RASSEGNA STAMPA DEL 1 GIUGNO 2019

Page 1

29-MAG-2019 Estratto da pag. 33 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 33 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 33 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 46 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


31-MAG-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


31-MAG-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


31-MAG-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


31-MAG-2019 Estratto da pag. 36 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 27 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 71 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 39 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 10 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 17 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 22 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 22 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 22 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 22 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


29-MAG-2019 Estratto da pag. 22 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 47 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 32 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 33 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 33 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 19 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 8 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 11 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 9 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 13 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 14 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 16 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 7 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 23 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 1 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 6 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 2 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 3 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 4 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 5 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 56 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 56 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


26-MAG-2019 Estratto da pag. 56 6566

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


01-GIU-2019 Estratto da pag. 18 3043

a cura dell'Ufficio Stampa e Comunicazione


SABATO 1 GIUGNO 2019 - ANNO XVIII - N. 129

REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Via F. Rismondo 2/E - 35131 Padova - Tel 049 8238811 - Fax 049 8238831 E-mail: corriereveneto@corriereveneto.it

Il Premio

Tempo libero

I 5 finalisti del Campiello Vince la letteratura «destabilizzante»

VENEZIA E MESTRE

DOM

LUN

MAR

MER

17°/ 23°

17°/ 25°

19°/ 23°

20°/21°

Dati meteo a cura di 3Bmeteo.com

Onomastici: Giustino, Lia

corrieredelveneto.it

NELTREVIGIANOVITTIMAUNCAPOREPARTO

Rissa in osteria per un gin tonic, pugno lo uccide Fratelli fermati

TENAGLIA DEL NORD SU ROMA di Sandro Mangiaterra

O

continua a pagina 3

Quasi sereno Vento: S 5 Km/h Umidità: 46%

a pagina 15 Verni

I nodi aperti

rmai è evidente: il Nordest è la vera spina nel fianco del governo. Per carità, di guai l’esecutivo gialloverde ne ha quanti ne vuole, a cominciare dalle difficoltà economiche e dai rapporti con l’Europa. Ma la partita decisiva per la tenuta del «contratto» tra 5 Stelle e Lega, dopo le elezioni europee che hanno visto il ribaltamento dei rapporti di forza, si gioca al Nord, oggi interamente conquistato dall’avanzata di Matteo Salvini e, soprattutto in Veneto, dove i mal di pancia rischiano di esplodere. Primo nodo, l’autonomia, sulla quale i grillini hanno adottato la strategia del tira e molla. Ora o mai più è la convinzione di Luca Zaia, delle categorie economiche e, perché no, di un paio di milioni di cittadini che si sono espressi chiaramente al referendum del 22 ottobre 2017. Ora o tutti a casa è il rilancio degli stessi esponenti 5 Stelle veneti, consapevoli che sull’autonomia la posta è altissima: la sopravvivenza del governo. Jacopo Berti, capogruppo M5S in Regione, lo ha detto forte e chiaro a Luigi Di Maio, che come punto di partenza per la risalita del movimento ha chiamato a raccolta chi lavora sul territorio. Ma Berti vuole spingersi oltre: pensa a una sorta di «manifesto» dei 5 Stelle del Nordest «per andare a Roma a battere i pugni». Un documento dove l’autonomia sia indicata come una necessità per un’area che vuole continuare a competere a livello planetario, oltre che come condizione per risalire nei consensi, precipitati all’8,9% contro il (quasi) 50% della Lega.

OGGI 24°C

Colli Euganei, jazz e vino da domani al 30 giugno

a pagina 14 Visentin

LE ALTRE EDIZIONI: Padova-Rovigo, Treviso-Belluno, Vicenza-Bassano, Corriere di Verona

Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

Hanno litigato al bancone per il prezzo di un gin tonic, l’oste li ha accompagnati fuori ed è scoppiata la rissa. A farne le spese Alessandro Sartor, 46 anni, caporeparto, (in foto) accorso per sedarla e ucciso da un pugno. Arrestati due fratelli. a pagina 4 Citter

CISON DI VALMARINO (TREVISO)

LE VOCI DEL PAESE E LA FAMIGLIA

I due ragazzi rischiano il linciaggio. Il padre: «Vorrei un miracolo» di Andrea Priante

a pagina 4

Verso l’autonomia Per la prima volta il braccio del Ministero delle Finanze fotografa la distribuzione delle risorse

Spese regionali: ecco chi vince

DossierSosesucostiequalitàdeiservizi:Venetoinequilibrio.Inestateifabbisognistandard Mentre l’autonomia resta incagliata nelle liti tra la Lega e il M5s, Sose, la società del ministero dell’Economia, continua a lavorare su costi e fabbisogni standard e sulla definizione dei livelli essenziali di assistenza (i Lep). Lo studio presentato due giorni fa ha reso pubbliche tutte le spese delle Regioni in alcuni casi tentando anche un raffronto su costi e qualità dei servizi. Il Veneto è in equilibrio. Le altre Regioni molto meno. alle pagine 2 e 3 Bonet

Il Giro d’Italia in Veneto

LE ZONE SPECIALI

Zes, il ministro ci ripensa e chiama i veneti a Roma Nessuna area in Veneto figura nell’elenco delle zone economiche speciali, chance importante per risollevare zone depresse. La rivolta delle categorie ha convinto il ministro a riconsiderare la decisione e convocato un a pagina 3 summit a Roma.

Spettacolo sulle strade E oggi la tappa decisiva di A. Pistore e L. Fabiano

a pagina 12

VICENZA UNA BIMBA HA CHIAMATO LA POLIZIA

Clandestino già espulso tenta di violentare l’autista di un bus

VICENZA Il nigeriano Isaiah Ogboe, clandestino con una procedura di espulsione, ha tentato di stuprare a Vicenza la conducente di un autobus di linea privato fermo al capolinea. E’ stato messo in fuga da un 72enne, che udite le grida della donna è accorso e l’ha fografato col cellulare. Il che ha permesso alla polizia di arrestare Ogboe.

«Furtisenzamotivo,avevamobevuto» Le baby gang di Venezia e Mestre dal giudice. Uno dei ragazzi: mi vergogno

VENEZIA «I furti li facevamo senza motivo, spesso avevamo bevuto». Serate passate a bere e poi a pestare qualcuno o a scassinare luoghi «proibiti», per pochi spiccioli. E’ il quadro che emerge dai primi interrogatori dei membri delle baby gang veneziane arrestati nei giorni scorsi. Lo hanno ammesso i ragazzi sentiti dal giudice e lo ha detto al gip Maria Luisa Materia, Angelo Alesini, il 18enne di Mestre ritenuto il «capo» di uno dei gruppi. a pagina 9 Biral

NEL VICENTINO

Spinello a scuola il prof lo scopre e viene aggredito VICENZA Fumava assieme a due compagni uno spinello a scuola, ma vistosi scoperto da un insegnante che ha chiamato la polizia, lo ha aggredito. È finito così nei guai uno studente vicentino di 17 anni. a pagina 5 Centin

a pagina 5

NEL VICENTINO

Coge Mantovani, c’è l’acconto per i dipendenti a pagina 11


12

REGIONE

SABATO 1 GIUGNO 2019 CORRIERE DELLE ALPI

Il dopo elezioni

Salvini: «Via libera all’autonomia a giugno» Vertice M5S con Di Maio, i consiglieri veneti Berti e Baldin: «Basta con gli indugi, va rispettato l’esito del referendum» PADOVA. L’ultimatum a Conte

arriva da Matteo Salvini. L’Autonomia regionale? «Va approvata presto. Prima dell’inizio dell’estate deve passare sicuramente in Consiglio dei ministri e andare in Commissione. Il progetto è pronto. Poi il Parlamento e le Regioni avranno i loro tempi. Noi siamo pronti e diciamo che su questo e su altri fronti di tempo se n’è già perso abbastanza», spiega Salvini in un’intervista al quotidiano online Affaritaliani.it. Il tempo è scaduto, lo conferma anche il sottosegretario Massimo Bitonci. « I nodi che riguardavano il

Mef sono stati sciolti, ci sono problemi sollevati da altri ministeri ma li risolveremo, entro questa settimana i dicasteri guidati dal M5s dovranno formulare le loro proposte», spiega Bitonci. Resta da capire quando il premier Conte porterà le tre bozze di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna in consiglio dei ministri per il via libera e trasferirle poi ai presidenti di Camera e Senato, che decideranno l’iter legislativo. A premere per uscire dall’impasse sono anche i 5 stelle del Veneto che ieri si sono incontrati a Roma con Lui-

gi Di Maio. I consigliere regionali Jacopo Berti ed Erika Baldin che hanno partecipato al vertice per analizzare la sconfitta elettorale non hanno dubbi: «Si tratta solo di passare dalle parole ai fatti. Nel mio intervento ho spiegato che il referendum sull’autonomia è stato votato da 2,3 milioni di veneti e la Lega di Zaia raccoglie 1 milione di consensi. Gli altri sono cittadini che credono nel federalismo e votano anche il M5S. Le mie parole sono state condivise persino dai colleghi della Campania, consapevoli che il governo non possa deludere l’esito referen-

Erika Baldin e il gruppo M5S in Consiglio regionale

Parla il sottosegretario al Mef: con la pace fiscale incassati 21 miliardi, no alla patrimoniale La flatx tax al 15 per cento sulle partite Iva elevata a 100 mila euro con regime semplificato

