RASSEGNA STAMPA DEL 15 APRILE 2019

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LUNEDÌ 15 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

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REGIONE

Super sussidio/ La graduatoria delle regioni CROMASIA

“No grazie” al reddito di cittadinanza Da Belluno e Treviso pochissime richieste Penultima e terzultima in Italia, le altre province venete a ruota Maniero (M5S): «È perché da noi la gente quasi si vergogna»

Nicola Brillo VENEZIA. Il reddito di cittadi-

nanza non sfonda (per ora) in Veneto. Secondo la classifica per provincia, se escludiamo l’inarrivabile Bolzano (solo 0,67 domande su mille abitanti), troviamo al penultimo posto a livello nazionale la provincia di Belluno (3,40 domande), una posizione più su quella di Treviso (4,36). Tra gli ultimi 10 posti in Italia per richieste anche Vicenza con 5,11, poco fuori la top ten Padova (5,85), Verona (5,89) e Venezia (6,13). “Peggio” in Veneto fa Rovigo con 8,97 domande. VENETO PENULTIMO

Al 7 aprile scorso sono state 27.248 le domande presentate dai residenti in Veneto per accedere al Reddito di cittadinanza. Nello specifico sono state 15.369 donne e 11.879 uomini a fare richiesta attraverso gli uffici postali o i Caf. Tanto che la Regione risulta al penultimo posto a livello nazionale, davanti al solo Trentino-Alto Adige. La misura di aiuto, formazione e inserimento nel mondo del lavoro ha raccolto nelle regioni del Centro-Nord una percentuale del 44,5% delle richieste (359.106 su 806.878 totali). A maggio inizieranno dunque ad essere erogati i primi contributi: ogni beneficiario del Rdc riceverà fino ad massimo di 780 euro al mese per integrare il reddito familiare. I Caf dei sindacati sono in prima linea nel fornire infor-

mazioni e raccogliere le domande del RdC, dopo aver fatto una scrematura di chi ha i requisiti. La Cgil ha presentato fino ad oggi circa 7.000 domande di Rdc in Veneto, una domanda su tre era di un pensionato (che ha diritto di chiedere alla pensione di cittadinanza). «Abbiamo riscontrato che in tutta la regione la maggior parte delle domande arriva dai capoluoghi di provincia oppure grandi comuni – spiega Christian Ferrari, segretario Cgil Veneto - mentre nei piccoli comuni i numeri sono prossimi allo zero. Noi ci siamo attivati con una campagna di informazione, ma forse non tutti sono ancora consapevoli e per alcuni c'è anche imbarazzo». C’è poi chi preferisce, perché l’integrazione sarebbe bassa, non attivare l’iter burocratico. ITALIANI E STRANIERI

In Veneto se la parte pensionistica o reddituale potrebbe consentire l’accesso alla Rdc, molto spesso è quella patrimoniale-immobiliare a far eccedere il limite (e dunque non consentire la domanda).«“Anche se molti si aspettavano un grande afflusso, questo non c’è stato: i numeri dimostrano che in Veneto non c’è la necessità riscontrata in altre zone dell’Italia - dichiara Valerio Franceschini, il presidente del Caf Uil Area vasta (Ve-Pd-Ro-Tv-Bl) –. I paletti posti dalla legge non consentono infatti a molti di fare domanda. Le richieste arrivano ai nostri Caf da cittadini italiani e stranieri residenti in Vene-

Capolista nel Nord-Est: oggi il voto degli iscritti

Il M5s candida Pignedoli giornalista anti ’ndrangheta LE CANDIDATURE

L

a giornalista reggiana Sabrina Pignedoli è la candidata del M5s proposta dal leader pentastellato Luigi Di Maio ai militanti in vista delle elezioni europee del 26 maggio. Proprio oggi gli iscritti M5s abilitati a votare sulla Piattaforma Rousseau possono partecipare alle votazioni per il terzo

Sabrina Pignedoli

to: abbiamo ancora prenotazioni per centinaia di appuntamenti, che ultimeremo nelle prossime settimane». In Veneto sono quasi 100.000 le persone coinvolte nel provvedimento, tenendo presente il nucleo familiare. Soddisfazione è stata espressa da parte del Movimento 5 Stelle, che si batte per questa misura dal 2011. Il beneficio viene erogato tramite card, così i beneficiari del RdC non potranno spendere le somme in giochi d'azzardo, slot machine-vlt-scommesse. «I dati sull’affluenza dell’Inps dimostrano che anche in un territorio tradizionalmente con alta occupazione come quello Veneto servivano misure come questa, in grado sia di rilanciare l’occupazione e la formazione sia di contrastare la povertà e le diseguaglianze sociali, aiutando l'economia reale - spiega il deputato grillino veneziano Alvise Maniero, ex sindaco di Mira -. Molti nostri concittadini veneti provano, notoriamente, quasi un senso di vergogna a rivolgersi allo Stato per aiuto: è della nostra cultura, ma non deve essere così. La crisi e le dissennate politiche di austerità europee appoggiate dal Pd hanno colpito duramente persino un territorio robusto come il nostro. E reagire non deve essere un imbarazzo, deve invece essere la nostra strada». DISTRIBUZIONE REGIONALE

La distribuzione regionale in termini assoluti vede la Campania e la Sicilia ai primi due

turno in vista delle elezioni per l’assemblea comunitaria di Strasburgo: in questa terza fase di voto gli iscritti dovranno esprimersi per confermare o non confermare i cinque nomi proposti dal capo politico pentastellato Luigi Di Maio come capilista nelle diverse circoscrizioni. Il voto viene aperto stamattina dalle 10 fino alle 19 e i nomi proposti sono quelli, nelle circoscrizioni diverse dal Nord-Est, di Mariangela Danzì per la circoscrizione Nord-Occidentale, di Daniela Rondinelli al Centro, di Chiara Maria Gemma al Sud e di Alessandra Todde per le Isole. La scelta dei ddirigenti pentastellati è stata quindi quella

IN CIFRE Richiedenti reddito cittadinanza ogni mille abitanti (al 7 aprile 2019) Belluno

3,40

Vicenza

5,11

Treviso

4,36

Verona

Padova

5,89

5,85

Rovigo

Venezia

8,97

6,13

TOTALE DOMANDE

FEMMINE

MASCHI

137.206 128.809 73.861 71.535 71.310 56.871 45.876 38.276 35.653 32.502 27.248 19.110 15.946 14.699 9.905 9.854 9.200 5.221 2.765 1.031

73.558 65.270 41.661 38.214 39.255 28.518 25.467 18.963 20.402 18.448 15.369 10.350 9.047 8.378 5.462 5.125 5.207 2.581 1.435 560

63.648 63.539 32.200 33.321 32.055 28.383 20.409 19.313 15.251 14.054 11.879 8.760 6.899 6.321 4.443 4.729 3.993 2.640 1.330 471

Campania Sicilia Lazio Puglia Lombardia Calabria Piemonte Sardegna Toscana Emilia Romagna Veneto Abruzzo Liguria Marche Friuli Venezia Giulia Basilicata Umbria Molise Trentino Alto Adige Valle d’Aosta

posti che raccolgono insieme il 32% delle domande (137.206 la Campania e 128.809 la Sicilia), al terzo il Lazio con 73.861 richieste, al quarto la Puglia con 71.535, al quinto la Lombardia con 71.310. Per quanto riguarda le province in testa troviamo Napoli con 78.803 domande, seguita da Roma che ne raccoglie 50.840. All'ultimo posto si colloca Bolzano con 356 domande. Con riferimento all'età dei richiedenti, la percentuale maggiore è nella fascia tra 45 e 67 anni con poco più del 61%, seguiti da chi ha un'età tra i 25 e i 40 anni (23%). Il resto è distribuito tra gli ultra 67enni (13%) e poco più del 3% tra i minori di 25 anni. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

di proporre come candidate tutte capoliste donne. Per quanto riguarda Sabrina Pignedoli, si tratta di una cronista molto impegnata sul fronte delle mafie al Nord. «Le mie inchieste contro la ‘ndrangheta hanno convinto Di Maio a candidarmi», ha detto la Pignedoli in un’intervista al quotidiano La Stampa. Da redattrice all’edizione reggiana de Il Resto del Carlino, ha seguito in prima linea l’operazione Aemilia – sfociata poi nell’omonimo maxi processo – tanto da scrivere anche un libro a riguardo (Operazione Aemilia, ed. Imprimatur). In seguito, è anche diventata consulente della commissione antimafia. —

Maschi

Femmine

373.608 433.270

TOTALE DOMANDE

806.878 fonte Ministero del Lavoro

chi può richiedere il beneficio

I requisiti: Isee inferiore a 9.360 euro e case di proprietà per meno di 30 mila Il Reddito di cittadinanza è una misura introdotta dal governo Conte. Occorre essere cittadino italiano o europeo o lungo soggiornante e risiedere in Italia da almeno 10 anni, di cui gli ultimi due in via continuativa. Avere un Isee aggiornato inferiore a 9.360 euro annui. Possedere un patrimonio immobiliare, diverso dalla prima casa di abitazione, non superiore a 30.000 euro. Avere un patrimonio finanziario non superiore a

6.000 euro che può essere incrementato e un reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui moltiplicato per la scala di equivalenza. La soglia del reddito è elevata a 9.360 euro nei casi in cui il nucleo familiare sia in affitto. La domanda si può presentare in qualsiasi momento (prima si fa meglio è) online, presso gli uffici postali e i Caf gratuitamente. Misura analoga è prevista per gli over 67: la pensione di cittadinanza.

grave intimidazione a rosà

Tagliate gomme dell’auto a una troupe della Rai VENEZIA. Tagliate le gomme dell'auto di una troupe della Rai del Veneto che, ieri mattina, stava svolgendo un servizio a Rosà. Il giornalista Matteo Mohorovicich e un operatore stavano documentando, assieme ad alcuni componenti di un comitato cittadino, l'inquinamento da idrocarburi e cromo esavalente in un ruscello. Il giornalista e l'operatore hanno ripreso l'area e il torrente Lacis e al rientro, un quarto d'ora dopo, hanno trovato la

vettura di servizio con le quattro gomme tagliate. Il fatto è stato denunciato ai carabinieri. Sulla vicenda il Cdr della Tgr Veneto, l'Usigrai e il Sindacato Giornalisti del Veneto hanno diffuso una nota nella quale si sottolinea che «gli atti di vandalismo e le intimidazioni non fermeranno il diritto di cronaca». Solidarietà fra gli altri anche dal governatore Zaia e dai componenti del Movimento 5 Stelle della Commissione di Vigilanza Rai.


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ATTUALITÀ

LUNEDÌ 15 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

I nodi della maggioranza

Tria: «Dico no a flat tax e patrimoniale Aumenterei l’Iva ma ho tutti contro» Il ministro conferma: «Non ci sarà una manovra correttiva». Resta il problema di far tornare i conti a settembre

Alessandro Barbera ROMA. Niente manovra correttiva, niente patrimoniale, nessun aumento dell’Iva. O meglio: Giovanni Tria sarebbe favorevole ad aumentarla, ma ammette di essere membro di un governo che non gli permetterà di farlo. In sostanza dice no anche alla tassa piatta che invoca Matteo Salvini, e lo fa con le stesse parole del Movimento Cinque Stelle: «occorre mantenere la progressività delle imposte, come c’è scritto nella Costituzione». Il ministro del Tesoro è di passaggio a New York dopo il vertice del Fondo monetario. Collegato con Mezz’ora in più su Rai Tre spiega di essere favorevole a una riforma in quella direzione, anzi di «averne scritto a favore» prima di diventare ministro. Ma ammette che fra ridurre le tasse e un’aliquota uguale per tutti ce ne passa: «Si può immaginare un’area di reddito che non viene tassata se il livello è molto basso», un’area esiste già per i redditi inferiori agli ottomila euro. Poi aggiunge che «occorre ridurre il numero delle aliquote in modo progressivo», che è cosa ben diversa dalla tassa piatta. In ogni caso l’aliquota unica per tutti i redditi non si può fare: «Per problemi di stabilità finanziaria dovrebbe essere posta a un livello abbastanza elevato». I CONTI NON TORNANO

Quel che Tria non spiega invece è come faranno tornare i conti alla fine dell’anno. La Ragioneria ha certificato un aumento delle spese nel triennio per 133 miliardi di euro, 95 dei quali solo per le voci «lavoro e pensioni».

