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Progetto-9 zerodue www.progetto-9.com

gratis come i sogni, impegnativo come realizzarli copertina: rielaborazione della foto di Alice Arisu

Se non investi tu nei tuoi sogni perchè dovrebbe farlo qualcun’altro?



www.progetto-9.com INDICE

Gerenza Luigi Rossetti Direttore Responsabile Editore PROMO PUBBLI PRESS S.r.l. Via Lodivecchio, 39 26900 Lodi Redazione Tel. 0371.417.340 Fax. 0371.417.339 e-mail: redazione@progetto-9.com Hanno collaborato Alan Zeni Carlo Minojetti Le Mani Margherita Sacchetti Dott. Lillyana G. Wlliam B. Elena.Rebecca.Odelli. Riccardo Farina Alice Arisu Linda Ferrari e Francesca Strali Rosario Pellecchia e Fabrizio Fiore Daniela Chiara e Francesca Nervi Claudio Trotta Daniele Bellocchio Alessandro Arcodia e Daniela Schiavone Viviana Pocchia e Ensemble Lodi Carlo Minojetti Andrea Amadei Stefano Orefice Nicola Finotto Luigi Colasanto Iolanda Verri Lorenzo Brizzolesi Emiliano Martinelli Elena Verdelli Progetto grafico e impaginazione Alan Zeni Photoediting pubblicitario Emiliano Martinelli | Labohratorio Studio Concessionaria della Pubblicità PROMO PUBBLI PRESS S.r.l. Via Lodivercchio, 39 26900 Lodi Stampa CSQ S.P.A.. Erbusco (BS) Pubblicazione mensile Registrata al tribunale di Lodi Il 30/3/2011 in attesa del n° Distribuzione Gratuita c/o punti selezionati Locali, parrucchieri, negozi Di Lodi e Crema Casalpusterlengo e Codogno Il n° di Giugno è stato stampato in 10.000 Copie Copyright 2011 Promo Pubbli Press Tutti i diritti riservati testi e immagini contenute in questo numero non possono essere riprodotte senza l’autorizzazione dell’editore

pag 04 Istantanee per p9: Luigi Scarangella oroscopo: Giugno posta del quore pag 05 Art!Margerita Sacchetti pag 06-08 Pic!: Riccardo Farina Alice Arisu pag 10-11 in the (chic) hat pag 12 musica: Intervista a “Le MAni” pag 14-15Appointment: Il 14 Giugno i Flabby pag 16 Personaggi: Intervista a Claudio Trotta pag 18-19 Esperienze: Intervista a Daniele Bellocchio pag 20-21 Nuovi progetti:Intervista Alessandro Arcodia e Daniela Schiavone pag 22 Teatro: Ensemble Lodi e il premio D’Urso pag 23 Flashon: Carlo Minojetti pag 24 Kitchen: Nicola Ettore Finotto pag 26 Breathing the trip: Gigi esperienza in Sud Africa pag 28 Moda: Intervista a Andrea Amadei pag 30-31: Design + Business Stefano Orefice pag 32: Stacco! Iolanda Verri pag 34: La poesia di Brizzolesi e... pag 36-38 Locali pag 40 L’ultima Striscia: Elena Verdelli

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istantanee luigi scarangella voce de:le mani

“Cambiare por cosa, poi? Per chi? No, preferisco vivere con poco, perchè quel poco lo posso rendere immenso.” L’ OROSCOPO DI WILL i nati in Giugno: Doppioni

In questo mese si concentrano le nascite Gemellari.

Praticamente quasi tutti i gemelli del mondo nascono in questo periodo. Se non nascono in questo periodo o non sono gemelli o li mettono in freezer (e le madri fingono gestazioni lunghissime) o provocano parti molto prematuri (infornando la madre nel sesto senso Whirlpool) perché è la legge delle stelle: se vuoi essere Gemelli non si scappa! Se no cambi idea! I gemelli sono notoriamente 2 facce ma con delle differenze nell’uguaglianza; un po come IDA e ADA che per esempio erano differenti per il naso ma entrambe sfigatissime, Una non poteva fare l’amore nei campi e l’altra non poteva farlo per terra. Se voleva farlo doveva pulire 9 volte al giorno la casa dalla polvere. Ma abitando ad Erba vicino ad una Polveriera niente Sesso per nessuna delle 2! Il carattere dei gemelli è della specie “ad Aggancio”, se ti becchi un Gemelli…Ti si attacca ai polsi e non ti molla più. Se ti molla è perché si è rotto e allora è buono da buttare via! Io volevo un gemello ma mia mamma non voleva un figlio freddo e per il forno sono stato concepito troppo tardi. Beh fortunati Voi Gemelli che vi fate sempre compagnia e vi scambiate le morose e i morosi!

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Cara Dot.sa del cuore, sono C. Non mi va di firmarmi. Mi prenderebbero per patetico. E’ stupido che un ragazzo di 26 anni si rivolga a una sorta di posta del cuore. Non so cosa fare. Ho incontrato Michela per caso. Michela era l’amore di una vita. Poi ho incontrato Giulia. Michela e Giulia diametralmente opposte. Sto frequentando entrambe l’una non sa dell’altra ma non so come si fa a scegliere, io le terrei entrambe seppur non è giusto. Il mio egoismo non mi aiuta a scegliere ma se una è bionda e l’altra è mora, se una rappresenta la stabilità, l’altra la mia follia. Come posso sapere qual è la strada giusta? C.

Caro C. La verità è che un po’patetico lo sei. Questa è la mia femminilità che parla perchè tu sei uomo come tanti uomini, l'ennesimo senza P! Invece da esperta devo dirti che io credo sia una situazione che non ti fa disperare anzi.. la tua preoccupazione è che se scegli devi confessare in qualche maniera all'altra la verità e questo ti scoccia, in più perderesti un po’del tuo senso virile (inutile) nell' aver conquistato non una bensì 2 donne. Parlando di sentimenti invece credo tu non ami nè una nè l'altra. Di Michela parli già al passato ("era l'amore di una vita") e Giulia è esattamente l'opposto. Non è possibile rispecchiarsi in entrambe, ma soprattutto non è giusto per loro e per te. Tu stai tergiversando e mi scrivi perché il gioco divertente è diventato più un lavoro di gestione che altro, o forse per ingrandire il tuo ego, visto che devi tenere il segreto, hai trovato un modo per dirlo a tutti ugualmente. In questo caso voglio fare la mia parte: Sei un Figo, grande C. Caro C., cresci che non hai più 16 anni e cerca di viverti una storia per quella che è. Se finisce almeno non renderla e non renderti patetico. Bijoux L. scrivete a : quore@progetto-9.com


ART!

Ho conosciuto Margherita SAcchetti una sera d’inverno nella casa labohratorio a Crema e... mi sono trovato di fronte a una persona che definirei: non definible. so di farle un complimento dicendo questo! la “sakketta” di primo acchito mi sono detto: e’ fuori come un balcone. in realta’ e’ una ragazza con un bagaglio d’esperienza di vita sulle spalle e di condivisione impressionante. ci siamo incontrati perche’ ero attratto da cio’ che avevo visto di suo a livello artistico. questa ragazza con paint, il programma piu’ idiota e scomodo di grafica al mondo, riusciva a modificare delle foto di amici rendendole innanzitutto divertentissime ed equivoche ma davvero belle e stuzzicanti. poi ho scoperto che sempre con paint ha disegnato un cartone animato e che ama l’idea di sperimentare con varie forme e vari pensieri, anche altrui, il suo modo di essere artista. se riuscite a trovarla e non e’ in una delle sue solite fughe dalle realta’ stagnanti fermatela o contattatela, ne vale la pena! sghiredda@libero.it

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PIC! “ Al giorno d’oggi basta troppo poco per definirsi fotografo ” fotografo http://www.riccardofarina.it

Riccardo Farina

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Progetto -9 Una Rivoluzione Per la tua Comunicazione 10mila copie cartacee Giornale on-line sul sito

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e Facebook. Fotografi e Grafici a disposizione per creare la tua immagine in modo nuovo. Comunicare, non solo fare pubblicitĂ !

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PIC! “Tu non mi guardi mai là da dove io ti vedo. Inversamente, ciò che guardo non è mai ciò che voglio vedere. (Jacques Lacan)” fotografo http://www.alicearisu.com

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in-the

musica

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Forse il tempo “wet and grey” di questi giorni a ispirarci/ forse le nozze di quei due che hanno fatto tanto parlare, una certa Kate ed un certo Will/ Quindi, prima che tutti gli articoli ed i servizi sulla TV li facciano diventare OUT/ ci travestiamo da vere British Ladies che prendono il Thè alle 5pm/ Troppi spunti questo mese! Già con la parola Thè non può non risorgere alla mente quel furbastro Bianconiglio, che, a differenza dei due futuri regnanti è COOL da più di 100 anni/ e COOL resterà. (per chi non lo avesse mai letto/ vi ordino di schizzare in libreria: Alice in Wonderland by Lewis Carroll) E tanto per parlare di Kate(s), non potevamo non pubblicare una delle nostre foto preferite/giusto per mettere in chiaro le cose/: scattata da Inez Van Lamsweerde del 2003 e successivamente rielaborata con lo slogan dai creativi del blog Pozzanghere/non c’è Kate che possa competere con la divina K. (pozzanghere.tumblr.com/) Ma proseguiamo/God save UK!/Se avete in programma un viaggio a Londra e per risparmiare avete preso un hotel lontanissimo dal centro, potete dormire sonni tranquilli, anche sul metrò/ A farvi svegliare dal vicino di posto ci pensano gli stickers “wake me up at..” della designer Cathy Hutton. Si trovano al costo di 4 sterline in quasi tutte le stazioni della metro e in moltissimi negozi. Ovviamente anche sul sito (cathyhutton.co.uk)