Bitonci: «L’Iva non aumenterà La Zes? Al porto di Venezia» L’INTERVISTA

Albino Salmaso

S

ottosegretario Massimo Bitonci, il presidente di Confindustria Boccia e il leader veneto Zoppas temono l’aumento dell’Iva se non addirittura la patrimoniale per far quadrare i conti a ottobre: cosa ci sta riservando il governo gialloverde? «Posso rassicurare le imprese e le famiglie che non ci sarà nessun aumento dell’Iva, mentre la patrimoniale è una panzana inventata dai giornali. Ho la delega al fisco e partecipo al tavolo ristretto della Lega sull’economia con Borghi, Bagnai, Garavaglia, Giorgetti e Durigon e siamo stati chiari: no all’aumento dell’Iva, no a nuove imposte patrimoniali, sì alla riapertura dei termini

della pace fiscale che ha avuto un successo clamoroso. Ho deciso io di tenere aperti i termini per cinque anni ed entreranno 21 miliardi di euro, il doppio di quanto previsto, solo per la rottamazione ter». Gli italiani che non pagano le tasse si stanno mettendo in regola? «Se osservo la mappa dell’evasione dell’Iva debbo riscontrare con profondo rammarico che il Sud è largamente in testa. Il successo della pace fiscale è invece legato alla formula scelta, tanto che abbiamo prolungato al 31 luglio la rottamazione ter e il saldo- stralcio delle cartelle esattoriali: sono tutti soldi che non sarebbero mai stati incassati. Invece noi abbiamo dilazionato i termini e cancellato le sanzioni e gli interessi pari al 150% dell’importo da versare». Salvini promette la flat tax anche ai redditi da lavoro dipendente, non è un azzardo

Massimo Bitonci con il premier Giuseppe Conte

con il deficit alle stelle? «La flat tax al 15% sul regime forfettario delle partite Iva è stato un successone, l’importo del volume d’affari verrà elevato da 65 a 100 mila euro da gennaio 2020. Quasi due milioni di professionisti avranno il regime semplificato senza Iva e contabilità versando solo il 15%. Per quanto riguarda i

scontro e tentativo di accordo

Lezzi snobba la Zona veneta dopodomani un tavolo a Roma VENEZIA. Si trasforma in una

parziale vittoria la guerra a Roma preannunciata da imprenditori e amministratori veneti. La contesa sulla Zes di Venezia e Rovigo, la zona economica speciale prima assicurata dal ministro per il Sud Barbara Lezzi e poi ritrattata, si risolve con la promessa di un incontro per lunedì alle 10 nella sede del ministero per il Sud. Annullata quindi la calata a Roma di lunedì prossimo

da parte di 200 rappresentanti del territorio. In ballo c’è il progetto, ancora da approvare e nato dagli imprenditori di Venezia e Rovigo, che nel corso dei mesi ha raccolto il sostegno di sindaci e categorie economiche. Secondo il piano industriale elaborato da Confindustria Venezia Rovigo, nel solo Comune di Venezia e nei Comuni della Provincia di Rovigo sarebbero disponibili 385 ettari, ad og-

gi dismessi o abbandonati che, se inseriti in una Zona Economica Speciale, potrebbero attivare in tre anni 2,4 miliardi di euro di investimenti privati e 26 mila posti di lavoro con un gettito fiscale di oltre 850 milioni di euro. Un progetto che aveva ricevuto rassicurazioni, prima di un dietrofront del ministro pentastellato Lezzi sull’emendamento al decreto crescita che ne spianava la strada. Da qui,

redditi da lavoro dipendente stiamo elaborando un modello sotto i 50 mila euro sempre al 15% di Irpef tenendo conto della composizione del nucleo familiare». Sarà anche vero che non aumentano le tasse, ma Confindustria non vi risparmia le critiche: come mai? «La Lega in Veneto ha otte-

l’allarme di Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo. E la decisione di passare dalle parole ai fatti, con la protesta del 3 giugno a Roma. Nell’arco della giornata di ieri, in molti avevano iniziato ad affilare le armi contro il Ministero. Tra questi Matteo Zoppas, presidente di Confindustria Veneto, secondo cui negare la Zes al Veneto avrebbe significato «aggiungere una tassa alle imprese del territorio e sacrificarne l’attrattività». Anche Renato Brunetta (Forza Italia) si era schierato da subito a fianco agli imprenditori accusando il ministro di voler minare il dinamismo del tessuto produttivo regionale. Ma ecco che la discesa in campo di tutte le categorie

dario del 2017: fu un plebiscito di sì, al 98%». Erika Baldin allarga l’analisi: «L’autonomia dovrà arrivare in tempi celeri. Già nel 2014 Beppe Grillo parlava di macroregioni, quindi non è solo farina del sacco della Lega. Va portata avanti con il voto determinante del M5S. Si tratta di un percorso a ostacoli molto lungo, ci vuole la maggioranza assoluta di Camera e Senato ma il testo deve uscire da Palazzo Chigi», spiega la consigliera regionale grillina. Non si è parlato solo di autonomia. Di Maio ha assicurato che intende ripartire dai terri-

torio e quindi ascolterà anche i sindaci e i consiglieri regionali eletti . Nel giro di un paio di mesi ci sarà una struttura organizzata con dei coordinatori in ogni regione per evitare sbandamenti. «Sono quattro i temi emersi dal confronto molto appassionato: la politica fiscale per le imprese a partire dalle Zes, l’autonomia delle Regioni, l’economia circolare nel rispetto dell’ambiente e le infrastrutture per fare dell’Italia un paese moderno. Siamo pronti a ripartire», conclude Berti. — Albino Salmaso

nuto un consenso straordinario, quasi il 50 per cento. Ciò significa che ci votano tutti: operai, impiegati, casalinghe, studenti, professionisti, artigiani, commercianti, imprenditori di Confindustria e Api. Non sarebbe male se anche le associazioni credessero un po’ di più nell’opera del governo. Non vogliamo il vecchio collateralismo, ma appena nominato sottosegretario ho incontrato Confindustria Venezia e Confartigianato Padova e a loro ho spiegato le misure che avrei adottato: flat tax, rottamazione e pace fiscale. Poi ho varato il taglio dell’Ires, l’imposta sulle società, portata dal 27 al 24 e ora scenderà al 20 per cento nel Decreto Crescita anche per le Spa: sono aiuti importanti». Gli industriali premono perché ripartano i cantieri della Tav e delle grandi opere, a che punto siamo? «Salvini l’ha detto chiaro e tondo: la Tav Torino Lione deve ripartire e anche la Brescia Padova. Sullo sblocca-cantieri abbiamo proposto di introdurre la trattativa privata fino a 150 mila euro con la normativa europea: il codice degli appalti crea solo ostacoli e le infiltrazioni mafiose si possono evitare senza bloccare i cantieri». Confindustria e 18 sindaci di Venezia e Rovigo sono sul piede di guerra per la Zes, pronti a marciare su Roma per protestare con il mini-

stro del Sud Barbara Lezzi: voi chi appoggiate? «La Lega è al fianco dei sindaci e degli imprenditori di Venezia, sono stato il primo a ricevere il presidente Marinese e il problema sta nel fatto che il ministero del Sud è in mano ai 5 Stelle. Le Zes, zone economiche speciali defiscalizzate, vanno estese al Nord. La Lega ne ha prevista una per regione, in Veneto può essere creata al porto di Venezia, in Lombardia nelle aree di confine con la Svizzera. Con Garavaglia e Galli le abbiamo già individuate, ora si tratta di capire se il ministro Lezzi tutela solo gli interessi del Sud o quelli dell’Italia intera. La Lega sulle ali del voto saprà far valere gliinteressi del Nord anche sulle Zes. Ho mandato la documentazione al Mise e alla Lezzi». Torniamo sulle tasse: nessuna sorpresa in ottobre? «La lotta all’evasione fiscale ha garantito un gettito di 19,2 miliardi di euro e la ripresa dei consumi ha regalato 1 miliardo in più di Iva. I guai dell’Italia sono legati agli interessi sul debito: 80 miliardi l’anno. Spiegheremo all’Europa che faremo emergere il sommerso con i pagamenti on line anche per i piccoli importi, bisogna solo eliminare le spese di commissione. Il modello è la Norvegia con il 94% di transazioni on line, noi siamo al 40%». —

economiche del territorio ha sortito i suoi effetti. Tanto che anche lo stesso Marinese, a tarda sera, stempera i toni e parla di un risultato importante: «La disponibilità all’incontro – il suo commento – dovuto anche all’interessamento di Confindustria nazionale e Veneto, insieme alla grande

unito per un obiettivo comune ottiene risultati straordinari». Dopo le critiche dal territorio, anche i parlamentari e consiglieri regionali del M5S applaudono la decisione. Perché la Zes, dicono, è un’occasione importante per le imprese e l’occupazione. «Siamo soddisfatti per il tavolo di confronto – il loro messaggio affidato a una nota congiunta - in queste ultime giornate abbiamo lavorato perché si creassero i presupposti di un confronto diretto e in cui Confindustria dimostrasse una volontà unitaria nel Paese a favore dell’ampliamento delle aeree di interesse delle Zes, da portare al dipartimento per il Mezzogiorno». — Eugenio Pendolini

Gli industriali avevano minacciato una protesta collettiva ora sospesa attività di comunicazione delle ultime settimane, è un risultato che rappresenta una grande vittoria e dimostra che quando un territorio è coeso e

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


10

Nordest

COLDIRETTI IN DIFESA DELLA CANNABIS Canapa per usi terapeutici e innovativi: i neo-imprenditori under 30 di Coldiretti Veneto hanno avanzato una proposta di legge a sostegno della filiera agricola Sabato 1 Giugno 2019 www.gazzettino.it