Tria dice «che le risorse non sono così limitate» e si chiede – quasi fosse ancora un commentatore del Foglio – «se c’è la possibilità di rivedere più o meno profondamente la spesa pubblica». Uno degli allegati al Documento di finanza pubblica conferma l’impegno a otto miliardi di risparmi entro il 2021, ma certifica anche di aver già fallito gli obiettivi di quest’anno per un miliardo. Il ministro garantisce che «non ci sarà nessuna manovra correttiva e nemmeno l’introduzione di una

gi sono coperti con aumenti di quell’imposta: per 23 miliardi nel 2020, poco meno di 29 il successivo. Se non aumenterà l’Iva, cosa farà il governo? Andrà allo scontro con l’Europa? Non solo: Tria ammette che le ultime misure approvate dal governo avranno «un impatto positivo ma limitato» sul già bassissimo tasso di crescita di quest’anno. Ammette che l’Italia corre il rischio di non centrare nemmeno lo 0,2 per cento: tutto dipenderà da «un secondo semestre sostenuto». IL NODO DEL DEFICIT

I dubbi del titolare dell’Economia: «Tassa sui patrimoni? Avrebbe effetti distruttivi» Prevista un’impennata delle spese nel triennio per 133 miliardi di euro, 95 per lavoro e pensioni patrimoniale: «Il rischio non c’è, e io personalmente e concettualmente sono molto contrario perché avrebbe un impatto distruttivo su crescita e consumi». Cosa diversa sarebbe l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto. Anche qui Tria spiega di avere un’opinione accademica diversa dalla sua maggioranza, «ma non posso confonderla. Io sono per lo spostamento dell’imposizione sui consumi piuttosto che sui redditi perché lo considero più favorevole alla crescita». Eppure il Documento di economia e finanza e la Finanziaria in vigore scrivono che circa la metà dei 133 miliardi di maggiori spese del triennio 2019-2021 og-

Niente manovra correttiva, niente patrimoniale, nessun aumento dell’Iva. Resta solo la strada del deficit, a questo punto ben oltre il 2,4 per cento programmato nel Documento di economia e finanza. Assumendo un tasso di crescita pari a quello programmato, se il governo deciderà di fermare gli aumenti Iva significherà un aumento del disavanzo per più di un punto percentuale, dunque ben oltre il tre per cento fissato come limite invalicabile da Maastricht. IL VETO DELL’EUROPA

Salvini e Di Maio sperano nell’indulgenza della nuova Commissione europea, ma è difficile immaginare che quella Commissione, per quanto attenta al nuovo corso populista, si dimentichi dell’esistenza delle regole. Più facile immaginare uno scontro frontale che probabilmente farebbe ripartire il valzer dello spread sul debito sovrano. A quel punto qualcuno dovrà far tornare i conti. Resta solo da capire se sarà ancora l’attuale governo. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Il ministro Giovanni Tria insieme al presidente del Consiglio Giuseppe Conte

FRANCESCO JORI

IL COMMENTO

Se il governo risponde al Veneto con un “aspetta e spera”

A

spetta e spera. Al Veneto in attesa di risposte chiare e soprattutto di fatti concreti su temi di assoluto rilievo, il governo gialloverde risponde con questo vecchio refrain, che vorrebbe essere consolatorio ma risulta sconfortante. Prendiamo tre esempi tra i più significativi, cominciando con la madre di tutte le battaglie: l’autonomia. Dal dopo-referendum dell’ottobre 2017, è tutto un garantire che

“l’ora s’avvicina”; puntualmente seguito da un sistematico rinvio. Si doveva stappare prosecco a Natale 2018, poi a febbraio 2019, poi a inizio primavera; le bottiglie sono rimaste in frigo, mentre Salvini ha appena assicurato che “il cammino inizierà prima del voto europeo”. Ma è già scontato che si rimarrà fermi almeno fino a dopo; e chi vivrà vedrà, mentre lo stesso Zaia corregge il trionfale “è fatta all’80 per cento” con un più prudente “prima o poi”. E

dall’aria che tira, sarà più poi che prima. Nel frattempo, c’è chi si è preso la briga di fare il conto delle riunioni romane per le intese preliminari: 85! Comunque non ancora sufficienti, visto che sulle intese prevalgono i dissensi. Secondo caso di scuola: i rimborsi ai risparmiatori ridotti in mutande dalle due banche venete. Ormai da mesi, non passa giorno senza che qualche più o meno autorevole membro del governo non elargisca la solenne dichiara-

zione che i soldi sono in dirittura d’arrivo. Puntualmente, il giorno dopo escono una smentita, un correttivo, un arrivederci a domani, massimo doman l’altro. Ma la cambiale rimane inchiodata a un fantomatico “pagherò”; quanto ai truffati, in mutande rimangono. Terzo esempio, la Tav: dopo decenni di manfrine l’ex alta velocità declassata ad alta incapacità sta per entrare in Veneto; e ancor prima che si metta mano ai cantieri esplodono i contrasti, i distinguo,

le polemiche. Se e quando partiranno i treni, per l’economia regionale sarà comunque un ritardo tale da far impallidire quelli proverbiali delle Ferrovie dello Stato. C’è un evidente legame, fra queste tre vicende: la contrapposizione seriale tra due partiti che stanno insieme al governo non da alleati ma da avversari, ciascuno intento a bloccare l’altro sui progetti che gli stanno a cuore. Per di più, su entrambi i fronti, i principali esponenti ma anche i perso-

naggi minori sono più impegnati a esternare che a realizzare, interpretando la politica come l’arte non del fare ma del proclamare, nel chiaro intento di catturare consensi elettorali. Che peraltro non mancano, né in Italia né in Veneto, come segnalano i sondaggi: il che sembra suggerire che il refrain dell’”aspetta e spera…” basta e avanza a quote consistenti di elettori. “…Che già l’ora s’avvicina”, continuava la nota canzone del vituperato ventennio. Un secolo dopo, sarà forse il caso di ritoccare il testo, sostituendolo con un malinconico “s’allontana”. Ma se a chi vota va bene così…


XIV

LUNEDÌ 15 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

NORDEST ECONOMIA

dal gemellaggio con suzhou nel 1980 a oggi

Il porto di Venezia passo dopo passo rafforza i legami con i partner cinesi Prossima tappa la costruzione delle banchine Alti fondali Musolino: «Noi i soli ad avere un accordo di cooperazione» FRANCESCO FURLAN l viavai di container, la linea oceanica che tocca Venezia una volta al mese, l’intesa con il Porto del Pireo (a guida cinese, con concessione fino al 2052) per implementare i traffici. E soprattutto - in un’operazione i cui contorni però sono ancora tutti da delineare - l’interesse per una banchina alti fondali alla bocca di porto di Malamocco, che potrebbe portare a un investimento cinese di circa 1,3 miliardi euro per la progettazione e la gestione dell’opera. Al di là della Via della Seta, la Cina sta giocando un ruolo sempre più importante nel Porto di Venezia, città che - nel solco del viaggio di Marco Polo, che resta un forte simbolo delle relazioni tra Europa e Cina - ha da sempre coltivano legami particolare con la Cina, a partire dal gemellaggio con la città di Suzhou, firmato nel 1980 e rinnovato l’anno scorso. Legami culturali, rapporti economici. Non a caso, il presidente dell’Autorità portuale, Pino Musolino, ha fatto parte, a fine marzo, della delegazione che ha partecipato alla visita del presidente cinese Xi Jinping, compre-

I

sa la sessione degli incontri bilaterali, per potenziare scambi già esistenti. Ad esempio dallo scorso novembre è stato attivato un servizio “feeder” settimanale che dal porto del Pireo, gestito da Cosco, fa arrivare ai terminal veneziani i container sbarcati dai grandi mercantili nel porto greco, trasferiti da navi più piccole fino a Venezia. Un feeder che fa 1400 teu a settimana quindi oltre 70 mila l’anno. Volumi che però potrebbero presto crescere, alla luce del memorandum firmato a febbraio tra i porti di Venezia e del Pireo. Un accordo rivendicato con orgoglio dal presidente del Porto, Musolino: «L’unico accordo di cooperazione rafforzata firmato dal Pireo nel Mediterraneo, un accordo firmato proprio con il Porto di Venezia». L’intesa firmata con Fu Chengqiu, a capo dell’Autorità Portuale del Pireo, prevede «una cooperazione stabile e reciproca, per sviluppare i rispettivi porti e servizi portuali, supportando politiche di connettività infrastrutturale e servizi portuali. Il memorandum mira anche a migliorare lo scambio di buone pratiche e conoscenze in ambito di gestione portuale nei campi dell’information technology, dell’attrazione

Asse con lo scalo greco del Pireo per stabilire flussi di traffico stabili e reciproci

Il terminal Multi Service del Porto di Venezia

degli investimenti e della comunicazione». Il porto del Pireo è il maggiore scalo della Grecia e del Mediterraneo orientale ed è uno snodo di collegamento ideale tra l’Asia e l’Europa centrale e orientale. È il primo hub per le più grandi navi porta-container in servizio diretto Europa-Far East dopo aver attraversato il Canale di Suez. Dal Pireo le merci raggiungono il resto dell’Europa. La Grecia è il luogo dove la

presenza cinese è maggiore. Nel 2008 i primi investimenti della Cosco (China Ocean Shipping Company) per la gestione di alcune banchine, nel 2016 l’acquisto del 51% della Port Authority del Pireo per 280,5 milioni di euro. Pireo, ma non solo. A Venezia fa tappa anche la linea oceanica (che non scala al Pireo) dalla Cina di Cma Cgm che tocca Venezia una volta alla settimana ed è gestita dal consorzio Ocean Alliance (alleanza di cui fanno parte anche Cosco Shipping della Cina, Evergreen di Taiwan, e Oocl di Hong Kong). Le navi porta container possono raggiungere anche 8.500 Teu e hanno accesso alla banchine di Porto Marghera grazie ai lavori di escavo per l’accesso conclusi la scorsa estate. Il terminal d’arrivo è Vecon: tutti i container sbarcati alimentano il mercato del Nordest mentre quelli in partenza vanno tutti all’estero. Il progetto per le banchine Alti fondali, infine, è una sorta di mini offshore previsto davanti alla bocca di porto di Malamocco, uno dei tre ingressi alla laguna di Venezia. Un progetto che ha sostituito il grande porto off-shore che era stato previsto dal precedente presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, poi chiuso nel cassetto perché ritenuto troppo oneroso e fuori mercato. Costa era riuscito a coinvolgere nell’operazione Cccc che - inserita in un una Ati con 3TI Progetto ed e-Ambiente - era stata incaricata di realizzare il progetto. Ora, anche se l’intervento è stato ridimensionato, la Cccc (China Communication Construction Company) che è nella top 5 dei general contractor mondiali, potrebbe investire fino a 1,3 miliardi di euro per la progettazione e la gestione dell’opera. Lo studio è in corso per definire numero e dimensione degli accosti e fattibilità economico e finanziaria. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

la scheda

Container dal Pireo Lo scorso novembre è stato attivato un servizio “feeder” settimanale che dal porto del Pireo, gestito dalla cinese Cosco, fa arrivare ai terminal veneziani i container sbarcati dai grandi mercantili nel porto greco, trasferiti da navi più piccole fino a Venezia. Un “feeder” che fa 1400 teu a settimana, quindi oltre 70 mila l’anno.

Linea oceanica A Venezia fa tappa anche la linea oceanica (che non fa scalo al Pireo) dalla Cina di Cma Cgm che tocca Venezia una volta alla settimana ed è gestita dal consorzio Ocean Alliance. Le navi porta container possono raggiungere anche 8.500 Teu e hanno accesso alla banchine di Porto Marghera grazie ai lavori di escavo per l’accesso conclusi la scorsa estate. Il terminal d’arrivo è Vecon.

Alti fondali Il progetto per le banchine Alti fondali è una sorta di mini offshore previsto davanti alla bocca di porto di Malamocco, uno dei tre ingressi alla laguna di Venezia. Un progetto che ha sostituito il grande porto off-shore che era stato previsto dal precedente presidente dell’Autorità portuale di Venezia, Paolo Costa, poi chiuso nel cassetto perché ritenuto troppo oneroso e fuori mercato. Ora, anche se l’intervento è stato ridimensionato, la Cccc (China Communication Construction Company) che è nella top 5 dei general contractor mondiali, potrebbe investire fino a 1,3 miliardi per la progettazione e la gestione dell’opera. Lo studio è in corso per definire numero e dimensione degli accosti e fattibilità economico-finanziaria.

