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15-MAG-2019
da pag. 7 Quotidiano nazionale
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15-MAG-2019
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15-MAG-2019
da pag. 1 Quotidiano nazionale
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15-MAG-2019
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da pag. 17 Quotidiano nazionale
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da pag. 17 Quotidiano nazionale
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15-MAG-2019
da pag. 1 Quotidiano Roma
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
REGIONE
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Verso le elezioni europee le delle imprese. Il decreto dignità del ministro Di Maio ha creato solo problemi ai nostri alberghi, in grosse difficoltà nelle assunzioni del personale stagionale. Non si trovano camerieri e cuochi. E sono in ballo migliaia di posti». Ma del governo non salva proprio nessuno: che ne pensa del premier Conte? «Il presidente del consiglio ha una missione molto delicata: tenere a galla la barca che rischia di affondare perché i due capitani Di Maio e Salvini navigano su rotte opposte.Conte ha certamente delle qualità e se trova il coraggio di decidere in autonomia può dare un contributo allo sviluppo dell’Italia». Nel suo programma c’è
«L’Europa ci aiuti a salvare Venezia e a liberare il mare dalla plastica» Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, in lista per Forza Italia «Fermare l’offensiva della Cina, più tutela ai nostri prodotti» L’INTERVISTA
Albino Salmaso osa può fare l’Europa? Liberare il mare e i fiumi con una direttiva che metta al bando le bottiglie e i sacchetti di plastica. E poi creare una Zes, una zona economica speciale a Venezia come quella di Gioia Tauro o dell’Irlanda e con i benefici fiscali potremo pagare la manutenzione del Mose». Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, ha accettato di candidarsi per le elezioni europee del 26 maggio con Forza Italia e il suo nome chiude
«C
«Ma quale polemica De Luca è un cliente affezionato della nostra spiaggia» la lista guidata da Silvio Berlusconi. Zoggia non ama cavalcare le polemiche, anche se il video di Crozza-De Luca suscita rabbia. Sindaco, cosa ne pensa dell’attacco sferrato a Jesolo dal governatore della Campania De Luca? «Mi sembra un caso montato ad arte da Crozza per scatenare assurde polemiche con un perfetto collage di dichiarazioni raccolte qua e là. A me risulta che Vincenzo De Luca venga spesso in vacanza a Jesolo e ciò dimostra che lui ap-
prezza il nostro mare, la spiaggia e l’offerta di una delle capitali mondiali del turismo». Quindi è solo invidia quella di De Luca? «Probabilmente soffre a leggere le statistiche dell’Istat che ha calcolato 6 milioni di presenze a Jesolo ma sono almeno dieci se sommiamo tut-
«Va appoggiata la battaglia di Greta Thunberg in difesa dell’ambiente» ti coloro che hanno la seconda casa e non sono censiti negli alberghi. Con il litorale del Cavallino, regno dei campeggi, si arriva a 20 milioni e con gli altri 30 milioni di turisti d’arte e cultura che visitano Venezia, si capisce perché il Veneto ha il primato in Italia. Le nostre spiagge sono conosciute in tutto il mondo e l’offerta alberghiera di altissimo livello regala comfort e benessere. Certo, bisogna poi difendere il mare e la qualità delle acque dei fiumi e la Ue può giocare un ruolo decisivo con una direttiva che metta al bando la plastica che sta sommergendo i mari». Le acque in Veneto non sono proprio cristalline come quelle della Sardegna o della Grecia: come si può intervenire nel concreto? «Obiezione respinta perché sbagliata. La questione è globale. Io sono nato a Venezia e cresciuto nella laguna di Jesolo e ho visto la profonda
evoluzione dell’ecosistema con il boom industriale. Da ragazzo mi svegliavo alle 4 di mattina e in bici pedalavo per 12 chilometri per raggiungere poi in pullman San Donà, dove mi sono diplomato ragioniere. Mi sento profondamente legato alle mie valli e quando incontro i pescatori che nelle reti raccolgono più plastica che pesci, soffro con loro. Quando ci sono le mareggiate per il maltempo siamo sommersi da tonnellate di rifiuti che arrivano dal Sile, Tagliamento e Piave. I tronchi d’albero si riciclano, mentre la plastica crea solo problemi. Per questo condivido la campagna avviata da Greta Thunberg in difesa dell’ambiente. La studentessa svedese viene strumentalizzata ma il suo messaggio va colto e per salvare l’ecosistema non bastano i divieti di Jesolo o dell’Italia. Ci vuole una risposta globale e l’Europa può dare un segnale importante: deve approvare una direttiva che metta al bando la plastica. E
«I pescatori nelle loro reti raccolgono pochi pesci e tante bottiglie e sacchetti» poi va avviato il confronto sul Global Compact con l’America e la Cina. Ci vuole il coraggio di fare scelte lungimiranti per i nostri figli». Lei è un commercialista e lavora a stretto contatto con le aziende: cosa chiedo-
«Ho firmato l’appello per creare la Zes Il Mose va completato e fatto funzionare»
TESSERA. Da Tessera ieri mattina l’assessore Elena Donazzan ha sancito ufficialmente il suo passaggio a Fratelli D’Italia e il suo impegno nella campagna elettorale per far votare Giorgia Meloni, leader del partito.
per una ragione affettiva: conosco Giorgia da anni ed anni, quella è la mia casa naturale e natale, nasco a destra e morirò a destra. Seconda ragione è quella politica: mi piace la voglia di inclusione, il fatto di avere a aperto alla società civile e a persone provenienti da altre esperienze politiche come Elisabetta Gardini, come Sernagiotto e altri imprenditori». Non solo: «C’è poi la questione di prospettiva, io guardo all’al-
leanza veneta al governo». «Se gli imprenditori italiani riescono a fare grandi cose con uno Stato contro» ha detto Meloni «chissà cosa potrebbero fare se lo Stato li aiutasse. Questo appuntamento e questo invito al voto di Elena Donazzan è importante perché ci consente di raccontare come Fratelli d’Italia sia il partito di riferimento di chi produce: per me sapere che Donazzan assessore del Lavoro in Veneto locomotiva d’Italia sceglie di fare campagna per noi significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Questo governo ha appaltato la politica economica ai 5 Stelle, sostiene tesi sconfitte dalla storia come decreto dignità e chiusure domenicali». Marta Artico
Le interviste ai candidati Valerio Zoggia, 69 anni, commercialista, da 8 anni sindaco di Jesolo, è in lista con Forza Italia nella circoscrizione Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il sindaco della capitale delle spiagge del Nordest ha ottenuto il giusto riconoscimento dal partito di Berlusconi per la qualità del lavoro svolto e nella lista ci sono altri 4 veneti: la senatrice Roberta Toffanin, Emanuele Crosato, Anna Leso e Matteo Tosetto. Dopo l’intervista a Toni Da Re, segretario della Lega, ecco quella a Valerio Zoggia di Forza Italia.
no all’Ue? «Gli imprenditori sono preoccupati dall’offensiva commerciale della Cina: Trump ha introdotto i dazi, noi ci dobbiamo difendere con i marchi di tutela. Penso al vetro di Murano in ginocchio per la concorrenza dell’Est. Corriamo seri rischi anche per la sicurezza alimentare: al porto di Rotterdam arrivano milioni di suini dall’Asia che da quel momento diventano europei perché macellati qui. La nostra salute è in pericolo. Non sarà semplice bloccare l’espansione della Cina e dell’India ma ci può riuscire solo l’Europa unita, per questo l’offensiva dei sovranisti è sbagliata». Berlusconi invoca Salvini
Donazzan: «Con Fratelli d’Italia daremo una spallata al M5S» Obiettivo? Consolidare il gruppo e l’alleanza con la Lega per dare una spallata ai 5 Stelle. «Oggi inizia un percorso» ha spiegato ieri mattina dalla sede della Berti Srl, esempio di come i lavoratori possono risorgere dalle ceneri di una ditta fallita ed acquistarsela, «io alle europee farò votare Fratelli d’Italia». I motivi sono tre, uno storico affettivo, il secondo più politico e il terzo di prospettiva. «Meloni mi convince
il Paese. «È vero che la Lega in Veneto ha una capacità di penetrazione totale ed è il partito più grande, ma si deve essere alleati per intercettare quel voto che magari leghista non è. L’Italia è un paese di centrodestra, ma ha bisogno di una tradizione». Forza Italia è orfana in Regione? «Non avevo la tessera da molto tempo». Giorgia Meloni è arrivata in aereo e si è recata direttamente alla Berti Slc. Insieme hanno fatto il giro dell’azienda. «Dopo il 26 l’Italia resta e dobbiamo pensare che deve essere governata in modo migliore di oggi. L’alleanza innaturale tra Lega e 5 Stelle deve trovare un’alternativa e io la immagino con questa parte di espressione politica, dobbiamo esportare il modello dell’al-
VaerioZoggia stringe la mano a papa Francesco
l’assessore regionale ha scelto il partito di giorgia meloni
«La Lega in Veneto è molto forte, ma bisogna tornare a essere alleati nel centrodestra Forza Italia? Non avevo più la tessera da tempo»
pre ragione. Salvini ha tradito il centrodestra e Forza Italia e per quanto riguarda l’economia ha condiviso scelte sbagliate: non si crea lavoro con il reddito di cittadinanza, quei 5-6 miliardi vanno investiti per ridurre il cuneo fisca-
anche l’impegno per la salvaguardia di Venezia: cosa può fare Bruxelles? «Ci vuole la consapevolezza che Venezia è patrimonio dell’umanità e va salvata dall’invasione del turismo mordi e fuggi puntando sulla qualità dell’offerta, ma non si possono alzare barriere perché tutti, almeno una volta nella vita, vogliono visitare Rialto e Piazza S.Marco. Quindi bisogna trovare le risorse adeguate, non basta ripristinare la Legge Speciale. Intanto va completato e fatto funzionare il Mose la cui gestione va affidata al commissario e poi agli enti locali. Ma l’Europa può fare la sua parte». Insomma, va introdotto lo status speciale? Qui non si porta a casa nemmeno l’autonomia da Roma... «Sono tra i promotori con il sindaco Brugnaro, la Città metropolitana e il presidente di Confindustria Marinese della proposta che punta a creare la Zes, zona economica speciale, dove non si pagano i dazi sull’import- export e scattano dei benefici fiscali. Ce ne sono altre in Europa. Il protocollo è stato firmato. Vivere a Venezia ha dei costi altissimi e mi limito alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti sull’acqua e alla manutenzione delle case: da soli non ce la possiamo fare ». —
Meloni e Donazzan
largamento che deve vedere il centro destra naturalmente alleato con la Lega: io sono in Giunta con la Lega, da nove con Zaia, credo che questa alleanza politica e amministrativa debba tornare a governare
a tornare nel centrodestra e a far cadere il governo: lei considera il M5S un pericolo per l’Italia? «Berlusconi ha come sem-
«Salvini deve far cadere il governo e tornare nel centrodestra»
BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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REGIONE
MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 CORRIERE DELLE ALPI
Verso le elezioni europeee il vicepremier e leader della lega a verona
apre la nuova sede
Salvini ai 5 Stelle: «Tempo scaduto su autonomia e Alta velocità»
Cassa depositi e prestiti lancia piano triennale da 80 miliardi
«Di Maio spieghi ai veneti perché si è rimangiato la parola». Replica il ministro Lezzi: fuori il progetto Maio e Salvini come protagonisti di «un Grande Fratello versione horror dove si litiga sempre e non si lavora mai». C’è né anche sul versante federalista e in riva all’Adige è Flavio Tosi a puntare l’indice: «Il grande bluff è servito ed è destinato a consumarsi in farsa», profetizza l’ex sindaco cacciato dal Carroccio «Di Maio ha seppellito definitivamente l’autonomia definendola una “deriva”. Salvini gli ha risposto che “non si può dire di no a tutto” mentre Zaia si dice “in imbarazzo” per l’alleanza con il M5S. Qui ci prendono tutti in giro: chi ha deciso di sposare i grillini e di tradire il centrodestra? La verità è che preparano la crisi dopo le Europee e vogliono darsi alla macchia per fuggire dalle loro responsabilità e non rispondere dei danni causati: i populisti fregheranno il popolo, succede sempre così...» .
