RASSEGNA STAMPA DEL 30 APRILE 2019

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Martedì 30 Aprile 2019 Corriere del Veneto

PD

Rovigo

NUMERI UTILI Municipio Questura Prefettura

rovigo@corriereveneto.it

04252061 0425202518 0425428511

VigiliUrbani Carabinieri Polstrada Servizioveterinario

0425204611 042529381 0425426611 3495836327

CroceRossa Capitaneriadiporto Acquedotto Ulss18

0425361388 0426387055 0425363711 04253931

Ulss19 Emergenzainfanzia Radiotaxi TaxiRovigo

Conchi come Menon: solitario tomeno con quel miscuglio che si è creato a sostegno di Gambardella. Mi rifiuto di definirlo centrodestra, quella coalizione ha tutto tranne che un’ideologia politica. È un gruppo di persone di diversa estrazione, interessate solo a dividersi incarichi». Saccardin invece ritiene debba prevalere un approccio votato all’ascolto perché Rovigo sia davvero capoluogo. «Es-

Veglia di preghiera col vescovo alla «Sit»

Primo Maggio, concerto-maratona e comizi in piazza con i sindacati ROVIGO Veglia di preghiera con gli operai, ieri sera, per il vescovo Pierantonio Pavanello, che ha celebrato la funzione dentro lo stabilimento «Sit», in vista della Giornata internazionale dei lavoratori. «Il rapporto tra lavoro e comunità è molto importante anche per la nostra realtà polesana — afferma — dove si registra una difficoltà evidente a fare rete e una tendenza accentuata alla frammentazione. Dobbiamo chiederci se non sia questo uno dei fattori che impediscono lo sviluppo sociale ed economico della nostra

Voto della Commissione regionale Sanità primi cittadini: continuano a chiedere che il nosocomio adriese non venga declassato e privato della metà dei suoi primariati. Nonostante le sollevazioni, difficilmente oggi si apporteranno ulteriori modifiche prima del via libera. «Le schede aprono la strada alla devastazione della sanità polesana — affonda Patrizia Bartelle, consigliera regionale di Italia in Comune (ex M5S) — Mandiamo un segnale a Zaia e al suo assessore Corazzari, capolista della Lega alle Comunali del 26 maggio, votando chi si è opposto alla politica della Lega e difeso la dignità del Polesine». Marco Baroncini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Rugby «Top 12»

Derby col Petrarca, vendita dei biglietti per la semifinale ROVIGO Doppio derby d’Italia per i playoff del campionato «Top 12» 2018-2019 da sabato nel vivo della fase finale. La Femi-Cz Rugby Rovigo Delta, seconda classificata, sfida domenica 5 e 11 maggio i campioni d’Italia dell’Argos Petrarca Padova, terzi nella classifica finale della stagione regolare chiusa sabato scorso. Già attiva la prevendita dei biglietti per turno di andata, previsto domenica allo stadio «Plebiscito» alle 16.30, attiva anche a Rovigo alla segreteria rossoblù in viale della Costituzione (sotto la tribuna Est) a partire da oggi alle 16. Sarà possibile acquistare i biglietti anche domani e giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19, venerdì solo al mattino dalle 10 alle 12. I prezzi: 14 euro biglietto intero, 7 euro ridotto (donne, ragazzi 14-17 anni e universitari Padova). Calvisano, in vetta, sfida invece sabato 4 maggio il Valorugby Emilia quarto classificato. (Na.Cel.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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senziale — sostiene l’ex assessore — un sindaco tessitore di relazioni, capace di unire e non dividere, che faccia della collegialità il metodo di lavoro». Menon non si unisce alle riflessioni sul metodo, ma pone l’urgenza d’intervenire sui marciapiedi. «La loro manutenzione è una priorità — osserva — Una città che non vuole far scappare i propri abitanti cura questi aspetti che non sono dettagli insignificanti. Per non parlare delle numerose richieste di risarcimento danni arrivate in Comune, di persone cadute a causa dei marciapiedi dissestati. Non sistemarli, oltre a essere ingiusto, alla lunga diventa anti-economico». Pro-accoglienza Edoardo Gaffeo, solidale col presidente della Provincia, Ivan Dall’Ara. «Dall’Ara — dice Gaffeo — è stato biecamente attaccato per aver voluto ricordare nel giorno della Liberazione dal nazifascismo le migliaia di persone, che ha chiamato nostri fratelli, che soffrono e muoiono perché scappano da terre e luoghi pieni di orrori per cercare la libertà. Chi avversa simili parole, avversa i valori della nostra Repubblica». Nicola Chiarini © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tagli agli ospedali, oggi resa dei conti a Venezia ROVIGO Ultima occasione per bloccare i tagli alla sanità polesana. Oggi prevista l’approvazione definitiva da parte della Quinta commissione consiliare regionale delle schede ospedaliere, il documento che ridisegna il servizio sanitario veneto che ha scatenato la protesta di molti sindaci per il ridimensionamento degli ospedali di Adria e Trecenta. Nelle scorse settimane sindacati e politica avevano più volte chiesto che la Regione tornasse sui suoi passi, trovando la disponibilità dell’assessore regionale alla Sanità Monica Lanzarin e di quello polesano al Territorio Cristiano Corazzari. Le modifiche della giunta Zaia non hanno però convinto i

terra indirizzandola verso un declino che rischia di diventare irreversibile». Cgil, Cisl, Uil saranno in piazza Matteotti il Primo Maggio dalle 16.30 per la tradizionale manifestazione con concerto e interventi dei segretari generali. Otto le band coinvolte per la maratona musicale: al via alle 16.30 con The Caught Heroes, Ocean Drive, Pursuit Green, Ukulele Lovers, El Basavejo, The Mexican Whi-Sky, Semenza e Cosmo 432. Musica dal vivo anche a Crespino, dalle 15, con «Rock in golena». (N.C.) © RIPRODUZIONE RISERVATA

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La cronaca

Elezioni, il candidato sindaco ex Fi: «Mai con la Sinistra e col centrodestra che pensa solo alle poltrone». Ordine sulla scheda, commercialista in testa ROVIGO Depositate ufficialmente le candidature a sindaco con le liste a sostegno, entra nel vivo la campagna elettorale che il 26 maggio porterà i rodigini alle urne per il primo turno amministrativo. Domenica a mezzogiorno sorteggiate le posizioni sulla scheda in quest’ordine: la commercialista Silvia Menon, 40 anni (Rovigo più, Siamo Rovigo, Silvia Menon Sindaco); l’economista Edoardo Gaffeo, 51 anni (Coalizione civica/Forum dei Cittadini, Con Edoardo Gaffeo, Pd); il vigile del fuoco Mattia Maniezzo, 34 anni (M5S); la dirigente territoriale della Protezione civile Monica Gambardella, 54 anni (Monica Gambardella Sindaco, Lega, Fi, Fd’I, Forza Rovigo, Obiettivo Rovigo); l’operaio Marco Venuto, 43 anni (Casapound); l’insegnante in pensione Antonio Gianni Saccardin, 71 anni (Presenza Cristiana); l’avvocato 62enne Ezio Conchi (Cambia Rovigo, Rovigo Futura). E, a sorpresa, proprio Conchi esclude accordi in vista dell’eventuale ballottaggio, anzitutto col centrodestra. Posizione che potrebbe spiazzare, vista l’origine forzista dell’ex vice di Massimo Bergamin, con cui poi ruppe. «Non andremo mai con la Sinistra — premette l’avvocato — ma tan-

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Una storia sentimentale finita, che da parte di lui ha innescato una sequela di comportamenti vessatori contro una residente in un Comune mediopolesano. Ieri il rodigino Adriano Romualdo Pastore, 66 anni, condannato a 16 mesi per stalking. L’accusa aveva chiesto un anno di condanna. I fatti per cui era a processo dal novembre 2016 al gennaio 2017, quando la relazione con la polesana — costituita come parte offesa — era finita. Non accettando la conclusione della relazione, Pastore iniziò a presentarsi a casa della donna per vedere se era con altri uomini e, in un’occasione, la schiaffeggiò dopo un diverbio. Denuncia Un’altra volta la strattonò fino a Parchegfarla cadere nel vialetto davanti a casa, costringendola a rifu- gia in giarsi nell’auto sulla cui fianca- divieto e ta poi l’imputato si accanì con minaccia calci. Pastore poi in un’occasioi vigili ne avrebbe imbrattato una parete dell’abitazione della vitti- urbani ma con una scritta offensiva, ripetendo l’insulto anche in altri luoghi del paese dove abita come cartelli stradali, piloni, muri del municipio e del cimitero. Invece l’altro ieri un albanese di 40 anni è finito nei guai dopo aver parcheggiato un’auto di grossa cilindrata nel posteggio per i disabili, senza avere il permesso, davanti al supermercato «Lidl» di Rovigo. Alla vista degli agenti delle Volanti che gli stavano facendo la multa l’albanese li avrebbe minacciati «se mi fate la multa ve la faccio pagare», rifiutandosi poi di dare le proprie generalità. Il 40enne è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale e rifiuto di indicare la propria identità. Antonio Andreotti

ROVIGO

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MARTEDÌ 30 APRILE 2019 CORRIERE DELLE ALPI

REGIONE

il sistema del credito cooperativo

I soci Iccrea scelgono il cda il Veneto avrà un “peso piuma” Un solo consigliere, l’ex Cattolica Flavio Piva è nella lista del nuovo consiglio Nessuna vice-presidenza, il presidente della Federazione Novella rimane fuori cati e Operations di Cattolica Assicurazioni, vicepresidente della Federazione veneta delle bcc. Il peso del Veneto in Iccrea con le sue Bcc è pari al 7%, conta troppo poco per aspirare ad avere un ruolo più importante. Anche se Ilario Novella, attuale presidente (benchè dimissionario) della Federazione Vene-

Roberta Paolini PADOVA. Potevamo contare di più. E invece il Veneto e la sua litigiosità, come sempre, pagano la salata gabella dell’incapacità a pensarsi sistema. Così oggi, a Roma, all’assemblea di Iccrea andrà in scena l’elezione del board di una delle principali banche italiane. Il più grande gruppo bancario cooperativo italiano con 142 Banche di Credito Cooperativo, dislocate su 1700 comuni in una rete di oltre 2600 sportelli, più di 4 milioni di clienti, 750 mila soci, con attivi per 153 miliardi di euro e fondi propri per 11 miliardi di euro: un gruppo bancario che in Italia si colloca al terzo posto per numero di sportelli ed al quarto per attivi. Nel board che verrà votato oggi all’assise dei soci c’è un solo veneto su quindici, Flavio Piva, della Banca di Verona, ex direttore generale Area Mer-

In Ccb invece la regione esprime il vice-presidente vicario, è Carlo Antiga

Il simbolo della banche di credito cooperativo

l’accordo con player sudcoreano

Safilo punta sull’Asia siglata un’alleanza con Parma International PADOVA. Il Gruppo Safilo, tra i leader mondiali nel design, produzione e distribuzione di occhiali, ha annunciato ieri di aver chiuso un accordo di joint venture in Corea del Sud con Parma International, player locale attivo nel settore dell’occhialeria e prodotti sportivi. L’alleanza consentirà lo sviluppo di nuovi canali distributivi unitamente a servizi di marketing e comunicazione digitale. La joint venture tra Safilo

Angelo Trocchia, ad di Safilo

e Parma, il cui 51% sarà detenuto dal ghruppo padovano, avrà sede a Seoul, distribuirà le collezioni eyewear di molti dei marchi nel portafoglio Safilo, con l’obiettivo di espandere la presenza dell’azienda nel mercato. «La Corea del Sud riveste per Safilo un’importanza strategica sia per le potenzialità del suo mercato interno, sia per il ruolo che riveste in tutto il mondo come trend setter nel design. In questo mercato siamo impegnati a costruire un business solido, profittevole e di lungo termine», ha commentato l’amministratore delegato di Safilo Angelo Trocchia. «L’esperienza di Parma International - ha aggiunto nella distribuzione e la conoscenza del mercato wholesale e retail locali ne fan-

ta era dato (o almeno così si diceva) come possibile candidato ad una vicepresidenza del gruppo bancario. E invece così non è stato. Secondo le regole Fit&Proper di Bce Piva è certamente un ottimo candidato a sedere nel board di un gruppo bancario di queste dimensioni, vero è che

no un partner ideale per sviluppare la nostra strategia di crescita a lungo termine». «Questa partnership è molto importante per noi. Condividiamo con Safilo la visione e l’approccio di business e sono certo che la creazione di questa joint venture consentirà a entrambi di rafforzarci ed accelerare i nel mercato» ha commentato Sangken Park, CEO di Parma International. SEEONE, l’attuale distributore Safilo per il mercato coreano, continuerà a gestire la distribuzione di alcuni marchi del portafoglio Safilo, precisa una nota stampa. Alla notizia dell’accordo il titolo in Borsa ha avuto una fiammata arrivando a toccare i +3%, per poi chiudere a +2,15%. —