Una città di quasi un milione di abitanti che può ritornare al proprio ruolo storico grazie alle proprie infrastrutture materiali e immateriali

La nuova area metropolitana cerniera verso l’Oriente IL COMMENTO

GIULIANO SEGRE ra apparsa una grande festa: accoglienza al presidente Xi Jinping dei corazzieri a cavallo, una numerosissima delegazione cinese, le strade della capitale ripulite, l’estensione normanna a Palermo a segnare che l’Italia è la regina del Mediterraneo, intese istituzionali (19) e commerciali (10) in prima applicazione di un memorandum che non è un accordo, ma pur sempre un progetto per il futuro. Poi il giorno dopo tutto pare sminuirsi: a Parigi un vero e proprio comitato, Macron, Merkel, Juncker, accoglie con familiarità da protagonisti il presidente cinese che scende da

E

una semplice berlina. Là si imposta una comune linea che poi trova riscontro nella ampia “Declaration conjointe” franco-cinese dove si ribadisce l’esclusivo ruolo dell’Unione nella trattativa futura con la Cina. Dunque in Italia di cosa si era parlato? Nell’occasione si ripete (con coscienza politica diffusa) lo schema della seconda metà del Novecento. L’Italia è il Paese delle “piccole” attività e queste vuole e deve sostenere, come cita il memorandum comune, in un «sistema degli investimenti e del commercio libero e aperto» che si conferma nelle 29 intese citate. Proprio perché tante e piccole le attività messe a confronto, singole o di sistema, disegnano un rete di contatti essenziali per la ampia dispersione merceologica e per la varietà degli

attori a conferma di una alta capacità manifatturiera. Tuttavia restringendo la visuale all’ottica di queste pagine, è vero che portiamo a casa poco per il Veneto: il gemellaggio Verona-Hangzhou (una gran bella città sull’acqua) e la possibilità per Venezia - comunque già all’opera per valorizzare nel 2020 i quaranta anni di gemellaggio con la città di Suzhou - di contatto con tutte le città cinesi altrettanto iscritte nel patrimonio dell’umanità. Scotta tuttavia in questo quadro il mancato rapporto con i Paesaggi vitivinicoli cinesi dell’area del Prosecco, mentre invece vi trionfa il comparto piemontese Langhe-Roero. A ben guardare però un recupero viene dallo stesso presidente Xi Jinping quando cita Marco Polo e quando intesta

la politica futura con l’Europa alle Vie della Seta, terrestre e marittima, che si ricongiungono come nel passato proprio a Venezia. A questo ruolo la città non deve candidarsi, lo è per la storia. Anzi oggi può avere un nuovo e inedito spessore locale, ben maggiore degli affollati luoghi marciani, a valere su una promozione giuridica innovativa. Una modifica costituzionale le ha ritagliato un ruolo metropolitano, corretto negli assetti, ma diverso dal pensiero urbanistico corrente per le grandi città: la metropoli veneziana non nasce per espansione urbana, ma per identità nel territorio, un criterio che travalica i confini amministrativi e potrebbe politicamente ricongiungere la città storica agli antichi ambiti territoriali, oggi rappresentati nella Regione veneta e nell’in-

2020 È l’anno in cui il gemellaggio Venezia-Suzhou compirà quarant’anni

Xi Jinping cita Marco Polo: la politica con l’Europa transiterà lungo le Vie della Seta che come nel passato passano per Venezia

tero Nordest. La Venezia Metropoli della Costituzione è una città di quasi un milione di abitanti, che può acquisire il ritmo di una città vera e complessa, orientata ad attrezzarsi come luogo di congiunzione e di indirizzo per quanto vi transiterà, sia materialmente che progettualmente. Porto, aeroporto, autovie, ferrovie, capienza e ospitalità diffuse, università, enti della cultura narrata e prodotta, artigianato e industria di lungo corso, modernità agricola e terziaria ne fanno un luogo complesso, pronto a divenire una “smart city” a 5G, nel senso tecnico dell’espressione, senza perdersi in disagi locali ma valorizzando con questa occasione l’incrocio fra autonomia metropolitana e autonomia regionale.— BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


VI

Provincia

Lunedì 15 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Assume donna incinta «Sei un grande uomo» ` La scelta di Pistollato ga serie di donne che hanno vi-

fa il giro d’Italia: «Mi citano a esempio» MOGLIANO

PRESENTAZIONE ALL’OSTERIA RIGHETTO Da destra Raffaele Baratto, Massimo Candura, Mauro Dal Zilio, Stefania Sartori, Vincenzo Dal Zilio

Lega e civiche con Sartori «Io sulla rotta di Dal Zilio» Consigliera uscente e madre di due figli ` Aeroporto tema caldo dopo il voto: «Qui si è lavorato bene, continueremo» «Il nostro esperto resterà l’ex sindaco» `

QUINTO C’è Stefania Sartori per il post Dal Zilio. È lei, come anticipato dal Gazzettino, la candidata sindaco del centrodestra che correrà alle elezioni del 26 maggio con il sostegno di Lega, Forza Italia e del blocco civico che da sempre accompagna Mauro Dal Zilio, primo cittadino uscente arrivato alla fine del secondo mandato. La lista si chiamerà Stefania Sartori Sindaco e avrà il simbolo del Carroccio e quello della componente civica. La presentazione è andata in scena ieri mattina nella locanda Righetto. Sartori, leghista 54enne, sposata con Roberto Cazziola, 2 figli, impegnata nell’azienda di famiglia “La gerla”, ditta di cereali per l’allevamento, è consigliere di maggioranza e in Provincia con delega alle Pari opportunità.

CONTINUITÀ Si lancia alla conquista dello scranno più alto del municipio nel segno di Dal Zilio, che qualcuno vede come vicesindaco di pectore. Lui si è detto pronto per la delega all’aeroporto. Se il centrodestra riconquisterà il Comune, andrà così. «L’obiettivo è continuare la buona amministrazione di Dal Zilio. Sono orgogliosa di aver lavorato con lui - spiega Sartori, che si è presentata ricordando il suocero, Gianni Cazziola, un’istituzione per Quinto, morto giovedì scorso –. Ho deciso di candidarmi per dare continuità ai progetti: tanti sono stati fatti, tanti sono da sviluppare. Sono determinata a portare avanti questo tipo di amministrazione». In caso di vittoria, la candidata del centrodestra si troverà a dover affrontare temi spinosi come il traffico che paralizza la Noalese e la questione della diffi-

cile convivenza con gli aerei che passano a bassissima quota sopra le case. «Abbiamo già chi si occuperà dell’aeroporto: Mauro Dal Zilio ha gestito bene questa partita per tanti anni – dice Sartori -. Porteremo avanti la battaglia per i nostri cittadini. Ma non perché l’aeroporto non serva e non ci debba essere. Bensì perché rispetti il territorio di Quinto».

IL MODELLO «“C’è chi mi vorrebbe archivia-

ANCHE FORZA ITALIA NEL CENTRODESTRA CHE PUNTA ALLA CONFERMA AL TIMONE DEL MUNICIPIO

re. Ma dovrà mettersi il cuore in pace – precisa Dal Zilio -. Per Quinto l’okay della commissione Via all’ampliamento dello scalo rappresenta una vittoria, pur in una sconfitta più generale: dai 22.911 voli dell’anno scorso si passerà a 20mila». Ieri c’erano anche i candidati sindaci del centrodestra di Paese, Zero Branco e Morgano: Katia Uberti, Elisabetta Bortoletto e Daniele Rostirolla. Assieme ai parlamentari Massimo Candura e Raffaele Baratto, il presidente della Provincia, Stefano Marcon, l’ex sottosegretario Gianpaolo Dozzo e l’assessore regionale Federico Caner. «Dal Zilio ha dimostrato di avere gli attributi in battaglie importanti come quella sugli extracomunitari - gli rende merito quest’ultimo – tanto che alla fine è stato anche ribattezzato come il sindaco ammazza-prefetti». Mauro Favaro

Tre liste in corsa per Lorenzetto ` La candidata sindaco

del centrosinistra trova l’appoggio delle civiche PAESE Una politica e due civiche legate al mondo del volontariato e dell’ambientalismo. Sono tre le liste che sosterranno la corsa verso il municipio di Rosella Lorenzetto, candidata sindaco del centrosinistra. La formazione di natura politica si chiama Paese Democratico. Nel logo, in piccolo, ci sarà anche il simbolo del Pd. I capilista sono stati ufficializzati: Anna Foffani, segretario comunale del partito, e Giovanni Cattarozzi, entrambi consiglieri comunali uscenti. Poi c’è il mondo del volontariato. Quello più vicino a Lorenzetto, già assessore al Sociale nella giunta Mardegan. I candidati provenienti a vario titolo dal terzo settore hanno trovato posto proprio nella civica personale della candidata: Rosella Lorenzetto Sindaco. I capilista sono Alessia Crespan e Lucio Benussi, volontario attivo in diver-

LA SQUADRA Tutti i candidati della lista di Rosella Lorenzetto

se associazioni di Paese, tra cui la Pro Loco. La terza e ultima lista si chiama Ambiente Sostenibile. Il nome dice già tutto. Il centrosinistra punta molto sulla difesa del territorio in un comune che è in cima alla classifica provinciale, se non addirittura regionale, per numero di cave, ex cave e discariche. I capilista sono Gianquinto Mardegan,

medico di famiglia di Paese, e Leonella Grespan, una delle anime del gruppo Petizione cava Campagnole. Questa ultima, in particolare, è stata tra i primi a scendere in strada per puntare il dito sul maxi sequestro di 200mila tonnellate di materiale che non sarebbe stato bonificato stivato negli anni dalla Cosmo Ambiente di Noale nella

cava di proprietà della ditta Canzian in via Vecelli a Padernello, che la giunta Pietrobon puntava a riconvertire parzialmente dando il via libera alla costruzione di una nuova zona industriale da 80mila metri quadrati. «Paese Democratico nasce dall’attività politica del circolo di Paese – spiegano dalla coalizione di centrosinistra – Rosella Lorenzetto Sindaco è la lista dedicata al tema del sociale, della famiglia, al volontariato e all’associazionismo. Ambiente Sostenibile è frutto delle grandi battaglie che i cittadini. con la fatica di migliaia di firme raccolte in questi anni, hanno combattuto per difendere il territorio di Paese. Queste due civiche sono espressione e frutto del percorso partecipato avviato da mesi nelle frazioni insieme ai cittadini». Lorenzetto lo ha ribadito anche venerdì sera a Postioma: «Gli incontri frazionali sono il lievito da cui è nato il nostro programma e, ancor prima, terreno fertile per ricostruire la nostra comunità – tira le fila – un paese non è solamente un posto dove le persone vivono, ma un luogo in cui si creano relazioni». M.F.

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Ha fatto il giro d’Italia la notizia dell’assunzione dell’impiegata 28enne che ha rivelato al proprio datore di lavoro di essere incinta pochi mesi prima della scadenza del contratto a tempo determinato. Nelle ultime ore Riccardo Pistollato, 36enne titolare di AgriCenter, azienda di articoli per il giardinaggio, l’orto e prodotti per l’agricoltura di Mogliano, è stato ricoperto di complimenti e attestati di stima. Uno su tutti: «Sei un grande uomo», gli ha scritto Alessandra Giraldo, trevigiana responsabile di Progetti Educativi, realtà che si occupa di elaborare, sviluppare e svolgere progetti di educazione rivolti ai bambini, ai ragazzi e alle famiglie. Le altre reazioni sono sulla stessa linea.