Pedemontana, la retromarcia di Costa Dopo lo scontro con Zaia sui rifiuti trovati durante i lavori, `«Ho mandato il video al Noe, ma non contesto l’infrastruttura» il ministro dell’Ambiente alla bicamerale: «Opera legittima» Ordinanza sul Bur: lunedì l’apertura del primo tratto vicentino `

IL CASO VENEZIA Collocata alle 8.30 del mattino, davanti alla commissione parlamentare Ecomafie, mercoledì scorso l’audizione del ministro Sergio Costa era passata inosservata ai più. Ma ieri il comunicato pubblicato sul sito del dicastero dell’Ambiente si è fatto parecchio notare, a cominciare dal titolo dell’intervento dell’ex militare, dedicato alla Superstrada Pedemontana Veneta: «Nessuna polemica, opera legittima e controlli nella norma». Parole lette come una vistosa retromarcia, rispetto all’offensiva lanciata in precedenza dall’indipendente di area M5s, a proposito dei rifiuti rinvenuti nel cantiere di Montecchio Maggiore.

avremmo dato tutte le informazioni e la documentazione che gli servivano».

so la web tv di Montecitorio: «Intanto, per una questione di correttezza mia, voglio dire che non era il giorno prima, era qualche giorno prima», ha premesso l’ex generale della Forestale, procedendo poi con la sua ricostruzione della vicenda. «Con molta franchezza: arriva al ministro una segnalazione di presunte irregolarità. Noti che io chiarisco: presunte irregolarità. Il ministero, che ha funzionalmente dipendente il Noe, che fa? Chiede: Noe, mi fai sapere che cosa sta accadendo, nei limiti del segreto istruttorio? Ma questo è già normato, è il default di base. Io non ho fatto altro che prendere quello che mi è stato segnalato, al di là di chi te lo segnala, che sia il cittadino singolo o l’associazione pincopalla (si trattava di un meet-up dei Cinquestelle, ndr.). Nel caso di specie era un video e io, senza sapere né leggere né scrivere, l’ho spostato al soggetto titolato per legge».

LA RICOSTRUZIONE Il 29 maggio l’irritazione di Zaia è stata rilanciata in bicamerale dal senatore leghista Luca Briziarelli, il qualche ha chiesto conto a Costa delle sue dichiarazioni, «ritenendole così importanti da farle il giorno prima del voto». Ecco dunque la spiegazione del ministro, tuttora ascoltabile attraver-

I FATTI Il 14 maggio, sulla propria pagina Facebook, il ministro Costa aveva postato il video della consigliera comunale pentastellata Sonia Perenzoni («Hanno murato una discarica»), sbottando a propria volta così: «Ora basta. Gli altri hanno sporcato e tocca a noi pulire. Ecco la situazione nella Pedemontana: è qualcosa di insostenibile. Questa mattina ho attivato i carabinieri del nucleo operativo ecologico. Nei prossimi giorni ci saranno aggiornamenti». In effetti una settimana dopo la Procura di Vicenza aveva aperto un’inchiesta, tanto che Finanza e Forestali avevano sequestrato una serie di carte negli uffici della società concessionaria, mentre la struttura di progetto aveva puntualizzato che i lavori non avevano causato ma casomai scoperto e bonificato lo stoccaggio. Piccata la reazione del governatore Luca Zaia: «Bastava un colpo di telefono e gli

L’EX GENERALE SUI SOCIAL: «ORA BASTA, SITUAZIONE INSOSTENIBILE». MA POI IN COMMISSIONE: «VEDIAMO CHI E COME, AMMESSO CHE SIA VERO»

LE POLEMICHE

IN QUOTA M5S Il ministro Sergio Costa e, a destra, i lavori della Pedemontana nel Vicentino

Valutazioni dell’Istituto Sant’Anna di Pisa

Tumori, ricoveri e vaccini: sanità veneta promossa VENEZIA Sulla base di 292 indicatori di valutazione la sanità veneta ne è uscita migliorata nel 48,5% dei casi e stazionaria nel 19,6% dei parametri. Questo il ritratto del sistema sanitario regionale disegnato dall’Istituto Sant’Anna di Pisa che anche quest’anno ha valutato le performance sulla base di indicatori ben precisi che vanno dagli screening oncologici all’appropriatezza chirurgica, dalla sicurezza sul lavoro al consumo di farmaci, passando per l’area infantile, le cure domiciliari, la donazione di organi e la copertura vaccinale. Il sistema di valutazione delle sanità regionali viene redatto

ogni anno e quello diffuso in questi giorni è relativo alle prestazioni del 2018. In particolare in Veneto c’è stata una riduzione dei ricoveri inappropriati che sono stati 104 ogni 10mila residenti, migliorando il dato dell’anno precedente che ammontava a 111. Diminuiscono anche i tempi di attesa per la chirurgia oncologica passando dai 24 giorni del 2017 ai 20 giorni del 2018. Attese che calano ulteriormente nei casi di tumori alla mammella (15,83 giorni), al colon (14,41 giorni), al retto (16,92 giorni), al polmone (18,64 giorni) e

all’utero (18,41 giorni). Buone performance sono state registrate anche per quanto riguarda i Livelli essenziali di assistenza, il tasso di ospedalizzazione pediatrica per asma, la copertura vaccinale per varicella, lo screening mammografico e della cervice uterina e il consumo di antibiotici in età pediatrica. Obiettivo centrato - considerato che i risultati sono rielaborati in forma di bersaglio e più ci si avvicina al centro e più il risultato è ottimo - per quanto riguarda l’indicatore “stato di salute della popolazione”

86b54b01-f0d8-4460-b1e5-07911db943e6

dove emergono stili di vita sani. Subisce poi una contrazione l’ospedalizzazione per diabete, mentre aumenta la presa in carico domiciliare per i pazienti con più di 65 anni. Soddisfatto il governatore del Veneto Luca Zaia: «È una vera e propria promozione - commenta - che dedico all’impegno quotidiano di tutta la squadra della sanità veneta, è inoltre il risultato di scelte a volte molto difficili che vanno però nella direzione di una maggiore efficienza. Questi bei voti non sono comunque un punto di arrivo, ma una partenza per fare ancora meglio». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il ministro Costa ha cercato di smorzare le inevitabili polemiche «col massimo garbo», affermando di condividere «con il presidente Zaia» un elemento cruciale: «Non è l’opera che determina rifiuti. Magari accade che la cattiva gestione dell’opera di quel singolo tratto potrebbe, io uso sempre il condizionale perché poi il controllo segue percorsi suoi che io non devo ovviamente sapere, potrebbe determinare una qualsiasi forma di reato, che siano i rifiuti o che sia altro. Ma non è l’opera, io non sto contestando l’opera, quando l’opera è legittimamente autorizzata secondo tutte le procedure di legge, basta». E ancora, parlando di sé: «Costa è d’accordo o no? Non rileva, l’opera va perché è legittimamente autorizzata. È condotta in parte o in toto male? Allora vediamo chi, perché e come, ammesso che sia vero». Come certificato dall’ordinanza pubblicata ieri sul Bur, lunedì sarà aperto il primo tratto vicentino della Spv, tra il casello Valdastico Interconnessione A31 (compresa) e il casello Breganze (escluso). Angela Pederiva © RIPRODUZIONE RISERVATA


XXII

Sport

LA VISITA Ospite d’eccezione ieri in città Il capo della Polizia Gabrielli ha premiato due poliziotti “Eroi della sicurezza”

Sabato 1 Giugno 2019 www.gazzettino.it

sport@gazzettino.it

L’ATTESA, LA FESTA E L’ABBRACCIO TREVISO SALUTA IL GIRO Bagno di folla ieri mattina alla partenza della terz’ultima tappa Conte: «Le due ruote nel nostro Dna». Zaia: «Sono la nostra identità» `

L’EVENTO TREVISO La partenza, l’attraversamento, lo slancio: la gioia vera si misura in un pugno di minuti. Tutto il resto è attesa. E grande, grande festa. La “vie en rose” del Giro d’Italia ha ieri attraversato le strade del centro storico di Treviso. Per la sedicesima volta in una tappa nel cuore della città. Tappa 19: 151 chilometri che attraversano la Marca e puntano dritto verso San Martino di Castrozza. Il rosa è quasi un’ovvietà. Ma non lo è l’abbraccio riservato ai campioni dal popolo del pedale. La primavera ha deciso di arrivare giusta giusta: una magnifica mattinata di sole ha incorniciato i sorrisi e le attese di migliaia di tifosi giunti in città da tutto il Veneto e non solo. «Le due ruote sono nel Dna dei Trevigiani - afferma con entusiasmo il sindaco Mario Conte - e quindi Benvenuta carovana rosa. Faremo quel che possiamo per portare il Giro in città sempre più spesso». La mattinata di divieti e sacrifici alla viabilità non ha smorzato la festa: dentro le Mura l’entusiasmo è alle stelle per il via al km zero. A Borgo

LA PARTENZA TREVISO Ore 13.05. Piede a terra, la bandierina a scacchi sventola. Ed il via della terzultima tappa del Giro d’Italia viene dato dalla nuova “Bottega di Pinarello” in viale della Repubblica. Una concessione straordinaria fatta a uno dei marchi del ciclismo più importanti al mondo, partito proprio da Treviso. Una creatura, anzi un regalo che Fausto Pinarello si è fatto per i suoi 40 anni di attività dell’azienda. «Una soddisfazione immensa vedere la carovana rosa partire dalla mia bottega, così come la chiamava mio papà Giovanni. Il ciclismo mi ha dato tanto e io do tanto al ciclismo». Indurain, Froome solo per citare due nomi, che sulle bici Pinarello hanno fatto la storia. «Ma non mi fermo qui – continua Fausto -. Ho già chiesto a Zaia e Vegni di organizzarsi per la Grande Partenza del Giro da Treviso nel 2021. Richiesta che spero venga esaudita». Treviso e il ciclismo, un abbraccio infinito delle due ruote. «Si può fare – afferma Vegni direttore del Giro – del resto Pi-

Mazzini, cuore pulsante della tappa, sono attesi i campioni: firma, palcoscenico, saluto e via verso la partenza ufficiale. Ma c’è il tempo per un autografo. Il più ricercato? Nibali, ovviamente. Ma l’amore sconfinato ai campioni è equamente distribuito. Applausi, cartelloni e tifo alle stelle in un abbraccio corale che riunisce le generazioni nel nome dello sport.

