di Francesco arriva in un momento in cui Eugenio per seguire il suo mastino è “allo sbando” e vive surrealmente in una situazione che non fatico a definire tragica. Notti in stazione perché non aveva più una casa, niente lavoro e qualche bugia in famiglia per non creare panico sono solo qualche ingrediente di questo momento buio nella sua vita. Però ci credeva e ci ha creduto! Ha vissuto e vive tutt’ora per i suoi sogni e le sue passioni. Qui nessuno vuole dire che crederci non fa soffrire, non fa sbagliare e se comunque soffri e sbagli sicuramente arriva una telefonata, magari di Facchinetti. Ma crederci è indispensabile se senti un sogno TUO. E’ l’unico modo per sentirsi aggrappato alla propria vita e cavalcarla. Per capire l’entusiasmo di questo ragazzo ascoltate il file Audio allegato al Qr-code! E’ un estratto di 2 ore di cena tra risate, cadute, risalite, stupore e commozione. Non ci facciamo mancare niente! Grazie Eugenio, viva le lumache che comunque arrivano dove vogliono e camminano anche a testa in giù!

rvista ascolta l'inte qui

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attori: gigio alberti

A volte il sogno non si vede chiaramente, forse solo si intuisce; capita anche sia lì in un cesto nel quale rovistiamo confusamente cercando quotidianamente il nostro senso della vita e una strada da seguire. Quella di Gigio Alberti è una storia proprio così, senza un indirizzo preciso come un pacco dal destinatario che non si legge bene, viene recapitato un po’ qui un po’ là, forse per sbaglio ma forse...no! Una scelta universitaria: Agraria. Scelta sbagliata.. Si cambia: Storia dell’Arte….Altro “semi-errore” C’era l’interesse ma non quello viscerale. Nel frattempo frequenta un corso di mimo con un giovanissimo Paolo Rossi. Ciò che traspare e che ripete più volte Gigio è che non aveva questa fissa di diventare un attore di teatro e tantomeno di cinema. Era un uomo alla ricerca ma non sapeva bene di cosa. Aveva questo amore per l’idea di fare il Mimo che in qualche maniera è stata “la scusa” del destino per tirarlo sempre verso il palcoscenico. Tant’è che al “Piccolo” di Milano dopo essersi ritirato da un provino per mimo appunto, ne fa uno da attore con l’intento poi, nel caso fosse passato, di fare il passaggio da attore a mimo! Così accade! Viene preso come attore e dopo qualche mese, perchè la scuola dava questa possibilità, fa la richiesta per il corso da mimo. Lo convincono però a non cambiare corso e ricordando, ci dice:

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“ Sono andato avanti a fare l’attore, ma anche li non ero tanto convinto…La convinzione è venuta dopo, pian pianino, quando ho cominciato a lavorare con Lorenzo Loris e con il Teatro Outoff; quando la responsabilità è diventata maggiore […] quando ho potuto cominciare a mettere il becco su come fare la parte, che in qualche modo anche l’idea creativa mi apparteneva, allora è arrivata l’eccitazione e il gusto diciamo… “ Nel frattempo Gigio continua a fare lavoretti e università, e si barcamena tra passioni e necessità. “ Poi in un momento in cui le cose non è che andassero alla stragrande … Devo dire che ho avuto un bel culo… non posso negarlo…. Nel momento peggiore della mia vita teatrale, mentre avevo deciso di fare una tourné per bambini con il Teatro Stabile di Genova, giusto per guadagnare quei soldi “così” che mi servivano. In quel periodo dicevo, mi chiama Paolo Rossi per un progetto con Salvatores . Me lo presenta e mi viene proposto Comidians.” Gigio accetta e da lì parte tutto il gomitolo di collaborazioni con Salvatores e il cinema. Ma fino ad allora il cinema per Gigio era una cosa diversa, da un’altra parte. Il teatro non l’ha mai mollato perché “ Nel cinema non ti porti addosso tutte le cose che ti porti con il teatro dove invece hai una rapporto maggiore con quello che fai. Hai anche una soddisfazione o una