una vicepresidenza sarebbe stato ben altro premio per il territorio. Forse se i veneti non avessero bisticciato spaccandosi a metà, 13 bcc nel gruppo Iccrea e 8 in Cassa Centrale Banca, oggi il conto finale sarebbe diverso. Forse l’asse tra Lombardia e Roma (Bcc Roma pesa da sola più di tutti gli istituti di credito cooperativo veneti) sarebbe stato meno solido. Con i se e con i ma, tuttavia, come si suol dire... In Ccb, ottavo gruppo italiano, 11.000 dipendenti, 83 banche, 7 società IT e servizi, 1.500 filiali e 71 miliardi di attivo, la cui maggioranza è rappresentata dagli istituti di credito cooperativo per lo più trentini, in tutto 22, le 8 Bcc venete invece hanno ottenuto il loro ruolo. La principale Bcc del Nordest, che tale sarà dopo la fusione, è la veneta Bcc Prealpi SanBiagio. Ha attivi di bilancio nell’ordine dei 3,7 miliardi di euro e una raccolta globale di 4,56 miliardi di euro. Così il peso del Veneto in Cassa Centrale si è visto e difatti Carlo Antiga, presidente di Bcc Prealpi, è vicepresidente vicario. L’esito finale sarebbe potuto essere stato tuttavia molto diverso, se si fosse scelta la via dell’unità. E forse un territorio come il Veneto, con la sua importanza industriale, non si troverebbe ora privo di un attore di primo nel mondo bancario e finanziario. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Bcc Prealpi, tre incontri in vista dell’assemblea PADOVA. Dopo il parere favorevole di Banca d’Italia, prende il via oggi il programma di incontri preparatori all’assemblea dei soci di BCC Prealpi con l’obiettivo di illustrare il progetto di integrazione con BCC San Biagio del Veneto Orientale, sul quale la compagine sociale sarà chiamata a esprimersi in occasione dell’assemblea del 19 maggio. Tre gli incontri in programma: oggi alle 20.30 nella sala Galante della sede distaccata di Este; venerdì 3 maggio alle 20.30 all’auditorium della Banca a Tarzo; venerdì 10 maggio alle 20.30 a Sedico. Il presidente Carlo Antiga e il direttore generale Girolamo Da Dalto descriveranno le ragioni dell’operazione e i vantaggi che ne deriveranno per tutti i soci, i clienti e i territori. In caso di voto favorevole, Banca Prealpi SanBiagio diverrà operativa dal primo luglio 2019 e sarà il più grande Istituto cooperativo del Triveneto, nella top 5 delle BCC italiane per dimensioni e la prima banca del Gruppo Cassa Centrale per partecipazione azionaria. —

Soci-dipendenti Essilor di nuovo in pressing BELLUNO. L'associazione Valoptec, che riunisce oltre 10 mila dipendenti e pensionati di Essilor confluita nella holding EssilorLuxottica, torna a chiedere l'allargamento del Cda attualmente perfettamente bilanciato 8 a 8 tra parte francese e italiana. È quanto emerge dopo l'assemblea dell'associazione (che detiene circa il 4% dei diritti di voto di EssilorLuxottica contro il 31% della Delfin di Del Vecchio) nella quale è stata approvata una mozione che

sostiene la nomina di un nuovo consigliere di amministrazione indipendente nel corso dell'assemblea della holding, in programma il 16 maggio a Parigi. In precedenza il Cda del gruppo post-fusione aveva espresso parere contrario a una simile proposta sostenuta anche dai fondi di investimento. Ciò che risulta incomprensibile è perché il socio francese si appelli alle regole dell’equilibrio della governance e poi faccia richieste che quell’equilibrio lo romperebbe. —

PAOLO GURISATTI

Confindustria prova a disegnare un orizzonte strategico

A

da questa sera

lo scontro nel gigante dell’occhiale

L’ANALISI

spettando Godot i ceti produttivi del Veneto cercano di proporre qualcosa di concreto, a partire dalla propria autonomia di investimento. In assenza di un programma riformatore per l’amministrazione regionale e di un serio patto per l’occupazione, la produttività e lo sviluppo, costantemente posticipato in attesa dell’autonomia, la Confindustria di Padova, Treviso e Venezia-Rovigo prova a dise-

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gnare un nuovo orizzonte strategico, attivando un processo di integrazione e fusione sovra-provinciale. Obiettivo neanche tanto nascosto è non tanto diventare la più importante associazione imprenditoriale d’Italia, per numero di iscritti, quanto soprattutto costruire un centro veneto di riflessione, che dia allo spazio metropolitano regionale la visione e di riconoscimento che merita. Non è, intendiamoci, un siluro a Zaia e alla sua logica de-

mocristiana di gestione del continente regionale. È un tentativo di superare i ghetti provinciali che poco hanno a che fare con le esigenze di organizzazione di un territorio produttivo di classe mondiale. Mancano all’appello Verona, sempre più trattenuta dal magnete lombardo e dall’asse emiliano-trentino, e soprattutto Vicenza, sempre più isolata e marginale dal punto di vista strategico-politico. L’alleanza tra Padova, Treviso e Venezia-Rovigo è signi-

ficativa invece perché tenta di superare l’angusto orizzonte delle amministrazioni comunali e provinciali, che costituiscono oggi il principale ostacolo a quell’autonomia nei fatti che può garantire un futuro al Veneto metropolitano, al di là delle chiacchiere sull’autonomia a 6, 10 o 23 dimensioni. Alla grande popolarità di Zaia e alle consuete affermazioni di primato del sistema veneto in Italia e nel mondo è giusto che le categorie economiche, così come hanno fatto

alcuni rappresentanti dell’élite intellettuale (ad esempio il compianto Cesare De Michelis), contrappongano una visione strategica, davvero indipendente, e una proposta di superamento dello status quo. Il problema è che questa visione deve essere condivisa con tutti i cittadini, a partire dagli iscritti delle forze sindacali. Un anno fa Confindustria Nazionale, Cgil, Cisl e Uil hanno sottoscritto un “patto per la fabbrica” che è rimasto let-

tera morta, proprio perché nessuno dei firmatari ha saputo esprimere una visione e obiettivi chiari e ambiziosi, per la competitività e la produttività del sistema. Questo è evitabile nel Veneto, sempre che i rappresentanti del nuovo patto regionale abbiano il coraggio di parlar chiaro su tre temi discriminanti per la solidità dell’intesa: via le province, risarcimento delle banche solo ai truffati, basta con l’evasione fiscale e la migrazione dei capitali, che sono un tradimento del contributo che i lavoratori danno alla produttività e alla redditività del sistema. — BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI


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Primo Piano

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Il test delle amministrative no delle speranze iniziali specie a Caltanissetta dove correva da sola raccogliendo solo il 10% dei consensi. Il Carroccio porta al ballottaggio proprie esponenti a Gela e Mazara del Vallo dove si presentava in coalizione e non per conto proprio. «Grazie ai siciliani, perché mi hanno e si sono regalati la voglia di cambiamento. Solo parlare di una scelta del genere qualche anno fa sarebbe stato fantascienza, vuol dire che al governo stiamo lavorando bene», ha commentato a caldo Matteo Salvini. Uno sfizio comunque il leader leghista se l’è tolto visto che nel piccolo centro di Motta Sant’Anastasia è stato confermato il sindaco Anastasio Carrà che, da leghista, ha guidato una lista civica vincente.

LE PIAZZE PIENE LE URNE NO Piazze piene, anzi pienissime, per i leader giallo-verdi durante la tourné siciliana in vista del voto di domenica scorsa. I comizi di Salvini e Di Maio hanno fatto il tutto esaurito. Al momento di contare i voti, però, sia M5S che Lega sono rimasti delusi

AZZURRI

Sicilia, la ritirata dei 5Stelle Ma il Carroccio non sfonda Cinque Comuni su 7 al ballottaggio, i grillini `Non riesce la corsa solitaria della Lega: perdono Bagheria e Gela, dove arrivano ultimi a Caltanissetta vola il candidato forzista `

I RISULTATI ROMA Dal piccolo test elettorale siciliano (solo 7 comuni oltre i 15 mila abitanti e dunque con il ballottaggio) qualche dato politico emerge. Chi capisce di flussi elettorali è impressionato dal crollo della partecipazione, scesa al

IL DIBATTITO VENEZIA Autonomia differenziata, lo stallo non si sblocca. Anche ieri i due vicepremier alleati sono tornati a ribadire le proprie posizioni, il leghista Matteo Salvini a dire che «siamo già in ritardo» e il pentastellato Luigi Di Maio a sottolineare che «non c’è fretta». Intanto i governatori fanno sentire la propria voce: dopo Luca Zaia («Non è più tempo di scuse»), ieri sono intervenuti i presidenti della Regione Lombardia Attilio Fontana e dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini. E se all’orizzonte ancora non si vede il momento della firma dell’intesa, c’è chi ipotizza che il testo arrivi direttamente in Parlamento per essere non solo discusso, ma anche

58%, circa 10 punti in meno delle scorse comunali. Segno che queste comunali non hanno acceso speranze nei siciliani. Anzi. Per definire gli equilibri politici occorrerà aspettare il secondo turno del 12 maggio che si svolgerà in 5 Comuni (Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale). Negli altri due comu-

ni “grandi”, Bagheria e Aci Castello, si sono affermati al primo turno esponenti del centro sinistra. Che hanno messo a segno un buon colpo a Bagheria dove nel 2014 avevano vinto i grillini ridimensionati, come lista, a meno del 10% dei voti. Il Pd, però, non si è presentato con il proprio simbolo in nessun Comune tranne Ca-

stelvetrano dove è arrivato terzo con il 17% dei consensi. I 5Stelle confermano una certa inconsistenza sul piano locale: perdono entrambe le amministrazioni dove avevano sindaci (Bagheria e Gela, comune quest’ultimo di 70.000 abitanti), prendono ovunque le briciole della manna che avevano raccolto alle elezioni po-

litiche del 2018 e tuttavia riescono a partecipare a due ballottaggi a Caltanissetta e a Castelvetrano. La Lega, rappresentata spesso da personale politico molto noto o legato a pezzi del centro destra, ha usato queste elezioni per mettere radici nel Sud del Sud. A Caltanissetta e Gela il Carroccio prende intorno al 10%, molto me-

Autonomia, stallo a Roma E Forza Italia sfida Salvini emendato e comunque votato. Il che rischia di scatenare un Vietnam politico. È così che il forzista padovano Marco Marin chiede a Salvini «se andrà fino in fondo o se tradirà il voto di milioni di veneti e lombardi».

LE POSIZIONI «Sono gli italiani che la chiedono, da Nord a Sud, quindi spero che i Cinque Stelle la rileggano e si facciano passare i dubbi», ha detto ieri il ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini alla domanda se riuscirà a convincere il Movimento 5 Stelle sull’autonomia differenziata delle Regio-

ni. «Per me siamo già in ritardo ha aggiunto - Ieri ho incontrato Zaia, oggi vedo Fontana, noi siamo pronti, se c’è qualcuno di Cinque Stelle che ha cambiato idea lo dicano altrimenti non si capisce questo tirarlo in lungo. Se hanno detto sì al referendum un anno e mezzo fa, non capisco che cosa osti ad arrivare in Consiglio dei ministri ad approvare l’inizio del percorsoÈ». Di Maio, dal canto suo, ha preso tempo: «Ben venga l’autonomia - ha detto il vicepremier pentastellato parlando con i cronisti all’ambasciata d’Italia in Polonia - ma non facciamo le cose di fret-

ta per scopi elettorali, perché si rischia di fare pasticci e di creare scuole e sanità non solo di serie A e B, ma anche di serie C. Con il federalismo si fece un pasticcio e abbiamo 20 sanità diverse e gli amministratori lasciati soli con responsabilità ma senza risorse».

I GOVERNATORI Per Attilio Fontana «non c’è più motivo» per rinviare l’autonomia differenziata richiesta dalla Lombardia: «Abbiamo fatto tutto ciò che si doveva fare chiarendo dubbi e perplessità. Ora è il momento che ci venga data una

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REFERENDUM Il voto nel 2017

MARIN: «LA LEGA CI DICA SE ANDRÀ AVANTI FINO IN FONDO O SE TRADIRÀ IL VOTO DI MILIONI DI VENETI E DI LOMBARDI»

Forza Italia conferma in Sicilia l’influenza che ha dimostrato di mantenere nel Sud anche nelle politiche del 2018. A Caltanissetta l’unico capoluogo al voto il centrodestra a guida moderata ha sfiorato il colpaccio di far vincere al primo turno il proprio candidato che ha raggiunto il 38% dei voti (in Sicilia basta il 40% delle preferenze per diventare sindaci al primo turno) anche se il ballottaggio con il candidato 5Stelle che ha raggiunto quota 20% sarà assai insidioso. Non solo. Hanno funzionato le alleanze fra centrosinistra e spezzoni di Forza Italia che fanno riferimento al ras locale Giangranco Micciché come ad esempio a Gela che - ripetiamolo - era il centro più popoloso di queste elezioni ma soprattutto quello dove nel 2015 i 5Stelle avevano fatto manbassa. Ma per stilare la classifica dei vincitori e dei vinti occorrerà attendere i ballottaggi dove, la Sicilia in questo è maestra, non mancheranno le sorprese. D. Pir. © RIPRODUZIONE RISERVATA

risposta che chiarisca definitivamente se ci sia o no la volontà di attuarla». «È passato un anno! Provate a decidere invece che giocare a scaricabarile», si è sfogato su Twitter il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Intanto il deputato padovano di Forza Italia, Marco Marin, si rivolge al leader leghista: «È chiaro a tutti che l’autonomia come l’abbiamo votata con quel referendum il M5s non la vuole. Quello che resta da capire è quanto la Lega e Salvini la vogliano. Chiedo a Salvini: se l’autonomia non arriva, il governo va avanti lo stesso o si ferma? La Lega ci dica se andrà fino in fondo o se tradirà il voto di milioni di veneti e lombardi». (al.va.) © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Mestre

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Bilancio portuale, Musolino salvo Approvato il consuntivo 2018 ma senza il voto `Scongiurata la bocciatura del conto e la nomina dei rappresentanti della Regione e del Comune di un commissario straordinario del ministero `

PORTUALITÀ MESTRE Come previsto il bilan-

cio consuntivo 2018 del Porto è stato approvato. Il segnale di critica alla gestione da parte di Comune di Venezia (attraverso la Città Metropolitana) e della Regione è arrivato forte, anche se non palese sui contenuti, ma le due istituzioni hanno deciso di non affondare il coltello fino alle estreme conseguenze, cioè la nomina di un commissario da parte del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli e l’esautorazione del presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale (Adspmas) Pino Musolino ma, assieme a lui, anche degli stessi rappresentanti di Regione e Città Metropolitana.

