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SABATO 6 LUGLIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
BELLUNO
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il tavolo delle infrastrutture provinciale
L’appello degli imprenditori alla Regione «Superstrada da Pian di Vedoia a Lienz» Far saltare il tappo con l’Austria è vitale: «Il treno delle Dolomiti non è più prioritario. Sblocchiamo l’imbuto di Longarone» Francesco Dal Mas
l’onorevole de carlo
SEDICO. L’autostrada che da Pian di Vedoia prosegue verso Monaco? No, è sufficiente una strada veloce, meglio se superstrada, che sfondi a Nord e che esca dalle parti di Lienz o dintorni. E il treno delle Dolomiti? Ben venga, ma siccome non sarà commerciale, bensì turistico, le categorie economiche non lo privilegiano. Adesso l’urgenza è di far saltare il tappo con l’Austria. E bisognerebbe farlo subito, prima delle Olimpiadi del 2026. È quanto Elisa De Berti, efficiente assessore alle infrastrutture, si è sentita ribadire ieri, a Villa Patt di Sedico, dal Tavolo delle Infrastrutture, che raccoglie tutte le categorie economiche e sociali della provincia. Oggi l’unico collegamento diretto del Bellunese con il centro Europa è quello della ciclabile Monaco-Venezia, frequentato in questi giorni, ad esempio, da numerosi appassionati statunitensi che, organizzati da tour operator internazionali, volano fino alla capitale della Baviera, inforcano la bici e, attraverso le Dolomiti, scendono a Venezia. Quest’estate più di sempre. Il tavolo composto da Confindustria, Appia Cna, Confartigianato, Confcommercio, Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Cgil, Cisl e Uil si mangia le dita e ha scritto nel lungo documentato consegnato all’assessore De Berti che «per combattere lo spopolamento e aumentare l’attrattività del territorio serva recuperare il divario infrastrutturale esistente, un gap ormai insostenibile, sotto gli occhi di tutti. Contrastare l’isolamento del Bellune-
«Si coinvolgano Provincia e comuni il futuro è nostro» Sì alle strade veloci. No all’autostrada. Questa la posizione del sindaco di Calalzo, l’onorevole Luca De Carlo che commenta l’esito del tavolo infrastrutturale. «Ora», suggerisce, «si coinvolgano anche Provincia e comuni, perché il futuro è in mano nostra. Come parlamentare e sindaco, sono pronto a fare la mia parte». Serve, secondo il sindaco, una progettualità condivisa per rilanciare la competitività della nostra provincia. «Strade a scorrimento veloce, il superamento del punto nero di Longarone, sono infrastrutture fondamentali per il Bellunese, anche in vista dei Mondiali nel 2021 e delle Olimpiadi del 2026».
Alcuni degli amministratori presenti ieri al vertice a Villa Patt a Sedico per parlare del piano del trasporto
se significa uscire da una marginalità che rischia di aggravarsi ulteriormente e velocemente in un mercato dei beni e dei servizi sempre più competitivo che non lascia spazio a tentennamenti o campagne elettorali infinite». Belluno non vanta solo un turismo tra i più dinamici, grazie alla Carta-Unesco – e le Dolomiti faranno un’abbinata provvidenziale da domenica con le colline del Prosecco –, ma anche un’industrializzazione avanzata (la provincia é entro le prime 15 in Italia). Eppure in cinque anni ha perso il 2% degli abitanti. «Il rischio, concreto e oggettivo, è che il nostro territorio pur avendo
uno dei tassi più elevati d’Italia nel manifatturiero e con eccellenze internazionali (vedi occhialeria o catena del freddo), anche a causa di una carente dotazione infrastrutturale e soprattutto della mancanza di accessibilità a Nord, diventi sempre più marginale», il commento dei componenti del tavolo. Da qui il pieno sostegno al progetto di una strada a scorrimento veloce – così ne scrivono le categorie economiche e sociali –, quale naturale completamento del percorso autostradale, verso Nord. Quindi, nessuna autostrada; gli ambientalisti possono restare tranquilli. Alla Regione si chie-
de, a questo punto, di agire per non perdere nessuna occasione di finanziamento, da ricercare in ambito regionale, nazionale, europeo, studiando fin da ora le ipotesi tecnologicamente più avanzate e sostenibili dal punto di vista ambientale e paesaggistico. All’assessore De Berti si chiede di inserire questo progetto all’interno di una nuova programmazione per l’intera viabilità interna ordinaria di questa provincia. E questo perché alla data del 5 luglio 2019, a due anni dai Mondiali di sci di Cortina, «siamo solo in presenza della progettazione di interventi locali di sistemazione dell’attuale rete infrastruttura-
le stradale esistente». Interventi che da soli non rispondono affatto alle necessità di un’accessibilità adeguata, soprattutto nell’alta provincia. In particolare il nodo di Longarone rischia di creare un effetto imbuto, in parte già in essere, che deve essere affrontato senza indugio con soluzioni adeguate». E la rotaia? Un sorriso, da parte dell’imprenditoria. «L’elettrificazione delle linee ferroviarie in provincia di Belluno, seppure fondamentale e non più rinviabile, non modifica tuttavia l’attuale marginale capacità trasportistica delle stesse, in quanto l’infrastruttura ferroviaria rimane la mede-
sima». Infine il piano neve – anche queste sono infrastrutture –, con la sollecitazione del collegamento tra hub. La presidente di Confindustria Belluno, Lorraine Berton ha assicurato che porterà le questioni emerse all’esame del tavolo nazionale di Confindustria. «Il mio obiettivo è quello di formare una squadra che rappresenti adeguatamente territori e competenze. Più forti e capaci saremo, più riusciremo a porre anche la questione bellunese, perché se il problema delle infrastrutture in Italia è grave, nel nostro territorio è drammatico», conclude Berton. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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REGIONE
SABATO 6 LUGLIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
la grande riforma
Stefani: «Autonomia Tria ha promosso l’impianto finanziario» Il ministro si mostra fiducioso sull’esito della trattativa E Salvini: «A breve un via libera del Consiglio dei ministri» PADOVA. Autonomia: il tour
de force continua con Matteo Salvini che preme sull’acceleratore per licenziare il dossier nel prossimo consiglio dei ministri. «Tra il 100% delle richieste e il 20% delle concessioni ci si può incontrare a metà» ha detto il ministro degli Interni. Prima c’è un nuovo semaforo da superare: l’ha acceso il premier Giuseppe Conte che ha fissato il nuovo vertice lunedì, alle 14, a palazzo Chigi. Si riparte dalla scuola, con il ministro Bussetti e il sottosegretario Giuliano che stanno riscrivendo il testo perché quello presentato dal ministro Stefani e concordato con Zaia e Fontana non convince il M5S e ha l’ostilità dichiarata dei sindacati. Si lavora non-stop per superare l’ostacolo più difficile. Lo conferma Erika Stefani, vera regista della svolta federalista, abile