insoddisfazione immediata rispetto al cinema, dove il feedback ce l’hai all’uscita del film. Nel teatro batti il colpo e ricevi immediatamente la risposta. Per me che sono un po’ pigro e un po’ anche insicuro è la cosa migliore.” Percepisci l' energia del pubblico? Cioe' percepisci quando dall' altra parte il pubblico e' con te? “ Percepire, percepisci! Non è detto che percepisci giusto; come in tutte le cose! Però l’energia che arriva da di là, forte o debole a seconda resta un’ interpretazione che dai; e come nella vita rischi di sbagliare! In quello devo dire che sono eccessivamente sensibile […] Negli spettacoli comici la carica che il pubblico ti dà con una risata incide tantissimo, tu fai un gradino in più, un gradino in più, un gradino in più, e lavori bene… Ma se cominci a sentire che “Manca”, “Manca”, “Manca” allora ti metti a pensare a cosa stai sbagliando e metti in atto il meccanismo del pensiero, che in generale quando sei sul palco meno pensi e meglio è, in generale non solo quando sei su” (se la ride). Ora Gigio comincia un nuovo spettacolo di Pinter, autore noto per la sua asciuttezza e la sua tragicità comica sommersa, cosa che rapisce nell’animo il nostro intervistato. Lo spettacolo si intitola “Il Guardiano”, è la storia di un barbone che si imbuca nella casa di due fratelli. Uno a cui è stato fatto un elettroshock e l’altro schizofrenico. “3 umanità alla deriva che si scontrano per avere una minima cosa a cui appiccicarsi per dimostrare che esistono, che “ci sono” per usare le parole di Gigio, che nella fattispecie sul palco è il barbone. Per fare la parte, che è di un vecchio, Gigio cerca un modo per non impiegare tutte le energie sul palco nel sentirsi tale ma riuscire a far passare questa sensazione al pubblico. La soluzione arriva con uno stratagemma. Si fa costruire da una dentista di Lodi una “mascherina per i denti” che potrebbe essere quella di un vecchio senzatetto. Questa lo ha aiutato a impostare la voce diversamente e a farlo sentire effettivamente in linea con il suo personaggio. La cosa simpatica e che ci racconta è che lui era convinto che questa dentiera fittizia si vedesse e che esteticamente lo aiutasse ad apparire vecchio. Invece no! nessuno se ne rese conto in prova ma difatti il suo lavoro l’ha fatto. “E’ stata in grado comunque di liberarmi da me stesso e di mettermi nella condizione di un altro in cui sei molto più libero di quando sei te stesso.”

4 cose che piacciono a Gigio: Film: Million Dollar Baby Libro: Le Cosmicomiche di Calvino La battuta che ti fa ridere sempre: “Dopo dopo dopo” Tognazzi in “Amici Miei” La battuta tua che ti ricordano tutti: “Erano anni che non ci si divertiva così” Appuntamento quindi dal 9 febbraio al 4 marzo al Teatro OUTOFF con “Il Guardiano” con Gigio Alberti, Mario Sala Alessandro Tedeschi per la regia di Lorenzo Loris Queste ed altre domande, risate e curiosità tra cinema, vita e teatro potete vederle nel video legato al Qr code o sul sito alla pagina “Interviste”. Grazie a Gigio Alberti guarda la ista qui Video interv

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Music for free!

il meglio della scena indipendente italiana condensato in un’ unica compilation in free download. Sembra troppo bello ma è vero: vai sul sito www.progetto-9.com e scarica gratuitamente i brani degli artisti selezionati da Progetto-9 e Lunatik. Le tue orecchie ci ringrazieranno! o Usa il Qr-code pagina a all to si l vai su la a ic extra e scar mente ta ui at gr musica

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TOUR TDO 2012 02/03/12 Pordenone @ Deposito Giordani 03/03/12 Brescia @ Latte+ 09/03/12 Cesena (FC) @ Vidia Club 10/03/12 Sant’Andrea d. Fratte (PG) @ Urban 16/03/12 Ripalimosani (CB) @ Blue Note 17/03/12 Roma @ Orion Club 23/03/12 Bologna @ Estragon 24/03/12 Livorno @ The Cage 29/03/12 Milano @ Alcatraz 30/03/12 Torino @ Hiroshima Mon Amour 31/03/12 Torino @ Hiroshima Mon Amour 13/04/12 Taneto (RE) @ Fuori Orario 14/04/12 Firenze @ Flog 19/04/12 Trepuzzi (LE) @ Livello Undiciottavi 20/04/12 Molfetta (BA) @ Eremo Indie Club 21/04/12 Napoli @ Casa della Musica 28/04/12 Marghera (VE) @ Cs Rivolta 30/04/12 Teramo @ Aspettando Il PrimoMaggio 03/05/12 Catania @ Mercati Generali 04/05/12 Palermo @ Bier Garten

Due biglietti gratuiti per i lettori di P-9 per la data dei TDO -> 03 marzo - TDO Brescia @ Latte + Segui Progetto_9 su twitter per sapere come vincere i biglietti www.ilteatrodegliorrori.com Terzo disco della rock band del momento. Un concept sull’immigrazione con testi degni della miglior tradizione cantautorale italiana, per un rock senza compromessi.