IL MESSAGGIO Per dire forte che la gestione Musolino non incontra il favore del sindaco Luigi Brugnaro e del governatore Luca Zaia, i loro rappresentanti avevano fatto mancare il numero legale nella riunione del Comitato di Gestione fissata per martedì 16 aprile, e per non farlo cadere hanno permesso che ieri il Comitato riconvocato approvasse il Bilancio. La scadenza era il 30 aprile ma con qualche giorno di tolleranza, il Porto aveva proposto due date, il 29 aprile e il 3 maggio; sembrava che il 3 maggio ci fossero entrambi i delegati di Città Metropolitana e Regione e, invece, Fabrizio Giri per Venezia ha chiesto l’anticipazione a ieri: così è andata a finire che Maria Rosaria Campitelli per la Regione non si è presentata perché impegnata altrove. Giri («che si trovava all’estero e si è dichiarato non in possesso delle informazioni necessarie per esprimere un voto di consapevole assenso») si è astenuto ma ha assicurato il numero legale e quindi il Bilancio è stato approvato definitivamente dopo che, prima della precedente riunione del 16 aprile, già gli operatori portuali, e lo stesso 16 aprile pure il Collegio dei revisori dei conti, avevano espresso parere favorevole.

IL FUNZIONARIO DI CA’ FARSETTI NON SI È ESPRESSO NEL MERITO MA HA GARANTITO IL NUMERO LEGALE

SOLIDARIETÀ

Che la questione abbia una notevole valenza politica, lo dimostra anche la dichiarazione del rappresentante della Città Metropolitana che ieri, a dieci giorni di distanza dalla prima convocazione, ancora non aveva le informazioni necessarie «per esprimere un voto di consapevole assenso». Quanto ai contenuti del documento contabile il Porto afferma che, per quanto concerne l’avanzo di parte corrente e il risultato economico, «si tratta del migliore risultato mai registrato a partire dal 2007», e il presidente Musolino ha rilevato che «l’esposizione debitoria dell’Ente, comprese le società controllate, è stata ridotta ulteriormente e portata a 91 milioni e 712mila euro rispetto agli oltre 166 milioni del 2013 e ai 153 milioni del 2016. Per quanto riguarda le uscite in conto capitale, sono state pari a 131 milioni e 660mila euro». Di queste la maggior parte riguarda interventi già previsti per gli escavi dei canali industriali (oltre 5 milioni di euro) e per il terminal traghetti di Fusina sarà realizzata la seconda darsena, portandola quindi dagli attuali due a quattro attracchi per altrettante navi. Elisio Trevisan © RIPRODUZIONE RISERVATA

La scheda

MESTRE Per la festa della

PORTO Navi e rimorchiatori ormeggiati ad una delle banchine dello scalo commerciale di Marghera

Gli allievi della scuola Venezia Balletto a lezione dall’Accademia del Bolshoi DANZA MESTRE Un incontro atteso da an-

Le contrarietà delle istituzioni MESTRE Mentre per gli operatori portuali e per i revisori dei conti il bilancio consuntivo 2018 è a posto, Regione e Comune non ne condividono alcune parti. In occasione del mancato voto del 16 aprile trapelò che avrebbero chiesto modifiche relativamente a un disallineamento tra alcuni finanziamenti e alle modalità con cui sono stati messi a bilancio, riferiti a operazioni nelle concessioni portuali e a fondi che dovrebbero arrivare dal Ministero, cosa che a loro avviso potrebbe far configurare un danno erariale. (e.t.)

I biscotti di Telethon per la ricerca scientifica

ni. La grande danza russa del Teatro Bolshoi Ballet è stata ospite della Scuola di Formazione professionale Venezia Balletto di Mestre, diretta da Sabrina Massignani. Marina Leonova, direttrice della Moscow State Academy of Choreography (Bolshoi Ballet Academy), è stata accompagnata dall’insegnante Ludmila Kovalenko, che dal 16 al 18 aprile ha tenuto una “masterclass” con gli allievi della scuola. La presenza di queste due personalità, testimoni della più famosa e rinomata scuola di danza del mondo, è stato motivo di orgoglio ed emozione per gli allievi di Venezia Balletto, realtà che negli anni ha raggiunto un livello prestigioso. «Si tratta di una collaborazione appena nata - dice la direttrice Sabrina Massignani - ma che diventerà annuale, un appunta-

mento fisso. I nostri allievi potranno frequentare anche la scuola estiva dell’Accademia del Bolshoi». Sabrina Massignani oggi è affiancata nel suo lavoro da maestri e coreografi di fama internazionale. Vladimir Derevianko, ex primo ballerino proprio del Bolshoi, Medaglia d’oro a Varna nel 1978, oggi insegnante e coreografo. Insieme a lui Giampiero Galeotti, ballerino dell’Opera di Firenze con esperienze di rilievo sulla scena internazionale. Proprio nelle scorse settimane, la giovane allieva Margherita Fiannaca ha su-

L’INCONTRO ALLA VIGILIA DEL SAGGIO DI FINE ANNO AL TONIOLO Momento emozionante

perato l’audizione per l’ingresso alla School of the Hamburg Ballet John Neumeier. Sono aperte attualmente le selezioni per l’anno accademico 2019-2020 per i corsi di avviamento professionale dai 12 ai 16 anni e per la compagnia Venezia Balletto dai 18 ai 23 anni. L’attività in questo periodo è in grande fermento anche per la preparazione del saggio di fine anno, che si terrà al Teatro Toniolo il 25 maggio prossimo. «Si tratta di un’attività molto impegnativa afferma Sabrina Massignani - che richiede dedizione, passione e sacrificio. La danza insegna ai ragazzi fin da piccoli ad avere uno scopo, rappresentando un percorso educativo completo. Ma è anche una concezione dell’arte e della cultura che ha bisogno di grande rispetto e valore. Dà ai giovani la possibilità di realizzare i propri sogni attraverso disciplina, lavoro e impegno». Filomena Spolaor

mamma di domenica 12 maggio, nel prossimo fine settimana (4 e 5 maggio) Telethon distribuirà anche in città e in provincia i “Cuori di biscotto”, per una raccolta fondi a sostegno della campagna “Io per lei” per la ricerca scientifica contro le malattie genetiche rare e per l’assistenza ai pazienti di patologie neuromuscolari. A fianco della Fondazione ci saranno i volontari della Uildm, Unione italiana lotta alla distrofia muscolare, Avis, donatori di sangue, Anffas, Associazione nazionale delle famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale, e Unpli, Unione italiana delle Pro loco. È un’iniziativa che in tutta Italia interesserà 1.600 piazze e che nel territorio comunale vedrà un gazebo presente a Venezia, in Serra dei Giardini, a Mestre, in piazzetta 22 marzo (nei pressi del Centro Le Barche), a Marghera in piazza Mercato, a Chirignago fuori dalla chiesa e al Lido in Gran viale. In provincia i banchetti saranno in piazza mercato a Spinea, in piazza Venezia e sul sagrato della chiesa di San Pietro a Oriago di Mira, in piazza della Repubblica a Portogruaro, in piazza Marzotto a Fossalta di Portogruaro, in piazza Vittorio Emanuele a Noventa di Piave, in piazza del Vescovado a Caorle e presso il camping Treone a Chioggia. «Chiediamo a tutti di venire a incontrare i nostri volontari, informarsi sui progetti in essere e contribuire al loro finanziamento, in un’occasione così speciale com’è la festa delle mamme, per tutte quelle mamme rare che ogni giorno lottano per il futuro dei loro bambini», spiega il coordinatore provinciale di Telethon Stefano Tigani. I Cuori di biscotto proposti in scatole blu, per il gusto cacao e gocce di cioccolato, verde, per quelli con la farina integrale, e arancione per quelli con le arance di Sicilia, in distribuzione a 12 euro. (a.spe.)

MALATTIE GENETICHE VOLONTARI MOBILITATI PER LA FESTA DELLA MAMMA

Letto in terrazza per 10 euro a notte, chiuso B&b abusivo SIGILLI MESTRE Se non c’erano più posti

nelle stanza facevano dormire i loro ospiti anche in terrazza. Una volta scoperti, però, hanno tentato di minimizzare: «Sono amici, loro non pagano», hanno cercato di spiegare i titolari del B&b cinese abusivo, allestito in un appartamento di via Fagarè, scoperto dagli uomini del Nucleo attività produttive della polizia locale. Gli stessi ospiti, ieri mattina, alle domande degli agenti hanno risposto confessando di aver pagato una cifra di 10 euro a notte. Un prezzo basso, anche perché, appunto, qualcuno di loro veniva fatto accomodare all’esterno.

Gli elementi raccolti, quindi, sono stati più che sufficienti a far scattare i sigilli per questo appartamento di 70 metri quadrati. Notifica di cessazione attività e sequestro di alcune stanze della casa (quelle adibite a ostello abusivo, il resto della casa, l’abitazione dei gestori, è rimasto libero). Stando alle indagini, quell’appartamento veniva utilizzato in quel modo improprio da circa due anni. A giugno del 2018, infatti, era già scattata un’altra sanzione, ma i titolari avevano continuato a operare come se nulla fosse. All’arrivo degli operatori della polizia locale, insieme ai militari della guardia di finanza, nell’appartamento c’erano 8 cittadini cinesi residenti in Italia, che la proprieta-

ria ha appunto cercato di spacciare per amici in visita. Teoria però smontata in tempi brevi. Gli investigatori stanno cercando di capire se gli ospiti fossero turisti, o lavoratori della zona in trasferta: ieri mattina, infatti, i titolari stavano preparando per gli otto la colazione e dei panini da portare via. Più probabile quindi che si trattasse di un gruppo di lavoro, ma-

NEL BLITZ DELLA POLIZIA LOCALE TROVATE OTTO PERSONE I GESTORI: «AMICI, NON PAGANO». MA GLI OSPITI LI SMENTISCONO

SEQUESTRATE Le stanze del B&b

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gari per qualche cantiere o in qualche impresa della zona, che di visitatori in arrivo. La questione di quel B&b abusivo era piuttosto conosciuta nel quartiere. Da tempo i residenti della zona avevano segnalato il continuo via vai di persone nell’appartamento, a tutte le ore del giorno e della notte (persino, appunto, nella terrazza del locale, dove nel periodo estivo venivano allestiti posti letto con delle brandine). Ai proprietari dell’attività abusiva sono state contestate diverse violazioni, amministrative e penali. È l’ennesima attività di questo tipo, nell’ultimo periodo, del nucleo attività produttive della polizia locale. Un mese fa, infatti, nel corso di un con-

trollo erano finiti nel mirino anche altre attività analoghe, sempre a conduzione cinese. Alcuni ostelli (completamente abusivi) allora erano stati pesantemente sanzionati. Cinque le attività controllate dalla squadra delle forze dell’ordine, che avevano accertato irregolarità in strutture in via Giustizia, via Cappuccina, via Piave e via Buccari. Affitti turistici e alloggi senza che vi fossero i requisiti minimi necessari per poter operare. Sono stati così contestati illeciti amministrativi in materia di turismo per un totale di 16.300 euro, oltre a 4.850 euro per violazione del regolamento comunale per l’imposta di soggiorno. D.Tam. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Primo Piano

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La città, le istituzioni

Brugnaro ci ripensa: «Un referendum sui poteri del sindaco metropolitano» «Credo che sia giusto consultare i cittadini per chiedere se debba coincidere con il primo cittadino del capoluogo» `

CITTÁ METROPOLITANA MESTRE «Mi sono ricreduto. All’inizio ero dubbioso sul fatto che il sindaco del capoluogo fosse automaticamente anche il sindaco della Città metropolitana. Ma ora, con l’esperienza di questi anni, penso che sia giusto. Anzi, penso che sarebbe il caso di fare un “referendum confermativo” sul nome del sindaco metropolitano: se gli elettori sono d’accordo, gli vengano affidati dei poteri in più e un più ampio raggio d’azione; in caso contrario, si limiti a gestire l’ordinaria amministrazione». Luidi Brugnarolancia l’idea di un “plebiscito” per dare più o meno potere al sindaco metropolitano designato secondo la legge Delrio. E lo fa a margine della presentazione della nuova pista ciclabile di Asseggiano (ne riferiamo a pagina IX).

che soddisfatto del lavoro compiuto dal Consiglio: «Guardate a quanti provvedimenti sono stati presi all’unanimità - prosegue il sindaco - Ed è stato vincente avere i sindaci nella conferenza metropolitana perché sono l’espressione della volontà popolare». Quindi il passo successivo: «Sì, fare un referendum confermativo sul sindaco metropolitano sarebbe un modo per dargli ancora più forza, affidandogli maggiori poteri che, nel caso invece di una bocciatura popolare, verrebbero invece limitati alla gestione ordinaria».