a disinnescare le mine vaganti piazzate da chi non conosce i delicati meccanismi di funzionamento degli apparati statali. Il ministro delle regioni ieri ha ribadito che «si lavora seriamente per elaborare una sintesi che possa soddisfa-
Lunedì nuovo vertice sulle singole materie per arrivare al varo entro il mese di luglio re le regioni. L’impianto finanziario va bene tanto che ha ottenuto nell’ultima riunione un ulteriore placet da parte del Tesoro e del ministro Tria. Ci siamo sempre mossi nel perimetro della Costituzione e nel rispetto dei diritti di chi fa richiesta di maggiori spazi di autonomia. Sono con-
vinta dei concreti benefici per tutto il Paese, per questo perseguo l’obiettivo con determinazione. Con la scelta di introdurre i costi standard ci si incammina verso l’efficientamento dei servizi pubblici stanando finalmente gli sprechi e questo varrà per tutte le regioni italiane: i vantaggi saranno decisamente notevoli» afferma Erika Stefani. Da Trieste, Matteo Salvini rilancia: «Sull’autonomia noi le idee chiare le abbiamo da tempo, Zaia e Fontana sono pronti, la Lega è pronta, aspettiamo che tutti siano pronti per fare passi in avanti positivi. Lunedì è prevista alle 14 una nuova riunione con il premier Conte e i ministeri. Ormai sono abbastanza esperto e anche alcuni amici dei 5 stelle si stanno facendo esperti della materia, riunion facendo. Noi abbiamo pazienza:
Il ministro Erika Stefani con il premier Giuseppe Conte
stiamo sviscerando i temi dalla scuola alle sovrintendenze, alle concessioni autostradali, tutto lo scibile umano. Io conto che ci sia a breve in Cdm l’approvazione di una preintesa sottoscritta dalle tre Regioni che soddisfi entrambe le parti. Tra il 100 e il 20 come punto di partenza - ha aggiunto Salvini - ci si può trovare a mezza via. L’autonomia c’è nel contratto di governo ed è stata votata da milioni di citta-
dini, ci sono altre 7 regioni che hanno fatto richiesta di cominciare lo stesso percorso virtuoso da Nord, al Centro, a Sud» ha concluso Salvini. Chi è perfettamente d’accoro sulla norma finanziaria è Stefano Bonaccini dell’Emilia Romagna:«Se dalle proposte di autonomia regionale rafforzata viene cancellato il riferimento alla spesa media è un fatto estremamente importante, che conferma la bontà
verso il voto decisivo
Colline Unesco, il governo sarà a Baku Domani atteso il verdetto sul Prosecco Presente il ministro Centinaio Il Veneto sogna la doppietta dopo le Olimpiadi di Cortina Zaia: «Il vigneto del futuro sarà senza la chimica» TREVISO. Colline Unesco, do-
mani si decide, forse già stasera se a Baku le procedure di voto saranno più rapide del previsto. È il giorno dell’arrivo dei “big”: Zaia è atterrato ieri, il presidente del Consorzio Innocente Nardi è atteso per oggi assieme al curatore del dossier di candidatura Mauro Agnolet-
ti, ieri è sbarcato il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio. Il governo sogna la doppietta dopo il sì alle Olimpiadi Milano-Cortina, e le colline di Conegliano-Valdobbiadene arrivano al voto già con il parere positivo di Icomos. «Abbiamo partecipato attivamente e con forte motivazione a tutto il processo di valutazione e alle riunioni tecniche giungendo alla definizione di un dossier autorevole per il “Valore Universale Ecceziona-
le” delle Colline del Prosecco, basato sugli attributi del mosaico agrario del paesaggio» ha spiegato ieri Centinaio, «l’iscrizione alla lista del patrimonio mondiale dell’umanità rappresenterebbe un volano straordinario di attrattività per questa zona del Veneto ricca di storia, cultura e tradizioni. L’attenzione universale verso il territorio in cui ha origine uno dei prodotti simbolo del made in Italy di qualità, rafforza la convinzione che si debba proseguire nella promozione dell’enoturismo». A decidere
le sorti della candidatura saranno i rappresentanti di Angola, Australia, Azerbaigian, Bahrain, Bosnia Herzegovina, Brasile, Burkina Faso, Cina, Cuba, Guatemala, Ungheria, Indonesia, Kuwait, Kyrgyzstan, Norvegia, Saint Kitts and Nevis, Spagna, Tunisia, Uganda, Tanzania, Zimbabwe. Venezia-Baku con scalo a Istanbul, sette ore di volo percorse giovedì dal governatore Luca Zaia e che attenderanno, oggi, anche Innocente Nardi, presidente del Consorzio di Tutela Conegliano-Valdobbiade-
Colline del Prosecco
ne, e Mauro Agnoletti, curatore del dossier di candidatura. L’appuntamento è per domani, quando la commissione Unesco riunita nella capitale azera voterà l’iscrizione delle colline del Prosecco alla lista dei patrimoni dell’umanità. Un “sì” che tutti danno per scontato, visto che la candida-
e l'equilibrio dell'impostazione del progetto dell'Emilia-Romagna. «Ho scritto e detto in tutti i modi che non vogliamo un euro in più dallo Stato né dalle altre Regioni, ma chiediamo al contrario di poter gestire autonomamente quanto già oggi lo Stato spende per determinate funzioni sul nostro territorio», conclude Bonaccini . — Al. Sal. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
tura arriva forte del parere positivo di Icomos (mai accaduto che tale parere venga ribaltato in sede di votazione). Nonostante ciò il comitato di candidatura ha schierato lo stesso l’artiglieria pesante, a cominciare dal governatore Zaia che domani incontrerà le istituzioni azere. «Entriamo con un dossier valutato 110 e lode, servirebbe un cataclisma per ribaltare il giudizio» ha spiegato Zaia mentre era in viaggio per Baku, «vado comunque con grande senso di responsabilità e rispetto dei ruoli. Porteremo la voce di un territorio che donerà questo paesaggio all’umanità». Altro tasto su cui Zaia batterà forte è quello della sostenibilità ambientale: «Lo dicevo nel 2008 e lo ripeto oggi: il vigneto del futuro sarà senza la chimica. Saremo un modello per tutti». —
SABATO 6 LUGLIO 2019
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CONTE: PATTO PER L’EUROPA, L’ITALIA DEVE CONTARE
IL COMMENTO
Intervista al premier: «Realizzeremo un progetto di autonomia efficace senza creare diseguaglianze»
LA LEGA PERSONALE CREATA DA SALVINI
ZATTERIN / A PAG. 2
PANARARI / A PAG. 3
gli effetti di vaia
Torrenti a rischio esondazione Allarme in Regione, chiesto l’intervento dei sindaci «Da rivedere i piani di Protezione civile Attenzione ai campeggi vicini ai corsi d’acqua»
Le ultime piogge hanno dimostrato che il territorio bellunese non è più quello di prima. La tempesta Vaia lo ha radicalmente cambiato. Quindi sono da rivedere tutti i piani co-
munali di Protezione civile. Lo ha detto Nicola dell’Acqua, che coordina il Commissariato per la ricostruzione, di cui il delegato è lo stesso presidente della Regione, Luca Za-
ia. Gli alvei dei corsi d’acqua nella parte alta del Bellunese sono stracarichi di materiali, addirittura 20 milioni di metri cubi in più rispetto a 9 mesi fa. DAL MAS / A PAG. 12
il tavolo delle infrastrutture
Gli imprenditori chiedono la superstrada fino a Lienz L’autostrada che da Pian di Vedoia prosegue verso Monaco? No, è sufficiente una strada veloce, meglio se superstrada, che sfondi a Nord e che esca dalle parti di Lienz o dintorni. E il treno delle Dolomiti? Ben venga,