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provato per voi Thom Pain (basato sul niente) Uno spettacolo che di certo non può lasciare indifferenti. In una platea divisa tra risate, mutismo e concentrazione, l’istrionico Elio Germano ha tenuto banco indubbiamente con grandissima maestria. In questo spettacolo del non senso forse nascosto il grande senso di una vita fatta di sogni speranze complessi cadute e riprese senza le virgole come questa frase!

ART da un testo testo originale di Yasmina Reza. Alessandro HABER, Alessio BONI, Gigio ALBERTI interpretano il difficile tema dell’amicizia maschile e del cambiamento umano, non solo nei rapporti verso gli altri ma anche intimamente. Uno spettacolo che gira intorno a un quadro bianco che si tinge di amore, perdono, vendetta e incomprensioni e molto altro. Uno spettacolo davvero divertente con un Haber sorprendente e un finale a sorpresa che rende felici e migliori tutti, pubblico compreso.

Il Bar del Pla - Barcellona Bar/risto situato tra il Born e il quartiere Gotico di Barcellona, è un istituzione per chi vive questa meravigliosa città con l’ animo del non turista. Cagna di ottima cerveza, tapas di tartarre di tonno con cipolotto e guacamole, crostini sottili al olio d’oliva, pesciolini fritti in mini sacchettini color mattone e polpo alla galliega da urlo. Unico dilemma...se non stai simpatico d’impatto ai propietari potrebbero dirti che non c’è posto anche se il bar + è vuoto!! Carrer Montcada, 2 - 08003 Barcelona - http://www.elpla.cat

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Sapevamo che Daniele Luppino fosse un genio e che il musical arrivato direttamente da Broadway avrebbe soddisfatto ogni mia aspettativa, ma tutto è stato assolutamente di più di quello che avrei mai sognato di vedere. Colori, talenti, musica e brillantini...tanti brillantini...anche l’aria ha una magia speciale al teatro ciak di Milano. Stiamo parlando di attori, ballerini e musicisti di altissimo livello e di due ore e mezza che passano come fulmini. Se dovessi sintetizzare in poche parole lo spettacolo non avrei dubbi e direi: “Da perdere la testa”. Sono orgogliosa di dire che Priscilla la regina del deserto incorona Mister Luppino e tutto lo staff del MAS a RE dei sogni che si realizzano!! DA NON PERDERE!! Teatro Ciak di Milano - Via Procaccini, 4 - Milano.


Sorelle D’Italia Con un gioco di parole le due protagoniste Isa DANIELI e Veronica PIVETTI presentano questo spettacolo cavalcando per 2 ore e più un palco di amore - odio e contraddizioni. Un palco Italiano!! E’ enorme il talento espresso in questo spettacolo ed immensa è la Pivetti che passa da toni altisssimi a toni Gravi con una facilità impressionante. Unica scelta che a noi non è piaciuta molto è la pausa tra una specie di primo e secondo tempo, anche adattandosi alle dinamiche dello show, spezza un po il ritmo che per costruzione non è facile da tenere.

Lo spettacolo “Spettri” di Ibsen per la Regia di Cristina Pezzoli che ho visto ieri ha decisamente toccato corde profonde radicate nel mio animo. Giustamente, non avendo visto la stesura e rappresentazione originale non mi è stato possibile avere un termine di paragone, a differenza della mia vicina di poltrona, rimasta disturbata dal fatto che il dramma di ieri fosse completamente diverso dall’ originale ancora presente nella sua mente. Io ammaliata, lei un po’ delusa. L’arte dopotutto è soggettiva e la bellezza di ciò è poter recensire due opinioni contrastanti. La mia vicina di poltrona ha ritenuto inappropriata l’ironia utilizzata in determinati dialoghi, e non ha gradito l’utilizzo di vocaboli troppo crudi a suo dire. Io, d’altro canto, ho trovato freschezza e un alleggerimento d’obbligo, in un opera con così forte e negativa carica emotiva. Ho visto un dramma giovane e profondamente introspettivo, scenograficamente moderno, dove la casa non ha pareti e tutto appare in balia del plumbeo cielo che circonda i personaggi. Dentro e fuori. Il malessere interno che si proietta sull’ ambiente circostante e viceversa. “Siamo tutti spettri, noi siamo e ripercorriamo i destini dei nostri genitori” Parole che fanno riflettere. L’intero spettacolo verte su temi attualissimi quali la figura dell’ arte, l’ipocrisia, infedeltà coniugale e quell’effimera rispettabilità che molte famiglie tentano con tutte le loro forze di tenere, anche se dentro non son altro che morti. Morti viventi. “Io sono morto dentro” dice Osvald alla Madre. Ed essa deve espiare la colpa di non aver mosso le carte in tavola quando ne aveva la possibilità. Ora è troppo tardi. Una, a mio parere, maestrale Patrizia Milani. Miss L. P-9

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Wine: parola al sommelier Tutto nasce da una telefonata :“Ciao Chicco sono Davide, ti va di aderire ad un progetto su un vino nuovo ma antico?” e come poter dire di no…oggi è necessario distinguersi, cercare esperienze nuove da proporre ai miei clienti, ai miei lettori e ai miei ascoltatori in radio. E da qui accetto la sfida di Gian Marco Tognazzi, il figlio del grande Ugo.

