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2 Che cosa e come studierai quest’anno
4 Greci, Persiani, Macedoni
6 I Greci, il popolo della democrazia
8 La polis
9 La società
10 Atene
Il governo della polis
11 La cultura
L’educazione
12 Sparta
La società • Il governo della polis
13 L’educazione
14 La famiglia
15 Le case
16 Le attività economiche
17 Le colonie
18 La religione
20 La cultura
21 per imparare • Il teatro
22 Educazione civica La Democrazia
23 Le Olimpiadi
24 Parole per… CONOSCERE Milone e lo sport nell’antica Grecia
26 Organizzo le idee… con la MAPPA VISIVA
28 I Persiani
29 Le guerre tra Persiani e Greci
30 La guerra del Peloponneso
31 L’organizzazione dell’Impero persiano
32 La vita nell’Impero persiano
34 per imparare • L’arte a Persepoli
36 I Macedoni
38 Alessandro Magno
39 L’Ellenismo
40 Parole per… CONOSCERE Alessandro e Bucefalo
42 Organizzo le idee… con la MAPPA VISIVA
44 I Popoli italici
46 La penisola italica
47 I Popoli italici Veneti • Liguri
48 Camuni • Celti
49 Terramaricoli • Villanoviani
50 Umbri • Sanniti • Piceni • Altre popolazioni dell’Appennino
51 Popoli della Sicilia • Sardi
52 Gli Etruschi, il popolo innovatore
53 La città-stato
54 Educazione civica
La parità tra uomo e donna
55 Le attività
56 per imparare • L’arco di volta
57 La vita quotidiana
58 La religione
59 La necropoli
160 Organizzo le idee… con la MAPPA VISIVA
1 62 I Romani
64 Parole per… CONOSCERE La fondazione di Roma
1 66 Roma, la capitale del mondo
1 67 La storia di Roma
68 La Monarchia
69 I sette re
70 La Repubblica
71 L’organizzazione sociale
72 La famiglia
74 La vita quotidiana
76 Le abitazioni
78 L’arte e la cultura
79 La religione
80 L’espansione nella penisola
81 L’esercito
82 L’accampamento
83 I commerci
84 Le guerre puniche
86 Le lotte sociali
87 Le guerre civili
88 Il primo triumvirato
89 Giulio Cesare
1 90 Organizzo le idee … con la MAPPA VISIVA
92 L’Impero
93 Ottaviano Augusto
94 Il Cristianesimo
95 Gli imperatori romani
96 La vita quotidiana
97 Il foro
98 Le strade
99 I ponti e gli acquedotti
100 Le terme
101 I luoghi di svago
102 La crisi dell’Impero
103 I popoli germanici
104 Le divisioni dell’Impero
105 La fine dell’Impero
106 Organizzo le idee… con la MAPPA VISIVA
108 per imparare • L’arte a Pompei
109 Quaderno degli esercizi
Quest’anno vedrai come, con lo sviluppo della navigazione e il continuo migrare delle popolazioni, ebbero origine nuove civiltà.
Da esse derivano conoscenze, abitudini di vita e tipi di governo che sono ancora presenti nel mondo contemporaneo.
Da questo popolo nacque una nuova organizzazione dello Stato.
I Greci furono anche il popolo delle scienze, della cultura, del teatro.
Studierai:
• le poleis;
• la nascita della democrazia;
• la cultura greca.
I re persiani continuarono la grandezza degli Imperi mesopotamici.
Studierai:
• la formazione dell’Impero persiano;
• le guerre contro i Greci e i Macedoni.
I Macedoni
Alessandro Magno, grande condottiero, estese il suo dominio su un territorio vastissimo.
Studierai:
• i re macedoni;
• Alessandro Magno;
• la conquista dell’Impero persiano;
• l’ellenismo
Gli Italici
Tanti popoli, ognuno con la propria identità
Gli Etruschi
La prima grande civiltà della nostra penisola.
Studierai:
• la cultura etrusca;
• la tecnologia.
I Romani
La storia di una città e di un vastissimo Impero.
Studierai:
• i tre periodi della storia romana;
• i fatti storici;
• le abitudini di vita.
etodo studio M di
Studiare vuol dire trovare il modo per ricordare le informazioni principali di un argomento ed esporle.
Non è facile, ma noi ti aiuteremo suggerendoti un metodo
A colpo d‘occhio racchiude l’idea principale dell’argomento. Leggilo sempre.
Troverai i testi divisi in paragrafi
I PUNTI CHIAVE ti evidenziano l’idea principale di ciascun paragrafo.
Le PAROLE CHIAVE , invece, ti aiutano a orientarti “a colpo d’occhio” nel testo.
Per ricordare le INFORMAZIONI e imparare a ESPORRE troverai esercizi diversi che ti aiuteranno a costruire il tuo metodo di studio.
Potrai esercitare la tua INTELLIGENZA
OSSERVAZIONI DELLE FONTI
CARTE GEOGRAFICHE
LINEE DEL TEMPO
IMMAGINI DI QUADRI DI CIVILTÀ
Il Peloponneso, che si affaccia sul Mar Egeo, vide la nascita della civiltà degli Achei. In seguito, nella penisola greca ebbero origine e si svilupparono due grandi civiltà: quella dei Greci e quella dei Macedoni. Contemporaneamente, ad est del territorio dei popoli mesopotamici, nasceva e si sviluppava un’altra grande civiltà: quella dei Persiani
La civiltà greca
In Grecia nacque e si sviluppò una civiltà straordinaria che influenzò tutte le popolazioni con cui entrò in contatto. In Grecia sorsero le poleis, le città-stato in cui si affermò la prima forma di democrazia. Anche la letteratura, la filosofia e la raffinatezza nella scultura nacquero in Grecia.
Alessandro Magno, il più famoso dei re macedoni, partì dalla sua terra, la Macedonia, una piccola regione al nord della Grecia. Con il suo esercito, conquistò il territorio dei Greci e l’Impero persiano. Unificò le culture dei vari territori e diede impulso ad arti e scienze.
I Persiani occupavano le terre dell’attuale Iran. Popolo di guerrieri, fondarono il più vasto impero fino ad allora conosciuto, che si estendeva dal Mar Mediterraneo al fiume Indo.
A colpo d‘occhio
Nella penisola greca l’incontro tra diversi popoli diede origine alla civiltà Greca.
Durante l’Età del Bronzo sulle coste che si affacciavano sul Mar Egeo, grazie al clima mite, si stabilirono numerose popolazioni che si dedicarono alla pastorizia e alla coltivazione di viti e ulivi.
Il Mar Egeo, che era ricco di isole, permetteva di navigare avendo sempre dei punti di riferimento visibili.
Il legname per la costruzione delle imbarcazioni era ricavato dai numerosi boschi delle alture.
Per questo le popolazioni si dedicarono al commercio per mare.
Gli Achei (Micenei) furono la prima importante civiltà che si sviluppò nella penisola greca.
Gli Achei, popolo guerriero, col tempo furono indeboliti dalle lotte tra le diverse città e dalla lunga guerra contro la città di Troia. Non riuscirono così a contrastare l’avanzata dei Dori, che provenivano dal nord Europa.
I Dori erano cacciatori e pastori, ma anche abili guerrieri. Utilizzavano armi di ferro e conquistarono le terre degli Achei.
Le città achee caddero in rovina.
Diminuirono i commerci e fu abbandonata anche la scrittura.
Iniziò quella che viene chiamata l’età dei “secoli bui”, proprio perché si perse la luce della cultura che era appartenuta ai Cretesi e ai Micenei.
I Greci
I Dori e gli Achei impararono a convivere e formarono un solo popolo: i Greci (gli Elleni). Ellade è il nome che essi davano alle terre che noi oggi chiamiamo Grecia.
La Grecia fu la culla della civiltà anche per ché qui nacque un nuovo modo di intendere il governo della città-stato: la democrazia. I Greci vivevano in città-stato che mantennero sempre la loro indipendenza: le poleis. Non si formò mai un unico Stato. Le poleis erano diverse l’una dall’altra per tradizioni ma parlavano la stessa lingua, usavano la stessa scrittura, adoravano le stesse divinità. Le due più importanti poleis furono Atene e Sparta, che spesso entrarono in conflitto tra loro. Si unirono, però, quando dovettero combattere contro il potente Impero persiano che era sorto a Oriente.
Quando
La Grecia fu conquistata prima dai Macedoni e poi dai Romani, che riconobbero la grandezza della civiltà greca e a essa si ispirarono.
1200 Invasione dei Dori
431-404 Guerra del Peloponneso
338 I Macedoni conquistano la Grecia
146 I Romani conquistano la Grecia
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Il territorio 2. Gli Achei 3. I Dori 4. I Greci
RICAVO INFORMAZIONI
Segui lo schema e cerca le informazioni nel testo.
Il territorio Com’era e perché favorì gli insediamenti umani. Gli Achei Chi erano e da chi furono sconfitti.
I Dori Chi erano e che cosa accadde in seguito al loro arrivo.
I Greci Come ebbe origine questo popolo. Che cosa nacque in Grecia. Quando finì la civiltà greca.
ESPONGO
Esponi le tue conoscenze seguendo la traccia dello schema. trategia S
Lo SCHEMA può essere utile per riordinare le idee e per avere una traccia che guida nell’esposizione.
Acropoli
Nella Grecia antica la città-stato diventa la polis, un nuovo modello di governo e partecipazione alla vita pubblica.
Ogni polis sorgeva su un’altura, vicino a un fiume o alla costa, in un posto facilmente difendibile. Il territorio della polis comprendeva anche tutta la campagna circostante.
Il cuore della polis era l’agorà, la piazza principale dove i cittadini si radunavano e prendevano decisioni che interessavano tutta la comunità.
L’asty era la parte bassa della città, dove si trovavano le case della gente comune.
Qui c’era il ginnasio, il luogo in cui i giovani praticavano esercizi atletici. In seguito divenne anche un luogo dove si tenevano lezioni di varie discipline.
Nella parte più alta si trovava l’acropoli, il centro religioso dove sorgeva, tra gli altri, il tempio dedicato alla divinità protettrice della polis.
Sulle pendici dell’acropoli si trovava il teatro.
Nella chora, la parte esterna, c’erano i campi coltivati e i pascoli.
Per i Greci la polis non era solo la città e il territorio circostante, ma anche soprattutto l’insieme dei cittadini.
Nella polis era considerato cittadino solo chi apparteneva a una famiglia originaria del luogo, chi possedeva capi di bestiame o appezzamenti di terreno, chi svolgeva un’attività.
Tra i cittadini vi erano forti differenze: i più potenti erano gli aristòi, cioè i ricchi proprietari terrieri.
Vi era poi il resto della popolazione libera, i demòi, cioè contadini, artigiani e piccoli commercianti. Non tutti gli abitanti della città erano considerati cittadini: erano esclusi gli schiavi, le donne e i maschi che non possedevano né terre né armi.
L’aristocrazia
Nei primi tempi ogni polis era governata da un re, che perse pian piano la sua importanza e venne affiancato nel governo della città dalle famiglie più ricche.
Si trattava di un governo aristocratico, cioè del “governo dei migliori”, che consigliavano e proponevano le leggi al re.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. La struttura della polis
2. I cittadini delle poleis
3. Il governo aristocratico
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Quali erano le parti della città? Che funzione avevano?
• Chi era considerato cittadino nella polis?
• Chi erano gli aristòi e i demoi?
• Che cosa significa “governo aristocratico”?
ESPONGO
Spiega com’era strutturata la polis e la sua società.
Le IMMAGINI stimolano l’intelligenza visiva e favoriscono la memorizzazione delle informazioni. Aiutano anche a capire ciò che è scritto nel testo. Utilizzale per esporre.
Le persone che costituivano una minaccia per la democrazia venivano allontanate con l’ostracismo. L’ostrakon era il coccio di un vaso su cui gli Ateniesi scrivevano il nome della persona che ritenevano pericolosa per la democrazia.
Gli ostrakon venivano depositati e una volta all’anno contati. La persona che era stata indicata da almeno 6000 Ateniesi era allontanata non solo dalla città, ma da tutta la regione per almeno 10 anni.
Atene era una polis che fondava la sua economia sul commercio marittimo.
La forma di governo era la democrazia.
Atene sorgeva su un’altura vicino al mare. Il territorio circostante era una fertile pianura e i rilievi erano ricchi di foreste, che fornivano legname adatto alla costruzione di navi. Atene era una città ricca; divenne centro di commerci e di scambi di cultura e arte.
Ad Atene nacque la democrazia, governo “del popolo”. Tutti i cittadini maschi, liberi e di padre ateniese facevano parte dell’ecclesia.
L’ecclesia aveva il potere di fare le leggi e:
• sceglieva le persone che avevano il compito di farle rispettare, gli arconti;
• eleggeva i giudici, che dovevano stabilire torti e ragioni nelle discordie;
• eleggeva gli strateghi, che guidavano l’esercito in caso di guerra.
Per quanto fosse “democratica”, Atene escludeva dalla partecipazione alla vita politica le donne, gli schiavi e i meteci, cioè gli stranieri che risiedevano in città.
Ad Atene si dava molta importanza alla cultura e all’arte. I suoi governanti fecero costruire templi e teatri. Spesso chiamarono artisti famosi per produrre opere d’arte e abbellire la città.
L’istruzione, riservata ai bambini delle classi più ricche, per i maschi cominciava all’età di sei anni. Ricevevano le lezioni in una scuola pubblica o da un maestro privato, il pedagogo. Imparavano a scrivere su tavolette cosparse di cera in modo che potessero essere riutilizzate più volte.
I giovani si dedicavano allo studio della matematica, della geografia, dell’astronomia, della medicina. Grande importanza aveva l’arte oratoria, cioè l’arte di saper parlare in pubblico.
Le ragazze, generalmente, erano escluse dall’istruzione. Solo in qualche caso veniva loro insegnato a leggere e a scrivere, ma sempre in casa e senza frequentare le scuole come i loro coetanei maschi.
curiosità
Sulla collina dell’acropoli di Atene si possono ammirare resti di templi e santuari.
Il tempio più famoso è il Partenone, dedicato ad Atena, la dea protettrice della città.
In un altro tempio, sempre sull’acropoli, si possono ammirare le cariatidi, meravigliose statue femminili.
PUNTI CHIAVE
1. Atene: posizione e attività
2. Il governo
3. La cultura
4. L’educazione
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Qual era la posizione geografica di Atene?
• Chi governava la città?
• Quali erano i poteri dell’ecclesia?
• Come venivano educati i bambini e le bambine?
ESPONGO
Parla di Atene collegando le informazioni che hai sottolineato.
SOTTOLINEARE aiuta a evidenziare le informazioni principali. L’uso dei colori aiuta a differenziare le informazioni.
Le cariatidi nell’acropoli di Atene.
Iloti
curiosità ???
Oggi, “vivere in modo spartano” significa vivere senza eccessive comodità.
A Sparta, infatti, vi erano leggi severissime contro le comodità e la ricchezza eccessiva.
Sparta era una polis isolata, dedita soprattutto alla guerra. La forma di governo era l’oligarchia.
Sparta sorgeva in una pianura interna, lontana dal mare e racchiusa tra i monti. Per questo i suoi abitanti non si dedicarono mai ai commerci marittimi, ma all’agricoltura, all’artigianato e alla pastorizia. La posizione isolata non favorì gli scambi e i contatti con altri popoli.
A Sparta i cittadini erano divisi in tre grandi gruppi:
• gli spartiati, poche centinaia di persone, erano i discendenti degli antichi Dori.
Erano i più ricchi e possedevano la maggior parte delle terre. Si dedicavano alla guerra e alla politica;
• i perieci erano i cittadini liberi, artigiani e piccoli commercianti, che non potevano avere cariche politiche. Avevano però l’obbligo di andare in guerra agli ordini degli spartiati, per difendere la loro città;
• gli iloti vivevano in condizione di schiavitù e svolgevano i lavori pesanti nei campi.
La forma di governo di Sparta era l’oligarchia, cioè un “governo di pochi”.
Gli anziani si riunivano nella gherusia, l’assemblea che eleggeva due re e proponeva le leggi. L’apella, assemblea di tutti gli spartiati, approvava o respingeva le decisioni della gherusia. I re non avevano grandi poteri, ma guidavano l’esercito in caso di guerra.
Grande importanza avevano gli efori, gli ispettori che controllavano l’operato dei re e che tutelavano gli interessi del popolo.
A Sparta aveva grande importanza l’educazione, che era molto rigida.
Gli Spartani erano spesso in guerra per due motivi fondamentali: conquistare nuovi territori e difendersi dalle popolazioni nemiche. Per questo i giovani dovevano ricevere un’educazione che li facesse diventare perfetti cittadini e ottimi soldati.
L’educazione dei bambini
I bambini restavano con i genitori fino a sette anni, poi erano affidati a educatori pubblici. Vivevano tutti insieme, divisi in squadre, in edifici simili a quelli dei militari. Erano sottoposti a costanti esercizi fisici, a privazioni per imparare a sopportare la fame e la fatica in caso di guerra e si addestravano alle armi. Poi entravano nell’esercito, dove dovevano rimanere per dieci anni. Trascorso questo tempo, potevano sposarsi e acquisivano i diritti politici.
L’educazione delle bambine
Anche le bambine erano sottoposte a duri esercizi fisici. Spesso gareggiavano con i maschi nella corsa a piedi e a cavallo e addirittura nella lotta. Fin da piccole erano ben nutrite, a volte più dei maschi, perché dovevano crescere robuste. A loro era affidato il compito di fare tanti figli perché la città avesse molti soldati.
PUNTI CHIAVE
1. Sparta: posizione e attività
2. Il governo
3. L’educazione etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Chi erano gli spartiati, i perieci e gli iloti?
• Che cos’era la gherusia?
• Come venivano educati i bambini e le bambine?
ESPONGO
Lavora con una compagna o un compagno. Uno/a espone com’era il governo e la società a Sparta, l’altro/a com’era l’educazione.
LAVORARE IN COPPIA serve ad abituarsi a esporre a voce alta e ad acquisire maggiore sicurezza in sé stessi/e.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. La famiglia
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo le principali informazioni riferite:
• al ruolo degli uomini nella società e nella famiglia;
• al ruolo delle donne nelle famiglie povere;
• al ruolo delle donne nelle famiglie ricche;
• alla vita dei bambini e delle bambine.
ESPONGO
Immagina di essere un bambino o una bambina dell’antica Grecia. Dai informazioni sulla tua famiglia, organizzando ciò che hai appreso.
A colpo d‘occhio
Nella società e nelle famiglie greche, donne e uomini avevano ruoli molto diversi
Nella società e nelle famiglie dell’antica Grecia il ruolo più importante era riservato agli uomini che si occupavano degli affari e della politica o lavorano nei campi e nei pascoli.
Alle donne era affidata la cura dei bambini e della casa.
Le donne non ricevevano un’istruzione, non possedevano beni perché tutto era controllato dal padre o dal marito. I matrimoni erano combinati dalle famiglie.
Le donne delle famiglie meno abbienti aiutavano gli uomini nel lavoro agricolo o artigianale.
Nelle famiglie ricche, le donne organizzavano i lavori domestici svolti dagli schiavi e dalle schiave. La schiavitù in Grecia era considerata naturale. Gli schiavi e le schiave si acquistavano in una zona particolare del mercato. Erano uomini e donne catturati dai pirati oppure prigionieri di guerra.
I bambini e le bambine avevano semplici giocattoli: bambole di pezza o terracotta, cavallini di terracotta.
Nelle famiglie più povere i maschi seguivano il padre nel lavoro, mentre le bambine svolgevano le attività domestiche.
Nelle famiglie più ricche i maschi ricevevano un’istruzione o erano educati alla guerra.
Bassorilievo con donna, bambino e fanciulla.
A colpo d‘occhio
Le abitazioni degli antichi Greci erano abbastanza semplici.
Nelle polis le case non erano mai troppo sontuose. Quelle della gente comune erano assai modeste, spesso scavate nella roccia, o formate da un unico locale che a volte serviva anche come bottega.
Le famiglie più ricche, invece, avevano case grandi e comode.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le case delle famiglie meno abbienti
2. Le case delle famiglie più abbienti
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Utilizzando l’immagine, descrivi la casa di una ricca famiglia greca.
Gineceo: era la parte riservata alle donne.
Bagno: era dotato di una vasca di terracotta, riempita a mano dagli schiavi.
Androceo: era la parte riservata al padrone e ai suoi ospiti, posta al pianterreno.
Cortile centrale, circondato da un portico; aveva spesso un pozzo.
Sala dei banchetti: qui gli uomini ricevevano gli ospiti e discutevano di affari e politica.
PUNTI CHIAVE
1. Le attività
2. Le monete etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Completa a voce la sintesi e utilizzala per esporre in modo esauriente quali erano le attività dell’antica Grecia:
• Il territorio della Grecia era…
• Si coltivavano soprattutto…
• Si allevavano…
• Le attività principali erano…
• Lo sviluppo del commercio favorì l’uso delle…
Strategia
La SINTESI serve a collegare le informazioni principali, per ricordarle più facilmente.
Il particolare territorio della Grecia condizionò le attività economiche, ma favorì il commercio via mare.
Nonostante il terreno della Grecia non fosse particolarmente fertile, il clima mite consentiva di praticare l’agricoltura.
Si coltivava la vite dalla quale si otteneva il vino.
Dagli ulivi si otteneva l’olio usato per cucinare, ma anche per preparare medicamenti, unguenti di bellezza e come combustibile per le lampade.
Le coltivazioni di cereali, orzo per le zuppe e frumento per il pane, erano ridotte.
Nelle campagne si allevavano gli ovini e i maiali. I bovini era allevati soprattutto per essere utilizzati nel lavoro nei campi. Infatti per nutrire una mandria di bovini occorrevano vasti pascoli che la Grecia non aveva.
Coppa in ceramica che raffigura Dioniso in mare.
Due monete della città di Atene.
Lungo le coste si praticava la pesca.
Le attività principali erano l’artigianato e il commercio via mare.
Le navi trasportavano olio, vino, raffinati vasi, anfore e gioielli.
Con lo sviluppo del commercio il baratto si dimostrò un sistema di scambio complicato. I commercianti introdussero i primi tipi di monete , che erano barrette di ferro, un materiale considerato molto prezioso.
I Greci coniarono le prime monete. Per dare forme alle monete usavano i conii, cilindri lavorati con i quali incidevano sulle due parti della moneta l’immagine che caratterizzava la polis.
A colpo d‘occhio
La civiltà greca si espanse nel Mediterraneo. In Italia si svilupparono colonie tanto fiorenti da prendere il nome di Magna Grecia
Nelle poleis greche la popolazione era in continuo aumento. Molti contadini e mercanti emigrarono verso le sponde del Mar Mediterraneo e del Mar Nero per trovare nuove terre da coltivare e nuovi mercati per com-
merciare prodotti agricoli (vino, olio) e dell’artigianato.
PUNTI CHIAVE
1. Le colonie greche
2. La Magna Grecia etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Per spiegare perché i Greci fondarono le colonie, organizza le tue conoscenze seguendo questo schema:
• cause scarsità di terreni fertili • aumento della popolazione • ricerca di nuovi mercati per vendere i prodotti
• conseguenze creazione di nuove colonie • diffusione della cultura greca trategia
SLEGGI sempre ALMENO DUE
VOLTE il testo prima di passare alle indicazioni del metodo di studio.
Le poleis fornivano navi a chi decideva di stabilirsi su altre terre. Come i Fenici, chi raggiungeva nuovi approdi fondava una colonia. Quasi tutte le poleis greche avevano colonie. Anche se erano lontani, gli abitanti continuavano a sentirsi greci.
Le colonie erano indipendenti. Conservavano la lingua, la moneta, le abitudini e le divinità della polis d’origine. Queste nuove migrazioni ebbero conseguenze molto positive.
La più importante fu la diffusione della cultura greca.
Le colonie più prospere sorsero lungo le coste dell’Italia meridionale e vennero chiamate Magna Grecia, cioè “grande” Grecia.
Le più importanti poleis greche in Italia furono Siracusa, Agrigento, Catania, Messina, Reggio Calabria, Taranto e Napoli.
Quaderno operativo, p. 114
Anfora per olio.
PUNTI CHIAVE
1. Le divinità etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Per ogni divinità, spiega le sue caratteristiche.
Le PAROLE CHIAVE delle DIDASCALIE ti aiutano a collegare facilmente le informazioni alle immagini e quindi a ricordare meglio.