ma le categorie economiche non lo privilegiano. Adesso l’urgenza è di far saltare il tappo con l’Austria. Sono le richieste che gli imprenditori bellunesi hanno avanzato all’assessore regionale Elisa De Berti. / A PAG. 11
tai di cadore
schianto nel tunnel di col cavalier: grave motociclista CONTENTO / A PAG. 13
Caso Corazzin Izzo chiede di essere processato Caso Corazzin: Izzo chiede di essere processato e intanto il gip si riserva sull’opposizione all’archiviazione dell’inchiesta. SOSSO / A PAG. 29
tutti i risultati
Abbattuto l’ultimo traliccio della “Freccia nel cielo” Abbattuto l'ultimo traliccio che da 50 anni teneva i fili del primo tratto della funivia Freccia nel cielo. Sono infatti in corso i lavori per realizzare la nuova cabinovia inserita nel piano delle infrastrutture per i Mondiali di sci alpino 2021, quella che “darà un passaggio” ai campioni impegnati sulle piste del Col Druscié. Investimento da 22 milioni per triplicare la portata dell’impianto andato in pensione.SEGAFREDDO / A PAG. 28
il mito del volley bellunese
Giorgio De Kunovich il ricordo è vivo a 25 anni dalla morte
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iorgio De Kunovich se n’è andato nel gennaio del 1984, ma il ricordo del pallavolista del Belluno di serie A è ancora vivo in chi lo aveva conosciuto. Oggi avrebbe compiuto 62 anni e a fine mese a Bribano sarà ancora celebrato con il torneo di green volley con numeri da record. DA POIAN / A PAG. 35
Boom di centini a Belluno I super maturi sono già 23 Il Renier sforna nove centini, cinque il Catullo, quattro Segato e Calvi, uno il Lollino. Feltre resta al palo. MACIGA E DA POIAN / PAGINE 15 E 26
auronzo, chiesa gremita e tanta commozione per l’addio a giulia VIETINA / A PAG. 30
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Primo Piano
Sabato 6 Luglio 2019 www.gazzettino.it
L’incontro a Trieste
Salvini: «Altri 40 agenti alla frontiera, ma pronti anche con droni e muri» Il ministro annuncia l’invio di rinforzi `Proprio ieri mattina altri 16 migranti ai confini sia di Tarvisio che di Rabujese trovati sul Carso e rimandati in Slovenia `
CONFINI BLINDATI dal nostro inviato
TRIESTE Ieri mattina, tra gli arbusti bassi e le pietre del Carso, 16 migranti hanno messo piede in territorio italiano. Sono stati fermati dopo pochi passi dalla polizia, e 15 di loro saranno rimandati in Slovenia, da dov’erano arrivati. Un assist, politicamente parlando, che ha reso ancora più facile il lavoro che attendeva il vicepremier Matteo Salvini a Trieste. Poche ore dopo, al suo arrivo in piazza Unità, con le pattuglie della Guardia di finanza a proteggere la città dal mare, l’assist è stato capitalizzato. «Lungo il confine tra il Friuli Venezia Giulia e la Slovenia ha annunciato Salvini - manderemo a breve altri 40 uomini, tra polizia di Stato, di frontiera e personale che fa parte dell’operazione “Strade sicure”, quindi facente parte dell’Esercito». Rinforzi, quindi, per una progressiva militarizzazione di una frontiera che dal 2004 - anno dell’entrata della Slovenia nell’area Schengen - di fatto non esiste più.
mesi) ha fatto sì che dal 1 luglio siano stati inaugurati i pattugliamenti misti (polizia italiana e slovena nelle stesse auto) e dopo le parole pronunciate ieri da Salvini a Trieste si assisterà a un nuovo salto di qualità nella protezione della frontiera. I quaranta uomini saranno dislocati da Tarvisio, dove l’Italia incontra sia la Slovenia che l’Austria, a Rabujese, a pochi
chilometri da Trieste. Serviranno ad evitare la terza tappa dell’escalation, cioè l’impiego di mezzi tecnologici (droni e telecamere in grado di rilevare le fonti di calore) per controllare il confine oppure la misura più drastica, cioè la realizzazione di una (costosa) barriera fisica che riporterebbe ai tempi della cortina di ferro la frontiera orientale italiana. «Non voglia-
mo arrivarci - ha detto Salvini di fronte al presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga -, ma se sarà necessario non ci tireremo indietro. Abbiamo sigillato i confini marittimi, ora sigilliamo quelli terrestri. Una sospensione del trattato di Schengen? È un’altra misura al vaglio, ma anche in questo caso ci auguriamo di non doverla mai adottare». Il vicepremier ha promesso di ridurre del 50 per cento la presenza di migranti in Fvg (oggi ce ne sono 3.800) e ha parlato di “colloqui costanti” con gli omologhi politici di Slovenia e Croazia, a cui ha chiesto di «aumentare la quantità delle forze in campo per i pattugliamenti misti». Con le controparti delle due repubbliche che un tempo facevano parte della Jugoslavia, però, non si è parlato di muri. È troppo presto e ci sarebbe il rischio di incrinare rapporti diplomatici ormai radicati. «All’Unione europea - ha invece informato Salvini - chiederemo di potenziare la missione Frontex per la protezione delle frontiere esterne, e di avvicinarla al confine tra Croazia e Bosnia».
GLI ACCORDI
LE MISURE Ma la ripresa dei flussi di migranti lungo la rotta balcanica (centinaia gli arrivi in pochi
FIRMATI UN ACCORDO CON IL MINISTRO DEGLI ESTERI UNGHERESE: «L’ITALIA NON PUÒ ESSERE RIEMPITA DI CLANDESTINI» IL CASO
INCONTRI E PROTESTE Sopra Salvini con Fedriga e il ministro degli Esteri ungherese Szijjarto. Sotto, una contestatrice in piazza
Salvini ieri era a Trieste per la firma di tre accordi. Il primo, il più importante, riguardava la compravendita tra il governo ungherese e i soggetti privati Teseco e Seastock per la cessione al governo magiaro di un’area di 320mila metri quadri che diventerà un terminal logistico strategico nei rapporti commerciali tra i due Paesi. Ai 30 milioni già investiti per l’acquisto della zona costiera (300 metri di banchina) si aggiungeranno altri 100 milioni di investimenti infrastrutturali. La presenza del ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, è stata l’occasione per rinsaldare una volta di più l’as-
dal nostro inviato
TRIESTE Caso Sea Watch, ora la situazione si è ribaltata. Il capitano della nave che ha attraccato al porto di Lampedusa con il suo carico di migranti, Carola Rackete, ha annunciato che querelerà il vicepremier Matteo Salvini. Dopo il braccio di ferro sul divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane, successivamente violato dalla stessa Rackete, si apre quindi una nuova partita. Da un lato Salvini ha promesso di “rispedire a casa” (cioè in Germania) Carola Rackete; dall’altro ora si vede “minacciato” dal capitano della nave battente bandiera olandese e rischia di ricevere una querela.
Carola querela il vicepremier: «Viola i diritti, istiga all’odio» parlato di “leoni da tastiera abituati all’insulto” riferendosi a chi ha aggredito verbalmente Carola Rackete, sia nei giorni trascorsi al largo di Lampedusa, sia quando l’equipaggio e i migranti sono sbarcati dalla nave. Poi, puntando il mirino contro Salvini, ha detto: «È lui che muove le acque dell’odio, e
una querela per diffamazione è il modo per dare un segnale. Quando le persone vengono toccate nel portafoglio capiscono che non possono insultare gratuitamente».