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Non avete tempo e soldi per prendere un aereo ed espatriare?/No problem Guys/Non serve allontanarsi/Non lontano dalle Colonne di San Lorenzo/ in una traversa di Corso di Porta Ticinese/esattamente in via Vetere 9/ si trova Sergeant Pepper’s, locale dove ogni sera è la musica a far da padrone, a ritmo di dj set/ un luogo sospeso tra musica e arte/ un locale dove bere qualcosa significa immergersi in un piccolo e nuovo angolo di mondo/ Uno spazio dedicato ad artisti che vogliono esporre e far conoscere il proprio lavoro. (Join facebook group: SGT. Pepper’s Milano/ peppers-art.blogspot.com) Se i Beatles sono il grande amore della vostra vita/ecco che allora non potrete fare a meno della tappezzeria dei Fab Four/Creata dall’ interior designer Andrew Martin, è adatta per realizzare cuscini, poltrone, divani e con qualsiasi altro complemento d’arredo vogliate omaggiare i mitici quattro. (andrewmartin.co.uk oppure a Milano da Walet Pisati,negozio d’arredamento in Via Coni Zugna 53) Vogliamo parlare di Arte?/ “Finzione disadorna”/ Cinque britannici a Milano/ Nella nuova sede di via Ventura 6 a Milano, cinque artisti inglesi usano gli spazi di Galleria Pianissimo come se fosse la loro galleria londinese di provenienza. Una collettiva dai toni grigi e coloratissimi, fino al 18 giugno. (pianissimo.it/) Finire in bellezza è finire con Style/ Ted Baker è una marca di abbigliamento molto famosa in Uk/Non perdetevi le borse e i portafogli “Royal Wedding” /creati per celebrare il matrimonio dell’anno, con stampa Union Flag coperta da una miriade di rose e farfalle! /Per averli non c’è bisogno di andare fino a Londra/potete trovare un corner Ted Baker anche all’interno della Coin di Piazza V Giornate e di Corso Vercelli (tedbaker.com /Il prezzo? 159 sterline per la borsa e 99 per il portafoglio)

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musica:

intervista a “le mani”

Chiamare Luigi (per gli amici Gigi) e chiedergli un’intervista è un po’ come aprire un baule con foto e ricordi passati. Le Mani ( www.lemani.eu) o meglio Luigi Scarangella (voce), Antonio Marcucci (chitarre), Francesco “Ciccio” Stoia (basso) , Angelo Perna (tastiere) e Marco Pisanelli (batteria). Cinque ragazzi che da Matera muniti di valigia, strumenti musicali e sogni hanno percorso quei chilometri che li separavano dalla capitale con uno scopo: dar voce al loro sentire. Successo immediato con “Stai bene come stai”, un tormentone che risuonava no- stop tra radio e timpani di molti e poi…e poi Gigi ci spiega chi sono Le Mani ora 1) Allora da “Stai bene come stai” ad oggi come siete cambiati? Da allora ad oggi beh c’è sicuramente un pizzico di maturità in più. Grazie a quella canzone, abbiamo avuto modo di entrare nel mondo musicale/discografico dalla porta principale di cui abbiamo preso sia i lati positivi che quelli negativi. Quelli positivi che ci portiamo ancora oggi e quelli negativi che ci sono serviti e ci serviranno a non commettere gli stessi errori. Oggi siamo maggiormente coscienti del nostro ruolo di musicisti. 2) Errori e Soddisfazioni che avete vissuto sulla vostra pelle Beh gli errori sono strettamente legati alle tempistiche. Oggi viviamo la musica con maggiore maturità che implica anche il non farsi prendere dall’eccessiva fretta. Tendiamo più a voler fare le cose fatte bene piuttosto che subito. Le soddisfazioni…beh tutto. Ogni situazione vissuta intensamente ce la portiamo sulle spalle come un bagaglio di esperienze. 3) Chi sono Le Mani oggi? Sono cinque trentenni che godono della musica, contenti e liberi di fare ciò che vogliono. Negli ultimi live abbiamo voluto prepare e portare le canzoni che entreranno nel nuovo album, ancora a livello embrionale, per testarle sulla gente. Il riscontro è stato ottimo, anzi di più. 4) A tal proposito, a quando il terzo album? Stiamo per entrare in studio di registrazione, siamo decisamente a buon punto avendo fatto un’ampia scrematura dei brani. Siamo arrivati a 15 pezzi che ci soddisfano anche se siamo in continua evoluzione. Stiamo producendo i provini per farli ascoltare, quindi per ora siamo liberi e del tutto indipendenti. 5) Qualche anticipazione? L’idea di base del terzo album è il fatto stesso che ci siamo fermati ad ascoltare sonorità estere per lo più, primi fra tutti i Kings of Leon visto il loro appeal diretto sul pubblico. Vogliamo fare musica con il cervello di trentenni quali siamo e non snaturare la nostra indole. Le parole e le musiche rispecchiano questo, sia la nostra età che le esperienze che stiamo realmente vivendo oggi. Quello che sappiamo di certo è che non vogliamo uscire tanto per o rispettando le scadenze classiche che il mercato radiofonico/discografico impone: maggio con il singolo estivo – settembre quello autunnale. Ovvio che se dovesse subentrare una discografica lavoreremmo per trovare un punto di intesa su eventuali diverse indicazioni. 6) Cosa manca di più a Le Mani? Ci manca la possibilità, che questa nostra voglia di suonare riesca a trovare spazio, ci manca il rapporto con il pubblico, i viaggi in furgone, il caricare/scaricare la strumentazione, il sudore, la parte vera di chi fa musica, la dimensione del live. E’ finita la chiacchierata ti ritrovi lì a ricordare di quella loro data al Fuoriorario, la prima volta che li vedevi live, le grida, la gente, i loro sorrisi verso tutti, la loro voglia di vedere il mondo con gli occhi di chi era lì ad ascoltarli, i pareri, le critiche pronte ad essere accolte per migliorarsi. Loro, semplicemente Le Mani .Elena.Rebecca.Odelli

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appointment Tu…tu tu… Con questo tono accusatorio inizia la mia intervista Telefonica con i Flabby, prima Rosario Pellecchia e poi Fabrizio Fiore. “Flabby è un progetto musicale nato circa 13 anni fa. Poi abbiamo fermato tutto per una buona decina d’anni per seguire altre strade, ognuno per se e, Flabby è stato ripescato un anno fa circa con un disco nuovo bellissimo che si chiama “Anything can Happen” che sta uscendo in mezzo mondo..abbiamo già firmato una ventina di pubblicazioni internazionali e lo stiamo portando in giro in maniera live e parallelamente in versione dj come quella che faremo al Revel il 14 Giugno ed è quello di cui vuoi parlare con noi, giusto?”

L L RO

’ N ’ K O CO Y B e B v A o t S FL e h T n O

Questo è stato il fiume di parole travolgente con cui “Ros” mi ha sommerso ad inizio telefonata. Un onda esagerata di energia e di entusiasmo bellissima, non tanto per la voce piacevole del Signor Pellecchia che comunque potrei anche ascoltarmi ogni mattina su Radio 105, ma perché era intrisa di quella voglia di dire a me una cosa bella che fa Lui! Ora, lo so da leggere non è fantastica l’espressione che ho usato ma fa “passare” esattamente il concetto. E’ l’entusiasmo di chi ha imparato e sta imparando a fare una cosa, ci si mette e gli riesce bene! La telefonata poi è proseguita e Rosario mi dice infatti di questa sua conquista personale all’interno del gruppo Flabby, di arrivare a cantare, è iniziata per gioco ma poi ha preso forma ed ora canta, per l’esattezza le sue parole sono state : “Io e Fabrizio Fiore stiamo facendo della musica, della musica vera, e io CCCanto proprio!” lo scrivo con 3 C non perché Rosario balbetti ma perché in quel “canto” detto a voce c’era tutta la sorpresa e l’emozione di una conquista di chi sentiva l’esigenza di esprimersi per quella Via. A: “Ros, una presenza vocale e non solo prestate alla radio, alla musica però il 14 Giugno prestate anche alla cucina, perché ci sarà il Vostro evento al Revel dove cucinerete” R: “Al Revel faremo un dj set/ mash up/ con sessione di cucina. la cosa molto divertente sarà capire cosa farò io perché, i dischi li metterà Fabrizio e a cucinare è bravo Fabrizio! Quindi spiegherò forse quello che cucinerà Fabrizio :-)” A: “I dischi saranno quelli dei Flabby?” R: “Musica di altri tra il new jazz e la musica house raffinata e anche delle canzoni dei flabby in versioni che non esistono sulle quali io canto dal vivo. Insomma una cucina tra i piatti sia da dj che da portata!”

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Fabrizio: “Noi possiamo cambiare il mondo”

Questa serata nasce dalla testolina di 2 ragazze con la voglia A: “Quinidi canterai il 14 sul Dj set?” di divertirsi, divertire, organizzare R: “Ma sto cercando di capirlo ancora, però ti posso dire che Fabrizio è e stupire; Daniela Chiara e Francesca Nervi! un mago dei piatti, sia quelli che girano e quelli che stanno fermi.” “Diverse volte ci siamo trovate in compagnia di amici musicisti, in particolare Lorenzo Corti A: Ho capito… hahhaha mi tengo la sorpresa per la serata ma visto che , appassionato di cucina, a partecipare a quello che progetto-9 sarà fuori per un mese quindi c’è chi lo leggerà prima ma era per caso uno show di musica e cucina e che poi lo anche dopo la serata, mi sai dare un idea di menu per dire alla gente è diventato “ufficialmente”. Immaginate” , mi dice Daniel che non verrà o non è venuta cosa si è perso? “una sera a cena a casa di Lorenzo che cucina e seleziona buona musica..Lo stesso con Alessandro Verderosa. Da li il passo è breve. Ecco come nascono in R:Ma senti...lo sa molto bene Fabrizio! particolare i “2manycookers”.Dopo aver Visto il Revel, in A: hahahah ok ciao Ros chiamo Fabrizio via Thaon de Revel 3 “, abbiamo capito che Il posto si R: Bravo, io credo farò il garzone perché non so cucinare nemmeno prestava perfettamente per qualcosa che avesse a che un uovo. fare con la partecipazione di diversi momenti creativi e quindi abbiamo messo insieme cucina , dj set, concerto A: Grazie Ros ci vediamo il 14.Ciao ciao mostre..c’era anche un piccolo atelier al primo appunta R: Ciao ciao mento.Tirare fuori un’idea divertente e creativa guardando e sfruttando le potenzialità di uno spazio e i talenti naturali di musicisti e artisti amici e non, andando a volt a indagarli, buttandoli anche in qualcosa di diverso.


