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numero numero

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Ci vuole coraggio per essere se stessi, ma anche per non esserlo

Progetto-9 prova ad essere come la vita. E’ un’ opportunità. Puoi mostrarlo, ulrlarlo, condividerlo, nasconderlo, giocarci, usarlo come centro tavola nelle domeniche con il vestito buono o come tovaglia in un pic-nic dove il vestito buono non serve a molto. Puoi pulirci bene i vetri e rivestirci i pavimenti se devi pitturare. Puoi farci quello che vuoi, anche lasciarlo dov’è e guardarlo. P-9 è così, è qui per farci quello che vuoi. Anche e soprattutto dire che ci sei. Progetto-9 lo trovi a Lodi sempre presso: Calicantus - Enorafo - Bata - Clip Mason Yamakabe - Palestra Ze03 Centro Commerciale My Lodi - Daily Store a Crema sempre presso: Andy Uomo/Donna - Giulia Salon - Mark Shop - Trony a Bologna sempre presso: Nu Lounge - Pizzas a Melegnano sempre presso: Perlage Store - Bar Barbarossa

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stefano senardi rosario pellecchia franco bolelli andrea pellizzari stefano signoroni i protagonisti di priscilla debora caprioglio andrea gioacchini gigio alberti eugenio scotto vittoria hyde matteo ragni daniele luppino caponord duilio forte matteo ceccarini orange guardale sul nostro sito www.progetto-9.com



diary:

Se sei in giro per il mondo contattaci e raccontaci la tua quotidianità lontano dall’Italia, le cose belle e le cose meno belle, quelle alte e quelle basse, le verdi e le blu! Qui tutti han sete di sapere che gusto ha una passeggiata nelle tue vecchie scarpe sulla tua nuova strada.

india esperienza di Dan Marinos

Seconda Parte

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Il giorno dopo corro con la lettera del professore all’ufficio exchange students: la macchina burocratica indiana, convinta di aver eliminato una volta per tutte il nostro eroe, viene colta di sorpresa. Tuttavia essa è ancora troppo forte, e dispone di una serie infinita di ostacoli e trappole nelle quali posso cadere fatalmente ad ogni passo. Infatti, come prima cosa mi viene chiesto di scrivere una lettera identica nel contenuto a quella del professore (anzi, la frase è: “scrivi le stesse frasi cambiando il soggetto, dal professore a te”) che testimoni il fatto che io stesso ho chiesto al Professore una lettera che certificasse la questione del research paper. Suona complicato ed assurdo: infatti lo è. Una volta scritta, verrà consegnata dall’exchange office al Post Graduate Programme office, per una terza lettera (ancora, identica nelle parole ma con il cambio del soggetto, questa volta il direttore del PGP) che dichiari che l’ufficio PGP approva il research paper. Tuttavia il tempo è strettissimo: se entro il giorno dopo non mi recherò alla polizia a consegnare il dossier verde arricchito con la sua lettera, quella del prof. e quella del PGP office, scadranno i 14 giorni entro i quali fare domanda per il permesso di residenza: altrimenti, multa di 1000 rupie (15 euri) e altra burocrazia, tipo scrivere il perché del ritardo. L’exchange office dice: non è un problema, passa domani mattina alle 10.30. Il mattino dell’ultimo giorno mi presento alle 9.45. E faccio bene. La terza lettera, quella del PGP, è pronta ma non è stata firmata. “Torna nel pomeriggio” dicono loro. “Fatemela ora” dico io. Alle 10.15 sono a bordo di un taxi direzione ufficio di polizia. Poco prima di salire sul mezzo, quando raccoglievo i documenti in camera, mi ero accorto che mancava un documento (la lettera di accettazione dell’università), che era stato recentemente fotocopiato per ottenere una fottuta SIM card (che già possedevo, ma non avevo firmato in tutti gli spazi e quindi avevo dovuto fare di nuovo la procedura per l’attivazione della SIM, che necessitava: fototessera, copia della lettera d’accettazione, copia del passaporto, form da compilare. Ma questa è un’altra storia burocratica). Alla fine il foglio salta fuori, e come riparto per l’ufficio della pùla. Qua aspetto un’oretta, poi finalmente vengo accolto e mi viene fatta qualche domanda sul research paper e bòn, appuntamento per l’interrogatorio (in inglese “interview” suona meglio) alla settimana prossima, alle 11.00 (massimo 11.30, non più tardi se no non si fa nulla). La settimana dopo alle 11.00 sono di nuovo lì. Sempre con altri ragazzi, carichi come me. Alle 11.30 l’ennesimo attacco della burocrazia malefica: il boss è in riunione, arriva all’una, una e trenta. Actually, alle due e un quarto. Ci fa entrare uno alla volta, è un militare pelato e baffuto. Tira fuori il mio dossier. Accanto a lui c’è il suo vice, che prende il passaporto, lo apre e lo porge al boss. Il boss scarabocchia sui fogli e poi chiama il prossimo. Ma non è finita, manca ancora il boss dei boss. Alle due e mezza il super capo della pùla ci accoglie nel suo ufficio. Sta firmando degli articoli di giornale graffettati in un dossier. Censura, forse? Comunque mette via il dossier degli articoli, lasciandolo semplicemente cadere per terra con la gestualità di uno che crede davvero nell’esistenza dei comodini invisibili. Senza problemi fa passare francesi, spagnoli e tedeschi, ma quando arrivo io comincia fare domande beffarde sulle sorti dell’Italia. Gli tengo testa con un bel sorriso che nasconde la voglia di uccidere, ed ottengo la sua firma. Mi reco di nuovo nel solito ufficio traboccante di scartoffie, dove mi viene consegnato il dossier verde con su scritto: “permesso di residenza fino al 30 Dicembre.” HO VINTO! Mi viene dato un foglio su cui scrivo: “Confermo di aver ricevuto l’ R.P (residential permit)” e firmo. HO VINTO, SEGNANDO ALL’ULTIMO MINUTO DEL SECONDO TEMPO SUPPLEMENTARE! MANCA SOLO IL TRIPLICE FISCHIO DELL’ARBITRO! Dan - don’t mess with me - Marinos “Aspetta, devi prendere anche questo foglio, è la richiesta di permesso per lasciare l’India. Devi portarcela qualche giorno prima che tu parta per l’Italia.” “Un momento”-penso io-”ma dopo il 10 di Dicembre, finiti gli esami, col cazzo che ci torno ad Ahmedabad. Sto foglio come diavolo faccio a consegnarglielo a mano qualche giorno prima del volo?!”


“Le Clarks”. Se ancora non si fosse capito, mettiamoci le “Clarks Desert Boot”. Semplici ed eleganti, di aspetto coloniale rigorosamente fuori moda, questo immortale scarponcino di cuoio scamosciato color della sabbia popola da anni i marciapiedi di tre quarti di mondo. Nacque, e la nascita fu casuale come quella di tutte le grandi cose, a seguito di una specifica emessa nei primi anni ‘40 dal British Army, alla ricerca disperata di una calzatura per i propri ufficiali dell’Ottava.“Il fuseaux Ri-Diventa Vintage”. Le mode, così come le abbiamo conosciute con le loro caratteristiche di pervasività, immediatezza di contagio, che sono sempre meno frequenti. Inoltre, quando si manifestano, presentano tratti molto diversi rispetto al passato. Nel senso che tendono a sfumare quelle caratteristiche di eterodirezione, conformismo, adeguamento passivo che ne sono stati a lungo gli elementi fondativi. Per adeguarsi alle forti istanze di personalizzazione, di creatività che segnano adesso il modo di interpretare l’abbigliamento. E divengono anche caratterizzanti di molti dei tratti espressivi il consumatore post moderno.Il legging- fuseaux è ritornato, il problema è QUANDO SE NE ANDRÀ? Dopo il trionfo dell’ ombelico scoperto e i temi di ritorni di minigonne o hot pants corredati da stivali - è certamente il fenomeno di moda che va affermandosi a ritmi davvero esponenziali...capiamo come si fa la raccolta divverenziata! “W i boscaioli”. Da simbolo delle working class a baluardo dei movimenti punk e rock. La camicia scozzese torna nel grande palcoscenico con celebrità e artisti che scelgono l’inconfondibilequadrettone. Ri-Scopriamo l’importanza di questo capo nel nostro guardaroba.”Hai l’acqua in casa”. Tecnicamente sichiamano cuffed jeans, in perfetto stile americano, ma la pratica di arrotolare i jeans appartiene a tutte le nazioni e le culture. Regala un look casual adatto alle giornate invernali, ma si può abbinare anche a tacchi vertiginosi o ginniche, per uno stile più easy specialmente se la nostra intenzione è quella di mettere in evidenza le nostre scarpe nuove! “Fluo”. Per l’estate 2012 la tendenza diceva fluo! In città, in spiaggia, nei locali in riva al mare, accendeva il nostro look . Richiami alla mente gli anni ’80. Basta siamo in inverno, l’unico accessorio fluo che dovremmo avere nel guardaroba è il giubbotto catarifrangente, sperando non ci serva.”Mangiamo giapponese”. Li odio con tutto il cuore tutti quelli che seguono il Giappone solo per moda, tra poco, dato che va di moda la Corea, diranno di amare la Corea ed i Coreani e di voler andare a vivere a Seoul...nonostante prima volessero andare assolutamente a Tokyo. Se si porta fuori la “ragazza” la si porta a mangiare sushi, se si vuole dimagrire si va a mangiare con l’amico gay sashimi. Amiamo essere MONOTONIZZATI dalla monotonia anche in cucina.