1 Artemide: la dea della caccia. 2 Apollo: il dio del Sole, proteggeva gli artisti.
I Greci erano politeisti. La religione rappresentava un elemento di unione tra le poleis.
I Greci erano politeisti: credevano in moltissime divinità, immortali e dotate di poteri eccezionali, alle quali attribuivano un aspetto umano. Secondo la tradizione gli dèi vivevano sul Monte Olimpo, il monte più alto della Grecia, e conducevano una vita simile a quella degli esseri umani: litigavano, facevano pace, si innamoravano, avevano figli.
3 Zeus: la divinità più importante. Era il padre degli dèi e degli esseri umani.
5 Ares: il dio della guerra 6 Poseidone: il dio del mare, invocato dai naviganti
7 Afrodite: la dea della bellezza e dell’amore. Era nata dalla schiuma del mare.
4 Era: la moglie di Zeus, proteggeva la famiglia e la maternità.
9 Ermes: il dio del commercio, proteggeva i viaggiatori
8 Atena: la dea della sapienza e della guerra, protettrice di Atene
I luoghi sacri
Ciascuna polis aveva la sua divinità protettrice, alla quale era dedicato il tempio più maestoso che sorgeva sull’acropoli. C’erano poi tanti templi dedicati alle altre divinità.
Nei luoghi sacri si svolgevano feste religiose. Erano numerose e consistevano in processioni per portare all’altare gli animali da sacrificare, in manifestazioni di danza, canto e giochi atletici.
Importanti erano anche i santuari, luoghi sacri dove si interrogavano gli oracoli e si consultavano gli indovini per avere le profezie per il futuro.
PUNTI CHIAVE
1. Il tempio
2. Il santuario etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Spiega come era fatto un tempio, aiutandoti con l’immagine e con i seguenti punti chiave: recinto sacro • peristilio • frontone • naos • altare
Il naos era la cella dove si trovava la statua della divinità a cui era dedicato il tempio. In questa zona potevano accedere solo i sacerdoti e le sacerdotesse.
Altare di pietra per il sacrificio
Il frontone, a forma triangolare, era riccamente decorato con diversi bassorilievi, mosaici e pitture. Al centro c’era la statua della divinità a cui era dedicato.
Il peristilio era il colonnato che circondava il tempio.
All’interno del recinto sacro si trovava il tempio. I fedeli potevano entrare nel recinto sacro per assistere alle cerimonie religiose.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. L’alfabeto
2. Filosofia e Storia
3. Le Scienze
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Esponi seguendo questo schema:
• caratteristiche dell’alfabeto greco;
• che cos’è la Filosofia e chi furono i principali filosofi;
• che cos’è la Storia;
• i progressi scientifici.
L’influenza della civiltà greca è evidente ancora oggi in molti aspetti della nostra cultura.
I Greci approfondirono tutti i campi del sapere, svilupparono gli studi della Storia, della Filosofia, dell’Astronomia, della Matematica e della Geometria.
L’alfabeto
I Greci adottarono il sistema di scrittura dei Fenici, ma introdussero i segni per indicare le vocali. Nacque l’alfabeto: la stessa parola alfabeto è formata dall’unione dei nomi delle lettere alfa e beta, che sono la prima e la seconda lettera dell’alfabeto greco.
Filosofia e Storia
I Greci Platone, uno dei più noti filosofi dell’antica Grecia.
I Greci “inventarono” la Filosofia e la Storia. filosofo significa “amico del sapere”. I filosofi si interrogavano sull’origine del mondo, su che cosa fosse il bene e che cosa il male.
I principali filosofi greci furono Socrate, Platone e
deriva da historein, che significa ricerca. , il primo storico, ricostruì il passato indagando sui fatti accaduti, per spiegarli e collegarli tra di loro.
Anticamente si credeva che la Terra fosse piatta. Eracapì che era rotonda e ne stabilì in modo abbastanza preciso le dimensioni. sostenne che la Luna non brillava di luce propria, ma rifletteva quella del Sole. per primo studiò in modo scientifico i sintomi delle malattie e il modo di curarle. Pitagora ed Euclide furono grandi matematici.
Nell’antica Grecia nacque ed ebbe grande importanza il teatro.
Il teatro serviva a divertire, ma anche a educare.
Gli spettacoli erano gratuiti e vi potevano assistere tutti i cittadini, a qualsiasi classe sociale appartenessero, anche gli schiavi, le donne e i bambini.
Le tragedie rappresentavano storie mitologiche e facevano riflettere sulla vita.
Le commedie avevano lo scopo di divertire: raccontavano storie della vita di tutti i giorni.
Ciascuna manifestazione era una specie di gara. Venivano rappresentate tre tragedie e una commedia. Dieci giudici, scelti tra i cittadini, premiavano con una corona d’edera l’autore del dramma migliore.
per imparare
Skené: lo sfondo.
Gli attori usavano maschere per amplificare la voce.
Proscenio: il palco, dove recitavano gli attori.
L’attore che interpretava un dio veniva calato dall’alto con una specie di gru.
Coro: gruppo di giovani che cantava e danzava.
Altare: serviva per il sacrificio di animali in onore degli dèi.
Koilon: la gradinata per spettatori.
La democrazia nacque ad Atene. Era una democrazia diretta, cioè tutti coloro che erano considerati cittadini si riunivano in assemblea e prendevano decisioni per il governo della città. Oggi le democrazie moderne sono indirette, perché gli Stati sono abitati da milioni di persone ed è impossibile riunire insieme in un unico luogo tutti i cittadini e tutte le cittadine per potere discutere le leggi.
I cittadini e le cittadine eleggono perciò i loro rappresentanti, a cui affidano il compito di rappresentarli e prendere le decisioni politiche.
Questi rappresentanti vengono eletti in libere elezioni
Esiste, però, anche una forma di democrazia diretta: il referendum.
Attraverso i referendum, in alcuni casi particolari, i cittadini e le cittadine votano per mantenere o per abolire una legge.
Ecco che cosa dice la nostra Costituzione
Articolo 1
L’Italia è una repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 48
Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età.
Il voto è personale, libero e segreto.
Le Olimpiadi, i giochi sacri che si svolgevano a Olimpia, erano dedicate a Giove. Alle Olimpiadi partecipavano tutte le poleis, anche quelle delle colonie.
I Greci si dedicavano molto allo sport. La parola “agon” da cui deriva “agonismo” indicava la necessità del confronto. Per i Greci le gare atletiche erano apprezzate dagli dèi e avevano un ruolo fondamentale nell’educazione dei giovani aristocratici.
Le più importanti erano le Olimpiadi: esse rappresentavano un momento di unione tra le poleis, tanto che si sospendevano anche le guerre per permettere agli atleti di parteciparvi.
I giochi olimpici si svolgevano ogni quattro anni nel santuario di Olimpia, dedicato a Zeus. Erano riservati ai Greci sia della madrepatria sia delle colonie. Erano esclusi gli stranieri, le donne e gli schiavi. Solo i membri delle classi più ricche partecipavano ai giochi.
Le Olimpiadi erano così importanti che i Greci cominciarono a contare gli anni della loro storia a partire dalla prima Olimpiade: 776 avanti Cristo.
Le gare principali erano le corse con i cavalli e a piedi, il pugilato e il pentathlon, gara di cinque prove che comprendeva il salto in lungo, la corsa, il lancio del disco e del giavellotto e la lotta. I giochi di Olimpia erano organizzati in estate e le gare duravano quattro o cinque giorni.
I vincitori delle gare olimpiche ricevevano una corona di alloro , simbolo del successo e della celebrità. Al loro ritorno in città venivano festeggiati con feste pubbliche. Per loro si creavano statue o si scrivevano inni e si componevano poesie. Spesso la polis da cui provenivano li ricompensava mantenendoli per tutta la vita.
Le moderne Olimpiadi, ideate da Pierre de Coubertin e iniziate alla fine del 1800, vogliono unire nel nome dello sport i cinque continenti, rappresentati dalla bandiera con i cinque cerchi. Oggi si disputano anche le Paralimpiadi, in cui gareggiano atleti e atlete con disabilità.
Bentornati e bentornate nella Biblioteca dal tetto trasparente! Anche quest’anno, la mitica maestra Margherita ci racconterà tante storie del passato, grazie alle quali potremo conoscere meglio il nostro presente.
Oggi, come nel passato, lo sport è un aspetto importante della nostra vita. Possiamo praticarlo, seguirlo e fare il tifo per la nostra squadra del cuore. La maestra Margherita è pronta a raccontarci di sport e sportivi nell’antichità.
Milone è stato il più grande atleta dell’antichità, con ben sette
Olimpiadi vinte. Era una vera leggenda dello sport del VI secolo a.C.
Si racconta che per allenarsi sollevasse tutti i giorni un vitello. E così, con costanza e buona volontà, Milone diventava di giorno in giorno sempre più forte e il vitello sempre più grande: alla fine… era in grado di sollevare un bue!
Come se non bastasse, si racconta che sia stato proprio lui a salvare la vita a Pitagora, il famoso filosofo e matematico.
Un giorno, infatti, mentre è in sua compagnia, si sente un forte terremoto. Milone, senza pensarci, si sostituisce a una colonna dell’edificio, così permette alla struttura di non crollare subito e a Pitagora di mettersi in salvo.
Ogni epoca ha i suoi eroi sportivi, anche per noi oggi è così. Ma per i Greci, che hanno inventato le Olimpiadi, lo sport era particolarmente importante, pur se riservato solo agli uomini. Prepararsi alle Olimpiadi era anche un allenamento alla vita, perché si dovevano rispettare regole e compagni, occorreva saper vincere e saper perdere.
Durante le Olimpiadi venivano sospese le guerre perché gli atleti potessero gareggiare. E oggi le Olimpiadi sono un simbolo di pace e fratellanza perché riuniscono atleti di ogni ceto, sesso, religione e credo politico.
Magari noi ci immaginiamo i filosofi greci chiusi nelle biblioteche a studiare. Ma non è così.
Il famoso filosofo Platone, per esempio, era molto bravo nello sport e si esercitava fin da ragazzo con il pancrazio, un misto di arti marziali fatto di lotta e pugilato.
Per gli antichi Greci era fondamentale l’armonia tra la salute del corpo e quella della mente: dovevano stare bene entrambi!
• Un famoso detto latino dice mens sana in corpore sano.
La mente è sana quando il corpo è sano e rispettato. Tu che cosa ne pensi? Riesci a bilanciare il tempo da dedicare al “corpo” e il tempo da dedicare alla “mente”?
Parlane in classe.
I Greci gareggiavano per vincere. Io preferisco l’idea, però, che si faccia sport per crescere e anche per perdere. Che non significa essere esclusi, significa armarsi di grinta per migliorare.
Inserisci le parole al posto giusto.
democrazia • Dori • vocali • secoli bui • oligarchia • agricoltura • Magna Grecia • meteci • spartiati • commercio marittimo • filosofia • teatro
Nella penisola greca, a causa delle condizioni geografiche favorevoli.
• I conquistano le città-stato dei Micenei.
• Inizia l’età dei “..............................................”
• Dori e popolazioni locali si fondono: nasce la civiltà greca.
• I Greci fondano colonie
Erano organizzati in città-stato autonome, le poleis.
Atene:
• Forma di governo:
• Classi sociali: uomini liberi, , schiavi.
Sparta: • Forma di governo:
• Classi sociali: .............................................., perieci, iloti.
Si dedicavano all’.............................................., alla pastorizia, alla pesca, all’artigianato, al ATTIVITà
Erano politeisti. Adoravano divinità con caratteristiche umane.
Il tempio sorgeva sull’acropoli.
• Introdussero l’uso delle nell’alfabeto.
• Studiarono , storia, matematica, astronomia, medicina.
• Erano abilissimi architetti, artisti, artigiani.
• Svilupparono il teatro con tragedie e commedie.
Peer teaching
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o con una compagna quello che hai imparato.
PUNTI CHIAVE
1. Il territorio
2. Le popolazioni etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• In quali territori risiedevano originariamente i Persiani?
• Quali erano le due popolazioni dell’antica Persia?
ESPONGO
Osserva le carte geostoriche ed esponi le tue conoscenze sui territori abitati dai Persiani.
L’Impero persiano nacque in Persia, l’attuale Iran, e si espanse fino al Mediterraneo e alla valle dell’Indo
Tra la pianura del Tigri e dell’Eufrate e quella dell’Indo si estende un vasto altopiano che un tempo era chiamato Pars e da cui deriva il nome Persia.
Sugli altopiani della Persia si stabilirono tribù di pastori e agricoltori.
Queste tribù, con il tempo, come i popoli mesopotamici, si spostarono verso territori che permettessero condizioni di vita migliori. Occuparono così tutta la Mesopotamia. In seguito ampliarono i loro territori verso l’India e giunsero fino all’Egitto e all’Asia Minore.
All’origine il territorio dell’antica Persia era diviso in due regni: quello dei Medi, una popolazione che occupava una regione a nord-est della Mesopotamia, e quello dei Persiani, che si erano stanziati al centro dell’altopiano.
L’Impero persiano
Ciro “il Grande” fu il re dei Persiani che conquistò il territorio dei Medi e costruì un grande impero.
I Persiani estesero il loro dominio fino alle coste orientali del Mar Egeo e tentarono più volte di sottomettere le città-stato greche per dominare i commerci sul Mar Mediterraneo.
A colpo d‘occhio
Le guerre persiane furono combattute dai Greci
contro Dario e Serse, due imperatori persiani che volevano conquistare la Grecia, e si risolsero con la vittoria delle poleis.
La prima guerra greco-persiana
Re Dario I, “re dei re”, il successore di Ciro il Grande, conquistò alcune colonie greche dell’Asia Minore. Queste chiesero alle città-stato greche di intervenire in loro aiuto.
Soltanto Atene e poche altre città si impegnarono nella guerra. Nella pianura di Maratona l’esercito ateniese riuscì a sconfiggere quello persiano.
La notizia della vittoria fu portata ad Atene da Filippide che percorse, correndo, i 40 km di distanza.
La seconda guerra greco-persiana
Dieci anni dopo, Serse, il successore di Dario, attaccò nuovamente la Grecia. Sparta e Atene, sempre rivali, si allearono per scongiurarlo.
Trecento soldati spartani, guidati da Leonida delle Termopili cercarono di fermare i soldati persiani, che erano in numero superiore. I Greci furono sconfitti. Atene fu incendiata dal nemico e gli abitanti si ri fugiarono sull’isola di Salamina. La guerra con tinuò per mare e le navi ateniesi ebbero la me glio.
Serse si ritirò e l’anno seguente gli Spartani lo sconfissero definitivamente mettendo fine al sogno dei “re dei re”.
PUNTI CHIAVE
1. Le guerre tra Greci e Persiani etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda. Poi esponi utilizzando le tue conoscenze.
• Perché le colonie greche dell’Asia Minore chiesero aiuto alle poleis in madrepatria?
• Chi diede loro aiuto? Come si risolse la guerra?
• Chi riprese la guerra contro le poleis?
• Che cosa fecero Sparta e Atene?
• Quale fu l’esito della guerra?
Usare le DOMANDE GUIDA aiuta a trovare l’idea principale di ogni
PUNTI CHIAVE
1. La guerra tra Sparta e Atene etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Rispondi a voce.
• Per quali motivi fu combattuta la guerra del Peloponneso?
• Come terminò?
• Quale conseguenza ebbe?
ESPONGO
Utilizza le risposte alle domande per ripetere ed esporre le tue conoscenze.
Particolare di un vaso con guerriero di Sparta. I soldati spartani si chiamavano opliti, per il loro scudo rotondo, l’oplon.
Le guerre tra Persiani e Greci aumentarono le rivalità tra Sparta e Atene. Le due poleis ripresero le sanguinose guerre tra di loro.
Dopo la vittoria sui Persiani, Atene e Sparta ripresero la lotta per la supremazia in tutta la Grecia.
Atene , dopo essere stata distrutta dai Persiani, rifiorì più gloriosa di prima. Furono costruiti nuovi templi e sorsero nuove importanti scuole; si rafforzò la democrazia.
Sparta, a sua volta, si considerava potente perché riteneva di avere un esercito imbattibile.
Le due poleis, che si erano alleate per sconfiggere il nemico comune, tornarono a combattere tra loro alleandosi ciascuna con città greche diverse per dominare la penisola.
Scoppiò una guerra che durò trent’anni e che vide Sparta vittoriosa. L’esercito spartano, abbattute le mura di Atene, impose il suo modello di governo: l’oligarchia.
Finì così la democrazia nel mondo greco.
La guerra del Peloponneso indebolì, come era accaduto in altre civiltà, le poleis greche. Quando dal nord giunse un nuovo popolo, quello dei Macedoni, esse non ebbero la forza di opporsi e furono sopraffatte.
Pericle, generale ateniese che diede un forte impulso allo sviluppo della città.
A colpo d‘occhio
La vastità del territorio dell’Impero determinò la necessità di un’efficiente organizzazione del potere.
L’Impero persiano si estendeva dal Mar Egeo fino all’India. Era un territorio molto vasto e il sovrano Dario I lo divise in venti satrapie, cioè in province. Scelse due capitali: Susa ed Ecbatana.
I satrapi governavano in nome del re. Una rete di spie chiamate “le orecchie del re” informava Dario riguardo a ciò che accadeva nelle sue terre. Per far giungere i suoi ordini in breve tempo in tutti gli angoli dell’impero, Dario fece costruire una fitta rete di strade. La Strada Reale era la più importante e misurava 2600 km: da Susa al Mar Egeo. Lungo il percorso sorgevano 111 stazioni di posta per il cambio dei cavalli. Gli imperatori persiani avevano un’autorità assoluta, ma non furono mai crudeli con le popolazioni sottomesse. Queste potevano conservare le abitudini e la lingua: l’importante era che pagassero i tributi.
PUNTI CHIAVE
1. Le satrapie
2. La Strada Reale etodo studio M di
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Completa a voce la sintesi e utilizzala per esporre.
• I Persiani conquistarono un vasto…
• Dario I lo divise in… con a capo…
• Le capitali erano…
• La Strada Reale era…
• I popoli sottomessi…
Leggere i RACCONTI di chi ha vissuto in un determinato periodo storico permette di immedesimarsi meglio in ciò che si sta studiando.
Lo storico greco Erodoto parla della Strada Reale. Ecco che cos’hanno inventato i Persiani. Dicono che quanti sono i giorni di viaggi dell’intero percorso, altrettanti cavalli e uomini sono stati distribuiti, un cavallo e un uomo per ogni giorno di distanza; non c’è neve, pioggia, caldo o buio che impedisca loro di percorrere nel tempo più breve il tratto fissato. Al termine della sua corsa il primo affida il mandato al secondo, il secondo al terzo, e così via.
e pietre preziose.
Le principali attività degli antichi Persiani erano l’agricoltura, la pastorizia e la lavorazione di pietre e metalli.
I commerci erano fiorenti perché la Persia si trovava lungo le vie percorse dalle carovane che provenivano dall’Oriente.
I commercianti, però, non erano Persiani, ma appartenevano a popolazioni straniere.
La religione persiana vietava di adottare astuzie. Siccome si riteneva che i commercianti non fossero sempre onesti, i Persiani preferivano astenersi da questa attività.
Questo gioiello, raffinato esempio di oreficeria persiana, rappresenta un astrolabio planisferico, antico strumento persiano per calcolare la posizione del Sole e delle
I Persiani avevano grande interesse per l’astronomia, che impararono dai Mesopotamici, per la medicina e per la matematica. Nell’architettura si ispirarono alle grandi opere degli Assiro-Babilonesi, ma arricchirono i loro palazzi di scalinate, portici, tori alati e bassorilievi che raccontavano imprese di re in lotta con i nemici o belve feroci.
I Persiani scrivevano su tavolette d’argilla e utilizzavano una nuova scrittura cuneiforme che rappresentava sia le vocali sia le consonanti.
La scrittura procedeva da destra a sinistra.
Il cilindro di Ciro è un blocco d’argilla con un’iscrizione in scrittura cuneiforme, in cui Ciro legittima la sua conquista della città di Babilonia.
È considerato il primo riconoscimento dei diritti umani. Su una parte del cilindro si legge infatti: “Il mio grande esercito marciò pacificamente in Babilonia… Ho rispettato Babilonia e tutti i suoi santuari”.
Inizialmente i Persiani adoravano le forze della natura, ma poi seguirono la dottrina predicata da Zaratustra (che i Greci chiamavano Zoroastro), un saggio che sosteneva l’esistenza di un solo dio sapiente che aveva creato tutto con il pensiero.
Il dio diede origine a due spiriti: quando uno di questi si ribellò, iniziò per gli esseri umani la lotta tra il Bene e il Male. Il dio più adorato era quello del Bene e della
Luce: Ahura Mazda; il più temuto era quello del Male e delle Tenebre: Ahriman. Chi seguiva il Bene sulla Terra sarebbe stato ricompensato dopo la morte; chi si comportava male sarebbe stato punito duramente. Per Zaratustra il fuoco era sacro come l’acqua perché entrambi simboleggiavano la purezza.
Nei templi, simili a ziqqurat, il fuoco veniva mantenuto sempre acceso.
PUNTI CHIAVE
1. Le attività
2. La cultura
3. La religione etodo studio M di
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Utilizzando le parole chiave del testo e le immagini, esponi gli aspetti principali della vita nell’Impero persiano.
per imparare
Persepoli
Lo spettacolare sito archeologico di Persepoli è Patrimonio UNESCO dal 1979.
Persepoli fu una delle cinque capitali dell’Impero persiano. Le altre furono Babilionia, Ecbatana, Pasargade e Susa. La città di Persepoli nacque per ospitare le delegazioni dei popoli stranieri e per questo furono costruiti palazzi particolarmente maestosi.
I capitelli, la parte superiore delle colonne, sono a forma di due animali, schiena contro schiena.
Il Palazzo dell’Apadana è uno dei più antichi e imponenti palazzi della città.
Fu fatto costruire da re Dario I e fu terminato dal figlio Serse.
All’interno, nella sala delle udienze, il re riceveva i visitatori e svolgeva grandi celebrazioni. Il palazzo fu costruito su una pedana di pietra perché doveva impressionare i visitatori con le sue settantadue colonne, alte quasi venti metri ciascuna. Ogni colonna terminava con sculture di tori a due teste, leoni, aquile.
Per accedere al palazzo si dovevano percorrere le due monumentali scale, riccamente decorate. I bassorilievi sulle scale rappresentavano le processioni dei rappresentanti delle 23 nazioni assoggettate dai Persiani, che portavano doni e tributi al re in segno di omaggio.
I palazzi di Persepoli furono in parte distrutti dall’incendio che sembra sia stato voluto da Alessandro Magno per vendicare quello appiccato ad Atene dai Persiani.
Costruisci il tuo bassorilievo
• Su un cartoncino di forma rettangolare, fai un semplice disegno.
• Ripassa i contorni con la colla vinilica.
• Lascia asciugare.
• Colora con la tempera poco diluita. Ecco pronto il tuo bassorilievo!
PUNTI CHIAVE
1. Le origini
2. Filippo II etodo studio M di
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Completa a voce la sintesi e utilizzala per esporre.
• I Macedoni discendevano da…
• Il primo importante re fu… che…
• Filippo II sconfisse le poleis greche, ma….
I Macedoni erano una popolazione che si era stabilita sui monti a nord del Peloponneso. Erano guerrieri. Conquistarono la Grecia e il territorio dei Persiani e fondarono un vasto Impero.
I Macedoni appartenevano alle tribù dei Dori e presero il nome dalla terra in cui si insediarono, la Macedonia, una regione montuosa a nord della Grecia.
I Macedoni erano un popolo molto unito, guidato da un re che governava con il sostegno dei nobili guerrieri. La città in cui risiedeva il re era Pella.
Filippo II, il macedone
Il primo importante re macedone fu Filippo II. Da piccolo era stato educato in Grecia. Qui aveva conosciuto una grande cultura, ma anche la debolezza delle poleis, che erano in continua guerra tra loro.
Salito al trono, con il suo potente esercito, affrontò i Greci e li vinse. Filippo, però, era un sincero ammiratore della civiltà greca e non infierì contro i vinti.