Tu … tu … tu F:”Pronto!” Ecco, aveva ragione Ros, sembra la voce di Nanni Moretti, ma non glie lo dico! Ros mi aveva detto che sinceramente Fabrizio è anche più del 50% dei Flabby, anche perché scrive sia musiche che parte dei testi. Ovviamente Fabrizio mi dice che Rosario è altrettanto, insomma si vogliono bene questi ragazzi e si sente che sono ben amalgamati. Al telefono (anche dalla lunghezza delle telefonate, 10 minuti Ros, 40 Fabrizio) l’impressione è che siano come il cioccolato al peperoncino. Ros è il peperoncino e Fabrizio il cioccolato fondente, uno BOOM! la bomba di adrenalina che ti coglie al volo e l’altro il gusto pieno che medita e si allarga tra fauci e cervello. Separati ok ma insieme… e si coglie dai loro brani!

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Fabrizio mi racconta, con un impasto nella voce di chi sta rivivendo il percorso, di essere tornati in studio dopo questa “pausa” decennale, con artisti di grosso calibro nel mondo del jazz, il che ha aiutato i Flabby ad arricchire il loro tessuto musicale dandogli una forma più ricca che ha spostato l’idea musicale verso qualcosa di più maturo. A sua volta questo spostamento ha dato modo a questo disco di diventare più interessante nel mondo e quindi ecco l’approdo in Grecia, Scandinavia, Francia, Polonia ecc ecc Fabrizio è sicuramente un ricercatore, si avverte dal sue parole, mai scontate e banali. Anche a me, che non conosce affatto e che lo sto disturbando in un sabato pomeriggio per un giornale sconosciuto, generosamente apre il suo mondo. Mi parla di “Voglia di trovare con il suono l’ originalità che però è difficile da trovare”. F: “Scrivendo canzoni si tenta di non essere scontati e banali ed è complicato Alan. Io e Rosario non siamo musicisti d’accademia e quindi abbiamo un approccio, come dire, trasversale “ Lo dice a uno che crede che il purismo non riesca mai ad essere innovativo, quindi … forza ai traversali per quel che mi riguarda!

Rosario:

F: “ Per questo tra me e Rosario non c’è stato bisogno di spiegazioni sulle musiche e ci siamo tuffati. Il terzo disco dei Flabby è il Nostro vestito. E’ un segno di cambiamento che ci lega a doppio filo a distanza di 10 anni con il 2° disco che avevamo fatto.”

“Non Cercare il guadagno prima di sviluppare il Vostro talento o una professionalità. E’ come pensare alla fine del film senza godersi il Film. Imparate ad avere passione per qualcosa prima di guadagnarci.”

A: “Bene, e del 14 al Revel che mi dici?” F: “La cucina è il punto d’incontro delle nostre passioni il 14. Musica e cibo. Essendo io molto romantico, sono anche appassionato alla cucina e per alcuni anni ho fatto anche lo chef a domicilio. Cucinare è come fare musica per me, è creare! Creare è un elemento del nostro corredo cromosomi, mio e di Rosario. Poche cose vissute con centralità, così è per la musica e il cibo!

appointment to 14 June to “Revel”

A: Fabrizio mi dici il Menu che Ros mi ha detto di chiederlo a te? F: Alan non posso svelarlo, segreto! Però sicuramente sarà un menù dal carattere mediterraneo. Una cucina che fa bene e che ci appartiene! A: Dai almeno il dolce me lo dici? F: A base di frutta…… forse! A: ok…hahha…ne so quanto prima! Fabrizio se la ride! Bene finisce qui l’intervista telefonica a due persone Squisite, e ho detto tutto in una parola sola! appuntamento al 14! Grazie ai Flabby! ps: Flabby = Flaccido, ma è solo perché il nome li faceva ridere.

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personaggi:

intervista a claudio trotta

32 anni a capo della Barley Arts, agenzia live per eccellenza che ha visto dar luce in Italia a concerti come Bruce Springsteen, Bryan Adams, Jon Bon Jovi,Negramaro, Lenny Kravitz, Ligabue, Le Vibrazioni,Sex Pistols, Rasmus, Ray Charles, Metallica, Rage Against the Machine, Frank Zappa, Lily Alen, Litfiba, Planet Funk, Roberto Vecchioni, Raf, Nannini,… ok ha praticamente ha lavorato con tutti, consiglio un giro sul sito per farvi un’idea: www.barleyarts.com

Claudio Trotta, ancora sente tra cuore e testa l’adrenalina e la voglia di scoprire, creare , la stessa che nel 1979 lo spinse a dare vita a questa enorme struttura musicale. Barley Arts: Il luppolo. Quattro domande, risposte a bruciapelo di chi la musica la sente scorrere nelle vene e sa che ogni attimo va vissuto a pieno, ma che ciò non significa perdere tempo dietro a fronzoli, diretto…come solo Claudio Trotta può esserlo. Intervistarlo? Beh un onore. 1) E’ da 35 anni che lavori nel mercato musicale. Soddisfazioni e rimpianti? Soddisfazioni tante. I concerti di Ry Cooder, di Bruce Springsteen, dei The Cure... Le Rassegne e i Festival che abbiamo ideato e curato:Sonoria ,i Monsters of Rock, Campo Volo con Ligabue. Rimpianti, non aver mai organizzato un concerto in Italia di Miles Davis e dei Grateful Dead. 2) Qual è l’artista che ti ha lasciato di più qualcosa dal punto di vista umano? Umanamente Phil Collins e Robert Plant. 3) Cosa deve avere un giovane che fa musica o un gruppo per poter ambire ad entrare nella vostra scuderia? Sicuramente la passione, l’originalità e il desiderio di fare buona musica, non di diventare famoso. 4)

C’è e se sì, qual è il problema della musica in Italia?

Il problema della musica popolare in Italia è il livello culturale medio, dovuto da anni di disinformazione partendo dalla scuola per arrivare ai media. Non dimenticando, però, anche le gravi mancanze della politica. In trentacinque anni di lavoro ho visto la politica, in maniera trasversale,entrare nella musica indipendentemente dalla qualità della stessa. Non ha mai amato la musica,l’ha solo usata a fini elettoralistici, di consenso ma non ha mai investito in questa. Elena Rebecca Odelli P9-16 P9-14


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esperienze:

intervista a daniele bellocchio

PRIMA DI LEGGERE L’INTERVISTA E’ BENE SAPERE: (DA FONTE WIKIPEDIA) La barriera di separazione israeliana: “la barriera di separazione”, “il muro di separazione” e “la barriera di sicurezza”,“barriera di separazione israeliana” in arabo; in inglese Israeli West Bank barrier, “barriera israeliana in Cisgiordania” è un sistema di barriere fisiche costruito da Israele in Cisgiordania sotto il nome di chiusura di sicurezza (o security fence in inglese), allo scopo ufficiale d’impedire fisicamente ogni intrusione di terroristi palestinesi nel territorio nazionale. Questa barriera, il cui tracciato di circa 700 km è controverso ed è stato ridisegnato più volte particolarmente a causa delle pressioni internazionali, consiste per tutta la sua lunghezza in una successione di muri, trincee e porte elettroniche. Il progetto ha suscitato una grande controversia fra la maggioranza dei civili israeliani che vogliono una protezione supplementare comportata da questa barriera dopo l’avvio della seconda intifada e i detrattori della barriera, soprannominata muro della vergogna, che denunciano l’attentato perpetrato ai diritti umani e vedono il manufatto come un tentativo d’annessione di parte dei territori palestinesi occupati da Israele, essendo una porzione del tracciato in territorio occupato.

Avete mai guardato dentro un Anfora? Una di quelle di medie dimensioni o più grosse ancora? Presente quella voglia/sensazione di caderci dentro e di trovarci un mondo sconosciuto tutto da scoprire? Ecco! parlare con questo Ragazzo mi ha dato questa sensazione! Daniele è un ragazzo di 21 anni che ha una storia, ma ancor di più ha una passione da raccontare e condividere. Quando la racconta…tuf! Cadi dentro il suo modo di raccontarla. Daniele studia la Storia e te la snocciola al modo di un cuoco esperto che ti spiega una ricetta, sentendone nel contempo i profumi e i sapori solo parlandone. Senza banalizzare, dando ad ogni cosa il proprio peso, compresa la componente umana, mi ha parlato della sua esperienza in Palestina. Alla domanda: Da dove nasce e cosa è questo Viaggio/Reportage che hai fatto in Palestina? Daniele mi spiega in breve qualcosa di se che devo condividere con Voi per capire meglio il suo animo e quindi la sua spinta verso certe scelte. Mr. Bellocchio Non è alla prima esperienza in solitaria all’estero. A 18 dopo le superiori alla ricerca della propria Via, prende un anno sabbatico che spende in Bolivia come volontario nelle favelas. Durante questa vita tra comunità ed indios ha trovato l’amore per il racconto e la scrittura..quindi i primi Reportage che ha proposto a vari giornali e che “Il Giorno “ ha accolto. La passione per i reportage in “Zone difficili” cresce in Lui fino a portarlo l’anno scorso ad interessarsi alla situazione in Palestina e Cisgiordania. Parte da solo per queste zone, più che altro incuriosito dal “Movimento di Resistenza popolare palestinese non violenta”, un appuntamento che ogni Venerdì (giorno sacro per Loro) dovrebbe raccogliere numerosi palestinesi in maniera pacifica a protestare contro il muro che li separa dalla greenland (come da accordi storici) ma che negli anni ha occupato parte delle terre palestinesi ( qui gli accordi saltano!). Il Dramma a cui si interessa D. è che questa manifestazione ripetitiva diventa sistematicamente una lotta fatta di pietre e oggetti da una parta e manganellate,,lacrimogeni, proiettili di gomma e sound-bomb dall’altra. Ma una volta là, cosa hai visto? come posso immaginare il clima anche mentale che tu hai vissuto? Io ho viaggiato un pochino e devo dire che ho sempre trovato, anche in zone dove la nostra TV ci fa passare l’idea di popoli violenti, una accoglienza gentile e disponibile, anzi a dire il vero molto disponibile . P9-16 P9-18