Tognazza Amata è un idea di Ugo Tognazzi venuta alla luce oramai nei lontani anni 60. Ugo, la cui abilità e passione per la cucina e per le “buone cose” era nota a molti, nella sua villa di Velletri cominciò a produrre dell’olio suo e così fece con il vino, produsse dell’ottimo bianco, “la tognazza amata”. La Tognazza Amata è un modo di vivere, vecchio e nuovo allo stesso tempo, di riscoperta di valori e tradizione di condivisione , insomma di una tavola imbandita con tanti amici attorno. Allo stesso tempo La Tognazza Amata è la prova di una nuova ricetta, è un aperitivo in centro città o il non prendersi sul serio con una nuova conoscenza. Da questo semplice pensiero che racchiude la curiosità e la passione di Ugo per le cose buone della tavola, parte il viaggio de “La Tognazza”, un viaggio lungo la riscoperta dei sapori e delle persone che animano il nostro territorio eno-gastronomico. Ovviamente questo percorso non può che partire da Velletri , sede della Tognazza , l’azienda agricola creata da Ugo Tognazzi intorno alla metà degli anni sessanta. L’azienda propone due vini, previsto per fine 2012 anche un olio extravergine d’oliva, il Tapioco e l’Antani. Il primo è un bianco, un blend tra vitigni tipici del territorio di Velletri: Malvasia Puntinata,Trebbiano e Bombino: vino fresco, da aperitivo o da preparazioni semplici meglio se a base di pesce o carni bianche. Il secondo è un Syrah in purezza che affina in acciaio. Piacevoli profumi di frutta rossa e sentori di vaniglia e pepe nero. In bocca entra con decisione, l’alcool anche se non eccessivo (13%) si fa sentire, ma nel finale lascia comunque una piacevolezza e la voglia di berne un altro bicchiere. Da abbinare a preparazione di carne oppure una classica amatriciana e non si sbaglia! Questo è solo un primo passo per riportare agli albori la Tognazza, seguiranno altre iniziative legate a Ugo e ai suoi vini. Noi ci saremo e voi? Tutte le informazioni le troverete su:

Ascolta il consiglio di Chicco

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libro-photo-teatro - viaggio : l'asino Dallo scontro di due modi di vedere l’arte la fotografia e il teatro è nato qualcosa di nuovo; di nuovo veramente. L’asino è il primo libro di una collana di Libri dal nome “Oltre il Teatro” che apre nuove vie per far viaggiare mente occhi e cuore. Creata da Francesco Acerbis e Francesco Suardi. Non è Editoria, non è teatro, non è fotografia e non è nemmeno teatro o fotografia che interpretano l’un l’altra. Credo che potrei definire questo nuovo linguaggio un metodo per leggere l’aria che gira nello spettacolo, nella sua costruzione e nel suo essere. Protagonisti Francesco Suardi Regista Teatrale a capo della compagnia Ensemble Lodi e Francesco Acerbis Fotografo affermato. Nasce un po’ per caso, proprio dal confronto, ide-

almente e normalmente come potrebbe nascere qualsiasi libro di fotografia che cerca di trasmettere la sensazione di uno spettacolo. Senonché “L’ Acerbis” ha voluto essere libero di essere parte del vuoto che compone lo spettacolo, certo di poter trovare un nuovo mondo con la sua macchina fotografica. Suardi ovviamente accetta. Una volta finito il prodotto i due hanno capito che avevano in mano qualcosa che non combaciava con nessuna delle loro idee ma che sposava qualcosa che comunque apparteneva al loro intimo. Quindi è stata riscritta l’opera in base al prodotto nato dall’intuizione fotografica di Acerbis e reinterpretato a parole da Suardi. Noi l’abbiamo Letto, o Scrutato, e poi Scrutato e poi Letto. E’ un ponte questo Libro non tra due mondi ma verso qualcosa che potreste trovarvi entusiasti di scoprire. Importante sapere che i due non sono gelosi di questo nuovo modo che per la prima volta utilizzano su uno spettacolo del Maestro Suardi. Sono infatti disponibili a trovarsi con altre compagnie, registi o fotografi che abbiano voglia di esplorare questo linguaggio e far crescere questo nuovo linguaggio. Per capire fino in fondo il pensiero e per sentire il tutto dalla voce dei protagonisti di questa storia guarda il video con il Qr code oppure curiosa sul sito di P-9