A TEATRO "con"STEFANO ACCORSI da Ludovico Ariosto Con Stefano Accorsi e con Nina Savary adattamento teatrale e regia Marco Baliani musiche originali eseguite dal vivo scene Bruno Buonincontri costumi Alessandro Lai disegno luci Luca Barbati

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Stupiti e Compiaciuti spettatori de “L’orlando Furioso” di Ludovico Ariosto interpretato da Stefano Accorsi e Nina Savary al Teatro San Domenico di Crema. Una “Prima” che abbiamo trovato “da mangiare”. Bellissima, originale, stupevole per Accorsi, la Savary e le scelte di regia. Un voto pieno per uno spettacolo coraggioso che rispolvera un classico maestoso e impetuoso come questo riproponendolo a tratti alleggerito da mimiche e battute devianti. Il Corso iniziato dal nuovo presidente del Teatro San Domenico, convince al primo colpo, speriamo continui così.


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LONDRA L'ULTIMA MANIA!

walk in progress a cura di susanna merlini

Benvenuti a Londra il gadget imperdibile per tutti coloro che vogliono avere un curriculum all’ultima moda. Signori e signori Londra, l’unico posto in Europa dove il leggings pitonato viola e il mocassino arancio sono socialmente accettati. Una mania collettiva tipo il piercing che se non ce l’hai rischi l’emarginazione dal gruppo. Capitale di un’isola dell’Atlantico che è riuscita ad imporre la sua incapacità di pronunciare correttamente la lettera R all’intero pianeta. Meta di un flusso migratorio che si muove da Milano Malpensa temendo il cheddar più della guida a destra. Qualcuno la chiama fuga dei cervelli, ma forse per i Londinesi è una sorta di invasione di cavallette. D’accordo la pianto. Allora dicevamo di quella splendida isola tropicale con palme e clima mite dove tutti i vostri amici stanno scomparendo a turno. Non temete: riemergeranno dalla nebbia presto, ingrassati di qualche chilo, bianchicci e disoccupati come quando sono partiti. Andare a Londra per un master intensivo pare essere un’esperienza indescrivibile, poco importa se il master è in Business Administration o in impacchettamento di cheeseburger: se devi impacchettare hamburger, preoccupati di impacchettare hamburger a Londra e sarai qualificato. Si dimenticano di dirti che sarai un qualificatissimo impacchettatore di Big Mac. E’ un grande dispiacere vedere i compagni di sempre sparire nel vortice di una città che ha una marcia in più. E’ il dispiacere di non averli più qui intorno a pascolare nel prato di casa, perché stanno facendo la corsetta domenicale tra gli scoiattoli di Hyde Park. Quando qualcuno, normalmente di quelli che il venerdì bevono lo stesso cocktail da 10 anni (perché cambiare è traumatico), se ne esce con un “Ah sai la news, ho deciso che adesso mi trasferisco a Londra per 6 mesi”, non posso fare a meno di alzare un sopracciglio, fare una battuta sulla regina, una sulla nebbia e una sugli inglesi che non usano il bidet. Poi riprendo a bere il mio Martini, perché io sono una di quelle che il venerdì beve Martini da 10 anni. Sono scettica nei confronti delle tortorelle speranzose che si librano nell’alto dei cieli e vanno a schiantarsi dritte sul Big Ben. Ho sempre pensato che se vuoi fare il salto nel buio devi spegnere tutte le luci e aspettare la notte, e non solo chiudere gli occhi sapendo che se li riapri una lampada al neon a sette milioni di watt fa si che torni tutto come prima. Insomma Londra mi pare l’avventura facile, l’estero che non si nega a nessuno, quei sei mesi che dicono “ti fanno le ossa”, manco si stesse partendo per andare a trivellare il Burkina Faso. Invece si va a scovar cappellini vintage nei sabati di sole a Portobello Road, a veder i teatranti uscire per le vie di Covent Garden, a prendere il tè delle cinque con cup cake appena sfornati e tartine ai cetrioli degne di ogni buona commedia di Wilde. L’ultima volta che sono stata a Londra, chiaramente a trovare un’amica perché c’è sempre qualcuno che si è appena trasferito, ho istituito tre semplici regole sufficienti alla sopravvivenza e alla buona riuscita del viaggio: 1) Non comprare scarpe. Sì, ora ti sembrano stupende, del tutto adatte a qualsiasi occasione, assolutamente abbinabili con il 99% del tuo guardaroba. Ma appena uscirai dalla zona 2 per dirigerti in qualsiasi altro luogo del pianeta ti assicuro che quei tacchi gialli a pois e quei fiori fucsia appoggiati in punta saranno il completamento di un travestimento di carnevale perfettamente riuscito. #shopping 2) La cipolla dell’hamburger e la salsa ai mirtilli della cheese cake non provvedono al tuo bisogno di vitamina C. Lo so, pure le patate sono verdura, ma ricordati che anche se sei a Londra circondato da spring-tacos-cheese-sushi-cake il tuo stomaco è un fedele alleato Barilla. Non toccare quel cookie e metti in valigia le Macine. #dieta 3) Famiglia reale. Non la incontrerete. Forget it. Avete più probabilità di scoprire che quel bestemmiatore professionista del vostro vicino di Casalpusterlengo è un nobile piuttosto che di incontrare un qualche vago sbiadito baronetto. Puntate sul commesso di Primark dal viso carino e occhi celesti, farete un affare e per cerbiatte italiane è in saldo al 30%. #conquiste Se avete segnato tutto potete partire. Poi quando tornate mi fate sapere che diavolo c’è di tanto magnetico in questa città. Perché un laureato in filosofia si sente realizzato se fa il lavapiatti a Notting Hill? Mi dà una risposta la Venere degli Stracci di Pistoletto alla Tate Modern: una statua classica profanata da ciò che gli mettono davanti, un mucchio di panni sfatti. E’ questo il ribaltamento di Londra: a Londra il contesto prende il sopravvento sul gesto. L’intorno ti definisce. Il dove diventa più importante del cosa. Il contesto diventa l’essenziale. E a me questa cosa non va giù, perché i miei amici son gli stessi anche se gli metti intorno Londra; perché mi piace pensare che la gente è quello che fa; perché al contesto non ci si può solo adattare o ribellare. Il contesto si può anche creare. La tua Londra personale in centro Milano, dove metter scarpe pazze, mandare a quel paese la dieta e incontrare occhi celesti in saldo. Lo puoi fare mentre saluti l’ennesimo amico che sparisce nella nebbia per andare a farsi le ossa.

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Soundtrack per

leggere questo ar

ticolo!

England_ The Nat

ional

Can someone se nd a runner For a guardian a runner For the guardian I lost today?

Can someone se nd a runner For the guardian I lost today?

Can someone se nd a runner For a guardian a runner For the guardian I lost today?

Can someone se nd a runner For the guardian I lost today?

You must be som ewhere in London You must be lovi n’ the life in the ra in You must be som ewhere in London Go and marry I don’t even thin k to make Never even think to make You don’t even th ink to make corre ctions

Famous angels ne ver come throug h England England gets the ones you never ne ed Minor singin’ airh eads come throug h England Minor singin’ airh eads come for m e Sorry I’m a head ache I am sorry I’m a headache But a guardian is lost today Sorry I’m a head ache But a guardian is lost today You must be som ewhere in London You must be lovi n’ the life in the ra in You must be som ewhere in London Go and marry Never even think to make Never even think to make Never even think to make correctio ns

Famous angels ne ver come throug h England England gets the ones you never ne ed Minor singin’ airh eads come throug h England Minor singin’ airh eads come for m e Try to be nice stay the night with th e sinners Try to be nice stay the night with th e sinners Try to be nice co s we’re desperat e to entertain


14 MAISON YAMAKABE MILANO Corso di Porta ticinese angolo Via Vetere 7 e 10 LODI Corso Vittorio Emanuele II, 24 DOMODOSSOLA: Via Briona 3 Join us on Facebook.