D: “Alan io ho visto bambini di 5 e 6 anni andare a lanciare le pietre! E la manifestazione nasce sempre in modo pacifico, pensa che una volta sono andati tutti a protestare travestiti da AVATAR, come nel film, tutti dipinti e truccati. Poi c’è sempre il lacrimogeno che parte o la pietra che viene scagliata e allora… A: E perché non scappano? D:Sicuramente alcuni per scelta, perché hanno tradizioni e un valore molto forte della terra, mentre altri, come questo soldato non possono, perché il servizio di Leva è obbligatorio e dura 3 anni in quelle zone e quindi… Inoltre loro vivono in un clima di continua tensione ma in una vita “normale”, hanno un lavoro dei divertimenti, delle vite quotidiane come la nostra. non è così immediato andarsene. Ti senti espropriato da una terra su cui tu hai un identità e una quotidianità reale.” A: Capisco, non voglio esprimermi sulle necessità o meno di questa guerra perché è un discorso che entra nei villi intestinali di una nazione e nel nazionalismo misto a interessi di altri popoli, preferisco chiederti: cosa ti porti a casa da questa esperienza? Tralasciando la ricchezza che umanamente ti da un viaggio simile, che può anche renderti immenso dentro ma poi nel quotidianità che vivi da 20enne in italia… cosa porti nella tua realtà quotidiana qui, dove i problemi hanno un altro peso e necessitano di altra sensibilità?

con chi hai avuto rapporti? Loro cosa ti dicono? ho avuto anche modo di stare parecchio con la popolazione e non ho mai avuto problemi, anzi io arrivavo in questi posti, chiedevo, sia in Palestina che in Israele , e avevo sempre da dormire e da mangiare a casa della gente.Mi ricordo anche di un soldato Israeliano che ho avuto modo di conoscere. Mi ha offerto una sigaretta e mi ha parlato in maniera molto umana. Li ti è chiaro che sotto la divisa c’è cmq un ragazzo. Un ragazzo che mi diceva che ha studiato in Italia e che ci vorrebbe tornare.” A: “Daniele mi hai detto che gli scontri sono duri e ci sono spesso feriti e anche qualche morto. Ora io posso comprendere, e nemmeno troppo a dire il vero, un giovane studente o lavoratore infiammato dall’età e da mille altri motivi ad andare a lottare e rischiare ferite gravi o addirittura la morte per protestare. Ma un giovane padre o una giovane madre come fanno? cosa li spinge? inoltre perché non se ne vanno?Perchè questo giovane soldato non torna in Italia per esempio?”

D: “Beh l’arricchimento oltre a quello umano è quello di camminare verso il mio sogno, cioè mi sono messo alla prova e ho cercato di fare “ il reporter”. Io Alan voglio( vorrei) raccontare certe situazioni e voglio (vorrei) farlo come lavoro perché a parte la passione queste realtà credo vadano raccontate!.” non ho mai avuto una grossa passione per la storia ma parlando con Daniele… Per chiunque volesse contattarlo la sua mail è: danielebellocchio@hotmail.it Grazie a Daniele, un ragazzo con cui auguro a chiunque di fare una chiacchierata di un oretta per farsi scivolare tra le mani valori e necessità che forse spesso lasciamo li come gusci di arachidi di un aperitivo. P9-17 P9-19


nuovi progetti:

intervista a alessandro arcodia e daniela schiavone “Le tirai giù le mutande ma avevo anche una mezza idea di ritirargliele su quella tristezza

Alessandro Arcodia, attore, cantante, VJ.

che ti assale all’improvviso

Nasce a Bordighera.

con quelle persone che dicono

Si diploma come attore di musical alla Bernstein School of Musical Theater di Bologna.

adoro Van Gogh stavamo con la porta chiusa nella sua camera cattolica e lei mugolava senza che avessi ancora fatto nulla”

Dopo il Masterclass di recitazione al Teatro Colli di Bologna, arriva a debuttare come Principe all’Arena di Verona in “Giulietta e Romeo” di Riccardo Cocciante. Ed è lì che conosce Daniela Schiavone! Dal musical (“Rent”, “Welcome to the Machine”, “Jesus Christ Superstar”) alle videoinstallazioni, passando per X Factor 3, si ritrova VJ a MTV e conduttore su Disney XD.

suona il telefono: Alessandro: “ ...Daniela, ho letto delle poesie e secondo me può venirne fuori qualcosa di interessante” Daniela: “Si? dici? Va beh vediamoci e parliamone” mi racconta Daniela e continua : “Così è nato questo spettacolo..” Due Artisti, uno emergente, ma con un curriculum ed una personalità palpabili, e l’altra che definire affermata è una leggerezza!

La storia vuole che ad Alessandro un’ amica regalò un libretto di poesie di tale Poeta di Monza sconosciuto ai più che oggi vive in Cornovaglia e fa il giardiniere, al secolo Alberto Calligaris. Sembra tutto già un po’ fiabesco ed in realtà a da come sta prendendo vita questo spettacolo forse lo è! A: Daniela ed Alessandro, quindi questo spettacolo? A+D: Quindi, troviamo che questo libro di poesie dal titolo già splendido, abbia un grosso pregio, cioè sia scritto in maniera da collegare un po’ i mondi. Nonostante la 40ina d’anni l’autore, parla in maniera molto “giovanilistica” e forte, anche un po’ sboccata se vogliamo, di un vissuto profondo legato all’adolescenza e all’infanzia con incertezze e domande che sono state di tutti noi. Alessandro e Daniela sembrano davvero rapiti da questo libro e da questo personaggio che tra l’altro dopo numerosi tentativi difficoltosi sono riusciti a contattare,anzi Lui ha contattato i 2 artisti, e con piacere ha accolto l’idea dello spettacolo che è stato organizzato facendo leva a mo’ di perno sulle sue poesie. A questo punto Ale mi legge alcune poesie tratte dal libro e mi accorgo che sul mio volto si dipinge un sorriso ebete e demente di chi pensa: noooo hahaha ma questo cosa dice? Si perché a parte la bella lettura di Alessandro, Calligaris è davvero diretto, di un diretto che ti strizza le palle (per entrare nel suo modo). Dice esattamente le parole che noi stessi ci diremmo e probabilmente ci diciamo nella testa quando pensiamo, ricordiamo, parliamo a noi stessi o facciamo una sintesi di un momento. E’ spettacolare e ridicolo allo stesso tempo. Molto Emozionale in realtà, dopo un primo momento di sgomento e il secondo di ilarità. Se dovessi definirlo con un profumo direi che mi ricorda la Coccoina, quella colla che volevi mangiare nell’infanzia (e che forse forse hai anche assaggiato) e che è i banchi di scuola, è gli astucci sporchi di inchiostro di penna senza tappo che perde… e tutto quel mondo che resta dentro di noi e ci accomuna. P9-20


Daniela Schiavone, regista e coreografa. Nasce a Milano. Studia arte, architettura e danza a Milano e Parigi. Si esibisce come danzatrice per dieci anni nelle opere al Teatro alla Scala di Milano con importanti registi fra cui Zeffirelli, Ronconi, Robert Wilson, Konchalovskij. In seguito, come coreografa e regista collaboratore passa dall’opera lirica alla prosa, frequentando prestigiosi teatri del mondo, dal Metropolitan di New York al Covent Garden di Londra al New National Theatre di Tokyo, Arena di Verona. Ed è lì che conosce Alessandro Arcodia! Tra gli ultimi lavori, “Cavalleria Rusticana/Pagliacci” al Teatro alla Scala, “L’illusionista” con Beppe Servillo, “Siegfried” al Petruzzelli di Bari.

A: Ma allora lo spettacolo è? Leggere le poesie di Calligaris? Ale+D: No! potrebbe risultare noioso dopo un po’, e allora ci siamo chiesti: come raccontare e dare un ritmo e rendere reali queste poesie che sono anche un po prosa? Ed ecco che abbiamo pensato alla musica. parentesi: Daniela oltre ad essere regista è anche legata al mondo della musica e anche Alessandro ha studiato e lavorato per dei Musical. Anzi a dire il vero il loro incontro artistico è incorniciato da un musical nel quale entrambi hanno lavorato che è “Romeo e Giulietta” di Coccciante. Chiusa parentesi Ale+D: …Abbiamo quindi aggiunto la musica, mischiando i generi. A: E quindi cosa succede? D: Lo spettacolo di un’ ora inizia con della musica e delle parole, poi le parole entrano nella musica e la musica entra nelle parole.. tra parole di Calligaris e canzoni anni 70 che tutti conoscono. A quel che ho inteso da Ale e Daniela il pubblico è traghettato per un’ ora o poco più su onde di musica e parole che conosce e poesie del nostro Poeta Giardiniere della Cornovaglia made in Monza. Posso dire che se lo spettacolo vive di metà dell’entusiasmo e della gioia che questi 2 artisti ci mettono nel descrivermelo vale di certo la pena di cercarlo e vederlo. proseguiamo… A: E la parte musicale? Chi la esegue e cosa suona? Ale: La chitarrista si chiama Sara Piolanti, un animo un po’ Rock, ma che si lega benissimo con noi. Davvero molto brava e lavoriamo insieme da poco, poi con il tempo lo spettacolo, come ogni spettacolo, diventerà più ritmico e crescerà con noi. Con Alessandro e Daniela ho passato ancora mezzoretta circa dopo l’intervista. Mezzora davvero piacevole tra curiosità e sorrisi. E’ sempre una sorpresa quando incontro gente così (che potrei definire in maniera stupida ma che rende l’idea: “Arrivata”) con una consapevolezza tangibile delle proprie capacità artistiche e comunque con uno zaino di umiltà ed entusiasmo paragonabili a chi inizia un corso di teatro ed è alla fine della prima settimana di studi. P9-21


teatro

Il mese scorso, in maniera un po’ sibillina, Vi ho chiesto di cercare degli artisti fenomenali e, Vi scrissi che il palco se lo portano sotto i piedi con dei trampoli.. li avete trovati? Beh loro sono gli ENSEMBLE LODI e non solo grandi professionisti ma in quanto tali anche dei “ricercatori”. Ecco quindi allargare gli orizzonti alla fotografia (restando sempre in ambito teatrale).