LA TRADIZIONE «Treviso si conferma capitale del ciclismo - afferma Conte - e noi confermiamo la volontà di fare investimenti importanti per incrementare la rete ciclabile tra quartieri e centro storico. Partiremo da San Liberale e Santa Bona». Ma un ringraziamento Conte vuole rivolgerlo anche a Fausto Pinarello, che proprio in occasione del Giro ha inaugurato al sua Bottega lungo Strada Ovest. «Per Treviso avere Fausto Pinarello è un’opportunità grande, non solo perché in occasione di questi eventi dà un supporto essenziale alla città, ma soprattutto perché il nome Pinarello è un marchio che racconta la Treviso vincente». Anche il Governatore Zaia

LA FESTA Alessandro Benetton, Fausto Pinarello e il sindaco Mario Conte. Nel tondo il governatore Zaia con Gabrielli

sente l’emozione della festa e sottolinea l’impegno costante della Regione per portare la kermesse nei nostri territorio. «Il Giro è identità. Siamo la regione più ciclistica d’Italia, il Giro è promozione, è umanità è popolo. Non esiste il Giro senza il Veneto e non esiste il Veneto senza Giro. Per questo la Regione ha

sempre investito per portare le tappe in Veneto». Strade sorvegliate ma non blindate, un sistema di sicurezza che ha tenuto alla perfezione, senza sbavature. «La pubblicità su soste e divieti ha consentito a che tutti si adeguassero ai blocchi stradali - afferma il comandante Andrea Gallo -. Alle 13,15 abbiamo ria-

perto tutto. Quindi i disagi sono stati davvero limitati. E’ stata una giornata di festa, anche grazie alla grande collaborazione da parte dei trevigiani». Abbracci, sorrisi, saluti: menestrelli rosa, carrozzine con palloncini e il delizioso dolce del del Giro “Bontà senza fine” presentato in mattinata a Santa Ma-

ria Maggiore, un pan di Spagna morbidissimo con frutti di bosco che ha l’aspetto di un tramezzino. Una monoporzione da portare in bici e degustare al primo calo di zuccheri. Non sono mancate le sorprese. Insieme al governatore Zaia a Treviso è arrivato il capo della Polizia Franco Gabrielli che ha premiato

La Corsa Rosa tira la volata alle Olimpiadi di Cortina e nasce la Bottega Pinarello

MUSEO E STORE Il taglio del nastro ieri in viale della Repubblica

narello è un nostro partner e se lo merita». Alla “Bottega di Pinarello” un bagno di folla, amici e appassionati. In due si presentano in bici davanti a Fausto facendogli vedere quelle originali anni ‘70 e ‘80 e inizia un divertente siparietto tra Fausto, Zaia e i proprietari delle bici per contratta-

re questi pezzi da museo. E nel museo in bella mostra c’è una delle bici più belle create dalla bottega trevigiana. La Espada di Indurain. Un pezzo di tecnologia degli anni ‘80 ma che ha cambiato il modo di intendere cronometro e record. Tra buffet e maxi schermo per vedere la tappa

in diretta e strette di mano arriva anche Vittorio Brumotti, funambolo della bicicletta. Abituato a fare evoluzioni su due ruote alla “Bottega di Pinarello” saluta, stringe mani e ogni tanto si massaggia un occhio ancora pesto per l’ultima “evoluzione” in mezzo a qualche gruppo di criminali. Ci sono anche Alessandro Benetton e Deborah Compagnoni all’inaugurazione della Bottega, a promuovere le Olimpiadi Milano-Cortina: «Tutto lo sport veneto deve essere unito per promuovere le Olimpiadi, un grande volano per la nostra economia e tutto lo sport system. Il mondo della bicicletta che è fondamentale agli sciatori per mantenersi in forma d’estate, per il mondo della tecnologia e dello sci in genere». E poi c’è l’aspetto più prettamente sportivo della partenza della tappa. Migliaia di persone

45091acc-d9cd-47e8-ae5b-2c5adbed953d

FAUSTO SOGNA LA PARTENZA DEL 2021 PATRON VEGNI: «SI PUO’ FARE E’ NOSTRO PARTNER E SE LO MERITA»

a chiedere foto e autografi ai tanti trevigiani in carovana. Paolino Slongo il più richiesto, per la sua collaborazione con Vincenzo Nibali: «Comunque andrà sarà stato un grande giro anche se si è giocato troppo di tattica. Noi abbiamo cercato di sfiancare gli avversari. Fondamentale è stata la regolarità di Nibali, il supporto di Caruso e Poz-


XXIII Sabato 1 Giugno 2019 www.gazzettino.it

IL SAN BOLDO INCANTA «SEMBRA LO STELVIO» LO SQUALO Nibali con la trevigiana Giorgia Sottana e Marco Crespi, capitano e ct dell’Italbasket femminile

`Sloveni scatenati per l’idolo Roglic Scalati i 18 tornanti e superate le gallerie tra due ali di appassionati Auto e moto finiscono in panne `

LA SALITA

due poliziotti padovani della Poltrada in occasione del premio “Eroi della sicurezza”, iniziativa promossa da Autostrade per l’Italia che premia i poliziotti della Stradale che si sono distinti nel campo della sicurezza. Il sapore della festa ha anche il volto di Mattia, in prima fila con i suoi genitori. «Per lui è una

zovivo. Sappiamo di aver lavorato bene. alla fine sarà Verona a decidere il tutto». Si vede anche Matteo Tosatto alla Ineos, ex Sky, equipaggiato Pinarello, direttore sportivo che lo scorso anno, alla prima esperienza sull’ammiraglia ha vinto il Giro con Froome. Folla anche per Andrea Vendrame il corri-

giornata speciale - spiega spingendo la carrozzina - gli piace la velocità, adora lo Squalo e quando vede le moto della polizia perde la testa». Tra le capannine della follia rosa anche un emozionato Alessandro Benetton. «Niente da fare, le vibrazioni del Giro non puoi non sentirle». Elena Filini

dore della Androni Sidermec, seguitissimo dal suo Fans Club che a Treviso ha trascorso la mattinata prima del via da Piazza del Grano a firmare autografi e fare fotografie: «Non credevo di trovare tanta gente come oggi» racconta “Vendramix” come lo hanno soprannominato. «Ci proverò sicuramente salendo a San Martino di Castrozza». E ci ha provato davvero il pro’ di Santa Lucia di Piave. Ma sul più bello all’ingresso degli ultimi 3 chilometri, in fuga con Chaves (poi vincitore di tappa) ha avuto due maledetti salti di catena. Dopo aver conquistato il uno strabiliante secondo posto si sdraia sull’asfalto per la fatica. Ci fa sapere che sta bene: «Lo sforzo è stato immenso. Le ho provate tutte. Catena saltata nel momento decisivo. E’ andata così». E in tanti a tifare anche Manuele Boaro, scudiero all’Astana di Miguel Angel Lopez. Un Giro da gregario possente il suo. C’è l’aspetto prettamente agonistico di una tappa nervosa, impegnativa che ha visto letteralmente un mare di folla sulle nostre colline, Montello, Combai e San Boldo, dov’è sfrecciato anche il Giro E-Bike. Tina Ruggeri

CISON Il passo San Boldo non delude le aspettative tanto da assomigliare tanto allo Stelvio. Erano migliaia le persone che ieri hanno preso d’assalto e atteso i grandi campioni del ciclismo. La febbre da grande evento sportivo era iniziata già da qualche giorno. Lungo i 18 tornati del San Boldosono state posizionate le foto dei campioni che hanno fatto la storia del ciclismo; al fianco di queste foto, sagome di biciclette, fiocchi e palloncini hanno creato un’atmosfera ancor più unica per questo passo che attendeva il passaggio del Giro da 53 anni. Già giovedì sera i primi tifosi e appassionati delle due ruote si sono accampati sul Passo per prendere parte alle numerose feste organizzate nei locali, nella sede dell’associazione alpini e nelle case private. Feste che hanno riempito l’attesa per la giornata di ieri. Una giornata intensa in cui i 18 tornanti sono diventati palcoscenico naturale di un vero e proprio spettacolo. Migliaia le persone che si sono radunate lungo tutta la strada per accogliere nel migliore dei modi i corridori. Numerosa anche la presenza di stranieri, soprattutto sloveni, giunti a incitare con bandiere e trombette il loro idolo Roglic. «Il passaggio dei corridori è un flash, ma la festa, lospettacolo che c’è qui è veramente impagabile» afferma Antonio, bellunese di San Gregorio. «Non abbiamo mai visto così tanta gente; il Giro dovrebbe passare tutti gli anni» affermano i titolari dell’osteria La Muda. Qualche episodio che ha lasciato per un attimo con il fiato sospeso i tifosi c’è stato. Trequarti d’ora prima del passaggio dei girini una macchina austriaca è rimasta in panne sul terzo tornante e, alcuni tifosi, l’hanno spinta fin sulla cima del passo. A pochi metri di distanza, mezz’ora dopo, è rimasta in panne anche una moto della polizia stradale; in questo caso è andata meglio in quanto il mezzo è stato avvicinato al muro ed è stata portata via alla fine della storica giornata. Eleonora Scarton

L’ALTRO GIRO

Pit stop all’Astoria

Arriva la carovana pubblicitaria e Crocetta brinda Crocetta in festa per il passaggio del Giro con una colorata anteprima in compagnia della carovana rosa nella sede di Astoria Vini in viale Antonini alle 12.30, e i corridori che alle 14 hanno attraversato la centrale via Erizzo tra gli applausi dei presenti e un mare di palloncini e nastri rosa legati ovunque, nel paese che ha dato i natali a Maurizio Fabretto, patron di quello che fu il dream team femminile degli anni ‘90. Circa quaranta i mezzi della carovana, che per un quarto d’ora hanno sostato all’ingresso di Astoria Vini dove gli appassionati si sono divertiti a ritmo di musica e hanno scattato foto a camion, auto e furgoni dotati di vessilli pubblicitari di varia forma.