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Hola a tod@s

A L B A SE H

È Natale e siamo tutti più buoni. O così si dice. Ma non è che siamo più buoni. Semplicemente ce ne sbattiamo di più le palle (quelle dell’albero ovviamente) di tutto ciò che succede intorno a noi. A Natale, infatti, si parla di regali, di vacanze, di feste, di brindisi, panettoni e spumante. Tutte cose belle. Tutte cose buone. Le cose brutte...a partire dal 7 gennaio. E penso sinceramente che non sia male staccare un po’ la spina dal lavoro, dalle brutte notizie, e di pensare per qualche giorno a cose più frivole.

L O N A P S E

Quindi oggi si parla di Natale (Navidad). E di: regalos, vacaciones, fiestas, brindisis, panettone y cava (o vino espumoso o champán). La navidad (o las navidades) si celebra in Spagna come in Italia. La vigilia di Natale viene chiamata “noche buena”, mentre la notte di capodanno, il 31 diciembre, viene detta “noche vieja”.

Anche se in alcuni supermercati si può trovare il panettone (e raramente anche il pandoro) non è usanza mangiarlo a Natale in Spagna. Il torrone (turrón) invece è tipico, e ce ne sono di differenti tipi: blando y duro (morbido e duro), de chocolate, de coco (cocco), con almendras (mandorle), con avellanas (nocciole), con pasas (uva passa), con pistachos (pistacchi), ecc. Per brindare, a parte il vino, si beve “cava”, che è poi il nostro spumante. Il cava è un prodotto tipico catalano. Per chi non lo sapesse la Catalunya (in italiano Catalogna) è la regione dove si trova Barcellona. Anche se può capitare di sentire dire durante un brindisi “Cin-Cin”, in Spagna la forma più usata è “Salud!” (letteralmente “salute”). Buon Natale: Feliz Navidad Buone feste: Felices Pascuas Albero di Natale: árbol de navidad Presepe o presepio: belén Babbo Natale: Papá Noel Gesú bambino: el niño Jesús (la J é una H aspirata) Slitta: trineo Renne: renos I bambini spagnoli comunque non ricevono regali da Babbo Natale o da Gesù bambino (a parte i più fortunati), ma dai Re Magi (los Reyes) il 6 gennaio. Parlando di regalos e di compras (acquisti, compre, shopping), i tipici regali natalizi sono:

peluche: peluche, si scrive uguale ma si legge “peluce” giocattolo: juguete bambola: muñeca [anche “polso” (della mano) si dice muñeca] Sciarpa (bufanda); cappello di lana (gorro de lana); guanti (guantes); maglione (jersey – da leggersi “hersei” con l’acca aspirata); cappotto o giubbotto (abrigo o chaqueta); calze (calcetines).

cravatta: corbata scatola di cioccolatini: caja de bombones profumo: perfume libro: libro...uguale ciabatte, pantofole: zapatillas (de andar por casa) o pantuflas

Se desiderate farvi una vacanza in Spagna vi chiedo, a nome di tutti i cittadini spagnoli, che compriate qua (vi scrivo da Barcellona) i vostri regali, in modo da aiutarci a risollevare un po’ l’economia locale che, come saprete, è in crisi mistica.

Speriamo che questo Natale porti agli spagnoli come agli italiani e a tutte le persone ovunque esse vivano buone notizie (buenas noticias), pace (paz), amore (amor) e salute (salud). Ovviamente se non finisce il mondo il 21 dicembre. Speriamo di no.

Hasta la próxima y ¡Feliz Navidad y feliz año nuevo a todos!

Bebo M.

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i corsi di bebo

Hablo espaNol CORSO SUPER-INTENSIVO DI SPAGNOLO

Per sopravvivere degnamente in Spagna

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LIFE IS LIVE IT


S ONE T


22 Un cane una chitarra una fisarmonica... Le colline.... Abbiamo incontrato così la prima volta M. Guazzone. Poi ci siamo appassionati di questa immagine fiabesca e siamo andati fin là per incontrarlo di persona. E lui era ancora là, e ce n’erano anche altri. Anzi gli altri del suo gruppo, gli stag! Tutti lì intenti a fare merenda. Gli stag fanno le merende più fighe del mondo. Rigorosamente pane-burro e marmellata rossa con qualche declinazione verso il pane burro e zucchero. Ovviamente, neanche a dirlo, la merenda migliore di tutti la prepara Marco, ma gli altri che coro! La sensazione è che non manchi niente a questa merenda, sembra non finisca mai e non è semplice avere voglia che arrivi la sera. Circondati da giocolieri rossi e gialli a strisce bianche ci si sdraia sul prato e si guardano le nuvole. Ma non tutti vedono questo. Altri occhi vedono una Festa di paese con tamburelli vino rosso e un sacco di risate.. “Mentre ascolto Marco Guazzone che suona la fisarmonica immagino, la Sicilia e l’ imbrunire, tovaglie a quadrettoni con bruschette e musica e anziani con segni profondi intorno agli occhi...segni da sorriso e troppo sole che osservano curiosi e forse sognano ripensando ai bei tempi andati..” Romantica o di corsa . È sempre la magia di Marco Guazzone e gli stag. Li abbiamo intervistati prima di un concerto, godendoci le prove a piedi nudi e poi alle 17... Merenda con Marco Guazzone e gli stag. Scopriteli con noi nella Video Intervista.

video-interviste

guarda la ista qui Video interv

Marco guazzone e gli stag

Guasto e' il brano che ha presentato al Festival di Sanremo 2012 e con cui ha lasciato il segno..



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REPORTAGE FOTOGRAFICO BELFAST: "... never been anywhere else my entire life..." di MICHELE CHECCHIA

Belfast, Febbraio 2010

“... never been anywhere else my entire life...� ci sentiamo dire mentre la nostra guida improvvisata ci porta in giro per Ballymurphy, quartiere prettamente cattolico, della capitale nordirlandese. Siamo distanti solamente due ore e mezza di aereo, ma ci troviamo in un altro mondo, diviso da muri pacifici solo di nome. Dove i bambini ancora possono giocare per strada, osservati da telecamere e murales minacciosi, ricordi di un passato non ancora superato. http://www.flickr.com/photos/cek77/sets/72157623868757440/

Un ringraziamento ad Alberto Prina e Aldo Mendichi, per il workshop di fotografia sociale in Irlanda del Nord. http://www.mrpraina.com/doc/Belfast_Derry_2013.pdf






RE-VIDEO-INTERVISTA AD ANDREA PELLIZZA E CON UNA NUOVA SPLENDIDA ESPERIENZA DA

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Photo: Alfredo Bosco_Stefano Guindani


ARI, 1 ANNO DOPO A RACCONTARCI


Photo: Alfredo Bosco_Stefano Guindani


Photo: Daniele Schiavello_Stefano Guindani


Dopo un Anno siamo tornati nello Studio di Andrea Pellizzari. Sapevamo del suo nuovo progetto ad HAITI e siamo andati a sentire come è andata, cosa ha trovato. Abbiamo parlato anche di lui e del suo lavoro, ma lo vedremo nel prossimo numero, per ora Vi consigliamo di guardare il filmato che trovate sul sito www.progetto-9.com. Andrea è un cronista d’eccezione che ci parla di Padre Rick, un Santo in terra. Ci parla di mortalità infantile altissima e di una prospettiva di vita che non supera i 54 anni. Il tutto circondato da una situazione in crescita ma ancora disastrosa. EPPURE ci parla di un popolo speranzoso, vivo e forte! Noi ci siamo emozionati nel sentire le parole di un uomo che ogni tanto si traveste da Pellizzari, quello della TV perchè un messaggio di amore e di aiuto possa attirare più attenzione. Consiglio: Questo Natale se devi fare un presente, spendi poco. Spendi 5 Euro e compra un CD che oltre a regalare buona musica faccia del bene.