UN ESEMPIO Il gesto del 36enne è diventato un esempio universale. «Mi hanno chiamato da tutte le parti – rivela l’imprenditore – anche sui social sono stato subissato di commenti. Alcuni, come sempre, sono negativi. Ma la stragrande maggioranza sottolinea la bontà della scelta. E questo è l’importante. Sono contento di aver trasmesso un messaggio positivo con il mio comportamento». Ma c’è anche il rovescio della medaglia. Quanto fatto da Pistollato dovrebbe essere la normalità. Se l’atto viene applaudito come più unico che raro, evidentemente le cose non funzionano normalmente così. A confermarlo, se ce ne fosse bisogno, ci sono pure i commenti sui social network di persone che hanno vissuto esperienze opposte: una lun-

sto spezzarsi il sogno del rinnovo di un contratto a termine, subito dopo aver comunicato ai propri datori di lavoro di essere in dolce attesa. Chissà che il gesto del 36enne non possa contribuire a scardinare questo modo di procedere. Anche perché lui non si è fermato qui.

LA PROMOZIONE Una volta rientrata dalla maternità, nello scorso dicembre, la giovane impiegata si è vista anche aumentare di livello. «Se si dà onestà, si riceve indietro onestà – ha spiegato Pistollato – spesso gli imprenditori vengono dipinti come approfittatori che pensano a fare soldi sulle spalle dei dipendenti. Non è così. Solamente creando una squadra e responsabilizzando i propri collaboratori è possibile lavorare assieme per un obiettivo comune, in modo da stare bene tutti”. «Spero di essere un buon esempio – ha concluso – su queste questioni si sentono spesso brutte notizie. Ma non funziona dappertutto allo stesso modo. Se non si vede il dipendente come un semplice lavoratore fine a sé stesso, è possibile ricevere qualcosa in cambio che consente di creare una vera squadra. Vale nelle piccole e medie imprese, ma, pur a settori, dovrebbe essere lo stesso anche in quelle grandi». (mf)

IMPRENDITORE Riccardo Pistollato

“Usato sicuro” per Ministeri «Ricandido tutti gli uscenti» CIMADOLMO La squadra che in questi 5 anni ha sostenuto il sindaco Giovanni Ministeri si ripresenta compatta, con lui, alle amministrative del 26 maggio. Lo ha confermato lo stesso Ministeri , ieri in piazza Martiri, annunciando che scenderà in campo. Così gli attuali consiglieri Chiara Lovat, Andrea Mina, Rossano Cadamuro, Francesco Truccolo, Marianna Casonato, Monica Citron saranno nella lista Lega-Ministeri sindaco. «Ci saranno anche delle persone nuove - ha aggiunto Ministeri -. C’è bisogno di competenze specifiche visti tutti i programmi che abbiamo intenzione di sviluppare». Il sindaco uscente, se sarà riconfermato, punta a portare nelle casse comunali le risorse che arrivano dai fondi europei. «Il lavoro da fare è tanto dice -. Penso alla nuova scuola

materna che verrà realizzata a fianco delle aule tecniche che sono appena state potenziate con la riconversione della vecchia scuola media. Sarà il primo asilo del suo genere in Europa. Dove i bambini potranno apprendere l’inglese e il tedesco fin da piccolissimi, usufruendo dei laboratori contigui. Tutto ciò senza togliere nulla all’asilo di San Michele». Fra i presenti c’era Sonia Brescacin, consigliere regionale, che si è soffermata in particolare sulla nuova sala operativa della Polizia Locale inaugurata pochi mesi fa. «Una centrale che non ha nulla di invidiare a quella di una grande città. Questa sala - ha concluso Brescacin - è la testimonianza di come in cinque anni si è lavorato interagendo con gli altri comuni». Perchè tale struttura serve a quattro comuni: Cimadolmo, San Polo di Piave, Ormelle e Vazzola. (An.Fr.)

UNITI Il sindaco uscente Giovanni Ministeri e il suo gruppo


IV

Rovigo

Lunedì 15 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Sempre meno e più vecchi La popolazione è scesa a 235.139 persone, in cinque anni si sono persi 6.143 residenti `

Soltanto Rovigo, Occhiobello e Pontecchio segnano un aumento sensibile degli abitanti `

DEMOGRAFIA ROVIGO Sempre meno: lo scorso

novembre il numero totale di residenti in Polesine assommava a 235.139 persone, con una flessione superiore alle mille unità rispetto a inizio 2018, quando il numero registrato dall’Istat era di 236.400. Una flessione costante e inesorabile, a un ritmo di oltre un centinaio di abitanti in meno al mese. Volgendo uno sguardo all’indietro, nel 1981 il Polesine contava 253.508 residenti, nel 1961 erano addirittura a 277.811. Cinque anni fa, a fine 2012, invece, il numero di residenti era di 242.543. In cinque anni la popolazione persa è stata di 6.143.

POCHI CRESCONO Ovviamente ci sono differenze fra comune e comune. Sempre prendendo come riferimento il periodo 2012-2018, c’è chi fa registrare il segno più, ma sono eccezioni: Rovigo, che al primo gennaio 2018 contava 51.149 abitanti, è cresciuta del 2%; Occhiobello, con 11.993 abitanti, del 5% e Pontecchio, con 2.218 residenti, del 6,7%. Il resto sono tutti in flessione. Adria, scesa sotto 20mila (19.436) registra un calo del 3,8%; Porto Viro, terzo comune polesano con 14.298 abitanti, è calato del 2,4%; Lendinara, con 11.694 abitanti, è scesa del 2,4%; Badia Polesine, a 10.348, del 2%. Fra le flessioni più significative, ben quattro in doppia cifra: Bagnolo di Po meno 11%, Papozze meno 11,1%, Calto meno 11,6% e Canda meno 11,7%. Non si registrano correlazioni fra posizione e dimensione rispetto al tasso di decrescita. Questo il quadro complessivo nel lustro fra 2012 e 2018, elaborato dal Sole 24 Ore su dati Istat: Ariano -6,6%, Arquà -5,7%, Bergantino -3,7%, Bosaro -1,8%, Canaro -5,4%, Castelguglielmo -4,5%, Castelmassa -4,3%, Castelnovo -6,9%, Ceneselli -9,7%, Ceregnano -3,7, Corbola -5,4%, Costa -4,5%, Crespino -5,9%, Ficarolo -7,4%, Fiesso -6,8%, Frassinelle -9%, Fratta -5,6%, Gaiba -5,1%, Gavello -3,7%, Giacciano con Baruchella -3,1%, Guarda -4,8%, Loreo -3,1%, Lusia -4,4%, Melara -5,6%, Pettorazza -6%, Pincara -9,6%, Polesella -3,9%, Porto Tolle -3,7%, Rosolina -0,7%, Salara -4,7%, San Bellino -5,6%, San Martino di Venezze -4,3%, Stienta -3,4%, Taglio di Po -2,5%, Trecenta -8,5%, Villadose -3%, Villamarzana -2,5%, Villanova del Ghebbo -7,1% e Villanova Marchesana -8,4%.

CAPOLUOGO Dopo un costante calo che stava portando sotto i 50mila, negli ultimi anni Rovigo ha il segno più negli abitanti

I MOTIVI La prima dinamica del calo della popolazione è il crollo della natalità. La differenza fra nati e morti è da tempo negativa. Dal gennaio 2017 al dicembre 2018 in Polesine sono nati 1.498 bambini, 795 maschi e 703 femmine, mentre si sono spente 3.097 persone, 1.416 uomini e 1.681 donne. Il saldo naturale è stato di meno 1.599. C’è poi tutto l’aspetto migratorio, che non vuol dire solo l’arrivo degli stranieri, ma anche i trasferimenti da e per altre province. Da altri comuni sono arrivati 5.246 nuovi residenti, mentre 5.816 sono le persone che hanno spostato la residenza fuori dal Polesine. Sono 522, invece, i polesani che hanno scelto di trasferirsi all’estero, mentre i nuovi residenti che arrivano dall’estero sono 884. Anche il saldo migratorio, quindi è pesantemente negativo: meno 589. Dei 236.400 residenti in Polesine al gennaio 2018, 114.664 sono uomini, 121.736 donne. Le famiglie sono 102.414, con 111 convivenze registrate. Gli ultracentenari sono 71, 8 uomini e 63 donne. La fascia d’età più numerosa è quella fra 50 e 60 anni: 42.676 persone, pari a oltre il 18% del totale. Nella fascia fra 0 e 10 anni, invece, meno della metà: solo 19.140, l’8%. Francesco Campi

La Cisl invita a discutere le proposte per il Polesine

Una fisiatria per i detenuti `È il primo reparto

sanitario di tale tipo in tutto il Veneto LA NOVITÀ ROVIGO Sarà il carcere di Rovi-

go a ospitare la prima sezione di assistenza riabilitativa per i detenuti degli istituti penitenziari veneti. Il taglio del nastro della nuova Sezione di assistenza intensiva (Sai) è in programma oggi alle 14.30 all’interno della casa circondariale. All’inaugurazione saranno presenti l’assessore regionale alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin, il sottosegretario di Stato per la Giustizia Jacopo Morrone, il capodipartimento dell’Amministrazione penitenziaria Francesco Basentini, il provveditore del Triveneto di questa Enrico Sbriglia e il direttore del carcere Claudio Mazzeo. Interverrà pure il direttore dell’Ulss 5 Antonio Compostella. La nuova

sezione, in cui presteranno servizio un medico fisiatra e due fisioterapisti del Servizio sanitario regionale, è attrezzata per accogliere detenuti con patologie ortopediche e per fornire cure fisiatriche e riabilitative ambulatoriali fino a 15 utenti al giorno. Questa struttura permetterà, a detta della Regione, di rispondere in modo appropriato ai bisogni di riabilitazione

CARCERE La nuova struttura costruita in via Calatafimi ospiterà l’unico centro di riabilitazione fisica per detenuti

Enaip

Lezione speciale con Boscolo Tocia `Uno chef stellato in cucina

SINDACATO ROVIGO “Laboratorio di idee: con-

fronto aperto sulle prospettive di sviluppo e crescita del territorio”. L’appello al dialogo sul futuro arriva dalla Cisl, che dà appuntamento oggi a tutti gli interessati nella propria sede di viale Tre Martiri 87/A, dalle 18 alle 20.30, per confrontarsi sul proprio progetto, a partire dalla «necessità di un’azione incisiva e urgente su alcune priorità, prime fra tutte il lavoro e le politiche sociali che vanno sostenuto attraverso un piano di investimenti per Rovigo e la provincia». Sarà presente anche la segretaria reggente della Cisl Padova Rovigo, Giovanna Ventura: «La Cisl

intende essere presente con la sua idea di territorio per spronare le amministrazioni verso politiche che rispondano alle esigenze della comunità, dei cittadini, dei lavoratori, dei giovani e dei pensionati, del mondo del lavoro e dell’associazionismo». F.Cam.

alla scuola di formazione professionale Enaip di Rovigo. Ospite d’eccezione per tenere una lezione teorica e pratica ai ragazzi che frequentano il quarto anno del corso di operatore della ristorazione, per il conseguimento del diploma tecnico di dei servizi di sala e bar, è stato lo chef executive Armido Boscolo Tocia, molto conosciuto e apprezzato non solo nella laguna di Chioggia, della quale è originario. Ex docente della scuola Alberghiera di Chioggia, nonché professionista presente anche in molte trasmissioni televisive (Gambero Rosso, Uno Mattina), imprenditore di successo con la gestione di molti locali,

fisiatrica degli oltre duemila detenuti dei nove istituti penitenziari del Veneto, evitando i disagi e i costi dell’accompagnamento delle persone recluse nelle strutture ambulatoriali esterne al carcere. Secondo la Regione, degli effetti positivi beneficeranno anche i cittadini veneti, che vedranno accorciarsi i tempi delle liste d’attesa. M.E.Pat.

hainsegnato ai ragazzi nuove tecniche per la preparazione di un menù con prodotti ittici e orticoli del Veneto. Le attività di sala sono state seguite dal maître Valentino Boscolo, insieme alla collega Elena Raffa, con la coordinatrice Cinzia Laurente e le tutor Silvia Grapeggia e Lisa Bertipaglia.