L’ACCUSA
L’ANNUNCIO Nella mattinata di ieri, l’avvocato di Carola Rackete, Alessandro Gamberini, ha annunciato che la sua assistita intende presentare una querela per diffamazione. Il destinatario sarà Matteo Salvini, il suo nemico politico degli ultimi venti giorni. Il legale del comandante di nazionalità tedesca ha
LA REPLICA: «NON MI FANNO PAURA I MAFIOSI, FIGURARSI UNA RICCA E VIZIATA COMUNISTA TEDESCA»
COMANDANTE Carola Rackete
Carola Rackete, in un’intervista concessa al quotidiano tedesco Der Spiegel, lancia siluri verso il ministero dell’Interno: «La sua politica - ha detto l’attivista al centro delle polemiche - ha violato i diritti umani: il suo modo di esprimersi è irrispettoso, non è appropriato per un politico di alto livello». Il capitano della Sea Watch ha fatto riferimento alle diverse segnalazioni che riguardavano la necessità di un soccorso medico per alcuni dei
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IL SELFIE Un ragazzo di colore in piazza Unità fa un selfie con Salvini
«Autonomia? Ne riparliamo lunedì, spero nella pre-intesa» dal nostro inviato
TRIESTE C’è stato spazio anche per il dibattito sull’autonomia regionale, quindi sugli equilibri più delicati tra le due forze di governo, a margine della conferenza di Trieste sulla sicurezza dei confini e il futuro del commercio portuale. Il vicepremier Matteo Salvini, rispondendo a una domanda, ha annunciato un’accelerazione di fatto sul tema: «Noi della Lega - ha detto - abbiamo le idee chiare, e i governatori Zaia e Fontana sono pronti. Aspettiamo che tutti siano pronti per fare passi in avanti positivi». Chiaro messaggio, quest’ultimo, indirizzato al Movimento 5 stelle. Poi il vicepremier ha annunciato che lunedì alle 14 andrà in scena una nuova riunione sull’autonomia, e ha detto che la speranza della Lega è quella di arrivare al più presto a una pre-intesa in Consiglio dei ministri. «Ormai sono abbastanza esperto della materia - ha aggiunto - e anche alcuni amici dei 5 stelle si stanno facendo esperti della materia, riunion facendo. Noi abbiamo pazienza, quindi stiamo sviscerando il tema dalla scuola alle sovrintendenze, alle concessioni autostradali, tutto lo scibile umano». La pre-intesa che Salvini spera di poter raggiungere in Consiglio dei ministri dovrà poi passare al vaglio delle Regioni. «Tra il 100 e il 20 come punto di partenza ha aggiunto - ci si può trovare a mezza via. L’autonomia c’è nel contratto ed è stata votata da milioni di cittadini, ci sono altre sette regioni che hanno fatto richiesta di cominciare lo stesso percorso virtuoso». M.A.
migranti che si trovavano a bordo dell’imbarcazione quando la stessa era ancorata al largo di Lampedusa.
LA REPLICA Lette le agenzie, ascoltati i lanci radiofonici e informatosi sulla possibilità di ricevere una querela da
se sovranista. Duro l’intervento del rappresentante del governo di Budapest: «L’Italia non può essere riempita di clandestini, le frontiere devono essere difese. Siamo rimasti basiti di fronte a chi ha attaccato chi ha difeso i confini dell’Ue». L’accordo sul porto di Trieste è stato completato dal protocollo per la prevenzione e la repressione dei tentativi di infiltrazione mafiosa e della corruzione nel settore degli appalti e delle concessioni pubbliche. Siglato anche il protocollo per il rimpatrio volontario dei migranti che vorranno essere guidati verso un ritorno nei Paesi d’origine.
LA CONTESTAZIONE Il vicepremier Salvini è stato contestato in piazza Unità da una ventina di rappresentanti del fronte antifascista e antirazzista. La tensione è rimasta sotto il livello di guardia. In piazza della Borsa, nel cuore della città, nel pomeriggio si è assistito a una sfilata di protesta composta da circa 200 persone. A Rabujese, proprio al confine con la Slovenia, la manifestazione (100 persone presenti) del Pd e dei sindacati. Marco Agrusti © RIPRODUZIONE RISERVATA
un’attivista che lui stesso voleva prima in carcere e successivamente espulsa dall’Italia, il vicepremier Matteo Salvini - allora si trovava già in viaggio verso Trieste - ha risposto utilizzando il mezzo a lui più caro. Su Facebook, in mattinata, ha commentato le intenzioni di Carola Rackete. Ne è uscito un nuovo duello rusticano a distanza. «Infrange le leggi e attacca navi militari italiane, e poi mi querela - ha scritto il ministro dell’Interno sulla pagina del social network -. Non mi fanno paura i mafiosi - ha aggiunto -, figurarsi una ricca e viziata comunista tedesca». Poi ha concluso con l’ormai classico saluto: “Bacioni”. «Non ho nemici, solo alleati per la difesa della legalità, della sicurezza e del benessere del mio Paese. E attentare alla vita di militari italiani non è qualcosa che può rimanere impunito», ha detto ancora Salvini al suo arrivo in piazza Unità a Trieste. E in quest’ultimo caso il riferimento è corso al presidente dell’Anm Luca Poniz, che aveva sottolineato come il giudice che ha di fatto reso libera Carola Rackete sia ora diventato il nemico del titolare del Viminale. M.A. © RIPRODUZIONE RISERVATA
II
Belluno
Sabato 6 Luglio 2019 www.gazzettino.it
Unione montana: elenco della spesa dopo la tempesta `Una ventina di opere Salandole a Soccher 4.600 eu-
messe in cantiere, costo: 288mila euro IL RENDICONTO BELLUNO Un anno di lavori, fatto
LE CONSEGUENZE Ancora oggi, a distanza di quasi nove mesi, i segni di Vaia sono ben visibili: qui siamo in Agordino
Vaia: proroga per i danni Zaia ha raccolto l’appello del territorio: `I relativi contributi saranno riconosciuti il termine del 10 luglio slitta di nove giorni nel limite delle risorse a disposizione `
IL COMMISSARIO BELLUNO Più tempo. Lo chiedeva-
no le categorie economiche e adesso è realtà: per i danni da Vaia ci sono altre due settimane. Il commissario ha prorogato i termini per la presentazione delle domande di risarcimento per i privati e anche per le imprese. Un sospiro di sollievo per chi sta producendo in questi giorni la documentazione necessaria.
LA RICHIESTA La questione dei tempi eccessivamente stretti era stata sollevata da più soggetti; soprattutto associazioni professionali, associazioni di categoria, e regole, che avevano fatto pervenire a Venezia segnalazioni precise sull’impossibilità di reperire, nei tempi prescritti, personale tecnico in grado di garantire il complessivo fabbisogno tecnico per la compilazione delle domande. Del resto, se i tempi sono stretti, è perché la procedura lo impone. Per garantire l’efficace attribuzione delle risorse nell’ambito del finanziamento 2019 bisogna che le contrattualizzazioni degli impegni siano adottate entro il 30 settembre. Di conseguenza, è necessario consentire un adeguato termine
istruttorio.