Guarda l’intervista alla conferenza stampa P9-34


Ascolta qui o su progetto-9.com il Teatro interpretato da Michele Agrifoglio

ascolta il teatro: voce di michele agrifoglio

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microracconti MICRACCONTI in 203 caratteri

di G-loy

CENA CON DELITTO Il locale è pieno, ma c’è silenzio. Incantati dal telefonino, anche i promessi sposi non parlano, non si guardano negli occhi. Solo uno sguardo di colpa e peccato attraversa la sala a rincuorare l’amata. (203)

TU NON RIDI MAI...CHI E’ IL PAZZO? Canta, canta con tutta la pancia lei, sul tram. Chiede ai vicini una c-caamella a limone. No! Ridono loro. A chi dice “è pazza, che pena” scendendo sparisce il sorriso, l’unico della giornata. Che pena! (203)

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oroscopo: acura di inelli elizabeth 1.ARIETE Se ancora non avete il sorriso stampato a 84 denti è solo colpa vostra. Le stelle più di cosa cosa devono fare? Vi hanno aiutato nel lavoro, facendovi trovare la giusta dimensione tra soddisfazione e impegno, l’amore è una nave con il vento a favore che vi porta verso lidi magici. Quindi un po’ di sano ottimismo e la vita vi regalerà tante altre sorprese. State pronti e lavatevi bene i denti, a furia di sorridere non vorrete mica che si veda un cosino verde tra le palette no? 2.TORO Soldisoldisoldisoldi: ne vedo così tanti da far spavento! Ma non nelle vostre tasche, bensì in quelle altrui. Risparmiate cari Toro! Siete il segno più parsimonioso dello zodiaco, ma mai come in questo periodo la vostra saggia e accurata meticolosità deve avere come campo di lavoro il portafogli. Non cedete ad imprese che nell’immediato vi appaiono interessanti, lavorate a lungo raggio e abbiate pazienza. 3.GEMELLI Il 2012 sarà un anno pasciuto, mesto e sereno. Nessuna nube, nessuna novità, nessunissimo strapazzo. Forse un po’ di noia che dite Gemelli? Non vi preoccupate, godetevi questi momenti di apparente serenità, ricaricatevi di tutte le energie spese negli anni passati, ve lo meritate davvero! Nell’attesa di nuovi e funambolici sconvolgimenti che il destino vi prepara coltivate le vostre passioni: lettura, cinema, gite e tanto amore! 4.CANCRO Una parola: dovete farvi il mazzo. E non vuol dire partire alla volta di Montecarlo e puntare spudoratamente il croupier, ma impegno massimo e focalizzazione sull’obbiettivo. Immagino le copiose lacrime che starete spargendo in ogni dove a questa notizia cari piccoli Cancretti, ma mi dispiace per voi. Il croupier è fidanzatissimo e la fortuna è cieca. Sarete abbastanza audaci? 5.LEONE Il vostro senso del dovere dovrebbe lasciare spazio ai sentimenti: a volte un gesto gentile che apre il vostro cuore e lo mostra in pubblico sarebbe più apprezzato di mille e mille azioni eroiche. Siate più sensibili, più romantici, più plateali nel dimostrare il vostro amore. Nooo non verso voi stessi, verso chi vi sta a fianco! Per una volta siate un po’ meno egocentrici e lasciate il posto sul palco della vostra vita a chi vi ama così immensamente da accettare di vivere nella vostra imponente ombra. Finchè un altro Sole il suo corpo non riscalderà…. 6.VERGINE Siete al limite della sopportazione umana e il momento si avvicina: se non vi trasformerete in Hulk poco ci mancherà. La rottura definitiva è vicina, ma non l’avete premeditata, calcolata, aspettata. Tutto questo tergiversare indica poca chiarezza e troppo coinvolgimento. Se non state attenti rischiate che tutto venga travolto e da una piccola scintilla rishciate di far divampare un intero incendio che può bruciare amore, famiglia, lavoro e salute in una lunga catena. Siate prudenti