dall’inviato Filippo Tosatto VERONA. L’epifania veneta di
Matteo Salvini riserva una parola buona per tutti. L’alleato-rivale a Cinque Stelle? «Il signor Di Maio venga a spiegare ai veneti e ai lombardi che si è rimangiato la parola sull’autonomia e sull’Alta velocità Brescia-Padova, con i signor no non si costruisce nulla, in Italia abbiamo bisogno di sì»; gli avversari dem? «Per quelli della sinistra prima vengono gli altri, i rom, i richiedenti asilo, e alla fine i poveri italiani, ma solo se avanza qualcosa»; l’Unione di Bruxelles e i suoi supporter? «Sono stufo di quest’Europa che ci vuole tutti precari e sudditi, in pensione a 97 anni ci vadano la Merkel, Soros e Juncker, qui abbiamo altre idee per i nostri figli».
SALE LA TENSIONE
L’approssimarsi del voto europeo acuisce i contrasti gialloverdi e se il vicepremier grillino punge l’alleato – «La Lega la smetta di soffiare sul fuoco, nelle piazze sale la tensione, d’ora in poi la marcheremo stretta» – il ministro degli Interni ribatte a muso duro: «C’è troppa sintonia tra M5S e Pd, vogliono io che riapra i porti, contestano il decreto sicurezza, si oppongono alla flat tax... In questi undici mesi noi abbiamo rispettato il contratto, facciano altrettanto oppure dicano finalmente cosa intendono fare. Non c’è più tempo da perdere, le famiglie, i lavoratori, le imprese sono stanche delle chiacchiere da salotto, vogliono risposte». Saltabeccando dai comizi nel Vicentino alla visita istituzionale di Verona – accolto dai fischi e i buu di una decina di antagonisti, ha presenziato all’inaugurazione della prima se-
CALENDA: «È UN HORROR»
Verona, l’intervento di Matteo Salvini all’inagurazione della nuova sede alla Cassa depositi e prestiti
«La sinistra? Prima rom e migranti poi, se avanza qualcosa i poveri italiani» de territoriale di Cassa depositi e prestiti – il Matteo di lotta e di governo ha ribadito la ricetta sovranista in economia: «I limiti del 3% nell’aumento di spesa? Alla faccia degli euroburocrati e dei loro scudieri, noi investiremo tutto il denaro che serve finché la disoccupazione in Italia non sarà dimezzata. In questi anni i vertici dell’Ue hanno massacrato le nostre banche e i nostri ri-
sparmiatori: il bastone per l’Italia, la carota a Francia e Germania, due pesi e due misure, sì. Ma dal 27 maggio cambierà tutto e il popolo ritroverà voce e potere decisionale: chi dice che vogliamo distruggere l’Europa sbaglia di grosso, noi vogliamo rilegittimarla e salvarla dal baratro». BRUNETTA: CHE DISASTRO
La politica romana non gli risparmia frecciate: «Parole irresponsabili, per i trader internazionali la linea economica di Lega e Cinque Stelle rappresenta un rischio per l’Unione Europea perché sostiene politiche assistenzialiste e con pochi effetti sul Pil, basate sul
«L’Ue ci vuole precari In pensione a 97 anni ci vadano Merkel Juncker e Soros» non rispetto della disciplina fiscale», sentenzia Renato Brunetta di Forza Italia. «Grandi promesse ma la situazione peggiora, smetta di fare campagna elettorale e inizi a governare seriamente per cambiare le cose», rincara la Cgil per voce del segretario Maurizio Landini mentre Carlo Calenda, il capolista del partito democratico nella circoscrizione Nordest, definisce Di
È proprio così? «Sull’autonomia noi non abbiamo intenzione di perdere tempo, però vorremmo leggere il progetto, come si fa con tutti i provvedimenti. Ad ogni Consiglio dei ministri attendiamo il testo definitivo, è dal 22 ottobre che lo promettono», graffia Barbara Lezzi, il ministro a 5 Stelle per il Sud. «Il decentramento lo vogliamo anche noi, ma va fatto bene e senza diktat», fa eco Mattia Fantinati, il sottosegretario alla Pubblica Amministrazione. A proposito di Nord e Mezzogiorno: domani Salvini sarà a Napoli e il governatore De Luca preannuncia un dono di benvenuto: «Ho contattato Attolini, il sarto de “La grande bellezza”, perché gli confezioni un bel vestito, non se ne può più di felpe e giubbini». Ah, l’ospitalità sudista. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
nuovo fronte gialloverde
Le nomine politiche in sanità Grillo dice stop, Regioni furiose Il ministro del M5S: «Sì ai bravi medici, basta raccomandati» Veneto leghista pronto al ricorso Bond (Forza Italia): «Atto lesivo daremo battaglia in aula» ROMA. Ennesimo dispetto in casa gialloverde. Il ministro a 5 Stelle della Salute, Giulia Grillo, ha presentato un emendamento al decreto “omnibus” sulla Calabria che prevede, sostanzialmente, di
sottrarre a tutti i presidenti di Regione la facoltà di nominare i direttori generali delle Ulss. Uno schiaffo alle velleità di maggiore autonomia e in particolare al Veneto leghista che un anno fa aveva impugnato, con successo, un analogo decreto firmato dall’allora ministro, Beatrice Lorenzin. Nel dettaglio, oggi, la normativa prevede che i governatori scelgano i manager nell’ambito della “rosa” elaborata da
una commissione composta da tre esperti (Regione, Università, Agenas) che a sua volta attinge all’elenco nazionale dei professionisti dotati dei requisiti previsti. Se la riforma Grillo avrà successo, invece, sarà la commissione a stabilire direttamente la graduatoria dei più meritevoli e ai presidenti regionali non resterà che certificarne la scelta, senza facoltà discrezionale. «Sì ai bravi medici, no ai rac-
Giulia Grillo ministro della Salute accanto al vicepremier Luigi Di Maio
VERONA. Cassa depositi e prestiti apre ai territori, e vara un piano di aperture di nuove sedi in tutta Italia. La prima è stata inaugurata a Verona: «Questa scelta testimonia la nostra volontà di sostenere lo sviluppo delle amministrazioni e le piccole e medie imprese come volano della crescita del sistema Paese», le parole del presidente Massimo Tononi «il senso di responsabilità nei confronti degli oltre 26 milioni di risparmiatori postali e dei nostri azionisti ci impone di privilegiare gli interventi che generano maggiori ricadute sull’economia e sul benessere dei cittadini». L’attività viene ridisegnata in funzione delle esigenze delle comunità locali, con un cambio di passo rispetto al passato: «L’obiettivo è valorizzare le sinergie con partner bancari e istituzioni locali. Le nuove sedi porteranno alle imprese sul territorio tutti i prodotti e i servizi del Gruppo Cdp, che punta a supportare 60 mila aziende nei prossimi tre anni, mobilitando risorse proprie per oltre 80 miliardi di euro». «C’è un rapporto storico che ci unisce ai territori e oggi lo rafforziamo avviando dal Veneto questo progetto», ha fatto spiegato l’amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo «i nuovi uffici saranno operativi in tutta Italia, con un’offerta integrata di strumenti dedicati alle pmi e agli enti locali. Grazie al nuovo modello portiamo sul territorio le professionalità e le competenze del gruppo fatto di tecnici al servizio del Paese». All’evento, nel cinquecentesco Palazzo Giusti, è intervenuto il ministro degli Interni e vicepremier Matteo Salvini: «Questa è la politica vera, seria», ha detto «Cdp si apre al territorio e realizza nei fatti l’autonomia finanziaria». –
comandati. Basta nomine politiche in sanità, sono fonte di scandali ovunque, dall’Umbria alla Calabria, è tempo di garantire trasparenza», la parola d’ordine dei 5 Stelle, con Luigi Di Maio lesto a schierarsi al fianco del ministro. Prevedibile l’altolà della Lega, secco “no” annunciato anche da Forza Italia: «Calare dall’alto scelte così delicate rappresenta una violazione dell’autonomia del territorio, e soprattutto, lede il rapporto fiduciario tra istituzioni e manager, ci opporremo con forza», dichiara il deputato Dario Bond. Fulminante il commento di Vicenzo De Luca: «Di Maio», graffia il governatore dem della Campania «è un truffatore politico». — Filippo Tosatto
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Primo Piano
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Stallo sulla riforma
Di Maio-Salvini, sale la tensione: niente vertice sull’autonomia Il capo M5s: «Noi pronti da un mese, `Il leader della Lega: «Spieghi ai veneti ma dopo Siri il tema non sarà in Cdm» che si è rimangiato la parola, io no» `
LA TRATTATIVA VENEZIA Sarà anche a distanza, ma suona sempre più come un dialogo tra sordi il confronto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini sull’autonomia. «Ero pronto un mese fa», dice il capo politico del Movimento 5 Stelle; «Sono mesi che discutiamo», ribatte il segretario federale della Lega. Divergono perfino le ricostruzioni temporali, ma il risultato finale non cambia: la trattativa si è definitivamente inchiodata e il Veneto, oltre alla Lombardia e all’Emilia Romagna, ribolle.