«SE GLI ELETTORI SARANNO D’ACCORDO SARA’ GIUSTO DARGLI UNA SFERA DI AZIONE PIU’ AMPIA SUL TERRITORIO»

L’AUTONOMIA E l’autonomia del Veneto? «Mi sembra che negli ambienti del Governo si stia prendendo in giro il Veneto - risponde Brugnaro - Io a Zaia gliel’ho detto: “Andiamo insieme nel Meridione e in giro per l’Italia a spiegare che non devono aver timore di dare più autonomia alle Regioni che lo chiedono”. E non è vero che al Sud non ci sono città che sono da prendere da esempio: penso a Salerno, che sembra una città del Nord per come è organizzata, o anche a Napoli per certi versi. Per me l’autonomia vuol dire leggerezza, maggiore vicinanza al cittadino, tagliare i doppioni... Conferire maggiore autonomia significa mettere nelle condizioni di volare chi può spiccare il volo, e l’autonomia del Veneto può essere un bene per tutta l’Italia». Fulvio Fenzo © RIPRODUZIONE RISERVATA

«EFFICIENTARE TUTTO» «Se sono d’accordo sulla rinascita delle Province? Per prima cosa bisogna fare come abbiamo fatto qui a Venezia, perché bisogna “efficientare” lo Stato. Noi qui siamo l’unica città d’Italia a “debito zero”, con il miglior bilancio di tutte le città d’Italia - dice con orgoglio il primo cittadino - Ecco, io sono per ridisegnare lo Stato partendo da questo, e per me la Città metropolitana deve essere anche allargata a più province, come per le Regioni bisogna pensare a delle marcoregioni, perché anche queste sono dei “centri di spesa” da contenere». E, tornando alla Città metropolitana, Brugnaro è più

CA’ CORNER La riunione del Consiglio metropolitano di ieri pomeriggio che ha approvato il bilancio dell’ente, chiuso con la can cellazione del debito

Debiti azzerati entro il 30 giugno Si investe su scuole e viabilità IL CONSIGLIO VENEZIA Entro giugno Venezia sarà la prima città metropolitana d’Italia (assieme a Firenze) a debito zero e unica tra le province venete. Gli ultimi 7 milioni di mutui saranno infatti rimborsati anticipatamente secondo quanto è previsto dalla manovra di bilancio che è stata approvata ieri pomeriggio dal Consiglio e dalla conferenza dei sindaci all’unanimità. Lo ha osservato con un certo orgoglio il sindaco Luigi Brugnaro: «Abbiamo amministrato con una logica molto tecnica e poco di parte. Lo abbiamo fatto tutti insieme per non lasciare debiti a chi verrà dopo di noi. L’autonomia finanziaria l’abbiamo recuperata da soli e sarebbe una beffa se il debito di altri enti che non hanno fatto lo stesso percorso venisse scaricato su tutti».

IL RENDICONTO

SINDACO METROPOLITANO Luigi Brugnaro ieri a Ca’ Corner

Il 2018 ha registrato un ulteriore consolidamento dell’andamento positivo del 2017 grazie ad un miglioramento sensibile dell’equilibrio di parte cor-

rente (che passa da 850 mila euro del 2015 a + 16 milioni di euro del 2018). Il saldo di cassa è ancora maggiore: attivo di 100 milioni.

LA MANOVRA La variazione al bilancio triennale 2019-2021 mette in circolo per il 2019 6,9 milioni di avanzo disponibile, 7,2 di avanzo destinato ad investimenti, 1,6 di avanzo vincolato ad investimenti già autorizzati nel 2018 e confluiti in avanzo, oltre a 600 mila euro di minori spese. «La manovra per il 2019 - è stato spiegato in Consiglio metropolitano - comporterà un potenziamento degli investimenti sugli edifici scolastici pari a 3,2 milioni su tutti gli edifici. In materia di viabilità si prevedono 4 milioni di spesa per inter-

SALTA L’INCONTRO SULLA SICUREZZA ORDINE DEL GIORNO CONTRO LA FUSIONE DELLE CLASSI AL LICEO MARCO POLO

venti diffusi nell’area metropolitana in parte cofinanziati dai Comuni.

ACCORPAMENTO FOSCARINI Il Consiglio a margine della seduta, ha approvato all’unanimità anche una mozione a difesa del Liceo classico musicale Marco Polo, per il mantenimento del numero delle classi tuttora esistenti, come forma di sostegno allo storico istituto della città antica, evitando così l’accorpamento annunciato dall’Ufficio scolastico regionale su cui c’è stata una grande protesta della scuola.

SICUREZZA Saltata infine la presentazione del piano sicurezza, previsto alla presenza del Prefetto e dei comandanti delle forze dell’ordine. I 17 sindaci del Miranese e della Riviera si sono sfilati in segno di “protesta” contro la regione per le schede ospedaliere. Nessuno ha capito il nesso tra la Regione e la Prefettura, fatto sta che la presentazione è stata rinviata a dopo le elezioni, quando gli animi si saranno tranquillizzati. Michele Fullin © RIPRODUZIONE RISERVATA

“Stelle” del lavoro, premiati 71 veneti Consiglio d’Europa, ok dal Senato I RICONOSCIMENTI VENEZIA (t.card.) Settantuno lavoratori del Veneto verranno premiati domani con la “Stella al merito del lavoro” dalla Prefettura di Venezia. Il prefetto Vittorio Zappalorto, in forma solenne, renderà onore agli insigniti, prescelti per singolari meriti di perizia, laboriosità, condotta morale e per anzianità di lavoro. La manifestazione è stata organizzata dalla Prefettura al teatro Toniolo di Mestre, a partire dalle 10.30, d’intesa con la Direzione regionale del Lavoro per il Veneto. Ecco di seguito l’elenco degli insigniti, provenienti da tutte le province del Veneto: Sandro Acerboni, Graziano Baccarin, Ivaldo Baccarin, Paolo Baccichet-

to, Ivano Basso, Lucia Francesca Berti, Mauro Bille, Maria Bonaso, Mario Bortolami, Gabriella Bortolato, Paolo Brun, Giovanni Campagnola, Stefano Capuano, Girolamo Candido Carrer, Nicola Carrieri, Lucio Cavallin, Amerigo Cesaro, Massimo Chiarelli, Salvatore Cianciolo, Vittorio Colussi, Angelo Corallo, Luana Corbanese, Maria Rosa Dal Bon, Gianni Dal Maso, Paolo De Biasi, Patrizia De Fina, Cesare Fasolo, Alberto Ferrazza, Laura Fincato, Daniela Fioravanzo, Sandro Fra-

LA CERIMONIA DELLA PREFETTURA DOMANI MATTINA AL TEATRO TONIOLO DI MESTRE

ron, Pierluigi Gallio, Stefania Gatto, Carlo Giaretta, Eraldo Guidolin, Lino Lazzari, Luisa Longo, Mara Rossana Lora, Donato Malatesta, Giovanni Maniero, Paolo Miotti, Serenella Moretti, Nicola Giovanni Francesco Mori, Angelo Morlin, Mirella Parolo, Cinzia Pavan, Diego Pezzato, Roberto Pizzolato, Ferdinando Polato, Giulio Polegato, Giacomo Alberto Remondini, Adriano Rigoni, Emanuele Rolli, Luciano Ruffato, Carla Saccon, Danilo Santi, Paolo Scappini, Fiorella Scarparo, Gianni Sforza, Giancarlo Soldera, Rosalina Sossai, Sergio Sottovia, Giovanni Tiberio, Luciano Tormena, Vinicio Tregnago, Claudio Varotto, Maurizio Visentin, Alberto Zambon, Orietta Zandomenego, Pietro Zasso, Vanni Zelada. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SEDI INTERNAZIONALI VENEZIA (a.spe.) Il Senato “blinda” la sede di Venezia del Consiglio d’Europa. Ieri Palazzo Madama ha votato all’unanimità il memorandum Italia-Consiglio d’Europa che assicura stabilità all’ufficio di piazza San Marco il quale, ancorché in futuro dovessero esserci riduzioni di spesa o riorganizzazioni logistiche, manterrà comunque la sua qualifica. “E’ un fatto molto positivo che sottolinea il ruolo di Venezia quale città simbolo dei diritti umani e del dialogo tra le culture”, afferma soddisfatto il senatore del Pd Andrea Ferrazzi, capogruppo in Commissione Ambiente. Il Consiglio europeo è l’organismo interna-

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zionale che promuove la democrazia, i diritti umani, l’identità culturale europea e la ricerca di soluzioni ai problemi sociali dell’Europa, fondato col Trattato di Londra del 1949 e costituito, ad oggi, da 47 Stati che vi partecipano con i capi di Stato e di governo. Il suo compito è quello di predisporre e favorire la stipulazione di accordi e convenzioni tra gli Stati membri, ma anche tra Stati terzi: le sue iniziative non sono vincolanti, ma vanno ratifi-

«IL VOTO SULL’UFFICIO CONFERMA IL RUOLO DI VENEZIA» Andrea Ferrazzi

cate dagli Stati membri. Come ricorda la direttrice dell’ufficio lagunare, Luisella Pavan-Woolfe, Venezia aderisce alla rete delle Città interculturali del Consiglio d’Europa, proprio perché città del mondo: la sede è nelle Procuratie Vecchie e supporta quella istituzionale di Strasburgo in attività culturali e in tema di formazione alla democrazia e sui diritti umani. «Il riconoscimento di Venezia come città con status giuridico internazionale di rappresentanza del Consiglio d’Europa – sottolinea Ferrazzi – sottolinea la storia di Venezia quale città ponte tra diverse culture. Città aperta che ha fatto storicamente della differenza la propria ricchezza. La ratifica dà stabilità all’ufficio presente nella nostra città e la responsabilizza nella politica internazionale».


II

Primo Piano

Martedì 30 Aprile 2019 www.gazzettino.it

Aggressione e polemiche

La Lega: «Pedro, dichiarazione di “guerra” alle istituzioni» Marcato: «Fatti gravi, il centro sociale non può restare aperto» Il questore: «Ma deve essere il Comune a chiedere lo sgombero» `

IL CASO PADOVA C’è chi parla di «atto vergognoso» e chi invoca senza tentennamenti «il pugno di ferro». Chi incalza l’amministrazione e chi auspica «pene esemplari». Il più diretto è l’assessore regionale Roberto Marcato: «Quella del Pedro è una dichiarazione di guerra alle istituzioni, ma le istituzioni non si piegheranno. Chiederò formalmente la sua chiusura». Cinque giorni dopo il pestaggio al bar Strasse di via Gritti, dai partiti di centrodestra arriva una nuova raffica di attacchi nei confronti del centro sociale. Gli uomini della Digos continuano a investigare per capire chi siano le cinque persone che la notte del 25 aprile hanno aggredito e picchiato un ex consigliere comunale della lista Bitonci, Nicolò Calore, e un militante di Casapound, Alberto Bortoluzzi, al grido di «Fascisti, fascisti!». La nota del centro sociale Pedro, che si è schierato dalla parte degli aggressori ricordando che «i partigiani non si sono mai posti il problema di usare la violenza per combattere il nazifascismo», ha suscitato un’ulteriore scia di attacchi e polemiche.

RICHIESTA FORMALE Il padovano Roberto Marcato, che nella giunta Zaia tiene la delega allo Sviluppo economico, non ci pensa nemmeno un minuto. Legge la nota del Pedro e sobbalza sulla sedia: «Farò riferimento al ministro Salvini per chiedere formalmente a questore e prefetto la chiusura del centro sociale. La nostra Costituzione non ammette la vio-

lenza. Non esiste che a Padova ci siano presidi di illegalità dove la violenza viene usata come strumento di interdizione politica. La loro è una dichiarazione di guerra alle istituzioni e il sindaco ha il dovere di intervenire immediatamente. Mi aspetto tolleranza zero».

universitari. Si va ad ondate: ci sono momenti in cui certi temi politici tornano di grande attualità. In questo caso contribuisce sicuramente anche la campagna elettorale. Di sicuro in una realtà come questa le antenne vanno sempre tenute ben dritte».