«Ospitare questo evento – spiega Filippo Polegato di Astoria che da 8 anni fornisce la bottiglia ufficiale del Giro – è per noi un orgoglio anche perché tante persone hanno potuto vivere da vicino le emozioni del Giro. Il ricavato della vendita di vino e panini sarà destinato all’associazione La Libellula di Montebelluna

Gedina, Rebellin e Ziliute si danno alla bici elettrica

VALDOBBIADENE Di prima mattina la partenza della tappa numero 17 del Giro-E. Poi il passaggio della Corsa Rosa, con la frazione scattata da Treviso. Ieri Valdobbiadene non si è fatta mancare proprio nulla, abbinando la kermesse riservata alle bici a pedalata assistita al transito in Piazza Marconi dei professionisti. Tra le due diverse manifestazioni in comune non solo l’arrivo a San Martino di Castrozza, ma anche la festa e l’abbraccio affettuoso che la capitale del Prosecco ha tributato a tutti i protagonisti. Una giornata che per Valdobbiadene era iniziata sotto un beneaugurante sole, con la sfilata e la chiamata sul palco delle dieci AL TOP Razzoli, i patron Tramet e Salvador, Gedina e Fregonese squadre del Giro-E.

EX CAMPIONI Tra le quali molto ammirato è stato il team tutto al femminile della Kilokal-Selle Smp, con in prima fila l’ex campionessa Diana Ziliute. Tuttavia l’ospite più atteso è stato un altro grande sportivo, lo sciatore Christian Ghedina, che ha inforcato

la bici scherzando parecchio su questa sua esperienza nuova di zecca. «Guardando le mie gambe si può ben capire che non ho mai corso molto sulle due ruote, credo che in vita mia avrò fatto al massimo 1000 chilometri in sella – raccontava sorridendo poco prima della parten-

6406d031-7668-49da-91f9-88b11493b4b6

za – anche se corro su una bici elettrica, la mia preoccupazione è quella di riuscire ad arrivare. Il mio obiettivo adesso è soprattutto legato alla promozione della candidatura di Cortina e Milano alle Olimpiadi 2026. Al momento siamo avanti rispetto a Stoccolma, spero scel-

(che si prende cura di persone disabili, ndr)». Presente anche il sindaco di Crocetta Marianella Tormena: «Il paese si è vestito di rosa – commenta – riuscendo ad allestire tutto in poco tempo visto il maltempo dei giorni scorsi. Ringrazio Astoria, un fiore all’occhiello di Crocetta che fa capire le nostre potenzialità, e i cittadini, la cui risposta all’evento è stata ottima». Colorati di rosa anche i locali del centro, affollati fin dal mattino: «E’ un evento storico per noi dopo anni di attesa – racconta Fabio Quer dell’osteria Al Canton – ed è bello vedere così tante persone felici, in fondo il Giro d’Italia, ovunque vada, porta sempre il buonumore». Federico Fioretti

gano noi». Un giudizio inevitabilmente più da esperto sulla e-bike l’ha regalato l’ex professionista Davide Rebellin: «E’ un mondo che mi attira e credo possa rappresentare il futuro del ciclismo. Sono qui per capire come funziona questo ambiente, che mi sembra piacevole e divertente. Rispetto alle bici normali si fa ovviamente molta meno fatica, però è bello perché tutti possono salire su percorsi duri che in condizioni normali non potrebbero affrontare. Le case costruttrici sono in continua evoluzione, anche questo è un aspetto positivo». Soddisfazione per aver portato il giro E a Valdobbiadene per l’appena rieletto sindaco Luciano Fregonese, che assieme al giovane assessore allo sport Tommaso Razzolini ha rimarcato la valenza anche ecosostenibile nell’utilizzo delle bici a pedalata assistita in una zona vocata pure alle più innovative tipologie di turismo. Poi il via alla tappa ed, in attesa del passaggio del Giro d’Italia, una bella serie di iniziative che ha coinvolto i bambini delle scuole. Che hanno fatto a gara ad accaparrarsi i gadget regalati dalla carovana. Giulio Mondin


11

Nordest

Sabato 1 Giugno 2019 www.gazzettino.it

L’intervista Mario Pozza ario Pozza è il presidente di Unioncamere Veneto, «una realtà che rappresenta 650.000 imprese e studi professionali», insomma un bel pezzo della spina dorsale che tiene in piedi l’Italia. Per questo il sistema camerale sarà protagonista, il prossimo 19 giugno a Roma, di un convegno dedicato al corridoio Scandinavo-Mediterraneo: quello che, passando per gli interporti di Bologna e Verona, da un lato conduce verso il Tirolo e la Baviera e dall’altro collega i maggiori centri del Centro-Sud, rappresentando così una leva strategica per la crescita dell’accessibilità ai mercati d’Europa. Non a caso i lavori saranno conclusi da Violeta Bulc, commissaria europea ai Trasporti.

M

«Infrastrutture, il Nordest sia questione nazionale» `«Il Parlamento ha indicato 70 interventi Il presidente di Unioncamere Veneto: «Strade e ferrovie per restare competitivi» ma 24 dopo il 2025 e 28 senza previsioni» `

«VISITO AZIENDE TUTTE LE SETTIMANE E SENTO UN GRANDE MALESSERE DA PARTE DEL MONDO ECONOMICO REGIONALE»

Perché questo confronto? «Dopo le iniziative sui territori, crediamo sia arrivato il momento di far diventare il Nordest una questione nazionale, ponendo in particolare l’accento sulla nostra regione, quella che sta soffrendo maggiormente il deficit infrastrutturale. Visito aziende tutte le settimane per tastare il polso degli imprenditori e sento un grande malessere da parte del mondo economico. Non a caso si è aperta una riflessione al tavolo camerale, sia a livello centrale che sul piano locale, dove siamo da sempre dei precursori, basti pensare che abbiamo promosso gli accorpamenti delle Camere di Commercio ancora prima della riforma». Che domanda vi siete posti? «Il Veneto può continuare ad essere protagonista dell’economia italiana ed europea? I numeri dicono che riusciamo ancora ad essere competitivi nell’export e nell’innovazione, ma per proseguire così in futuro abbiamo un’assoluta necessità di infrastrutture immateriali e materiali. Il problema è che sulla banda larga e sulla fibra ottica siamo molto arretrati, come dimostrano gli attacchi degli hacker spes-

«ALLE EUROPEE I VENETI HANNO CONSEGNATO UNA CAMBIALE IN BIANCO ALLA LEGA: BASTA CON I “NO” DEI CINQUESTELLE» TREVIGIANO Mario Pozza è presidente di Unioncamere Veneto: rappresenta 650.000 imprese e studi

IL 19 GIUGNO A ROMA CONFRONTO CON BULC, COMMISSARIA EUROPEA AI TRASPORTI, SUL CORRIDOIO SCANDINAVOMEDITERRANEO

so denunciati dalle nostre imprese. Quanto a strade, autostrade e ferrovie, le carenze sono gravi. Pensiamo solo ai treni: su 1.800 chilometri di ferrovie, 700 non sono elettrificati, il che è un po’ come andare con la locomotiva a vapore quando gli altri vanno in Frecciarossa, che fra l’altro solo

nei 29 chilometri fra Padova e Mestre può contare sulla linea ad alta velocità... Per questo l’arrabbiatura è molto forte». Per la Tav, intende? «Sì, ma non solo, come abbiamo visto recentemente nell’incontro che abbiamo organizzato a Pado-

va. Analizzando gli ultimi dati del Silos, il Sistema informativo relativo alla legge sulle opere strategiche della Camera, emerge che a Nordest sono classificate 70 infrastrutture definite prioritarie, per un valore complessivo di 79 miliardi di euro. La ripartizione territoriale evidenzia la po-

sizione baricentrica del Veneto, interessato da opere per 25 miliardi all’interno dei propri confini e per altri 18 miliardi di tipo sovraregionale. Di queste, però, 24 saranno completate ben oltre il 2025 e per 28 il dato “n.d.”, non disponibile, non fa certo ben sperare». Lunedì sarà aperto il tratto inaugurale della Pedemontana: un primo passo? «Certamente. Ma per vederla completata bisognerà aspettare almeno fino a tutto il 2020. E, per dirne un’altra, che ne è del prolungamento a Nord dell’A27? Fra l’altro, tornando all’elenco delle opere ritenute strategiche dal Parlamento, a Nordest ne risultano concluse 7: la tratta della corsia lungo l’A14, le stazioni ad alta velocità di Bologna e Reggio Emilia, il raccordo autostradale Villesse-Gorizia, l’adeguamento della galleria Cattolica-Gallarate, la variante di valico Bologna-Firenze e il collegamento people mover tra la stazione ferroviaria di Bologna Centrale e l’aeroporto Guglielmo Marconi. Insomma tutta roba che il Veneto non vede neanche con il cannocchiale di Galileo Galilei... Lo chiedo anche a proposito dell’autonomia differenziata e della Zona economica speciale per Venezia e Rovigo, due istanze su cui non intendiamo minimamente mollare: a Roma vogliono forse continuare a prenderci in giro?». Attualmente il Governo è gialloverde: a chi si rivolge? «Con il voto delle Europee, i veneti hanno consegnato una cambiale in bianco alla Lega, dimostrando di non volerne più sapere dei “no” del Movimento 5 Stelle. Ma il mio non è un discorso politico: ho il compito di dare voce a tutte le imprese, indipendentemente dalle associazioni di categoria a cui sono iscritte. Per questo chiedo anche al sindacato di unirsi a noi in questa battaglia». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Zes, la protesta funziona: lunedì Lezzi incontra sindaci e imprese LA MOBILITAZIONE