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Photo: Daniele Schiavello_Stefano Guindani





SEGRETI DA CHEF Ed ecco dei consigli che si possono dare velocemente per il periodo natalizo: - se si vuol fare un buon brodo, mettere carne e verdure quando l’acqua è fredda, mentre per fare un buon bollito quando l’acqua bolle -Per il brodo è importante che appena si formi la schiuma venga tolta. Questo perchè nella schiuma vanno tutte le impurità della carne. -una volta pronto, lasciar riposare, poi con un mestolo pian pian tirare fuori dalla pentola il brodo, cos’ si ha un brodo più limpido, perchè tutti i piccoli pezzi di carne e verdure rimangono sul fondo. -Con il panettone avanzato, si possono fare: zuccotti, soufflè, semifreddi e perchè no utilizzarlo anche come base per un tiramisù! Tanti auguri Perbacco :-)

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visionari

take away:

storie d'asporto di Tommaso Lavizzari

nomaitre.blogspot.it

I Carciofi Romani. Trattengo il respiro. Chiudo gli occhi. Il motore sgasa, stridono le ruote. Il Taxista brucia una precedenza e si getta in mezzo ad un vialone a quattro corsie, attraversandolo in diagonale. Non un colpo di clacson, nessun impatto. No, non siamo morti: “Eccoce, v’avevo detto: quanno gioca ‘a Lazio nun ce sta morto traffico. So’ provinciali, nun ce vengono fino a Roma. Quanno gioca ‘a Maggica nun ce se move!”. Henry ed io siamo davanti all’ingresso della Tevere, la Curva dei Vecchi Laziali, inviati da Radio MilanInter per Lazio-Tottenham, match denso di connotati storici e sociali di cui abbiamo raccontato la Storia a “C’era una volta O Rei”, la nostra trasmissione, in cui ci occupiamo di un Mondo Nostalgico, che, ormai, non c’è più. Al termine di una partita noiosissima, ci incontriamo con Fabrizio e il Barone, due cari amici, che ci hanno promesso un tour podistico di Roma con cena tipica annessa. Essendo due grandissimi esperti di cucina, c’è da fidarsi. Fabrizio, infatti, è il fondatore di Belle Forchette, associazione goliardica con cui sfida le tifoserie avverse alla Lazio in gare di cucina e gira l’Italia cucinando per gli amici che lo ospitano ai propri fornelli. I nostri due elegantissimi Ciceroni ci accompagnano in lungo e in largo per i vicoli, le piazze, le scalinate e i monumenti della Roma eterna, mentre Henry ed io, a bocca spalancata e occhi all’insù, ascoltiamo i loro racconti ipnotizzati dalla cadenza romana degli oratori. Quasi per magia ci troviamo di fronte ad un posto eccezionale: “La Carbonara”, nome che, oltre a celebrare il più noto tra i piatti tipici della Capitale, fu il soprannome di colei che fondò l’Osteria nell’ormai lontano 1906, moglie di un Carbonaro che aveva bottega proprio lì di fronte. Sono ormai le 22.30 abbondanti e i tavoli sono tutti pieni, ma non c’è problema, il Barone entra deciso, abbraccia e bacia Donna Teresa ed il figlio Andrea e in pochi minuti siamo seduti nella prima saletta del ristorante: tavolacci di legno, tovagliette di carta, mattoni a vista e pareti ricche di scritte, memorabilia, quadri; è un luogo ricco di storia, di VIP in incognito, di Artisti e Romanità Verace, amante dei sapori forti, antichi, de noantri. Cominciamo con un Carciofo alla Giudia, proseguiamo con Spaghetti alla Carbonara, Filetto all’Aceto Balsamico, Broccoli Aglio, Olio e Peperoncino, Patate Fritte casalinghe, Tiramisù fatto in casa, il tutto innaffiato da vino rosso in abbondanza, lo stesso che il Marchese del Grillo era abituato a tracannare. Arriviamo finalmente al caffè e alle grappe ma, proprio in quel momento, ci raggiungono Sandra e Marie, due amiche francesi di Fabrizio e la serata si riaccende: grappe, altro vino, qualche birra e racconti, racconti, racconti… Siamo ormai animali rari, da conversazione, amiamo la convivialità, amiamo le chiacchiere attorno ad un tavolo, potremmo stare seduti a parlare, bere e mangiare per ore, senza mai stancarci e i nostri commensali conducono meravigliosamente i giochi. I Romani e Roma, deò resto, sono come i Carciofi tipici della loro cucina: coriacei, pungenti, chiusi, inaccessibili se non vengono trattati a dovere, ma capaci di regalare sapori indimenticabili e, una volta dischiusi, di lasciare spazio ad un Cuore tenero e ricco di sfumature e colori. Roma è la Città Eterna e i Romani ne sono i suoi degni Custodi. DIGESTIVO MUSICALE: Nino Rota – Tema de “I Vitelloni” (1953 – Federcio Fellini).

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visionari

“Sisifo e Mesin, tazza e tagliere.”

NON GIOCARE COL CIBO di Riccardo Ghezzi - nomaitre.blogspot.it

Sisifo (design Soup Studio) Come punizione per aver osato sfidare gli dei, il re di Corinto Sisifo fu condannato da Zeus a spingere su per una montagna un masso che appena raggiunta la cima, sistematicamente rotolava giù. In eterno. Qui regge una tazza. In eterno. Sisifo sta arrivando… Sarà disponibile dal 1 dicembre all’Artigiano in Fiera, sezione Giovani e Design (PAD 4 Stand K155) oppure inviando una mail a info@soupstudio.eu o direttamente presso il Soup Studio (via Piranesi, 10 Milano) dal 10 Dicembre.

Mesin (design Soup Studio) Tagliere portabicchieri da catering per il “quartetto” principe di ogni aperitivo, antipasto o spuntino che si rispetti: vino, pane, salame e formaggio. Manca solo dove appoggiarli: Mesin! Per info ed acquisto soupstudio.eu ; info@soupstudio.eu


ABISSI: LO SPUMANTE SOMMERSO

wine and...

di Enrico Maglio Perlage Store - Via Conciliazione, 4- Melegnano (MI) www. perlage.ilbarbarossa.it - perlage@ilbarbarossa.it Tel. e Fax 02 - 98 11 92 02 Nella “Cala degli Inglesi” a Portofino, proprio al centro dell’Area Parco Marino, a 60 mt. di profondità si trovano 6.500 bottiglie di Abissi, spumante metodo classico di Bianchetta genovese dell’Azienda Bisson di Sestri Levante. In questi giorni sono in consegna con l’annata 2010 di questo curioso prodotto che vi inviterei ad acquistare -ovviamente a Melegnano lo trovate solo a Perlage - per un’esperienza unica nel suo genere. L’idea nasce da Pierluigi Lugano, titolare dell’azienda e stimato sommelier, che circa dieci anni fa ha reimpiantato a Trigoso (GE) un vigneto di Bianchetta genovese (vitigno autoctono ligure) con l’intento di realizzare qualcosa di unico e straordinario: da qui nasce l’idea di Abissi. Queste bottiglie di spumante “riposano” per 18 mesi in fondo al mare in ceste d’acciaio, anziché nelle classiche pupitrè che molti di noi sono abituati a vedere nelle aziende che producono vino spumante. Temperatura costante di 15°C, penombra, contropressione dell’acqua sulla bottiglia e corrente marina (equivalente naturale del remouage) fanno di questo vino uno spumante esclusivo e di alta qualità! Abissi è un dosaggio zero, quindi dopo la sboccatura, che avviene appunto dopo i 18 mesi d’immersione, non viene addizionato di zuccheri o altre soluzioni, ma tappato con il sughero e dopo un breve periodo immesso sul mercato. Nell’aspetto ricorda molto uno Champagne della Cotè des Blancs: giallo paglierino leggermente scarico, bollicine vivaci e persistenti. Dal punto di vista olfattivo, dopo una leggera chiusura iniziale, spiccano erbe aromatiche, note salmastre e muschiate, tipiche del vitigno. Non è un vino facile, in bocca ha personalità e induce a pensare che il tempo possa esaltarne le qualità! Bevete bene, bevete responsabilmente.

Music!

51 ta sica consiglia ascolta la mu to si l su o i qu da dj ce-rio o-9.com tt ge ro .p w w w

1) Andrew Ashon & Theo Parrish “Flowers” 2) Ninos du Brasil “Tuppelo” 3) Jamie Lidell “What a shame” 4) Menahan Street Band “Lights out” 5) Planas feat. Ed Thomas “Breathtaking” 6) No Regular Play “Endangered Species” 7) Tre Allegri Ragazzi Morti “La fine del giorno” 8) Tame Impala “Feels like we only go backwards” 9) We have band “Tired of running” 10) Aucan “Rusty”

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photo Paradossi neri (Ode alla silhouette)

di luigi mazzucchi

52 Blu: I love myself but myself doesn’t love me

Titolo generale: Paradossi neri (Ode alla silhouette) Titoli foto singole: Rossa: Garage fight Blu: I love myself but myself doesn’t love me Giallo: Deadly imagination

Posso sparare a me stesso e non morire. Posso odiarmi ed amarmi nello stesso momento. Posso guardarmi mentre mi tiro un calcio in faccia, ma cerco anche di parare il colpo. Schizofrenia=Autarchia Boia e vittima sacrificale. All in 1. Indiscussa, agognata, comoditĂ .