LE ISTITUZIONI

IL CLIMA POLITICO

Il Pedro ha sede in via Ticino all’Arcella, in un’area occupata di proprietà del Comune. «I comportamenti violenti vanno perseguiti in modo individuale spiega il questore Paolo Fassari -. Per quanto riguarda lo sgombero di un’area occupata, invece, l’input deve partire sempre dai proprietari dell’area. È successo così, per esempio, con l’ex mensa Marzolo di proprietà dell’università. Se da parte del proprietario ci arriverà una richiesta di tornare in possesso di quello spazio, ci attiveremo immediatamente. La situazione sarà valutato nel Comitato dell’ordine e della sicurezza pubblica in Prefettura». A quel tavolo siederà naturalmente anche il prefetto Renato Franceschelli, che segue la situazione con grande attenzione: «L’aggressione e la successiva presa di posizione del centro sociale si commentano da sole: la violenza non va mai eseguita e non va mai inneggiata, punto e basta. In questo caso la violenza mi è sembrata pure gratuita, perché la presunta “provocazione” è tutta da dimostrare». Il prefetto allarga poi il concetto: «Storicamente Padova è sempre stata una realtà vivace, per usare un eufemismo, da questo punto di vista. Questa vivacità è dovuta alla presenza dei centri sociali e di tanti ragazzi

Accanto a quella di Marcato si registrano molte altre nette prese di posizione. Ad andare giù duro è per esempio il consigliere regionale Fabrizio Boron (Lista Zaia Presidente): «I centri sociali a Padova hanno sempre dimostrato violenza politica, soprattutto nei confronti della Lega. Anche io in passato sono stato soggetto ad aggressioni, e i cittadini padovani sanno bene di che pasta sono fatti i personaggi dei centri sociali». L’attac-

co a Palazzo Moroni non finisce qui: «La cosa incredibile è che il clima politico che si è instaurato a Padova in questo periodo fa credere a questi personaggi di

aver campo libero. Vorrei sapere cosa pensano in Consiglio comunale a Padova gli esponenti delle aree politiche che provengono proprio dai centri sociali. Il sindaco Giordani ha già espresso il suo pensiero, ma ancora non sappiamo cosa ne pensi il vice Lorenzoni, che proprio da lì proviene». Sabato mattina il vicesindaco aveva usato parole di condanna all’episodio, «che non ha giustificazione e non può avere spazio in una città come Padova».

RAID PUNITIVO

IL PREFETTO: «LA PRESA DI POSIZIONE DEGLI ATTIVISTI E LE VIOLENZE SI COMMENTANO DA SOLE, TERREMO LE ANTENNE SEMPRE BEN DRITTE»

L’ASSESSORE DONAZZAN: «IL CLIMA DA ANNI DI PIOMBO NON GIOVA A NESSUNO, UN CREDO POLITICO NON GIUSTIFICA MAI LA VIOLENZA»

Attacco frontale anche da parte dell’assessore regionale all’Istruzione, Elena Donazzan: «Il fatto è gravissimo e inaccettabile. Un episodio simile con quanto mi è accaduto poche ore dopo a Bassano, quando un gruppo di persone ha tentato di ostacolare la mia uscita da un parcheggio sputando sulla mia auto». Alla cronaca si affianca la stilettata politica: «Questi due episodi sono frutto del clima di violenza promosso da quella si-

nistra che in nome dell’antifascismo si ostina a giustificare l’operato di chi predica odio e livore. Questo clima da anni di piombo non giova a nessuno: un credo politico non può giustificare azioni di violenza squadrista». Invoca il «pugno di ferro contro i nemici della libertà» anche il Movimento del Buonsenso, che con il suo presidente Alberto Casagrande parla di «gruppi di facinorosi che rappresentano un pericolo per l’ordine pubblico» e auspica «severe punizioni». La leghista Paola Ghidoni, candidata al Parlamento Europeo, ha organizzato per sabato alle 17.30 una “Passeggiata per la sicurezza” nelle piazza del centro. «Partecipiamo anche noi, siamo contro la violenza come voi» è stata la provocazione del Pedro. La controreplica non si è fatta attendere: «Noi con i picchiatori non sfiliamo». Si preannuncia, quindi, un’altra giornata ad alta tensione. Gabriele Pipia © RIPRODUZIONE RISERVATA

Tarzia: «Basta violenze, o in via Ticino si cambia» PALAZZO MORONI PADOVA L’aggressione ai danni

dell’ex consigliere leghista della giunta Bitonci Nicolò Calore e dell’esponente di Casapound Alberto Bortoluzzi agitano anche il consiglio comunale. E le opposizioni chiedono la chiusura del centro sociale Pedro. Ad aprire le ostilità ha provveduto il consigliere leghista Alain Luciani. «Quando, lo scorso autunno abbiamo ribadito più volte che in Municipio questi gruppi non dovevano metterci piede, il sindaco, spinto dal suo vice e dalla componente estremista seduta in consiglio comunale, ci hanno snobbati. Per l’ennesima volta, i fatti ci hanno dato ragione -

ha tuonato Luciani - Arrivati a questo punto, è del tutto evidente che questa giunta non mi rappresenta». «Con questa amministrazione, e in particolar modo con la presenza della sinistra estrema in consiglio comunale e in giunta, la violenza politica sembra tornata tristemente di moda a Padova – rincara la dose il capogruppo di Libero arbitrio, Matteo Cavatton - Dopo le violenze ai danni della polizia, i tafferugli continui e gli scontri di piazza che da due anni ciclicamente si ripetono, ora lo squadrismo rosso prende di mira anche i singoli privati». «Bisogna anche ricordare che negli episodi precedenti i rappresentanti politici dell’estrema sinistra non hanno mai

condannato queste aggressioni e, anzi, hanno difeso se non addirittura giustificato questi riprovevoli comportamenti – ha aggiunto - Ora che la misura è colma, chiediamo che i consiglieri comunali e gli assessori che si sentono di rappresentare questa falange rossa, si dissocino immediatamente o che si dimettano senza indugio». Un appello, quello

LEGA Alain Luciani

ARBITRIO Matteo Cavatton

LISTA GIORDANI APRE ALLO SGOMBERO, CAVATTON: «LA MISURA ADESSO É COLMA» LA RUFFINI: «I FASCISTI SEMINANO TEMPESTA»

COALIZIONE Daniela Ruffini

LISTA GIORDANI Luigi Tarzia

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di Cavatton, che sembra destinato a cadere nel vuoto. «Io sono sempre contro la violenza ha premesso la consigliera di Coalizione civica Daniela Ruffini- Detto questo, però, quella di giovedì notte non mi è sembrata un’aggressione, ma una semplice rissa. Chi, come i fascisti semina tempesta, non può pretendere di raccogliere il sole. Questa gente ormai si sente legittimata, anche a livello governativo, a fare e a dire tutto quello che gli viene in mente, capita però che a volte trovino chi non porge l’altra guancia. Io faccio mia la massima di Sandro Pertini: “A brigante, brigante e mezzo”». Di tutt’altro tenore, invece, le considerazioni del consigliere della lista Giordani Luigi

Tarzia: «Il Pedro deve farsene una ragione, da sempre Padova è una città antifascista, di conseguenza non abbiamo bisogno delle loro azioni violente per ribadirlo. Questi ragazzi devono fare una scelta. Se hanno intenzione di lavorare con azioni positive per la città, non c’è nessun problema. Se, diversamente, hanno intenzione di continuare a utilizzare uno spazio pubblico per organizzare agguati violenti, l’amministrazione potrebbe anche valutare la possibilità di utilizzare lo stabile di via Ticino per altri scopi». Insomma, anche se non lo dice esplicitamente, l’esponente della lista Giordani non esclude l’opzione sgombero. Alberto Rodighiero


IX

Mogliano

IL CONCERTO L’ex bassista dei Pooh si esibirà gratis per la gente della sua terra: «Ringrazio i sindaci e Lorenzoni per avermi voluto qui»

Martedì 30 Aprile 2019 www.gazzettino.it

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Union Pro e Polisportiva compleanni da vere star

La gaffe sul Sile di Longhin: «Io fraintesa»

Domani la festa per i 90 anni del calcio Red Canzian: «Che traguardo, orgoglioso»

Rispedisce le accuse al mittente la candidata pentastellata Roberta Longhin, finita nel mirino dei social per una “gaffe” commessa (o presunta) durante il dibattito pubblico su “Aria, Acqua e Terra” di venerdì. «Il Sile non scorre a Mogliano. Ma la candidata sindaco del Movimento 5 Stelle è convinta di sì. Imbarazzante», queste le parole al vetriolo del vicesindaco Daniele Ceschin, che le ha pubblicate sul suo profilo Social. Ma Longhin si difende, non ci sta replica: «Sono stata fraintesa, non ricordo le parole esatte, il mio era un esempio riferito ad una tipologia d’intervento che è possibile fare sul fiume Zero, dato che è un fiume di sorgente proprio come il Sile. Non ho mai detto che il Sile scorre a Mogliano».

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candidata 5Stelle: «Parlavo dello Zero e serve rispiego al Pd» MOGLIANO

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MOGLIANO Domani festa grande a Mogliano dove due associazioni sportive spegneranno le candeline. Il caso vuole che condividano gli impianti del complesso sportivo dedicato ad Arles Panisi, in via Ferretto. Il traguardo più ambizioso è della società calcistica UnionPro, che festeggia i 90 anni, mentre la Polisportiva è più “giovane” e ne compie 50. Compleanni importanti che meritano di essere festeggiati in compagnia di una star d’eccezione: Red Canzian, cantante e bassista, storico volto trevigiano dei Pooh.

LA STORIA Da una parte la storia di una delle più vecchie società calcistiche del territorio: iniziata nel 1928, con 40 anni di partecipazioni ai massimi campionati regionali e 12 volte nelle leghe nazionali di serie C e D. L’11 giugno del 2012 diventa UnionPro, grazie alla fusione tra Pro Mogliano e Union Preganziol. Fino allo scorso anno, quando i guai dell’allora presidente Marco Gaiba rischiarono di farla morire, ma a salvarla ci hanno pensato un gruppo di 6 genitori. «È stato un anno di grandi soddisfazioni anche dal punto di vista sportivo – spiega il presidente Enrico Lorenzoni –. Abbiamo ottenuto una comoda salvezza in Eccellenza e portato alla vittoria dei campionati gli Juniores e i Giovanissimi sperimentali. È bello festeggiare la “rinascita” e il 90° anniversario».

LA FESTA Domani, dalle 10 alle 22.30,

tanti eventi nell’impianto di via Ferretto: dalla presentazione delle squadre giovanili, a partire da chi ha vinto i campionati, poi sfide amichevoli, anche di calcio femminile, un match tra vecchie glorie di Pro Mogliano e Union Preganziol. Fino alla portata principale quando, verso le 20.30, sul palco salirà Red Canzian. La star dei Pooh è stata fortemente voluta dalla dirigenza Union Pro: il suo concerto sarà gratuito e con ingresso libero. Un’occasione per aprire le porte dello stadio a tutti i cittadini. «Siamo consapevoli del grande valore rappresentato da questo patrimonio nelle nostre comunità – commentano Carola Arena e Paolo Galeano, rispettivamente sindaci di Mogliano e Preganziol - e vogliamo sottolineare con forza e con i fatti la seria vicinanza delle istituzioni comunali all’immenso lavoro costruito nel tempo dai tantissimi volontari». «Suonare per festeggiare una realtà tanto duratura nel tempo mi inorgoglisce: il successo, quello che continua nel tempo, non è mai una casualità - ha detto Red Canzian - e poi, tornare nella mia terra, con questo concerto, pieno di grande musica, mi rende felice. Tra l’altro, per una pura casualità, sarà la vera partenza del tour estivo, questa di Mogliano, in quanto il concerto del 28, a Macerata, che doveva dare il via al nostro lungo giro estivo, è saltato causa pioggia, per cui si parte da… casa! Ringrazio i sindaci e l’amico Enrico Lorenzoni per aver fortemente voluto questo mio concerto e Alex De Benedictis che ne ha seguito tutti i passaggi organizzativi». Alessandro Vecchiato

L’UNIONE FA LA FORZA Da sinistra a destra Girardi (Polisportiva) il sindaco di Mogliano Arena e Lorenzoni (Unionpro)

I candidati della Lega MOGLIANO È stata presentata sabato la lista della Lega che sostiene Davide Bortolato sindaco. C’erano anche il segretario nazionale Gianantonio “Toni” Da Re e l’assessore regionale Roberto Marcato. A fare gli onori di casa il segretario locale Alberto Gherardi. Una lista composta sia da volti nuovi che da facce note, da giovani, professionisti e imprenditori. «Votando Davide, - ha detto Marcato - Mogliano sarà una voce in più per far arrivare ai nostri rappresentanti al Governo il ruggito del leone di San Marco. Per amplificare l’urlo del popolo veneto, che richiede l’autonomia a gran voce». Molto chiaro il segretario nazionale.

«Il motivo è semplice - ha aggiunto Da Re -: è giusto che Mogliano cambi pagina. Entrare nel Municipio della propria città comporta tante responsabilità, ma anche grandi soddisfazioni. Mogliano si merita un sindaco come te: la prima risposta ai cittadini è tua, e la risposta di un sindaco della Lega è diversa da un sindaco del Pd». Il sindaco di Treviso, Mario Conte, è arrivato giusto in tempo per un brindisi. La lista: Albanese Carlo, Barbon Barbara, Bertato Susanna, Bison Edoardo, Cerello Enrico, Cocito Martina, Eula Tiziana, Gherardi Marco, Micheletti Elena, Michielan Martino, Morè Francesca in Bortolato, Ramo Stefano, Rigon Giorgia, Rossi Ugo, Toniolo Alvise, Zanardo Roberto.

IL FATTO Lo scorso venerdì, il dibattito è stato seguito da gran parte del mondo politico, proveniente oltre che da Mogliano anche dai comuni vicini: tra la folla, oltre alla molteplice presenza dei candidati al consiglio comunale, erano presenti la candidata sindaco del centrosinistra di Casier, Simona Guardati, e il coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia, Sandro Taverna. Arrivato il turno della candidata Longhin, per discutere dell’acqua che scorre nel comune e come preservarla sarebbe accaduto il “fattaccio”. Proprio durante la sua risposta, sembra abbia commesso un errore. «Il mio era un semplice esempio puntualizza Longhin, tra l’altro dipendente dell’Autorità di Bacino – perché in quel momento si parlava del consorzio Dese-Sile. La tipologia

d’interventi che sono possibili anche su quello di Laguna, che comprende Mogliano: il Sile è un bacino idrico, come lo è quello della Laguna. Forse mi sono spiegata male, il mio era un semplice esempio, - dice ancora -. Mi sono resa conto che dalla platea non mi hanno capita».