dendo da un mese un vertice di governo, ma dopo la richiesta di dimissioni di Siri il capo della Lega l’ha presa sul personale». E ancora il vicepremier in verde: «Se uno ha cambiato idea, vuole perdere tempo, lo dica. Non solo ai veneti o ai lombardi, ma a tutti, perché l’autonomia la stanno chiedendo tutti». Puntura del ministro del Lavoro: «Sono disponi-
bile, ma senza vertice per dirimere temi e nodi non si può procedere. Se si va a rilento la Lega lo chieda a se stessa». Stilettata del ministro dell’Interno: «Inizio a notare troppi accoppiamenti tra Pd e Cinquestelle, troppa sintonia. Dicono no all’autonomia, no alla flat tax, no al nuovo decreto sicurezza». E così salta il faccia a faccia a Palazzo Chigi, a giudica-
re dalle affermazioni sarcastiche del campano: «Non mi risulta che al Consiglio dei ministri arriveranno l’autonomia e la flat tax, questa sarebbe una notizia». Provocazione piccata del lombardo: «Il signor Di Maio lo venga a spiegare ai veneti e ai lombardi che si è rimangiato la parola data, perché io di parola ne ho solo una».
La contestazione A Verona
LA GIORNATA Per tutta la giornata i due alleati, o presunti tali visto il crescendo di ruvidezza dei toni reciproci, si sono lanciati sfide e controsfide: Di Maio da Roma, Salvini da Verona. Il pentastellato: «Prima di dare autonomia alle Regioni bisogna cacciare dalla sanità i raccomandati e i “figli di”». Il leghista: «Sono mesi che discutiamo di autonomia. Tutti i ministri sanno tutto, tutti i sindaci, tutti i governatori». Di nuovo il vicepremier in giallo: «Sull’autonomia ero pronto un mese fa. Sto chie-
LA MINISTRA LEZZI PROVOCA LA COLLEGA STEFANI: «VORREMMO LEGGERE IL PROGETTO, È DAL 22 OTTOBRE CHE LO PROMETTONO»
IN VENETO Matteo Salvini ieri alla Cassa Depositi e Prestiti (foto ANSA)
LA ROTTURA Sfiancato dall’ennesimo rinvio, il governatore leghista Luca Zaia deve aver esaurito anche le parole, se sui social finisce per rilanciare piuttosto il video del comizio veronese di Salvini: «Noi abbiamo mantenuto la parola nei confronti degli altri, ora sull’autonomia mi aspetto che loro mantengano la parola data ai veneti». Ma la pentastellata Barbara Lezzi, ministro per il Sud, riaccende la miccia: «Noi non abbiamo nessuna intenzione di perdere tempo, però vorremmo anche leggere il progetto, del resto come si fa con tutti i provvedimenti. Siamo in attesa ad ogni Consiglio dei ministri di vedere questo progetto definitivo, siamo qui, è dal 22 di ottobre che promettono che arrivi questo progetto». Dichiarazioni che non piaceranno di certo alla collega leghista Erika Stefani, titolare degli Af-
Striscione contro il leghista, la Digos lo filma VERONA «Prima gli esseri umani e poi... i 49 milioni». Questo lo slogan apparso sullo striscione che è stato esposto ieri mattina alla finestra di un palazzo all’ultimo piano a Verona, a pochi metri da Giardini Giusti, dov’era atteso il ministro Matteo Salvini per l’inaugurazione della sede della Cassa Depositi e Prestiti. La scritta, accompagnato dal motto «No Tav», è stata filmata dalla Digos. Episodi simili si sono ripetuti in giornata anche in Campania.
VENEZIA Nella guerra gialloverde sull’autonomia, si apre un nuovo fronte di scontro. Nell’ambito del decreto sul commissariamento della sanità in Calabria, ieri il Movimento 5 stelle ha depositato un emendamento che punta a eliminare la discrezionalità dei presidenti delle Regioni nella scelta dei direttori generali. Una proposta letta dalla Lega come un’arma di ricatto rispetto alle richieste di Emilia Romagna, Lombardia e soprattutto Veneto, che sulla difesa delle prerogative locali nelle nomine dei dg aveva già vinto una battaglia davanti alla Corte Costituzionale contro il precedente governo di centrosinistra.
IL TESTO Non a caso proprio dai parlamentari veneti è stato letto con irritazione il testo circolato a margine dei lavori della commissione Affari Sociali di Montecitorio, a cura della relatrice pentastellata Dalila Nesci: «Nelle more della re-
visione dei criteri di selezione dei direttori e comunque non oltre 18 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, la rosa dei candidati è proposta secondo una graduatoria di merito, sulla base dei requisiti maggiormente coerenti con le caratteristiche dell’incarico da attribuire». Traduzione del deputato bellunese Dario Bond (Forza Italia), ricordando il precedente della legge Madia, la quale inizialmente prevedeva che il conferimento degli incarichi sanitari, da scegliere attraverso un elenco nazionale dei soggetti idonei, avvenisse senza l’accordo delle Regioni: «Vogliono far rientrare dalla finestra quello che era già uscito
IL BELLUNESE BOND (FI) CONTRO LA PROPOSTA PENTASTELLATA SUL DECRETO CALABRIA: «SI VUOLE OSTACOLARE I GOVERNATORI»
La Camera boccia il taglio dell’Iva sugli assorbenti ROMA Arriva il primo via libera, da parte della Camera, alla proposta di legge governativa per le semplificazioni fiscali. Non passa, dopo una nuova battaglia in Aula a Montecitorio, la richiesta partita dalle opposizioni di abbassare l’Iva sugli assorbenti perché mancano le copertura, 212 milioni passando dall’attuale 22% al 10% e oltre 300 milioni per portarla al 5%. Il provvedimento sulle semplificazioni ha ottenuto 265 voti a favore e nessun contrario, ma 188 astenuti. Ora passa all’esame del Senato. Ecco in sintesi le principali novità. Basta imposte su affitti mai incassati: i proprietari di casa
IN TELEVISIONE Luigi Di Maio ieri sera era ospite su Canale 5 del programma Matrix (foto LAPRESSE)
dalla porta con la sentenza della Consulta, che aveva imposto la riscrittura della norma. Questo è chiaramente un emendamento contro l’autonomia, perché mira a limitare la capacità e la rapidità decisionale dei governatori».