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7.BILANCIA Un momento duro quello che state vivendo: non siete felici di ciò che vi accade a livello lavorativo, non vi sentite apprezzati e nemmeno valorizzati. Ma cosa vi interessa? Chi lo vuole il posto fisso in fondo? Vivete anche voi di passioni e amori, di sogni e di poesia, di colori e musica. Accendete un mutuo con la speranza e pagate le rate della macchina con la fantasia! A parte questi simpatici pensieri, cercate però di essere meno preoccupati: se cercate di ottenere le cose con dolcezza e positività, arriveranno al 100% 8.SCORPIONE Vi prego fermate la danza del vostro ormone ballerino! Sembra più snodato di Madonna nel video di Hung Up! L’inizio dell’anno è stato focoso e ardente, per la gioia del vostro (vostri?) partner. Se siete single datevi una calmata o rischiate di finire le scorte degli esseri umani sulla terra, se siete fidanzati… basta folleggiare in giro, tornate all’ovile e fate i bravi. Andate a fare fit-box per scaricare la vostra tensione erotica, così nel prossimo periodo di pazzia avrete anche un fisico pazzesco per rimorchiare! 9.SAGITTARIO Avete presente i macarons? Sono degli stupendi, piccoli pasticcini francesi, super colorati e amati in maniera ossessiva da Maria Antonietta. All’apparenza sembrano duri perché fatti con la meringa, ma in realtà una volta in bocca la meraviglia colorata si scioglie come burro, rilasciando tutto il sapore della marmellata o del cioccolato. Voi siete un macarons cari Sagittari: smettetela di fare i duri, avete un cuoricino all’albicocca che dovreste fare assaggiare un po’ più spesso a tutti quanti 10.CAPRICORNO L’anno nuovo è anno di novità: inizia difficile, andrai in crisi con te stesso, non saprai più se tutto ciò che hai fatto fieramente fino a ieri è giusto per te, perderai tante certezze e arriverai ad un punto dove sari obbligato a scegliere se andare a destra o a sinistra. E dovrai farlo davvero questa volta. Il mio consiglio e di fare esattamente il contrario di ciò che hai fatto fino ad oggi: solo sconvolgendo la tua routine e le tue convinzioni potrai raggiungere un nuovo stato di benessere interiore. Ma prima dovrai lottare contro un grande nemico che non vuole cambiare: te stesso. 11.ACQUARIO Tanti auguri di buon compleanno! Chi nasce sotto il vostro segno quest’anno, complice l’inizio dell’anno del Dragone del calendario cinese sarà un bambino o una bambina dal carattere imponente, glorioso e con manie di onnipotenza. Ispirati ai tuoi piccoli fratellini del 2012 e abbandonati all’amore sconsiderato di te stesso, all’onnipotenza, all’eccesso e all’abbondanza. Convinci chi ti sta attorno che sei il migliore, se sarai così caparbio e un po’ sconsiderato riceverai in dono l’eterna felicità 12.PESCI Esci da un anno tormentato caro Pesci e le sfide imminenti del nuovo anno non ti dovrebbero preoccupare più di tanto. Hai grandi possibilità all’orizzonte che devi saper cogliere ma soprattutto devi sapere far crescere giorno per giorno. Se avrai la cura e l’attenzione di rendere reale ciò che adesso stai disegnando su un foglio di carta, non rimarrai deluso! Se ciò ceh vuoi davvero è lontano, parti. Se ciò che desideri non lo conosci, chiedi e approfondisci. Se ciò che ti affascina non lo conosci, prova a capirne di più


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Cercasi modelle per partecipare alla performance di Drunkenrabbit a Milano. Drunkenrabbit-Linda Ferrari è una giovane pittrice contemporanea che rende vive le sue tele grazie all’aiuto di performance per meglio rappresentare il concetto legato alla propria arte: mercificazione del corpo femminile, romanticismo e malinconia, decadentismo, miele ed arsenico. Giovani Ophelie che si arrendono, curiose Pandore ed infelici Dame delle Camelie. Linda è interessata ad ogni tipologia di donna purchè vista sotto forma di eroina romantica. L’atmosfera sarà quella evanescente del sogno. L’artista realizza performance, utilizzando il corpo di donne più o meno vestite, muovendo le modelle secondo semplicissime coreografie, o lasciandole libere di esprimere loro stesse, anchè nell’immobilità. Si andranno così a comporre veri e propri “quadri viventi”. Requisiti: corpo esile e filiforme, pelle chiara, occhi chiari, capelli biondi-castano chiari. Saranno scelte tre-quattro performers tra i 18 e i 30 anni. Se volete vedere le performance precedenti: http://drunkenrabbit.jimdo.com/works/performances/ Per ulteriori informazioni lin86_F@libero.it

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Le anatre depongono le loro uova in silenzio. Le galline invce schiamazzano come impazzite. Qual 'e' la conseguenza? Tutto il modo mangia uova di gallina


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OLIMPO CAFFE'

et saveurs provençales

Le Paradou, aspettando la primavera vi propone tante novità nel menù, e rivisita le specialità tradizionali a cui da sempre vi aveva abituati, quali la torta salata provenzale e il pane fatto in casa (baguettes, pane alle erbe o al kamut...) Tra i primi, tagliolini al nero di seppia e gamberoni e per dessert una golosissima novità: le Crêpes dolci servite a piacere con crema di cioccolato, zucchero, miele, marmellate o confetture di frutta. Aperto tutte le sere da martedì a domenica dalle 19.30 info e prenotazioni: 0371 798229 S.s.9 Via Emilia - San Martino in Strada Strada per Cà de bolli

Olimpo caffè col 2012 riparte con una marcia in più, non solo gustose colazioni e divertenti aperitivi con buffet, ma anche serate con cocktail e dj set. A partire da sabato 25 febbraio, una volta al mese si trasforma in locale di tendenza per tenervi compagnia tutta la notte.