Intesa Sanpaolo

VENEZIA Un primo risultato è già stato raggiunto. «Il ministro per il Sud Barbara Lezzi si è resa disponibile ad un incontro a Roma con i vertici di Confindustria, per discutere della possibilità di istituire nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo una Zona economica speciale», ha annunciato ieri l’associazione di categoria, protagonista insieme alle altre rappresentanze del mondo imprenditoriale della mobilitazione lanciata da 18 sindaci del territorio interessato. Scongiurata dunque la protesta nella Capitale, sostituita dall’incontro fissato per lunedì alle 10 al ministero, anche se il pressing continua.

Maltempo, fidi agevolati per aziende e famiglie

GLI INDUSTRIALI Vincenzo Marinese, presidente degli Industriali di Venezia e Rovigo, è soddisfatto: «La disponibilità da parte del ministro Lezzi è un segnale importante, dovuto anche all’interessamento di Confindustria nazionale, unita-

MARINESE: «GRANDE VITTORIA DELL’AREA» ZOPPAS: «NEGARE LA ZONA ECONOMICA SPECIALE SAREBBE PARI A UNA TASSA»

VENEZIA Il gruppo Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 50 milioni di euro per finanziamenti a condizioni agevolate destinati alle imprese e alle famiglie che hanno subìto danni a causa del maltempo che ha colpito il Veneto e il Friuli Venezia Giulia in questi giorni. Le aziende del settore agroalimentare avranno inoltre la possibilità di richiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti fino ad un massimo di 24 mesi. L’istituto di credito precisa in una nota che l’attivazione avverrà anche sulla base di un’autocertificazione, mentre l’estinzione anticipata non avrà costi. «Siamo vicini a tutte le realtà che in queste ore stanno vivendo momenti difficili a causa del maltempo dei giorni scorsi: intendiamo dare un segno concreto, attivando tutti gli strumenti idonei per essere al fianco delle aziende e delle famiglie colpite», dichiara Renzo Simonato, direttore regionale per Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige di Intesa Sanpaolo . © RIPRODUZIONE RISERVATA

mente alla grande attività di comunicazione delle ultime settimane e dopo la riunione del 29 maggio. Questo risultato rappresenta una grande vittoria e dimostra che quando un territorio è coeso e unito per un obiettivo comune ottiene risultati straordinari». Ma il traguardo finale rimane la concreta attuazione di una normativa differenziata, con strumenti e agevolazioni per le imprese, nell’area compresa fra Marghera e il Polesine. Per questo Matteo Zoppas, leader regionale di Confindustria, ne rimarca l’esigenza: «Negare la Zes al Veneto, nel contesto di oggi, equivale ad aggiungere una tassa per le nostre imprese e sacrificare l’attrattività del nostro territorio agli investimenti esteri ma, soprattutto, togliere la competitività che ci consente di lavorare nonostante la zavorra del nostro sistema Paese. Non è accettabile perdere un’occasione di sviluppo così importante, sapendo di meritarla. Riconoscere la Zes al Veneto, a Porto Marghera e al Polesine può portare Venezia, il suo porto e tutto il Nordest al centro delle nuove rotte mercantili mondiali, compresa la Via della Seta».

LA POLITICA Parlamentari e consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, precisando di aver «lavorato perché si creassero i presupposti di un confronto diretto», si dicono fiduciosi: «Siamo sicuri che il

PORTO MARGHERA Una delle aree che rientrerebbe nella Zes di Venezia-Rovigo, secondo il progetto

prossimo incontro con la ministra Lezzi porterà a una soluzione. Le zone economiche speciali rappresentano una grande opportunità di crescita per il territorio». Pure la Lega, con la deputata Giorgia Andreuzza, rivendica il merito della battaglia: «L’emendamento da me presentato alla Camera richiama le richieste di Regione Veneto e Confindustria al fine di creare un volano di sviluppo e di rilancio di questo territorio, che non può essere trattato come zona di serie B. In commissione Attività Produttive (è capogruppo, ndr.) è stato approvato il

fb7f13f5-8ce3-415e-944a-6aa1d8ebf52c

parere sul decreto Crescita e, su mia proposta, è stata inserita la questione Zes con l’approvazione finale di tutta la maggioranza all’unanimità. Ora la palla passa al ministro Lezzi che dovrà tener conto di queste richieste, fortemente condivise da categorie e istituzioni locali». Se non altro per evitarsi certe ironie, come quella del senatore Antonio De Poli (Udc), che entra nel dibattito ponendo la domanda: «Barbara Lezzi è ministro del Sud o è ministro contro il Nord?». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA


PRIMO PIANO

SABATO 1 GIUGNO 2019 IL PICCOLO

3

Regione il vertice a palazzo

E Fedriga chiama a raccolta la squadra «Il governo è in bilico, state tutti pronti» L’ipotesi delle elezioni anticipate in ottobre. Nuovo sforzo elettorale in vista. Tempi più lunghi per la riforma delle Autonomie Diego D’Amelio TRIESTE. «Il governo è in bilico

e quasi certamente si voterà in autunno. Serriamo i ranghi e stiamo pronti: la campagna elettorale continua. Non mollate la presa». Le parole forse non state esattamente queste, ma il succo è tutto qui ed è quanto il presidente Massimiliano Fedriga ha detto l’altro giorno ai consiglieri regionali della Lega in una riunione politica convocata alla fine dei lavori dell’Aula di piazza Oberdan per fare un’analisi del voto e impostare i prossimi mesi di lavoro. Il governatore ha allertato i suoi sulla possibilità concreta di doversi lanciare nella quarta campagna elettorale di seguito, dopo aver superato brillantemente le politiche del 4 marzo 2018, le regionali del 29 aprile e l’ultima tornata delle europee e amministrative, in cui Fedriga per primo ha girato il Friuli Venezia Giulia a ritmo tambureggiante, forse con la consapevolezza che il tour nei comuni sarebbe servito a gettare le basi per accendere gli animi degli elettori in caso di crisi di governo e scioglimento anticipato delle camere. Come dice il capogruppo leghista Mauro Bordin, «le elezioni anticipate sono un’ipotesi che va considerata e l’invito del presidente è quello di esser sempre presenti: e noi non molliamo mai. Logico che l’obiettivo è continuare con questo governo, ma bisogna continuare a realizzare il contratto a partire da flat tax, autonomia e grandi opere». Nella Lega ci si prepara dunque all’ipotesi di un nuovo sforzo elettorale. Poco importa che, proprio a pochi minuti di distanza dal vertice leghista, il presidente del Consiglio Piero Mauro Zanin abbia convocato un incontro con i capigruppo e i presidenti di commissione per invitarli ad aumentare il ritmo di lavoro dopo un inizio anno col motore al minimo. Ora le cose cambieranno e già dalla prossima settimana. La giunta ha in canna la seconda legge omnibus in un anno e l’approssimarsi dell’estate porterà con sé la maratona dell’assestamento di bilancio. L’appuntamento più atteso è tuttavia quello della riforma degli enti locali: l’assessore Pierpaolo Roberti ha annunciato di avere già in tasca una bozza per costruire la legge e di essere pronto a parlarne subito dopo il voto, ma nel centrodestra nessuno ha ancora visto niente, tanto che esponenti di spicco della maggioranza si dicono convinti che non esista nulla più che