Semplificazioni fiscali
incappati in inquilini morosi non dovranno più aspettare la convalida di sfratto: basterà l’intimazione. La novità vale per i contratti stipulati dal 2020. Eliminata anche la Tasi, dal 2022, per le imprese di costruzione che non sono riuscite ad affittare o vendere. Viene meno l’obbligo di rinnovo della cedolare secca. Sconti del 25% del costo per chi acquista prodotti per i tre quarti fatti con riutilizzo di rifiuti. Per le imprese ci sarà un credito d’imposta. Rimborso totale dei tributi comunali, per massimo 4 anni, a chi rialza le saracinesche di negozi chiusi, da almeno sei mesi, in cittadine sotto i 20 mila abitanti. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL GOVERNATORE ZAIA RILANCIA IL VIDEO DEL MINISTRO DELL’INTERNO, INTANTO LA SICILIA CELEBRA IL SUO ANNIVERSARIO
Nuovo fronte: le nomine dei dg in sanità «Lo Stato deve controllare le Regioni» L’EMENDAMENTO
fari Regionali, che un giorno sì e l’altro pure ricorda di aver consegnato la bozza d’intesa ancora a febbraio. Ormai l’impressione è di piena rottura, se addirittura il dialogante sottosegretario Mattia Fantinati arriva a puntualizzare: «L’autonomia la vogliamo anche noi, ma fatta bene. Il M5s faceva parte dei comitati referendari e l’abbiamo inserita nel contratto di governo. Ma non possiamo accettare diktat su tempi e forme». Anna Maria Bernini, capogruppo di Forza Italia al Senato, vede in questo muro contro muro la dimostrazione di «come il contratto di governo fosse un inganno programmatico utile solo per spartirsi il potere». In tutto questo oggi la Sicilia celebra il 73esimo anniversario dell’autonomia: la sua. Angela Pederiva
«ANTI-RACCOMANDATI» Presentato come «anti-raccomandati», il provvedimento è stato difeso a spada tratta da Luigi Di Maio, anche in relazione ai recenti scandali che hanno interessato l’Umbria: «Voglio andarmi a curare in un ospedale in cui chi sta lì a capo deve ringraziare il proprio curriculum e non un politico e per questo ci aspettiamo che la Lega voti l’emendamento al decreto Calabria nelle prossime ore». Ha aggiunto la ministra pentastellata Giulia Grillo: «Oggi più che mai è urgente rescindere il legame tra politica e nomine dei dirigenti sanitari. La sanità è un settore di altissima corruzione, per questo l’autonomia delle Regioni deve essere bilanciata dalla possibilità dello Stato di controllare e sanzionare le Regioni stesse, ma ciò oggi
non è possibile e non esiste uno strumento normativo che consenta allo Stato di far valere tali principi».
IL FRENO Giancarlo Giorgetti, sottosegretario leghista alla Presidenza del Consiglio, ha provato a porre un freno alla valanga scatenata dalla correlazione tra l’autonomia differenziata e le nomine sanitarie: «Quello è un emendamento che il ministero della Sanità sta già predisponendo e andrà in qualche provvedimento che non riguarda le autonomie, che hanno un respiro costituzionale che va oltre una norma condivisibile ma di carattere ordinario». Il numero due della Lega ha anche precisato che la riforma sollecitata da Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna va ben oltre la contingenza politica: «L’autonomia è nel contratto di governo, non è richiesta di Zaia o dei nostri governatori, è richiesta del popolo, che si è espresso con il referendum, e va fatta». A.Pe. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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Spinea Mirano Noale
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Il tour di Zaia: «Col sindaco amico rapporti più facili» `Il governatore ieri
chela Barin a Noale e Nais Marcon a Scorzè.
a Spinea, Noale e Scorzè PUPPATO PER DITADI La Puppato da Ditadi Il candidato sindaco MIRANESE
VIA MATTEOTTI Una slide che esamina le misure della carreggiata. Il Comune consegna lo studio alla prossima amministrazione
Matteotti, i numeri del “no” `Circa 300 automobili all’ora sulla strada Il dettaglio dello studio sui flussi che ha portato alla scelta di non cambiare viabilità che qualcuno vorrebbe a doppio senso `
SPINEA Lo studio su via Matteotti non mette fine alle polemiche e le discussioni, riaccendendo i riflettori anche su via Capitanio, altro tema caldo della viabilità e della gestione del traffico tra il centro di Spinea e le frazioni. La “valutazione comparata dei possibili assetti circolatori del quartiere Matteotti/Alfieri” dice chiaramente che, per quanto riguarda il traffico veicolare, ritornare al doppio senso sarebbe l’opzione migliore. Ma tenendo conto dell’analisi complessiva lo sconsiglia, definendola un’opzione poco sicura per ciclisti e pedoni.
I DATI Per arrivare a queste conclusioni, i tecnici hanno incrociati i dati economici con quelli legati a incidentalità, traffico e sicurezza. Le rilevazioni sugli incroci hanno permesso di scoprire che durante le due ore di punta del mattino e della sera nel circuito attorno a via D’Annunzio transitano circa 50 auto ogni ora, mentre appare contenuto il ruolo di via Alfieri come asse di attraversamento da nord verso sud. «Via Matteotti nella sua parte centrale - si legge - è interessata da un flusso di circa 300 veicoli/ora, non elevatissimo rispetto alla capacità
‘tecnica’ della strada, ma certamente importante se paragonato alla sua “capacità ambientale”, alle attrezzature pedonali e, soprattutto, alla presenza di attività attrattive rispetto alla mobilità ciclabile e pedonale». Su via Matteotti transita il maggior numero di pedoni e ciclisti, più di un quarto in corrispondenza di via Ponchielli. Non si nega che lo schema attuale «ha come elemento negativo i lunghi percorsi di circuitazione imposti ai viaggi che hanno via Matteotti come origine o destinazione» e l’obbligo di «passare attraverso il semaforo di via Roma» se si vuole raggiungere le laterali accessi-
bili sono da via Matteotti. Il doppio senso permetterebbe di «riaprire al doppio senso di circolazione anche via D’Annunzio, non più deviazione obbligata per i veicoli provenienti da Fornase, e che potrebbe invece consentire ai flussi provenienti dal ramo sud di via Bennati di impegnare via Matteotti».
ADDIO CICLABILE Si sottolinea però come principale aspetto critico il fatto di dover «eliminare l’attuale corridoio ciclopedonale: la corsia carrabile infatti deve essere portata alla dimensione minima di 5,5 metri e questo com-
porterebbe la riorganizzazione dell’intera carreggiata». Nel primo tratto sarebbe anche necessario eliminare uno dei due marciapiedi. Per realizzare attraversamenti rialzati e altre strutture di sicurezza il Comune dovrebbe spendere circa 125 mila euro. Con un modello di simulazione del traffico lo studio conclude assegnando dei punteggi a ogni aspetto delle varie opzioni: dai carichi di traffico e la funzionalità degli incroci all’accessibilità e la sicurezza di ciclisti e pedoni: il senso unico attuale raggiunge 92 punti, il doppio senso 75. Melody Fusaro © RIPRODUZIONE RISERVATA
Fitta giornata di campagna elettorale a Spinea con i big in città in vista delle amministrative. Un bagno di folla, nel pomeriggio, per Luca Zaia, per la prima di tre tappe miranesi a sostegno delle candidate del centrodestra di Spinea, Noale e Scorzè. Un breve discorso accanto a Martina Vesnaver, nel bar la Corte, e poi una foto di rito con i candidati davanti al municipio. «Sono qui per sostenere la sua corsa - dice il governatore del Veneto - e a lanciare un messaggio agli indecisi: approfittate di questi giorni che mancano per conoscere Martina, la sua squadra, per ascoltare i loro progetti per Spinea». «È vero che la Regione deve esserci, per tutti - aggiunge Zaia -, ma è anche vero che è più facile dialogare con un sindaco amico, con cui c’è affinità, piuttosto che con un sindaco che ci attacca ogni giorno, penalizzando i cittadini. E poi un sindaco della Lega, oltre che per progetti, opere pubbliche e sociale, si caratterizza anche per l’attenzione all’ordine pubblico». Vesnaver racconta di avere già incontrato Zaia da candidata: «Abbiamo parlato del futuro di Spinea. Per una città di 28 mila persone, che vuole crescere, è importante avere un buon rapporto con la Regione». Zaia si è poi spostato per le altre due tappe di campagna elettorale, da Mi-
del centrosinistra, Emanuele Ditadi, ha invece ospitato Laura Puppato, candidata del Pd alle elezioni europee, nella sua sede “l’angolo delle Idee” di via Roma. Da un breve scambio di battute iniziale è emersa una linea condivisa sui temi ambientali e sull’Europa. «Abbiamo condiviso un percorso insieme - dice Ditadi -. Da quella esperienza ho capito che ci sono dei problemi ambientali che non vanno sottovalutati e ho avuto spunti importanti per il nostro programma di governo, dettagliato e ambizioso, che non limita lo sguardo ai prossimi 5 anni». Il candidato del centrosinistra ha poi introdotto il tema del giorno: «Chi ci governa ha sempre snobbato l’Europa, senza mai parlare dei benefici diretti del farne parte, che per l’Italia corrispondono a 40 miliardi di euro». Puppato approfondisce: «Un esempio su tutti, i Pfas. Chi li ha trovati? Di certo non la Regione o l’Italia. Questo per l’Europa, che al momento è un’anatra zoppa, è un momento di svolta». Per la squadra di Massimo De Pieri (Progetto Spinea) invece il prossimo appuntamento elettorale è domani sera, alle 20.30, quando i candidati incontreranno i cittadini di Fornase al “2.1 Red bar” di via Prati. Sempre incontri nei quartieri, in questo caso Rossignago, lunedì 20 maggio, al ristorante Farsora. M.Fus. © RIPRODUZIONE RISERVATA