Per scongiurare altre guerre, Filippo propose alle poleis un patto. Avrebbe lasciato alle città greche la loro indipendenza; esse in cambio gli avrebbero riconosciuto il titolo di re. Non sarebbero state sottomesse, ma alleate. L’intento del re macedone era quello di unire tutta la Grecia per muovere guerra contro l’Impero persiano.
II
Non portò a termine il suo progetto perché venne ucciso prima di cominciare la guerra contro i Persiani.
Ci riuscì suo figlio Alessandro.
Le attività
I Macedoni erano agricoltori e allevatori di ovini e di cavalli.
Si dedicavano anche all’artigianato e al commercio.
Ma l’attività più fruttuosa era la guerra. Infatti, grazie alle loro conquiste ebbero a disposizione terreni fertili da coltivare e nuovi mercati per i commerci.
L’esercito
La forza dell’esercito macedone era rappresentata dai soldati e dalla cavalleria. Filippo II diede al suo esercito una particolare formazione: la falange macedone. La falange era un modello di schieramento dei soldati già adottato dagli Spartani; Filippo la organizzò meglio e la rese praticamente imbattibile.
Le lance, chiamate sarisse, era lunghe 5-7 metri. Le prime file, con le lance abbassate, formavano un muro impenetrabile di punte.
Suonatori di corno o tromba scandivano la marcia.
La cavalleria, di cui facevano parte i nobili guerrieri, completava la formazione.
PUNTI CHIAVE
1. Le attività economiche
2. L’esercito e la falange macedone etodo studio M di
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Osservando le parole chiave, le immagini e le didascalie, esponi ciò che hai appreso.
Un particolare tipo di testo sono le DIDASCALIE, che contengono informazioni. Essendo associate alle immagini, stimolano la tua INTELLIGENZA VISIVA.
Le file del centro e della retroguardia tenevano le sarisse alzate e oblique. Le abbassavano per colpire i nemici che avessero evitato le lance delle prime file.
Ciascun soldato portava un elmo, una corazza e impugnava lo scudo con la mano sinistra per proteggere dagli attacchi laterali sia il suo corpo sia la metà scoperta del vicino.
Ai fianchi il gruppo era protetto da altri soldati con armi più corte pronti per il combattimento corpo a corpo.
PUNTI CHIAVE
1. Le guerre di Alessandro Magno
2. Le satrapie etodo studio M di
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Completa a voce la sintesi e utilizzala per esporre.
• Alessandro Magno era il figlio di…
• Sconfisse la polis di…
• Entrò in guerra contro…
• Divise il suo Impero in…
Rilievo in bronzo che raffigura Alessandro Magno.
curiosità ???
Alessandro, il più famoso re macedone, guadagnò il nome di Magno, cioè Grande, per l’eccezionalità delle imprese compiute.
Quando morì Filippo II, suo figlio Alessandro ereditò il regno a soli vent’anni. Il padre lo aveva fatto addestrare e lo aveva affidato al grande filosofo greco Aristotele perché ne facesse un uomo saggio e colto.
Con la morte di Filippo alcune città greche tentarono di ribellarsi ai Macedoni.
Alessandro organizzò una spedizione contro Tebe. Ne uscì vincitore e fece radere al suolo la città. Ora poteva dedicarsi alla realizzazione del progetto di suo padre: conquistare l’Impero dei Persiani. Alessandro conquistò l’Egitto, i territori dell’Impero persiano e giunse fino all’Indo. Avrebbe voluto continuare, ma si ammalò di malaria e morì a soli 33 anni. Il suo valore in battaglia e le grandi imprese compiute gli valsero il nome di Magno, cioè il grande.
Alessandro diede il nome di Alessandria a molte città, circa 70, in parte fondate da lui, in parte rinominate.
L’organizzazione dell’impero
Alessandro tenne uniti i popoli rispettando e fondendo le diverse culture. Mantenne la divisione in satrapie, ma diede il comando a governatori greci e macedoni.
Alle popolazioni locali, che conoscevano il territorio e le abitudini della popolazione, riservò però la funzione di amministratori e istituì un’ unica moneta che portava la sua effigie.
A colpo d‘occhio
Con Alessandro, la civiltà greca e quella persiana entrarono in contatto, si fusero e diedero vita alla civiltà ellenistica. Alessandro desiderava che nei territori da lui governati si desse vita a una cultura universale che acquisisse tutti gli aspetti positivi delle diverse culture. Uno degli strumenti più efficaci per unificare i popoli è la lingua: per questo Alessandro stabilì che nelle scuole si parlasse e studiasse il greco. Le conoscenze progredirono soprattutto in campo scientifico. Il matematico Euclide fissò nuove regole in geometria; il geografo Eratostene riuscì a calcolare quasi perfettamente la circonferenza della Terra. Il fisico Archimede fece studi sul galleggiamento dei corpi. L’astronomo Aristarco affermò che il Sole è fisso nel cielo ed è la Terra a ruotare intorno a esso.
Regni ellenistici
Alessandro non aveva un erede e, quando morì, i generali dell’esercito cominciarono a lottare tra loro per la successione. Il vasto impero venne diviso in quattro regni, detti ellenistici: il regno di Macedonia, il regno di Siria e Persia, il regno d’Egitto, il regno di Pergamo. I regni ellenistici furono poi conquistati dai Romani.
PUNTI CHIAVE
1. La cultura universale 2. I regni ellenistici etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda. Poi esponi utilizzando le tue conoscenze.
• Che cosa utilizzò Alessandro per unificare le culture?
• Quali furono e di che cosa si occuparono gli studiosi dell’età di Alessandro?
• Come venne diviso l’Impero di Alessandro?
Dove
Alessandro Magno favorì gli scambi tra culture di popoli diversi. Era convinto che ciò arricchisse il sapere di ciascun popolo e di conseguenza ne migliorasse la vita. Secondo te, questo insegnamento è ancora valido oggi? Tu impari da compagni e compagne di culture diverse? Insegni a loro qualcosa?
Che Alessandro fosse destinato a diventare Magno, cioè Grande, lo si era capito dal suo temperamento sin da quando era bambino. La maestra Margherita oggi ci racconta di quando Alessandro incontra per la prima volta, insieme a suo padre Filippo, il cavallo Bucefalo.
Un giorno un venditore di cavalli porta al cospetto del re Filippo di Macedonia l’animale più bello che possiede, per venderglielo a un prezzo molto caro: un cavallo molto alto e dal manto nero. In più, questo animale ha anche una particolarità: è selvaggio e indomabile.
Il re Filippo a malincuore ordina di portare via il cavallo: non può acquistare un animale che nessuno potrà cavalcare. Alessandro, a quel tempo poco più che bambino, chiede al padre di poter provare lui a montare a cavallo: – Come si può perdere un animale così meraviglioso solo perché non siete capaci di domarlo? – chiede Alessandro.
Filippo si irrita per la temerarietà e la mancanza di rispetto di suo figlio: uomini più grandi e più esperti di lui non sono riusciti a placare l’animale, come pensa di poterlo fare un ragazzino?
Alessandro promette di pagare lui il cavallo, se non riuscirà a domarlo.
Tra le risate e lo stupore generale, Alessandro si avvicina al cavallo.
Aveva osservato che l’animale si agitava quando vedeva l’ombra proiettata davanti a lui, perché aveva paura. Allora il giovane si avvicina al destriero, lo prende per le briglie e lo rivolge verso il Sole, così da avere l’ombra alle spalle. A quel punto, Alessandro monta a cavallo e i due iniziano a correre davanti allo sguardo sbigottito di tutti.
Si racconta che Filippo, commosso e pieno d’orgoglio, abbia detto al figlio: – Alessandro, trova un altro regno alla tua altezza, la Macedonia è troppo piccola per te. Alessandro chiamò il cavallo Bucefalo, che in greco significa “testa di bue”. I due furono inseparabili al punto che, alla morte di Bucefalo, Alessandro fondò la città di Bucefala, per fare in modo che tutti ricordassero il suo inseparabile compagno di battaglie.
• Alessandro, da attento osservatore, aveva capito che cosa rendeva Bucefalo così irrequieto e lo ha aiutato. Secondo te, che tipo di comportamento ha messo in atto?
Parlane in classe.
Alessandro ha dimostrato fiducia e determinazione. Quando vi capita di trovarvi in situazioni dove dovete tirar fuori il vostro carattere, fateci caso. Potrebbe essere il vostro “momento Bucefalo”!
Inserisci le parole al posto giusto.
Ciro il Grande • imperatore • satrapie • Macedoni • Zaratustra
Occuparono un territorio vastissimo, fino all’Indo, in Egitto e in Asia Minore.
FATTI
• .............................................. unifica le popolazioni dei Medi e dei Persiani.
• Guerre con i Greci.
• Vengono sconfitti dai
• Il capo era l’
• L’Impero era diviso in
• Si dedicavano all’agricoltura, alla pastorizia, all’artigianato, al commercio.
• Si occuparono di tutte le discipline e le scienze.
Seguivano la dottrina di RELIGIONE
Inserisci le parole al posto giusto.
imperatore • Alessandro Magno • ellenistici • Filippo II
DOVE
Dalla Macedonia, a nord della Grecia, conquistarono un territorio vasto come quello dei Persiani.
• fu il primo re.
• sconfisse i Persiani.
• Il capo era l’
• L’Impero era diviso in satrapie.
• L’Impero viene suddiviso in 4 regni
attività e conoscenze
• Allevavano cavalli. Erano artigiani e commercianti, ma soprattutto guerrieri.
• Diffusero la cultura greca.
• Svilupparono tutte le Scienze.
Peer teaching
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o con una compagna quello che hai imparato.
Mentre in Grecia fiorivano le poleis, l’Italia era abitata da molti popoli che avevano usanze, conoscenze e cultura differenti. Ogni popolazione aveva scarsi contatti con le popolazioni vicine. Tra i differenti Popoli italici, gli Etruschi ebbero un ruolo particolarmente rilevante.
I Popoli italici
Le tribù provenienti dal nord e quelle provenienti dal mare che si stabilirono nella penisola italica si unirono a quelle locali. Diedero origine così a nuove popolazioni, ciascuna con la sua lingua e la sua cultura
Molte regioni italiane devono il proprio nome ai primi popoli che le abitarono.
Ciò indica che furono molte le popolazioni che giunsero e si stanziarono nella nostra penisola.
Gli Etruschi
Gli Etruschi diedero vita alla prima grande civiltà dell’Italia e contribuirono alla nascita della civiltà romana.
Alcuni studi sostengono che gli Etruschi giunsero nella penisola italica via mare, altri che siano i discendenti dei Villanoviani. Furono un popolo molto avanzato tecnologicamente.
PUNTI CHIAVE
1. Le prime tribù
2. Le attività etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Scrivi su un foglio, in ordine, le parole chiave e utilizzale come traccia per esporre.
trategia S
Scrivere le PAROLE CHIAVE
nell’ordine in cui le incontri nel testo ti aiuta a focalizzare l’attenzione e a organizzare ciò che hai studiato.
ove
La conformazione geografica particolare, data dalla presenza di catene montuose a nord e lungo la penisola italica, e le scarse pianure, influenzarono lo sviluppo degli insediamenti.
I primi insediamenti
Tra il V e il II millennio a.C., la penisola italica era abitata da tribù che vivevano ancora come quelle dell’epoca neolitica e soprattutto avevano scarsissimi contatti tra di loro.
Le popolazioni che giunsero nella nostra penisola nel Paleolitico si stabilirono sulle alture perché il territorio era prevalentemente montuoso, le pianure scarse, le coste paludose.
Le tribù italiche si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia.
Anche la scoperta della lavorazione dei metalli avvenne molto più tardi rispetto a quanto accadde in Mesopotamia e in Egitto, e si limitava al rame e al bronzo.
Le popolazioni che abitavano la penisola avevano abitudini e tradizioni proprie e nessuna diede vita a un unico Stato.
Il nome Italia deriva da “Italòi”, nome che i Greci diedero ai Vituli, che abitavano sull’estremità meridionale della Calabria, il luogo dove i coloni approdarono.
Artefatto nuragico.
Le tribù che occuparono l’attuale Veneto giunsero dall’Asia Minore.
I Veneti fondarono sulla sommità delle alture i castellieri, villaggi indipendenti costruiti per dominare i valichi e le vallate. Allevavano cavalli e commerciavano l’ambra, che compravano dalle popolazioni del nord.
L’ambra, una resina fossile, era ricercatissima per fabbricare amuleti, perché si riteneva avesse poteri magici. Vicino ai villaggi sorgevano le necropoli (i cimiteri dell’antichità), dove venivano sotterrati i vasi che contenevano le ceneri dei morti.
Nelle grotte dei Balzi Rossi, in quelle di Toirano e delle Arene Candide, in Liguria, sono state trovate tracce che testimoniano la presenza dell’essere umano sin dall’epoca preistorica.
Quando dal nord Europa giunsero alcune tribù, si unirono a quelle locali dando origine alla popolazione dei Liguri
I gruppi che rimasero sulle alture si dedicarono alla pastorizia e all’agricoltura. Per ricavare terreno coltivabile impararono a costruire i terrazzamenti che ancora oggi si vedono nell’entroterra ligure.
I gruppi della costa si dedicavano alla pesca, al commercio, soprattutto del sale, e alla navigazione.
Erano guerrieri temibili e divennero marinai e pirati.
Necropoli: luogo di sepoltura.
Ambra.
PUNTI CHIAVE
1. I Veneti e i Liguri etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Per ogni popolazione, sottolinea nel testo la provenienza e le attività. Poi organizza le informazioni per esporre le caratteristiche dei due popoli.
Per ESPORRE la storia di una popolazione è importante riferirsi a questi punti chiave: provenienza, luogo in cui si stanziò, attività.
Camuni erano abili cacciatori. Su questa roccia è incisa una caccia al cervo.
Testa in pietra calcarea di provenienza
prendono il nome dalla Val Camonica, la valle nel nord della Lombardia, dove si stabilirono nel periodo del Neolitico.
L’attività principale dei Camuni era la caccia. Con il tempo si dedicarono all’agricoltura e alla pastorizia e impararono a estrarre e a lavorare i metalli. Quando impararono a costruire carri trainati da cavalli, si dedicarocommercio.
incisioni rupestri sulle pareti rocciose della valle abitata dai Camuni riportano scene di caccia e di lavoro: ci hanno fornito importanti informazioni sulle loro abitudini di vita.
I Celti provenivano dall’Europa occidentale e si stanziarono nella Pianura Padana. Era un popolo guerriero. Una figura importante era il druido, un sacerdote che interpretava il volere degli dèi e curava le malattie con le erbe. Le donne erano tenute in grande considerazione perché continuavano la stirpe e combattevano accanto ai guerrieri.
Le tribù si dedicavano all’agricoltura, alla pastorizia e all’allevamento, ma anche al commercio dei prodotti degli artigiani.
I Terramaricoli erano gli abitanti delle Terramare, nome che deriva da terre “marne”, cioè fertili per il fango depositato dal Po e dai suoi affluenti.
Vivevano in villaggi costruiti su palafitte, che servivano ad isolarli dall’umidità del terreno e difenderli dalle inondazioni dei fiumi.
Si dedicavano alla caccia, all’agricoltura e all’allevamento degli animali.
Le civiltà delle terramare si svilupparono nelle zone della Pianura Padana occupate dalle attuali Lombardia ed Emilia.
PUNTI CHIAVE
1. Camuni
2. Celti
3. Terramaricoli
4. Villanoviani
RICAVO INFORMAZIONI
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Per ogni popolazione, sottolinea nel testo il luogo in cui si stanziò e le attività.
Poi organizza le informazioni per esporre le caratteristiche di ogni popolo.
I Villanoviani si stanziarono nei territori delle attuali Emilia, Toscana e Marche. Praticavano la caccia, la pesca, l’allevamento del bestiame.
Conoscevano la lavorazione del bronzo e del ferro, che estraevano dalle Colline Metallifere situate nei pressi del loro territorio.
Nelle necropoli sono state ritrovate tombe che custodivano urne in terracotta decorate, contenenti le ceneri dei defunti. Accanto alle urne sono stati trovati corredi funebri, composti da vestiti, armi, oggetti.
Le urne erano chiuse da un coperchio a forma di scodella (per le femmine) o di elmo (per i maschi).
Il Guerriero di Capestrano
è una statua alta più di 2 metri, ritrovata a Capestrano (L’Aquila).
Transumanza: spostamento delle greggi dai pascoli estivi e viceversa.
si stanziarono in Umbria, in Romagna e in . I loro villaggi fortificati, che sorgevano sulle alture ed erano protetti da mura, divennero alleate tra loro, che avevano le stesse cre-
Tavole Eugubine: sette lastre in bronzo con iscrizioni in umbro e latino che si riferiscono a cerimoniali religiosi. Sono la testimonianza che gli Umbri conoscevano la scrittura. Questo popolo si dedicava all’agricoltura, all’allevamento di ovini, all’artigianato e al commercio.
In Abruzzo, Molise e Campania vivevano i Sanniti. Si dedicavano principalmente alla pastorizia. Durante l’estate conducevano le greggi in montagna e al sopraggiungere del freddo invernale le riportavano ai pascoli in pianura. Alcuni dei loro sentieri, chiamati tratturi, sono utilizzati dai pastori ancora oggi per la transumanza. Dovendo difendere il loro bestiame dalle razzie, divennero guerrieri.
I Piceni, che vivevano tra le Marche e l’Abruzzo, erano abili navigatori e commercianti. Scambiavano merci con i paesi che si affacciavano sul Mar Adriatico.
Molte altre popolazioni occupavano il territorio dell’Appennino: i Sabini, gli Osci, i Lucani, i Bruzi e gli Apuli. Queste popolazioni furono conquistate dai Latini, che imposero il loro dominio su tutta l’Italia.
Anche in Sicilia erano giunte popolazioni che avevano attraversato il mare provenendo dalla Spagna e dal nord Africa: i Siculi, i Sicani, gli Elimi. Queste popolazioni avevano contatti con le colonie fenicie e greche, dalle quali impararono a lavorare la creta.
Coltivavano il grano e la vite. Erano anche pescatori.
I Sardi furono una popolazione che giunse in Sardegna dal mare e che diede origine alla civiltà nuragica. Questa civiltà viene chiamata così dai nuraghi, le tipiche costruzioni fortificate, probabilmente le case dei guerrieri, delle quali oggi si possono ammirare più di settemila resti.
I Sardi praticavano l’agricoltura e la pastorizia. Erano anche abili artigiani. Producevano statuette di bronzo che sono state ritrovate in varie località del Mediterraneo.
Ciò dimostra che i Sardi erano anche commercianti e avevano contatti con altri popoli che giungevano dal mare, in particolare con i Fenici.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le popolazioni dell’Appennino e delle isole
RICAVO INFORMAZIONI
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Per ogni popolazione, sottolinea nel testo il luogo in cui si stanziò e le attività.
Poi organizza le informazioni per esporre le caratteristiche di ogni popolo.
Guerriero nuragico in bronzo.
PUNTI CHIAVE
1. L’origine
2. L’espansione
3. La decadenza
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Osservando la carta geostorica e la linea del tempo, esponi le tue conoscenze sull’origine del popolo etrusco, la sua espansione e la decadenza.
Le CARTE GEOSTORICHE e le LINEE
DEL TEMPO servono come traccia per riportare alla mente quando e dove si sono sviluppate le civiltà.
Gli Etruschi diedero origine a un’importantissima civiltà che influenzò anche quella romana.
Non è ancora certa l’origine degli Etruschi. Alcuni sostengono che fossero i discendenti dei Villanoviani. Gli Etruschi vivevano nel territorio dell’Etruria, compreso tra i fiumi Tevere e Arno. La civiltà etrusca si sviluppò circa 2900 anni fa, quando i villaggi si trasformarono in città-stato indipendenti che in breve tempo diventarono potenze marittime e mercantili.
Gli Etruschi entrarono in conflitto con alcuni Popoli italici e con Fenici e Greci per il dominio dei commerci sul Mar Mediterraneo. Questi conflitti portarono ad espandere i loro territori a nord del Po, nella Pianura Padana, a sud, in Umbria, e fino alle coste della Campania e della Corsica. Le città etrusche erano spesso in lotta tra loro e non si coalizzavano contro un nemico comune. La mancanza di unità tra le città causò la loro decadenza: le colonie greche occuparono le città del sud, mentre al nord vi fu l’avanzata dei Celti. Roma, poi, assoggettò definitivamente l’Etruria e i suoi abitanti divennero cittadini romani.
A colpo d‘occhio
Gli Etruschi vivevano in città ben organizzate. La società era divisa in classi sociali e governata da un re, il lucumone.
Le città-stato avevano in comune la lingua, la scrittura e la religione. Ciascuna città era governata da un re, il lucumone, che aveva il potere religioso e militare.
Dodici città-stato formarono la lega etrusca detta Dodecapoli: si riunivano una volta all’anno presso il santuario del dio Voltumna. In queste occasioni si prendevano anche decisioni importanti per i commerci e si decidevano alleanze e guerre.
Nelle città-stato un’assemblea di aristocratici controllava le decisioni del lucumone e lo consigliava.
Nel periodo di massimo splendore economico i proprietari terrieri e i mercanti vollero contare di più nelle decisioni e affidarono il governo della città a loro rappresentanti.
Gli aristocratici possedevano la maggior parte delle terre, che venivano lavorate dagli schiavi, e si dedicavano al commercio. Gli uomini liberi non aristocratici potevano possedere terre, lavorare per i nobili, ma non potevano partecipare alla vita politica, possedere armi o dedicarsi al commercio.
Particolare per quell’epoca era la condizione delle donne. Godevano degli stessi diritti degli uomini, si occupavano della casa e dell’educazione dei figli e spesso affiancavano i mariti nella gestione delle attività commerciali.
PUNTI CHIAVE
1. Il lucumone
2. Il governo
3. La società etodo studio M di
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Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda. Poi esponi utilizzando le tue conoscenze.
• Chi governava le città-stato?
• Che cos’era e quale scopo aveva la Dodecapoli?
• Chi aiutava il lucumone nel governo della città?
• Com’era divisa la società?
Donna etrusca.
Il Sarcofago degli sposi è una grande urna che raccoglie i resti di una coppia di sposi.
L’opera rappresenta moglie e marito che partecipano ad un banchetto.
Indica una grande novità rispetto a quanto accadeva presso gli altri popoli, in cui le donne non potevano partecipare alla vita pubblica.
Anche affreschi e statue etrusche ci raccontano
come le donne etrusche fossero tenute in grande considerazione nella civiltà etrusca.
Oggi a noi appare normale che uomini e donne abbiamo gli stessi diritti, ma il cammino che le donne hanno dovuto fare nel corso dei millenni per conquistare gli stessi diritti e le stesse
opportunità che avevano gli uomini è stato molto lungo.
Oggi nel mondo, in molti luoghi, le donne sono ancora considerate proprietà degli uomini o sottomesse a essi.
Anche nelle società come la nostra le bambine e le donne spesso devono essere determinate per raggiungere ed affermare il diritto alla parità
Tutti siamo diversi, ma tutti dobbiamo essere uguali nei diritti!
Ecco che cosa dice la nostra Costituzione
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Articolo 37
La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore.
Fino al 2 giugno 1946 solo gli uomini potevano votare. In quella data, le donne italiane votarono per la prima volta.
Rispettare ogni persona, secondo il principio di uguaglianza e di non discriminazione.
Testo
Gli Etruschi furono grandi innovatori delle tecnologie allora conosciute.
Queste innovazioni permisero lo sviluppo delle differenti attività.
Le pianure dell’Etruria erano paludose. Gli Etruschi bonificarono questi terreni con canalizzazioni e li resero coltivabili. Il terreno particolarmente fertile consentiva di praticare l’agricoltura. Il sottosuolo era ricco di minerali come rame, oro e soprattutto ferro, che venivano lavorati dagli artigiani etruschi.
Ma l’attività più importante era il commercio via mare.
La tecnologia
Nelle costruzioni gli Etruschi perfezionarono la tecnica della costruzione dell’arco negli edifici.
Per la fusione dei metalli migliorarono i forni a doppia camera. Nella camera superiore mettevano i materiali metalliferi, in quella inferiore la legna da ardere. Quando il metallo si era raffreddato, per estrarlo, si distruggeva il forno.