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SERVIZI SPORTELLO EPACA ALLA CASA DI CURA Da oggi Epaca avrà un nuovo sportello alla casa di cura Città di Rovigo. Ad annunciarlo il direttore dell’associazione polesana Coldiretti Silvio Parizzi e la responsabile di Epaca Rovigo Paola Marandino. Epaca, come spiega il direttore generale Fiorito Leo, è il volto sociale della Coldiretti, «un’azienda solida di servizi alla persona, che coniuga accoglienza, ascolto, empatia alla competenza tecnica, e professionalità». Anche qui si potrà essere assistiti su previdenza, lavoro e contribuzione, pensioni, salute dagli infortuni alle malattie professionali, prestazioni a sostegno del reddito, disoccupazione, assegni familiari, assistenza ai disabili, tutela della famiglia, dimissioni volontarie, Ape sociale, volontario, premio alla nascita bonus bebè e molto altro. Da oggi l’Epaca, con la sua responsabile Paola Marandino, sarà presente tutte le mattine, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13, alla casa di cura Città di Rovigo in via Falcone e Borsellino, al piano terra, di fronte al reparto prelievi. Su richiesta e su prenotazione, sarà possibile usufruire anche dei servizi fiscali del Caf di Coldiretti per fare le dichiarazioni dei redditi.

GRUPPO FILATELICO IL LOMBARDO-VENETO DEL 1850 VISTO ATTRAVERSO I BOLLI Nell’ambito delle attività promosse dall’associazione Renzo Barbujani, domani alle 21, alla biblioteca Carlizzi in via Corridoni 40, avrà luogo un incontro sul tema: “1815: il congresso di Vienna. Francobolli del Lombardo-Veneto dal 1850”. Durante la serata Loris Beltrami, presidente del Gruppo Filatelico e numismatico rodigino, relazionerà sul periodo storico dell’Italia dopo il Congresso di Vienna del 1815, presentando non solo le emissioni filateliche austriache del Lombardo-Veneto, ma anche documenti e lettere “prefilateliche” di straordinario interesse storico postale. L’iniziativa, la cui partecipazione è gratuita, sarà un momento di confronto, aperto a tutti gli appassionati che trovano piacere nel raccogliere, collezionare e studiare materiali di vario genere, nonché una serata particolare per chi sia incuriosito dalla materia e dall’argomento che verrà trattato.


IX

Riviera Miranese

Lunedì 15 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Papà coraggio non ce l’ha fatta: lascia 4 bimbe ` Moniego piange

Francesco Cagnin morto a 43 anni NOALE

MOSTRA MERCATO Spasi espositivi su un totale di 110 metri quadrati di superficie, 172 stand di settore e 80 hobbisti

Noale in fiore da record La kermesse festeggia in grande spolvero i suoi primi quarant’anni `

NOALE Anche le nuvole e qualche goccia fanno primavera. E pazienza per la giornata all’inizio plumbea da clima autunnale: la grande organizzazione messa in piedi in 6 mesi di lavoro per celebrare i 40 anni di Noale in Fiore premiano comunque gli sforzi della Pro Loco, che festeggia il traguardo portando in città, soprattutto nel pomeriggio, circa 50mila visitatori. A fare da contraltare al cielo grigio, a tratti piovoso, una distesa di colori e profumi tipicamente primaverili, allestiti su 10mila metri quadrati di mostra-mercato da 172 espositori del settore, a cui si sono aggiunti quest’anno 80 hobbisti, un vero record per la categoria. I visitatori, arrivati anche da fuori provincia in auto o in treno, hanno potuto ammirare centinaia di varietà di piante e fiori, strumenti per il giardinaggio, arredi da giardino, macchine per il taglio dell’erba, bulbi, erbe officinali, stand di energie rinnovabili, prodotti originali, frutto dell’ingegno e della creatività. Bene anche tutto il contorno di questa edizione speciale, dai concerti musicali, anticipati anche al sabato sera in un suggestivo prologo di “Noale in Fiore by night”, alle attrazioni

per famiglie e bambini, passando per la mostra di composizioni floreali a Palazzo della Loggia e allo speciale annullo filatelico in occasione dei 40 anni della festa e della Pro Loco.

IMPEGNO «Le preoccupazioni di tutti traccia un primo bilancio il presidente della Pro Loco, Enrico Scotton - erano naturalmente per il meteo, ma si è percepito quanto la manifestazione sia importante per Noale, sia dal punto di vista economico, in particolare per i commercianti e gli espositori, sia per i cittadini: tutti ci hanno sostenuto e questa è una cosa che ci gratificata molto dopo tante fatiche». Per quanto riguarda i concorsi abbinati alla manifestazione, premiati come

FESTA Attrazioni per i piccoli

A dispetto del clima quasi autunnale città invasa da circa 50mila persone `

migliori giardini in piazza, quelli dell’istituto agrario Lorenz di Mirano, di Terreal San Marco di Noale e dell’azienda Frasson di Rustega di Camposampiero. Miglior allestimento per Navì di Donatella Mantovet di Valdobbiadene. Ma soprattutto, in occasione del Quarantennale, la Pro Loco ha voluto premiare l’impegno dei noalesi che, grazie alla passione per l’ambiente, si sono distinti per aver reso più bella e verde la città: Livo Pellizzon, tra i

padri dell’oasi di via Ongari, Sergio Fascina, che ha messo a disposizione il suo pollice verde per sistemare alcuni spazi pubblici, Giuseppe “Bepi” Giacomelli, che cura aiuole e fioriere a Briana, Giuseppe Baesso, che fa manutenzione in aiuole di monumenti e rotatorie e Lucia Marin, che per anni si è presa cura dell’area attorno alla chiesa di Moniego. Filippo De Gaspari © RIPRODUZIONE RISERVATA

Padre coraggio stroncato dalla malattia a soli 43 anni. Moniego piange la prematura e dolorosa scomparsa di Francesco Cagnin, sposato e papà di 4 bellissime bambine: ha lottato strenuamente contro la malattia, cercando di infondere speranza soprattutto ai suoi cari e alle piccole e lasciando loro preziosi insegnamenti e ricordi indelebili. Ieri in paese e nel capoluogo, dov’era in corso Noale in Fiore, quasi non si è parlato d’altro. Francesco si è spento dopo una breve ma terribile malattia che l’ha colpito alcuni mesi fa e contro la quale nulla ha potuto. Lascia la moglie Dania e quattro figlie piccole: Angela, Giulia, Maddalena e Benedetta. A darne l’annuncio sono stati sabato i genitori Aldo e Marisa, come lui e la moglie molto conosciuti in paese. I Cagnin sono infatti da sempre imprenditori agricoli, dediti al lavoro, capaci di dedicare gran parte del loro tempo libero agli altri e a iniziative per la crescita del paese e con una famiglia bellissima e numerosa, impegnata in molte realtà locali, dalla scuola, alla sagra e ovviamente in parrocchia. La suocera Nives è presidente del circolo Noi, che gestisce l’oratorio e nel direttivo dell’associazione opera anche la moglie di Francesco, Dania,

con la quale Francesco viveva, insieme alle figlie, in via Treviso Vecchia. Lo stesso 43enne era attivo in oratorio, partecipava alle attività parrocchiali e della scuola, facendo parte anche del gruppo teatrale dei genitori. Un papà modello e premuroso, che ha sempre fatto tanto per la famiglia e il paese: partecipava anche alle attività del Palio di Noale, attraverso il volontariato nella Contrada di Sant’Urbano, sempre insieme alla moglie. Una coppia inseparabile, affiatata, apprezzata da tutti. Una famiglia bella, ma anche sfortunata: circa trent’anni fa, quando era ancora un ragazzino, Francesco perse la sorella Chiara, sempre a causa di una terribile malattia, che la strappò alla vita ancora adolescente. Ieri a Noale in Fiore, dove erano presenti anche i volontari di Moniego con le loro iniziative, a regnare nel gruppo è stato il dolore e lo sgomento. I funerali di Francesco Cagnin saranno celebrati domani, martedì, alle 15 nella chiesa parrocchiale di Moniego. Staseraalle 20.30, sempre in chiesa, il Santo Rosario. La famiglia ha chiesto di devolvere eventuali offerte raccolte durante le esequie al circolo Noi di Moniego. (F. Deg) © RIPRODUZIONE RISERVATA

VINTO IN POCHI MESI DALLA MALATTIA A DARE LA NOTIZIA LA MOGLIE E I GENITORI, NOTI IMPRENDITORI AGRICOLI

Martellago

Ubriaco in auto si schianta sul semaforo Ha danneggiato un semaforo, distrutto la macchina ed era brillo. Un 41enne di Salzano, M. B., sabato alle 15.30 è stato protagonista di uno “show”, per fortuna senza conseguenze alle persone. Mentre procedeva su via Olmo, a Olmo di Martellago, verso Mestre con un’Alfa Romeo 147, non sua, ha centrato il palo del semaforo pedonale, invaso la pista ciclabile (dove non c’era nessuno) ed è andato in testacoda: l’auto,

semidistrutta, si è fermata a pochi centimetri dal muro di cinta del civico 128. Il conducente è uscito illeso, ma sono dovuti accorrere con un’autoscala i vigili del fuoco per rimuovere la lanterna del “rosso” del semaforo, rimasta penzoloni a causa dell’urto. Dulcis in fundo, gli agenti della polizia locale dell’Unione hanno sottoposto all’alcooltest il 41enne, risultato positivo e anche sopra il limite degli 0,8 g/l oltre il quale scatta l’illecito penale. N.Der

COMUNITÀ IN LUTTO Francesco Cagnin aveva appena 43 anni e lavorava con i genitori imprenditori agricoli

Cultura e storia, coordinamento Riviera Miranese Abusivismo e contraffazione DOLO Si è concretizzato un progetto frutto di alcuni ricercatori di storia locale ed è stato costituito il “Coordinamento delle Associazioni storico-culturali della Riviera del Brenta e del Miranese” che riunisce associazioni e singoli studiosi appassionati di storia e cultura locale. Al riguardo il coordinatore Enrico Moro evidenzia: «Il coordinamento nasce con diversi obiettivi che possono essere di stimolo culturale e di attrazione turistica del nostro territorio quali ricreare la memoria storica, reperire eventuali fondi, dare visibilità a comuni e studiosi, creare sinergia tra realtà istituzionali, associazioni e cittadini interessati, aiutare gli allievi delle scuole

del territorio, gli studenti universitari nelle ricerche a fini didattici. Ma anche – ha aggiunto Moro – si intende sviluppare e coordinare le ricerche realizzate da storici locali sul tema della Riviera e del Miranese puntando su determinato temi di interesse collettivo. In tale contesto si inseriscono la creazione di una banca dati centralizzata di storia locale e immagazzinaggio delle raccolte private, la partecipazione a bandi per ottenere fondi pubblici destinati a manifestazioni e pubblicazioni, l’organizzazione di eventi di natura storico-culturale, la promozione di manifestazioni e la tutela del copyright degli autori di opere private, la valorizzazione delle tesi di laurea scritte da studenti del territorio». Chi coinvolge il coordinamen-

PROMOTORE Enrico Moro coordina il progetto

to? «Comuni, biblioteche, associazioni storiche e culturali, associazioni combattentistiche e d’arma, associazioni artistiche, librerie, parrocchie, privati cittadini, proprietari di ville, collezionisti di materiale storico, rievocatori storici, scuole, guide turistiche». Per farsi conoscere il coordinamento ha progettato la realizzazione di alcune manifestazioni nel corso dei mesi di aprile e maggio che coinvolgeranno diversi Comuni della Riviera del Brenta e del Miranese. Il debutto domenica 7 aprile a Fossò. Il prossimo appuntamento dopo domani, mercoledì 17 aprile, alle 20.30, a Fiesso d’Artico con la presentazione del libro di Enrico Moro “Cronaca della Riviera del Brenta dal 1800 alla Prima Guerra Mondiale”. Lino Perini

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incontro fra politici e categorie CAMPONOGARA Stasera alle 21 un incontro pubblico a Camponogara, in sala consiliare sul tema delle attività produttive e del commercio nella Riviera del Brenta. Il tema posto all’attenzione della cittadinanza è di stretta attualità e verte su “Il futuro delle Imprese dei Settori Secondario e Terziario Made in Veneto, lotta abusivismo e contraffazione nei mercati locali”. Ne discuteranno Roberto Marcato, assessore regionale allo Sviluppo economico ed energia, l’onorevole Sergio Vallotto, l’onorevole Alex Bazzarro, Commissione commercio tu-

rismo, l’onorevole Giorgia Andreuzza, capogruppo per Commissione commercio turismo, tutti esponenti della Lega Nord, insieme a Giannino Gabriel, presidente Federazione Moda Italia - Confcommercio Veneto, Pierpaolo Dall’Agnola, responsabile categorie sindacali Confcommercio e Danilo De Nardi, consulente generale Confcommercio. Al tavolo ci saranno anche Andrea Causin, senatore Forza Italia e capogruppo in commissione difesa, Michele Celeghin, coordinatore provinciale Forza Italia, Piergiovanni Sorato, Coordinatore Lega Giovani Veneto. (G.Bor)


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Primo Piano

Lunedì 15 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Verso le Europee LE ELEZIONI VENEZIA Liga veneta in subbuglio per le candidature europee. Per il sorpasso di Bologna: troppo poche le 4 candidature venete contro le 5 dell’Emilia Romagna. Per lo spessore dei nomi decisi in via Bellerio, ritenuti quantomeno “leggerini”. Per il depennamento dei consiglieri regionali, che di fatto blocca il ricambio e la costruzione di una nuova classe dirigente. E perché nelle scelte fatte in via Bellerio sono stati esclusi sia gli uomini del governatore Luca Zaia che del vicesegretario federale, il veronese Lorenzo Fontana. Non si escludono innesti (in ballo Piergiovanni Sorato o Stefano Baraldo dei Giovani Padani e la veneziana di Caorle Rosanna Conte), ma la “questione veneta” rischia di deflagare. Sotto accusa il segretario regionale Gianantonio Da Re e l’eurodeputata uscente Mara Bizzotto, che avrebbero agito per evitare candidati concorrenti di peso, dando di fatto il via libera a una lista che i più moderati definiscono «un pasticcio».