Spinea
Due incontri destinati a chi è in cerca di un lavoro A Spinea due incontri destinati a chi è senza lavoro e vorrebbe trovarne uno. A organizzarli sono le volontarie dello sportello comunale “Ricomincio da qui”, esperte del mondo del lavoro che aiutano i disoccupati a orientarsi nella ricerca di un’occupazione. Il primo, “Lo sportello si racconta”, è in programma per domani, giovedì 16, dalle 17 alle 18,30, e vede come relatori Maria Teresa Tona e Anna Santoro. Sarà l’occasione per
presentare il servizio e far conoscere agli spinetensi le opportunità offerte da Ricomincio da qui negli ultimi 6 anni. Il secondo incontro è invece più pratico: si intitola “Tu sei il tuo biglietto da visita” ed è programmato per giovedì 30. Ospiti relatori sono Paolo Rizzato e Antonietta Verduci che daranno ai partecipanti alcuni consigli su come preparare il cv e a chi rivolgersi. Entrambi gli incontri, aperti a tutti e a ingresso gratuito, si
svolgono nella sala Caminetto della Biblioteca. Chi fosse interessato può assicurarsi un posto (a causa dello spazio limitato) telefonando al numero verde 800001822 o tramite e-mail: ricominciodaqui.spinea@gmail.com Per chi non potesse partecipare l’alternativa è quella di rivolgersi alle specialiste, direttamente allo sportello di “Ricomincio da qui”, aperto ogni giovedì pomeriggio. (m.fus)
A SPINEA Il presidente della Regione Luca Zaia assieme alla candidata sindaca Martina Vesnaver
Studenti francesi, “scambio” con Noale Torna la festa di San Leopoldo Mandich L’INIZIATIVA Nella settimana dal 29 aprile al 3 maggio Noale ha ospitato 27 alunni e 3 docenti della scuola di Genas-Lyon all’interno del progetto Scambio-Echange promosso dall’Istituto comprensivo Betty Pierazzo e dasl Collège Jeanne d’Arc di Genas. Soddisfazione è stata espressa al termine dell’esperienza, in occasione della foto di gruppo, dalle insegnanti referenti del progetto Cinzia Lovo e Sara Vecchiato e dalla dirigente scolastica di Noale, Francesca Bonazza: «Sono state giornate ricche ed emozionanti, dove la diversità di abitudini e culture è stata vissuta come ricchezza dai ragazzi e dalle famiglie ospitanti che ringraziamo per aver
colto con disponibilità questa opportunità di scambio culturale. Gli amici francesi erano entusiasti e sorpresi dell’accoglienza ricevuta». Le attività hanno previsto anche il coinvolgimento degli alunni che insieme ai loro genitori non hanno potuto ospitare
qualcuno in casa ma che si sono resi comunque disponibili in tante altre mansioni. Gli studenti di Genas hanno avuto occasione di visitare Noale, incontrare il sindaco, partecipare ad alcune attività cittadine, come la sagra di Briana e far visita a Verona e Venezia. (f.deg)
DA LIONE La foto di gruppo degli studenti a fine esperienza
spettacoli ed eventi sportivi fino al 26 MIRANO Torna con la sua 31esima edizione la Festa di San Leopoldo Mandich dell’omonima parrocchia di Mirano. Da giovedì 16 al 19 maggio e sabato 25 e domenica 26 sono in programma spettacoli ed eventi sportivi tra cui il primo trofeo di minibasket e la tradizionale corsa non competitiva. «L’obiettivo - spiega il parroco don Mario Da Ros - è unire la comunità che è relativamente giovane, essendo nata nel 1987». Tra i tanti appuntamenti da segnalare, domani alle 19.30, la seconda edizione della “FestAlunni” con studenti e fami-
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glie dei plessi dell’istituto comprensivo Gabrieli, poi venerdì 17 alle 20.45 in chiesa concerto a ingresso libero in onore del patrono con il coro “Giovanni Gabrieli” e la Schola cantorum “S. Andrea” di Venegazzù (Treviso). Sabato alle 12 il pranzo comunitario tra la scuola materna della parrocchia e le altre due materne di Scaltenigo e Vetrego, che operano in collaborazione didattica, e domenica 19 alle 10.30 la messa solenne con la conclusione dell’anno catechistico e il pranzo comunitario a cui sono invitati soprattutto anziani e famiglie. Aperto nei giorni di festa lo stand gastronomico e la lotteria di beneficenza. F.Deg.
S. Maria di Sala Un concerto classico sabato a Caselle Organo, oboe e fagotto saranno protagonisti nel concerto di sabato in chiesa a Caselle. Ad esibirsi, nell’ambito della rassegna “Marzo Organistico” sarà il trio Andrea Palladio, composto da Michele Antonello (oboe), Steno Boesso (fagotto) e Enrico Zanovello (organo), con brani di Lalliet, Dubois, Verdi, Ponchielli, Molbe, Haydn e Friedemann. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero.
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Atttualità
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Mose, niente sconti: la Procura chiede conferme per tutti Il Pg ripropone in Appello la sentenza di primo grado: condanna per Cinque, prescrizione per Orsoni. Matteoli, no alla riabilitazione `
LO SCANDALO VENEZIA «Non ci sono spazi per assoluzioni al processo per lo scandalo Mose». Ieri, in apertura del processo d’appello, il sostituto procuratore generale Alessandro Severi ha concluso la sua requisitoria chiedendo la conferma quasi integrale della sentenza emessa nel settembre del 2017 dal Tribunale di Venezia, sollecitando solo qualche parziale modifica dovuta alla morte dell’ex ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli e ad ulteriori prescrizioni per il troppo tempo trascorso, in aggiunta ai reati già dichiarati prescritti in primo grado.
ATTENDIBILITÀ Il rappresentante della pubblica accusa ha sostenuto che sono credibili e riscontrate le confessioni rese dall’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, e dagli altri soggetti che hanno collaborato con la Procura, tutti usciti dall’inchiesta con il patteggiamento. E sono quindi da respingere le numerose eccezioni sollevate dalla difesa negli argomentati ricorsi presentati per chiedere l’assoluzione di tutti:
dalla competenza territoriale alla correttezza della perizia che ha stabilito l’incapacità di Mazzacurati di poter deporre al processo a causa di una malattia degenerativa, non possibile da prevedere al momento dell’arresto.
L’EX MINISTRO Il pg ha dichiarato che il decesso di Matteoli, intervenuto alla fine del 2017, prima del deposito delle motivazioni della sentenza, non consente di entrare nel merito delle accuse di corruzione contestate, per le quali il politico di An era stato condannato a 4 anni di reclusione: di conseguenza la Corte d’appello di Venezia è stata invitata a dichiarare il non doversi procedere per morte dell’imputato, nonostante il suo difensore si stia battendo per un riabilitazione “post mortem” che ha ben pochi appigli giuridici per essere accol-
NO ALL’ASSOLUZIONE PER L’EX SINDACO IN RELAZIONE AI FINANZIAMENTO DI 250.000 EURO DA MAZZACURATI
ta. In ogni caso, il decesso fa “cadere” la condanna al risarcimento danni milionario stabilito in primo grado. La pubblica accusa ha invece chiesto la conferma della condanna per corruzione a 4 anni di reclusione (e al risarcimento milionario), per l’amico e coimputato di Matteoli, l’imprenditore romano Erasmo Cinque, che fu imposto dall’allora ministro a Mazzacurati per i lavori di disinquinamento di Porto Marghera, affidati al Cvn (invece che messi a gara pubblica) proprio in cambio della presenza dell’azienda di Cinque, la Scostramo, che avrebbe guadagnato 50 milioni di euro senza fare nulla. Secondo il pg, l’imprenditore romano meriterebbe una pena più severa, ma nessuno ha impugnato la concessione delle attenuanti generiche.
L’EX SINDACO Già passata in giudicato l’assoluzione per il finanziamento elettorale “in bianco” ricevuto nel 2010 dal Cvn, il processo d’appello per l’ex sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, riguarda soltanto il finanziamento di 250 mila euro che l’ex presidente del Consorzio Venezia Nuova, Giovanni Mazzacurati, sostiene di avergli versato “in nero”: la Pro-
L’ULTIMA UDIENZA Gli avvocati Giuseppe Chiaia, Sandro Mason, Luigi Ravagnan e Paola Bosio (FotoAttualità)
cura generale ha chiesto la conferma della sentenza di prescrizione emessa dal Tribunale, sostenendo che la norma sul finanziamento pubblico ai partiti è applicabile anche ai sindaci, in quanto candidati al consiglio comunale. «Non c’è alcuno spazio per un’assoluzione», ha dichiarato il pg Severi, ribattendo alla richiesta di assoluzione piena della difesa, secondo la quale Orsoni non ha commesso alcun reato.
già dichiarata in primo grado. La prescrizione è stata sollecitata anche per l’imprenditore veneziano Nicola Falconi, la cui condanna di primo grado per corruzione (2 anni e 2 mesi) si è prescritta lo scorso aprile. Parziale prescrizione, infine, è stata chiesta per gli episodi più datati tra quelli contestati all’avvocato romano Corrado Crialese (accusato di millantato credito) per il quale l’accusa ha proposto una
GLI ALTRI
RISARCIMENTI, SÌ A QUELLI DECISI DAL TRIBUNALE: PROVVISIONALI PER 4 MILIONI, CONFISCA PER 19
Quanto all’ex presidente del Magistrato alle acque, Maria Giovanna Piva, accusata di corruzione per essere stata al soldo di Mazzacurati, il pg ha sostenuto che vi è «evidenza delle condotte contestate», ma deve essere confermata la prescrizione
riduzione di tre mesi (pena finale un anno e sette mesi).