1

2

3

1) Il presidente del Consiglio regionale, l’azzurro Piero Mauro Zanin. 2) Ferruccio Saro con Sergio Emidio Bini, assessore alle Attività produttive. 3) Massimiliano Fedriga parla in aula insieme al capogruppo della Lega Mauro Bordin, presente come gli altri eletti del Carroccio alla riunione politica convocata l’altro giorno

una ricognizione delle funzioni che la Regione potrebbe cedere ai futuri enti d’area vasta. Nella riunione della Lega è stato d’altronde lo stesso Fedriga a dire che le priorità sono altre e queste dicono che la riforma delle autonomie andrà in discussione almeno dopo l’estate. Il presidente ha invitato infatti a calendarizzare a strettissimo giro la legge omnibus che dovrebbe finire in commissione già la prossima settimana: si profila una marcia a tappe forzate che si concluderà attorno a metà giugno anticipando la convocazione del Consiglio regionale. Se le cose andranno come per la prima omnibus, si preannunciano giorni di forte stress per la maggioranza, con un disegno di leg-

ge che parte composto da 68 articoli e che si arricchirà di una montagna di emendamenti. E forse proprio per limitare l’assalto dei consiglieri Fedriga ha spinto sull’acceleratore, perché nel caso della prima omnibus non ha certo gradito la pretesa di inserire in legge la caccia con l’arco o il diritto alle sepolture multiple. A dare le carte è comunque sempre la Lega, il cui gruppo consiliare è stato autore della prima omnibus e il cui presidente detta ora i tempi della seconda, senza aver mai convocato una riunione di maggioranza per un confronto preliminare. E se si aggiunge il caso della bozza invisibile della riforma degli enti locali, l’area moderata dell’alleanza ne ha abbastanza per mu-

gugnare e forse anche per consolidare l’asse su cui Forza Italia e Progetto Fvg hanno cominciato a riflettere. Per il capogruppo berlusconiano Giuseppe Nicoli, «la carne al fuoco è tanta, ma ha poco senso caricare i lavori per dimostrare che si fa tanto. Meglio lavorare con attenzione: stiamo governando, non siamo in campagna elettorale». Nicoli si toglie poi un sasso dalla scarpa rispetto alla riforma ancora ferma: «Una bozza? Il sottoscritto non l’ha vista. Se poi Roberti ce l’ha nel cassetto non lo so. Ma prima di accennare a una bozza sarebbe meglio fare un confronto sul territorio e con le forze di maggioranza, perché la fase propedeutica non mi pare sufficiente a produrre un testo». Il coordinatore

di Progetto Fvg Ferruccio Saro si concentra sulla riforma Roberti: «Approvarla non solo è urgente ma è prioritario. Dobbiamo definire i perimetri delle aree vaste e le funzioni che queste dovranno svolgere, ma non si attenda oltre: fra scrittura del testo, approvazione, trasferimento del personale ci vorrà non poco tempo e altro ne servirà per apprezzare i vantaggi della riforma. Spero che in tempi brevi la maggioranza si ritrovi per decidere i contenuti del testo». Roberti rassicura: «Non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto detto e cioè che dopo le elezioni si tirerà fuori la bozza e si comincerà la discussione. E mi pare che le elezioni ci siano state cinque giorni fa: ci sarà occasione per un

confronto di maggioranza ma prima analizzeremo col presidente quanto è mia intenzione proporre. Ho detto che l’approvazione avverrà entro l’anno e così sarà». Nella maggioranza i rapporti si stanno polarizzando e non a caso il capogruppo Claudio Giacomelli è l’unico a non punzecchiare la Lega: «Le omnibus sono provvedimenti che per loro natura possono seguire percorsi politici accelerati. La cosa fondamentale è risolvere i problemi. La riforma degli enti locali costituisce invece un passaggio politico essenziale: è evidente che ci deve essere condivisione con tutta la maggioranza e il territorio. Ben venga la riflessione perché le riforme calate dall’alto si rivelano disastrose per le comunità». —


ODERZO - MOTTA

SABATO 1 GIUGNO 2019 LA TRIBUNA

la conta dei danni in via bosco comun

Gli allagati di Oderzo «Danni nelle case e rischi di multe per i rifiuti in strada» C’è chi dovrà buttare l’auto nuova. Il vicesindaco annuncia nuovi lavori. La Regione ha un piano per la Sinistra Piave ODERZO. È lunga più di cento

metri la fila di elettrodomestici e armadi che i residenti di via Bosco Comun hanno rimosso dai loro scantinati allagati. La destinazione, per tutti, è la stessa: la discarica. Ma ci sono rifiuti che devono rimanere ancora per giorni nei garage. Le auto, alcune nuovissime, e le moto sommerse dall’acqua non hanno proprio la minima intenzione di mettersi in moto: «La nostra aveva dieci giorni, ora è da buttare», dice un residente. Peggio è andata a un suo condomino, che ha dovuto portare in strada ventilatori, un frigorifero, un freezer. Migliaia di euro bruciati dal fango. È per questo che nessuno, per il momento, se la sente

VIA BOSCO COMUN. ALESSIA SAPONARO SI È VISTA ARRIVARE L’ACQUA IN GARAGE

di fare il conto dei danni. Josif Sandor deve buttare una Volkswagen Golf appena comprata, due bancali di pellet, letteralmente sbriciolati dall’acqua, e attrezzi vari: «È stato un bello schiaffo», commenta in una pausa dal lavoro di sgombero che dura da mercoledì mattina: «L’assicurazione non paga perché si tratta di un evento naturale. E poi ci sono i disagi. Posso portare in discarica solo un bancale di pellet al giorno: perché non due, vista la situazione?». La paura di tutti è che arrivi una multa ai residenti che hanno accatastato lungo la strada l’immondizia, pur di non tenersela zuppa in garage: a Savno non è arrivata nessuna comu-

Dall’alto Josif Sandor col pellet rovinato, Luisa Sonego, Lucio Candosin

nicazione e il Comune non ha concesso l’autorizzazione. Prevarrà il buonsenso o il regolamento? Ca’ Diedo non ritiene probabile l’invio di alcuna contravvenzione. Ai residenti resta la paura di martedì sera, quando in un quarto d’ora si sono visti arrivare l’acqua quasi in cucina: «Mancava un gradino e l’acqua avrebbe invaso il pian-

terreno. Abbiamo buttato una cucina intera, vestiti, tappeti e giocattoli», racconta Alessia Saponaro: «I vigili del fuoco hanno lavorato dall’una di notte alle 7.30. Quando hanno tolto l’acqua dai garage abbiamo visto che disastro era successo. E ora ci vogliono far pagare i danni…», dice con amarezza. Più decisi sono Luisa Sonego e Lucio Candosin, che per

un pelo non hanno subito danni: «L’acqua l’avevamo a un passo dalla porta, ma per fortuna ci siamo salvati. Serve che l’amministrazione comunale mandi avanti velocemente gli interventi previsti dal Piano delle acque. Qui andiamo sott’acqua: è questa la priorità, non il Put». Su questo pare d’accordo anche Vincenzo Artico, vicesindaco e assessore ai lavori pubblici, che però ribadisce come reperire i 10 milioni di euro per portare a compimento tutti i lavori sia un impegno da portare avanti negli anni: «Investiamo in tutte le direzioni e non interveniamo solo sull’emergenza», inizia prima di annunciare quale sarà il primo intervento: «In via dello Scoutismo grazie a una perequazione verrà realizzato il collegamento delle tubature di via Bosco Comun, che arriveranno alla cassa d’espansione», dice. Frattanto l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin annuncia lavori in tutta la Sinistra Piave: «Avrà inizio a luglio una prima serie di lavori che prevedono la sistemazione di alvei, sponde e strutture arginali. Gli interventi interessano corsi d’acqua che lambiscono i territori comunali di Gaiarine, Portobuffolè, Mansuè, Gorgo, Motta, Meduna, Cessalto, Oderzo, Fontanelle, Vazzola, San Vendemmiano, Conegliano, Mareno, Santa Lucia, Cordignano, Vittorio Veneto, Refrontolo, San Fior, Follina, Cison, Valdobbiadene e Codognè. — Niccolò Budoia BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

via per piavon

gorgo al monticano

salgareda, il sindaco favaretto

Portalettere in moto tampona camion Savno Ferite lievi: dimesso

Casa colonica va a fuoco Bruciati due coniglietti

Mercoledì il primo Consiglio «Gli assessori? Lunedì sera»

ODERZO. Incidente nella tar-

da mattinata di ieri in via per Piavon, all’altezza della rotonda del supermercato Mega. Un postino, forse per un guasto tecnico al mezzo o a causa di una distrazione, è finito addosso a un camion della Savno che in quel momento era fermo a bordo strada essendo impegnato come ogni venerdì nella raccolta del rifiuto umido. Nell’urto, il motorino di Poste italiane è finito sotto il camion e sono dovu-

ti intervenire i carabinieri e il Suem 118 per trasportare nel Pronto soccorso il lavoratore, che è stato dimesso poche ore dopo. Per lui solo contusioni: a preoccupare era il forte colpo al petto che aveva rimediato nell’urto contro il camion, ma dopo gli accertamenti i timori dei medici si sono affievoliti tanto da portarli a dimettere l’uomo e rimandarlo a casa poche ore dopo il mezzogiorno. — N. B.

ponte di piave-oderzo

Addio Bressan, 56 anni casa di riposo in lutto PONTE DI PIAVE. Si svolgeran-

no lunedì alle 15.30, nella chiesa di Ponte di Piave i funerali di Paolo Bressan: 56 anni, conduceva una vita dedicata a famiglia e lavoro nella casa di riposo di Oderzo. Prima di Pasqua era stato colpito dall’infarto. Ricoverato a Padova era stato operato, ma sono subentrate complicazioni. Lascia la moglie Marina, i figli Alberto e Giulio, i fratelli Annamaria, Daniele e Alessandro. —

Paolo Bressan aveva 56 anni

33

SALGAREDA. Inizia il toto giun-

La casa colonica in fiamme GORGO AL MONTICANO. Paura

a Gorgo per un incendio in via Vizzola, 2 coniglietti e 3 pulcini morti per il fumo, ma tutti gli altri sono stati messi in salvo. Nel primo pomeriggio i vigili del fuoco di Motta e Conegliano sono intervenuti a spegnere le fiamme sprigionatesi in una vecchia casa colonica usata come ricovero attrezzi. Causa dell’incendio un cortocircuito all’incubatrice per pulcini. L’incendio è divampato in pochi minuti a causa della presenza di materiale infiammabile. I vigili del fuoco sono intervenuti con 4 mezzi. L’incendio è stato spento alle 15.30. Accorsi sul posto i carabinieri di Fontanelle e Oderzo. I pompieri sono riusciti a salvare la maggior parte dei coniglietti e pulcini. Nessuna persona ferita o intossicata. — G.G.