IN CORSA

Lega, rivolta veneta Da Re sotto accusa Partito in subbuglio per l’esclusione dalla lista dei consiglieri regionali «Scelte le terze e quarte file». Giochi aperti per il commissariamento `

to il posto in giunta a Verona, lasciato libero dallo stesso Fontana una volta entrato nel governo gialloverde, ma le dietrologie sulla sua esclusione danno il segno del fermento. Nessuno dei quattro messi in lista, poi, può essere definito zaiano. Ed è il bis dopo le liste delle politiche 2018. Tra i mugugni, non solo il fatto che il Veneto si aspettava almeno 7 candidati e non 4 (6 se sararanno inseriti Sorato e Conte), ma anche la considerazione che la Lombardia si “mangerà” il Veneto quando ci saranno da decidere incarichi a Bruxelles, visto che i “cu-

gini” lombardi hanno piazzato candidature di peso, a partire dal responsabile organizzativo federale, da molti anni “uomo macchina” di Salvini, Alessandro Panza. I più escludono che dietro alla scelta di Bizzotto, Da Re, Ghidoni e Borchia ci sia un “disegno” del “Capitano”: «Da Re e Bizzotto hanno pensato a se stessi», è il commento pressoché generalizzato. I concorrenti potenziali erano i consiglieri regionali Roberto Ciambetti, Federico Caner, Luciano Sandonà, Fabiano Barbisan, tutti depennati. Ma c’è chi non esclude una strategia di Luca Morisi, lo spin doctor di Salvini: candidature “grigie”? perfette per far risaltare la leadership del capo.

IL COMMISSARIAMENTO

IN BALLO Toni da Re con Matteo Salvini. Sopra, Mara Bizzotto

La lista della Lega nella circoscrizione Nordest a ieri sera dava il seguente rapporto di candidati: 4 del Veneto, 5 Emilia Romagna, 2 Friuli Venezia Giulia, 1 Trentino Alto Adige, più il segretario federale Matteo Salvini capolista. I quattro certi del Veneto sono l’uscente vicentina Mara Bizzotto, il segretario nazionale (cioè regionale) Toni Da Re, la commercialista padovana Paola Ghidini (area Bitonci-Ostellari), il veronese residente a Bruxelles Paolo Borchia. Chi ha cercato di trovare un “papà” per questi candidati è arrivato a concludere che anche l’uomo forte della Lega in Veneto, il vicesegretario federale e ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, ne sarebbe uscito con le ossa malconce, dal momento che al posto di Nicolò Zavarise, in quota appunto Fontana, è stato scelto Borchia. Per Zavarise resta aper-

Al di là dei possibili inserimenti - ma si escludono candidature indipendenti, come ad esempio l’ex forzista vicentina Elena Donazzan e la veronese Cinzia Bonfrisco - si racconta di una Lega in fermento. La prossima partita sarà il commissariamento del partito: una volta candidato, Da Re dovrà lasciare la guida della Liga. Come commissario era stato individuato il capogruppo in consiglio regionale Nicola Finco, con tanto di benedizione del vicesegretario federale Fontana. Tutto da vedere se andrà così. E se verrà coinvolto il governatore Luca Zaia.

L’ULTIMATUM I “buonisti” danno di questa vicenda un’altra lettura. Ossia: visto che il Veneto farà il pieno di voti, inutile allungare la lista, meglio investire sull’Emilia Romagna dove si voterà in contemporanea anche per le Regionali. E poi la prospettiva, se la Lega supererà il 32% e il M5s scenderà sotto il 22%, sono le elezioni politiche ad autunno e a quel punto alcuni dei consiglieri regionali potrebbero correre per Montecitorio e Palazzio Madama. Anche perché non è detto che Salvini non convinca Zaia a diventare commissario europeo. Prospettiva, però, che il governatore ha sempre escluso. Infine, da registrare l’uscita di Marino Finozzi, dimessosi lo scorso giugno da consigliere regionale per andare a coltivare la terra: «Se nelle nuove tessere elettorali ci sarà scritto solo “Salvini premier” - ha detto al Giornale di Vicenza - non rinnoverò la mia iscrizione. Rimarrò nella Lega se continuerà ad esserci la parola “Nord” nel simbolo». Alda Vanzan

SOLUZIONE IN EXTREMIS PER RIMPOLPARE LA PATTUGLIA: IN LIZZA UN “GIOVANE PADANO” E LA VENEZIANA ROSANNA CONTE

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Fratelli d’Italia

Finlandia Avanti la sinistra deludono i populisti HELSINKI La sinistra è avanti, i populisti non sfondano. Sono queste le prime indicazioni provenienti dalle elezioni parlamentari in Finlandia. Dopo il 35% delle schede scrutinate, il partito socialdemocratico ottiene la maggioranza relativa, con il 18,9% delle preferenze: in vantaggio dunque la formazione dell’opposizione, guidata da Antti Rinne, con un guadagno di circa 2,5 punti rispetto ai risultati del 2015. Sotto le aspettative l’estrema destra dei “Veri finlandesi”, che a scrutinio parziale si piazzano soltanto quarti con circa il 15% dei consensi, alle spalle dei partiti di centro-destra. I sondaggi davano la lista populista come seconda forza nel nuovo parlamento. Invece quando lo spoglio ha superato un terzo delle schede, è il partito conservatore a piazzarsi secondo con il 17,2%, in calo di un punto rispetto a quattro anni fa. Il partito del primo ministro Juha Sipila è terzo con il 15,4%, sei punti in meno sul voto precedente.

Meloni sfida Salvini «Rompa con il M5s» TORINO Votare Fratelli d’Italia per «cambiare tutto» in Europa ma anche a Roma, avere una nuova unione «conservatrice e sovranista», ma anche un nuovo governo senza i Cinquestelle. A poco più di un mese dalle Europee, Giorgia Meloni lancia da Torino la sua sfida a Matteo Salvini. Davanti a duemila delegati, Meloni chiude la conferenza programmatica chiedendo apertamente al leader leghista di essere chiaro sulle alleanze «prima e non dopo il voto» e soprattutto di rompere con il M5s, affondando un governo incapace di approvare «una flat tax per tutti». Attacco anche a Fi e Antonio Tajani: «Noi vogliamo cambiare tutto, compreso l’attuale presidente del Parlamento europeo».

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IL GIORNALE DI VICENZA Lunedì 15 Aprile 2019

LATRUFFA SULWEB. Presa dimira una ditta consedenel capoluogo

ILCONCORSO. Domani in piazza deiSignori

Piratainformatico raggiral’azienda Svaniti10milaeuro

Lagaratrastudenti a favore della lettura Viaallafinalissima Sediciclassidegliistitutisuperiori si contenderanno “Viva chi legge!”

L’hackerha modificatoilnumero dicontocorrente sulqualeconfluivanolecommissionidelle vendite rubando tutto ilguadagno delle ultimetre settimane Valentino Gonzato

Riesce a “bucare” il sistema di sicurezza di una piattaforma online e dirotta sul proprio conto corrente il denaro destinato a un’azienda. I poliziotti delle volanti stanno dando la caccia al pirata informatico che ha preso di mira una ditta vicentina (la questura non ne ha divulgato il nome) rubandole il guadagno di tre settimane di lavoro. L’ammanco complessivo supera i 10 mila euro, ma la truffa potrebbe aver provocato danni ancora più ingenti se il titolare, un quarantenne che abita nell’hinterland, non si fosse accorto di quello che stava accadendo. L’INTRUSIONE. Il metodo uti-

lizzato dal pirata informatico viene chiamato dagli esperti “man in the middle”. Secondo la ricostruzione fatta dai poliziotti delle volanti, l’azienda, che ha la propria sede nel capoluogo, lavora nel set-

tore dell’e-commerce. Come spiegato dalla questura, per aumentare i propri introiti si «è affiliata alla piattaforma digitale Webgains, attraverso la quale ottiene settimanalmente il pagamento delle commissioni relative alle vendite degli store virtuali che transitano tramite il sito internet». L’hacker è entrato in azione il 20 marzo. Utilizzando le credenziali dell’azienda vicentina ha violato la piattaforma online e ha dunque sostituito i dati bancari di quest’ultima con quelli del proprio conto corrente. GLI AMMANCHI. Così facendo,

i pagamenti indirizzati alla

L’imprenditore hapresentato unadenuncia allaquestura Ildenarofinito inGranBretagna

ditta sono stati dirottati senza che la piattaforma di affiliazione rilevasse anomalie e chiedesse informazioni all’azienda berica. Dal giorno dell’attacco hacker fino al 3 aprile sono stati rubati 7.600 euro e circa 700 sterline, che sono finiti su un Iban riferito a un conto corrente aperto in Gran Bretagna. Dopodiché, il 10 aprile, il pirata informatico ha messo a segno una seconda intrusione. Questa volta ha sostituito pure il link della ditta. In questo modo il denaro complessivamente deviato all’estero ammonta a 9.800 euro e 720 sterline. LA DENUNCIA. Il titolare si è

accorto che qualcosa non andava soltanto sabato e ha immediatamente presentato denuncia in questura. Adesso i poliziotti delle volanti cercheranno di risalire all’intestatario del conto corrente aperto oltremanica attraverso le tracce telematiche. Un compito tutt’altro che facile. •

Ipoliziotti stannodandola caccia alpirata informatico. ARCHIVIO

Ilmetodo ATTACCOSOFISTICATO DIFFICILEDASCOVARE Gliinvestigatorila chiamanolatruffa “manin themiddle”. Come suggerisceilnome stesso, sitrattadi unraggiro messo asegno daun pirata informaticoche, dopo essereentratoneiserver di postaelettronica, si inseriscenelle comunicazionitelematiche traduesoggetti chehanno rapporticommerciali.Poi si

spacciaperunodi loro eriesce afarsi accreditaresommedi denarosul proprioconto corrente.Secondolasezione volantidella questura,alla qualespettail compitodi indagaresuireatiinformatici, sitrattadi unfenomeno in aumento,chemediatamente colpiscedueaziendealmese. Leconseguenzeeconomiche perlevittimepossonoessere devastantiperché inmolticasi l’attaccoinformatico viene scopertodopodiverso tempo.