RISARCIMENTI Presidenza del Consiglio dei ministri, ministero delle Infrastrutture, Regione Veneto, Città Metropolitana e Comune di Venezia e Consorzio Venezia Nuova hanno arringato per ottenere la conferma dei risarcimenti disposti dal Tribunale: 4 milioni di provvisionali e la confisca di oltre 19 milioni di euro. La Corte, presieduta da Carlo Citterio, ha rinviato l’udienza all’11 giugno per ascoltare le arringhe dei difensori di Piva, Falconi e Cinque, i quali si batteranno per una piena assoluzione. Quindi, se resterà tempo sufficiente, in serata la sentenza. Gianluca Amadori © RIPRODUZIONE RISERVATA
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VI
Padova
Mercoledì 15 Maggio 2019 www.gazzettino.it
Palloncini colorati per l’ultimo saluto a Gioele Brasiliani `Oggi il funerale
del 22enne di Montà morto in un incidente LA TRAGEDIA PADOVA Più di cento palloncini
da liberare in cielo, una lunga lettera da leggere con gli occhi umidi, una monetina da conservare per sempre. Sono giorni
pieni di dolore e commozione per i famigliari e gli amici di Gioele Brasiliani, il ragazzo di 22 anni di Montà morto sabato sera in un incidente in moto a due passi da casa. Oggi alle 10.30 alla chiesa di San Bartoloneo, a Montà, sarà celebrato il funerale. Gli amici si sono organizzati per ricordarlo nel migliore nei modi, preparando tantissimi palloncini di colore rosso, blu e rosa (quelli rosa saranno solamente due e rappresenteranno le due ragazze della
compagnia). Ci saranno anche altre iniziative di ricordo, per dar vita ad un momento davvero toccante. Gli stessi amici si sono recati in via Montà per porre un mazzo di fiori sul luogo dell’incidente. Uno di loro, Andrea Segalini, racconta un dettaglio tanto piccolo quanto simbolico: «Proprio nel punto dove è successa la tragedia ho trovato una moneta da dieci centesimi, tutta rovinata. Mi piace pensare che fosse di Gioele e che lui me l’ab-
bia lasciata per dirmi di andare avanti e di continuare ad inseguire i nostri sogni».
LO SCHIANTO Alle otto e mezza di sabato sera Gioele stava tornando a casa per cambiarsi: doveva prepararsi per andare ad una festa assieme al fratello. Era seduto sul posto passeggero della moto Husqvarna condotta da un amico quando la moto si è scontrata con una Chrysler guidata da un sessantaduenne padovano.
VENTIDUENNE Gioele Brasiliani viveva a Montà con i genitori
Gioele è stato sbalzato sull’asfalto ed è morto sul colpo. Gli agenti della Polizia locale lavorano per ricostruire la dinamica dello schianto e accertare le responsabilità. Gioele viveva in via Morandini con i genitori, il fratello più grande e una sorellina minore. Aveva studiato agli istituti Belzoni e Valle e lavorava con il fratello in una società padovana che si occupa di finanziamenti. Lascia anche una sorellina. Gabriele Pipia
Pieno a spese della Croce Verde: autista assolto carburante del parco mezzi
`Accusato di peculato, in dotazione alla Pia opera
per i giudici non ha commesso reato LA SENTENZA PADOVA L’accusa di peculato è
L’INTERVENTO I carabinieri hanno riconosciuto i due aggressori grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza
Rapinato del cellulare da una baby gang in Prato `Grazie alle telecamere, i carabinieri Vittima un diciassettenne in città per Pasquetta: spinto e schiaffeggiato identificano i due aggressori: denunciati `
CRIMINALITÀ
schiaffeggiato e spintonato a terra. Poi i due sono fuggiti.
PADOVA Nuovo episodio di vio-
LE INDAGINI
lenza e criminalità a Prato della Valle. Dopo meno di un mese i carabinieri identificano e denunciano i due componenti di una baby gang che il giorno di Pasquetta hanno spintonato, malmenato e derubato un diciassettenne brasiliano, ospite di una comunità a Mestre, che era venuto a Padova da alcuni amici per passare le festività in compagnia. Nei guai due moldavi, di 18 e 20 anni, residenti in città, che il 22 aprile hanno rapinato del cellulare il giovane sudamericano in attesa del tram alla fermata.
L’AGGUATO Erano circa le 16 del giorno di Pasquetta quando il diciassettenne è stato aggredito mentre si trovava con amici alla pensilina del metrobus, a due passi dall’Isola Memmia. In attesa del mezzo pubblico, il giovane passava il tempo giocando con il suo smartphone quando i due moldavi si sono avvicinati: con una scusa banale hanno attratto la sua attenzione e quindi gli hanno sfilato di mano il cellulare. Il sudamericano ha cercato di ribellarsi, ma è stato
Il giorno dopo il brasiliano si è rivolto ai carabinieri della stazione di Prato della Valle, guidati dal luogotenente Giancarlo Merli, che hanno iniziato a indagare sul caso. I due moldavi sono stati ripresi dalle telecamere della videosorveglianza e, una volta riconosciuti dai testimoni, denunciati per rapina in concorso. Si tratta di V.A. di 18 anni e di B.C. di 20. Entrambi fanno parte di un gruppo di ragazzi che si ritrova a Prato della Valle e che ha già dato problemi in passato, tra aggressioni, piccoli furti e comportamenti violenti nei confronti dei passanti, preferibilmente coetanei.
I PRECEDENTI Prato della Valle e l’isola
CINQUE GIORNI PRIMA UN QUINDICENNE ERA STATO PESTATO E INSEGUITO DA UN ALTRA BANDA DI GIOVANISSIMI
Memmia di recente sono spesso teatro di scontri tra gruppi di ragazzi, quasi sempre stranieri di seconda generazione, che non si fanno remore a passare alle mani per regolare conti o raggranellare qualche spicciolo. Pochi giorni prima, il 17 aprile, un ragazzino di 15 anni è stato pestato da un altra baby gang mentre cercava di far tornare la pace tra un amico e il suo rivale. È stato preso a pugni in faccia, fino a rompergli il setto nasale, dai “guardaspalle”
dell’altro contendente, che si era presentato all’appuntamento con tre picchiatori che hanno subito assalito il paciere: anche loro - un moldavo e un romeno - sono stati denunciati dalla stazione guidata da Merli. a tradire i picchiatori sono stati i loro profili Instagram. A scatenare la violenza sarebbe stato un apprezzamento fatto dall’amico del quindicenne nei confronti della fidanzatina del rivale. Marina Lucchin
caduta: l’autista della Croce verde, Stefano Bottin di 46 anni, ieri mattina davanti ai giudici del Tribunale collegiale è stato assolto per non avere commesso il fatto. Il pubblico ministero Marco Peraro, titolare dell’indagine, aveva spedito Bottin a giudizio contestandogli il pieno di benzina effettuato, grazie alle carte carburanti della Croce verde, il 14 agosto del 2012 nella stazione di via Gattamelata a Padova. In quell’occasione l’autista difeso dall’avvocato Massimo Rossetto, si sarebbe impossessato a fini personali di 67 litri di carburante per un valore complessivo di 113 euro. Ma tutte le accuse a suo carico sono cadute e ieri per Bottin è arrivata la sentenza di assoluzione. L’autista della Croce verde è già stato in precedenza condannato, sempre con l’accusa di peculato, a due anni sette mesi e venti giorni in primo grado, mentre in Appello a un anno e dieci mesi. Ma nel novembre dell’anno scorso la Corte di Cassazione ha dato ragione al 46enne perchè il processo in Corte d’Appello è da rifare. Due pieni con la stessa carta carburanti a distanza di pochi minuti. Come se l’ambulanza fosse stata in grado di consumare settanta litri di gasolio in un arco di tempo così ristretto. È in questo modo che i vertici della Croce verde padovana hanno scoperto le cause dell’incredibile ed ingiustificato aumento di consumi di
con sede in via Nazareth. Ci sono voluti accurati controlli per indirizzare i sospetti verso uno dei venti autisti. Il giochetto avveniva con ambulanze diverse ma sempre con la stessa carta carburanti, nella disponibilità di un solo autista. E i doppi pieni si verificavano sempre quando il dipendente della Croce verde risultava in servizio. Era il 13 settembre 2013 quando l’allora direttore dell’ente Cesare Peron aveva varcato la porta della caserma dei carabinieri di Prato della Valle per sporgere denuncia. Una serie di operazioni di rifornimento sospette effettuate in cinque distributori Eni, la compagnia petrolifera con cui la Croce verde ha stipulato una convenzione: le aree di servizio cittadine di via Gattamelata e via Facciolati, quella di via Roma ad Albignasego e quelle di Abano e Saccolongo. Secondo l’accusa, tra il gennaio e l’ottobre 2012, l’autista della Pia opera avrebbe effettuato pieni non autorizzati per 4.170,11 euro. Il reato, l’indebito utilizzo della carta carburanti Eni di proprietà della Croce verde. I rifornimenti avvenivano di regola ad un intervallo di tempo estremamente ridotto. Cioè quanto bastava per far passare di mano la carta carburanti della Croce verde. Marco Aldighieri © RIPRODUZIONE RISERVATA
GIÀ CONDANNATO PER FATTI ANALOGHI LA CASSAZIONE HA ANNULLATO IL PROCESSO IN CORTE D’APPELLO
Aula magna del Bo
Oggi l’incontro “Mafia e territorio” Carabinieri e università di Padova insieme per la prevenzione e la lotta alla criminalità organizzata, in occasione del convegno “Economia delle mafie e territorio”, oggi dalle 10 all’aula magna del Bo. Tra i presenti: il rettore Rosario Rizzuto, il comandante interregionale Carabinieri “Vittorio Veneto” Enzo Bernardini, il procuratore generale della Repubblica della Corte d’Appello di
Venezia Antonio Mura e l’assessore regionale a lavori pubblici, infrastrutture e trasporti Elisa De Berti. E’ poi previsto l’intervento di autorità ed esperti che affronteranno il tema nei diversi risvolti: dalla presenza sul territorio della mafia alla criminalità organizzata nel Veneto, agli effetti economici del radicamento della criminalità nel Centro-Nord Italia, alla funzione del notaio e alla normativa antiriciclaggio.