L’ORDINANZA Ma per andare incontro sia alle necessità burocratiche che ai tempi tecnici di chi è stato colpito da Vaia e deve produrre la documentazione di rimborso, il commissario Luca Zaia ha trovato il sistema giusto: rinvio di qualche settimana. La nuova ordinanza commissariale (la numero 11/2019) definisce che il termine di presentazione delle domande di contributo, stabilito inizialmente al 10 luglio, venga prorogato alle ore 13 del 19 luglio; in questo modo, i relativi contributi saranno riconosciuti, nel limite delle risorse disponibili, nell’ambito dei finanziamenti di cui all’esercizio 2019. Nell’ordinanza si stabilisce, inoltre, che domande e relative perizie asseverate potranno pervenire con le medesime modalità entro il termine ultimo del 30 settem-
LE PERIZIE COLLEGATE ALLE DOMANDE POTRANNO PERVENIRE AGLI UFFICI VENEZIANI ENTRO E NON OLTRE IL 30 SETTEMBRE
bre, senza ulteriori termini per l’eventuale integrazione di documentazione. In tal caso la copertura finanziaria sarà prevista nell’ambito dei successivi esercizi 2020 e 2021. Le attività di raccolta domande, istruttorie e la determinazione del contributo ammissibile saranno svolte da differenti soggetti attuatori. Le domande relative ai Bandi per le imprese del settore agricolo, forestale e acquacoltura e pesca andranno presentate a Fabrizio Stella, direttore di Avepa, soggetto attuatore per il settore rilievo
e opere agricolo-forestali; per le imprese di settori diversi da quelli agricolo, forestale, dell’acquacoltura e pesca, le domande avranno come destinatario il direttore della Direzione Industria, Artigianato, Commercio e Servizi della Regione del Veneto Giorgia Vidotti; infine, per i soggetti privati, le domande andranno inviate a Gianluca Fregolent, direttore della Direzione Agro-ambiente, Caccia e Pesca, e soggetto attuatore per il settore agricolo. Damiano Tormen
L’Appia-Cna
Decreto crescita: ricorso all’antitrust «Lo sconto in fattura previsto per Ecobonus e Sismabonus nel Decreto crescita altera la concorrenza danneggiando le piccole e medie aziende». Anche l’Appia-Cna di Belluno approva il documento nazionale che sostiene oltre 60 imprese associate dei settori impianti, legno e arredamento, che hanno avviato un procedimento amministrativo davanti alla Commissione europea e all’Autorità garante della concorrenza ed il mercato
affinché venga accertata l’illegittimità del decreto per violazione del diritto comunitario e/o nazionale della concorrenza. “Il provvedimento varato dal Parlamento – ha dichiarato il presidente CNA Installazione Impianti, Carmine Battipaglia – ci ha convinto a mobilitarci a tutela delle piccole imprese». Di qui il ricorso sia all’Antitrust che alla Commissione europea per ottenere la cancellazione dell’articolo 10.
di manutenzione ordinaria e straordinaria. Quest’ultima soprattutto nel dopo Vaia. È lungo l’elenco delle opere realizzate dall’Unione Montana Montana Bellunese nel 2018 e che nel corso del consiglio di ieri, presieduto da Paolo Vendramini, ha costituito parte importante del rendiconto dell’esercizio finanziario 2018. Solo per la manutenzione, la cifra complessiva degli interventi nei due Comuni di Belluno e Ponte nelle Alpi dalle maestranze dell’ente ammonta a 287.949 euro.
DODICI OPERE A BELLUNO Ecco, per un importo complessivo di 154.000 euro, le opere dodici realizzate nel capoluogo. L’elenco prende il via con il ripristino della transitabilità lungo la strada della Val Medone (1.600 euro) e prosegue con la sistemazione del dissesto lungo la strada comunale Pian del Monte-Le Ronce, a Cirok (9.000), il rifacimento del muro di controripa lungo la strada vicinale per Medil (13.600), il pronto intervento per il rifacimento della scalinata interna del cimitero di Orzes (6.600), gli interventi manutentori sul territorio comunale (22.000), il consolidamento e la messa in sicurezza di un tratto della strada comunale di Val Tibolla a Tassei (26.800), il rifacimento del muro di controripa lungo la strada comunale della val Tibolla nei pressi della ex latteria (22.000), interventi vari nel parco fluviale di Lambioi distribuiti in due momenti diversi (10.000 e 4.400), la manutenzione del verde pubblico (15.000), un intervento per lavori a seguito degli eventi alluvionali (10.000) ed infine la sistemazione della copertura della Casera Tovena (13.000).
ro; 8.000 euro per lo sfalcio; lavori di consolidamento del muro di sostegno e messa in sicurezza parapetti ad Arsié (9.600); sistemazione ed adeguamento tombotto strada vicinale Bars a Quantin (15.000); sistemazione e adeguamento strada comunale della Calmada a Losego (9.300); interventi a seguito degli eventi alluvionali per 18.000 euro.
POST VAIA In maniera autonoma, le maestranze dell’Unione Montana hanno poi realizzato altri interventi per 62.249 euro dopo il passaggio di Vaia: nel comprensorio forestale del Nevegal e nel parco di Mussoi (15.900), alla rete viaria dei due Comuni (12.700), all’ambiente (9.200), per il ripristino di un sentiero Cai (12.000) e per il patrimonio silvo-pastorale (12.449). Altre opere hanno riguardato il potenziamento dei percorsi turistici dei due Comuni in Nevegal (248.000), e della Sinistra Piave (235.000), il ripristino e consolidamento del versante lungo la strada vicinale della Val Medone (114.000); l’intervento di miglioramento colturale di peccete di origine antropica in località Busa da Camp (39.825), il recupero naturalistico in località Le Buse, alle Ronce (31.130), l’intervento di stabilizzazione della strada detta Sentiero della Forestale di Belluno (40.361), oltre alla gestione del patrimonio silvo-pastorale dei due Comuni (15.000) e vari asfaltature a Ponte. Giovanni Santin
LE MAESTRANZE IN PIENA AUTONOMIA HANNO REALIZZATO ALTRI INTERVENTI PER UN TOTALE DI 62MILA EURO
SETTE CANTIERI A PONTE Circa metà la somma (71.700 euro) investita nel Comune di Ponte. La messa in sicurezza e il miglioramento della transitabilità di un tratto di strada comunale Roncan-Lago di Santa Croce in località Roncan è costata 7.200 euro; l’intervento di manutenzione e ripristino dell’efficienza idraulica di rio
IL PRESIDENTE Paolo Vendramini sindaco di Ponte nelle Alpi
Liceo sportivo: ecco i primi diplomati Olimpiadi, anche Usarci Belluno esulta: I RISULTATI BELLUNO Si sono diplomati i
primi studenti del Liceo Scientifico a indirizzo Sportivo dell’Istituto Da Vinci di Belluno. La classe, ha terminato gli orali attorno alle 14 di giovedì. Si tratta dei primi ragazzi a terminare il percorso di studi istituito dal Ministero 5 anni fa e avviato subito dalla scuola pubblica paritaria di via Ostilio, in centro città. “La commissione ha segnalato l’ottima preparazione del gruppo, soprattutto per quanto riguarda le materie scientifiche e matematiche – spiega il coordinatore, David De Pra -. La classe ha lavorato bene in questi cinque anni e noi con loro abbiamo sperimentato
un percorso vincente, fatto anche di tante esperienze in ambito sportivo, come richiede l’indirizzo”. Nel quinquennio i ragazzi sono stati coinvolti in una quarantina di attività fuori dall’aula, arrivando a sperimentare numerose discipline sportive e ad ottenere brevetti spendibili lavorativamente già nel corso di quest’estate, nell’attesa di buttarsi nell’avventura universitaria. Alcuni di loro, infatti, hanno conseguito il brevetto di assistente bagnante, altri quello di allenatori sportivi. Il liceo, come qualsiasi altro percorso liceale, dà diritto di accesso a tutti i corsi universitari. I ragazzi sono: Denise De Barba, Mariana Da Rui, Leonardo Comaron, Gianluca Sorio e Brenno Martinelli. La classe prima
del prossimo anno scolastico conta già 18 iscritti, a dimostrazione di come la proposta piaccia. “Non vogliamo classi più numerose di così – commenta il coordinatore -, questi numeri consentono di seguire al meglio gli studenti e di proporre attività legate all’indirizzo sportivo”. Sempre giovedì hanno terminato il loro percorso anche i ragazzi della classe V del Liceo delle Scienze umane, ovvero: Filippo Bortoluzzi, Alberto Braido, Chiara Dal Farra, Samuel De Col, Gioia De Gasperi, Desiree Paola Fain, Roberta Medda, Alessandro Oselladore, Pia Pezzi, Loris Pocchiesa Marian, Alessia Vettori, Simone Ancarani, Anna Carlin, Rosita Fenti, Silvia Formaggio, Nicole Galetto e Driade Micelli.