IRONIA I commenti sul post pubblico nella bacheca social dell’assessore Ceschin non sono tardati ad arrivare, tra presunte “manine” che hanno spostato il fiume e votazioni nella piattaforma Rousseau. «Ma io “ricordo bene” quando il Sile passava per Mogliano – appare in uno dei commenti, scritto da Gaetano Mazzeo -. È che poi Di Maio, dopo una consultazione sulla piattaforma, l’ha fatto spostare nottetempo». Ancora più dissacrante il commento di Corrado Forlani: «Mogliano vuole annettere Quarto d’Altino e avere il suo sbocco sul Sile. La signora è avanti coi lavori». Ma la candidata grillina non vuole cedere a questo tipo di provocazioni. «Sinceramente, - conclude Longhin – questo tipo di provocazioni non m’interessano, sono una perdita di tempo, ma se il vicesindaco è felice di questo suo metodo operativo, faccia pure: nel caso volesse, sono disposta a rispiegargli le cose meno chiare». Al.Ve

GRILLINA La candidata sindaco Roberta Longhin

Vigilanza privata: altre 180 adesioni Noalese chiusa per la “Camminata” CASIER Dopo qualche difficoltà organizzativa, anche Casier e Carbonera sono state inserite nel progetto “Vigilanza Privata Estesa”, promosso dall’associazione Furti in Corso, presieduta da Cristian Demma. Sono oltre 180 le famiglie che hanno scelto di adottare tale servizio: un bacino che va sommato ai comuni “pionieri” di Silea, Roncade, e San Biagio, partiti all’inizio del 2019. In totale di 500 famiglie. «C’era bisogno di questo servizio – spiega Demma –. La cosa più bella? La gente ha capito meglio lo spirito: Vigilanza estesa si affianca alle forze dell’ordine ed è un bene per tutti. C’è più cooperazione, anche nella comunità». Le macchine della vigilanza pri-

vata hanno fatto i primi giri notturni. Molto estesa l’area di Casier che arriva fino al confine con Treviso. «Non è facile fare una stima del target di chi adotta questo servizio – precisa Demma, il fondatore di Furti in Corso –. C’è di tutto, perfino mogli di qualcuno interno alle forze dell’ordine. Casier ha una prevalenza di persone nella fascia 40-50 anni, mentre Carbonera sulla fascia 70-75». Il servizio ha un costo medio di 55 euro all’anno, ed è calcolato in base alle adesioni nel singolo comune: in questa fase dell’anno, con l’allungarsi delle giornate, prevede due passaggi notturni, mentre in autunno sarà effettuato anche un passaggio all’imbrunire. I numeri sono comunque destinati ad aumentare. «Ci sono sempre più interessati, complice

anche il passaparola – spiega Demma –. Sembra si stiano organizzando anche famiglie di zona San Giacomo, verso Mignagola. ll comune più “vigilato” rimane Roncade, con più di cento famiglie a cui si stanno sommando altre richieste». Ma ora, anche una fetta di “Treviso” adotterà il servizio: in zona San Lazzaro e San Liberale c’è molta richiesta, secondo Demma, ma anche a Villorba e in zona Paese-Postioma. «Il nostro dubbio – conclude – sono le statistiche: le segnalazioni sul gruppo Facebook sono diminuite del 50%, e sarebbe bello avere un confronto con la Prefettura per vedere se questo sistema effettivamente sta giovando. Per provare a capire se questo deterrente è positivo». (av)

ZERO BRANCO La camminata per promuovere l’attività motoria e l’aggregazione sociale ferma le auto. È quanto accadrà nella mattinata di domani Primo maggio. Dalle dalle 9 alle 12 la Provinciale Noalese, che collega i comuni di Zero Branco e Scorzè, sarà intercetta a mezzi a motore. Il provvedimento è stato adottato per la sicurezza dei concorrenti della nona edizione della “Camminata lungo il Drizzagno”. Una non competitiva che si snoda lungo i circa 7 chilometri della strada che unisce i comuni di Zero Branco, nel Trevigiano, e di Scorzé, nel Veneziano. La camminata, con il passere degli anni, è diventata un appuntamento fisso per quanti si impe-

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gnano per la promozione dello sport e per favorire l’aggregazione sociale tra i due comuni confinanti. Come nelle precedenti edizioni, che hanno richiamato centinaia di concorrenti, sono stati predisposti dalla Polizia Locale e dalla Protezione civile, percorsi alternativi per non causare disagi a quanti utilizzano la la Noalese per la gita fuori porta o per lavoro. Il programma. Alle

LO STOP DOMANI DALLE 9 ALLE 12 PER LA SICUREZZA DI CHI PARTECIPERÀ ALLA NON COMPETITIVA “LUNGO IL DRIZZAGNO”

9 i residenti di Zero Branco (da piazza Umberto Primo) si trasferiranno, con mezzi propri o con corriere messe a disposizione dal comitato organizzatore intercomunale, in piazza Aldo Moro a Scorzè da dove inizierà la cammitata lungo il Drizzagno. La non competitiva terminerà nel parco di villa Guidini a Zero Branco, dove verranno fatte le premiazioni e offerto il ristoro. La manifestazione sportiva sarà preceduta dalla corsa per atleti agonisti, che partiranno alle 10 dal centro di Scorzè, seguendo un percorso alternato fino a Zero Branco, che non avrà ripercussione sul traffico della Noalese. Poco dopo 12 di domani, il traffico sulla Regionale Noalese riprenderà regolarmente. N.D.


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IL GIORNALE DI VICENZA Martedì 30 Aprile 2019

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VENETO

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JESOLO.Sottoilponteconlabarca,schiacciata

Telefono 0444.396.311 | E-mail: veneto@ilgiornaledivicenza.it

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EMERGENZA. L’assessoreBottacin torna achiederelimiti nazionali

«Eccocomedimostreremo nessodicausalitàecolpa» Lasede dell’aziendachimica MItenia Trissino

«Abrevedalministrocon altreRegioniperlo smog ma spero di parlare di questo. Sviare da Miteni? No Alorocontinuiamo aimporre barrieraebonifica» Cristina Giacomuzzo

La lettera spedita a Parma, dove ha sede l’Aipo, cioè l’Agenzia interregionale per il fiume Po, è stata inviata ieri. A firmarla è stato l’assessore all’Ambiente regionale, Gianpaolo Bottacin, che ha posto altre volte il tema dei Pfas all’attenzione delle altre Regioni. LETTERAEVERTICE. Adesso la

relazione sulle super concentrazioni di C6O4 (Pfas di nuova generazione) nel Po viene formalizzata anche in quella sede. «Stiamo parlando di quasi sei chili di inquinante al giorno che scorre su quelle acque. Vuol dire che da qualche parte c’è chi sta sversando tantissimo», rincara Bot-

tacin. Di più. L’assessore annuncia che il tema urgente lo sottoporrà al Ministro giovedì a Roma. «Costa ha convocato la Conferenza del Bacino Padano per parlare di smog. Al tavolo siederanno Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e, appunto, Veneto. Poiché si tratta delle stesse Regioni che fanno parte dell’Aipo, e che quindi sono interessate ai Pfas nel fiume Po, porterò all’attenzione il problema nella speranza di far fronte comune». Il ministro aveva annunciato nelle scorse settimane un vertice tra governatore, Luca Zaia, e il ministro alla Salute, Giulia Grillo, per discutere dei limiti dei Pfas. «Non ci sono stati seguiti - precisa Bottacin -. Mi è stato detto, però, che a breve sarà attivato un tavolo.

MALTEMPO. I disagiper blackoutsulNevegal

Neve,quasi un metro sulleDolomitivenete Èallertavalanghe EperlegrandinatetecniciAvepa già in ricognizione per prime stime Sulle Dolomiti venete sono cadute nelle ultime ore oltre 80 centimetri di neve fresca. Lo conferma l’Arpav di Arabba (Belluno) : si tratta di precipitazioni nevose negli ultimi due giorni. Lo strato più alto riguarda il Passo Mauria (75 centimetri), Cortina (60), Pecol (57), il Nevegal (60) e l’Alpago (76). Con le ultime nevicate, lo strato bianco ha raggiunto un’altezza di 154 centimetri a Misurina, 176 a Cortina, 164 ad Arabba e 154 ad Alleghe. La forte nevicata ha creato disagi, soprattutto domenica, che si sono prolungati anche ieri. Solo nel tardo pomeriggio è stata riaperta la viabilità sul Nevegal dove tuttavia resta il problema della mancanza di corrente elettrica in alcune aree. L’allerta non sembra, tuttavia, essere finita. Ieri il Centro funzionale decentrato della Regione ha dichiarato lo stato di attenzione per rischio valanghe nelle aree delle Dolomiti e delle Prealpi Bellunesi (da riconfigurare a livello locale in fase operativa di preallarme o allarme in presenza di particolari e non prevedibili situazioni di emergenza).

NevesulleDolomiti venete

Sempre in tema di maltempo, ma per le maxi grandinate di domenica nella zona Pedemontana, ieri si sono attivati i tecnici di Avepa (Agenzia veneta per i pagamenti in agricoltura) per una prima verifica dei danni che le coltivazioni e il settore agricolo, soprattutto i vigneti, ma non solo, hanno subito. Nello stesso tempo, gli uffici regionali hanno istruito il decreto per la dichiarazione dello stato di emergenza che era stato firmato dal presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, immediatamente dopo le grandinate. • © RIPRODUZIONERISERVATA

Ma visto che c’è l’occasione spero di far presente l’emergenza che stiamo vivendo. Quei limiti servono subito perché è inutile che il Veneto li ponga quando la Regione accanto non lo fa».

GianpaoloBottacin, assessore

cin continua: «Non capisco poi l’ accanimento contro la Regione Veneto. Siamo stati gli unici ad attivarci dopo la notizia sui Pfas dal Cnr nel 2013. Eppure siamo tacciati di non fare o fare male». Peggio. L’assessore è stato accusato, durante una trasmissione, di aver nascosto della documentazione. Nei giorni scorsi in una lettera pubblicata su Il Giornale di Vicenza, poi, si chiedevano le sue dimissioni. «Essere accusato di aver nascosto dei documenti,

cioè di aver commesso reato, non è accettabile - dice -. La Giunta ha sporto querela. Sarà la magistratura a decidere se procedere o meno. Come amministratore era doverosa una difesa, altrimenti sarebbe stato ammettere di aver commesso quel reato. Per la cronaca, quel documento, la relazione della Commissione tecnica formata da un team di esperti, è stata approvata di venerdì. Quella stessa sera ho portato il documento a Zaia, a casa sua. E il martedì ero dal Procuratore di Vicenza a consegnarlo». Altro punto

CADONEGHE

ILPIÙVECCHIO

Dueanziani candidati alleelezioni senzasaperlo

AddioaIroso L’ultimomulo deglialpini Aveva40anni

ATTACCHI E RISPOSTE. Botta-

«Vedersi candidati come consiglieri comunali senza neppure saperlo». Succede anche questo nella corsa alle prossime amministrative del Veneto. L’episodio è avvenuto in un piccolo Comune del Padovano. «Nella lista “Civica di centro” di Cadoneghe che sostiene il sindaco uscente del centrosinistra Michele Schiavo (Pd) ci sarebbero due anziani che sono stati candidati al consiglio comunale a loro insaputa». È questa la denuncia che arriva da parte di Marco Schiesaro della Lega, candidato sindaco del centrodestra. «Renzo Venturato e Lucia Camporese, marito e moglie, sostengono di aver firmato per una lista a sostegno di Schiesaro, senza alcuna intenzione di candidarsi. Invece i loro nomi - afferma il candidato del Carroccio - sarebbero stati inseriti tra quelli di una delle liste che sostengono il suo sfidante». Ieri mattina Schiesaro ha denunciato l’accaduto ai carabinieri. «Si tratta di un fatto gravissimo - commenta il candidato di centrodestra - si è approfittato della fiducia di due persone anziane per perpetrare una vera e propria truffa ai loro danni. Ci aspettiamo che la lista “Civica di centro” venga esclusa dalla competizione elettorale». • © RIPRODUZIONERISERVATA

Ilmitico Iroso conZaia

È morto Iroso, l’ultimo mulo in forza alle truppe alpine. Aveva 40 anni, equivalenti a 120 per un uomo, che erano stati festeggiati a gennaio scorso dalle penne nere e dai proprietari, che lo avevano preso all’asta quando l’Esercito pensionò «i muli per passare ai mezzi cingolati». A dare la notizia della morte di Iroso è stato Francesco Introvigne, presidente della sezione Ana di Vittorio Veneto. Iroso, numero di matricola 212 scolpito sullo zoccolo e in forza alla disciolta Brigata Cadore, era ormai quasi cieco e acciaccato dal peso degli anni. Non nasconde il dispiacere il governatore, Luca Zaia: «Come tutti i veri alpini, anche il generale Iroso non è morto, è andato avanti, come si dice tra penne nere, per restare sempre nei nostri cuori». • © RIPRODUZIONERISERVATA

che Bottacin smonta riguarda l’attività della Regione. «La famosa relazione dei Noe? È stata realizzata grazie alla nostra collaborazione. Dicono che dieci anni fa già si sapeva? Il governatore ha avviato un’indagine interna. Per quel che mi riguarda a quel tempo facevo altro. Quando sono arrivato nel 2015 ho iniziato a lavorarci. E abbiamo fatto anche troppo: dei 43 ricorsi contro la Regione uno lo abbiamo perso perché abbiamo imposto limiti sui Pfas che non sono competenza regionale, ma nazionale». Di qui l’ appello: «Serve una legge nazionale. Il problema non è solo qui. E a quanti accusano la Regione di voler sviare l’attenzione da Miteni ricordo che, al di là di chi sia la proprietà - curatore o Ici, cosa che non ci spetta definire - continueremo a fare il nostro dovere: imporre che la barriera sia potenziata e operativa e che venga effettuata la bonifica». • © RIPRODUZIONERISERVATA