© RIPRODUZIONERISERVATA

ILCONVEGNO. Ilvolumeredatto da Arpavèstatopresentato a villaCordellina aMontecchio

“Viva chi legge!” torna in piazza dei Signori per la conclusione dei concorsi di lettura per le scuole superiori. L’appuntamento è per le 15 di domani. Per l’ottavo anno consecutivo 16 classi, in rappresentanza di altrettanti istituti del capoluogo, di Thiene, Schio, Bassano, Arzignano e Valdagno, si affrontano in una sfida “a tutta cultura” sul libro di Giuseppe Catozzella, “E tu splendi” (Feltrinelli, 2018), una favola sulla Basilicata di oggi, tra antichi e nuovi problemi e ansia di riscatto, vista con gli occhi di un adolescente. I partecipanti sono arrivati alla finale superando le selezioni di istituto, cui hanno preso parte circa cento classi. Il concorso, che mette in palio un buono libri da 300 euro, è il primo a concludersi tra i quattro organizzati dal Coordinamento insegnanti scuole superiori per la promozione della lettura con il sostegno della Rete servizi scolastici, dell’ufficio Politiche giovanili del Comune, della Società di mutuo soccorso di Vicenza e da Il Giornale di Vicenza. Gli altri premi, che si concluderanno entro la fine di aprile, sono: “Tweetbook”, ridare il senso, il contenuto, l’essenza di un libro in 140 ca-

Un’edizionedellafinale inpiazza

ratteri a scelta tra l’italiano o le lingue di studio più comuni; “Booktrailer”, un libro da promuovere attraverso un filmato di due minuti; “Recensioni”, presentazione critica di romanzi contemporanei, pubblicata dal Giornale di Vicenza con cadenza settimanale. Le giurie, formate sia da insegnanti che da esperti, decreteranno i vincitori entro il 10 maggio. La manifestazione di presentazione e di premiazione (con buoni libro per tutti i partecipanti) dei concorsi si svolgerà al cinema Odeon nella mattinata del 20 maggio. • © RIPRODUZIONERISERVATA

L’EVENTO. L’iniziativadigiovedì èorganizzata dallaConfcommercio

La“Carta”delsuolovicentino Unacacciaal tesoro «Utile per prevenire alluvioni» perscoprireilcentro

«Strumentomolto validopure perpianificareinterventi dibonifica» Ipartecipantidovrannosuperarenumerose tappe «Ora acquisiamo delle conocostituiscono le rocce e il ter- per poi ricevere un uovo di cioccolato come premio scenze, che prima avevamo solo parziali, per sapere come si comportano i suoli non solo in campo ambientale e agricolo e in fase di pianificazione territoriale. Abbiamo informazioni che ci dicono quale tipo di caratteristiche ha il terreno e che funzioni svolgono e anche quando ci sono dei casi di contaminazione, che interessano di più ad Arpav, abbiamo gli elementi per poter decidere come intervenire». Parole di Paolo Giandon, responsabile del Centro suolo e bonifiche di Arpav, a proposito della “Carta dei suoli della provincia di Vicenza”, il risultato di un lungo lavoro di rilevamento e analisi condotto nel territorio dai tecnici dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale. Il volume è stato presentato nei giorni scorsi nei saloni di villa Cordellina, a Montecchio. Per la provincia vicentina è una novità. «Prima avevamo solo dei pezzi - prosegue Giandon -. Avevamo per esempio lavorato nelle zone Doc, come a Gambellara e sui colli Berici, più per finalità agricole». Le applicazioni dell’ultimo studio sono diverse: «Servirà ad avere informazioni di base importanti sulle

Ilvolume èstato presentato avillaCordellina aMontecchio

caratteristiche dei suoli, che ci serviranno quando dovremo intervenire in situazione di contaminazione, ad esempio. Ma servirà anche per gli amministratori che avranno bisogno di decidere sulla pianificazione e sul governo del territorio e poi anche per le attività agricole». La carta sarà uno strumento importante pure per prevenire il pericolo di alluvioni: «Il suolo è importante per il fenomeno delle alluvioni perché se noi lo impermeabilizziamo, e non è dunque più in grado di ricevere l’acqua, questa se ne va velocemente ver-

so i fiumi. Per cui questa cartografia permetterà a chi deve decidere dov’è meglio ad esempio edificare per evitare che si creino situazioni di intasamento e quindi di difficoltà di deflusso». L’esperto di Arpav aggiunge: «Per quanto riguarda il consumo di suolo, le zone più attenzionate sono soprattutto nell’area della Pedemontana. Qui bisogna fare più attenzione e questa cartografia aiuterà a prendere decisioni più mirate». Capitolo inquinamento. Per Giandon Vicenza ha una situazione particolare per il tipo di metalli e metalloidi che

reno. «Questo dato di partenza - spiega l’esperto - ci serve quando andiamo ad analizzare i terreni per accertare se c’è stata o meno contaminazione. In generale, il quadro è abbastanza buono per quanto riguarda le aree agricole perché c’è meno presenza antropica. Nelle zone dove c’è più presenza di insediamenti industriali purtroppo a volte sono fenomeni endemici, che si sono originati ancora negli anni Settanta e Ottanta quando non c’era una normativa specifica. Poi ci sono casi particolari. Quindi, soprattutto la fascia di alta pianura è un territorio abbastanza compromesso proprio per la presenza di queste attività». L’esperto di Arpav conclude: «Per quanto riguarda il suolo, però, ha una forte capacità di resistere a queste situazioni. Quindi i problemi veri ce li abbiamo soltanto in determinati siti dove l’inquinamento è avvenuto in maniera più diretta. Mentre il resto del territorio sembra mantenere delle caratteristiche di integrità. Il sito della Miteni è sicuramente quello su cui stiamo lavorando di più, ma ce ne sono anche altri sui quali si sta intervenendo». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Conoscere di più il centro storico, i suoi negozi, bar, ristoranti, le sue particolarità architettoniche, e conquistarsi un goloso premio. È questa l’idea che propone “Tesoro di Pasqua”, l’iniziativa dedicata a tutti, ma in particolar modo ai bambini e alle loro famiglie, che si terrà giovedì lungo le vie del capoluogo. Promossa dalla sezione centro storico della Confcommercio e organizzata in collaborazione con il Comune e la delegazione locale della Federazione italiana sport orienteering, “Tesoro di Pasqua” sarà una caccia al tesoro, dove il “tesoro” per tutti i concorrenti sarà un uovo di cioccolato. Il bottino verrà offerto dalle 38 attività del centro storico che danno vita all’iniziativa e che partecipano all’evento anche come “tappe” del circuito che i concorrenti dovranno percorrere prima di giungere al traguardo in piazza dei Signori. «L’iniziativa, nuova nel suo genere in città – dice Nicola Piccolo, presidente di Confcommercio di Vicenza –, darà un’opportunità in più a tutti i partecipanti, in particolare ai bambini e alle loro famiglie, di conoscere le attività del centro storico,

Ilritrovo è fissato in piazza Matteottiallostand degliorganizzatori

ma anche i negozianti, commessi, baristi, ristoratori che le gestiscono, in un contesto di gioco, quindi, meno formale che durante la consueta attività di vendita. Tutto ciò favorirà tanti piccoli incontri, che nell’immediato porteranno il concorrente a ricevere l’uovo di Pasqua come premio finale della caccia la tesoro, e in futuro perché no, a nuove occasioni di vendita stimolate appunto dalla conoscenza reciproca». «Mi auguro che questa simpatica proposta attragga molti partecipanti, perché è un’opportunità di divertimento, grazie

all’intervento dei commercianti e dei titolari di pubblici esercizi, che per primi si mettono in gioco ancora una volta per rendere il centro storico sempre più vivo», ha detto l’assessore alle Attività produttive Silvio Giovine. Il ritrovo sarà alle 15.30 in piazza Matteotti con ultima partenza alle 17. La caccia al tesoro si svolgerà lungo quattro diversi percorsi. I partecipanti avranno una mappa che li condurrà tra le varie tappe, alle quali potranno accedere risolvendo indovinelli fino alla meta conclusiva. • © RIPRODUZIONERISERVATA


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PRIMO PIANO

LUNEDÌ 15 APRILE 2019 IL PICCOLO

Regione

Le “euroliste” allo sprint Giochi fatti per Lega e Pd Forza Italia in alto mare Dreosto e Lizzi i prescelti in Friuli Venezia Giulia dal Carroccio. Fdi gioca la carta del senatore Ciriani, oltre a Manzan. L’Unione slovena sceglie l’appoggio a Svp Diego D’Amelio TRIESTE. Il mosaico delle elezio-

ni europee è quasi definito. Per molti ma non per tutti, però, anche se il termine per il deposito delle liste è fissato per la serata di mercoledì. Tra i grandi partiti ci è arrivato per primo il Pd, mentre la Lega ha ormai individuato i due esponenti regionali e si avvia a chiudere la questione coi vertici nazionali. E se Forza Italia è ancora immersa nel rompicapo, il Movimento 5 stelle attende di capire come andrà su Rousseau il voto sul nome del capolista. Certo è che quasi nessun partito ha puntato su candidati della Venezia Giulia. I LEGHISTI

Il segretario regionale Massimiliano Fedriga ha portato sul tavolo di Matteo Salvini i nomi forniti dalle quattro segreterie provinciali. Dal partito assicurano che la scelta è ancora da prendere in seno al livello federale, ma i nomi saranno probabilmente quelli di Marco Dreosto ed Elena Lizzi, tanto più dopo la scelta di Barbara Zilli di non rispondere alla chiamata. I territori scelti sono il Friuli e l’area pordenonese, come il Carroccio ha tradizionalmente fatto in Friuli Venezia Giulia alle europee. Resta da capire se Fedriga e il veneto Luca Zaia stringeranno un accordo che consenta a un esponente regionale di riuscire eletto grazie al gioco delle preferenze. I DEM

I dem hanno chiuso il quadro prima di tutti, ufficializzando nei giorni scorsi Carlo Calenda

quale capolista nella circoscrizione che comprende Fvg, Veneto, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna. Il Pd regionale punta sulla friulana Isabella De Monte, che tenterà il bis a Strasburgo dopo aver incassato oltre 70 mila preferenze nelle consultazioni che cinque anni fa videro il partito renziano attestarsi al 40%. Nell’ambito della collaborazione con i movimenti alla propria sinistra, i dem schiereranno inoltre il consigliere regionale ed ex sindaco di Udine Furio Honsell, esponente di Open Fvg e vicino a Giuliano Pisapia. I PENTASTELLATI

Nel Movimento 5 stelle gli esponenti del Fvg si mostrano già capaci di fare grandi cose. Pur provenienti da una regione decisamente più piccola del-

Per gli azzurri alla fine potrebbe toccare a Savino, se la richiesta arrivasse da Berlusconi le altre, la triestina Viviana Dal Cin e il pordenonese Marco Zullo sono riusciti a classificarsi rispettivamente prima e terzo nelle europarlamentarie online, battendo colleghi che potevano contare su un bacino di clic decisamente superiore. Resta tuttavia da capire quale sarà la loro posizione nella lista, dopo la decisione di Luigi Di Maio di proporre la giornalista Sabrina Pignedoli quale capolista a Nordest. Se la base ratificherà la scelta del capo politico, la griglia di partenza sarà costruita da Pignedoli, Zullo e

Dal Cin, che scivolerebbe terza per le regole dell’alternanza di genere. Se Di Maio fosse sconfessato, la candidata triestina sarebbe la prima della circoscrizione per i grillini. I BERLUSCONIANI

Tutto tace invece sul fronte di Forza Italia, dove la decisione di Elisabetta Gardini di lasciare il partito ha creato ulteriori problemi ai berluscones, che già faticano a trovare candidati disponibili per una corsa che si preannuncia solo di bandiera. A Nordest i forzisti dovranno infatti lasciare un posto ai sudtirolesi della Svp, sulla base dell’apparentamento tra le due liste, che vedrà quasi certamente Herbert Dorfmann volare a Strasburgo, togliendo un eletto agli azzurri in nome della tutela delle minoranze linguistiche. Nessun azzurro locale si spinge allora in una corsa costosa e faticosa: il cerino potrebbe così rimanere nelle mani della coordinatrice regionale Sandra Savino, disposta a candidarsi se la richiesta arriverà da Silvio Berlusconi.

Lilli Goriup

L

o spettro dell’uscita dall’Europa aleggia sull’apertura della campagna elettorale del Pd per le Europee del 26

I partiti avranno tempo fino alle 20 di mercoledì per il deposito delle liste che, nel caso della circoscrizione del Nordest, dovrà avvenire negli uffici della Corte d’appello di Venezia.

La data del voto Il voto per le elezioni europee è fissato per domenica 26 maggio dalle 7 alle 23. La giunta regionale ha già convocato l’election day, che garantirà dunque una sola chiamata alle urne, sommando così anche le elezioni amministrative in 118 comuni del Friuli Venezia Giulia.