Rossa: Garage fight


Giallo: Deadly imag


gination


NELLA kucina di Kiara

kucina di Kiara: LE RICETTE http://kucinadikiara.blogspot.it/

Il Natale è alle porte, pian piano si avvicina…lo avvertite già nell’aria? Eccome no?! Ovunque ti giri, ti si presentano davanti agli occhi alberi addobbati a festa, strade illuminate, improbabili Babbi Natale, il tutto condito da quella strana atmosfera che, volente o nolente, ti s’insinua a forza nell’anima, che ti piaccia oppure no. Avete già pensato come e con chi lo passarete? Io ancora no. So solo che sarà il primo per la mia piccola creatura e per lei, voglio renderlo speciale! Vi propongo qualche dolce ideuzza, come sempre facile facile, per allietare le vostre feste… DOLCE TRENINO Ingredienti: per i biscotti: (da una ricetta di Toni Brancatisano) 175 g di burro morbido 200 g di zucchero 2 uova 1 cucchiaio di estratto di vaniglia (io homemade) 400 g di farina 00 Questa ricetta è perfetta per i biscotti decorati, perchè in forno mantiene perfettamente la forma, oltre al fatto che i biscotti sono molto buoni (potete aggiungere anche dello zenzero per renderli speziati). Nella planetaria (o nella ciotola con il cucchiaio di legno, o con l’aiuto di fruste elettriche) mescolare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. In un’altra boule mescolare le uova con l’estratto di vaniglia, setacciare la farina e aggiungere mescolando il composto di uova e la farina al burro, mescolando solo finchè non sta insieme. Tiratelo fuori dalla boule, formate un panetto, piuttosto piatto, coprirlo con la pellicola e metterlo a riposare in frigo. Una volta ben freddo riprendete la vostra “lastra di pasta”, stendetela fino allo spessore desiderato e con l’aiuto di tagliapasta (io ho usato un kit apposito per creare un trenino, ma potete usare le forme che più vi piacciono), cominciamo a coppare i biscotti, che vanno messi su una teglia e cotti in forno caldo a 180° per circa 8 minuti...non fatele colorare troppo, perchè il burro e lo zucchero continueranno a cuocere anche fuori dal forno. Procedete così anche per le altre stelle, infornando una “misura” per volta e diminuedo il tempo di cottura ogni volta che diminuisce la misura delle stelline. Lasciatele raffreddare per bene e cominciamo con le decorazioni Per la glassa, io ho setacciato 125 gr di zucchero a raccogliendolo in una ciotola e lavorandolo con una frusta, unendo qualche goccia di succo di limone e poco meno di 1/2 albume leggermente sbattuto, aggiungendolo poco per volta per controllare la consistenza della glassa. Sono partita dalle decorazioni bianche e per quelle rosa ho aggiunto 2-3 gocce di colorante alimentare rosso. Usate una sac-a-poche per questo lavoretto e buon divertimento! BISCOTTI al CIOCCOLATO PIU’ BUONI del MONDO da una ricetta di Marta Stewart Per 30 biscotti: farina 120 g cacao 60 g sale di Cervia 1 cucchiaino burro 115 g zucchero 130 g + quello per impanarli tuorlo 1 panna fresca 1 cucchiaio ganache: panna 40 ml miele 40 ml cioccolato 60 g burro 30 g Preriscaldate il forno a 175°C. Setacciate farina, cacao e sale. Sbattete il burro con lo zucchero, magari con delle frusta elettriche, fino ad avere una crema morbida e spumosa, unite il tuorlo e la panna, continuate ad amalgamare. Aggiungete il mix di farina e mescolate bene in modo che sia ben incorporato. Otterrete un composto bricioloso, lavoratelo con le mani per renderlo una palla soda. Approntate una ciotolina piena di zucchero e foderate la piastra di carta da forno. Prelevate un cucchiaino di impasto, rotolatelo tra i palmi della mano per fare una pallina, rotolatela nello zucchero e posatela sulla piastra schiacciando lievemente. Continuate fino ad aver riempito la piastra, ponendo le palline a 2-3 cm di distanza. Affondate la punta del manico di un cucchiaio di legno in mezzo ad ogni biscotto per fare una rientranza abbastanza profonda ma senza bucare il biscotto. Infornate per 10 minuti. Prelevate la teglia dal forno e se alcune rientranze hanno perso definizione premete leggermente mentre sono caldi. Dopo 15 minuti potete levarli dalla teglia e metterli su una gratella a raffreddare. Preparate la ganache: tritate il cioccolato finemente, fate scaldare la panna e il miele su fuoco dolce, unite il cioccolato e mescolate bene per amalgamare. Unite il burro e mescolate ancora per avere una crema liscia. Fatela lievemente intiepidire e poi con un cucchiaino riempite subito le rientranze dei biscotti. Foto di Exzio I biscotti si conservano fino a 5 giorni in una scatola di latta.


Nel mio cuore a parimerito con miracle blade! Dovunque siano portatecele comprese di fiamma ossidrica per prove verita’! Vorrei le unghie a coccinella “richiama” tartarughe! Per questo mi puo’ò aiutare F&I Nails!unghie in seta, nuovo metodo! Tel: 338 589 2377

57 My LITTLE WISH List

Vorrei i capelli afro a mo' di -Dolce Metti o togli e mangiSe esistono li trovero’ò di certo su nomaitre.blogspot.it

4 taglie in mezz’ora! allora 8 in un ora e 16 in 2 ore! lo voglio provare mentre mangio i miei buddini.*

Voglio essere un gatto e far girare tutti a guardarmi quando passo, anche quelli che non se ne accorgono. Voglio per questo un campanello sempre con me. In questo possono aiutarmi di certo I braccialetti di Miss V. Da € 25 Per prenotazioni scrivi a vera_delmiglio@yahoo.it

Vorrei il mio freccia rossa personale! iTALO non c’e’ storia!

Voglio sentirmi magro anche quando mangio qualcosa che sicuramente mi fara’ ingrassare come una manza! In questo possono di certo aiutarmi i buddini*! nomaitre.blogspot.it

Voglio un Natale Rivoluzionario con i re magi che per una buona volta siano un pochetto originali! In questo può aiutarmi di certo anonimartisti con il bazarte! sergeant pepper’s via vetere 9 milano 15/16 dicembre


sound&vision

Recensione n.ro2 a cura di fabio varischetti

“A prova di morte” Titolo originale: “Grindhouse: Death proof” U.S.A. 2007 Thriller, slasher Regia: Quentin Tarantino Original Sountrack: Artisti vari Tema principale: “The last race” Jack Nitzsche

