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L etture
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La Costituzione L’Agenda 2030 La co mp etenza di git ale
LIBRO DIGITALE
Didattica Digitale Integrata
4 •5
Seguiteci! Anche noi possiamo migliorare il mondo. Sarà
Esploriamo le Letture con l’Educazione Civica.
Classe 2
4 5 6
8 10 11 12 13
Che cos’è l’Educazione Civica? IN RELAZIONE CON…
Le conseguenze delle azioni L’Educazione Civica nei libri
Mettersi nei panni degli altri
LA COSTITUZIONE L’Italia è una Repubblica democratica L’Italia è una e indivisibile I simboli dello Stato Italiano L’Inno nazionale
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Il “tricolore” a tavola
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I simboli della nostra classe
16 L’AGENDA 2030 18 L’Educazione Civica nei libri Insieme per la nostra Costituzione 20 UGUALI O DISUGUALI? 22 Amici e amiche dal mondo 24 L’Educazione Civica nei libri W la diversità!
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26 28 30 32 34 35 36 38 40
Sarò
IL DIRITTO ALLA SALUTE
Il Covid-19 Il diritto alla protezione L’Educazione Civica nei giornali
Coronavirus: il bilancio della protezione civile Si salva chi sa! In caso di incendio LA POVERTÀ NEL MONDO
Sconfiggere la fame e la povertà
CruciTest
Che cos’è...
... l’Educazione Civica? Come si diventa cittadine e cittadini consapevoli? L’ Educazione Civica ci farà capire come vivere nel rispetto degli altri e del mondo, ci mostrerà le regole importanti da rispettare!
• Osserva le situazioni.
Secondo te, quali riguardano l’Educazione Civica? Indicale con una X. Poi confrontati con i compagni e le compagne. Avete indicato le stesse immagini?
Come possiamo acquisire una buona Educazione Civica? Per diventare bravi cittadini e brave cittadine occorre soprattutto l’impegno individuale. Osserva la mappa mentale. Fai delle ipotesi su quali saranno gli argomenti che verranno trattati.
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Ma per arrivare alla meta dobbiamo conoscere:
la COSTITUZIONE ITALIANA Per sapere quali sono i tuoi diritti e i tuoi doveri.
la CITTADINANZA DIGITALE Per utilizzare i mezzi digitali in modo consapevole.
l’AGENDA 2030 Per capire che cos’è uno sviluppo che rispetti le persone e il pianeta. L’Agenda 2030 è un piano creato dall’ONU per realizzare entro il 2030 dei miglioramenti significativi per il nostro pianeta e i suoi abitanti. Conoscerlo significa comprendere gli obiettivi (chiamati goal) e capire il loro impatto sulla nostra vita.
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NOI e.. .
IN RELAZIONE CON… Il primo passo per diventare bravi cittadini e brave cittadine è comprendere che non siamo “isole”. Qualsiasi cosa facciamo, anche se non sempre ce ne rendiamo conto, ci fa entrare in relazione con il mondo che ci circonda e con le altre persone. La semplice azione di bere o di fare una doccia sembra che riguardi solo chi la fa, ma non è così perché qualcuno ha lavorato per permettere all’acqua di arrivare nelle nostre città, nelle nostre case… E se sprechiamo l’acqua, anche l’ambiente più lontano da noi ne risente. Le azioni di ognuno di noi sono collegate a quelle degli altri in diversi modi. Soffermati a pensare a una semplice azione come disegnare.
• Leggi e completa ciò che ha permesso alla bambina di avere un album da disegno. Inserisci le seguenti parole al posto giusto.
energia • rivenditore • autostrada • benzina • carta • alberi
Una cartiera ha prodotto i fogli. Per la produzione ha usato acqua ed ..............................................
Un camion ha trasportato l’album. Per il trasporto ha viaggiato sull’................................. e ha consumato ...........................................
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La cellulosa ricavata dagli ............................................... ha fornito la materia prima, cioè la ...........................................