PREMIO FOTOGRAFICO INTERNAZIONALE TONY D’URSO - Oltre il sipario Il premio fotografico si propone di rendere visibile il legame esistente tra l’universo del teatro e la memoria collettiva. L’iniziativa è organizzata nell’ambito delle attività del centro di produzione teatrale Ensemble Lodi (www.ensemblelodi.com). Ogni spettacolo è un mondo a sé stante, effimero e in continua mutazione, è una realtà che nasce e muore nell’arco di ogni messa in scena. La fotografia sfida questa evanescenza, la interpreta e la storicizza. Il fotografo diventa in questo modo responsabile della memoria collettiva di una creazione intellettuale, politica o estetica altrimenti impossibile da trattenere. “Con questo premio non si vuole premiare e mostrare solo la fotografia di scena - ha dichiarato Francesco Acerbis, fotografo professionista e ideatore dell’iniziativa - ma si vuole parlare attraverso la fotografia anche dell’universo politico e sociale oltre che estetico in cui si esprime il teatro. L’esperienza di Tony D’Urso ce lo ha mostrato: il teatro non è solo sul palcoscenico ma è nell’ incontro e nello scambio con le persone, con i popoli e con le culture.” L’Ensemble Lodi, fondato e diretto da Francesco Suardi, ha deciso di rendere omaggio in questo modo a Toni D’Urso, uno degli sguardi più importanti nella storia della fotografia teatrale e nella lettura delle sue avanguardie, scomparso nel corso del 2010.

premiotonydurso@ensemblelodi.com t. (+39) 0371.438454 - m. +393342293565 Per il regolamento e le modalità di partecipazione: http://oltreilsipario.wordpress.com/

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FLashon carlo.minojetti@gmail.com

Arianna R. rose entwined clutch and silk.

Italo M.

Burberry gold buttons.

Luca F. sneaker-shelf.

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kitchen

Filosofia: “Prendi a norma la musica dei precedenti re, con la quali essi regolano tutte le attività:per questo vi sono le norme delle cinque note (...). Dopo l’arresto delle cinque note non è ammessa un’ulteriore toccata. Pertanto il saggio non ascolta la musica trasmodante di mani disordinate, che ostruisce il cuore e l’orecchio dando loro gioia, in modo che questi dimentichino l’armonia equilibrata. Anche per le attività è così: si tralasciano quando giungono al limite del disordine, in caso contrario provocano malattie”. Confucio, Primavera e Autunno

Aneddoto: Lo ‘scapece da taverna’, un piatto della tradizione ligure, si chiama così perché era un piatto tipico delle taverne medievali che, vista la sua lunga capacità di conservazione, lo preparavano per aver sempre qualche cosa di pronto da offrire con del pane come piatto unico e veloce.

albicocca, amarena, ciliegia, fragola, melone, mora di gelso, nespola, pera, prugna, pesca, pesca noce, lampone, ribes, uva spina Asparagi, bietola, carota, cetriolo, cicoria, cipolla, fagiolini, fave, fiori di zucca,insalatine da taglio, patate novelle, ortica, pomodoro, piselli, rabarbaro, ravanello, tarassaco, zucchina

Cefalo, dentice, merluzzo, Spada, sardina, orata, spigola, sogliola, tonno, triglia

SCAPECE DA TAVERNA ingredienti per 4 persone: 1 kg di pesce fresco (sgombri o eventualmente nasello o merluzzo) 1 l di vino bianco o rosato 250 ml di aceto di vino bianco o rosso 3 cipolle 6/10 stimmi di zafferano mezzo cucchiaino di coriandolo, mezzo di pepe e mezzo cumino in grani Pulite i pesci privandoli delle squame e delle interiora. Mischiate il vino all’aceto e al sale e portate ad ebollizione, quindi adagiatevi i pesci interi e continuate la cottura per 5/10 minuti, a seconda della grandezza del pesce, facendo sobbollire a fuoco basso. Quando il pesce è cotto, estraetelo delicatamente senza romperlo e mettetelo in una terracotta. Rialzate la fiamma sotto alla pentola con l’acqua di bollitura e aggiungete le cipolle affettate. Fate cuocere e restringere il liquido per circa mezz’ora, quindi aggiungete le altre spezie, mescolate e riversate tutto nella terracotta. Lasciate raffreddare il pesce nel liquido che formerà una gelatina e servite a temperatura ambiente, accompagnando da pane arabo. P9-24


camicia Gold Case 171 jeans Gold Case 248 borsa Valentino 421 €

polo sun68 59€ blazer 199€ Pantalone 134€ sciarpa Dondup 56€ sneaker Pantofola d’oro 149 €

Bici ABICI 900€

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breathing the trip terza parte

Luigi Colasanto 02 gennaio alle ore 11.58 La gente è strana, e tutti hanno un passato interessante di cui ascoltare la storia: la maggiorparte della gente è venuta qui in vacanza e si è innamorata del posto, come una ragazza di Chicago che lavora con me, arrivata qui per caso tre anni fa, o come Georgos, un greco proprietario del Buena Vista, un locale stile cuba in centro, venuto tre settimane in vacanza tre anni fa e fermatosi; tanti arrivano anche dall’ Isrlaele, tanti ragazzi che ho conoscviuto specialmente…qui è pieno di ebrei ma non ho ancora capito bene il motivo. Esiste un mercato. Il “The old biscuit mill”, che il sabato si trasforma nel mercato del cibo… semplicemente vai li e mangi, di tutto cibo da ogni parte del mondo, io naturalmente ho mangiato un gyros greco! Strano ma vero, i sudafricani usano mettere il ghiaccio nel vino, rosso o bianco che sia, a volte anche nella birra; infatti quando chiedo ai clienti se vogliono del ghiaccio con il vino, questi sono tedeschi o francese e sistematicamente mi insultano…li capisco! Al porto c’è un mega centro commerciale, il Water Front, chiamato così perché è praticamente è di fronte all’ oceano, e per me, abituato a trovare il gelo e due palazzi in croce quando esco da un supermercato, potete capire quanto mi esalta…il centro con tutti i negozi è gigantesco, stile americano (cazzen qui è tutto stile americano!!!), e sul retro della struttura, è pieno di negozi, negozietti e ristoranti tipici, c’è anche il museo di Nelson Mandela e tante altre cose, sembra di essere a Gardaland, negozi, giochi, bambini, il mare, le navi e i gabbiani!

Ma niente a confronto del Century City, un complesso da guinnes dei primati; a 10 minuti di macchina da Cape Town si trova il centro commerciale più grande dell’ emisfero sud del mondo…assurdo. È praticamente una città nella città, immensa, è un’ area chiusa dove trovi hotel, abitazioni, il luna park, uffici, parchi, concessionarie e questo centro commerciale che è indescrivibile, non basta una giornata per girarlo, 3 piani di negozi, ristoranti, stranezze ed iniziative varie… mi sono promesso di ritornarci per farci un sacco di foto! Un’ altra figura strana è quella del parcheggiatore: pieno zeppo in città, ti danno la possibilità di parcheggiare in centro anche il sabato sera; ti aiutano a parcheggiare, ti guardano la macchina e quando vai via gli dai 2 o 3 rand per ringraziarli…tutti ragazzi di colore naturalmente. Di ragazzi e ragazze di colore, non pensavo ma è strapieno, specialmente le ragazze sono la maggior parte belle, simpatiche e socievoli.. poi per trombare la questionè è più complicata! …oh siamo a Cape Town, mica in paradiso!!! La città è piena di scuole di lingue, e piena zeppa di ragazzi da tutto il mondo; c’è n’è anche una qui vicino a dove lavoro, vengono tutti a mangiare da noi a pranzo, quel che non ho capito ancora è perché la maggior parte sono coreani e brasiliani, molti frequentano le scuole di italiano. Ho conosciuto una sera il ragazzo di Angy, una ragazza che lavora con noi: lui condivide l’ appartamento, e che appartamento cazzen, con la palestra e 10 stanze dentro, con altri 2 ragazzi e cosa fanno per guadagnarsi da vivere?? Giocano a poker…on line! Praticamente sfidano così gente da tutto il mondo, a volte tornei che durano 20 e passa ore e guadagnano una barca di soldi, fanno anche 100mila euro, euro eh, al mese, semplicemente tenendo il culo attaccato alla poltrona…tanto di cappello. Mi han fatto vedere la stanza dove giocano, 5 schermoni da 40 pollici, computer, tastiere, lavagne con tattiche e calcoli matematici etc…pensavo che queste cose succedessero solo nei film, tanto di cappello a loro! Siamo entrati, ci hanno offerto una birra e spiegavano tutte le mosse segrete…no capito una mazza ioooo! Luigi Colasanto 02 gennaio alle ore 11.59 ADVENTURES

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moda:

intervista a andrea amadei

Hermes, Gucci, Vivienne Westwood, Missoni, Benetton… Sono alcuni dei più prestigiosi marchi di moda la mondo, ma anche tra i più prestigiosi marchi per i quali Andrea ha lavorato. Inizia come lavoro Estivo, mi spiega nel consueto caffè che accompagna le interviste di P-9.

Invece mi spiega Andrea e mi sottolinea che un agenzia seria, proprio come è successo a lui, “non ti chiede soldi, al massimo ti potrebbe chiedere un minimo rimborso spese per un book, ma anche questo è difficile. Se l’azienda ha spese che crede tu debba rimborsarLe eventualmente verranno scalate dai primi ingaggi.”