ta a Salgareda. «Durante la seduta consiliare di mercoledì nominerò gli assessori», ha annunciato il sindaco Andrea Favaretto. Mercoledì sera il primo cittadino, oltre a prestare giuramento, svelerà quindi i nomi dei nuovi 4 assessori che siederanno nella giunta comunale. «I diretti interessati saranno informati lunedì sera, assieme a tutto il gruppo», ha spiegato il sindaco Favaretto, «ho utilizzato una serie di criteri per individuare le persone che ricopriranno il ruolo di assessore. Mi auguro che siano tutti d’accordo». La scelta del neo sindaco è stata guidata anche dal numero di preferenze ricevute da ogni candidato. «Le preferenze espresse dai cittadini hanno avuto un peso determinate. Martedì verbalizzerò i ruoli», ha confermato Favaretto. I due consiglieri comunali di maggioranza che hanno ricevuto più voti sono stati Carmela Polinedrio con 269 preferenze e Guerrino Bertocco con 168. I prossimi passi dell’amministrazione comunale prevedono la chiusura dei lavori avviati nel 2019. «Questi mesi li dedicheremo a concludere quanto già precedentemente programmato, come i lavori di rifacimento del manto stradale delle diverse vie del comune, la pista ciclabile che partirà dal cimitero di Campo-

Guerrino Bertocco (Civitas)

Maria Dolos Borsoi (Civitas)

Michele Coiro (Civitas)

Martina Sartori (Civitas)

Luca Rorato (Civitas)

Carmela Polinedrfio (Civitas)

Rossella Segatto (Civitas)

Daniele Traverso (Civitas)

Walter De Piccoli (Democratici)

Matteo Narder (Democratici)

Filippo Bonato (Democratici)

Giovanna Giacomini (Democratici)

dipietra fino al centro di Campobernardo, un ulteriore passo per promuovere la mobilità lenta e tratteggeremo il piano di riqualificazione del centro di Salgareda. Un punto a me molto caro, attraverso il dialogo con i privati», ha spiegato il primo cittadino. «Convocherò a breve un incontro con tutti i consiglieri eletti per metterli al corrente dei diversi progetti che sono partiti: una riunione utile per tutti i

neoconsiglieri di maggioranza e minoranza». In attesa del consiglio comunale anche la squadra di minoranza Democratici per Salgareda guidata dal capogruppo Walter De Piccoli: «Faremo un’opposizione costruttiva per la tutela dei cittadini», aveva affermato nei giorni scorsi De Piccoli (nelle foto a destra tutti i consiglieri comunali). — Gloria Girardini BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


4

Sabato 1 ....Giugno 2019

La Voce

ROVIGO

Redazione: piazza Garibaldi, 17 - Rovigo Tel. 0425.200.282 Fax 0425.422584 e-mail: cronaca.ro@lavoce-nuova.itItalia

ECONOMIA Il ministro per il Sud ha aperto il confronto per la zona speciale in Polesine e a Marghera

Zes, primo hurrà del territorio Stop alla manifestazione a Roma. Marinese: “Quando un territorio è coeso arrivano i risultati” Alberto Garbellini

ROVIGO - La determinazione e la pressione del territorio ha avuto la meglio. E così il ministro per il Sud, Barbara Lezzi ha accettato di aprire un tavolo di confronto (lunedì prossimo) per affrontare il tema della Zes in Polesine e nell’area di Marghera. Un primo successo per Confindustria Venezia-Rovigo, i sindaci e le categorie economiche che sono riuscite a far cambiare idea al no della Lezzi verso la Zes in veneto. Sindaci e imprenditori erano arrivati ad organizzare una spedizione a Roma per fare pressione sul ministero e chiedere l’istituzione della Zes, come ha definito la Ue. Ieri la notizia della sospensione della manifestazione a Roma a seguito della svolta, cioè l’apertura del tavolo di confronto. E’ stata proprio Confindustria Venezia-Rovigo a far sapere che “il ministro per il Sud Barbara Lezzi si è resa disponibile ad un incontro a Roma con i vertici di Confindustria, per discutere della possibilità di istituire nell’area metropolitana di Venezia e Rovigo una Zona economia speciale (Zes). Dal piano industriale elaborato da Confindustria Venezia Rovigo e validato dall’advisor internazionale EY emerge che nel solo Comune di Venezia e nei Comuni della Provincia di Rovigo sarebbero disponibili 385 ettari, ad oggi dismessi o abbandonati che, se inseriti in una Zona economica speciale, potrebbero attivare in tre anni 2,4 miliardi di euro di investimenti privati e 26.600 posti di lavoro con un gettito fiscale di oltre 850 milioni di euro”. Il presidente Vincenzo Marinese ha aggiunto che “la decisione del ministro giunge a seguito della massiccia attività di comunicazione svolta dai rappresentanti di tutte le categorie economiche (Confartigianato metropolitana Venezia, Confartigianato Polesi-

Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria Venezia-Rovigo, l’ente che ha redatto il piano industriale per la Zes che interessa anche 16 Comuni del Polesine

Una serie di capannoni in Polesine ne, Cna Venezia, Cna Rovigo, Confcommercio Venezia, Confesercenti Venezia, Confindustria Venezia Rovigo, Camera di commercio), insieme al presidente della Provincia di Rovigo, ai sindaci, imprenditori e cittadini. La disponibilità da parte del ministro Lezzi è un segnale importante, dovuto anche all’interessamento di Confindustria nazionale e veneto, unitamente alla grande attività di comunicazione delle ultime settimane, e, più recente, dopo la riunione del 29 maggio scorso. Questo risultato rappresenta una grande vittoria e dimostra che quando un territorio è coeso e unito per un obiettivo comune ottiene risultati straordinari”. Niente manifestazione a Roma,

I NUMERI

Miliardi di investimenti In Polesine 16 Comuni Due miliardi e 400 milioni di euro di investimenti in cinque anni. Con la creazione di 7.600 posti di lavoro diretti, e circa 19mila nell’indotto, per un totale di oltre 26mila posti. Cifre colossali, che interesseranno direttamente una parte consistente del Polesine, quella lungo l’asta del Po da Polesella a Melara. Sedici Comuni, e un intero territorio ricco di 284 ettari di aree industriali da rilanciare e riqualificare. Per attrarre investimenti e imprenditori grazie ad un sistema di detrazioni fiscali, sulle accise per l’energia. Si tratta del sistema europeo delle Zes, le zone economiche speciali. Ce ne sono 400 in tutta Europa, due nel Veneto, l’area di Marghera, vicino a Venezia, e la porzione del Polesine che comprende 16 Comuni: Polesella, Canaro, Fiesso, Occhiobello, Bagnolo, Stienta, Gaiba, Trecenta, Ficarolo, Ceneselli, Calto, Salara, Bergantino, Castelnovo Bariano, Castelmassa, Melara. Ma attenzione perché tutto questo prevede scadenze rigide. L’Europa ha deciso che quei territori individuati come possibili Zes devono effettivamente diventarlo, attraverso una legge nazionale e un decreto della Regione, entro l’anno. © RIPRODUZIONE RISERVATA

quindi, ma tavolo del confronto aperto, incontro fissato alle 10 di lunedì prossimo nella sede del ministero per il Sud. Prima della svolta erano stati molti i commenti di politici e istituzioni a sostegno della partita per la Zes in Veneto. Leonardo Raito, sindaco di Polesella, aveva detto che “La Lezzi deve ascoltarci, basterebbe leggere i dati socio economici del territorio per capire quanto il Polesine soffra rispetto al resto del Veneto. Noi la Zes la vogliamo”. E poi: “bene che sia stato aperto il tavolo del confronto, un passo importante e che dimostra che quando un territorio è compatto i risultati arrivano. Ora si deve portare fino in fondo questa nostra richiesta”. In mattinata era giunto anche il sostegno

dell’onorevole veneziana Giorgia Andreuzza (Lega): “Questa non è una questione tra Nord e Sud ma il rilancio di una zona d’Italia che necessità delle attenzioni e del sostegno previsti dalla normativa Zone economiche speciali (Zes). Il rischio è evidente: la delocalizzazione, la perdita di investitori esteri e quindi nessun rilancio occupazionale. L’emendamento da me presentato alla Camera richiama le richieste di Regione Veneto e Confindustria al fine di creare un volano di sviluppo e di rilancio di questo territorio, Porto Marghera ed il Polesine, che non può essere trattato come zona di serie B. L’appello al ministro Barbara Lezzi è nuovamente alla ragionevolezza. Sulla Zes è stato presentato l’emendamento, di

cui sono firmataria, perché questa occasione di sviluppo per il territorio è necessaria non solo per il Veneto e per tutto il Paese. Basta perdere investitori, abbiamo le carte per essere attrattivi. Questa è l’occasione e il momento giusto. Ora la palla passa al ministro Lezzi che dovrà tener conto di queste richieste, fortemente condivise da categorie e istituzioni locali”. E pure la neoeletta sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi si era detta convinta di partecipare ad ogni iniziativa per portare la Zes in Polesine: “Il rischio - ha specificato - è perdere in toto l’opportunità di finanziamenti e quindi un rilancio strutturale della nostra economia”. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.