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Parlare di Quentin Tarantino non è affar semplice … Tante, troppe le cose da dire di un uomo che, mescolando passioni e amori, ha saputo creare uno stile unico, sfornando capolavori che hanno sconvolto il cinema anni ’90, e che da allora continua a sorprenderci. Rilanciando mode, stili, atteggiamenti, e sapendo creare un collage di generi ed atmosfere, tanto da riuscire a coniare, nell’immaginario collettivo, il termine “Tarantiniano”. Uno stile che, oltre ad influenzare i parametri cinematografici, ha saputo rimodificare anche quelli legati all’idea di colonna sonora. Basti pensare all’enorme successo che ha avuto la soundtrack del suo cavallo di battaglia, “Pulp fiction”, rispolverando e regalando una seconda vita a brani quali “Son of a preacher man” di Dusty Springfield, “You never can tell” di Chuck Berry, o chi non si è mai scatenato sulle note rockabilly del tema principale, “Misirlou” di Dick Dale and his Del-Tones?! Rendendoli quasi dei brani contemporanei e di immediata associazione. E ripercorrendo tutte le colonne sonore dei suoi films, da “Le iene” a “Bastardi senza gloria”, troviamo un archivio musicale che spazia dal funk al country, dal rhythm’n’blues al garage, passando dal surf al pop ecc. recuperando sonorità, melodie, brani ed artisti sconosciuti o dimenticati, ma sempre di altissima qualità. Tant’è che negli ultimi anni, un’etichetta discografica argentina di nome “Music Brokers”, omaggia il famoso regista con delle compilation doppie (recuperabili anche qui in Italia) dal titolo ”The Tarantino experience”, con brani estratti ed ispirati ai suoi films ... come ad attribuirgli di aver creato un vero e proprio genere musicale! Ma è una soundtrack in particolare su cui volevo soffermarmi, tratta dal film “A prova di morte”. Pellicola del 2007, “Grindhouse: Death proof” questo il titolo originale, purtroppo subisce un flop al botteghino per il nostro genio. Nasce come progetto in collaborazione con l’amico regista Robert Rodriguez (“Sin City”, “C’era una volta in Messico”, “Machete”), e di fatto affiancato come “spettacolo doppio” ad un altro film, “Planet terror” (appunto di Rodriguez), ed entrambi sotto il nome di “Grindhouse”. Questo temine è un omaggio alle “malfamate” sale cinematografiche americane che, negli anni ’60 e ’70, proiettavano principalmente fims d’exploitation, o più volgarmente detti di “serie B”. “A prova di morte” non rimane nient’altro che un capriccio di Tarantino, un omaggio spudorato, ma simpatico, ai suoi tanto cari amati B-movies degli anni ’70, con tanto di stacchi improvvisi, ripetizioni di bobina, macchine veloci, inseguimenti, botte, belle ragazze sgambate e bulli di periferia. C’è sempre e comunque da divertirsi, e il cast è assicurato con la bellissima Rosario Dawson e il mitico Kurt Russell come personaggio principale. Ma a differenza di altri suoi films, qui la musica, associata alla pellicola, assume un ruolo particolarmente rievocativo, tanto da riutilizzare, ed omaggiare, colonne sonore di altri lungometraggi. Partiamo con il tema principale: “The last race” del famoso compositore statunitense Jack Nitzsche (ricordato soprattutto per le colonne sonore de “L’esorcista” e “Qualcuno volò sul nido del cuculo”), oltre che grande amico e collaboratore in tanti dischi di Neil Young. Questo brano strumentale dalle atmosfere tipicamente “tarantiniane” (per l’appunto!), caratterizza con i rombi di motore utilizzati l’auto “a prova di morte” di Russell, cavalcando poi sonorità in stile western, tanto amate da Tarantino. Il tema non è nient’altro che un ripescaggio da un altro B-movie americano, datato 1965, un film fantascientifico dal titolo “Village of the giants”. Una canzone utilizzata spesso nella pellicola è “Baby it’s you” degli Smith, ma attenzione senza l’articolo THE, per non confonderci con l’altra band inglese. In questo caso si tratta di una (non altrettanto famosa) band rock americana formatasi a Los Angeles nel’69, che con questa cover soul-rock di un brano di Burt Bacharach, già utilizzata dai Beatles, ebbero un discreto successo oltremanica, estratta dal loro primo Lp “A group called Smith”, che vi consiglio. Come altro omaggio a temi musicali di altre pellicole, troviamo sua maestà Ennio Morricone con “Paranoia prima”, tratta da “Il gatto a nove code” di Dario Argento, uno dei suoi primi lavori datato 1971. Tra un dialogo e l’altro estratti dal film, tipico delle soundtrack di Tarantino, in un jukebox di un locale scivola l’ennesimo 45 giri, e stavolta è il turno dei T-Rex con “Jeepster”. La band inglese, che ebbe enorme successo nei ’70, è capitanata dall’inventore del Glitter o Glam rock che dir si voglia, Marc Bolan, colui che creò il rock fatto di lustrini, ambiguità sessuale e vizi (oltre che un movi-

mento giovanile), ed aprì la strada del successo a David Bowie trasformandolo in Ziggy Stardust, oltre che a band come Mott the Hoople, Roxy music, Queen ecc. La canzone è estratta dal loro Lp capolavoro “Electric Warrior”. Una scena del film particolarmente divertente e ben riuscita, è la Lap-dance che un’accattivante Vanessa Ferlito (vedi telefilm C.S.I.: New York) “offre” al protagonista Kurt Russell sulle note soul-latine del brano “Down in the Mexico” dei Coasters, gruppo vocale di colore, pionieri del rhythm’n’blues e rock’n’roll , in voga particolarmente negli anni ’50 e ’60. Ritornando agli omaggi da buon cinefilo, Tarantino si diverte ad utilizzare nelle scene di inseguimento e di tensione, temi musicali legati ai poliziotteschi italiani degli anni ’70 (che non compaiono nel Cd) di cui lui è sempre stato dichiaratamente innamorato, tra i quali: “Italia a mano armata”, “La polizia sta a guardare”, “La polizia incrimina, la legge assolve”…. E tante altre che vi divertirete a scoprire. Mentre i titoli di coda, dal taglio simpaticamente inizio 60’s, vengono accompagnati da una travolgente cover dalle sonorità beat-garage, targata 1995, dal titolo “Chick habit”. L’interprete, la cantante statunitense April March, tradusse il brano francese “Laisse tomber les filles”, del 1964, del famoso cantautore Serge Gainsbourg, oltre che a registrarne una versione in lingua originale presente anch’essa nel film, e Tarantino le diede la buona occasione di renderla una hit di successo… Ma sono ancora tante, troppe le cose da dire di un uomo che, mescolando passioni e amori, ha dedicato loro la vita e ne ha fatto la sua fortuna…



ARIETE Il nuovo anno non si prospetta ricco di cambiamenti per i nativi dell’Ariete: ne avete già avuti abbastanza nei tempi passati e una particolare congiuntura planetaria renderà la vostra esistenza piatta e placida, come un mare ligure il 15 agosto e sarete così grintosi che lo spostamento divano-letto sarà già una grande conquista. Dovete solo esserne felici: la pace e la calma vi faranno preparare adeguatamente ad un 2014 tumultuoso! TORO Il nuovo anno si preannuncia favorevole per quanto riguarda la carriera e le finanze: vi chiameranno direttamente i Maya per porgettare un piano di ingegneria avanzata per distruggere il mondo visto che il 21 Dicembre 2012 si dimenticheranno di farlo per vedere “Amici di Maria De Filippi”. Escludendo questa remota possibilità, sappiate che però sarete davvero benedetti e fortunati: puntate tutto su questa sfera della vostra vita, amore e salute ne godranno di conseguenza. GEMELLI Per le persone native del segno dei Gemelli il nuovo anno si annuncia pieno d’amore: in questo caso però saranno le donne ad avere le maggiori possibilità di trovare l’uomo della loro vita. E se siete uomini, fatevi catturare dalla donna Gemelli, avida e lussuriosa come non mai. Se già siete sposate, vuol dire che avete cannato di brutto e dovrete divorziare. Le stelle non mentono mai, specie le mie. CANCRO La vostra tendenza al suicidio e alla catastrofe vi rende sempre i protagonisti dei vostri drammi personali: se tutto va bene perché non giocare la carta della stupidità e rovinare tutto? L’anno prossimo un fascio di luce in arrivo da Venere vi illuminerà la fronte e voi capirete tutto del mondo, vedrete le connessioni segrete che regolano il cosmo e la smetterete di fare cazzate. Il 2013 è l’anno della svolta, ricordatevi sempre la precedenza a destra. LEONE Preparatevi, leoncini dorati, perché l’anno che sta per iniziare sarà una vera orgia dei sensi! Dimenticate eros scarso, prestazioni buuuuh, due di picche e tragedie d’amore. Le donne vi chiederanno amore impazzite manco fossero davanti ad una borsa Gucci con sconto 75%. Evviva!!!! Questo è quello che avrei voluto scrivervi invece sarà un anno di castità, manco foste delle suore di clausura. Gli Astri consigliano: chi fa da sé fa per tre. VERGINE Un anno dominato dall’eterna lotta della ragione contro il sentimento: il 2013 sarà l’anno dei grandi bilanci. Sarete super razionali ancora più del solito, quando invece dovreste lasciarvi andare totalmente, ancora di più dell’effetto del Peyote su una mente hippy negli anni 70. Osate e siate liberi e senza pudore, vivete al massimo senza pensare alle conseguenze! Il mondo ha bisogno di bambini e anche di giovani donne discinte. Già c’è la crisi, vogliamo lesinare anche sulle zozzerie?