ContromossadellaRegionesul fallimentoMiteni.Il curatore avevachiesto al giudicedi escluderela Regionedai creditoriinmancanza diuna colpaaccerta,un nesso che collegassel’inquinamento da PfasinVenetoela Miteni. Ebbene,la Regioneorapunta proprioafornire queste risposte.Lo hannoannunciato ieridapalazzo Balbi.Spiegano dall’Avvocaturaregionale: «Stiamopredisponendo l’opposizioneal provvedimento concui la sezionefallimentare delTribunalehainparte esclusoper 4.825.000le richiestediriconoscimentonel passivodellaMitenidelle spesesostenutedalla Regione»per fronteggiare l’emergenzal’inquinamento da Pfas.«Le richiestedella Regionesarannodirettea contestareil diniego manifestatodal fallimento nel riconoscereil nesso di causalitàela colpa della societàfallitanel provocarelo statodiinquinamento, cheal momentononsono state accertatedanessun diverso Giudice.La Regione– prosegue lanota dapalazzoBalbiintendedimostrareche anche laMiteni.inanni recentiha concorso,con le precedenti proprietàdell’impianto, a

Lasede dellaRegione aVenezia crearel’inquinamento dell’area e dellafaldaidricasottostante, pur tenendoconto diognialtro possibilecontributo all'inquinamentoalle varie matrici ambientaliarrecatodaeventuali soggettidiversidalla società fallita».Non solo.«La Regione intendedimostrarela congruitàe lapertinenza dellesomme fin qui speseperla messa insicurezza dellafalda.Perquantoriguarda la pretesarisarcitoriariferitaal dannoambientale,inoltre concludel’Avvocatural’amministrazioneregionale punta adconfermarela propria legittimazioneadagiresia pergli episodidiinquinamento accertabiliprimadel 2006siaper ognispecificaipotesidi danno» perla qualeèstato necessarioun interventodirettoo indirettodella Regione. © RIPRODUZIONERISERVATA

AUTOSTRADE. Approvato ilbilanciodall’assemblea dei socia Trento

Autobrennero,utileda68,2 milioni Sul tavolo la bozza della concessione L’Autobrennero fa dividendi. E Verona ci guadagna. È stato confermato l’utile di due milioni per il Comune scaligero da impiegare per coprire spese per Polizia municipale, servizi sociali e cultura. Questo su un avanzo totale di 68,2 milioni. È quanto emerge dall’assemblea dei soci dell’autostrada che si è tenuta ieri a Trento presieduta da Luigi Olivieri, trentino, e con amministratore delegato l’altoatesino Walter Pardatscher. È stato poi confermato il piano di manutenzioni

che comprende la modifica delle strade di accesso e deflusso dal casello di Verona nord, collegando anche le zone dei parcheggi. E ancora. Il futuro Consiglio di amministrazione della società resterà di 14 membri, e non più di cinque secondo la nuova proposta nazionale. Commenta Federico Sboarina, sindaco di Verona, presente all’assemblea che ha approvato il bilancio di esercizio 2018. «La seduta è stata positiva per due aspetti. Il Trentino Alto Adige modificherà la propria leg-

É l’Enego.

ge regionale ed entro giugno verrà così ripristinato il Cda a 14 componenti invece dei 5 proposti: per i soci del Sud, da Verona a Modena, significa vincere la battaglia della rappresentanza dei territori. Poi abbiamo la nuova bozza sul rinnovo della concessione autostradale preparata dal ministro alle Infrastrutture, Danilo Toninelli. Ci è stata consegnata proprio a ridosso dell’assemblea. Serve tempo per valutarla. Sospendiamo il giudizio per ora». • E.G. © RIPRODUZIONERISERVATA

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PfaslungoilPo Lettera all’Agenzia chetutelailfiume

FALLIMENTOMITENI. Regioneall’attacco


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MARTEDÌ 30 APRILE 2019 IL MATTINO

PRIMO PIANO

La sanità del futuro

Morti improvvise la Regione declassa l’unità padovana d’eccellenza Avruscio (Anpo): «È un centro di riferimento internazionale che ha svelato il gene causa del decesso di neonati e atleti» Elena Livieri PADOVA. La Regione Veneto

declassa l’Unità operativa complessa di Patologia cardiovascolare dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. E non è un semplice impaccio burocratico. È un colpo alla storia della medicina padovana, del passato e del presente. Unità sorta all’inizio degli anni Novanta sulla spinta del trapianto di cuore eseguito per la prima volta in Italia dal professor Vincenzo Gallucci, e Unità a cui si deve la scoperta della causa di morte dei calciatori Piermario Morosini e Davide Astori (oltre che di tanti altri atleti noti e meno noti) - stroncati da una cardiomiopatia aritmogena - e, ancora, centro regionale per il riscontro diagnostico sulle morti improvvise dei neonati. Un’Unità che non ha uguali in Veneto e in Italia e che ha conquistato un posto d’onore sul piano internazionale tra i più prestigiosi centri di ricerca del settore. Giampiero Avruscio, direttore dell’Unità di Angiologia dell’Azienda, ha scritto una lettera- appello alla Regione in qualità di presidente del sindacato medico Anpo. L’APPELLO

Nella sua lettera Avruscio sottolinea come sia nell’interesse della storia medica di Padova - e quindi del Veneto non declassare l’Unità complessa di Patologia cardiovascolare: «Mi permetto que-

sto intervento» sottolinea Avruscio, «considerata l’importanza che l’Unità rappresenta e ha rappresentato. Voglio invitare a un ripensamento per il declassamento di una struttura che continua a portare in alto il nome di Padova e del Veneto a livello internazionale, come Centro di riferimento per le malattie rare cardio-toraco-vascolari, quale modello di diagnosi precoce e prevenzione delle malattie a rischio di morte improvvisa nel giovane e che si pone come capofila delle Linee guida della Società Europea sulla Patologia cardiovascolare». L’Unità semplice ha una differenza sostanziale rispetto all’Unità complessa. il direttore non viene scelto per concorso su scala nazionale, ma nominato dal direttore generale dell’Azienda. «Ne perde la meritocrazia» sottolinea Avruscio, «senza contare, in un lavoro dove le gratificazioni sono già esigue, si riduce anche il compenso. Un ulteriore motivo di demotivazione per i professionisti. Non mi sembra logico punire invece di sostenere una realtà così importante». CENTRO DI RIFERIMENTO

L’unità di Patologia cardiovascolare è cresciuta sotto la direzione del professor Gaetano Thiene e continua a crescere con la direzione della professoressa Cristina Basso, fondandosi sull’imprenscindibile unitarietà di ricerca, diagnosi e cura. Il rilievo internazionale dell’Unità è testimoniato dai ruoli ricoperti

il sostegno

L’Università e la Scuola di Medicina difendono il reparto all’avanguardia Il declassamento dell’Unità complessa di Patologia cardiovascolare dell’Azienda ospedaliera universitaria è stato uno dei punti sui quali si sono concentrati numerosi interventi “di peso” nel corso delle audizioni in commissione Sanità sulle schede ospedaliere. A sostegno dell’Unità diretta dalla professoressa Cristina Basso e dell’opportunità che non venga ridotta a Unità semplice dipartimentale si sono espressi il rettore dell’Università di Padova Rosario Rizzuto e il presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia padovana Mario Plebani. Lo stesso direttore generale dell’Azienda ospedaliera Luciano Flor ha condiviso le loro posizioni, argomentando di fronte ai consiglieri regionali a favore del mantenimento dell’Unità complessa. Del resto che proprio la Regione Veneto che negli anni ha fortemente investito, riconoscendo importanti finanziamenti all’Unità sia quando era diretta dal professor Gaetano Thiene, sia quando questi ha passato il testimone alla professoressa Basso, voglia ora penalizzare in qualche modo questa realtà, appare una scelta poco logica. E di cui si fatica a comprendere la ratio. Non fosse altro perché si tratta di un’eccellenza riconosciuta a livello mondiale.

commissione sanità

Oggi il voto finale sulle schede Taglio a posti letto e primari PADOVA. Aveva annunciato di voler chiudere la partita sulle schede ospedaliere entro aprile e oggi, che è il 30, il presidente Fabrizio Boron chiederà ai colleghi della commissione Sanità di approvare in via definitiva il documento. Tempi record, a dirla tutta. Non è mai successo che sia bastato un mese o poco più da quando le schede sono state approvate dalla

Giunta regionale perché concludessero il loro iter in commissione. Una tempistica che può voler dire efficienza, ma che qualcuno interpreta come strategia per restringere il campo del confronto. E quindi delle modifiche rispetto al diktat di Palazzo Balbi. Su Padova e provincia le nuove schede quinquennali determinano un taglio di oltre 400 posti letto e di 10

primariati rispetto alla situazione attuale. Dopo la grande mobilitazione che ha scatenato l’iniziale ipotesi di “cancellare” qualsiasi dotazione per l’ospedale Sant’Antonio che veniva ceduto in comodato d’uso gratuito all’Azienda ospedaliera universitaria, è stata introdotta una scheda transitoria che assicura al nosocomio 12 primariati. Ma resta confermato il suo passag-

Il funerale di Piermario Morosini: il suo caso è stato studiato dall’Unità di Patologia cardiovascolare

dal personale: Basso è presidente della Society for Cardiovascular pathology-Us&Canadian Academy of Pathology, Annalisa Angelini è past president dell’Association for European cardiovascular pathology, Fiorella Calabrese è chair del gruppo di Studio europeo di Pulmonary pathology e chair of Pathology del Ishlt Council (trapianto cuore-polmone). Nell’Unità si fa prevenzione rispetto alle morti improvvise degli atleti, con la diagnosi molecolare, che ha portato all’individuazione dei geni della cardiomiopatia aritmogena e alla loro applicazione come test diagnostico. —

gio dall’Usl 6 Euganea all’Azienda, con unica eccezione per i 32 posti letto di Psichiatria. Il passaggio, secondo le intenzioni condivise dalla Regione, avverrà gradualmente man mano che prenderà forma il nuovo Polo della Salute di Padova, nelle due sedi del Giustinianeo e di Padova Est. In provincia ha recuperato terreno ai supplementari l’ospedale di Camposampiero che la prima versione delle schede penalizzava su vari fronti. Mantiene la Psichiatria, la Chirurgia della mano, la Radiologia interventistica e la Medicina trasfusionale con attività di coordinamento per l’intera azienda, 20 primariati e 341 posti letto. Cittadella

il comitato

«Sant’Antonio, si apra un tavolo che coinvolga tutti gli interessati» «Il Comitato Sos Ospedale Sant’Antonio di Padova plaude all’iniziativa del sindaco Sergio Giordani e del vice sindaco Arturo Lorenzoni che nei giorni scorsi hanno inviato una lettera in Regione nella quale sottolineano l’unicità del sistema sanitario e socio-sanitario padovano con tutti i suoi attori - Usl, Azienda ospedaliera e Università, Iov - e il biso-

gno di far comunicare questi enti per dare risposta ai bisogni di salute dei cittadini»: lo sottolinea il coordinatore Diego Caroli auspicando che sia istituito quanto prima il “tavolo” di programmazione del futuro assetto sanitario cittadino, senza che si proceda alla votazione definitiva su Padova. Un tavolo a cui il comitato vorrebbe partecipare.

passa da 16 a 15 primariati e da 337 a 326 posti letto e salva Odontoiatria e Stomatologia. L’ospedale di Piove di Sacco conferma l’incremento di posti letto, da 186 a 214 ma anche il declassamento da ospedale spoke a presidio di base sotto l’ala dell’o-

to e primario) e mantiene Ostetricia e Ginecologia con punto nascite - ad oggi sospeso per carenza di personale - che dovrà però essere approvato dal Ministero visto che sta sotto i 500 parti l’anno. Guadagna rispetto all’assetto attuale i primariati di Urologia e Neurologia. Le schede prevedono per l’ospedale di Schiavonia 377 posti letto e 19 apicalità. I posti letto di Psichiatria salgono da 16 a 25. Era stata una precisa richiesta della Conferenza dei sindaci dell’Usl Euganea, in audizione in commissione Sanità nei giorni scorsi, a chiedere più posti letto per la Psichiatria. — E.L

Recuperano attività gli ospedali di Camposampiero e Piove di Sacco spedale di Schiavonia. Ha recuperato l’attività ambulatoriale di Oncologia, assicurata in collaborazione con lo Iov (ma perde repar-


Cronaca del Veneto.com 10 • 30 aprile 2019

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Quotidiano on-line di Belluno, Padova, Rovigo, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza

PFAS, PORRE LIMITI NAZIONALI

MARTEDÌ 30 APRILE 2019 - N. 2186 ANNO 09 - QUOTIDIANO ON-LINE E CARTACEO - Fondatore e Direttore responsabile: ACHILLE OTTAVIANI A u t . Tr i b . Vr n ° 4 1 3 5 6 d e l 2 0 / 0 1 / 1 9 9 7 - L e C r o n a c h e S r l - Vi a F r a t t i n i 1 2 / C - 3 7 1 2 1 Ve r o n a - C e n t r a l i n o 0 4 5 5 9 1 3 1 6 F a x 0 4 5 8 0 6 7 5 5 7 E - m a i l : r e d a z i o n e @ t v v e n e t o . c o m - S t a m p a i n p r o p r i o - w w w. c r o n a c a d e l v e n e t o . c o m / i t / n e t / o r g

CONTRIBUTO

PER PARRUCCHE A DONNE MALATE DI TUMORE CI SONO 200 MILA EURO

Si allarga, in Veneto, la platea di donne affette da alopecia che potranno accedere a un contributo della Regione per l’acquisto di una parrucca. Lo ha deciso la Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità, stanziando per questo una somma complessiva di 200 mila euro. “Tali contributi sono attivi già dal 2016”, fa notare l’assessore, “ma, facendo tesoro degli esiti del primo triennio di applicazione, abbiamo rivisto e allargato le modalità e i criteri di erogazione per rispondere di più e meglio alle esigenze manifestate dalle donne o rilevate dai distretti Sanitari. E’ una scelta di civiltà”, tiene a sottolineare l’assessore La domanda di contributo, fissato fino a un massimo di 300 euro, andrà presentata entro il 31 dicembre dell’anno dell’acquisto al Distretto Sociosanitario della propria Ullss di residenza. Al contributo possono accedere anche donne non in possesso dei requisiti a suo tempo individuati per il rilascio delle esenzioni per reddito. Questo, in considerazione del fatto che il tumore colpisce purtroppo anche donne in età sempre più giovane e ancora integrate nel contesto lavorativo.

OK

DOPO LA SCOPERTA DEL “C604” NEL PO

IL COMMISSARIO DELEGATO PORTERÀ I DATI DEI RILEVAMENTI NELLE ACQUE DEL GRANDE FIUME CHE CONFERMANO LA PRESENZA DI PFAS DI NUOVA GENERAZIONE A LIVELLI ANOMALI. L’AVVOCATURA SCRIVE ALLA SOCIETÀ CHE SUBENTRA A MITENI La Regione del Veneto porterà alla Procura della Repubblica i dati dei rilevamenti nelle acque del Po che confermano una presenza di PFAS di nuova generazione a livelli anomali. Lo ha precisato Nicola Dell’Acqua, commissario delegato per i primi interventi urgenti di Protezione civile in conseguenza alla contaminazione da PFAS nelle province di Vicenza, Verona e Padova: “In tema di PFAS, la Regione del Veneto sta cercando di spiegare a tutta Italia che se non saranno definiti dei limiti nazionali non si potrà limitare l’uso di queste sostanze e agire con le necessarie bonifiche dei siti già inquinati. Nel Po ci sono PFAS in quantità 100 volte superiori a quelle di Miteni mentre il C6O4 (PFAS di nuova generazione) in quantità quasi 2000 volte superiore. È nostro dovere far rilevare questa situazione e lo faremo la settimana prossima alla Procura, così come l’Arpav lo ha già fatto nel 2013 per le sostanze PFOA e PFOS”. “Sono dati che parlano chiaro – prosegue -. Come Veneto, con l’Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) alla Miteni siamo intervenuti bloccando l’attività riguardante il GenX e il C604. Ma con questo provvedimento regionale non possiamo fermare tutti

Margrethe Vestager

La commissaria Ue alla Concorrenza, dà un primo giudizio positivo al decreto del governo italiano sul rimborso degli investitori indotti con il raggiro da alcune banche.

Nicola Dell’Acqua gli sversamenti che raggiungono il Po. Soltanto ogni singola regione può intervenire sulle aziende che si trovano nel suo territorio. E questo conferma anche che non è vero che sarebbero bastati limiti posti dal Veneto per contenere l’inquinamento da queste sostanze; noi, infatti, avevamo fermato la produzione di queste sostanze ma nel Po continuano ad esserci quantità eccezionalmente superiori a quelle del sito Miteni”.“La Regione del Veneto è già stata chiara: è intervenuta immediatamente appena i risultati delle analisi sono stati noti e ha imposto i filtri a tutte le centrali di potabilizzazione che pescano dal Po. Dal Po, tuttavia,

pescano anche città non venete. Così, abbiamo segnalato anche alle altre regioni quello che abbiamo trovato e quello che stiamo facendo. È nostro preciso dovere, a questo punto, anche rivolgerci alla Procura della Repubblica perché nessuno minimizza quanto è accaduto sotto la Miteni ma non ci si può bendare gli occhi davanti a ulteriori tipi di inquinamento” Intanto con una lettera indirizzata anche alla Procura della Repubblica e al Prefetto di Vicenza, al Giudice delegato per il fallimento della Miteni spa, nonché alla Provincia di Vicenza, al Comune di Trissino e all’Arpav, il coordinatore dell’Avvocatura regionale, avvocato Ezio Zanon, ha invitato la proprietà dell’azienda subentrante alla Miteni spa - che sta acquisendo dal fallimento la gestione degli stabilimenti - a garantire “l’applicazione incondizionata” di tutte le misure di prevenzione contro ogni possibile ulteriore contaminazione della falda. Ma per Rifondazione Comunista il subentro del gruppo ICIG, a sua volta controllato dalla holding lussemburghese ICI SE (International Chemical Investors), “è inaccettabile” e attacca Lega e Regione.

Floriano Abrahanowicz

Espulso dai lefebvriani, oggi continua a celebrare le sue funzioni in una “cappella” ricavata all’interno di un magazzino a Paese: funzione in ricordo dei fascisti.

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REGIONE

MARTEDÌ 30 APRILE 2019 LA NUOVA

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La sfida delle regioni

Gli uffici della Motorizzazione civile in zona industriale a Padova

Motorizzazione civile Personale efficiente ma il centralismo penalizza il Veneto Il report di Confartigianato Imprese: qui un addetto svolge quasi il doppio delle revisioni rispetto alla media nazionale Nicola Brillo VENEZIA. Ogni dipendente ve-

neto della Motorizzazione civile svolge in media 423 revisioni l’anno (quasi il doppio della media nazionale a 273). nonostante gli uffici periferici da tanto tempo lavorino sotto organico, in una regione con 13.500 patenti attive. Un’indagine di Confartigianato Imprese Veneto conferma «l’inadeguatezza di un impianto centralizzato, non più adatto alle esigenze» e il

presidente Agostino Bonomo commenta: «Le province autonome di Trento e Bolzano, le regioni Friuli, Sicilia e Valle d’Aosta già autonome in questa materia, confermano che avvicinare la gestione all’utenza è la strada migliore da percorrere in una società che è competitiva se lo sono anche le sue infrastrutture. Anche questa materia dimostra come la chiave di volta sia il federalismo». COMPITI MOLTEPLICI

Gli Uffici Motorizzazione Ci-

vile hanno il compito di svolgere moltissime funzioni, per cittadini e imprese: dai collaudi, revisioni e immatricolazione delle nuove auto, al rilascio patenti, consulenze e pareri tecnici alle prefetture in materia di sospensione della patente. E poi ancora il Certificato di Abilitazione Professionale (CAP), la Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) e il certificato di formazione professionale ADR. E moltissimo altro. Tutto questo, in Veneto, viene garantito da 247 dipendenti distri-

il voto europeo del 26 maggio

Pd, Variati stuzzica la Moretti «Se sarò eletto, io non lascerò» Si accende il derby tra i candidati vicentini, l’ex sindaco polemizza con la rivale anche sul progetto emiliano di occultare i crocefissi nei riti funebri laici: «È ridicolo» PADOVA. «Alessandra Moretti ha preso una valangata di voti in Europa per poi lasciarla dopo sei mesi e provare a fare il presidente di Regione. Chiamiamolo spirito di servizio, ma io non l’avrei mai fatto». Il

Pd non cambia, nonostante le batoste elettorali. L’avversario è dentro. Ecco perché la campagna per le europee in Veneto si trasforma nel derby tra i due “secondi” di Carlo Calenda, Achille Variati e Alessandra Moretti. Così l’ex sindaco di Vicenza, di scena a Padova, ha stuzzicato la consigliera regionale, come ai tempi in cui gli faceva da vice: «Avete l’opportunità di votare e sostenere molti candidati», le sue

parole alla platea dem «ma io sono di una pasta diversa. Sono convinto che se qualcuno riceve fiducia dai cittadini per ricoprire un incarico, poi ha il dovere di onorarlo fino all’ultimo giorno. Veltroni all’epoca mi propose di candidarmi in Parlamento, ma io rifiutai perché non concepivo l’idea di mandare a casa la mia giunta e lasciare a metà il lavoro che stavamo svolgendo per la mia città».

buiti in 7 uffici provinciali raccolti in due Direzioni Territoriali: Venezia (Venezia Treviso e Belluno) e Verona (Verona Vicenza Rovigo e Padova). Per numerosità la nostra regione è al sesto posto (a pari merito con il Lazio) e rappresenta poco più del 7, 3% dei 3353 dipendenti Umc complessivi a livello nazionale. «Siamo alle soglie di una tempesta perfetta», prosegue il presidente Bonomo «da un lato i disservizi degli uffici territoriali in tante parti d’Italia, con il Veneto in prima linea, dovuti più da una cattiva distribuzione del personale che da una sua carenza, continuano a scaricarsi su imprese e cittadini, dall’altro si va incrementando la riduzione dei tecnici che vanno in pensione grazie alla legge su quota 100».

Il presidente Agostino Bonomo

LA RIFORMA IN ATTO

Bonomo: «Federalismo unica soluzione per assicurare migliori servizi agli utenti»

I NUMERI REGIONALI

Nel rapportare il personale ad alcune variabili, ritenute indicative del potenziale bacino di utenza, emerge che le due Direzioni Territoriali venete (Venezia e Verona) sono sopra la media nazionale (e quindi penalizzate) rispetto alla popolazione con più di 14 anni (rispettivamente 12esima e 10ma con un bacino di 16mila500 e 17mila900 over 14 anni per dipendente). Siamo in quarta posi-

I due erano già entrati in contrasto sul progetto del Comune di Pieve di Cento (Bologna) che prevede di nascondere temporaneamente il crocifisso durante le funzioni funebri a carattere laico. Moretti è favorevole, Variati contrario: «Non voglio entrare in questo dibattito per fare polemica», afferma «ma perché sento di dover ribadire na convinzione che ho netta e chiara. Nessuno, nemmeno nel campo del Pd, dovrebbe ignorare la storia. E la storia ci dice che l’identità cristiana è una delle più importanti radici della cultura e della società europee. Non è l’unica, senza dubbio, ma è tra le più fertili. Proprio perché credo nel valore di una società aperta e inclusiva, credo anche che il dialogo tra sen-

te di Verona), con 24 e 26 dipendenti rispettivamente, attrezzate rispetto ai bacini di utenza analizzati, non si può dire la stessa cosa per Padova, Treviso, Venezia, Vicenza, e Verona. «Il sottodimensionamento degli organici ha un contraltare positivo – proseguono gli artigiani – l’efficienza ed efficacia del personale. Se leggiamo i dati dell’operatività degli uffici emerge che entrambe le Direzioni venete sono oltre metà classifica (e quindi efficienti) per le immatricolazioni ed il numero di patenti rilasciate».

zione assoluta e ben oltre la media per numero di patenti attive (13. 530), terzi se consideriamo solo quelle C e speciali (956). Le due Direzioni sono in alta classifica e ben oltre la media rispetto alle imprese artigiane: 561 per ogni dipendente in quella di Verona (5° posizione) e 451 a Venezia (11°). Gli artigiani segnalano situazioni divergenti: se Belluno (che fa parte di Venezia) e Rovigo (che fa par-

Achille Variati candidato del Pd

«Ci auguriamo che la riforma della Motorizzazione in atto possa introdurre semplificazioni amministrative, un miglioramento dei servizi all’utenza e una più razionale ed efficace riorganizzazione degli uffici, ma», conclude Bonomo «allo stato attuale il passaggio di competenze dalle Province alle Motorizzazioni è un processo di cambiamento che sta generando tanti effetti negativi, sull’operatività degli uffici e sulla vita delle imprese stesse, poiché non è stato accompagnato da un reale trasferimento di personale competente agli UMC, che si sono ritrovati però con ulteriori e gravosi compiti». – BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

sibilità e culture diverse sia impossibile se non c’è consapevolezza sulla nostra identità. Lo dico anche ai miei colleghi di partito. Siamo seri, con gli eccessi, a volte ambigui, e più spesso ridicoli, del politicamente corretto, che costruiremo una società più civile e rispettosa. Sono proprio questi eccessi a regalare assist alle ideologie xenofobe e reazionarie che certa destra corteggia». Sul voto del 26 maggio: «Abbiamo bisogno di una rappresentanza seria, non per andare a fare i polentoni veneti che pretendono l’autonomia ma perché abbiamo bisogno di un riferimento per la nostra terra ed io ho speso una vita per l’amore del mio territorio». — Luca Preziusi


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