A: “benissimo e quindi Andre ti han fermato per strada e..” Andrea: “e… ho conosciuto questi professionisti, sono piaciuto, mi han fatto delle polaroid e mi han spiegato come funzionava il tutto. A: “Un lavoro Estivo ok ma che lavoro è fare il modello?” In breve io con queste polaroid sono andato a propormi per diversi lavori, Sembra una domanda assurda ma chi di voi sa cosa fa un modello? per cosa ti pagaalcuni sono andati bene altri meno, ma quelli andati bene a cui vieni preso no? per essere bello? per stare in forma? per sfilare? per fare foto? per cataloghi e foto servono oltre che per pagarti, anche per crearti il tuo Sicuramente si ma … l’altro lato della medaglia? ci sarà pure no? book di lavoro e un curriculum. Contemporaneamente la tua agenzia che Infatti c’è, niente di scandaloso intendiamoci, però se si chiama lavoro un motivo c’è. crede in te ti propone a fiume alle riviste, quando e anche in quel caso, l’esAndrea mi spiega che, come succede a molti, viene fermato per strada un giorno a sere preso e avere dei servizi completa e aumenta il tuo curriculum/book.” Milano e viene invitato a presentarsi per valutare la sua immagine da uno staff di A: “E le volte che va meno bene?” professionisti. Andrea: “Ecco le volte che va meno bene sono soldi tempo ed energie che La differenza è che di solito queste cose finiscono con i “professionisti” che perdi, spostamenti pranzi e via dicendo. Ci sono magari dei casting dove ti chiedono migliaia di euro per creare il book, perdi giornate intere e ci vogliono 2 o 3 ore di coda prima che ti vedano e sponsorizzare la tua immagine ecc ecc.. che poi non portano a nulla.” A: Ma cosa fa un modello?cosa fai tu? sfilate che vedo in tv? cataloghi che sfoglio dal parrucchiere? cosa? Andrea: un modello fa sfilate, foto, editoriali, fitting e show-room. A: ok per tutto ma fitting? è la palestra dei modelli con problemi di pronuncia? Andrea: no praticamente sei un manichino umano che vieni preso come modello per vestibilità, per creare l’abito ufficiale da presentare al pubblico. Non è un discorso solo di taglia perché nella stessa taglia puoi avere comunque molte vestibilità in base a come sei formato fisicamente. A: è una cosa importante il fitting? Andrea: si importantissima perché insieme agli show-room, se non sei un top model, ti da la possibilità di lavorare a lungo anche con prospettive di inserimento nell’azienda un domani che il lavoro di modello non potrai + farlo. A: E’ un lavoro che paga bene? Andrea: è un lavoro innanzitutto incostante, dove il fatto che tu sia preso o meno è dato da una serie di coincidenze e capacità che non sempre collimano. Poi ci sono campagne che pagano di più e campagne che pagano meno, e più vero ancora, ci sono mesi che lavori bene e mesi che magari non riesci a lavorare per nulla. A: capacità? Andrea: beh non è solo vestibilità o un viso fotogenico che ti aiutano ad essere preso a dei casting ma anche e soprattutto l’energia che riesci a “far passare” in un istante fotografico! E come ti spiegavo prima non è sempre facile, se vuoi guadagnare devi avere + chance di fare casting, per avere + chance devi dare molta “reperibilità” e quindi avere sempre meno tempo per te e la tua vita, e poi è anche disponibilità di spostamenti, magari fai 2 giorni a Londra, 2 a Barcellona o a Parigi e non vieni preso a nessun casting. Ti stanchi, spendi e ti demoralizzi. Inoltre sembra assurdo ma da quando sono in questo mondo paradossalmente sono cresciute le mie insicurezze riguardo il mio aspetto. A: “Quindi come fai ad organizzarti la vita?” Andrea: “Questo è il brutto, tra le mille cose piacevoli ovviamente, non sai mai cosa farai domani o dopo, insomma è un bellissimo lavoro, ti da mille opportunità ma come ogni cosa devi dedicartici e non è semplice come dirlo.”

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A: “Mi fai una Blue Still?” Andrea: “ hahahaha “(ma me la fa!) A: Ora una magnum Andrea: “aspetta è!” (ecco anche questa!) A: Voi modelli siete un po come zoolander? Andrea: hahah beh non ci facciamo i gavettoni al distributore di benzina e non viviamo in loft così fighi, Però un fondo di verità nel film c’è, ed è l’esasperazione. A: cioè vuoi dirmi che c’è chi prova le espressioni? Andrea “certo!” (ed è serio!) continua: “zoolander porta all’esterno ciò che in fondo un modello si porta all’interno. La competizione è altissima perché se lavori guadagni, se non lavori no!

A: "Andrea siamo alla fine dell'intervista. Questa è la tua strada? Andrea: Bah! Non so, è un bellissimo lavoro, intendiamoci, ma io sono Laureato in Scienze Gastronomiche e da grande mi piacerebbe fare qualcosa di costruttivo nel quale poter dare il mio apporto anche come uomo. Il mio sogno è diventare giornalista enogastronomico comunicando e raccontando le varie culture di cibo nel mondo. A: Grazie a d Andrea per la sua sincerità e disponibilità, un ultima domanda: "Andre perché io non sono un modello e tu si?" Lui non mi risponde e mi guarda con aria chiara, ho capito, e si lo so, ho un ginocchio un po valgo, peccato, maledetto ginocchio!


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design + business Stefano Orefice nel campo del cartone grazie all’azienda di Famiglia (la innovapack) da circa 20 anni, ha avuto un idea! A: Ciao Stefano, mi parli della tua idea? S: Lavorando quotidianamente con il cartone multi-onda, e amandolo profondamente, ho pensato a questa idea d’arredo alternativa a legno e plastica. Intendiamoci, niente di innovativo come pensiero. Il cartone veniva usato anche 30 anni fa per creare prototipi approssimati di qualsiasi cosa; inoltre nel mondo ci sono tantissime aziende che sull’onda dell’ecosostenibile negli ultimi anni hanno dato voce a questo materiale per realizzare sculture, arredamenti e forme di ogni genere. E poi anche perché il cartone è affascinante A: Quindi cosa hai prodotto? S: Sedie/poltroncine e tavolini, studiati per essere molto resistenti e esteticamente davvero belli. Lo dico con certezza e decisione perché ci sono molte aziende che producono arredamento di cartone ma pochi che lo fanno con qualità e un occhio verso il design.

E V O L I A D N O

A L IP

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Stefano Orefice P9-30

s.orefice@innovapack.it


A:Ma perché io dovrei comprare una sedia di cartone piuttosto che una di plastica o legno? Costa meno? S: No, anzi costa come una sedia di design di qualità, però è diversa. E’ personalizzabile! A mano o con stampa, anche fotografica! Quindi per eventi o anche un idea regalo innovativa e ripeto, personalizzabile! Tu dipingi no?Potresti regalare una tua sedia/quadro a qualcuno per qualsiasi occasione. Oppure, un fotografo potrebbe creare una linea sua di presentazione. O ancora un azienda potrebbe creare una propria linea personalizzata con cui arredare dei “Corner” nella propria sala aspetto, piuttosto che sponsorizzare Corner in altri spazi. A: E un azienda di arredamenti? S: Beh certo se trovassi un mobilificio che fosse disposto a discutere di una collaborazione ne sarei felice Io personalmente ho provato le sedie di Stefano, mettendomici sopra in piedi, ma anche sedendomi e usandole per un’ oretta. Devo dire che oltre alla resistenza, la comodità è notevole! Ho Visto e testato anche un tavolino e un portabottiglie da Vino. Sicuramente non hanno nulla da invidiare a oggetti di noti designer che ho trovato in alcune fiere molto famose. A: E la resistenza? Quanto durano? E se mi cade sopra un bicchiere d’acqua? S: La durata la garantisco per almeno 10 anni! Ricordiamoci che stiamo parlando di arredamento da interni! per il discorso dell’acqua, è ovvio che il cartone ne è sensibile però non è quello che sfalda il mio lavoro, che ci tengo a precisare è manuale! I fogli sono chiaramente tagliati dalle macchine in maniera super perfetta, ma l’assemblaggio è manuale e preciso. Come la anche la sedia di plastica la righi con l’orologio se la sfreghi, e non togli la riga, allo stesso modo la mia di cartone resta segnata dall’umidità, ma non la distruggi. Quando vuoi buttarla via poi la butti nella raccolta differenziata della carta e cartone! A: La riciclabilità? E’ un buon motivo per comprare le tue sedie? S: E’ un discorso che vale e non vale perché sulla riciclabilità e la veridicità dell’utilità totale della stessa potremmo aprire parentesi enormi. Da una poltrona di cartone cmq ricavi cartone, da una sedia di legno al massimo dei trucioli quello è vero ma il discorso è differente. Eco-sostenibilità ok ma anche la bellezza e la fruibilità di questo prodotto sono innegabili! A: Quanto cartone serve per una sedia? S: Tra i 12 e i 15 metri di cartone tripla onda, un cartone di qualità superiore come hai potuto provare. A: Quindi no alle ... donne di legno anche in questo caso! S: decisamente meglio la donna di Cartone ma rigorosamente tripla onda!

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“STACCO!” “Alla fine ho colto che ho maturato una bella indifferenza per la mia diversità”. A: E ti ci sei ritrovata in queste cose? Iol: Ooooo si! In realtà non mi ha fatto impazzire la città di per sé, è bellissima ma da l’idea di essere un po “vestita” se mi passi il termine.