Un ................................., come una cartoleria o un supermercato, ha venduto l’album e i colori.
Secondo voi, sono stati elencati tutti i passaggi necessari oppure ne manca qualcuno? Con l’aiuto di una persona adulta, cercate in internet come si costruisce una matita e riflettete su quante persone siano coinvolte. Fate lo stesso per scoprire come nascono altri oggetti di uso quotidiano.
Le conseguenze delle azioni
.. . gli altri
Le nostre azioni possono avere sia conseguenze positive sia conseguenze negative.
• Osserva i disegni e, per ognuno, scrivi una breve didascalia per spiegare le conseguenze delle azioni. Poi colora in verde il quadratino accanto alle conseguenze positive.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
“Mettersi nei panni degli altri” non vuol dire indossare i vestiti di altre persone. Vuol dire cercare di entrare nella loro testa e nel loro cuore per imparare a capirli e a rispettarli, anche se la pensano in modo diverso da noi.
METTERSI NEI PANNI DEGLI ALTRI Ecco una rivoluzione divertente e fantasiosa, che assomiglia a un gioco, ma che ti permetterà di vedere le cose da una prospettiva insolita: dovrai far finta di essere un alieno naufragato sulla Terra. Una creatura che non sa assolutamente nulla degli esseri umani e osserva con curiosità tutto quello che si ritrova intorno. Perciò, cerca di guardare tutto con occhi nuovi – per esempio quello che fanno le persone più vicine a te – e sforzati di capire, senza dare nulla per scontato, perché lo fanno in quel certo modo. Forse riuscirai a comprendere il vero motivo delle cose e, probabilmente, anche alcune cose che i grandi non ti dicono. Cerca di capire davvero come le azioni delle persone sono legate fra di loro, perché si fa prima una cosa e poi l’altra. Ogni comportamento umano si è evoluto nel corso del tempo: camminiamo appoggiando il tallone e poi la punta, per esempio, perché in questo modo ci assicuriamo un punto d’appoggio al suolo, trasferiamo il peso del corpo su una parte robusta e poi appoggiamo la pianta e le dita, che sono articolate e assumono diverse posizioni, per controllare meglio la nostra postura rispetto al terreno. In questo modo, se incontrassimo un ostacolo sotto i piedi, avremmo tutto il tempo per riaggiustare la nostra posizione. Ci avevi mai pensato?
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“Devi disimparare ciò che imparato hai”, dice il Maestro Yoda a Luke Skywalker, in Star Wars. Ecco, devi fare come Luke. Guarda come tuo fratello apparecchia la tavola e chiediti per quale motivo compie quei determinati movimenti. Osserva i gesti di tua madre quando cambia canale del televisore e cerca di scoprire come funziona il telecomando. Fatti aiutare da un compagno. Potreste fare un video! Basta anche una cosa semplice come… tuo papà che si prepara un panino in cucina. Riprendetelo. Fate la videocronaca di ogni singola azione e spiegatene il motivo. Se riuscirete a cogliere i dettagli e a trovare la risposta alla domanda: “Ma perché sta facendo proprio questo e non invece…” allora avrete capito come osservare il mondo con occhi nuovi. E questo vi servirà ad allenare una facoltà indispensabile per tutti i rivoluzionari: la capacità di non fermarsi alle apparenze, di farsi sempre nuove domande, e di usare sempre la propria testa nel considerare tutto quello che ci circonda.
Rivoluzione compiuta
• Trovate insieme la spiegazione del nome di cinque oggetti che avete in casa. Seguite l’esempio.
• La sedia si chiama così perché è l’oggetto su cui ci si siede. • ...................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................... • ...................................................................................................................................................................... Pierdomenico Baccalario - Federico Taddia, Il manuale delle 50 (piccole) rivoluzioni per cambiare il mondo, Edizioni Il Castoro
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NOI e.. .