acura di inelli elizabeth

oroscopo

BILANCIA Vi ho già detto cosa fare, ma voi non mi ascoltate mai. Nel 2013 sarete ancora più zucconi quindi fate un po’ quello che volete. Baci SCORPIONE Voi siete un segno che deve essere stimolato, sedotto, dovete essere accattivati da un progetto per farlo vostro. Non fate niente senza uno scopo, vedete negli altri come se fossero trasparenti e possedete un’abilità nel convincere che ha dello stupefacente. Il 2013 saprà di certo accontentarvi, ma voi non esagerate: siete splendidi, ma gli altri non devono avere sentore che spesso siete anche un po’ manipolatori altrimenti ne prenderete davvero un sacco. SAGITTARIO Urano e Giove vi invitano a rompere con i vecchi schemi. Avete un concerto di pianeti che vi spronano a rivoluzione vera, ma anche se è arrivato il momento di dare una svolta alla vostra vita, state attenti a non compiere errori di valutazione. Giove truffaldino rompe le scatole fino a Settembre, ma voi gli darete una bella spinta nel deretano e lo confinerete tra i perdenti. Non date troppo peso alla malinconia, cercate di essere postivi e solari più che mai!!! Favoriti i viaggi e le imprese artistiche. CAPRICORNO Dopo le tensioni e le difficoltà degli ultimi anni, ora potete respirare e godervi i frutti della vostra intensa attività di contadini, che è stata davvero faticosa perché sappiamo entrambi che a. non avete pollice verde b. vi fa schifo zappare e sporcarvi di fango. Il 2013 metterà a posto tutti i tasselli della vostra vita e finalmente comprerete un bel trattore che faticherà al posto vostro. Comprate anche un bel cappello e gli occhiali da sole perché avrete tanto tempo libero da dedicare a voi stessi. ACQUARIO E’ il coraggio, la vostra qualità vincente per l’anno alle porte. Non frenatevi più e dedicate ad ogni impresa a cuor leggero, sarete protetti dalle stelle. Anche in amore siete privilegiati e protetti da Marte e non avrete bisogno di manifestare gelosie per ottenere ciò che volete. Siate però molto attenti perché la vostra grandiosità rischia di trasformarsi in una terribile arroganza senza che voi ve en rendiate conto e in tal caso finireste a combattere contro le belve nell’arena di Roma. E da buoni Cristiani, sapete che non c’è proprio via di scampo! PESCI Noia, noia, noiosissima noia! Questa sarà l’unico problema del 2013. Per reagire alla monotonia vita quotidiana, che sentite in modo prorompente, fate una follia. Il vostro umore potrebbe giovarne assai e tutta la vostra sfera emozionale trarne beneficio. Ma voi siete pazzi e sconvolti quindi mi fate anche un po’ di paura. Quindi questa follia non fatela il venerdì sera dopo 8 cuba grazie. In campo lavorativo, tagliate col passato e buttatevi sul futuro, organizzando nel migliore dei modi il momento presente.

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DAMIAN

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Foto by Sergio Andretti


Ciao Damian ti scrivo da Lodi, la cosa è assai surreale, pensare che 10 anni fa camminavamo insieme per le vie di questa città pieni di sogni e speranze, abbiamo vissuto tanti momenti insieme e pensare di ritrovarmi qui ad intervistarti dopo tutti questi anni mi rende molto felice. Io sono al posto di prima mentre tu sei proiettato avanti anni luce da me, ma finalmente ci ritroviamo! Quando ti ho conosciuto se non ricordo era il 2001, e da quel giorno ne hai fata di strada, nato e cresciuto a Ferno in un paesino in provincia di Varese, adiacente praticamente in similitudine all’Aereporto di Malpensa, tra campagna e aerei, a Dj e creatore della serata piu’ bella e particolare di Milano come Cockette. Ora sei un grande artista, mi fa strano intervistarti, con tutto il rispetto che provo per le persone che umilmente e nel modo più sincero e leale crescono artiscamente e umanamente. Come stai e cosa fai ora? Sto bene, attualmente come credo il 90% della mia generazione sto cercando un lavoro per sopravvivere. Sei stato Fashion Director del surreale forse più realistico di tutte le testate SLURP MAGAZINE, hai collaborato come stylist per riviste come NEO2 e HERO... raccontami tutto! :) Slurp è stato un progetto nato con l’esplosione di magazine che ereditavano un approccio legato al mondo delle fanzine. Slurp ha rilanciato un certo iperrealismo fotografico e il ritorno di vecchi “canoni” di bellezza maschile attraverso la fotografia in bianco e nero. Progetto forse troppo ambizioso per il panorama editoriale che vuole sempre più prodotto e meno contenuti. Tutte le altre riviste sono stato puro lavoro, poche volte mi sono sentito realmente creativo al di fuori di Slurp. Parlami della vita milanese notturna, tutti escono da casa di notte! Come si vive a Milano’ Come vivi la notte tu? Organizzando serate spesso la notte amo frequentare altre serate ma avendo pochi giorni a disposizione preferisco sempre più spesso partecipare a serate di stampo “eterosessuale”dove la scelta artistica rispecchia i miei gusti ed esigenze. Oltre alla moda, dove hai dato maestria di saperne molto, nella musica come ti gestisci, come ti organizzi? Parlami delle tue serate! Quando non suono o organizzo una serata il mio tempo lo passo facendo “ricerca”. spesso i canali sono mixcloud, souncloud e il buon vecchio myspace che per quanto passato di moda regala ancora nuovi talenti. Questo per quanto riguarda cockette e la mia attività di dj Rockette o Fritto Disco scatenano invece ricerca per ciò che riguarda la musica a 360° da inizio anni 50 fino ad oggi, youtube è sicuramente la fonte migliore. La moda ora non ha più il mio interesse. Parliamo un po’ di Cockette ormai appuntamento fisso ogni mese nel locale Italiano più famoso in Europa, IL PLASTIC! Come e quando e ti chiederei anche il perche?! Tutto nasce e? Cockette ha appena festeggiato i suoi quattro anni di attività e da circa due anni, una volta al mese Plastic è la nostra casa. In realtà è stato molto facile arrivare al plastic e ancora oggi non conosco bene il motivo ma è successo. Cockette è in continua evoluzione, così come il pubblico che segue la serata e in questi ultimi anni stiamo avvertendo il primo cambio generazionale. Il primo pubblico arrivava da anni di noiosi party bear dove nessuno ha mai azzardato musicalmnte a qualcosa di diverso. Con noi ha trovato un posto dove trovare tutto ciò! Ma la cultura bear/gay è molto abitudinaria dunque c’è stata una selezione naturale che a un certo punto ha scisso la clientela. Ora sono sicuro che il 70% del nostro pubblico frequenta cockette perché ama la musica e si sente a casa. La nuova clientela ha una formazione musicale più ricca e sicuramente più aperta a un pubblico misto.La cosa più bella e sentir dire “ lui è un tipo cockette” Tutto nasce e si trasforma, così sicuramente cockette diventerà qualcos’altro. Sei un ragazzo talentuoso e molto creativo ma so’ che sia nella musica come nella moda ci sono sempre dei grossi problemi ad emergere, mi sbaglio? Credo che il problema sia sicuramente la struttura lavorativa Italiana, dove ancora oggi basta avere tre cognomi per ritrovarti una scrivania all’interno di una redazione. Tutto questo sarà in breve spazzato via dai nuovi media e la carta stampata sarà in mano solo ai colossi.Il web rimarrà un grosso universo libero. come può un giovane creativo trovare uno spazio in così tanta velocità di informazioni e blogger annoiate che giocano con le carte di credito di papà? Essere geniali. Pensi mai di voler mollare tutto e cambiare radicalmente la tua vita? Sì spesso e sicuramente prima o poi dedicherò il mio tempo solo a ciò che veramente mi fa star bene. Nella serata di Cockette mi racconti cosa succede? Cockette non ha una struttura anni 90 con cubiste o sigle d’apertura. é molto semplice: musica! a cockette si balla e si urla Che musica mettete? Spaziamo dalla techno berlinese alla house chicago. Spesso ripeschiamo grandi classici anni 80/90 all’interno del set e la gente impazzisce! Mi fai una playlist da scaricare! Aiuto non si puo’..ma si puo’!! http://www.mixcloud.com/damiancockette/funny-november/ ( trovi tutti i titoli ) Il Plastic è un locale dove negli anni 70-80 ci andava da David Bowie a Debby Harry da Stefano Gabbana a Donatella Versace...riesci a dirmi cosa vedi dalla console? Vedo operai, stilisti, studenti, artisti, dj, star e starlette. Cosa pensi di te stesso? Che devo imparare ancora molto e la curiosità e il sarcasmo mi salveranno dalla vecchiaia. Quali sono gli errori che hai commesso che hai superato e che non faresti? Sicuramente sarei più istintivo, ritornerei a dipingere e a produrre musica. Io ho sbagliato spesso a fidarmi ma allo stesso tempo fidarmi e sbagliare mi ha fatto crescere molto e in fretta. Sei volato a Londra per le serate Cockette, mi racconti il tuo viaggio differenze e soffisfazione in una città che è totalmente diversa da Milano? Londra in realtà è sempre molto più simile a milano per contenuti, cambia l’approccio al club. Un Londinese esce di casa e dice “questa sera mi diverto” un Milanese esce di casa e dice “speriamo che questa sera non mi annoi” La globalizzazione non ha importato solo H&M per sfortuna. Cosa ti stimola e da dove prendi ispirazione sia artisticamente che musicalmente? Banalmente un tempo ti avrei detto “dalla strada”, ma la strada non si vive più realmente. Non vedo più gente stravagante come accadeva fino a 10 anni fa e sopratutto la strada non è più il palcoscenico. Musicalmente trovo ispirazione in tutto ciò che ascolto che per fortuna non si limita a un genere ma a svariati. Ciò che non mi piace lo analizzo e cerco di trovare qualcosa che possa diventare mio per poterlo manipolare e renderlo compatibile col mio dna. Io a volte di notte ti penso e mi chiedo cosa tu stia facendo...mi chiedo...sei felice? sono più sereno, e sicuramente di notte sveglio! Mi descrivi quello che vedi dalla tua finestra e soprattutto cosa pensi quando ti soffermi a guardare? Il recupero industriale della milano periferica che cerca di combattere la crisi costruendo case che mai nessuno comprerà. Quindi guardo più in la e nei giorni dove il cielo è sereno osservo le montagne e penso che un giorno vorrò vedere solo mare. Quali sono i tuoi progetti futuri, starai a Milano o volerai via...? Voglio al più presto terminare il mio disco, continuare a crescere come dj e promoter . Mi sono dato poco tempo, dopo di che penso che andrò a Londra. Città che amo e che penso possa diventare la mia casa per un periodo più o meno lungo. Grazie Damian, a presto! DAMIAN a cura di Matteo Polli