Gli Etruschi impararono dai coloni greci a lavorare la ceramica, ma ne perfezionarono la tecnica. Mescolando l’argilla con il carbone, la ceramica ottenuta diventava nera, lucida e il vaso cotto sembrava di ferro. Questo particolare tipo di ceramica è chiamato bucchero.
Gli Etruschi erano abilissimi orefici : sapevano lavorare l’oro con la tecnica della filigrana . Trasformavano il metallo in sottilissimi fili che venivano saldati tra loro.
Un’altra tecnica era la granulazione: producevano piccole sfere d’oro, i granuli, che saldavano uno vicino all’altra componendo stupende decorazioni.
Quaderno operativo, p. 123
PUNTI CHIAVE
1. Le attività
2. La tecnologia etodo studio M di
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Evidenzia le parole chiave e utilizzale come scaletta per esporre.
Ciondolo d’oro lavorato con la tecnica della granulazione. Il ciondolo raffigura il dio del fiume Acheloo, rappresentato con testa d’uomo.
Gli Etruschi
per imparare
Gli Etruschi non costruirono edifici maestosi come le piramidi, le ziqqurat o i templi, ma si dimostrarono esperti architetti e le loro scoperte furono sviluppate dai Romani per la costruzione di ponti, acquedotti e strade.
Gli Etruschi introdussero e perfezionarono l’uso dell’arco, che era già utilizzato dai popoli della Mesopotamia.
L’arco era una struttura molto resistente perché permetteva di “scaricare” in modo equilibrato il peso della copertura sui lati della costruzione.
Fu un’invenzione straordinaria, che permise di costruire le porte della città, ma soprattutto di collegare sponde dei fiumi, versanti di colline, insomma… migliorare le vie di comunicazione.
L’arco etrusco veniva costruito partendo dai due estremi e mettendo le pietre laterali una accanto all’altra, a secco, ovvero senza calce.
Infine, al centro dell’arco, si metteva la pietra più importante, la chiave di volta.
Poi si creava una struttura in legno che serviva a sorreggere l’arco finché non fosse terminato.
A colpo d‘occhio
Gli Etruschi vivevano in vere e proprie città
La maggior parte di esse era costruita sulle colline e nei pressi di un fiume. Altri centri abitati sorgevano lungo la costa.
La città
Le città etrusche erano divise in quattro settori da due strade principali che erano perpendicolari. Erano protette da una cinta di mura nelle quali si aprivano le porte ad arco.
Le strade erano lastricate. Ai lati vi erano canali, che servivano a smaltire le acque piovane.
L’acqua pulita era conservata in cisterne e portata alle fontane per mezzo di acquedotti. L’acqua sporca era eli minata attraverso un sistema di
Le case
Le case avevano le fondamenta di pietra, le pareti di legno formati da lastre di terracotta, spesso con disegni in rilievo.
La casa etrusca di una cratica era composta da una serie di stanze che si affacciavano su un cortile. Nei locali delle abitazioni, dove si svol gevano tutte le attività della vita quoti diana, l’arredamento era semplice ed es senziale.
Le abitazioni della popolazione più ricca avevano anche magazzini per le scorte alimentari.
Le case dei contadini gevano fuori dalle mura ed erano molto si mili a capanne.
PUNTI CHIAVE
1. La città
2. Le case etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
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Immagina di essere una guida turistica e, utilizzando le parole chiave, spiega com’erano fatte la città e le case.
Immaginare di essere una persona esperta che spiega a un pubblico fa capire l’importanza di essere chiari nell’esposizione.
Tomba dei Leopardi, Necropoli dei Monterozzi, Tarquinia.
Gli Etruschi erano politeisti, temevano gli dèi e cercavano di interpretare la loro volontà consultando gli indovini.
La religione etrusca è stata influenzata da quella greca: Tinia e Uni corrispondevano a Zeus ed Era; Mares assomigliava anche nel nome ad Ares, il dio greco della guerra; Nethuns aveva le stesse caratteristiche di Poseidone, il dio del mare; Menrva era la dea della guerra come Atena.
Gli Etruschi pensavano che gli dèi fossero ostili agli esseri umani e decidessero tutto ciò che doveva accadere sulla Terra: non bastavano le preghiere a cambiare il corso delle cose o a ottenere benevolenza. Cercavano, perciò, di conoscere il volere divino per evitare di compiere azioni o assumere comportamenti che potessero irritare le divinità.
Per questo i sacerdoti praticavano la divinazione, cioè l’arte di interpretare i segni, anche minimi, della volontà divina e prevenire situazioni spiacevoli o pericolose. A seconda dei modi che utilizzavano per capire che cosa sarebbe potuto capitare, i sacerdoti erano definiti
Tomba a tumulo,
Gli àuguri studiavano i fulmini nel cielo e il volo degli uccelli; gli arùspici leggevano il fegato e le viscere degli animali sacrificati.
Anche i templi erano simili a quelli greci, ma non servivano solo per la preghiera e le cerimonie religiose: erano anche luoghi di incontri tra le persone e i mercanti.
Gli Etruschi consideravano la morte un passaggio verso il proseguimento della vita terrena: per questo costruivano tombe che assomigliavano a vere e proprie case. Esse sorgevano nella necropoli, il luogo dedicato alle sepolture.
Le dimensioni e lo stile della tomba dipendevano dall’importanza della famiglia del defunto e dal ruolo che aveva avuto nella vita terrena.
I più poveri erano sepolti in semplici caverne scavate nella collina. Il defunto veniva cremato e le ceneri venivano poste in urne simili a quelle dei Villanoviani.
Le tombe a tumulo erano riservate alle famiglie più facoltose e utilizzate per più generazioni. Il corpo del defunto veniva deposto in un sarcofago. Spesso sul coperchio era rappresentata la persona deceduta.
Il sarcofago del nobile etrusco era situato in un locale accanto al grande ambiente circolare coperto dalla cupola. Si accedeva alla tomba attraverso un corridoio aperto o coperto. La tomba veniva poi ricoperta da un tumulo, un “monticello” di pietre e terra nel quale si apriva una porta d’accesso alle stanze sotterranee.
Queste erano simili a vere e proprie case: le pareti erano affrescate con scene di vita quotidiana, feste e banchetti. Erano arredate con mobili e oggetti di uso quotidiano che erano appartenuti al defunto, in modo che egli avesse tutto il necessario per vivere bene e nell’agio anche nell’aldilà.
La tomba a edicola era una semplice casetta, simile a un tempietto rettangolare in pietra con un’unica stanza.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le divinità
2. La divininazione
3. Le tombe
RICAVO INFORMAZIONI
Rispondi a voce.
• A chi assomigliavano le principali divinità etrusche?
• Perché gli Etruschi cercavano di conoscere il volere degli dèi?
• Qual era la differenza tra un arùspice e un àugure?
• Quali tipi di tombe si trovano nelle necropoli etrusche?
ESPONGO
Organizza le risposte in un breve riassunto che illustri le caratteristiche della religione e delle necropoli degli Etruschi.
Inserisci le parole al posto giusto.
agricoltura • tribù • politeisti • pastorizia
In tutta la penisola italica, soprattutto sulle alture e lungo le coste. DOVE
Si dedicavano soprattutto all’.................................................. e alla
In seguito si dedicarono anche all’artigianato e al commercio.
RELIGIONE
Erano e le divinità erano legate alla natura.
Inserisci le parole al posto giusto.
città-stato • Etruria • Romani • lucumone • bucchero • arco a volta
Si stanziarono nel territorio tra Arno e Tevere.
FATTI
• Insediamenti in
• Espansione fino alla Campania, Pianura Padana, Corsica.
• Le città erano spesso in guerra tra loro.
Vivevano in guidate dal Dodici città-stato formarono una lega detta Dodecapoli.
Agricoltura, artigianato, commercio via mare.
, lavorazione dei metalli, dell’oro (filigrana e granulazione), della ceramica (................................
• Furono assoggettati dai .......................................
Credevano in molte divinità, simili alle divinità greche. Praticavano la divinazione per conoscere la volontà divina.
La civiltà che nacque e si sviluppò a Roma si espanse in tutto il bacino del Mediterraneo, in Europa, in Asia e in Africa.
Roma, nel corso dei secoli, diventò il centro del mondo allora conosciuto.
Roma ha avuto momenti di gloria e momenti di crisi, ma, in ogni angolo della Terra, quando si dice Roma si pensa a una storia straordinaria che affascina e suscita ammirazione.
Le forme di governo
La storia di Roma si suddivide in tre grandi periodi, che corrispondono alla diversa organizzazione politica che si era data la città:
• Monarchia;
• Repubblica;
• Impero
Le conquiste
Durante il periodo della Monarchia Roma conquistò il territorio dei popoli più vicini.
Nel periodo della Repubblica occupò tutte le terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
Nel periodo dell’Impero i suoi territori si espandevano su tre continenti.
Ancora oggi percorriamo strade costruite dagli antichi Romani, parliamo una lingua che deriva dalla loro e usiamo il loro alfabeto.
I resti dei loro edifici, monumenti e luoghi pubblici sono ancora visibili in molte nostre città.
Secondo la leggenda, la storia di Roma
inizia il 21 aprile del 753 a.C., ma ancora oggi la città è meta di turisti e viaggiatori da ogni parte del mondo.
Da chi e dove fu fondata Roma? Oggi la maestra Margherita ce lo racconta.
Roma era la città più forte del suo tempo, perciò occorreva darle origini divine e gloriose e creare un legame con la civiltà greca, culla della cultura e della democrazia.
Enea è il capostipite di Roma e noi, ricordate – dice la maestra Margherita, – lo abbiamo lasciato mentre si allontana dalla città di Troia in fiamme, con il figlio Ascanio per mano e il padre Anchise sulle spalle.
Dopo anni di viaggi e avventure, Enea giunge nel Lazio, alla foce del Tevere, dove sposa Lavinia, la figlia del re Latino. Lì fonda la città di Lavinio, in onore della moglie, dove i due vivono per il resto della loro vita. Il figlio Ascanio fonda invece la città di Alba Longa, che diventa la nuova capitale. Dopo molte generazioni, un discendente diventa il legittimo re, ma viene spodestato da Amulio, che gli uccide tutti i figli tranne una, Rea Silvia, che costringe a diventare sacerdotessa.
Il dio Marte si innamora di Rea Silvia e nascono due gemelli: Romolo e Remo. Infuriato, Amulio vuole uccidere i bambini, ma uno schiavo, impietosito, mette i bambini in una piccola cesta e li affida alle correnti del fiume. Quel giorno il vento fa insabbiare la cesta in aperta campagna, sul colle Palatino, dove una lupa li allatta, salva loro la vita e li cura fino a quando non vengono trovati e accolti da un contadino di nome Faustolo.
Cresciuti, Romolo e Remo vengono a conoscenza della loro storia; uccidono lo zio Amulio e decidono di fondare una nuova città.
Per stabilire chi dei due sarà re e dove fondare la nuova città, osservano il volo degli uccelli.
Remo ne vede sei sull’Aventino e Romolo dodici sul
Palatino: gli dèi hanno scelto.
Romolo traccia con un aratro il primo confine di quella che sarà una gloriosa città.
È il 21 aprile del 753 a.C.: è nata Roma.
PAROLE per CONOSCERE
• La parola “Roma” deriva da Rumon, che significa posto del fiume. Ma c’è anche chi pensa derivi da Romé, che in greco significa forza Parlatene in classe e scegliete il “vostro” significato di Roma.
Romolo si proclama re e la lupa sarà il simbolo della nuova città.
I Romani calcolavano gli anni proprio a partire da questa data, ab urbe cóndita, cioè dalla fondazione di Roma
PUNTI CHIAVE
1. Il nome
2. I fondatori
3. La posizione geografica
4. Le attività etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo la risposta a ogni domanda. Poi utilizza ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
• Da dove deriva il nome “Roma”?
• Chi furono i fondatori di Roma?
• Dove fu fondata?
• Che importanza aveva l’Isola Tiberina?
• Che importanza aveva la vicinanza del mare?
• Quali erano le principali attività?
Dove
Nucleo originario di Roma.
colpo d‘occhio
Il nucleo originario di Roma era un piccolo villaggio sul colle Palatino, in prossimità del fiume Tevere.
La storia delle prime civiltà è la storia di popoli che si sono insediati lungo le rive dei fiumi e poi sulle sponde del mare. Roma sorse in un territorio che riuniva i vantaggi di queste posizioni geografiche. Rumon, “posto del fiume”, è il nome che gli Etruschi diedero al piccolo villaggio originario che divenne poi una potenza: Roma.
Posizione geografica
Alcuni pastori del popolo dei Latini si stanziarono sulla sponda sinistra del Tevere, precisamente sul Colle
Palatino.
Il colle si elevava al di sopra delle pianure paludose e malsane. Da lì si potevano controllare le greggi che si spostavano dai pascoli estivi a quelli invernali. Si controllava la via che collegava l’Etruria alle colonie della Magna Grecia.
Il fiume Tevere in quel punto aveva un’isola, l’Isola Tiberina, che facilitava l’attraversamento.
Il fiume, navigabile fino al mare, era un’ottima via di comunicazione.
Dal mare giungeva il sale, elemento indispensabile per la conservazione dei cibi.
Attività
Questa posizione determinò le attività svolte dai Romani che poi si evolsero nel corso degli anni: la pastorizia, l’agricoltura, l’artigianato, il commercio.
A colpo d‘occhio
La storia di Roma abbraccia più di mille anni. Si divide in tre grandi periodi storici che indicano la diversa organizzazione politica: Monarchia, Repubblica, Impero.
Da Roma, piccolo villaggio sul Colle Palatino, nacque e si sviluppò una civiltà che si espanse in Europa e nel bacino del Mediterraneo, in Asia e in Africa. Roma era definita “Caput Mundi”, cioè capitale del mondo.
La storia di Roma è divisa in tre grandi periodi:
• Monarchia: dalla fondazione della città secondo la tradizione (753 a.C.) alla cacciata dell’ultimo re, Tarquinio il Superbo (509 a.C.). Roma era governata da un re e conquistò i territori vicini.
• Repubblica: dalla cacciata di Tarquinio (509 a.C.) all’acclamazione di Augusto, primo imperatore (27 a.C.).
La città era governata da due consoli. Roma si affermò come potenza militare e occupò tutte le terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
• Impero: dal regno di Augusto (27 a.C.) alla caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 d.C.).
Roma espanse ancora di più i suoi territori. Il governo era nelle mani di un imperatore. Pian piano però nacquero discordie interne e l’Impero fu diviso in due parti.
Quando cadde l’Impero d’Occidente si concluse la grande storia di Roma.
PUNTI CHIAVE
1. Le origini di Roma
2. I tre periodi etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Completa a voce la sintesi.
• Alle origini Roma era…
• I tre periodi in cui si divide la storia di Roma sono…
ESPONGO
Arricchisci di informazioni la sintesi per esporre le tue conoscenze.
Dove
Massima espansione di Roma.
PUNTI CHIAVE
1. Il potere del re
2. Il Senato etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Le informazioni che hai appreso possono essere ordinate con le seguenti parole chiave, che ti aiutano a organizzare una sintesi per esporre le tue conoscenze.
• Re (Quali poteri aveva? Come era scelto?)
• Senato (Da chi era formato? Quali compiti aveva?)
• Sette re (A che cosa corrispondono?)
Statua di un senatore.
La forma di governo a Roma, nella prima parte della sua storia, fu la Monarchia
Quando Roma si ingrandì e non fu più un villaggio, divenne città-stato. Il modello era vicino a quello della polis: una città comandata da un re controllato dall’assemblea dei cittadini più importanti.
Il re aveva grandi poteri: stabiliva le leggi, guidava l’esercito, era la massima autorità religiosa e amministrava la giustizia. Non poteva però trasmettere il titolo ai figli, per cui alla sua morte veniva scelto il successore tra i membri delle famiglie più importanti della città, cioè quelle che possedevano grandi appezzamenti di terreno e greggi, che allora erano la maggiore fonte di ricchezza.
Queste famiglie stabilirono anche che il re dovesse governare con l’aiuto del Senato (il cui nome deriva da senior, “anziano”), l’ assemblea dei capi delle grandi famiglie che, oltre a controllare il sovrano, aveva anche il compito di scegliere il nuovo re.
La tradizione ricorda solo sette re, anche se il periodo della Monarchia durò più di 200 anni. È difficile che siano state solo sette le persone al comando di una città, se pensiamo anche al fatto che allora la vita era molto più breve rispetto a oggi.
Secondo gli storici e le storiche, i regni dei re di cui sono stati tramandati i nomi corrispondono a momenti significativi o di particolare sviluppo di Roma.
Si ricordano i nomi di sette re che provenivano sia dalla città di Roma sia dai territori confinanti.
Il nucleo originario degli abitanti di Roma era formato da persone che provenivano dai colli vicini, ma anche da Latini, Etruschi, Greci. E così anche i re appartenevano a popolazioni differenti.
Romolo: secondo il mito fu il primo re. Unificò le tribù del Palatino, istituì il Senato.
Numa Pompilio: apparteneva al popolo dei Sabini. Rafforzò il suo potere religioso. Stabilì cerimonie per il culto degli dèi e riformò il calendario.
Tullo Ostilio: fu un re guerriero. Iniziò la conquista del Lazio e sconfisse i Sabini.
Anco Marzio: era un re sabino. Favorì il commercio. Fece costruire il primo ponte sul Tevere e il porto di Ostia alla foce del fiume.
Tarquinio Prisco : fu il primo re di origine etrusca. Realizzò importanti opere pubbliche, facendo applicare le tecniche degli architetti etruschi. Fece bonificare le paludi, ampliò il Foro (la piazza principale) e fece costruire una rete fognaria.
Servio Tullio: il secondo re etrusco. Circondò la città con una cinta di mura. Riorganizzò l’esercito e obbligò i cittadini a prestare servizio militare.
Tarquinio il Superbo: l’ultimo re, violento e prepotente. Tolse potere al Senato, ma fu costretto a fuggire.
Con la fine della Monarchia, Roma non era più un villaggio, ma una città che aveva esteso il suo dominio sui colli vicini al Palatino: Campidoglio, Viminale, Quirinale, Esquilino, Celio, Aventino.
PUNTI CHIAVE
1. I sette re di Roma etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Esponi le tue conoscenze rispondendo a queste domande.
• Quali furono i sette re?
• Per quali motivi ciascuno di essi è ricordato?
• Dove si estendeva Roma alla fine della Monarchia?
Mosaici di Ostia antica, Aula dei Misuratori del grano.
PUNTI CHIAVE
1. L’organizzazione della Repubblica etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizza le immagini dei magistrati e le parole chiave come scaletta per esporre come veniva governata Roma nel periodo della Repubblica.
Il Senato e i Comizi Centuriati eleggevano i magistrati.
Due consoli: facevano eseguire le leggi e guidavano l’esercito.
Censori: stabilivano le tasse da pagare e decidevano i lavori pubblici.
Pretori: amministravano la giustizia.
Edili: sorvegliavano la manutenzione delle opere pubbliche.
Il periodo della Repubblica durò cinque secoli.
Dopo la cacciata di Tarquinio il Superbo, a Roma fu proclamata la Repubblica. La Repubblica era di tipo aristocratico perché i maggiori poteri era nelle mani dei senatori.
Il Senato prendeva le decisioni e sceglieva due consoli che rimanevano in carica solo un anno.
I consoli facevano eseguire le leggi e guidavano l’esercito. In caso di guerra al posto dei due consoli veniva nominato un dittatore, che restava in carica solo sei mesi ed aveva pieni poteri per prendere decisioni rapide.
In seguito i consoli furono affiancati nel governo della città dai magistrati, che duravano in carica circa un anno. I magistrati si occupavano di questioni specifiche.
I plebei, cioè le persone del popolo, avevano molti doveri e nessun diritto.
Chiesero perciò di avere i propri rappresentanti in Senato. Nacquero i Comizi Centuriati, cioè le assemblee dei cittadini romani.
Dopo molte lotte fu istituita una nuova carica: quella dei tribuni della plebe. Questi potevano opporsi alle leggi ritenute troppo dannose per la plebe.
Ottennero che le leggi venissero scritte ed esposte.
Questori: incassavano i tributi e pagavano gli stipendi ai soldati e ai funzionari.
Repubblica: termine formato da due parole latine, res publica, che significano cosa, cioè patrimonio, di tutti.
Quaderno operativo, p. 130
La società romana era divisa in classi: i patrizi, i plebei e gli schiavi.
La società romana era divisa in tre grandi classi sociali.
I patrizi erano coloro che discendevano direttamente dai patres, i padri che avevano fondato Roma.
Proprietari di grandi appezzamenti di terreno, di bestiame e della maggior parte delle saline, godevano di tutti i diritti e potevano ricoprire cariche pubbliche.
I plebei erano il resto della popolazione libera e discendevano da coloro che erano giunti a Roma dai territori vicini. Erano proprietari di piccoli terreni, artigiani e commercianti; potevano possedere anche ricchezze, ma non partecipare alle decisioni pubbliche.
I clientes, cioè “coloro che ubbidiscono”, non erano una classe sociale ma i plebei che lavoravano per le famiglie patrizie in cambio di protezione e di aiuti economici.
Quando si intensificarono le guerre, i patrizi ridussero in schiavitù i prigionieri, compresi le donne e i bambini. Diventava schiavo anche chi non riusciva a pagare i debiti.
Agli schiavi più colti erano affidati compiti di responsabilità: erano insegnanti, architetti, contabili. Il padrone disponeva della vita dello schiavo: poteva venderlo, punirlo, ucciderlo, ma anche restituirgli la libertà in cambio di un riscatto o come premio per l’assoluta fedeltà. In questo caso lo schiavo era chiamato liberto.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le tre classi sociali
RICAVO INFORMAZIONI
Per ogni classe sociale, sottolinea in rosso da chi era formata e in blu le attività che svolgeva.
ESPONGO
Completa la mappa e utilizzala per esporre le tue conoscenze.
Un Larario, piccolo altare domestico in cui il pater familias celebrava i riti per i Lari, gli spiriti protettori degli antenati.
La famiglia era la base della società romana.
La società romana si basava soprattutto sulla famiglia. All’interno della classe dei patrizi essa comprendeva anche gli schiavi.
Pater familias
Il capo indiscusso della famiglia, anche plebea, era il marito, il pater familias. Possedeva tutti i beni di casa, compresi quelli portati dalla moglie con il matrimonio. Una donna poteva sposarsi solo se portava una “dote”, che poteva essere in denaro, in oggetti, in animali.
Il pater familias era l’unico che aveva l’autorità per celebrare i riti religiosi in onore dei Lari, gli antenati, e dei Penati, gli spiriti protettori.
Mater familias
La donna, mater familias, viveva in condizione di assoluta inferiorità rispetto all’uomo. Si occupava della casa e della famiglia.
Era sottoposta all’autorità del padre e poi a quella del marito. Solo in epoca repubblicana acquisì il diritto di ereditare una parte del patrimonio della sua famiglia di origine. Il padre sceglieva il coniuge per i figli. Spesso i matrimoni, che avvenivano quando gli sposi erano ancora in giovane età, erano combinati tenendo conto della posizione sociale delle famiglie.
Il “fidanzato” donava alla “fidanzata” un anello da portare all’anulare sinistro, perché era credenza che da quel dito partisse un nervo che arrivava al cuore.
Busto di una nobildonna romana.
Bambini e bambine
Alla nascita del bambino, il pater familias esponeva una ghirlanda di fiori e affidava il neonato alla protezione della dea Cunina (da cuna, che vuol dire culla), che doveva cullarlo e calmarlo.
I crepundia erano sonaglietti che producevano rumore e rallegravano i neonati. Al collo dei bambini veniva messa la bulla, un portafortuna: in oro per i figli dei patrizi, in tessuto o cuoio per i plebei. La bulla era indossata dai maschi fino ai 17 anni, quando la toglievano per indossare la toga, il vestito dei “grandi”. Le femmine la toglievano nel giorno del matrimonio.
Scuola
I figli dei plebei imparavano a svolgere il lavoro del padre e raramente a leggere, scrivere e contare.
I figli dei patrizi ricevano prima un’istruzione dal padre, poi dai pedagoghi, cioè maestri privati, che generalmente erano schiavi greci.
etodo studio M di PUNTI CHIAVE
1. Il pater familias
2. La mater familias
3. I bambini e le bambine
4. La scuola
RICAVO INFORMAZIONI
Sottolinea nel testo le informazioni principali riguardanti:
• il pater familias;
• la mater familias;
• il matrimonio;
• i bambini e le bambine;
• la scuola.