«Una grande occasione per la categoria» L’OCCASIONE BELLUNO La vittoria di Cortina
fa esultare anche gli agenti di commercio riuniti in Usarci. L’appuntamento con le Olimpiadi invernali del 2026 apre infatti nuove prospettive per la categoria, da anni alle prese con una viabilità provinciale difficile e con un cambio generazionale che stenta. «Per noi è un’occasione unica – dichiara il presidente di Usarci Belluno e Veneto, Franco Roccon –, ci attendiamo una ripartenza importante dell’economia bellunese e conseguenti nuovi ingressi nella nostra categoria». Dunque, anche se sette anni non
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sono pochi, l’Unione sindacati agenti e rappresentanti di commercio intende essere sul pezzo fin da ora. Farsi trovare impreparata e non cogliere appieno tutte le possibilità che si prospettano sarebbe un errore imperdonabile. Il primo motivo di entusiasmo sono i cantieri lungo le strade. Per chi trascorre gran parte della propria giornata lavorativa in auto una viabilità più leggera e veloce significherà un passo in avanti nella qualità del proprio lavoro. «Le Olimpiadi porteranno maggior lavoro e la possibilità, a cantieri ultimati, di viaggiare più velocemente – commenta ancora Roccon –, for-
se allora usciremo dal cul de sac in cui è finita questa provincia». Ci sarà posto per chi vorrà entrare nella categoria, questo è certo. «L’importante però è non improvvisarsi – aggiunge ancora il presidente –. Per questo come Usarci stiamo valutando la possibilità di avviare brevi percorsi di formazione a chi vorrà diventare agente di commercio. Siamo gli unici costituiti come Federazione in Veneto e, per la prima volta, stiamo davvero facendo squadra nel settore del commercio e stiamo facendo capire l’importanza di essere presenti in Enasarco. Se continuiamo così, le Olimpiadi ci porteranno grandi soddisfazioni».
XIX
Valdobbiadene Cison Farra
Sabato 6 Luglio 2019 www.gazzettino.it
I genitori di Papa: «Si è sempre dichiarato innocente» `La difesa: «Ci sono
troppi elementi che non combaciano» CISON «Il processo è appena iniziato ma per tutti nostro figlio è già stato condannato». Sono sconvolti i genitori di Sergio Papa, il 35enne accusato del duplice omicidio dei coniugi Loris a Annamaria Nicolasi, trucidati la mattina del 1 marzo del 2018 a colpi di roncola nella loro casa di Rolle. Per l’accusa è lui il
presunto killer la cui mano omicida sarebbe stata guidata dal tentativo di rapinare i due anziani. Sconvolti per la tensione, che già durante la prima udienza era altissima, e per quello che definiscono «il processo mediatico a Sergio». «C’è un giudice che non è un giudice - è il loro sfogo - che ha già condannato quando invece su quello che è successo quel 1 marzo si deve ancora fare chiarezza. Nostro figlio stato dato in pasto all’opinione pubblica ma la sua colpevolezza resta tutta da dimostrare. È una sofferenza che si aggiunge a quella che proviamo per la tragedia
che ha colpito la figlia dei Nicolasi. Si vuole fare passare nostro figlio per un conclamato assassino ma lui ha sempre negato ogni responsabilità per quel delitto orrendo. E ha il diritto di difendersi e di dimostrare che non c’entra niente con quei fatti terribili». La linea della difesa è chiara: non ci sono prove sostanziali della colpevolezza di Papa. «Anzi - sottolinea l’avvocato Nava - troppi elementi non combaciano, c’è una ricostruzione di quello che è successo quella mattina che si basa su indizi molto vaghi. Il Dna di Papa sotto le unghie di Annamaria
Nicolasi? Potrebbe essere una contaminazione, è un fatto assodato che si fossero visto anche il giorno prima. Come vago è il riferimento a presunti avvistamenti del 35enne nei pressi della casa dei Nicolasi nei giorni precedenti al delitto. E certamente non è per noi di grande valore quanto riferito dalla persona che avrebbe trascorso qualche giorno dopo il 1 marzo con il mio assistito. Dice che lo ha sentito confessare: ma quale è la credibilità di uno con una fedina pedale di rilievo e già condannato per reati gravi come lo spaccio di droga?» «Sergio Papa ha vissuto questi mesi
Palio delle contrade stasera il gran finale
Acquedotto, intervento da un milione cantiere al via
` Si inizia alle 20
San Giovanni deve difendere il titolo
FARRA DI SOLIGO Da metà luglio cantiere aperto nelle vie Cao de villa, San Francesco e dei Colli per il rifacimento della condotta dell’acqua. Alto Trevigiano Servizi sarà impegnata per diverse settimane in questo cantiere per un investimento di oltre un milione di euro. E in questi giorni, Ats e Comune hanno recapitato ai residenti una lettera in cui si preannunciano i lavori e i disagi. «I lavori di sostituzione delle condotte prevedono anche il rifacimento di tutti gli allacciamenti esistenti, compresa la posa di nuovi pozzetti di alloggio dei contatori a servizio delle utenze, qualora non già esistenti e a norma, cioè ubicati all’esterno delle proprietà, in un luogo accessibile al personale addetto – spiega Ats - Durante i lavori le vie e le aree interessate saranno interdette al traffico o saranno percorribili con un senso unico alternato». I lavori, fra una settimana, prenderanno avvio da via dei Colli per poi proseguire nelle altre due strade. «L’obiettivo – spiega il sindaco Mattia Perencin – è potenziare e ristrutturare la rete idropotabile esistente, sostituendo alcune vecchie linee di distribuzione con nuove tubazioni in ghisa. Le principali problematiche da risolvere sono lo stato di degrado delle condotte, che sono soggette a frequenti riparazioni con fuoriuscite d’acqua anche molto rilevanti, e la presenza di più condotte contemporaneamente nella stessa via. Nel nostro Comune si stanno verificando numerosissime perdite nella tubazione di questo tratto e ciò comporta un maggiore attingimento di acqua potabile dai pozzi di Soligo e dai pozzi di Croda, provocando un abbassamento della falda e anche un maggior consumo di energia elettrica». La nuova tubatura permetterà dunque di ottimizzare il servizio con benefici per cittadini e ambiente. (c.b.) © RIPRODUZIONE RISERVATA
VALDOBBIADENE
GRANDE ATTESA Maxischermo per seguire la candidatura delle colline del Prosecco a patrimonio Unesco
L’opportunità Unesco «Indotto raddoppiato» Sarà allestito in piazza un maxischermo per seguire l’esame delle colline del Prosecco con la diretta da Baku `
VALDOBBIADENE Si chiamerà Casa Unesco: sarà allestita nel loggiato davanti al Municipio. Dalle 12 si partirà con la diretta da Baku e con i collegamenti dalla Docg all’Azerbaijan. Mentre le cantine locali proporranno degustazioni gratuite per la stampa, i turisti e i tifosi. «Sarà una grande festa. E noi non possiamo certo mancare» spiega l’assessore al turismo Tommaso Razzolini. Attesa anche la stampa straniera. E già si vocifera di un nome su tutti a rendere scoppiettante il pomeriggio. «Il Canal? Potrebbe essere!» anticipano dal Comune. Negozi aperti e un pomeriggio da ricordare: così si sta preparando l’esame finale alla candidatura delle colline della Docg. Appuntamento dunque domenica in piazza dalle 12. «Seguiremo i lavori passo passo -riprende Razzolini- poi ad un certo punto speriamo di avere anche il collegamento con il governatore Luca Zaia. Siamo davvero felici».