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lettere e segnalazioni : MOZIONE FARMACIE

Ci segnalano che: Con il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Lodi ed in collaborazione con l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione Provinciale di Lodi, il Mac propone a coloro che fossero interessati ad approfondire alcuni aspetti della minorazione visiva, un corso per l’apprendimento del metodo di Scrittura e lettura Braille L’iniziativa è rivolta in particolare agli Insegnanti, Studenti e Volontari. Il corso si svolgerà a Lodi, presso l’Oratorio di San Lorenzo in Via Biancardi 10, ed avrà la durata complessiva di 10 ore. Si articolerà in cinque lezioni a cadenza settimanale, dalle h 15:00 alle h 17:00 nei giorni di sabato 18, 25 febbraio 2012 3, 10, 17 marzo 2012. La quota di partecipazione, comprensiva del materiale didattico, è di € 35,00 da versare al momento dell’iscrizione, sabato 18 febbraio alle ore 14:00. Per informazioni riguardanti il contenuto e le finalità del corso, rivolgersi al docente Dott. Ivano Pioli, tel. 02/98128224, preferibilmente nelle ore serali.

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Vorrei entrare all’interno della discussione facendo delle riflessioni sulla normativa italiana di riferimento in evoluzione e sulla possibile valutazione delle stesse. Per quanto riguarda le norme che regolano il mondo farmaceutico, la normativa sulla proprietà o titolarità prevede che oltre al farmacista, soltanto l’amministrazione locale possa essere titolare di farmacie. In Italia inoltre il farmacista può possedere una sola farmacia. Nel caso dell’Italia, un po’ come accade in Francia per le società tra professionisti (SEL), sono ammesse le società di farmacisti nella forma di società di persone o società cooperative, dal 2006, art. 5 legge 248/2006, e queste possono essere titolari dell’esercizio di un massimo di quattro farmacie nell’ambito della provincia ove ha sede la società stessa. La direzione di ciascuna delle farmacie gestite dalla società è affidata a uno dei soci che ne è responsabile e non è consentito essere direttori di più di una farmacia. Non è più previsto il limite di partecipazione a una sola società, pertanto ciascun farmacista può partecipare anche a più società. Un’altra delle norme cardini riguardanti le farmacie è disciplinata dalla Legge del 2 aprile 1968 n.475 che disciplina l’autorizzazione all’apertura di una farmacia ogni 5000 abitanti nei comuni in cui i residenti sono inferiori a 12500, ovvero ogni 4000 se supera il comune i 12500 abitanti. Queste limitazioni vengono ammorbidite con le nuove norme introdotte dal Decreto Liberalizzazioni, leggo testuale. Vi sono inoltre molte altre limitazioni ad esempio che esse non possono essere a distanza inferiore una dall’altra di 200 metri. Questo è per inquadrare una normativa che regola un settore molto chiuso che sta avendo delle aperture in seguito alle recenti liberalizzazioni. Passando ora al mercato farmaceutico, questo, vorrei far notare, che in Italia negli ultimi anni si è dimostrato sostanzialmente stabile nel tempo facendo registrare nel periodo 2005-2009 un tasso di crescita annuale del 1%. Le previsioni per i prossimi anni parlano di un tasso dello 0,4% rimanendo così positivo. Anche durante la crisi economica il comparto è cresciuto a comprova della sua natura anticiclica. La crescita futura inoltre deriverà dalla vendita di nuove merceologie e servizi che spesso sorgono e si sviluppano. La crescita delle farmacie non sembra essere intaccata neanche dall’apparizione sul mercato delle parafarmacie oppure dalla vendita di medicinali senza obbligo di prescrizione (SOP e OTC) nei punti vendi-