ESPONGO
Immagina di essere una bambina o un bambino nell’antica Roma. Parla di te e della tua famiglia.
Quando furono istituite le scuole pubbliche furono comunque a pagamento. Vi erano tre ordini di scuola: la primaria con il maestro, la secondaria con il grammatico, la superiore con il rètore.
I “quaderni” dei bambini erano tavolette di legno spalmate di cera. La matita era lo stilo, una cannuccia di ferro appuntita. Nelle scuole superiori gli studenti scrivevano su fogli di papiro intingendo lo stilo nel calamaio che conteneva l’inchiostro. Per fare i calcoli usavano anche l’abaco.
Particolare di un antico sarcofago romano che rappresenta uno studente con tavoletta coperta di cera e stilo.
In questi affreschi rinvenuti a Pompei è possibile osservare l’abbigliamento degli antichi Romani, uomini e donne.
Nella società romana vi erano molte differenze tra patrizi e plebei, anche nell’abbigliamento e nell’alimentazione.
Ricostruire la vita quotidiana nell’antica Roma è stato possibile grazie alla grande quantità di reperti e di immagini in affreschi e mosaici giunti fino a noi.
L’abbigliamento
Nell’abbigliamento vi era molta differenza tra patrizi e plebei.
La tunica, una camicia lunga fino al ginocchio e stretta in vita con una cintura. Era l’unico indumento che i plebei possedevano.
Gli uomini patrizi sopra la tunica indossavano la toga. Era una pezza di stoffa lunga e ampia, che veniva drappeggiata sui fianchi e posata sulla spalla. Generalmente era bianca; quella dei magistrati aveva un bordo color porpora. Quando il clima era freddo si indossava un mantello di lana con cappuccio.
Le donne patrizie, quando uscivano, sopra alla tunica indossavano una veste lunga e ampia, la stola. Completava l’abbigliamento la palla, un mantello che copriva il capo. Gli indumenti erano di lana o di lino. Le persone molto ricche, in epoca imperiale, utilizzavano anche tessuti di seta e cotone che venivano importati dalla Cina e dall’India.
Le calzature più comuni erano i sandali che avevano la suola di cuoio o di sughero e venivano legati al polpaccio con strisce di pelle. I patrizi utilizzavano anche i calcei, stivaletti di cuoio.
Le persone povere calzavano delle ciabatte di legno oppure si coprivano i piedi con pezzi di pelle, legati con una corda.
I Romani consumavano tre pasti al giorno: lo jentaculum era la colazione del mattino, il prandium era quello del mezzogiorno. Entrambi erano consumati in piedi. Il pasto principale era la cena e si consumava verso le cinque del pomeriggio.
Nelle case dei patrizi spesso la cena era un banchetto con gli ospiti. Gli invitati consumavano il pasto nel triclinium , la sala da pranzo, arredata con un tavolo basso attorno al quale vi erano i triclini, grandi divani sui quali gli ospiti cenavano semi-sdraiati. Non si usavano posate, ma si mangiava usando le dita, lavandosele in ciotole di acqua fresca e oli profumati, distribuite dagli schiavi.
I cibi più diffusi erano polenta di frumento, legumi, ortaggi e pesce.
I Romani consumavano molta carne di maiale, cervo, cinghiale e ghiro. Si cucinava anche la selvaggina. Durante i banchetti era molto apprezzato il vino, spesso allungato con acqua e aromatizzato con miele e spezie.
I pasti dei plebei erano invece molto poveri. Raramente si consumava carne, ma solo di pollo. Passeggiando per i vicoli stretti di Roma vi erano le “gastronomie”, chiamate termopolio. Si potevano acquistare e mangiare cibi già cotti, conservati in vasi di terracotta esposti sui banconi di pietra.
PUNTI CHIAVE
1. Come si vestivano gli antichi Romani
2. Come si nutrivano gli antichi Romani etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizzando i disegni e le parole chiave, racconta come erano l’abbigliamento e l’alimentazione nell’antica Roma.
di pietra di un termopolio.
Al primo piano c’era l’appartamento del padrone dell’insula; negli altri piani gli alloggi dei plebei, che diventano sempre più piccoli, man mano che si saliva.
A Roma, come nelle nostre città, esistevano case molto differenti tra loro.
Le case degli antichi Romani erano di tre tipi: l’insula, il caseggiato a più piani con gli appartamenti dei plebei; la villa, la residenza di campagna dei patrizi; la domus, la casa dei patrizi.
L’insula era il “condominio” dei plebei dove viveva la maggior parte della popolazione. Erano costruzioni alte fino a sette piani, affacciate su strade sporche e trafficate. Le insulae raramente erano costruite in muratura. Spesso erano costruite in legno ed erano soggette a crolli e incendi. Gli appartamenti non avevano acqua corrente né servizi igienici.
Al centro dell’insula vi era il cavedio, un cortile interno, e su di esso si affacciavano gli alloggi.
Al pianterreno, affacciate sulla strada, si aprivano le tabernae, le botteghe. Avevano un soppalco che serviva da deposito o alloggio dell’artigiano e della sua famiglia.
La villa
Nelle campagne si trovavano le villae, che erano le aziende agricole dei patrizi.
La domus
La domus, la casa dei patrizi, era grande, a uno o due piani. Si accedeva alla casa attraverso il vestibolo e si entrava nell’atrio.
L’esterno della casa era molto semplice: vi erano solo strette finestre per isolare dai rumori. L’interno, invece, era sfarzoso: i pavimenti erano decorati con mosaici, le pareti erano dipinte con affreschi. In molte domus vi era un impianto di acqua corrente, di riscaldamento e un sistema fognario.
L’impluvium era una grande vasca per raccogliere l’acqua piovana.
Le camere da letto erano dette cubicola.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. L’insula
2. La villa
3. la domus
RICAVO INFORMAZIONI
Completa a voce la sintesi.
• La domus era…; la villa era…; l’insula era…
ESPONGO
Utilizzando le immagini e le didascalie, lavora con due compagne o compagni. Ognuno spiega un tipo di abitazione dell’antica Roma.
Il larario era l’altare domestico, riservato ai riti per i Lari e i Penati, le divinità protettrici della famiglia.
Il triclinio era la sala da pranzo.
PUNTI CHIAVE
1. L’arte
2. La cultura etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Scrivi il titolo dei paragrafi e, per ognuno, pensa all’idea principale.
I Romani assorbirono, fin dall’inizio della loro storia, le conoscenze dei popoli con cui venivano a contatto o che conquistarono.
I Romani conquistarono molte terre. Vennero così a contatto con le arti e le conoscenze di diversi popoli. Seppero valorizzarle e svilupparle.
ESPONGO
Utilizza i titoli come scaletta per ripetere.
I resti dell’antico teatro romano di Merida.
Tra i primi re di Roma vi furono re etruschi. Da questo popolo i Romani impararono a costruire strade e ponti.
Con il passare dei secoli divennero così esperti ingegneri ed architetti.
Dopo i contatti con i Greci, a Roma e nei territori occupati, si costruirono templi ed edifici sempre più armoniosi. Nella loro costruzione venivano rispettate le regole matematiche applicate dagli architetti greci proporzioni tra le varie parti.
L’arte greca fu alla base dell’arte romana. I patrizi romani spesso importavano statue dalla Grecia e dalla Magna Grecia. Queste ispirarono gli scultori romani che realizzarono numerose statue per celebrare personaggi importanti e imperatori.
Il teatro aveva importanza a Roma, ma gli autori si distinsero soprattutto per rapprecommedie che rappresentavano la vita di tutti i giorni, spesso in chiave
A colpo d‘occhio
Nella religione romana si ritrovano molte divinità adorate dai popoli conquistati.
I Romani erano politeisti. Avevano una loro religione, ma erano molto tolleranti verso le altre.
Spesso le loro divinità corrispondevano a quelle delle popolazioni conquistate.
Inizialmente i Romani, che erano essenzialmente contadini e pastori, adoravano Cerere, dea dei raccolti, Vesta, dea del focolare domestico, Giano, dio dei confini. Molte delle divinità che adoravano furono riprese da quelle greche, cambiandone i nomi.
Anche a Roma avevano grande importanza gli àuguri, cioè i sacerdoti che interpretavano il volo degli uccelli, i tuoni e i fulmini per conoscere il volere degli dèi. I Romani erano superstiziosi e utilizzavano i portafortuna.
Il pontefice massimo era colui che metteva in contatto gli uomini e la divinità, officiava tutte le cerimonie ed era una delle cariche più importanti.
(Atena) Minerva, dea della sapienza e della guerra.
(Poseidone) Nettuno, dio del mare.
PUNTI CHIAVE
1. Le divinità
2. Gli àuguri
3. Il ponteficie massimo etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
Osservando le immagini, parla delle più importanti divinità romane.
(Zeus) Giove, padre degli dèi.
(Afrodite) Venere, dea della bellezza.
(Era) Giunone, moglie di Giove.
(Ares) Marte, dio della guerra.
(Hermes Mercurio messaggero degli dèi.
PUNTI CHIAVE
1. Le guerre contro i Popoli italici
2. Le guerre contro le colonie greche
RICAVO INFORMAZIONI
Utilizza le parole chiave, la carta geostorica e la linea del tempo per raccontare come Roma occupò la penisola italica.
Con l’avvento della Repubblica, i Romani intrapresero lunghe guerre con i popoli confinanti. I territori delle popolazioni dell’Italia passarono sotto il dominio romano.
I Romani poco alla volta sottomisero i popoli del Lazio: Volsci, Equi, Sabini.
La sconfitta della città etrusca di Veio portò Roma ad avere il sopravvento sugli Etruschi.
Ma i Romani ebbero anche delle disfatte. La più clamorosa fu quella che avvenne a opera dei Galli, le tribù che provenivano da oltre le Alpi. I Galli arrivarono fino a Roma e la saccheggiarono.
Il centro dell’Italia venne conquistato dopo sanguinose guerre contro i Sanniti.
Per completare la conquista del sud rimanevano le città della Magna Grecia.
La colonia greca di Taranto si alleò con Pirro, il re dell’Epiro (l’attuale Albania). Pirro giunse in Italia con un forte esercito e alcune decine di elefanti che sbalordirono i soldati romani. Pirro sconfisse i Romani in alcune battaglie, ma perse quella decisiva. Con la conquista delle altre popolazioni del Sud e delle colonie della Magna Grecia, Roma ebbe il controllo di tutta la parte centro-meridionale della penisola. Per occupare i territori a nord, Roma dovette combattere e sconfiggere i Galli.
Con l’avvento della Repubblica, Roma iniziò la sua imponente espansione. Ciò fu possibile perché
seppe organizzare un esercito di soldati addestrati e disciplinati, alla guida del quale c’erano consoli e generali che avevano una grande capacità strategica.
Tutti gli uomini in salute, patrizi e plebei, avevano e sentivano il dovere di far parte dell’esercito. Per combattere era necessario un equipaggiamento che doveva essere acquistato da ciascun cittadino che andasse in guerra.
I soldati romani erano armati di tutto punto: avevano aste, giavellotti, spade lunghe e corte, pugnali… Per proteggere il corpo indossavano l’elmo, lo scudo e la corazza. L’equipaggiamento comprendeva ciò che serviva per costruire le strade e l’accampamento: pala, corda, piccone. Ciascun soldato portava con sé il cibo per tre giorni. Quando ai soldati fu data una paga, questa ammontava a un soldus, da cui deriva la parola soldato.
L’esercito romano era diviso in legioni, cioè gruppi organizzati formati da legionari, soldati che marciavano a piedi, al comando dei centurioni.
I cavalieri, soldati a cavallo, appartenevano alle classi più ricche.
Vi erano poi i soldati specializzati in alcune tecniche, come i frombolieri, che combattevano con la fionda, e gli arcieri, che usavano archi e frecce. Un ruolo importante avevano i genieri, che costruivano strade per il passaggio delle legioni, ponti, accampamenti e le macchine da guerra.
Gli esploratori procedevano per primi per individuare i passaggi migliori e segnalare la presenza di nemici.
PUNTI CHIAVE
1. Come erano equipaggiati i soldati 2. Come era organizzato l’esercito etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizzando le parole chiave, spiega come era organizzato l’esercito romano.
A colpo d‘occhio
I soldati romani costruivano accampamenti organizzati che spesso furono i primi nuclei delle città
Le legioni romane si spostavano a piedi compiendo estenuanti marce per raggiungere i luoghi di combattimento. Quando sostavano per periodi più o meno lunghi, per presidiare un territorio allestivano un accampamento di tende e, nelle zone di confine, anche con costruzioni in muratura. Molti accampamenti restavano abitati per anni perché le campagne militari duravano a lungo e occorreva controllare le zone conquistate. Quando il grosso dell’esercito si ritirava, alcuni soldati rimanevano sul posto e nascevano città che conservavano la struttura dell’accampamento.
L’accampamento, chiamato castrum, aveva forma rettangolare. Era attraversato da due strade principali: il cardo e il decumano, che partivano dalle quattro porte d’accesso e si intersecavano ad angolo retto.
C’erano magazzini per le scorte alimentari, scuderie e un’infermeria.
Praetoria era la via che portava al Pretorium, il quartier generale dei comandanti, vicino al deposito delle armi.
Una cinta di mura in legno proteggeva l’accampamento.
A colpo d‘occhio
Roma, oltre che sull’agricoltura e la pastorizia, basò la sua ricchezza sui commerci
L’esercito romano si muoveva lungo le strade costruite dai soldati. Queste strade ebbero una conseguenza positiva anche per lo scambio delle merci
Roma infatti viveva dei prodotti agricoli che provenivano dai territori vicini e lontani e del commercio di materie prime di ogni sorta e di prodotti dell’artigianato.
Via terra le merci viaggiavano sui carri, via mare erano necessarie le navi che partivano dal porto di Ostia.
navi onerarie
Le navi onerarie, cioè da carico, avevano la chiglia tondeggiante per poter contenere una grande quantità di merci da trasportare. Si muovevano utilizzando le vele quadre, inventate dai Fenici.
Una parte della chiglia era ricoperta da sabbia in cui venivano infilate le anfore che, proprio per questo, avevano la base appuntita.
PUNTI CHIAVE
1. L’accampamento
2. Lo scambio di merci
3. Le navi onerarie
4. Le navi da guerra etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizzando le immagini e le parole chiave, racconta come era organizzato un accampamento romano e quali tipologie di navi esistevano.
Le navi da guerra erano più affusolate per muoversi con facilità e oltre alla vela avevano vari ordini di remi per aumentare la velocità. Sulla punta della prua vi era un rostro che serviva per squarciare le fiancate delle navi nemiche.
Poiché i Romani erano abituati a combattere sulla terraferma, le navi da guerra furono dotate del corvo. Era il ponte mobile che si agganciava alle navi nemiche. Ciò consentiva ai soldati di combattere come a terra.
organizzarono una potente flotta di navi da guerra con le quali combattere e sconfiggere i nemici sul mare.
Resti di Cartagine.
Itinerario di Annibale
Territori di Roma
Territori di Cartagine
Per dominare il Mar Mediterraneo, Roma combatté tre guerre, le guerre puniche, contro Cartagine, la più importante colonia fenicia.
Dopo la conquista della penisola Italica, Roma voleva il controllo del commercio in tutto il Mar Mediterraneo. Per conquistare le coste africane, Roma si scontrò con i Puni, nome che i Romani davano ai Cartaginesi. Cartagine, colonia fenicia, era la città più potente per i commerci marittimi. Lo scontro con Roma durò più di cento anni, il tempo di tre guerre.
La guerra contro Cartagine doveva essere combattuta sul mare e perciò i Romani avevano costruito una potente flotta. La prima guerra vide le navi romane vittoriose.
I Cartaginesi, sconfitti, decisero di combattere via terra sorprendendo Roma.
Guidati da Annibale, attraversarono le Alpi con l’esercito e gli elefanti. Sconfissero più volte l’esercito romano, fino ad arrivare in Puglia, dove a Canne annientarono le legioni. Annibale si fermò a Capua per attendere nuove truppe.
I Romani agirono di astuzia. Sbarcarono in Africa comandati da Publio Cornelio Scipione.
I Cartaginesi richiamarono subito Annibale. I due eserciti si scontrarono a Zama, sulle coste africane. Vinse Scipione, che ricevette il soprannome di Africano.
Le condizioni di pace furono durissime per i Cartaginesi: dovettero consegnare la loro flotta e rinunciare ai possedimenti in Spagna e in Africa.
Terza guerra punica
Cartagine non poteva rinunciare ai suoi traffici marittimi e li riprese con grande successo.
Quando i Puni dichiararono guerra a un popolo vicino, i Romani decisero che era giunto il momento di intervenire. In Senato fu pronunciata la famosa frase “Cartagine deve essere distrutta”.
L’esercito romano tornò in Africa con una spedizione guidata da Scipione Emiliano, figlio adottivo di Scipione l’Africano. Cartagine fu messa sotto assedio e rasa al suolo.
Al termine delle guerre Roma uscì vittoriosa e poté chiamare il Mediterraneo “Mare Nostrum” cioè “Mare Nostro”.
Roma divenne la padrona del Mar Mediterraneo quando, in seguito, sconfisse anche i Greci, i popoli dell’Asia
Minore e gli Iberici, che abitavano l’attuale Spagna.
PUNTI CHIAVE
1. Le tre guerre puniche
2. Il completo dominio del Mar Mediterraneo etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Ricerca le informazioni necessarie per completare a voce la sintesi. Poi utilizzala per esporre.
• Roma voleva il controllo del commercio sul Mar...
• Perciò entrò in guerra con...
• Le guerre puniche furono...
• La prima fu combattuta sul...
• Nella seconda i Cartaginesi, guidati da..., sconfissero...
• Publio Cornelio Scipione sbarcò in... e sconfisse i...
• Con la Terza... i Romani guidati da... distrussero...
• I Romani poi combatterono contro...
• Il Mar Mediterraneo fu chiamato...
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. I latifondi
2. L’impoverimento dei plebei
3. Tiberio e Caio Gracco
RICAVO INFORMAZIONI
Rispondi a voce.
• A chi venivano assegnate le terre vinte in guerra?
• Perché i plebei si impoverirono ancora di più?
• Che cosa fecero prima Tiberio e poi Caio Gracco?
ESPONGO
Parla delle lotte sociali mettendo in relazione le cause (le conseguenze della guerra e l’impoverimento) con le conseguenze (le proteste).
Bassorilievo con mercanti.
Le nuove conquiste ebbero forti conseguenze sui rapporti tra le varie classi sociali. Diventava sempre più forte la distinzione tra ricchi e poveri e nacquero forti contrasti tra patrizi e plebei.
Le terre tolte alle popolazioni vinte non venivano divise equamente. I terreni erano assegnati solo ai grandi proprietari terrieri, così come il denaro andava ai governatori delle città. Si crearono i latifondi, vasti appezzamenti appartenenti a una sola persona.
I piccoli proprietari e i plebei, al contrario, si impoverivano. Per prestare servizio nell’esercito abbandonavano attività e campi e, al ritorno dalla guerra, si ritrovavano senza denaro e senza il necessario per vivere.
Molti cittadini si erano arricchiti con il commercio dei nuovi prodotti provenienti dalle terre più lontane e volevano partecipare alla vita pubblica.
La plebe non era più disposta a sopportare le disuguaglianze. Due fratelli romani di famiglia patrizia vollero intervenire in aiuto dei plebei. Tiberio Gracco, eletto tribuno della plebe, riuscì a far votare una legge per distribuire in modo più equo le terre conquistate. Ciascun latifondista non poteva possedere più di una certa estensione di terreno; il resto doveva essere distribuito in piccoli appezzamenti ai cittadini più poveri.
I latifondisti non accettarono la riforma e fecero uccidere Tiberio.
Dieci anni dopo, Caio Gracco, eletto a sua volta tribuno della plebe, ripropose la legge del fratello Tiberio, ma la riforma non fu approvata.
Caio e Tiberio Gracco.
PUNTI CHIAVE
Caio Mario. Lucio Silla.
A colpo d‘occhio
Le tensioni scoppiate con le lotte sociali portarono a una grande divisione tra patrizi e plebei, che si spartirono in due partiti. Iniziarono così vere e proprie guerre tra i cittadini della Repubblica.
La morte dei fratelli Gracco segnò l’inizio di una serie di guerre civili, cioè combattute tra i cittadini. Si formarono due partiti: i popolari, che volevano migliorare le condizioni dei plebei; gli ottimati, che difendevano i privilegi dei patrizi.
Mario e Silla
Gli scontri tra popolari e ottimati videro protagonisti due generali romani e i loro sostenitori: Caio Mario, di origine plebea, e Lucio Silla, di origine patrizia.
Caio Mario fece un’importante riforma dell’esercito: i soldati avrebbero ricevuto le armi e una paga giornaliera. In caso di vittoria sarebbe stato assegnato loro un appezzamento di terreno: fare il soldato diventava così una professione. Molti plebei lo seguirono per avere una fonte di reddito.
I due generali, alla testa dei loro eserciti, si scontrarono. Silla ebbe la meglio, restituì il potere ai patrizi e cancellò ogni potere dei tribuni della plebe.
Si fece nominare dittatore, non per sei mesi, come prevedeva la legge, ma a vita.
Quaderno operativo, p.
1. La lotta tra patrizi e plebei
2. Mario e Silla etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
Poi esponi utilizzando le tue conoscenze.
• Che cos’è una guerra civile?
• Quali furono le due fazioni che si formarono dopo la morte dei fratelli Gracco?
• Perché fuori Roma c’era malcontento?
• Chi era Caio Mario e che cosa fece?
• Chi era Lucio Silla e che cosa fece?
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le lotte per la cittadinanza romana
2. Il triumvirato
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizza la sintesi per esporre le tue conoscenze.
• Ottenere la cittadinanza romana significava…
• Le città degli Italici ottennero...
• Pompeo, Crasso e Giulio Cesare...
Dopo le guerre civili, gli Italici ottennero la cittadinanza romana
Le continue sommosse portarono alla formazione di un triumvirato, un governo di tre uomini: Pompeo, Crasso e Giulio Cesare.
Dopo le guerre civili alcune città del territorio dei Romani volevano ottenere la cittadinanza romana. Per i ricchi significava poter partecipare alle decisioni politiche e alla spartizione dei bottini di guerra. I più poveri, con la cittadinanza, avrebbero potuto ricevere gratuitamente il pane in tempo di carestia. Dopo tre anni di lotte gli Italici ottennero la cittadinanza.
A combattere nelle province che si erano ribellate furono mandati due generali di Silla: Gneo Pompeo e Marco Crasso. Riuscirono vincitori e quando tornarono a Roma furono nominati consoli. I due però volevano indebolire il Senato e così strinsero un patto di reciproco aiuto con un altro forte generale: Giulio Cesare, appoggiato sia dai soldati che lo avevano seguito nelle sue vittoriose campagne militari, sia dai plebei che aveva sempre difeso. Il loro governo prese il nome di triumvirato dalle parole latine tres (tre) e viri (uomini).
In questo periodo di insicurezza, Spartaco, un guerriero ridotto in schiavitù e costretto a fare il gladiatore, guidò circa 70 000 schiavi in una rivolta. Per due anni riuscirono a tener testa alle truppe inviate da Roma, ma alla fine furono sopraffatti dai soldati di Crasso.
Giulio Cesare combatté contro i Galli e a Roma sconfisse i suoi avversari in una guerra civile.
A Giulio Cesare fu affidato il comando delle truppe romane in Gallia, la regione che corrisponde all’attuale Francia.
In anni di guerre Cesare sottomise i Galli. Occupò anche i territori dei Germani e attraversò il mare per occupare la Britannia.
Quando morì il triumviro Crasso, Pompeo, approfittando del fatto che Cesare fosse in Gallia con i suoi soldati, si fece eleggere console unico. Ordinò a Cesare di tornare a Roma disarmato e come un comune cittadino. Cesare non obbedì. Attraversò in armi il fiume Rubicone, che non poteva essere attraversato con un esercito armato, e tornò a Roma. Scoppiò una nuova guerra civile e Pompeo fu sconfitto.
Cesare fu nominato dittatore a vita e attuò molte riforme:
• distribuì molte terre ai plebei e ai suoi soldati;
• raddoppiò la paga dei soldati;
• ordinò la costruzione di nuove opere pubbliche a Roma;
• diminuì gli affitti nelle insulae;
• ridusse i poteri del Senato.