LA PREPARAZIONE
LAVORI IN PARTENZA Intervento da oltre un milione in centro
A GIUDIZIO Sergio Papa, a processo per il delitto di Rolle
in attesa del processo in grande solitudine - sottolinea l’avvocato - ed è oppresso dal peso di essere considerato un efferato omicida. Credo che di fronte al dramma che abbiamo sotto i nostri occhi serva lo stesso rispetto che merita il dolore della figlia dei Nicolasi». Ma per il pubblico ministero Davide Romanelli il quadro indiziario è solido e le prove della colpevolezza di Papa evidenti. A partire proprio dal suo Dna, le cui tracce son state ritrovate sotto le unghie di Annamaria che forse, prima di essere uccisa, ha tentato un’ultima, disperata difesa. (de.bar.)
Intanto le cantine si stanno preparando al dopo Unesco. «Mio padre era contrario all’inizio. Ma siamo noi delle nuove generazioni che dobbiamo far capire alle nostre famiglie che il mondo cambia e dobbiamo stare al passo». Così Sara Ceschin, 26 anni, che gestisce con la famiglia l’azienda Il Colle di San Pietro di Feletto guarda al World Heritage. «Per noi è mo-
tivo di immenso orgoglio, e porterà sempre più stranieri sulle colline del prosecco superiore. Il maxischermo di domenica? Una bellissima idea. Io ci sarò». Gabriella Vettoretti ha 40 anni una laurea in economia. La sua famiglia è proprietaria de La Tordera, 35 ettari di prosecco sulle colline. «Da sempre giro il mondo: il vino è il mio lavoro e la mai grande passione. Abbiamo un’enorme opportunità dal riconoscimento Unesco». La scorsa settimana era nelle Langhe. «L’indotto è raddoppiato, ma la vera sfida oggi è quella delle strutture. Io ho un agriturismo in cantina e a settembre, a Guia inaugura un b&b. Dobbiamo essere preparati e garantire servizi adeguati». Vettoretti entra anche nelle dinamiche che riguardano il nome. «Certo, il generico prosecco a noi produttori della Docg non sta più bene. Noi dobbiamo portare questo vino a farsi chiamare col suo vero nome: Conegliano Valdobbiadene superiore. Il riconoscimento ci aiuterà anche a portare avanti il concetto di Riva, che consentirà di differenziare ulteriormente il nostro vino».
LE CANTINE SI PREPARANO AL DOPO-SENTENZA. VETTORETTI: «LA SFIDA È QUELLA DI STRUTTURE RICETTIVE E DI OPERATORI CHE SAPPIANO L’INGLESE»
Gran finale, questa sera, per il Palio delle Contrade di Valdobbiadene. Giunge alla 19. edizione la sfida tra le 12 contrade valdobbiadenesi sullo stile dei celebri “Giochi senza frontiere”. La contrada di San Giovanni cercherà di confermare il titolo che ottenne lo scorso anno. In campo un centinaio di giovani in rappresentanza delle varie contrade. L’appuntamento è dalle 20 in piazza Marconi dove ieri sera la sfilata delle contrade, accompagnate dalla banda cittadina, ha aperto il palio. Poi le 12 contrade (Bigolino, Funer, Guia, La Pieve, Ponteggio Colderove, Ron, Saccol, San Pietro di Barbozza, Santo Stefano, San Vito, San Giovanni e Villanova) e in aggiunta due squadre ospiti, Segusino e Ponzano Veneto, si sono cimentate nelle prime sfide, dalla staffetta alla
lotta sull’acqua tra murmilli, al gioco del saloon. Ieri sera si è svolto anche un palio dei ragazzi delle contrade, intitolato in questa edizione alla memoria di Mirco Biasin, già alla guida del Palio, alla cui regia oggi c’è la figlia Silvia, neopresidente dell’associazione Palio delle Contrade di Valdobbiadene. Stasera le contrade si sfideranno nel tiro alla fune, nel gioco del tesser, in quello delle tre “s” e nella corsa con le botti. Quindi, a prove concluse, si farà il punto sui punteggi e ai vincitori dell’edizione 2019 verrà assegnata la statuetta in legno simbolo del Palio, che dovranno custodire per i prossimi 12 mesi. «Un grazie al presidente dell’associazione Palio, Silvia Biasin, per l’impegno di non poco conto che ha voluto assumere sulle orme di papà Mirco - dice il vicesindacdo Tommaso Razzolini - Questo è un evento importante che coinvolge tantissime persone e che richiede molti mesi di lavoro per la preparazione – Grazie anche a tutta la squadra operativa e ai capi contrada che saranno protagonisti con le loro 12 realtà valdobbiadenesi». (c.b.)
L’IDEA VINCENTE Secondo tutto il mondo enoico delle colline il maxischermo è un’idea vincente. «Serve a fare squadra, a far vivere la fase finale come una vittoria di tutti. Ed è davvero così: la candidatura è partita dal basso e ha portato a un cambio di sensibilità e consapevolezza. Sarò anch’io in piazza col fiato sospeso a tifare per le nostre colline!». Un’opportunità e una responsabilità. Così Andrea Miotto, responsabile dell’azienda di famiglia a Colbertaldo guarda alla decisione di domenica a Baku. «Ci abbiamo sempre creduto. Benvenuto Unesco, porterà tanti turisti. A cui dobbiamo però dedicare cure e attenzioni speciali. Credo che l’offerta gastronomica sia già di ottimo livello. Bisogna recuperare terreno sull’offerta alberghiera però. In questo abbiamo molto da imparare». Che l’iscrizione nel registro del Patrimonio dell’Umanità possa aiutare più il prosecco che il territorio è in effetti un rischio, secondo Miotto. «Ma dovrà essere vigile e presente l’associazione oltre alla Docg e far capire perfettamente la differenza. Il nostro territorio, la collina, esprime un vino diverso. I turisti vogliono questo, le bollicine superiori, non il semplice Doc quando vengono qui». L’altra grande sfida sarà quella legata all’accoglienza. «Dobbiamo implementare lo studio delle lingue straniere. A tutti i livelli. Essere competitivi e al passo con un mondo globale». Elena Filini
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COINVOLGENTE Un momento della scorsa edizione del Palio
Godega
Nonna Lucia compie 101 anni festa con parenti, amici e sindaco (pdc) Luigia Zanette, meglio conosciuta come nonna Lucia, ha trascorso in compagnia di parenti e amici una giornata per lei molto speciale. È infatti arrivata al considerevole traguardo delle 101 primavere con una lucidità incredibile. Donna attiva come sempre e con una grinta che farebbe invidia anche ai cinquantenni. Paola Guzzo, il sindaco ha voluto essere presente alla cerimonia e al taglio della torta di compleanno: «Non potevo certo mancare a questo appuntamento. Stare a fianco di una persona che ha vissuto in epoche che hanno segnato la nostra
storia è un’opportunità imperdibile. Anche perché nonna Lucia ha una lucidità invidiabile».