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ITALIAN

Un Laboratorio e un’ artista/”apprendista” che mi accoglie insieme a Vanni. Mi sento catapultato nella torre con mago merlino. Tanto più che qui le donne vestono abiti d’altri tempi e baciano i rospi.

Artisti nuovi

VANNI CUOGHI

2 ore con Vanni Cuoghi e la realtà si trasforma piano piano, come piano piano lui si mette a suo agio, nonostante l’ospite sia io. La pittura di V. Cuoghi è come lui; in punta di piedi, con una timidezza strana e intrigante, ti passa vicino per strada, non ti fa voltare e fischiare come faresti con una diva di playboy ma, dopo 30 secondi ti volti e TAC! Finita! Conquistato! E’ una fanciulla che sa di zucchero filato ed è anche un principe azzurro con la faccia da stronzetto. Ed ecco che Vanni allora mi mostra una pittura senza pudore e che gioca con i doppi sensi muovendoci la pancia. Vanni Cuoghi ha un’ arte che sa di proibito come una gonna bianca svolazzante di una ragazza acqua e sapone. Godetevelo nelle Video Intervista su www.progetto-9.com


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La mia pittura fa i conti con la realtĂ


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SIKITIKIS “LE BELLE COSE” (Infecta Dischi) Il quartetto cagliaritano -miglior band al MEI nel 2005, nel 2008 in top ten nella INDIE MUSIC LIKE di Isoradio– torna con il suo mix di rock’n’roll, elettronica e melodia italiana. Il nuovo lavoro è in free download su rockit.it dal 19 novembre e da dicembre in distribuzione fisica su www.sikitikis.com ADRIANO MODICA “LA SEDIA” (Cardio a Dinamo) www.adrianomodica.it Ultimo capitolo della Trilogia dei Materiali, dopo Annanna -album di stoffa- e Il fantasma ha paura -album di pietra-, questo “album di legno” racconta con una raffinatezza cantautorale tutta vintage, l’impostanza di ricordare per affrontare il presente con consapevolezza nuova... LE PISTOLE ALLA TEMPIA “LA GUERRA DEGLI ELEFANTI” (Lactobacillus/Infecta) www.facebook.com/lepistoleallatempia Hard-rock pesante, ballate acustiche e world music per schierarsi contro i potenti che calpestano ogni giorno la dignità dei più deboli. Prodotto da Max Carinelli (I Cosi, Pan del Diavolo), mix e mastering di Manuel Fusaroli (Zen Circus, Tre allegri ragazzi morti). LEBOWSKI & NICO “PROPAGANDA” (BloodySound Fucktory) www.bloodysoundfucktory.com/lebowskienico L’incontro tra i 4 Lebowski e Nico (Butcher Mind Collapse, Jesus Franco & The Drogas), nel segno di un post-punk /noise abrasivo e pungente con incursioni psichedelico/elettroniche, è stato registrato e mixato a “La Sauna” (VA) da Giulio Ragno Favero (Il Teatro degli Orrori). GIOVANNI MARTON “OGNI SGUARDO NON È PERSO” (Seahorse Recordings) http://www.giovannimarton.com Un concept-album che suona new-wave, acustico e glam come solo i cantautori d’oltreoceano. 14 brani che declinano il tema degli sguardi: collegamenti ipersensoriali fra le persone, talvolta complessi come buchi neri... Con la partecipazione di Lele Battista e Fabio Cinti. SATTA, MARCOTULLI, RABBIA, MATTIOLI “SEMETIPSUM 2012” (Rare Noise Records) http://www.semetipsum.com Per il terzo anno, nella cantina di Michele Satta avviene un irripetibile incontro tra musica e vino: il piano di Rita Marcotulli, le percussioni e le elettroniche di Michele Rabbia mettono in musica le suggestioni del Syrah 2009. Concept grafico di Petulia Mattioli.

76 musica/cultura

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SHEL SHAPIRO PRESENTA “UNDICI”. Si intitola “Undici” il nuovo singolo di Shel Shapiro, ed è dedicato ai primi undici articoli della Costituzione italiana. Il tutto per ricordare le fondamenta del nostro Paese, in un momento di crisi di identità e di valori. Shel Shapiro è un artista inglese innamorato dell’Italia, convinto che si possano ancora cambiare le cose. Ecco quanto ha dichiarato: “Ritengo che sia importante che venga ribadito, da uno come me, non più ragazzino, straniero, diventato Italiano, l’importanza della Costituzione Italiana in questo preciso momento, in cui sembra che il popolo non abbia più voce in capitolo”. Il brano sarà disponibile dal 12 dicembre in tutti i negozi digitali, e sarà accompagnato da un video diretto dal grande regista Marco Risi.

MARILLION: DOPPIO APPUNTAMENTO INEDITO IN ITALIA Martedì 22 e mercoledì 23 gennaio all’Alcatraz di Milano, va in scena un doppio appuntamento live con i leggendari Marillion, gruppo britannico che dal 1978 rappresenta una delle principali icone del prog a livello mondiale. I Marillion propongono un concerto diviso in due serate consecutive, dalla scaletta e dall’atmosfera completamente diverse, per offrire ai fan italiani l’unica ed imperdibile occasione (si tratta infatti dell’unica data italiana) di ampliare l’esperienza live e l’ascolto del ricco repertorio della band. Info e prevendite su www.blueskypromotion.it

TRE ALLEGRI RAGAZZI MORTI: IL GIARDINO DEI FANTASMI Esce venerdì 7 dicembre il nuovo disco dei Tre Allegri Ragazzi Morti, il settimo album nella carriera della band, di fatto uno dei gruppi-simbolo della musica indipendente italiana. Undici nuove canzoni che vanno ad arricchire il viaggio dentro la musica della band veneta. Dopo le recenti sperimentazioni dub e reggae, questo disco è definito folk, o etnico, dai ragazzi morti stessi. Dopo la presentazione ufficiale, che avverrà sabato 8 dicembre all’interno del festival “La Tempesta al Rivolta” (a Marghera), la band approderà in Lombardia il 13 dicembre, per un concerto al Magnolia.

IL TEATRO DEGLI ORRORI “DAL VIVO” Dopo il recente successo del disco “Il Mondo Nuovo” (finalista al Premio Tenco, in classifica FIMI per oltre un mese), la noise band veneta de Il Teatro degli Orrori ha deciso di immortalare alcuni passaggi del fortunatissimo tour estivo. Nasce così il disco “Dal vivo”, circa 80 minuti di musica con tutta la carica live dei migliori brani di Capovilla & soci, più un inedito, dal titolo “Rivolta”. Il disco è distribuito solo in allegato al mensile musicale XL di fine novembre.




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