La congiura
A causa delle riforme di Cesare non gradite all’aristocrazia, senatori e i patrizi organizzarono una congiura, capeggiata da Bruto, figlio adottivo di Cesare.
Il 15 marzo del 44 a.C. (Idi di Marzo) Cesare morì, pugnalato, all’interno del Senato.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Le conquiste
2. Le lotte contro Pompeo
3. Cesare dittatore
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizzando le parole chiave, esponi le tue conoscenze.
Dove
I domini di Roma prima di Cesare. I domini di Roma dopo Cesare.
Inserisci le parole al posto giusto.
puniche • monarchia • Mario • patrizi • repubblica • plebei • politeisti • triumvirato • esercito
Il nucleo originario era sul Colle
Palatino. Occupazione di tutta la penisola italica, parte dell’Europa e delle terre che si affacciano sul Mar Mediterraneo.
ORGANIZZAZIONE
• Guerre con Popoli italici, Greci, Galli.
• Guerre .............................................. contro i Cartaginesi.
• Lotte sociali tra patrizi e plebei.
• Guerre civili: e Silla.
• Primo
• Giulio Cesare.
• ..............................................: re, scelto dall’aristocrazia e aiutato dal Senato.
• I sette re (Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquino il Superbo).
• ..............................................: il potere è nelle mani del Senato, che elegge due consoli, affiancati dai magistrati.
Si dedicavano all’agricoltura, all’allevamento, all’artigianato, al commercio. Erano guerrieri e l’ era molto importante.
Tre classi sociali:
Erano Molte delle loro divinità erano riprese da quelle greche. Il capo degli dèi era Giove. Il pontefice massimo era il capo religioso che metteva in contatto gli umani con le divinità.
• : discendevano dai fondatori di Roma. Potevano ricoprire cariche pubbliche.
• : il popolo libero.
• Schiavi: prigionieri di guerra o persone che non avevano restituito i debiti.
Peer teaching
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o con una compagna quello che hai imparato.
PUNTI CHIAVE
1. La nascita dell’Impero romano
2. L’espansione dell’Impero
3. La divisione dell’Impero
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizza le parole chiave, la carta geografica e la linea del tempo per esporre le grandi tappe della storia dell’Impero.
Periodo di massima espansione dell’Impero romano.
L’Impero romano durò 500 anni. Iniziò con Ottaviano, uno dei tre membri del secondo triumvirato.
Dopo la morte di Cesare si prospettò il pericolo di una nuova guerra civile. Per evitarla si costituì il secondo triumvirato formato da Marco Antonio, Marco Lepido e Ottaviano (figlio adottivo di Cesare).
Fu Ottaviano che, sconfiggendo i suoi rivali, portò un nuovo cambiamento: la Repubblica romana fu trasformata in un Impero.
L’espansione dell’Impero
Durante l’Impero, Roma raggiunse la sua massima espansione.
Il suo dominio si estendeva sull’Europa centro-occidentale, orientale e meridionale, sull’Asia Minore (Turchia), sulla Mesopotamia e sull’Africa settentrionale: abbracciava dunque tre continenti.
Le risorse naturali di questi luoghi erano fonte di ricchezza e Roma dominava tutte le rotte commerciali, non avendo rivali né sul mare né sulla terraferma.
I Romani, abili costruttori di strade e ponti, resero raggiungibili anche i punti più lontani e con loro iniziò una vera modifica del territorio per l’intervento antropico.
L’Impero romano durò cinquecento anni. A un certo punto della sua storia venne diviso in due parti: Impero romano d’Oriente e Impero romano d’Occidente
Cesare Ottaviano Augusto, il primo imperatore, concentrò nelle sue mani il potere. Durante il suo governo, Roma visse un lungo periodo di pace.
Ottaviano imperatore
Gaio Giulio Cesare Ottaviano aveva sconfitto tutti i suoi rivali e il Senato gli attribuì diversi poteri per tutta la vita: console, cioè capo politico, tribuno della plebe, imperatore, cioè capo dell’esercito, pontefice, cioè capo religioso, proconsole di tutte le province. A Ottaviano fu poi conferito anche il titolo di Augusto, cioè “colui che deve essere venerato”.
Il desiderio più grande di Augusto era riportare la pace e dare un’organizzazione all’Impero.
Esercito
Per prima cosa riorganizzò l’esercito, che non venne più sciolto alla fine delle guerre, ma si trasformò in esercito di soldati professionisti ben retribuiti. A Roma istituì la figura dei soldati pretoriani, che dovevano difendere l’imperatore e la città.
Pax romana
Augusto governò con saggezza, suddivise più equamente le tasse e questo diminuì le tensioni interne. L’Impero poté godere di un lungo periodo di pace (pax romana), prosperità e benessere, durante il quale fiorirono le attività commerciali.
Roma diventò il modello di un nuovo stile di vita. Acquisirono sempre più importanza i momenti di ritrovo e di scambio di idee. Roma fu abbellita con monumenti ed edifici di pubblica utilità, come le terme e gli acquedotti.
Quaderno operativo, p. 140
PUNTI CHIAVE
1. I poteri dell’imperatore
2. L’organizzazione dell’esercito
3. Il periodo di pace etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi oralmente alle domande, poi organizza le risposte in un breve riassunto.
• Chi era Gaio Giulio Cesare Ottaviano?
• Quali titoli e poteri gli attribuì il Senato?
• Come riorganizzò l’esercito?
• Che cos’è la pax romana?
trategia S
Organizzare le risposte in un BREVE RIASSUNTO aiuta a rendere scorrevole l’esposizione.
Ara pacis, l’altare dedicato alla pax (pace) che il Senato fece costruire
PUNTI CHIAVE
1. Gesù Cristo
2. Il Cristianesimo
3. Le persecuzioni
4. La religione ufficiale di Roma
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Rispondi a voce e organizza le tue risposte in una breve sintesi.
• Dove nacque il Cristianesimo?
• Che cosa predicava Gesù Cristo?
• Perché fu condannato a morte?
• Perché il Cristianesimo fu osteggiato a Roma?
• Che cosa fecero Costantino e Teodosio?
Affresco ritrovato in una catacomba, a Roma. Le catacombe sono delle gallerie sotterranee che furono usate per molti secoli come luoghi di sepoltura.
Il Cristianesimo dapprima fu osteggiato dagli Imperatori, ma dopo alcuni secoli divenne la religione ufficiale dell’Impero.
In Palestina, la terra abitata dagli Ebrei, durante il regno di Augusto, nacque Gesù Cristo. Egli iniziò a predicare la pace, il rifiuto della violenza, l’aiuto reciproco, sostenendo che tutti gli esseri umani erano uguali davanti a Dio. Molti Ebrei pensarono che Gesù fosse il Messia inviato da Dio per liberarli.
I sacerdoti ebrei temevano che egli minacciasse il loro potere. Divenne ben presto sgradito sia al potere di Roma sia a quello dei sacerdoti ebrei e fu condannato a morte e crocifisso.
A Roma il culto di divinità diverse non costituiva un problema. I problemi nacquero perché i seguaci di Gesù osteggiavano la guerra e la schiavitù, che erano così importanti per Roma. Inoltre, i Cristiani si rifiutavano di venerare l’imperatore; ritenevano che tutti gli esseri umani fossero fratelli e che esistesse un solo dio.
Queste idee furono ritenute molto pericolose e i seguaci di Cristo vennero perseguitati.
Quando gli imperatori si resero conto che i Cristiani erano un numero considerevole ed era necessario assicurarsi il loro appoggio per governare senza tumulti, furono sospese le persecuzioni. Le cose cambiarono radicalmente quando l’imperatore Costantino, con un editto, concesse ai Cristiani la libertà di culto, e quando Teodosio proclamò il Cristianesimo religione ufficiale a Roma.
Con il tempo il potere degli imperatori crebbe sempre di più, diminuì l’importanza del Senato e andò perduto lo spirito democratico della Repubblica.
Dopo la morte di Augusto si succedettero alcune dinastie di imperatori, cioè di monarchi appartenenti alla stessa famiglia.
L’imperatore non era più eletto dal Senato, ma il potere era trasmesso per via ereditaria. Chi riceveva la carica in eredità non sempre, però, si dimostrava capace di governare.
Principio dell’adozione
Quando le cose divennero quasi insostenibili, il Senato nominò imperatore un uomo saggio: Nerva. Egli introdusse il principio dell’adozione: l’imperatore in vita doveva indicare il suo successore. Questi era scelto in base alle sue doti morali e politiche, veniva adottato e dunque aveva diritto alla successione.
Potere dei generali
Con l’imperatore Traiano l’Impero raggiunse la sua massima espansione, ma ormai era troppo vasto e dif ficile da governare. Ovunque aumentavano lotte, som mosse e complotti.
I capi militari cercavano di imporre gli imperatori che preferivano con l’ appoggio dei soldati , che erano loro fedeli perché potevano saccheggiare le terre conqui state.
PUNTI CHIAVE
1. Le dinastie
2. L’imperatore Nerva
3. L’imperatore Traiano etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
Rispondi alle domande per organizzare le tue conoscenze.
• Che cos’è una dinastia?
• Che cos’è il principio di adozione?
• Come venivano scelti gli imperatori?
ESPONGO
Esponi ciò che sai completando la sintesi.
• Dopo la morte di Augusto gli imperatori non furono più...
• L’imperatore Nerva introdusse...
• Dopo l’imperatore Traiano i capi militari...
La Colonna Traiana fu realizzata per celebrare la conquista della Dacia da parte dell’imperatore Traiano.
PUNTI CHIAVE
1. Una grande metropoli
2. La giornata lavorativa
3. Le attività
4. Il traffico
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Ricorda i punti chiave e racconta come si viveva a Roma durante l’Impero.
Utilizzare i colori per separare i paragrafi e i punti chiave aiuta ad allenare l’INTELLIGENZA VISIVA.
A colpo d‘occhio
Roma, durante l’Impero, era una città “moderna” ma caotica. Vi giungevano merci e persone da tutte le parti dell’Impero.
A chi giungeva da fuori, Roma appariva splendida, ma caotica e sovraffollata. Infatti raggiungeva il milione di abitanti. Nelle zone più densamente popolate si propagavano facilmente gli incendi e spesso le inondazioni del Tevere allagavano i quartieri cresciuti presso la riva. Le attività iniziavano all’alba per sfruttare al massimo la luce naturale. In genere la giornata lavorativa terminava verso mezzogiorno, per permettere a ricchi e poveri di recarsi alle terme, all’anfiteatro, al foro...
A Roma si svolgevano molti commerci e attività artigianali e non mancavano botteghe e taverne. I ricchi non lavoravano, ma realizzavano grandi guadagni grazie alle loro proprietà terriere lavorate dagli schiavi. La circolazione per le vie, benché avvenisse perlopiù a piedi, era difficile. Il numero dei carretti trainati a mano per il trasporto delle merci era elevatissimo, vi erano le lettighe e le portantine dei ricchi, trasportate da schiavi. Il traffico e il rumore non cessavano neppure di notte. Durante il giorno era vietata la circolazione di carri trainati da animali, che circolavano solo con il buio.
A Roma il foro era il luogo di incontro: l’equivalente dell’agorà nelle poleis greche.
PUNTI CHIAVE
1. Il foro etodo studio M di
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Utilizzando le immagini e le parole chiave, racconta una passeggiata al foro. Il foro era la piazza pubblica: il centro commerciale, religioso e politico della città. Ogni mattina gran parte dei patrizi aveva solo un pensiero: andare al foro. Qui si discuteva di politica e si scambiavano opinioni. Si ascoltavano i comizi dei senatori e dei magistrati. Si assisteva alle grandiosi celebrazioni delle vittorie.
Si accedeva al foro attraverso la Via Sacra che passava sotto l’arco di trionfo, chiamato così perché sotto di esso transitavano anche l’esercito e i generali di ritorno da una guerra vittoriosa.
La basilica era il luogo dove si tenevano le riunioni pubbliche e si amministrava la giustizia.
Il Senato si riuniva invece nella curia.
Gli oratori parlavano da una tribuna chiamata suggestum. Nel tempio di Saturno era conservato il tesoro dello Stato.
Un punto importante del foro era la mensa ponderaria.
Si trattava di un bancone di marmo sul quale erano scavati i campioni delle misure per controllare quelle usate da commercianti.
3. Si pavimentava la strada con lastre di pietra disposte a dorso di mulo per far scorrere l’acqua verso l’esterno.
2. Nella parte inferiore venivano poste grosse pietre per far scorrere l’acqua in profondità. Si riempiva lo scavo con ghiaia e piccole pietre e poi con sabbia per far filtrare l’acqua ed evitare gli allagamenti.
Ancora oggi è possibile percorrere la via Salaria, la via Aurelia, la via Emilia... strade che seguono il tracciato costruito dai Romani. Le strade, per Roma, erano fondamentali per raggiungere i punti più lontani dell’Impero.
Tutte le strade arrivavano a Roma perché tutte partivano da Roma. Precisamente dal Milio Aureo, una colonna di marmo rivestita di bronzo situata nel foro. Su di essa erano incise le distanze delle principali città da Roma. I Romani impararono dagli Etruschi la tecnologia per la costruzione delle strade e la migliorarono. Costruirono una fitta rete stradale per raggiungere e controllare le province più lontane, dalle quali provenivano i prodotti agricoli, le materie prime e i diversi manufatti, e per far marciare rapidamente le legioni. Lungo le strade, a intervalli di un miglio (1480 metri), era posta una pietra miliare, che riportava la distanza dal foro. La parola “strada” deriva proprio dal modo romano di costruire le vie: a strati.
1. Per costruire una strada si effettuava uno scavo profondo
I Romani impararono dagli Etruschi a essere abilissimi ingegneri e architetti e a utilizzare l’arco a volta.
Durante gli anni dell’Impero i Romani realizzarono imponenti opere che oggi chiamiamo pubbliche perché erano a beneficio di tutti.
Quando la popolazione crebbe, a Roma aumentò il bisogno di acqua. Individuata una sorgente, occorreva far giungere l’acqua in città: per questo sorse la necessità di costruire acquedotti. Il tracciato della “strada per l’acqua” si sviluppava in altezza per dare sempre una giusta pendenza e far scorrere l’acqua. Se il percorso presentava difficoltà come dislivelli o un fondovalle da superare, si procedeva alla costruzione di ponti sorretti da archi. Nella parte superiore di questi ponti si creava un canale nel quale l’acqua continuava a scorrere. Il canale veniva coperto per mantenere pulita l’acqua ed evitare furti del prezioso liquido.
Nelle vicinanze della città o in luoghi stabiliti all’interno di essa si costruivano grandi cisterne dalle quali partivano tubature in rame o terracotta che distribuivano acqua alle fontane, alle terme e all’interno delle case.
PUNTI CHIAVE
1. Le strade
2. I ponti e gli acquedotti etodo studio M di
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ED ESPONGO
Utilizzando le immagini e le parole chiave, spiega come si costruivano le strade, i ponti, gli acquedotti e la loro funzione.
Canale coperto in cui scorreva l’acqua.
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PUNTI CHIAVE
1. Le terme
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Utilizzando le immagini e le parole chiave, racconta una giornata alle terme.
colpo d‘occhio
Le terme erano i bagni pubblici dove ogni giorno i Romani si dedicavano alla cura del corpo e della mente.
I Romani andavano alle terme nel pomeriggio dopo aver dedicato il mattino agli impegni di lavoro.
Biblioteca
Erano aperte a tutti: uomini, donne e anche schiavi. L’ingresso costava poco.
All’ingresso delle terme vi erano gli spogliatoi, con nicchie dove riporre i vestiti.
Il calidarium era l’ambiente più caldo. Era una specie di sauna dove si sudava, si faceva il bagno in acqua molto calda.
Tepidarium
Gymnasium Calidarium
Spogliatoio
Frigidarium Caldaia
Usciti dal calidarium si passava nel tepidarium dove si sostava in un ambiente tiepido. Si evitavano così sbalzi di temperatura troppo forti. Infine, si entrava nel frigidarium, l’ambiente più freddo.
L’unctorium era una sala dove si trovavano
tavole di marmo per i massaggi effettuati con oli ed unguenti profumati.
Nei sotterranei vi erano le fornaci che scaldavano l’acqua e l’aria. L’aria calda, attraverso condutture, riscaldava i pavimenti dei locali per i bagni. Vi erano anche corridoi sotterranei che servivano per rifornire di legna le fornaci e gli spogliatoi di biancheria pulita.
Vi erano ambienti per fermarsi a chiacchierare e concludere affari.
Non mancavano il gymnasium, cioè la palestra, una biblioteca, le botteghe e le taverne per consumare i pasti.
Botteghe
A colpo d‘occhio
I Romani dedicavano molto tempo al divertimento e nelle città c’erano edifici pubblici con la funzione di proporre divertimenti alla popolazione.
A Roma le feste erano numerose, vi erano quelle religiose e quelle che festeggiavano le ricorrenze pubbliche. Nei circhi i Romani assistevano alle corse, negli anfiteatri alle lotte tra gladiatori.
Circo
Il circo era il luogo dove si svolgevano le corse con le bighe (cocchi trainati da due cavalli) e le quadrighe (a quattro cavalli). Erano guidati da un auriga che doveva compiere sette giri del circo.
Nel circo si combattevano anche battaglie navali: l’arena veniva allagata con l’acqua del Tevere e si simulavano combattimenti con le navi. A Roma il Circo Massimo poteva ospitare 250 000 spettatori.
Anfiteatro
Nell’anfiteatro gli spettacoli più graditi erano i combattimenti tra gladiatori e bestie feroci. Il nome “gladiatore” deriva da gladio, una corta spada utilizzata anche dai soldati. Anche negli anfiteatri si svolgevano battaglie navali. In questi casi l’arena veniva allagata.
Il più famoso anfiteatro romano è il Colosseo. In origine il suo nome era “anfiteatro Flavio”, dal nome della famiglia di imperatori che l’aveva fatto costruire. I Romani cominciarono a chiamarlo Colosseo dopo che l’imperatore Nerone fece collocare una sua colossale statua accanto all’ingresso.
PUNTI CHIAVE
1. Il circo
2. L’anfiteatro etodo studio M di
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Con un compagno o una compagna, immaginate di fare la telecronaca di una gara al circo e di una all’anfiteatro.
METTERSI NEI PANNI di persone vissute in un determinato periodo storico aiuta a rappresentare nella mente i fatti accaduti e riferirli.
Quaderno operativo, p. 141
etodo studio
PUNTI CHIAVE
1. Le cause della crisi dell’Impero
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Completa la mappa e utilizzala per esporre le tue conoscenze.
Fine delle ..................... di conquista
Casse statali
vuote
Più tasse
Povertà
Mancanza di .....................
Terreni incolti
Prodotti alimentari più .....................
Carestie ed .....................
trategia S
Hai imparato a compilare e utilizzare le mappe e gli schemi. Per costruire le mappe ricorda che le informazioni devono essere semplici e COLLEGATE le une alle altre.
La fine del grande Impero non avvenne perché i Romani furono sconfitti in una guerra, ma fu un lento declino dovuto a cause complesse.
Quando l’Impero raggiunse la massima espansione, divenne difficile controllarne i confini.
Inoltre, sempre più spesso gli imperatori erano privi di autorità. Erano i generali dell’esercito che, di fatto, prendevano le decisioni.
Quando terminarono le guerre di conquista, le casse dello stato si svuotarono perché non erano più alimentate dai bottini di guerra.
Occorreva però molto denaro per pagare i soldati che dovevano difendere i confini.
Gli imperatori aumentarono le tasse, suscitando malcontento e impoverendo le classi più povere.
La mancanza di prigionieri di guerra da impiegare come schiavi fece sì che molti terreni rimanessero incolti: scarseggiavano le scorte alimentari e aumentavano i prezzi. Si verificarono periodi di carestie e scoppiarono grandi epidemie di malattie.
Intanto, le popolazioni nomadi compivano continue incursioni e saccheggi nel territorio dell’Impero.
Arco di Costantino, scena di battaglia tra legioni romane e Barbari.
Ai confini dell’Impero vivevano popolazioni che i Romani chiamavano Barbari.
Erano forti guerrieri e l’esercito romano non seppe tenere loro testa.
Lungo i confini dell’Impero, si erano trasferite popolazioni provenienti dal nord Europa: i Germani.
I Germani erano divisi in differenti tribù: Galli, Visigoti, Vandali, Unni...
Queste tribù, in diverse incursioni, entrarono nel territorio dell’Impero, giungendo fino a Roma.
I Germani erano seminomadi. Quando si stanziavano in un territorio, costruivano un villaggio di capanne e legno. Praticavano soprattutto la caccia, ma coltivavano anche piccoli appezzamenti di terreno.
Spesso si dedicavano al saccheggio di villaggi vicini. Non conoscevano la scrittura e praticavano il baratto.
I guerrieri e i nobili erano uomini liberi ed eleggevano il re.
I contadini erano semiliberi. Non avevano armi e non potevano partecipare alle razzie.
I servi erano i prigionieri di guerra.
I capi non amministravano la giustizia. I torti si riparavano con la faida, cioè il diritto di vendicarsi anche uccidendo chi aveva fatto un torto.
Il guidrigildo era il risarcimento in denaro versato all’offeso o alla sua famiglia.
L’ordalia era una prova a cui veniva sottoposto il sospettato: camminare sulle braci e tenere in mano una barra rovente. Chi non superava la prova era colpevole. Frequenti erano anche i duelli.
I popoli germanici adoravano Wotan, chiamato anche Odino, dio della guerra, e altre divinità legate alla natura e alla guerra.
etodo studio M di
PUNTI CHIAVE
1. Per ogni paragrafo, indicato da una barretta colorata, scrivi il punto chiave.
RICAVO INFORMAZIONI ED ESPONGO
In ogni paragrafo, sottolinea le informazioni principali e utilizzale per esporre.
Dove
Un elmo germanico.
PUNTI CHIAVE
1. La divisione dell’Impero
2. La tetrarchia
3. I due Imperi
RICAVO INFORMAZIONI
ED ESPONGO
Sottolinea nel testo, con i colori indicati, la risposta a ogni domanda.
• Che cosa fece l’imperatore Diocleziano?
• Che cos’era la tetrarchia?
• Che cosa fece l’imperatore Costantino?
• Che cosa fece l’imperatore Teodosio?
Collega ciò che hai sottolineato per esporre le tue conoscenze.
Impero romano d’Occidente Impero romano d’Oriente
Per governare un territorio tanto vasto gli imperatori Diocleziano e Costantino modificarono l’organizzazione.
Dopo un lungo periodo di guerre ai confini, salì al trono l’imperatore Diocleziano.
Diocleziano capì che una sola persona non era in grado di governare un territorio così vasto.
Egli divise l’Impero in due parti: una occidentale e l’altra orientale, affidandone ognuna ad un imperatore, chiamato “augusto”.
Diocleziano trattenne per sé la parte orientale, che era più ricca, affidando a Massimiano la parte occidentale.
Ciascun imperatore era aiutato da una persona di sua fiducia, il “cesare” che avrebbe ereditato il titolo di imperatore alla morte di Diocleziano e Massimiano. Questa forma di governo viene chiamata tetrarchia, cioè “governo di quattro persone”.
Quando salì al trono, Costantino riunì di nuovo nelle sue mani l’Impero e si proclamò unico imperatore. Spostò la nuova capitale a Bisanzio e le diede il nome di Costantinopoli, la città di Costantino.
capì che era impossibile mantenere l’unità dell’Impero e divise definitivamente il suo territorio in due Imperi: Impero romano d’Occidente, con capitaRavenna; Impero romano d’Oriente, con capitale Costantinopoli.
Costantino.
A colpo d‘occhio
L’Impero romano d’Occidente terminò con la deposizione di Romolo Augustolo.
I popoli germanici spesso avevano oltrepassato i confini dell’Impero, invadendone il territorio.
Invasioni
Le varie tribù germaniche, che provenivano dal nord, proseguirono sempre più a sud finché Alarico, re dei Visigoti, giunse a Roma e la saccheggiò. Poi arrivarono gli Unni guidati dal terribile Attila, che fu fermato dal papa nella Pianura Padana. Anche i Vandali giunsero a Roma e effettuarono il più terribile saccheggio che la città avesse mai subito. Ancora adesso per indicare una persona che distrugge tutto si dice che è un vandalo!