“mmm precaria sul lavoro…. mmmm nessun legame sentimentale di coppia…mmm noia noia noia…. un esame di spagnolo da dare…” Questo è il pensiero che ha attraversato la mente di Iolanda più volte per qualche giorno da dicembre a gennaio regalandole una faccia dubbiosa e poco soddisfatta. “Parto! Stacco … A! E studio!” E questo è quello che in una frazione di secondo e poco +, ha realizzato insieme a un sorriso a 32 denti! quindi a fine gennaio ha comprato un biglietto per Valencia, sola andata, 30 Euro (un po caro visto che per VLC di solito si trovano anche a 6 Euro, ma Iolanda l’ha preso per Marzo, e Marzo è il mese migliore per vivere questa città in rinascita da una decina d’anni). A: Iol come ti sei organizzata? Iol: Subito dopo aver comprato il biglietto ho cercato un posto dove stare su easypiso.com. A: Trovato qualcosa? Iol: Si! Vicente! A: E’ un tipo di appartamento? Iol: No, è il nome di quello che sarebbe diventato il mio coinquilino nonché affittuario! Una persona speciale che mi ha aiutato tantissimo e che mi ha aiutato a stare bene fin da subito. A: Quindi sei stata fortunata Iol: molto! Anche se devo dire che non ho conosciuto nessuno che non lo fosse durante la ricerca delle camere o delle case. Nel senso che alla fine devono essere propio poche le persone maleducate o malintenzionate in giro. A: pagavi molto? Iol: 250 al mese todo incluido e non pagato in anticipo! A: Perché hai scelto VLC? Iol: Perché Volevo una Spagna che non fosse Catalogna. E’ stato il mio primo viaggio in cui sono partita totalmente sola e amici che ci sono andati e me l’hanno raccomandata e raccontata in maniera affascinante. A: Hai trovato ciò che ti dicevano? E cosa ti dicevano? Iol: Mi parlavano di un senso di libertà, o forse più di serenità, legata a questo modo di dire “NO PASA NADA”, che poi è più un modo di vivere. Significa DAI! SI VA AVANTI QUALUNQUE COSA SIA SUCCESSA.

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A: E sotto il vestito? Iol: La parte bella! Sotto il vestito di queste strutture nuove e bellissime c’è una zingara che cammina libera a piedi scalzi! (applauso alla passione) A: Dopo 80 giorni sei tornata. 80 giorni di stacco cosa ti hanno dato o cosa ti hanno tolto? Iol: Sono tornata di certo più disinteressata al giudizio altrui. Un gran cambiamento anche se a dirlo non sembrerebbe. Mi sento proprio nuova! Sai cosa ho sicuramente risolto però? Ho risolto che ho avuto il coraggio di acquistare e valorizzare i miei spazi; senza necessariamente doverli sentire legati o condivisi con qualcuno. Dopo questo viaggio da sola, posso dire che mi sento più completa! Ho anche imparato a cucinare (lo dice a bassa voce) … perché prima di partire non “cucinavo” se non per necessità. Mi sono fatta il risotto in diretta telefonica via skype con mamma! A: L’ idea di fermarti la? Iol: Sinceramente no, sicuramente mi somiglia più di Londra, che ho visto in passato anche se in compagnia della Mia Amica e ad un età differente, ma l’idea di fermarmi no, non mi è venuta proprio. A: Tu sei andata a Marzo, il mese de “LAS FALLAS” Iol: Si! Oddio mi tremava la casa dai botti che facevano scoppiare! Bellissima festa però! Unica! A: Hai speso molto? Iol: Beh non usando la macchina..La mi muovevo a piedi, anche se a ripensarci avrei fatto bene a noleggiar una delle bici che mette a disposizione il comune che costano 18 euro per un anno intero e sono comodissime. I mezzi di superficie però sono molto ben organizzati e quindi non ho avuto nessun problema. Dicevamo delle spese, mmm… non so se ho speso molto ma non credo, in 80 giorni non negandomi niente (la birra costa 1 Euro e i botellon si sprecano :-) ), e non sperperando, escluso l’affitto ho speso circa 1300 Euro. A: Grazie Iol, un consiglio per chi volesse andarci? Iol: Non andante nel week end, la domenica a VLC è fatta per dormire e non si fa per dire! A: E se sbaglio e ci vado di domenica? Iol: tranquilo, no pasa nada! A: A! Iol hai imparato lo spagnolo? Iol: Claro que si!


Elisa Boutique, Corso Roma 53, Lodi Naif Hair Style, Via Nino Dall’ oro 14, Lodi


concorsi

dal 10 al 16 Giugno FLUX FUORI proiezioni di una selezione dei video partecipanti al concorso all’interno della città di Lodi Il vincitore del FLUX concorso internazionale di videoarte città di Lodi riceverà un premio di 1000€ http://www.galleriaoldradodaponte.com/fluxnav.html

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un esperienza unica e alte rnativa - immersione nel teatro LABORATORIO RESIDENZIALE de LA SCUOLA DELLE ARTI

Associazione MAT Teatro d’Emergenza

Seminario estivo residenziale per attori

Presso Roncofreddo (FC)

Dal 13 al 21 Agosto “Il Crocevia”

L’INSOSTENIBILE LEGGEREZZA DELL’ESSERE

COMICI E SALTIMBANCHI

Casa Madonna delle Nevi a Nante (Ticino)

di Milan Kundera

condotto da Alessandro Betti e Alfredo Colina

Seminario su testi di Federico Garcia Lorca

QUOTA

dal 31 luglio al 6 agosto

condotto da Luca Spadaro e Max Zampetti

I GIGANTI DELLA MONTAGNA

Insegnanti: Luca Spadaro e Massimiliano Zampetti

dal 24 al 31 luglio

Viaggio tra le opere di Pirandallo Condotto da Luciano Colavero Per esterni: 690€ Per interni: 648€ Per chi partecipa a due seminari sconto del 20%

Info e Iscrizioni 091 9213492 (004191 dall’Italia) segreteria@m-a-t.ch

docente: Claudia Negrin € 690 + € 150 di vitto dal 13 al 20 agosto 2011 Seminario estivo residenziale per attori MERCURIO di Amelie Nothomb

Teatri possibili

docenti: Corrado d’Elia e Monica Faggiani

dal 6 al 13 agosto 2011

QUOTA

Per informazioni e iscrizioni:

€ 790 + 150 vitto

La Scuola delle Arti

www.teatripossibili.it

039/5963128 organizzazione@lascuoladellearti.it

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150 €

160 €


locali

calore e divertimento sempre

Siamo al Mare?? No ma il clima è quello, c’è voglia di ridere e fare casino, però senza rompere le balle a quelli del gazebo vicino... a meno anche a loro vada di fare festa!!!! Siamo al Crocchio di San Colombano al Lambro e qui, prima si mangia (e bene) e poi ci si diverte, perchè si, perchè non si può non divertirsi con i 2 fratelli Lanzani. Un Trancio di pizza o una pizza tonda, un buon bicchiere di Vino o una birra media e inizia la giostra, che magari finirà in un altro locale o a casa ma finchè si è qui... Chiacchiere, battute e Via Giuseppe Mazzini, 21 San colombano al lambro un brindisi e la serata comincia subito bene. tel.: 037189453 Se poi volete rimanere di certo non vi mandano giorno di riposo: lunedì via... Nel week end la strada del centro viene chiusa alle macchine e il Crocchio diventa PIZZERIA tutta la strada! Imperdibile!

il Crocchio

MEì Soulful-sushi

Via Piacenza 20 - Crema 0373 - 257661 / 348.85.96.956 mei_soulfulsushi@yahoo.it

CASTELLO Lodi, Piazza Castello 4 Dal mese di Giugno la pizzeria rimarrà aperta la domenica anche in orario post aperitivo, sino alle 23 e ciccia ...

e’ un amico giapponese con il buon gusto italiano

Parla Minimal ma accogliente e caldo questo ristorante giapponese di Crema. E’ un po tutto quello che non ti aspetti da un locale orientale ma che vorresti trovare in ogni ristorante italiano. Cordialità, ottima qualità, ricercatezza e atmosfera. Una specie di... “Entro e mi sento a casa mia, quella giapponese!” Menzione speciale alla Soia in Bacelli con sale a scaglie, senza dimenticare gli originali uramaki del MEI! chiuso il lunedì P9-36


4.

Artic

una terrazza spettacolare per mangiare all’aperto Pronto per la veste Estiva, l’ Artic ci propone una terrazza immersa nel verde attigua al locale invernale, caratterizzata da un arredamento fresco e curato, di cui fa parte anche un sorprendente forno per la pizza ricavato in un cubo di cristallo.

aperto mezzogiorno e sera, Chiuso il Martedì

l’ Artic continua a ricercare prodotti che sposino un cibo di alta qualità (ad un prezzo giusto) a spettacoli unici nella zona. Artic propone musica dal vivo con nuove formule, togliendo l’idea di palco e portando le voci e le chitarre tra la gente, ritrovando il piacere di far cantare tutto il ristorante a mo’ di un ideale falò sulla spiaggia. Artic è perfetto per colazioni di lavoro e meeting, ma anche a mezzogiorno in pausa pranzo con un ottimo menù al costo di una banconota da 10 euro. Via Achille Grandi 7, Lodi Tel. 335 533 92 62 - 0371 30759 www.facebook.com/pages/Artic-Lodi-Lounge-Restaurant-Music

La Clinica Dell’arte

Via San Fereolo 24, Lodi Tel. 0371 94 42 03

Aperti dal mercoledì al sabato dalle h 21.00 la domenica dalle 17.30!

….c’è chi dice che è SENSUALE e AUDACE, altri dicono che è SONORO e LIETO; qualcuno dice che non c’è la solita gente e che c’è sempre QUALITA’; dicono che è “VERDE” , che è SHANTI. Per tanti è come una SECONDA CASA, è FRATELLANZA; è CONVERSAZIONE e SEMPLICITA’, PARTECIPAZIONE… La Clinica è per Te che vuoi un posto dove stare bene, dove sei chiamato per nome; la Clinica siamo noi, la Clinica sei Tu che ti ritrovi in tutto questo…

“artista fotografa Gelsomina Apicella”

Alternativo di qualità www.laclinicadellarte.com

Sand Restaurant Tel. 347 0458154

www.sandsuperclub.com

Romanengo in via XXV aprile al n. 83 a 9 km. da Crema

un po di miami...anche miami vice! aperturo tutti i giorni e notti da fine Maggio 2011 bar aperto dalle 9 del mattino , chiusura ore 01 (Venerdì e Sabato ore 02) accesso libero (senza alcun tesseramento)

A completare il nuovo progetto Sand arriva Chef Antonio. Il cuoco pugliese/bresciano vanta una lunga esperienza ai fornelli e una grande passione per il pesce, in particolare per i crostacei. Non mancheranno naturalmente i piatti di terra e del territorio a completare il suo menù. Il Sand, aperto tutti i giorni a pranzo e a cena permette al professionista una pausa pranzo rilassante immersa nel verde, completata dalla comodità del WiFi Free, e offre agli ospiti della piscina piatti leggeri e freschi tra un tuffo e l’altro. Durante le serate, in un ambiente giovane e curato, la cena verrà servita direttamente a bordo piscina.