Le modalità

Dal congresso di Torino, Fratelli d’Italia ufficializza la candidatura del senatore pordenonese Luca Ciriani, che sarà scudiero della capolista Giorgia Meloni. L’accordo tra Fdi e il movimento di Raffaele Fitto si è tradotto anche nella candidatura di Giulia Manzan, indicata da Renzo Tondo quale rappresentante di Autonomia responsabile. Sul suo nome hanno deciso di convergere anche i civici di Progetto Fvg: il coordinatore Ferruccio Saro ha dato il proprio appoggio a

Possono votare tutti i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali che avranno raggiunto la maggiore età entro il 26 maggio. Si vota barrando un solo simbolo sulla scheda elettorale. Si possono esprimere fino a tre preferenze per candidati della stessa lista: escluso il voto disgiunto. Nel caso si indichino tre nominativi, questi dovranno riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della scheda.

Calenda all’attacco del governo: «Non siamo più tra i grandi Paesi» maggio, lanciata ieri prima a Trieste e poi a Udine dai due candidati nel Nordest: l’europarlamentare uscente Isabella De Monte e il capolista Carlo Calenda, già ministro allo Sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. «L’Italia non è più tra i grandi Paesi europei, oggi gioca in serie “d” con l’Ungheria – ha af-

Il deposito delle liste

PATRIOTI E CIVICI

L’ex ministro dello Sviluppo economico con Renzi e Gentiloni capolista “dem” nel Nordest ha parlato ieri a Trieste e a Udine

L’INCONTRO

la scheda

fermato Calenda –. Mentre un gruppo di incapaci prende il potere, la maggioranza distratta pensa che mai potremmo uscire dall’Unione o smettere di essere una democrazia liberale. Intanto i sacrifici dei nostri genitori e nonni sono stati vanificati in un anno di governo. Studio, lavoro, produzione sono i valori tradizionali

dell’Italia, oggi in grave declino». «Il vero patriottismo è lavorare seriamente – ha proseguito Calenda –. Salvini invece annuncia che andrà a salutare un cane poliziotto: tenero ma, tra un selfie e l’altro, può passare in ufficio?». E ancora: «Il 25 aprile non è lo scontro tra fascisti e comunisti ma la vittoria di chi crede nella libertà, contro i fascismi. Salvini smetta di chiacchierare e vada a lavorare». Calenda ha espresso preoccupazione per il crescente razzismo e definito «Renzi il miglior presidente del Consiglio degli ultimi trent’anni. Sbagliato è stato il messaggio politico: gli ultimi si sono sentiti abbandonati». De Monte ha evidenziato che «oggi, secondo i sondaggi, il 20% degli italiani è per la Ita-

La sede del Parlamento europeo a Bruxelles. Nella colonna di destra a partire dall’alto: Isabella De Monte e Furio Honsell (Pd), Iztok Furlanic (Sinistra) e Marco Zullo (M5s), Luca Ciriani e Giulia Manzan (Fdi), Marco Dreosto ed Elena Lizzi (Lega)

Manzan, nell’ottica della federazione moderata che si vorrebbe costruire in vista delle amministrative. Speranze vane per tutti e il resto dei patrioti sollevati per aver evitato due mesi di infruttuosa campagna elettorale. SLOVENI E AUTONOMISTI

I movimenti locali non hanno ovviamente la forza di portare

CARLO CALENDA EX MINISTRO CON RENZI E GENTILONI, IERI A TRIESTE E UDINE (FOTO LASORTE)

Accompagnato dall’eurodeputato uscente De Monte: «Il 20% degli italiani è per l’Italexit, un dato spaventoso»

il proprio simbolo sulla scheda e optano allora per il sostegno alla Svp. Per l’Unione slovena si tratta di una scelta abituale: l’indicazione di voto sarà per Martina Valentinčič, trentacinquenne avvocato di San Floriano del Collio. Il Patto per l’autonomia non inserirà propri elementi nella lista, ma inviterà i propri simpatizzanti a votare Svp in nome della battaglia

lexit: un dato spaventoso, che Salvini e Di Maio alimentano senza scrupoli. La risposta alla crisi non è la chiusura né l'isolamento bensì il rilancio del ruolo dell'Italia in Europa e nel mondo. Servono investimenti e lavoro, infrastrutture e cultura». L’europarlamentare ha poi affermato che «non è vero che i socialisti democratici si alleano con i popolari» e che «servono nuove alleanze a livello europeo». Tra i temi toccati la questione ambientale, quella fiscale e la proposta del salario minimo europeo. Anche De Monte si è detta preoccupata per il clima di «chiusura, che non è la nostra tradizione, specie a Trieste e in Fvg: la nostra ricchezza è la diversità, oggi a rischio». — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


PRIMO PIANO

LUNEDÌ 15 APRILE 2019 IL PICCOLO

3

Regione oggi la VotaZione online sui capilista

La linea scelta da Di Maio e la sfida Dal Cin-Zullo: la base del M5s si divide TRIESTE. Il Movimento 5 stelle

per il rispetto delle minoranze. Parte del raggruppamento europeo ambientalista Efa, il Patto darà come altra opzione l’appoggio ai Verdi e intanto aderisce all’appello per la candidatura in una lista italiana di Lluís Puig i Gordi, già ministro della cultura della Catalogna, oggi riparato in Belgio dopo la battaglia indipendentista dell’anno scorso.

GLI ALTRI

Correrà +Europa, i cui portavoce non forniscono tuttavia ancora alcuna indicazione sui nomi in ballo. E saranno presenti anche i Verdi, che a Nordest schiereranno come capolista Elena Grandi o Chiara Bertagalli e che a livello regionale stanno valutando i nomi di Rossano Bibalo e Tiziana Cimolino. La Sinistra ha scelto in-

vece come primo nome sulla scheda quello dell’ex dem Silvia Prodi, mentre fra gli esponenti locali toccherà al triestino Iztok Furlanič, già presidente del Consiglio comunale di Trieste. CasaPound ha infine già dichiarato di voler presentarsi al voto, ma le candidature dei neofascisti non sono ancora state decise. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

le decisioni della giunta regionale

Via libera al regolamento Ater Novità per disabili e over 65 E scatterà lo sfratto per chi si rende protagonista di violenza domestica Su proposta di Bini nominato il nuovo comitato del Frie TRIESTE. Non ci saranno più disparità per disabili e anziani nell’assegnazione delle case popolari. Questo lo scopo della delibera della giunta regionale che ha approvato il nuovo regolamento delle Ater re-

cependo anche la norma approvata dal Consiglio regionale a ottobre, che imponeva la residenza da almeno cinque anni in Friuli Venezia Giulia e la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per gli autori di violenza domestica condannati anche in via non definitiva. Il nuovo regolamento prevede delle modifiche dal punto di vista dei punteggi in par-

ticolare per le persone che hanno in famiglia una persona disabile o over 65. In sostanza non ci sarà più una differenza di punti – come ora – se a fare la domanda di alloggio sarà direttamente una persona con una fragilità o se a farla sarà un altro componente del nucleo familiare. Per quanto riguarda gli over 65, ora basta che ce ne sia uno nel nucleo familiare per poter fa-

si divide sulla volontà di Luigi Di Maio di inserire come capilista nei collegi delle europee cinque donne espressione della società civile. All’irritazione degli europarlamentari uscenti si sommano le perplessità di una parte della base e degli eletti, tra cui figura anche il capogruppo al Senato Stefano Patuanelli. E mentre il dibattito impazza su social e chat, la questione impatta sul Friuli Venezia Giulia, dove i portavoce si schierano anche e forse soprattutto per ragioni tattiche, a seconda della preferenza per la triestina Viviana Dal Cin o il pordenonese Marco Zullo, che alle primarie del Nordest si sono classificati prima donna e primo uomo, rispettivamente con 909 e 839 clic. Se la decisione di Di Maio venisse approvata – il voto si terrà oggi e sarà l’ultimo dei tre turni delle europarlamentarie – la capolista donna farebbe scivolare Dal Cin al terzo posto e porterebbe Zullo al secondo, grazie alle regole dell’alternanza di genere. Se invece il nome della giornalista Sabrina Pignedoli fosse rispedito al mittente, i due corregionali sarebbero prima e secondo nella circoscrizione. La collocazione non è cosa da poco in una competizione elettorale che nel Nordest si svolge in quattro regioni: i due candidati del Fvg contano su un bacino di voti ridotto viste le dimensioni del territorio e si sfideranno all’ultima preferenza per arrivare davanti all’altro. La differenza potrebbe farla allora proprio il posto da capolista, che permette di rastrellare preferenze nelle altre regioni per mera questione di visibilità. Patuanelli non si espone pubblicamente, ma non è un mistero che nei gruppi di discussione interni ai grillini abbia manifestato forti perplessità rispetto alla scelta. Il fedelissimo Paolo Menis parla invece

re la richiesta di alloggio in qualsiasi momento dell’anno, prima era possibile solo se a fare la domanda era direttamente l’anziano. Un’altra novità è legata alle persone che sono state aiutate dalle fondazioni attraverso l’assegnazione di un alloggio, anche qua vi era una differenza di punteggio – ora azzerata – se a fornire la casa era stato direttamente il Comune o un ente benefico. «Abbiamo voluto prestare particolare attenzione verso le problematiche sociali e in particolare a quelle famiglie dove ci sono delle fragilità», ha voluto sottolineare l’assessore regionale a Infrastrutture e territorio Graziano Pizzimenti. Vi sono poi delle modifiche tecniche come l’adeguamento al Codice civile in caso

Viviana Dal Cin, triestina acquisita, prima classificata nel clic day M5s

chiaro sui social: «Non ratifico questa decisione calata dall’alto. Saranno pure bravissime persone ma (le capilista, OES) avrebbero dovuto metterci la faccia e farsi votare come tutti». Per il consigliere regionale Andrea Ussai «la lista deve restare com’è, premiando il merito». Alle voci triestine si aggiunge quella del consigliere

Anche il capogruppo al Senato Patuanelli non ha nascosto le proprie perplessità friulano Cristian Sergo, che pubblica su Facebook la foto di Dal Cin: «Una grande capolista a Nordest». L’annunciata contrarietà di una parte del M5s rispetto alla linea Di Maio finisce sotto il fuoco delle componenti regionali più vicine a Zullo, che sottolineano come il regolamen-

il programma

Due giorni di lavori e in Consiglio regionale arriva il taglio dei vitalizi Il Consiglio regionale è convocato mercoledì e giovedì prossimi. Si comincerà con il question time per poi passare alla proposta di legge 11, prima firma di Furio Honsell (Open Fvg), per la prevenzione del fenomeno della solitudine. Spazio poi alle pdl 41 (Lega) e 45 (Partito democratico) riguardanti la valorizzazione delle sagre, degli eventi locali e delle feste e delle fiere tradizionali. Nel pomeriggio si riunirà anche la V commissione per la proposta di legge sui vitalizi che andrà in aula il giorno successivo.

to delle europarlamentarie preveda la possibile indicazione di capilista esterni da parte dei vertici. Il deputato pordenonese Luca Sut parla di «regole chiare: le lamentele mi lasciano basito. A prescindere dalla posizione in lista, ognuno dovrà prendere le preferenze nelle urne e Zullo è diventato europarlamentare pur essendo ultimo in lista nel 2013». I pordenonesi stanno con l’uscente e lo fa capire anche il consigliere Mauro Capozzella: «Mi pare che a stracciarsi le vesti sia solo una minoranza. Non capisco l’atteggiamento di queste cordate a favore di un candidato». Tra i portavoce in Regione anche Ilaria Dal Zovo è da sempre vicina a Zullo: «Voterò sì alla decisione di Luigi, che è il capo politico e che ha fatto una scelta, che sarà comunque giudicata democraticamente dagli iscritti». — D.D.A. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

di morosità e sulle certificazioni Isee. Su proposta dell’assessore alle Attività produttive Sergio Bini è stato nominato invece il nuovo comitato di gestione del Frie. Alessandro Da Re è il nuovo presidente, che subentra a Franco Rigutti, mentre Enrico Agostinis, Michele Bortolussi, Andrea Cabibbo, Alessandro Tollon, Fabio Pillon, Massimiliano Ciarrocchi, Dario Bruni e Marco Bagnariol sono i consiglieri. La delibera ha anche confermato le indennità annuali di carica per il presidente (28.350 euro) e per gli altri componenti del Comitato (4.050 euro ciascuno) e l’ammontare del gettone di presenza (202,50 euro). — A.P. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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