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BENZINA Nessun peculato autista della Croce verde assolto
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 IL MATTINO
REGIONE
Verso le elezioni europee le delle imprese. Il decreto dignità del ministro Di Maio ha creato solo problemi ai nostri alberghi, in grosse difficoltà nelle assunzioni del personale stagionale. Non si trovano camerieri e cuochi. E sono in ballo migliaia di posti». Ma del governo non salva proprio nessuno: che ne pensa del premier Conte? «Il presidente del consiglio ha una missione molto delicata: tenere a galla la barca che rischia di affondare perché i due capitani Di Maio e Salvini navigano su rotte opposte.Conte ha certamente delle qualità e se trova il coraggio di decidere in autonomia può dare un contributo allo sviluppo dell’Italia». Nel suo programma c’è
«L’Europa ci aiuti a salvare Venezia e a liberare il mare dalla plastica» Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, in lista per Forza Italia «Fermare l’offensiva della Cina, più tutela ai nostri prodotti» L’INTERVISTA
Albino Salmaso osa può fare l’Europa? Liberare il mare e i fiumi con una direttiva che metta al bando le bottiglie e i sacchetti di plastica. E poi creare una Zes, una zona economica speciale a Venezia come quella di Gioia Tauro o dell’Irlanda e con i benefici fiscali potremo pagare la manutenzione del Mose». Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo, ha accettato di candidarsi per le elezioni europee del 26 maggio con Forza Italia e il suo nome chiude
«C
«Ma quale polemica De Luca è un cliente affezionato della nostra spiaggia» la lista guidata da Silvio Berlusconi. Zoggia non ama cavalcare le polemiche, anche se il video di Crozza-De Luca suscita rabbia. Sindaco, cosa ne pensa dell’attacco sferrato a Jesolo dal governatore della Campania De Luca? «Mi sembra un caso montato ad arte da Crozza per scatenare assurde polemiche con un perfetto collage di dichiarazioni raccolte qua e là. A me risulta che Vincenzo De Luca venga spesso in vacanza a Jesolo e ciò dimostra che lui ap-
prezza il nostro mare, la spiaggia e l’offerta di una delle capitali mondiali del turismo». Quindi è solo invidia quella di De Luca? «Probabilmente soffre a leggere le statistiche dell’Istat che ha calcolato 6 milioni di presenze a Jesolo ma sono almeno dieci se sommiamo tut-
«Va appoggiata la battaglia di Greta Thunberg in difesa dell’ambiente» ti coloro che hanno la seconda casa e non sono censiti negli alberghi. Con il litorale del Cavallino, regno dei campeggi, si arriva a 20 milioni e con gli altri 30 milioni di turisti d’arte e cultura che visitano Venezia, si capisce perché il Veneto ha il primato in Italia. Le nostre spiagge sono conosciute in tutto il mondo e l’offerta alberghiera di altissimo livello regala comfort e benessere. Certo, bisogna poi difendere il mare e la qualità delle acque dei fiumi e la Ue può giocare un ruolo decisivo con una direttiva che metta al bando la plastica che sta sommergendo i mari». Le acque in Veneto non sono proprio cristalline come quelle della Sardegna o della Grecia: come si può intervenire nel concreto? «Obiezione respinta perché sbagliata. La questione è globale. Io sono nato a Venezia e cresciuto nella laguna di Jesolo e ho visto la profonda
evoluzione dell’ecosistema con il boom industriale. Da ragazzo mi svegliavo alle 4 di mattina e in bici pedalavo per 12 chilometri per raggiungere poi in pullman San Donà, dove mi sono diplomato ragioniere. Mi sento profondamente legato alle mie valli e quando incontro i pescatori che nelle reti raccolgono più plastica che pesci, soffro con loro. Quando ci sono le mareggiate per il maltempo siamo sommersi da tonnellate di rifiuti che arrivano dal Sile, Tagliamento e Piave. I tronchi d’albero si riciclano, mentre la plastica crea solo problemi. Per questo condivido la campagna avviata da Greta Thunberg in difesa dell’ambiente. La studentessa svedese viene strumentalizzata ma il suo messaggio va colto e per salvare l’ecosistema non bastano i divieti di Jesolo o dell’Italia. Ci vuole una risposta globale e l’Europa può dare un segnale importante: deve approvare una direttiva che metta al bando la plastica. E
«I pescatori nelle loro reti raccolgono pochi pesci e tante bottiglie e sacchetti» poi va avviato il confronto sul Global Compact con l’America e la Cina. Ci vuole il coraggio di fare scelte lungimiranti per i nostri figli». Lei è un commercialista e lavora a stretto contatto con le aziende: cosa chiedo-
«Ho firmato l’appello per creare la Zes Il Mose va completato e fatto funzionare»
TESSERA. Da Tessera ieri mattina l’assessore Elena Donazzan ha sancito ufficialmente il suo passaggio a Fratelli D’Italia e il suo impegno nella campagna elettorale per far votare Giorgia Meloni, leader del partito.
per una ragione affettiva: conosco Giorgia da anni ed anni, quella è la mia casa naturale e natale, nasco a destra e morirò a destra. Seconda ragione è quella politica: mi piace la voglia di inclusione, il fatto di avere a aperto alla società civile e a persone provenienti da altre esperienze politiche come Elisabetta Gardini, come Sernagiotto e altri imprenditori». Non solo: «C’è poi la questione di prospettiva, io guardo all’al-
leanza veneta al governo». «Se gli imprenditori italiani riescono a fare grandi cose con uno Stato contro» ha detto Meloni «chissà cosa potrebbero fare se lo Stato li aiutasse. Questo appuntamento e questo invito al voto di Elena Donazzan è importante perché ci consente di raccontare come Fratelli d’Italia sia il partito di riferimento di chi produce: per me sapere che Donazzan assessore del Lavoro in Veneto locomotiva d’Italia sceglie di fare campagna per noi significa che abbiamo fatto bene il nostro lavoro. Questo governo ha appaltato la politica economica ai 5 Stelle, sostiene tesi sconfitte dalla storia come decreto dignità e chiusure domenicali». Marta Artico
Le interviste ai candidati Valerio Zoggia, 69 anni, commercialista, da 8 anni sindaco di Jesolo, è in lista con Forza Italia nella circoscrizione Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. Il sindaco della capitale delle spiagge del Nordest ha ottenuto il giusto riconoscimento dal partito di Berlusconi per la qualità del lavoro svolto e nella lista ci sono altri 4 veneti: la senatrice Roberta Toffanin, Emanuele Crosato, Anna Leso e Matteo Tosetto. Dopo l’intervista a Toni Da Re, segretario della Lega, ecco quella a Valerio Zoggia di Forza Italia.
no all’Ue? «Gli imprenditori sono preoccupati dall’offensiva commerciale della Cina: Trump ha introdotto i dazi, noi ci dobbiamo difendere con i marchi di tutela. Penso al vetro di Murano in ginocchio per la concorrenza dell’Est. Corriamo seri rischi anche per la sicurezza alimentare: al porto di Rotterdam arrivano milioni di suini dall’Asia che da quel momento diventano europei perché macellati qui. La nostra salute è in pericolo. Non sarà semplice bloccare l’espansione della Cina e dell’India ma ci può riuscire solo l’Europa unita, per questo l’offensiva dei sovranisti è sbagliata». Berlusconi invoca Salvini
Donazzan: «Con Fratelli d’Italia daremo una spallata al M5S» Obiettivo? Consolidare il gruppo e l’alleanza con la Lega per dare una spallata ai 5 Stelle. «Oggi inizia un percorso» ha spiegato ieri mattina dalla sede della Berti Srl, esempio di come i lavoratori possono risorgere dalle ceneri di una ditta fallita ed acquistarsela, «io alle europee farò votare Fratelli d’Italia». I motivi sono tre, uno storico affettivo, il secondo più politico e il terzo di prospettiva. «Meloni mi convince
il Paese. «È vero che la Lega in Veneto ha una capacità di penetrazione totale ed è il partito più grande, ma si deve essere alleati per intercettare quel voto che magari leghista non è. L’Italia è un paese di centrodestra, ma ha bisogno di una tradizione». Forza Italia è orfana in Regione? «Non avevo la tessera da molto tempo». Giorgia Meloni è arrivata in aereo e si è recata direttamente alla Berti Slc. Insieme hanno fatto il giro dell’azienda. «Dopo il 26 l’Italia resta e dobbiamo pensare che deve essere governata in modo migliore di oggi. L’alleanza innaturale tra Lega e 5 Stelle deve trovare un’alternativa e io la immagino con questa parte di espressione politica, dobbiamo esportare il modello dell’al-
VaerioZoggia stringe la mano a papa Francesco
l’assessore regionale ha scelto il partito di giorgia meloni
«La Lega in Veneto è molto forte, ma bisogna tornare a essere alleati nel centrodestra Forza Italia? Non avevo più la tessera da tempo»
pre ragione. Salvini ha tradito il centrodestra e Forza Italia e per quanto riguarda l’economia ha condiviso scelte sbagliate: non si crea lavoro con il reddito di cittadinanza, quei 5-6 miliardi vanno investiti per ridurre il cuneo fisca-
anche l’impegno per la salvaguardia di Venezia: cosa può fare Bruxelles? «Ci vuole la consapevolezza che Venezia è patrimonio dell’umanità e va salvata dall’invasione del turismo mordi e fuggi puntando sulla qualità dell’offerta, ma non si possono alzare barriere perché tutti, almeno una volta nella vita, vogliono visitare Rialto e Piazza S.Marco. Quindi bisogna trovare le risorse adeguate, non basta ripristinare la Legge Speciale. Intanto va completato e fatto funzionare il Mose la cui gestione va affidata al commissario e poi agli enti locali. Ma l’Europa può fare la sua parte». Insomma, va introdotto lo status speciale? Qui non si porta a casa nemmeno l’autonomia da Roma... «Sono tra i promotori con il sindaco Brugnaro, la Città metropolitana e il presidente di Confindustria Marinese della proposta che punta a creare la Zes, zona economica speciale, dove non si pagano i dazi sull’import- export e scattano dei benefici fiscali. Ce ne sono altre in Europa. Il protocollo è stato firmato. Vivere a Venezia ha dei costi altissimi e mi limito alla raccolta dei rifiuti, ai trasporti sull’acqua e alla manutenzione delle case: da soli non ce la possiamo fare ». —