La fine dell’Impero romano d’Occidente
Quando il re barbaro Odoacre, re degli Eruli, giunse a Roma nel 476 d.C., depose l’imperatore Romolo Augustolo. Finiva così l’Impero romano d’Occidente che fu diviso in tanti regni che furono detti Romano-barbarici. I re mantennero la cultura, le leggi e parte dell’organizzazione romana.
La fine dell’Impero romano d’Oriente
L’Impero romano d’Oriente non fu minacciato dalle invasioni. La sua storia continuò per circa un millennio. Cadde nel 1453 d.C. a opera dei Turchi.
etodo studio M di
Hai terminato il tuo percorso.
Sottolinea o evidenzia quelle che ritieni siano le parole chiave. Poi prova a ripetere autonomamente quanto hai imparato sulla caduta dell’Impero romano.
Dove
I Regni romano-barbarici.
curiosità ???
Le lingue neolatine
Nei territori dell’Impero la lingua ufficiale era il latino, parlato dalle persone colte.
Il popolo, il volgo, parlava il volgare, un latino meno perfetto che si è trasformato e ha dato origine alle lingue neolatine: l’italiano, il francese, lo spagnolo, il rumeno, il ladino.
Inserisci le parole al posto giusto.
cristianesimo • Augusto • Occidente • tasse • Oriente • nomadi
Divisione in Impero d’Occidente e di Oriente (395 d.C.)
d.C. Nascita di Cristo Ottaviano diventa imperatore (27 a.C.)
27 a.C.
d.C.
d.C.
Caduta dell’Impero d’Occidente (476 d.C.)
Caduta dell’Impero d’Oriente (1453 d.C.)
In tutta l’Italia, gran parte dell’Europa, tutti i territori affacciati sul Mar Mediterraneo, Asia Minore, Mesopotamia.
Periodo di massima espansione dell’Impero romano.
• Primo imperatore: Giulio Cesare Ottaviano, chiamato
• Imperatore Traiano: massima espansione dell’Impero.
• La divisione dell’Impero in due parti: d’ e d’
• Caduta dell’Impero romano d’Occidente.
• Caduta dell’Impero romano d’Oriente.
Grandi opere
• Strade
• Ponti
• Acquedotti
• Foro
• Terme
• Circhi
• Anfiteatri
cause della caduta dell’Impero
• Diminuzione dell’autorità degli imperatori.
• Maggior potere ai generali.
• Aumento delle ..............................................
• Abbandono dei terreni coltivati.
• Carestie ed epidemie.
• Incursioni delle popolazioni ..............................................
Puoi utilizzare le mappe per ripetere con un compagno o con una compagna quello che hai imparato. Peer teaching
Si diffonde il Dapprima osteggiato, diventa poi la religione ufficiale.
Pompei
Pompei è famosa per i monumentali resti archeologici dell’antica città. Per questo è stata dichiarata patrimonio Unesco.
Al tempo dell’antica Roma era una città molto importante per la fertilità del suolo e per i commerci marittimi. Nel 79 d.C., in seguito a una violenta eruzione del Vesuvio, fu completamente sotterrata dalla cenere e dai lapilli.
Sviluppo economico e sostenibilità
La tutela del Patrimonio artistico
Se noi oggi possiamo ammirare Pompei e sapere come era una antica città romana è perché è giunta quasi intatta fino a noi. Infatti le ceneri conservarono oggetti, esseri umani ed animali, immobilizzati nel momento della loro fuga.
Ora è compito nostro preservare questo patrimonio perché anche le generazioni future possano ammirarlo e trarne insegnamento.
Ecco che cosa dice la nostra Costituzione
Articolo 9
La Repubblica… tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione… anche nell’interesse delle future generazioni.
Il rosso pompeiano è una particolare tonalità del colore rosso. In reatà in origine era un giallo molto caldo, ma i gas dell’eruzione hanno modificato il colore in rosso.
Pompei è famosa per i suoi affreschi e i mosaici che decoravano le pareti e i pavimenti delle case dei ricchi.
In queste opere d’arte sono rappresentate scene di vita quotidiana, scene mitologiche, ambienti naturali… è impossibile dire tutto ciò che raccontano i muri di Pompei!
110 Ripasso
Le civiltà dei fiumi
111 Le civiltà del mare
112 La civiltà greca
113 Sparta e Atene
114 Le colonie • La religione
115 Giochi di parole • Giocando imparo
116 Sintesi… per studiare
118 I Persiani
119 I Macedoni
120 Sintesi… per studiare
121 I Popoli italici
122 Sintesi… per studiare
123 La civiltà etrusca
124 La religione • La tecnologia
125 Commercio in fiera • Giocando imparo
126 Sintesi… per studiare
127 Le origini di Roma
128 Il primo nucleo di Roma
129 La Monarchia
130 La Repubblica
131 La società
132 La famiglia e la religione
133 La guerra contro i Popoli italici
134 L’esercito
135 Le guerre puniche
136 Le lotte sociali e le guerre civili
137 Il primo triumvirato e Cesare
138 Sintesi… per studiare
140 Gli imperatori romani
141 Lotte tra gladiatori
142 La crisi dell’Impero romano
143 Sintesi… per studiare
144 Compito di Realtà
L’antico popolo del mio territorio
1 Scrivi le parole date al posto giusto.
Nilo • Azzurro • mezzaluna fertile • Eufrate • Giallo • Mesopotamia • Indo
La storia dell’umanità ha visto sorgere le civiltà fluviali perché il fiume era una risorsa indispensabile per la coltivazione e per l’allevamento.
Le tribù che avevano lasciato l’Africa a causa dei mutamenti climatici si stanziarono lungo le rive dei fiumi del territorio che è stato chiamato “ ” perché ricco di cereali e frutti selvatici.
Sorsero così le civiltà dei popoli della , attraversata dai fiumi Tigri ed ..........................................................: i Sumeri, i Babilonesi, gli Assiri e gli Ittiti.
Nella valle del gli Egizi diedero origine alla loro grande civiltà.
Nella valle dell’ fiorì la civiltà degli Indi.
Nei territori attraversati dal Fiume .......................................................... e dal Fiume .......................................................... si sviluppò la civiltà Cinese.
2 Osserva la carta geostorica e scrivi i nomi delle civiltà dei fiumi.
Civiltà della Civiltà dei
Civiltà degli
Civiltà degli
1 Scrivi le parole date al posto giusto.
Terra di Canaan • comunicazione • Creta • Peloponneso • Mar Mediterraneo
Quando l’essere umano affrontò il mare, sulle sponde del sorsero le civiltà di popoli dediti alla navigazione e ai commerci.
Fu una tappa fondamentale per l’umanità perché la grande distesa di acqua che aveva sempre spaventato, diventò una perfetta via di ..........................................................
Permise la circolazione delle merci, ma anche delle conoscenze e delle idee.
Nella parte orientale del Mar Mediterraneo si svilupparono grandi civiltà. fu la terra dell’importante civiltà Cretese (o Minoica).
Nel sorse la civiltà degli Achei (o Micenei).
Nella si stanziarono i Fenici e gli Ebrei.
2 Osserva la carta geostorica e scrivi i nomi delle civiltà del mare.
Civiltà degli (o .........................................................)
Civiltà dei
Civiltà degli (o .........................................................)
Civiltà degli
La convivenza nel Peloponneso tra le popolazioni locali e i Dori diede origine a una nuova civiltà.
1 Scrivi le parole date al posto giusto.
micenee • Dori • ferro • regno • Elleni • secoli bui • cacciatori • artigianato • pastori
I .........................................................., una popolazione del nord Europa, intorno all’anno 1200 a.C., occuparono il Peloponneso. Grazie alle loro armi di sottomisero le città-stato
Iniziò per i territori greci un periodo di decadenza che è chiamato quello dei “ ”.
I Dori erano e e non si dedicavano al commercio. Per questo le attività dell’ e commerciali furono abbandonate. In seguito invasori e sconfitti impararono a convivere. Le tradizioni dei Dori e dei Micenei si mescolarono e si formò il popolo degli .......................................................... Ebbe così origine la civiltà greca.
Le città-stato greche non formarono mai un unico
2 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
A causa della conformazione del territorio, in Grecia sorsero piccoli / grandi stati indipendenti chiamati poleis.
Le poleis si differenziavano tra loro per la struttura della città / forma di governo Nei primi tempi il governo della polis era aristocratico, cioè il re governava da solo / aiutato dal consiglio dei migliori.
Quando i mercanti, i proprietari di navi e gli artigiani / i contadini e i pastori divennero importanti per la vita della polis, nacquero altre forme di governo.
La democrazia prevedeva la partecipazione al governo della città di tutti i cittadini maschi, liberi / tutti gli uomini; l’oligarchia prevedeva la partecipazione solo di alcuni cittadini / dei cittadini eletti dalla popolazione
3 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• La polis era costruita solo vicino al mare. V F
• Ogni polis aveva il suo re. V F
• Le poleis erano governate da un gruppo di persone e non solo dal re. V F
• Ogni polis aveva le proprie leggi e il proprio esercito. V F
• Nelle poleis tutti i cittadini avevano gli stessi diritti e gli stessi doveri. V F
• Nella società delle poleis c’erano gli schiavi. V F
Le più importanti poleis greche furono Sparta e Atene.
1 Scrivi il nome delle forme di governo.
Ad Atene partecipava al governo della città gran parte della popolazione tranne le donne, gli stranieri e gli schiavi. La forma di governo era la
A Sparta il potere era nelle mani di un ristretto numero di persone. La forma di governo era l’
2 Colora i come indicato:
le affermazioni che si riferiscono ad Atene; le affermazioni che si riferiscono a Sparta.
Sorgeva tra le montagne.
Sorgeva vicino al mare.
L’assemblea dei cittadini era l’ecclesia.
L’assemblea degli aristocratici era la gherusìa.
Nell’istruzione si prediligevano la formazione fisica e l’arte militare.
Nell’istruzione si dava importanza all’arte, alla filosofia e alle scienze.
Le bambine praticavano lo sport.
Le bambine restavano a casa con la madre.
3 Leggi le definizioni, poi scrivi il nome della classe sociale e della polis a cui si riferiscono.
• Non avevano diritti.
• Lavoravano le terre in condizioni di schiavitù.
• Erano artigiani e commercianti.
• Erano liberi, ma non partecipavano all’assemblea.
• Dovevano combattere in caso di guerra.
• Erano i discendenti degli antichi Dori.
• Possedevano terre e ricchezze.
• Partecipavano all’assemblea.
• Combattevano nell’esercito.
• Erano gli stranieri che risiedevano in città.
• Erano liberi.
• Non facevano parte dell’assemblea.
Classe sociale ...................................................
Polis
Classe sociale
Polis ..............................................................................
Classe sociale ...................................................
Polis
Classe sociale
Polis ..............................................................................
Quando nelle poleis la popolazione aumentò, contadini, mercanti e artigiani cercarono nuove terre in cui stabilirsi. Fondarono così le colonie. Le colonie mantenevano la religione della madrepatria.
1 Completa.
Il territorio della Grecia non era in grado di produrre .......................................................... a sufficienza per sfamare tutti i suoi abitanti.
Fin dai primi tempi dello sviluppo delle poleis molti Greci ebbero la necessità di cercare terreni coltivabili adatti all’ e basi per gli scambi
Molti contadini e commercianti lasciarono le loro poleis e fondarono le ..........................................................
Le colonie mantenevano forti legami con le d’origine.
Il territorio delle colonie greche dell’Italia meridionale fu chiamato
2 Completa le definizioni. Poi scrivi nel cruciverba il nome della divinità cui si riferiscono.
Nella colonna evidenziata scoprirai il nome del dio del fuoco e della lavorazione dei metalli.
Il nome del re degli dèi che puniva lanciando ..........................................................
Dea della bellezza e dell’amore. Era nata dalla schiuma del
Dio del mare. I marinai lo invocavano per placare le
Dio della guerra. Portava sempre con sé
Dea della sapienza e della guerra. Era la protettrice della polis
Dio del sole, della musica e della poesia. Era il protettore degli
1 Nelle parole sono state tolte, aggiunte o cambiate una o due lettere. Sei capace di trovare le parole giuste?
Siamo a Sparta!
SPARTITI
PILOTI
Infine... è la volta degli dèi.
E ora andiamo ad Atene!
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
• Nel Peloponneso, la parte meridionale della penisola greca, giunsero i Dori.
• In questi luoghi il clima era , ma il territorio montuoso non favoriva l’..........................................................
• Invece il , ricco di insenature e isole, permise lo sviluppo della navigazione e del
• I Greci chiamavano la loro terra ..........................................................
• In Grecia sorsero molte città-stato, chiamate
• Queste città erano , ma parlavano la stessa .........................................................., usavano la stessa .........................................................., praticavano la stessa
• I cittadini più potenti erano gli
• I commercianti, i contadini e gli artigiani erano i
• Le due forme di governo delle poleis erano:
• l’ , governo di pochi;
• la , governo del popolo.
• Le due poleis più importanti erano .......................................................... e ..........................................................
Fatti
Attività e cultura
• Le attività principali di Atene erano l’ e il
• La forma di governo ad Atene era la diretta.
• Ad Atene si dava molta importanza alla e all’arte.
• A Sparta le attività principali erano ,
• La forma di governo a Sparta era la
• A Sparta aveva importanza l’attività fisica, per prepararsi alla
• I Greci adoravano molti , che avevano caratteristiche ..........................................................
• Nei teatri greci si rappresentavano e
• In Grecia sono nate le , competizioni sportive tra gli atleti delle poleis.
• Le poleis non formarono mai un unico
• I Greci fondarono le in territori lontani dalla madrepatria.
• In Italia, i territori dove si insediarono i Greci sono chiamati
La storia dell’Impero persiano è, come altre, la storia dell’unione di popoli. I Persiani divennero nemici dei Greci quando con i loro eserciti raggiunsero le sponde dell’Egeo.
1 Ricostruisci il racconto dei fatti principali della storia dei Persiani. Scrivi le parole date al posto giusto. colonie greche • Medi e i Persiani • Medi • Dario I • Susa ed Ecbatana • satrapie • Strada Reale • Valle dell’Indo
Sugli altopiani della Persia vivevano due popolazioni: i ....................................................................................................................
Ciro il Grande sottomise i , si spinse fino alla
Conquistò anche le dell’Asia Minore. Il suo successore organizzò il governo dell’Impero: lo divise in , cioè province con a capo un funzionario che governava in nome del re.
Diede al regno due capitali: e fece costruire la per rendere facili le comunicazioni.
2 Indica con una X .
• Inizialmente i Persiani adoravano: le forze della natura. il fuoco.
• Il saggio che predicò una nuova dottrina fu: Ahura Mazda. Zaratustra.
• I Persiani pensavano che la vita fosse: un destino voluto dagli dèi. una lotta tra Bene e Male.
• I Persiani coltivavano principalmente due scienze: l’astronomia e la medicina. l’astronomia e la filosofia.
• I Persiani adottarono la scrittura: geroglifica. cuneiforme.
3 Rispondi in modo sintetico.
• Perché i Greci e i Persiani si combatterono?
• Chi erano le “orecchie del re”?
• Qual era la città più “spettacolare” dell’Impero persiano?
I Macedoni, comandati dal loro re Filippo II, occuparono le poleis greche, ma ne rispettarono l’indipendenza e la cultura. Alessandro realizzò il sogno di suo padre e fondò un grande Impero.
1 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Dopo le guerre con i Persiani, le poleis greche vissero un periodo di pace / ripresero le lotte tra loro.
Le poleis diventarono sempre più deboli / forti. Alessandro / Filippo, re di Egitto / Macedonia approfittò della situazione per cercare di conquistare le poleis.
Il suo intento era formare un potente esercito per sottomettere i Persiani / Babilonesi e formare un grande impero.
Dopo la conquista macedone, le poleis greche non conservarono / conservarono la loro autonomia.
Il re macedone Filippo ottenne alcune vittorie, ma non riuscì a realizzare il suo sogno di conquistare la Mesopotamia e la Persia perché venne allontanato / assassinato
2 Indica con una X .
• Alessandro era: greco. macedone. persiano.
• Alessandro nei territori conquistati fondò: tante città-stato. un impero. una repubblica.
• Alessandro governò i territori sottomessi con: saggezza. crudeltà. democrazia.
• Nei territori conquistati Alessandro: impose le abitudini e la cultura greca. mantenne le abitudini locali, ma cercò di unificare lingua e cultura. non si curò delle abitudini e delle culture locali.
• La cultura che nacque dall’unione di quella greca, persiana ed egizia fu chiamata: politeismo. cultura ellenistica. macedone.
• Alla morte di Alessandro il suo Impero: si frazionò in tanti regni. rimase unito. fu conquistato da un altro popolo.
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Persiani • Fatti
• I due regni dell’antica Persia erano: e
• Il re persiano sottomise i e fondò un grande
• Il suo successore divise l’Impero in
• Le due capitali di questo Impero erano e
Persiani • Cutura e religione
• Si dedicarono agli studi in .........................................................., .........................................................., ,
• Seguivano la dottrina predicata da
Macedoni • Fatti
• I Macedoni erano i discendenti degli antichi
• Il primo importante re macedone fu , che conquistò il territorio dei ..........................................................
• La macedone era la particolare organizzazione dell’esercito.
• , il figlio di Filippo II, sconfisse la città greca di Dedicò la sua vita alla conquista dell’Impero dei . Alla sua morte l’Impero macedone venne diviso in quattro , detti
• • .......................................................... • Macedoni • Cutura e religione
• Alessandro unificò la cultura con quella
• Nel suo regno si parlava il ..........................................................
• Favorì le conoscenze in campo
• I più grandi studiosi del suo tempo furono:
• .........................................................
Questo argomento mi è piaciuto:
Mi è piaciuto scoprire che: Ho imparato qualcosa di nuovo: molto poco abbastanza sì no
1 Per ogni testo, colora il popolo a cui si riferisce.
• Fondarono i castellieri, villaggi indipendenti. Erano famosi per l’allevamento dei cavalli. Commerciavano l’ambra, che compravano dalle popolazioni che vivevano oltre le Alpi.
• Alcuni gruppi vivevano sulle alture e si dedicavano all’agricoltura e alla pastorizia. Altri gruppi vivevano lungo la costa e si dedicavano al commercio marittimo.
• Si stanziarono in Val Camonica. Si dedicavano alla caccia, all’agricoltura, alla pastorizia. Sapevano lavorare i metalli e commerciavano con altri popoli.
• Vivevano nei territori che ora appartengono all’Emilia, alla Toscana e alle Marche. Avevano il culto dei morti; li cremavano e seppellivano le ceneri all’interno di urne rinchiuse in cassette.
• La loro civiltà è chiamata anche civiltà nuragica. Erano pastori, agricoltori e commercianti.
• Vivevano in città-stato che avevano stretto alleanza. Conoscevano la scrittura, come è testimoniato dalle Tavole Eugubine.
• Erano pastori e divennero guerrieri perché dovevano costantemente difendere il bestiame dalle razzie di altri popoli.
• Provenivano dalla Spagna e dal nord Africa. Impararono a commerciare e a lavorare la creta dai Fenici e dai Greci.
Veneti
Liguri
Sanniti
Liguri
Veneti
Camuni
Umbri
Villanoviani
Siculi, Sicani
Sardi
Umbri
Villanoviani
Sanniti
Sardi
Villanoviani
Siculi, Sicani, Elimi
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Neolitico
• In Italia le tribù nel Neolitico vivevano sulle , dove il era più salubre e potevano dedicarsi all’agricoltura e alla
• Le tribù che vivevano nelle zone paludose, soprattutto della Pianura .........................................................., costruirono le .........................................................., un sistema di palafitte.
Popolazioni
• Le principali popolazioni del nord Italia erano i
• Nell’Italia centrale la civiltà più progredita fu quella dei , che si sviluppò in Emilia, Toscana e Marche.
• Altri popoli del centro e del sud Italia furono ...........................................................................................
• La popolazione della Sardegna diede vita alla civiltà , che prende il nome da particolari costruzioni a forma di
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Mi è piaciuto scoprire che:
Gli Etruschi diedero vita alla prima grande civiltà italiana e contribuirono alla nascita della civiltà romana.
1 Indica con una X solo le affermazioni vere.
Gli storici e le storiche sono riusciti a risalire con assoluta certezza alle origini degli Etruschi.
Gli Etruschi non conquistarono mai territori posti a nord e a sud dei luoghi dove si erano insediati.
Gli Etruschi costituirono un unico regno. Il territorio etrusco era diviso in città-stato.
A capo delle città etrusche vi era il lucumone. Il lucumone governava con il sostegno degli aristocratici.
Gli Etruschi erano un popolo pacifico.
Le donne erano trattate come schiave.
2 Completa.
Gli Etruschi si stanziarono nei territori tra il fiume e il fiume
La società etrusca era divisa in classi ..........................................................
Gli possedevano la maggior parte delle terre ed erano ricchi mercanti. Gli erano la parte della popolazione che possedeva terreni, lavorava per i nobili, ma non poteva partecipare alla .......................................................... politica e dedicarsi al
Gli non godevano di libertà e lavoravano le degli aristocratici.
3 Numera i fatti in ordine cronologico. Poi collega, numerando, il fatto alla data sulla linea del tempo.
Veio è conquistata dai Romani. Primi insediamenti.
Gli Etruschi diventano cittadini romani. Massima espansione del territorio.
Gli Etruschi erano politeisti. Le divinità etrusche erano simili a quelle greche. I sacerdoti cercavano di conoscere la volontà degli dèi per evitare di irritare le divinità.
1 Collega ogni nome alla definizione corrispondente.
Capacità di interpretare i segni della volontà degli dèi.
Arùspice
Necropoli
Divinazione
Àugure
Tumulo
Sacerdote che interpretava il volere delle divinità osservando il fegato e le viscere degli animali.
Luogo in cui si edificavano le tombe.
Tomba destinata ai defunti delle classi sociali più importanti.
Sacerdote che interpretava il significato dei fulmini e del volo degli uccelli.
2 Per ogni immagine, scrivi a quale aspetto della tecnologia degli Etruschi si riferisce.
Vel e Velia, due bambini etruschi, con i loro genitori hanno viaggiato a lungo per giungere nella Pianura Padana, a una famosissima fiera.
Qui ci sono bancarelle che espongono prodotti artigianali di diversi Popoli italici.
Su ciascuna bancarella manca il nome della popolazione. Vel e Velia li trovano incisi su una pietra, ma... anagrammati.
Osservando i prodotti esposti non hanno dubbi. Sono in grado di scrivere il nome del popolo. E tu?
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Territorio
• Gli Etruschi si stabilirono nella zona compresa tra i fiumi e
• Il terreno fertile favoriva l’
• Le coste frastagliate permisero la costruzione di .......................................................... e lo sviluppo del ..........................................................
• Il sottosuolo era ricco di : ciò favorì lo sviluppo dell’
Fatti
• Il territorio etrusco era diviso in indipendenti, governate dal
• Gli Etruschi ampliarono il loro territorio combattendo contro i e i
• La civiltà etrusca terminò quando la città di Veio fu conquistata da .................................................
• La religione etrusca era
• Gli àuguri e gli .......................................................... erano i sacerdoti che cercavano di interpretare la volontà degli
• Gli Etruschi seppellivano i morti nelle , dove vi erano le tombe a e a
• Gli Etruschi nelle costruzioni usavano l’ a volta.
• Gli artigiani lavorano il fondendolo in forni a doppia camera.
• La ceramica più famosa era il
• Gli orafi utilizzavano le tecniche della
e della
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Come in tutte le civiltà, il primo nucleo di Roma sorse in un luogo in cui le condizioni geografiche erano favorevoli.
1 Indica con una X .
• I primi Romani si insediarono sui colli perché: il clima era più salubre. erano fuggiti da un territorio occupato da nemici. i campi erano più fertili.
• I primi Romani erano: pastori. agricoltori. navigatori e commercianti.
• La vicinanza delle saline era importante perché: il sale serviva per mummificare i morti. il sale serviva per conservare i cibi. il sale serviva per sanificare le paludi.
• Il popolo che fondò Roma era quello: dei Sabini. degli Etruschi. dei Latini.
• Alcuni insediamenti sorsero vicino all’isola Tiberina perché:
era un pascolo sicuro per le pecore. era un luogo ideale per la pesca. consentiva l’attraversamento del Tevere.