MESTRE
SABATO 6 LUGLIO 2019 LA NUOVA
il parco di Mestre
San Giuliano, amianto e vetro «Fare chiarezza sui carotaggi» Due aree finite sotto sequestro, la procura ora attende la relazione dei carabinieri Legambiente: «Indagini necessarie». Ma l’Home Festival non è a rischio non servono convalide del sequestro da parte di un giudice e nel registro degli indagati, potrebbe finire, come atto dovuto, il titolare della impresa che ha eseguito i lavori. Gli investigatori, oltre al cemento amianto, avrebbero trovato anche pezzi di vetro. «Attendiamo gli sviluppi di questa indagine anche per capire
Mitia Chiarin L’indagine sull’amianto nella terra degli scavi al parco di San Giuliano, che ha portato al sequestro probatorio di due cumuli di terreni da parte dei carabinieri del Nucleo Forestale, è stata affidata al pubblico ministero Andrea Petroni che attende ora la relazione dei carabinieri dopo i sigilli nei due cumuli di materiali verso il Seno della Sepa. Dal Comune poche novità, salvo la conferma che il Festival Home Venice si terrà comunque dal 12 al 14 luglio. Anche gli organizzatori rassicurano: nessun intoppo, visto che i terreni sequestrati sono lontani dall’area del festival. Ma la presenza di cemento amianto ha messo in allarme tanti frequentatori del parco. Perché tutti sanno che le fibre di amianto, altamente cancerogeno, hanno la pessima abitudine di essere estremamente volatili. Sempre sul fronte delle indagini, va detto che
Il titolare dell’impresa che ha eseguito i lavori potrebbe presto essere indagato
Una delle fotografie del materiale di scavo nella interrogazione
il lUtto
Addio a Giulia Busetto, 42 anni La tassista che amava i cavalli Il sorriso di Giulia Busetto, 42 anni, si è spento ieri mattina all’ora di pranzo, al centro Nazaret, dove ha ricevuto le ultime premurose cure. Originaria di Marghera, da vent’anni divideva la vita con Alessandro Bragato, diventato suo marito dopo che si erano conosciuti all’Aeroporto di Venezia, lui già tassista, lei impiegata in un autonoleggio. Da allora non si sono più lasciati. Giulia di mestiere, fino a che non ha scoperto la malattia, due anni fa, ha fatto la tassista. «Quando ha iniziato», racconta il marito Alessandro, «in città erano solo in due le donne a fare questo lavoro». Marito e moglie, entrambi tassisti, in giro per le strade della città a macinare chilometri. Quando Alessandro ha dato vita a una cooperativa di taxi, la moglie gli è stata a fianco con il suo prezioso contributo. Tanti i sogni, che purtroppo non è riuscita a realizzare. Giulia amava la natura, gli animali e soprattutto i cavalli: la sua cavalla si chiamava Gobellin, il nome di un tessuto floreale. Andava a cavallo da quando era bambina, in vari maneggi, e si era stabilita a Dese, alla asd aDesE pensione cavalli. Ma era anche una sportiva, le piaceva la bici e da quando il marito si era comperato la Harley Davidson, non appena potevano andavano a farsi dei giri, per passare qualche ora
Giulia Busetto, 42 anni, in sella al suo amato cavallo
senza pensieri. In questi due anni il marito l’ha sempre accompagnata a tutte le visite, le cure, l’ha assistita nel cammino doloroso che ha affrontato. «Una donna solare, piena di vita, gioiosa: in una parola splendida», la ricorda Alessandro. Il sogno di entrambi era quello di cambiare vita, lavorare meno, avere un po’ di più tempo per passioni e hobby troppo spesso messe da parte. Ma di tempo, Giulia non ne ha avuto abbastanza. Alessandro ha aperto da poco un’attività ricettiva in centro storico che ha chiamato Residenza Giulia, in ricordo della
moglie e di quello che ancora avrebbero voluto fare assieme. «Vorrei ringraziare le persone che l’hanno assistita amorevolmente al Centro Nazaret, dei veri professionisti, il professor Carlo Alberto Giorgi dell’Istituto Oncologico Veneto e il primario della Brest Unit di Mestre Guido Papaccio. L’unico desiderio di Giulia era quello di non protrarre le sofferenze inutilmente, cosa che oggi in Italia, purtroppo, non è ancora del tutto possibile senza incorrere in problemi legali». — Marta Artico BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
se i carotaggi sono stati effettivamente eseguiti. L’assessore parla di campionamenti ma non abbiamo riscontri. E abbiamo deciso di tenere d’ora in poi gli occhi aperti sui parchi di Mestre perché a rischio cementificazione», spiega Paolo Franceschetti, presidente di Legambiente Venezia. L’associazione ha presentato l’espo-
sto che ha dato vita al sequestro, evidenziando che il progetto per l’area eventi mancava di Vinca, Via e parere della Soprintendenza. Altri si erano mossi. Gli Amici del parco di San Giuliano avevano chiesto lumi agli uffici del Comune e all’Arpav, per verificare se tutto era in regola. Il Comune aveva spiegato chi era il dirigente di riferimento mentre l’Arpav non aveva risposto. «Attendiamo la commissione per fare chiarezza», dice Monica Sambo, capogruppo Pd che aveva presentato una interrogazione con tanto di fotografie. Tutti sanno che San Giuliano, aperto dal 2005, è nato sopra una grande discarica di rifiuti industriali. All’epoca non esisteva l’obbligo di caratterizzazioni ma oggi le norme ambientali sono precise. E gli scavi sono stati eseguiti per dotare l’area del Tamburello di sottoservizi e plinti per reggere la recinzione del festival, alta quasi tre metri. Va detto anche che la ex Provincia aveva prescritto l’esecuzione di un monitoraggio post bonifica della durata di 25 anni, con controlli e campionamenti a cadenza semestrale per i primi tre anni ed a cadenza annuale nei successivi. Una recente determina del settore Ambiente affida 46 mila euro a Veritas per proseguire i monitoraggi che tra 2016 e 2017 avevano visto l’esecuzione di sei campagne. Si erano poi interrotti perché il finanziamento, 100 mila euro, della Regione Veneto stanziatoo nel 2015 era diventato operativo nel 2018. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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i tiMori
I gruppi sportivi già si spostano al parco Bissuola Sono centinaia le persone iscritte all’associazione NordicwalkinItaly Mestre, che svolge corsi nei polmoni verdi cittadini, tra cui il parco di San Giuliano. Il timore, però, di quanto sta accadendo, ha fatto si che la scuola di Nordic Walking ieri mattina, mettesse un annuncio su Facebook per avvisare tutti gli iscritti, i simpatizzanti e le persone che partecipano ai corsi. «Viste le notizie diffuse circa l’inquinamento attuale del parco San Giuliano, a scopo puramente cautelativo riteniamo opportuno spostare al parco Bissuola le attività originariamente previste a San Giuliano, in attesa di informazioni più dettagliate da parte degli enti preposti a cui abbiamo inviato un’interrogazione» si legge. Insomma, chi cammina per il parco e gira in lungo e in largo per i percorsi, desidera avere certezze e garanzie. «In tanti ci hanno chiesto notizie, informazioni, molte persone sono preoccupate ed è nostro dovere dare risposte a chi viene con noi e a chi usufruisce del polmone verde» fanno sapere dalla asd. «In ogni caso siamo fiduciosi che si risolva tutto molto presto e di poter ritornare a fare attività: San Giuliano ha bisogno di molte accortezze».