Meloni e Donazzan
largamento che deve vedere il centro destra naturalmente alleato con la Lega: io sono in Giunta con la Lega, da nove con Zaia, credo che questa alleanza politica e amministrativa debba tornare a governare
a tornare nel centrodestra e a far cadere il governo: lei considera il M5S un pericolo per l’Italia? «Berlusconi ha come sem-
«Salvini deve far cadere il governo e tornare nel centrodestra»
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MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2019 LA NUOVA
VENEZIA
processo tangenti mose: l’appello
Orsoni e Piva, la Procura: «Niente assoluzione» Chiesta la conferma della sentenza di primo grado, ritocchi per alcune accuse prescritte. Estinzione del reato per Matteoli Rubina Bon Appello per le tangenti del Mose, la Procura Generale chiede di bocciare i ricorsi dell’ex Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva e dell’ex sindaco Giorgio Orsoni in merito alle accuse per cui in primo grado erano stati prosciolti per prescrizione (per un’altra accusa a testa erano stati assolti). Gli unici ritocchi alla sentenza sollecitati dalla Procura Generale sono effetto della prescrizione. Per il resto nessuna modifica sostanziale ma una generale conferma al dispositivo letto dal tribunale di Venezia il 14 settembre 2017 e già a sua volta segnato dal troppo tempo passato dalla commissione dei reati. In oltre due ore e mezza di requisitoria, ieri pomeriggio davanti alla Corte presieduta da Carlo Citterio, il pg Alessandro Severi ha analizzato le posizioni dei sei imputati che hanno impugnato la sentenza (non lo hanno fatto l’ex eurodeputata Lia Sartori e l’architetto Danilo Turato, assolti) partendo da due capisaldi: la bontà delle indagini dei pm Ancilotto e Buccini e l’attendibilità delle dichiarazioni di Giovanni Mazzacurati per le quali le difese di Piva, Cinque e Falconi avevano chiesto la nullità o l’inutilizzabilità. «Era un deus ex machina, nessuno metteva in discussione la sua supremazia. Lui concepiva, altri eseguivano», ha detto il pg. E sul trasferimento in California: «È andato nella sua seconda casa, non lo ha fatto per non tornare mai più. E anche all’estero, non si è sottratto alla perizia del tribunale». PIVA E ORSONI
L’ex presidente del Mav ha presentato appello per l’assoluzione nel merito dall’accusa di essere stata a libro paga di Mazzacurati, dopo che in primo grado era stata prosciolta per prescrizione. «Non ci sono elementi per poter dire che è evidente l’innocenza di Piva», ha chiarito il pg, «L’infedeltà di Piva è iniziata con la sua nomina». Un rapporto che si rompe, anni dopo, sulla questione delle cerniere. «Per Mazzacurati
il sistema era chiaro: il soggetto pagato doveva obbedire. Piva, invece, si ribella. E le sue dimissioni sono sostanzialmente imposte». Il pg ha richiamato anche la questione del “prezzo chiuso” e della bonifica a Porto Marghera per la quale «L’imputata non è stata sfiorata dall’idea di bandire le gare perché i lavori dovevano andare al Consorzio». Orsoni, invece, non mettendo in discussione nel merito l’accusa (prescritta) di aver percepito fondi in nero dal Consorzio Venezia Nuova nel corso della campagna elettorale, ha eccepito, forte di una sentenza della Cassazione, che al candidato sindaco non possa
Il pg sull’ex sindaco: «Non c’è spazio per un giudizio diverso dalla prescrizione» essere applicata la norma sul finanziamento illecito. Norma, quest’ultima, che parla però del candidato consigliere. «Nel momento in cui mi candido a sindaco, mi candido anche a consigliere comunale», ha chiarito il pg evidenziando come il candidato sindaco perdente entri di diritto in Consiglio, raggiunta una soglia minima di voti. Di qui la conclusione del rappresentante dell’accusa: «Non c’è spazio per una sentenza assolutoria con la formula del fatto che non è previsto dalla legge come reato».
si può ipotizzare un processo alla memoria», ha evidenziato il magistrato. CINQUE E GLI ALTRI
Chiesta la conferma della condanna a 4 anni per l’imprenditore romano Erasmo Cinque, amico di Matteoli. Per la Procura Generale «la sua condotta corruttiva è stata ai massimi livelli». Concesso a Cinque uno sconto minimo - 59mila euro partendo da 9,575 milioni sulla quota parte della confisca per le bonifiche di Porto Marghera. Lieve riduzione della pena, in virtù della prescrizione nel frattempo maturata, per l’avvocato romano Corrado Crialese, ex presidente di Adria Infrastrutture: 1 anno e 7 mesi, contro 1 anno e 10 mesi in primo grado, per millantato credito. Cancellata completamente grazie alla prescrizione la condanna a 2 anni e 2 mesi per corruzione e finanziamento illecito per l’imprenditore veneziano Nicola Falconi. Prescrizione che è maturata il 7 aprile, sette anni e mezzo dopo l’ultima falsa fattura di retrocessione al Fondo neri. Si torna in aula l’11 giugno per le ultime difese. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
L’ex Magistrato alle Acque Maria Giovanna Piva ieri in aula in Corte d’Appello
la battaglia delle parti civili
Risarcimenti, enti ancora senza un euro «Danni inqualificabili alla nostra città»
IL CASO MATTEOLI
Dichiarazione di estinzione del reato per morte dell’imputato. Questa la richiesta della Procura Generale per l’ex ministro alle Infrastrutture Altero Matteoli, condannato a 4 anni per corruzione e deceduto prima che il collegio depositasse le motivazioni. Il suo difensore, l’avvocato Francesco Compagna, ha presentato appello, come ha spiegato nell’arringa, «per tutelare l’immagine di una persona che è stata tra le più alte cariche dello Stato» in un processo che, a suo dire, «ha tutelato la calunnia», riferendosi a Mazzacurati. «Non
Delle provvisionali immediatamente esecutive disposte in primo grado a favore degli enti che allora si erano costituti parti civili - e che ora sono in appello per chiedere la conferma delle statuizioni civili - i condannati non hanno ancora versato un euro. Erasmo Cinque, Nicola Falconi ed Altero Matteoli, nel frattempo morto, erano stati condannati a pagare in solido 1 milione allo Stato e al Comune di Venezia (più 50mila euro il solo Falconi), 400mila euro alla Regione Veneto,
200mila euro alla Città Metropolitana e 80mila euro al Consorzio Venezia Nuova. «Non molliamo», assicurano le parti civili. «Il Comune è il principale danneggiato. Da parte degli imputati c’è stato un comportamento inqualificabile che ha creato un danno enorme a questa città e alla sua immagine. Una montagna di fango creata da questa sconsiderata vicenda», ha tuonato ieri l’avvocato Luigi Ravagnan per conto di Ca’ Farsetti nel corso della sua arringa. Il le-
gale ha ricordato come Falconi non abbia versato un euro della sua quota parte, «ma l’azienda guidata dal fratello ha vinto un appalto per la manutenzione del Mose. Eppure non c’è il pudore di fare un’offerta al Comune». «Il sistema Neri non l’ha pagato il Consorzio Venezia Nuova», ha aggiunto l’avvocato Giuseppe Chiaia per la Città Metropolitana, «l’hanno pagato tutti i contribuenti veneti con il sovraccosto dell’opera». Battaglia in aula anche da parte dei legali del
i test in corso
Ieri sollevate dieci paratoie San Nicolò, canale chiuso a metà Nuove prove di sollevamento ieri mattina per le paratoie del Mose a San Nicolò. Le dieci paratoie che, nei giorni scorsi, sono state sollevate cinque alla volta, ieri mattina sono state sollevate tutte insieme, sostanzialmente bloccando metà del canale. Sono venti le paratoie del canale di Lido San Nicolò, largo 400 metri e profondo 12 metri. «Prove andate be-
ne», fa sapere il Consorzio Venezia Nuova (Cvn). Una prova alla quale ieri ha partecipato anche la commissione di collaudo. Nei prossimi giorni è prevista un nuovo test, durante il quale saranno sollevate in contemporanea le altre dieci paratoie che compongono la barriera di Lido Sud. Nei giorni scorsi i test di sollevamento avevano rivelato dei problemi alle valvole che
hanno “imbarcato” un po’ di acqua a causa di quelli che, tecnicamente, vengono chiamati trafilamenti. Un’altra grana da risolvere dopo i casi di corrosione delle cerniere e i buchi nelle tubature sott’acqua. Il problema delle valvole è emerso nei giorni scorsi proprio durante le prove fatte nella schiera delle paratoie di Lido San Nicolò. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Le dieci paratoie alzate insieme nel test di ieri alla barriera di San Nicolò
Consorzio, Filippo Sgubbi e Paola Bosio: «Il Consorzio ha avuto un danno patrimoniale e d’immagine, è stato usato come un pozzo di San Patrizio». Consorzio che nel processo alle prime battute sulla responsabilità amministrativa delle aziende sempre in relazione allo scandalo Mose si trova invece sul banco degli imputati. «Una situazione di sfasatura molto delicata, di cui la Corte dovrà tenere conto», ha detto il pg. — Ru.B.