• Secondo la leggenda, Roma fu fondata il: 21 aprile 357 a.C. 21 aprile 753 a.C. 21 aprile 537 a.C.
2 Osserva l’immagine e completa.
Questa scultura rappresenta la .......................................................... che, secondo la leggenda, allattò e
Secondo gli studiosi e le studiose, questa statua è stata fusa da artigiani , il popolo che sapeva lavorare il ferro e che viveva nella vicina Etruria.
Sempre secondo le storiche e gli storici, in origine non c’erano i due .......................................................... che furono aggiunti nel 1400.
La scultura è conservata nei musei Capitolini a Roma.
1 Scrivi al posto giusto le parole date.
malsane • isola Tiberina • sale • Latini • commercio • Palatino
Dal mare proveniva il , indispensabile per la conservazione del cibo.
Le zone ai piedi dei colli erano paludose e ........................................................
Roma si trovava al centro delle vie di tra Etruschi e Greci. Sul colle si stanziarono i che diedero origine al primo nucleo di Roma.
L’....................................................... facilitava il passaggio da una sponda all’altra del fiume Tevere.
1 Plautus, contadino laziale, ha deciso di stabilirsi sul Colle Palatino. Quali motivazioni porterà al suo amico Sannius che invece vuole rimanere nel suo paese di origine?
Del periodo della Monarchia a Roma si ricordano i nomi di sette re, ma sicuramente furono molti di più.
1 Risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome della prima forma di governo della città di Roma.
1. Il quarto re di Roma: fece costruire il porto di Ostia e il primo ponte sul Tevere.
2. Il terzo re: era un re guerriero. Iniziò la conquista del Lazio.
3. Il secondo re: fu un re pacifico. Rafforzò le istituzioni religiose.
4. Il colle su cui sorse il primo nucleo di Roma.
5. Il fratello di Remo.
6. Si chiamava Tarquinio. Fece costruire il foro, il Circo Massimo e la Cloaca Massima.
7. Lo erano, come origine, alcuni re di Roma.
8. Il sesto re di Roma: di origine etrusca, si occupò della difesa della città facendo costruire le mura e organizzando l’esercito.
9. L’ultimo re di Roma. Fu cacciato perché arrogante e violento.
2 Rispondi.
• Che cosa significa il nome Rumon?
• Chi diede questo nome al primo villaggio?
• Perché è impossibile che i re di Roma siano stati solo sette?
• Quali sono i nomi dei sette colli su cui sorse Roma?
Con l’avvento della Repubblica a capo di Roma non vi fu più una sola persona, ma due consoli aiutati da diversi magistrati.
1 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Nel 509 a.C. i Romani cacciarono Tarquinio Prisco / Tarquinio il Superbo il re sabino / etrusco.
Cambiò la forma di governo: dalla Monarchia si passò all’Impero / alla Repubblica. L’assemblea dei cittadini / Il Senato studiava e proponeva le leggi. Il compito di far rispettare le leggi spettava a due consoli / due re eletti dall’assemblea dei patrizi. I consoli erano scelti dai patrizi / plebei e duravano in carica tutta la vita / un anno. Erano i capi dell’esercito / religiosi e tenevano i rapporti con le altre popolazioni.
Il compito di occuparsi di tutto ciò che riguardava il funzionamento della città era affidato ai magistrati / clientes.
2 Indica con una X .
• Il dittatore veniva nominato: in caso di disaccordo tra i consoli. in caso di guerra. se i senatori non approvavano l’operato dei consoli.
3 Cancella il nome dell’intruso. pretori senatori edili censori questori
4 Quale tra queste frasi, riferita ai consoli romani, è falsa? Indica con una X .
• I consoli: facevano eseguire le leggi. guidavano l’esercito. erano autonomi e ognuno poteva decidere che cosa fare.
5 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• La carica dei tribuni della plebe venne istituita:
• su richiesta dei senatori. V F
• dopo molte lotte. V F
• I tribuni della plebe tutelavano gli interessi dei plebei. V F
• I tribuni della plebe riscuotevano le tasse dei plebei. V F
La società romana era divisa in classi sociali che spesso entrarono in contrasto tra loro.
1 Completa le definizioni: scrivi al posto giusto le parole date.
liberti • plebei • patrizi • clientes • schiavi
Non avevano potere. Appartenevano al loro padrone che poteva disporre anche della loro vita.
Erano gli schiavi a cui il padrone aveva concesso la libertà.
Erano i discendenti dei primi abitanti di Roma. Potevano ricoprire cariche pubbliche.
Erano plebei che si mettevano al servizio di un patrizio in cambio di protezione e denaro.
Erano contadini, artigiani, mercanti. Erano cittadini liberi, ma non avevano alcun potere politico.
2 Leggi i fumetti e scrivi a quale classe sociale appartiene ogni persona.
Mi chiamo Publio Cornelio Stazio.
I miei bisnonni sono giunti a Roma dal porto di Ostia. Io commercio in pesce.
Sono stata fatta prigioniera nella guerra contro i Sabini. Mi hanno venduto quattro mesi fa.
Non mi sembra vero: ora posso lavorare solo per me e la mia famiglia! Non guadagno molto, ma almeno sono libero!
Lavoro per Cornelio Gracco. Lui mi dà protezione.
La società romana era basata sulla famiglia. I Romani erano politeisti. Molte divinità erano quelle greche alle quali era stato cambiato il nome.
1 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Il capo famiglia era chiamato pater familias. V F
• Il capofamiglia aveva potere di vita e di morte sui compenenti del nucleo familiare. V F
• La donna sposata e madre era chiamata mater familias. V F
• Le donne quando si sposavano godevano di maggiore libertà. V F
• La mater familias non aveva nessun potere in casa. V F
• Le ragazze romane potevano sposare chi volevano.
F
2 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata. , e gli spiriti
. Quando i Romani vennero a contatto con altre ne assimilarono le divinità. In particolare ripresero le divinità egizie
Dopo la cacciata del re, i Romani intrapresero una serie di guerre per conquistare i territori della penisola italica.
1 Numera le tappe della conquista della penisola italica da parte dei Romani.
Poi riporta ogni numero sulla carta storica corrispondente.
I Romani conquistano le terre dei Sanniti, sconfiggono Pirro e conquistano la città di Taranto e parte dei territori della Magna Grecia.
I Romani sconfiggono la città dei Veio e si impadroniscono di tutta l’Etruria.
I Romani occupano i territori di Volsci, Equi e Sabini.
Più a nord i Romani si impadroniscono della Pianura Padana, abitata dai Galli.
2 Completa, poi esponi a voce la conquista della penisola italica da parte dei Romani.
Dai sette colli su cui era sorta Roma, i Romani cominciarono a estendere il loro dominio su quasi tutto il territorio della penisola ...........................................................................................
Prima sottomisero gli altri abitanti del Lazio:
Poi combatterono contro gli Etruschi, che sconfissero conquistando la città di Per espandersi verso sud ed est combatterono contro i
Le guerre con questo popolo durarono parecchi anni.
Quando i Sanniti vennero definitivamente sconfitti, i Romani entrarono in guerra con le colonie della
In aiuto della città di intervenne il re dell’Epiro
I Romani furono in un primo tempo sconfitti, ma poi riuscirono vittoriosi.
I Romani continuarono la loro espansione in Italia estendendo i loro domini a nord nella terra dei
L’esercito, diviso in legioni forti e ben organizzate, fu determinante per le vittorie dei Romani sugli altri popoli.
1 Indica con una X .
• Chi diventava soldato romano?
Tutti gli uomini in salute.
Solo i patrizi.
Solo i plebei.
• Da chi era formata la legione?
Dai soldati.
Solo dai cavalieri.
Solo dagli esploratori.
• Chi forniva ai soldati l’equipaggiamento? Il senato. I generali. Ciascun soldato doveva procurarselo.
• Chi era il centurione? Il comandante: dei cavalieri.
che addestrava i legionari. di tutto l’esercito.
2 Risolvi il cruciverba. Nella colonna evidenziata apparirà il nome dell’alloggio del comandante dell’accampamento.
1. La via che portava alla tenda del comandante.
2. La via che andava da nord a sud.
3.Così i Romani chiamavano l’accampamento.
4. La tenda dove si curavano i feriti.
5. Era scavato attorno alle mura e riempito d’acqua.
6. Il luogo dove si conservavano le armi.
7. Erano in legno e servivano da difesa.
8. I luoghi dove si conservavano i viveri.
9. Alloggiavano i cavalli.
10. La via che andava da est a ovest.
I Romani combatterono contro Cartagine per il dominio del Mar Mediterraneo, che fu chiamato “Mare Nostrum”.
1 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Roma voleva togliere a Cartagine / Veio il primato dell’artigianato / del commercio sul Mar Mediterraneo e sottrarle il dominio su Spagna, Sardegna, Corsica e Sicilia. Cominciò così un lungo periodo di guerre. Le guerre chiamate sannitiche / puniche furono due / tre.
La prima guerra fu vinta dai Cartaginesi / Romani e i Cartaginesi persero le isole del Mediterraneo.
Durante la seconda guerra, i Cartaginesi erano capeggiati da Scipione / Annibale, che annientò i Romani nella battaglia di Taranto / Canne.
I Romani, però, guidati da Publio Cornelio Scipione, detto l’Imperatore / l’Africano, vinsero a Zama / Benevento
Le guerre finirono con la distruzione di Cartagine, avvenuta durante la seconda / terza guerra, a opera di Scipione l’Emiliano.
2 Verifica se sai orientarti sulla linea del tempo. Inserisci le date delle guerre puniche che trovi sul Sussidiario alle pagine 84-85.
Prima guerra punica Seconda guerra punica Terza guerra punica
300 a.C.
200 a.C.
100 a.C.
3 Completa in modo sintetico.
Roma dopo aver conquistato quasi tutta l’ , voleva dominare il Mar
Sulle sponde di quel mare si affacciavano le colonie
La più importante colonia fenicia era .............................................................................................
I Romani chiamavano gli abitanti di Cartagine
In seguito alle guerre, aumentarono le differenze tra ricchi e poveri e si crearono forti tensioni tra le classi sociali.
In seguito alle lotte sociali, a Roma si formarono due partiti: i popolari e gli ottimati.
1 Leggi con attenzione e cancella l’alternativa sbagliata.
Le terre conquistate ai nemici dopo le guerre di espansione erano destinate ai patrizi / plebei. I vasti appezzamenti di terreno appartenenti a una sola persona erano i pascoli / latifondi I commercianti, dopo le guerre di espansione che aveva intrapreso Roma, volevano partecipare alla spartizione dei terreni / alla vita pubblica.
2 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Caio e Tiberio Gracco erano tribuni della plebe.
• I fratelli Gracco appoggiarono i plebei nella richiesta di distribuire le terre conquistate durante le guerre di espansione.
• Il Senato si dimostrò subito disponibile alle richieste di Tiberio Gracco.
• La legge agraria di Tiberio Gracco prevedeva che tutte quante le terre conquistate fossero distribuite solo ai plebei.
• Tiberio Gracco, dopo molte lotte all’interno del Senato, riuscì a far approvare la sua legge agraria.
• Tiberio fu ucciso.
• Caio Gracco ripropose la legge del fratello.
V F
V F
V F
V F
V F
V F
• Caio Gracco fu minacciato di morte. V F
3 Scrivi le parole date al posto giusto.
Silla • ottimati • Mario • popolari • dittatore • Mario
• Il partito che difendeva i privilegi dei patrizi:
• Il partito che difendeva gli interessi dei plebei:
• Il generale di origine patrizia:
• Il generale di origine plebea:
• Il titolo che assunse Silla e si attribuì per tutta la vita:
• Formò l’esercito e stabilì una paga per i soldati:
A causa delle continue lotte, il potere a Roma passò dai due consoli a tre persone, che formarono il primo triumvirato. Giulio Cesare fu uno dei triumviri e un grande generale. Poi divenne dittatore a vita.
1 Indica con una X .
• La parola triumvirato significa: governo di tre patrizi. governo di tre plebei. governo di tre persone.
• Del primo triumvirato facevano parte:
Gneo Pompeo, Caio Mario, Giulio Cesare.
Gneo Pompeo, Marco Giunio Bruto, Giulio Cesare.
Gneo Pompeo, Marco Crasso, Giulio Cesare.
2 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Giulio Cesare apparteneva a una famiglia patrizia. V F
• Cesare osteggiava le richieste dei plebei. V F
• I Galli erano tribù che non avevano mai attaccato Roma. V F
• Il Senato romano appoggiò sempre Giulio Cesare. V F
• Pompeo non si fidava di Cesare. V F
3 Metti in ordine cronologico gli eventi che riguardano la vita di Giulio Cesare. Usa i numeri.
Cesare si fece nominare dittatore a vita.
Cesare conquistò tutta la Gallia e i territori fino al fiume Reno.
Cesare fu assassinato da alcuni nobili, capeggiati dal figlio adottivo Bruto.
Cesare ebbe il comando delle truppe della Gallia romana.
4 Rispondi in modo sintetico.
• Quali importanti riforme attuò Giulio Cesare dopo che si fece eleggere dittatore a vita?
• Da chi fu organizzata la congiura contro Giulio Cesare? ...................................................................................
• Da chi era capeggiata?
• Quando fu messa in atto?
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Organizzazione della Repubblica
• Con la nascita della Repubblica il Senato affidò il potere a che:
• facevano eseguire le .................................................................;
• comandavano l’
• In caso di guerra veniva nominato un
• Nel Senato vi erano i , che si occupavano dei diversi problemi del governo della città. Erano i pretori, i , gli i , i della plebe.
• In seguito alle lotte sociali, il governo fu affidato a tre persone, che formarono il
Società
• Le classi sociali in cui era divisa la società erano:
• i , che potevano ricoprire cariche pubbliche;
• i , che non partecipavano alla vita pubblica;
• gli , che erano prigionieri o persone che avevano contratto debiti.
• La famiglia era importante: il capo era il
Fatti
• Roma espanse i suoi territori sconfiggendo i popoli
• Roma dominò il Mar Mediterraneo in seguito alle guerre , combattute contro i
• Gli scontri tra le classi sociali sono ricordati come le
• In difesa della plebe si schierano i fratelli
• Si formarono due partiti: gli .................................................................. e i
• Pompeo, Crasso e Giulio Cesare formarono il primo
• Giulio Cesare conquistò la e fu nominato a vita.
Usanze
• In città i patrizi abitavano nelle , i plebei nelle
• Solo i figli dei patrizi ricevevano un’istruzione dai
• Sopra la tunica gli uomini patrizi indossavano la ..................................................................., le donne patrizie indossavano la
Questo argomento mi è piaciuto:
Mi è piaciuto scoprire che: Ho imparato qualcosa di nuovo: molto poco abbastanza sì no
Con Gaio Giulio Cesare Ottaviano, detto Augusto, il primo imperatore, inizia un nuovo periodo della storia di Roma.
1 Indica con una X l’affermazione sbagliata.
• Gaio Giulio Cesare Ottaviano viene nominato imperatore: subito dopo la morte di Cesare. dopo aver sconfitto i suoi rivali Marco Antonio e Marco Lepido.
• A Ottaviano vengono assegnati poteri per tutta la vita: dal popolo. dal Senato.
• Ottaviano viene chiamato Augusto, che significa: che deve essere venerato. che ha tutti i poteri.
• Ottaviano Augusto viene eletto imperatore, che significa: capo dell’esercito. capo assoluto del Senato.
• Ottaviano Augusto: favorisce un lungo periodo di pace. invade la Gallia.
2 Leggi il brano dello storico romano Svetonio su Ottaviano.
A quattro anni perse il padre. A sedici anni indossò la toga virile e fu gratificato di ricompense militari, in occasione del trionfo di Cesare in Africa, senza nemmeno aver preso parte alla guerra, a causa dell’età. In seguito, quando suo zio partì per la Spagna lo seguì quasi subito, benché convalescente da una grave malattia, passando attraverso strade infestate da nemici e facendo anche naufragio.
Così si fece molto apprezzare da Cesare, che lodò subito l’arditezza del suo viaggio. Non appena seppe che Cesare era stato ucciso e che era stato nominato suo erede, rivendicò la sua eredità, nonostante le esitazioni di sua madre. Da quel tempo, procuratosi un esercito, governò lo Stato prima con Marco Antonio e Marco Lepido, poi con il solo Antonio e infine da solo.
3 Indica con una X .
• Gli imperatori di una dinastia: erano eletti allo stesso anno di età. provenivano dalla stessa città. appartenevano alla stessa famiglia.
• Durante l’Impero: fu abolito il Senato. diminuì l’importanza del Senato. aumentò il potere del Senato.
• Verso la fine dell’Impero i generali dell’esercito: persero il loro potere. aumentarono il loro potere. riconobbero solo il potere del Senato.
• Secondo il principio di adozione, l’imperatore poteva: adottare quanti figli e figlie voleva. indicare il suo successore. scegliere il capo dell’esercito.
I combattimenti dei gladiatori erano gli spettacoli più seguiti nell’antica Roma.
1 Leggi il brano.
Le lotte tra gladiatori ebbero origine con gli Etruschi, che li usavano nelle cerimonie funebri insieme ai banchetti e alle danze in onore del defunto. Si svolgevano nell’anfiteatro ed erano annunciate da “manifesti” pubblicitari scritti sulle pareti degli edifici pubblici o privati.
Iniziavano al mattino con una parata dei combattenti che sfilavano in ordine militare, accompagnati da suonatori. Facevano il giro dell’arena, salutavano pubblico e autorità.
Seguivano combattimenti “finti” ed esibizioni di animali ammaestrati.
Il vero spettacolo di lotta era al pomeriggio: si scontravano combattenti con diversi tipi di armature e diversi stili di combattimento. I vincitori erano premiati e raggiungevano anche una grande popolarità.
Se il gladiatore era uno schiavo, dopo molte vittorie diventava libero e poteva decidere di continuare a combattere per denaro.
2 Inserisci nel cerchiolino il numero corrispondente al modo di combattere tipico di ogni combattente.
reziario mirmillone trace gladiatore
1. Gladiatore molto robusto che portava in testa un grande elmo e usava lo scudo.
2. Lottatore che combatteva con il gladio, una spada corta.
3. Gladiatore che combatteva con la rete.
4. Gladiatore che portava elmo e scudo di dimensioni ridotte: basava la sua lotta sull’agilità del movimento.
I motivi che portarono alla crisi dell’Impero romano furono economici, sociali e politici. Le invasioni dei territori romani a opera dei popoli germanici fu una delle cause della crisi dell’Impero.
1 Colora in giallo la causa e in verde la conseguenza.
Diminuì il numero dei prigionieri di guerra. Ci furono meno schiavi.
Si aumentarono le tasse.
Occorrevano ingenti somme per mantenere l’esercito.
Si propagarono epidemie di malattie. Ci fu povertà e mancanza di cibo.
I contadini abbandonavano le campagne. La produzione agricola diminuì e vi furono carestie.
Gli imperatori non avevano più autorità. I generali prendevano le decisioni.
2 Per ogni affermazione, indica V (vero) oppure F (falso).
• Diocleziano divise l’impero in due parti. V F
• Tetrarchia vuol dire monarchia democratica. V F
• Massimiano era l’imperatore della parte occidentale dell’Impero. V F
• Costantino riunificò l’Impero. V F
• Costantinopoli fu il nuovo nome dato a Roma. V F
• Teodosio divise definitivamente l’Impero. V F
3 Rispondi in modo sintetico.
• Come si chiamavano i due imperi voluti da Teodosio?
• Chi fu l’ultimo imperatore dell’Impero romano d’Occidente?
• Da chi fu sconfitto?
• Quale popolazione determinò la fine dell’Impero romano d’Oriente? ……………………………………………………………
Completa ed esponi, collegando le informazioni.
Territorio
• Nel periodo di massimo splendore Roma dominava su continenti.
• Dai territori occupati giungevano a Roma , che erano fonte di ..................................................................
Fatti
• Il primo imperatore fu , chiamato
• Durante il suo impero a Roma vi fu un lungo periodo di
• Si succedettero molti imperatori e Roma raggiunse la massima espansione sotto
l’imperatore ................................................
• L’Impero cominciò il suo declino per cause differenti.
• L’imperatore divise l’Impero in due parti e istituì la , cioè il governo di quattro persone.
• riunì l’impero.
L’imperatore Teodosio divise l’Impero in Impero romano e Impero romano
• L’Impero romano d’Occidente finì a opera di ................................................, che depose l’imperatore
• L’Impero romano d’Occidente fu diviso in tanti regni, chiamati ...............................................
Grandi opere
• I Romani costruirono:
• per far arrivare l’acqua in città;
• per raggiungere i punti più lontani dell’Impero;
• per poter assistere a grandi spettacoli;
• ................................................ per assistere alle corse con le bighe;
• , centri religiosi, politici e commerciali di ciascuna città;
• per avere dei bagni pubblici.
Popoli germanici
• Alle porte dell’Impero erano stanziati diverse popolazioni che i Romani chiamavano
• Tra queste popolazioni ricordiamo gli , i ,
Sviluppo economico e sostenibilità
La tua regione, come tutte le regioni italiane, è stata abitata nel lontano passato da uno dei Popoli italici, che magari non le ha dato il nome, ma sicuramente ha lasciato le sue tracce.
Progetta un depliant per far conoscere le popolazioni che hanno abitato la tua regione.
Prendi un foglio di cartoncino e piegalo in tre parti a fisarmonica in modo da avere sei facce a disposizione.
PREPARA LA COPERTINA (Pagina 1)
• Scrivi il nome e disegna il simbolo della tua regione.
• Scrivi il nome della popolazione da cui ha preso il nome o che lì abitava.
• Scrivi il tuo nome, il tuo cognome e la tua classe.
PREPARA LE PAGINE CENTRALI
Pagina 2 • Ricerca l’immagine del reperto più significativo di questa popolazione, incollalo e scrivi una breve didascalia con il nome del reperto e il luogo di ritrovamento.
Pagina 3 • Fotocopia la carta geopolitica della regione, sottolinea i nomi delle città o degli elementi geografici che fanno riferimento a un popolo e incollala.
Pagina 4 • Dopo una breve ricerca sulla popolazione, scrivi in modo sintetico le attività e le abitudini di vita.
Pagina 5 • Ricerca su Internet o su depliant di musei presenti nella tua regione immagini relative a questo popolo, incollale e numerale.
Pagina 6 • Scrivi delle brevi didascalie per i reperti che hai messo a pagina 5.
copertina copertina
Responsabile editoriale: Mafalda Brancaccio
Responsabile di progetto: Valentina Dell’Aprovitola
Redazione: Giulia De Giorgi
Responsabile di produzione: Francesco Capitano
Progetto grafico: Ilaria Raboni
Impaginazione: Bluedit - Torino
Supervisione grafica: Carmen Fragnelli
Illustrazioni: Elena Iarussi, Mauro Sacco ed Elisa Vallarino, Archivio Spiga
Cartografia: Archivio Spiga
Copertina: Carmen Fragnelli, Elisabetta Giovannini
Ricerca iconografica: Giulia De Giorgi
Referenze iconografiche: Shutterstock, Archivio Spiga
Stampa: Tecnostampa – Pigini Group Printing Division Loreto – Trevi 25.83.106.0
È assolutamente vietata la riproduzione totale o parziale di questa pubblicazione, così come la trasmissione sotto qualsiasi forma o con qualunque mezzo, senza l’autorizzazione della Casa Editrice.
Produrre un testo scolastico comporta diversi e ripetuti controlli a ogni livello, soprattutto relativamente alla correttezza dei contenuti. Ciononostante, a pubblicazione avvenuta, è possibile che errori, refusi, imprecisioni permangano. Ce ne scusiamo fin da ora e vi saremo grati se vorrete segnalarceli al seguente indirizzo: redazione@elionline.com
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EquiLibri • Progetto Parità è un percorso intrapreso dal Gruppo Editoriale ELi, in collaborazione con l’Università di Macerata, per promuovere una cultura delle pari opportunità rispettosa delle differenze di genere, della multiculturalità e dell’inclusione. Si tratta di un progetto complesso e in continuo divenire, per questo ringraziamo anticipatamente il corpo docente e coloro che vorranno contribuire con i loro suggerimenti al fine di rendere i nostri testi liberi da pregiudizi e sempre più adeguati alla realtà.
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