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chiudi gli occhi e fatti attraversare dalla musica

Casello A1 (uscita Lodi) Pieve Fissiraga (LO) Via L. da Vinci 18 cell: 349 67 29 888

Infinitylive.2011@gmail.com

Infinity

Ed ecco un nuovo fungo nato dalle abbondanti piogge, forse meglio dire ecco una novita’ che non ci si aspettava. gradevole novita’. infinity, un live pub nuovo stile, lontano dal legno e dalle tazzate di birra (che intendiamoci c’e’ sempre ed è di qualita’) ma non solo. tanto tantissimo spazio alla musica, dal rock al soul al blues, vero amore della proprieta’. si sta facendo conoscere questo nuovo locale in zona industriale fuori dal casello di Lodi. A settembre l’idea e’ quella di presentare un prodotto ottimo, che manca sul mercato di queste zone e limitrofi. spazio ai giovani che vogliano suonare per farsi scoprire, spazio al rock affermato ma spazio anche al blues per una clientela dal palato fine. intanto infinity è aperto e vi aspetta per darVi un assaggio di novità..Infinity è anche pranzi sotto i 10 euro e una cucina veloce ma curata. Per gli amanti della musica che fa brivare.

vado su un isola... a mezzora da casa! chiuso il lunedì

Revel Scalo D’isola

Un Cubo di cristallo che è una cucina, 50 sedie e 50 modi di apparecchiare differenti e almeno 50 modi differenti per esprimere la bellezza di questa location che unisce un ristorante, un bar/locale, una galleria d’arte e uno spazio espositivo. Già il solo ristorante è un concentrato di tutte queste cose, cucina a vista, quadri a rotazione di giovani artisti alle pareti, sedie e arredamento di design, cibo ricercato... Immancabili le serate che fondono l’arte del mangiare a quella pittorica o figurata e la musica. Da provare assolutamente il Brunch domenicale nel ristorante storico o nel Dehor elegante che è anche l’ingresso della location Un viaggio in un isola a mezzora da qui...Il quartiere Isola di Milano!

Via G. Thaon di Revel 3 Milano

tel: +39 02 683185

info@ristoranterevel.it

VISTO PROVATO E PIACIUTO

NU-Lounge

Se inciampate nella Rossa Bologna non fatevi mancare di cadere al Nu-Lounge, nella buca di San Petronio (praticamente di fianco alla chiesa in Piazza Maggiore).

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Un Bar che non è un bar è una miscellanea culturale dove entri da una semplice porta, ti fai accompagnare da un quadro a stuzzicare qualcosa nel buffet multietnico ma prima di arrivarci passi attraverso un cocktail che così...vi assicuro, non ne avete mai bevuti! Non a caso uno dei proprietari, Daniele Dalla Pola ha partecipato e vinto quest’anno al campionato del mondo di cocktail in nuova zelanda: il 42BELOW Cocktail World Cup (video su youtube super spassoso, per capire quando la pazzia e il divertimento hanno il punto d’incontro perfetto) Ma non ci fermiamo solo al bere il Nu Ounge è un locale internazionale per le frequentazioni, per il cibo, per il mood e anche nel suo essere produttivo. Per Miscelare le bevande non si nega attrezzature e arti da tutto il mondo: Giapponesi, Americane, Italiane ecc ecc Un Angolo di piacere che cade nella cateria dei Mixology (è giusto dani? o è Mixology bar? o place?). Non negatevi il piacere di lasciarVi preparare a sorpresa un drink dal Barman, qui sanno meglio di te di cosa hai bisogno!


FILOSOFIA Perché si mangia? Un primo impulso potrebbe farci esclamare ‘per nutrirsi!’ e rispetteremmo una verità universale. Un essere vivente è posto all’interno di una relazione di scambio dove il cibo rappresenta il prendere ciò che verrà restituito sotto altra forma. Nell’insieme del mondo animale l’uomo, oggi, si ciba partendo da presupposti differenti da quelli del leone ed ancor più lontani da quelli dei suoi antenati. Condizioni geografiche e culturali inducono poi a comportamenti dissimili. Nel nostro paese, nella nostra epoca, nella nostra società perché l’uomo mangia? La verità universale sopracitata è stata soppiantata dai motivi più disparati, tanto da farci dimenticare il bisogno primario legato al cibo: la sopravvivenza. Con due ciotole di riso ed una tazza the si può vivere. Ma che vita sarebbe? Già... Che vita sarebbe quella non assorbita dal pensiero costante del cibo che mangerò nel pomeriggio e quello che occuperà la mia cena, quello con cui apparecchierò la tavola delle tante feste ridotte a meri incontri gastronomici sovraffollati di cibo che finirà nella spazzatura? Con cosa occuperò i miei pensieri? Cosa riempirà i miei spazi? Il cibo è diventato il miglior amico/nemico dell’uomo: meglio una dispensa colma, che un cane da portare a spasso. Interessante dilemma, per il quale non vogliamo avanzare ipotetiche soluzioni o elargire consigli. Ogni uomo ha i suoi perché e i suoi ‘nodi’ ed è doveroso che se ne assuma le responsabilità. Ogni uomo accampa le proprie verità, ma il giusto e il bene sono universali, dettati da leggi cui l’uomo non può voltare le spalle. Se mangio oltre misura e poi mi butto sul divano per assaporare questa condizione, mi sto intossicando, non mi sto facendo del bene, per quanto possa continuare a tessere le lodi di quello stupendo maialino al miele, ucciso per tenere compagnia ai miei succhi gastrici. Ma non è facile fare sempre la cosa giusta! Il più delle volte ci si ritrova soli, anche con le migliori intenzioni ed il viaggio diventa pesante. Vorremmo mangiare meglio. Vorremmo vivere meglio. Vorremmo abbracciare uno stile di vita migliore. Vorremmo prenderci cura del nostro corpo con maggior costanza. Iniziamo e dopo qualche giorno abbiamo mollato... Siamo soli nei nostri sforzi e dimentichiamo molto presto un buon perché. Riconosciamo di convivere con una volontà non evoluta ma, proprio da questo assunto, possiamo muovere comunque i nostri passi verso il benessere desiderato aggregandoci, associandoci ad altre persone con il medesimo obiettivo. Queste persone sono WellFoodNess

WellFoodNess si propone per uno stile di vita che possa soddisfare il più possibile le esigenze di persone moderne. La vita è aspirazione alla felicità. Se si preferisce si possono prendere a riferimento le varie citazioni delle filosofie/religioni cui ognuno aderisce e tradurre felicità in appagamento dei sensi, presenza di benessere, equilibrio psicofisico e comunque uno stato di profondo ‘star bene’. Siamo costituiti da materia tangibile e materia non visibile, due binari che sembrano destinati ad incontrarsi. WellFoodNess è per il presente e vuole anticipare l’infinito delle parallele di Euclide lavorando alla realizzazione di un connubio tra il binomio perfetto, Benessere per il Corpo Spirituale, Cibo per il Corpo Materiale.

GIA’ SPONSOR E COLLABORATRICE DELL’ASSOCIAZIONE GIACINTO FACCHETTI Il nostro obiettivo e desiderio: INTRATTENIMENTO CREATO A VOSTRA MISURA PER DEGUSTAZIONI DI BUON VIVERE. Proponiamo e consigliamo uno stile di vita adeguato ai tempi, ottimizzando i vostri. Banqueting & Consulenze presso locali pubblici o privati con programmi di Buon Vivere, Operatori del Benessere disponibili per Trattamenti & prodotti Bio-Chic associati a proposte gastronomiche personalizzabili. Dottoressa e Nutrizionista, Operatori Olistici (Reiki, Ayurveda,Naturopatia, Shiatsu, Massaggio Olistico, Riflessologia Plantare) e capaci braccia che realizzeranno con cura ed attenzione la Vostra Alimentazione/Dieta giornaliera e/o settimanale, rispettando esigenze personali e utilizzando materie prima selezionate con cura lavoreranno in sinergia per consentire di soddisfare al meglio le vostre necessità e desideri. MONICA ZAMUNER Operatrice Ayurveda Anoa riconosciuta Csen livello Nazionale, Operatrice Riflessologia Plantare, Numerologia, Master in Cucine Ecologiche, già titolare per tre volte nel settore Ristorazione/Somministrazione. WellFoodNess sarà il mio sogno realizzato: una Via, uno Stile di Vita, una Coscienza nuova. Cibo & Benessere.

ORGANIZZO CENE A DOMICILIO PER DUE O PER CENTO, DAL POMERIGGIO ALLA SERA A CASA DEI COMMITTENTI, CON NOSTRA SPESA, NOSTRE MANI IN PASTA, A SUON DI MUSICA E MASSAGGI RILASSANTI O INEBRIANTI PER UN DOPO CENA SU MISURA! IL COSTO E PERSONALIZZABILE, PER UNA CENA A DUE LA SPESA E’ Di 150,00 EURO. ORGANIZZO EVENTI PRESSO LOCALI PUBBLICI CON DEGUSTAZIONI DI BUON VIVERE (WELLFOODNESS IN TOUR), DISPONIBILE PER APERITIVI IN RIVA ALLA PISCINA CON SOTTOFONDO DI MASSAGGIO RELAXING O CENE VEGETARIANE O VEGANE PIUTTOSTO CHE DISINTOSSICANTI :)

www.wellfoodness.it


L’ultima striscia: di Elena Verdelli

il silenzio è oro!


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