ta della grande distribuzione. Essi sembrano avere un ruolo marginale al momento. Questi dati non me li sono inventati, ma derivano da fonti autorevoli. (report annuale osservatorio sul farmaco) Una possibile nuova area di crescita è determinata dai nuovi servizi che le farmacie saranno chiamate a svolgere alla luce del D.Lgs 153/2009 e dei relativi decreti attuativi. Il decreto recepisce in Italia il modello della farmacia multiservice in Francia è in sperimentazione dal 2008 in seguito alla legge ospedale,paziente,salute,territorio. Tale modello punta fortemente a rafforzare il collegamento con il territorio. Per poter cogliere appieno le opportunità offerte dal legislatore è necessario un nuovo approccio orientato in un’ottica imprenditoriale. A fronte quindi di una normativa in evoluzione, di un mercato comunque anticiclico, delle possibili liberalizzazioni, quanto espresso dal nostro Sindaco sulla volontà di privatizzare le Farmacie Comunali non può che trovarmi d’accordo. Sono in perfetta sintonia e inoltre credo che questo sia il miglior momento possibile per farlo. Migliore e forse ultimo periodo per ottimizzare la cessione. Infatti in seguito al Decreto Liberalizzazioni che prevede l’innalzamento del numero delle farmacie in Italia, e dunque anche nel nostro Comune, come visto poc’anzi, il valore delle stesse calerà inevitabilmente a fronte del maggior numero delle stesse. Il valore a fine 2010 è stato valutato in 6.400.000 euro. Questo valore evidenzia il valore complessivo delle farmacie. Andrà valutato se far prevalere una vendita del pacchetto unitario oppure se valorizzare al meglio ognuna delle farmacie in questione; credo che quest’ultimo metodo possa essere più fruttifero e sia quello da prendere in considerazione. Ogni farmacia infatti ha le sue peculiarità da far valere attraverso valutazioni differenti: una può avere una migliore posizione, una può presentare un immobile in uno stato migliore e così via. Il patrimonio delle farmacie viene evidenziato attraverso semplici numeri che vi fornisco. Sono stati presi dal bilancio 2010 ovvero prima che venissero cedute ad Astem, passaggio che avrei evitato con una privatizzazione diretta. terreni per 287.307, Fabbricati 1.549.240, Impianti 173.430, Attrezzature industriali 98.299, Altre immobilizzazioni 366.902 per un totale pari a € 2.475.178. Rimanenze per 788.561, Valore della produzione ovvero ricavi annui per 6.458.784. Questi valori forniscono un idea del valore che le farmacie possono far emergere, non dimenticandoci dell’avviamento. L’avviamento ricopre un tema delicato perché esso rispecchia il valore patrimoniale delle

farmacie. Esso può essere determinato in molti modi, passando dai ricavi prodotti negli anni alla valutazione corrente degli asset delle farmacie stesse; comunque esso è la propensione dell’organizzazione dei beni di impresa a produrre utili nel futuro. I valori che ho enunciato prima stanno proprio a testimoniare questa possibilità, ovvero la creazione di utili attraverso un servizio fornito tramite strutture di valore. L’avviamento di una farmacia però non può essere solamente valutato in base a regole matematiche perché il mercato farmaceutico è altamente regolamentato. Forse si sta aprendo un’era di sburocratizzazione del sistema ma è ancora presto per dirlo. Ad oggi con delle barriere all’ingresso della professione ancora sostanzialmente alte risulta possibile che sia ancora elevato, ma potrebbe via via diminuire con l’incombere dell’attuazione del decreto liberalizzazioni. Le farmacie con una politica mirata di marketing e manageriale, successivamente alla privatizzazione, credo possano produrre ricavi ancora maggiori rispetto a quelli evidenziati fin qui. Il vantaggio di una privatizzazione è duplice: da una parte l’Astem ricava utili e liquidità dalla vendita rinunciando ad ogni onere amministrativo-gestionale, dall’altra si registra una maggiore efficienza di gestione da parte del privato in un’ottica manageriale. Con la privatizzazione dunque il Comune non dovrà più investire né nella gestione né nella manutenzione, né nello sviluppo delle farmacie; la gestione passando direttamente in mano a un privato, che spinto dalla legge del profitto, si dimostra generalmente più in grado o capace di un’amministrazione attiva, dinamica ed efficiente, persecutrice di scopi più redditizi per l’azienda incrementandone profitti e diminuendone le perdite, ovvero risanando debiti e bilanci a beneficio dei consumatori sotto forma di qualità di servizio o beni offerti e riduzione dei costi del servizio offerto. Il ruolo storico di servizio sociale delle farmacie comunali è tramontato. I servizi offerti infatti sono gli stessi delle farmacie private: e quindi, con tale impostazione, il pubblico si mette inverosimilmente in concorrenza con il privato. Credo dunque che la privatizzazione delle farmacie, così come annunciato dal nostro Sindaco, sia davvero la ricetta vincente per iniziare a curare alcune delle malattie sistemiche della nostra città. Giuliomaria Montini

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