LA COSTITUZIONE
Il nostro primo allenatore che ci insegnerà a fare goal è la Costituzione. Come il migliore personal trainer, ci prenderà per mano e ci aiuterà a percorrere la strada per aiutarci a diventare cittadine e cittadini consapevoli. Chi sei? Che cosa fai?
Sono la Costituzione della Repubblica Italiana. Stabilisco i Principi Fondamentali della nostra società.
Dal 1° gennaio 1948.
Da quando esisti?
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Nel 1948, gli Italiani, con un referendum, decisero di passare dalla Monarchia alla Repubblica. Dal 1948 la Costituzione sancisce i diritti e i doveri dei cittadini e delle cittadine italiani.
.. . la Costituzio
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Osserva la mappa mentale per capire quali contenuti della Costituzione affronterai.
PRINCIP I
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BOLI
• Queste definizioni si riferiscono alla Costituzione.
Collega ogni definizione alla parola corrispondente. Usa i numeri.
1 Monarchia 2 Repubblica 3 Referendum 4 Parlamento 5 Assemblea Costituente 6 Magistratura 7 Governo Insieme di tutti coloro che amministrano la giustizia. Il gruppo di persone (un’assemblea) che scrisse la Costituzione.
....
Forma di governo in cui il potere appartiene al popolo, che elegge i suoi rappresentanti. Insieme dei rappresentanti eletti da cittadini e cittadine. Il suo compito è formulare le leggi.
Forma di governo in cui il potere è nella mani di una sola persona (re o imperatore). .... Il potere si tramanda di padre in figlio.
....
Strumento con cui le cittadine e i cittadini esprimono un parere su un argomento di interesse generale.
....
....
Organizzazione del potere politico che prevede la nomina di ministri.
....
....
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NOI e.. .
L’Italia è una Repubblica democratica
Nella prima parte della Costituzione sono scritti i principi fondamentali su cui devono “appoggiarsi” tutte le leggi italiane e le nostre azioni.
Articolo 1 L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
• Che cosa significa “fondata sul lavoro”?
• Che cosa significa “democratica”?
Significa che la Repubblica:
Democratica significa che rispetta i principi della democrazia. Cioè:
tutti i cittadini e tutte le cittadine partecipano alla vita pubblica ed eleggono i propri rappresentanti.
solo i cittadini e le cittadine iscritti ai partiti eleggono i propri rappresentanti. solo alcuni cittadini e alcune cittadine “scelti” partecipano alla vita pubblica ed eleggono i propri rappresentanti.
impone a tutti di lavorare il più possibile per guadagnare tanto.
riconosce come cittadini e cittadine solo coloro che lavorano.
riconosce l’importanza di ogni lavoro e di ogni lavoratore e lavoratrice perché ciascuno, facendo il proprio dovere, contribuisce a far stare bene tutto il Paese.
• Inserisci le seguenti parole al posto giusto.
Parlamento • rappresentanti • leggi • cittadini • cittadine
“La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” significa che il popolo, quindi tutti i ................................... e le ................................... eleggono i loro ............................................... nel ................................................ I deputati e i senatori propongono, discutono e votano le ..............................................., tenendo conto dei principi della Costituzione.
• Quale importante lavoro devono svolgere tutti
i bambini e tutte le bambine per migliorare se stessi e quindi in futuro anche il Paese? ..........................................................................................................
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..........................................................................................................
L’Italia è una e indivisibile
.. . la Costituzio
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Articolo 5 La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo.
• Colora:
• in giallo l’Italia che rappresenta la parte dell’articolo che dice: “La Repubblica, una e indivisibile”; • in rosa l’Italia che rappresenta la parte dell’articolo che dice: “La Repubblica… riconosce e promuove le autonomie locali”.
• Colora solo il quadratino accanto a ciò che indica le autonomie locali.
Teatri.
Comuni.
Cinema.
Club.
Bar.
Discoteche.
Regioni.
Province.
Città metropolitane.
• Inserisci le seguenti parole al posto giusto.
cittadine • cittadini • territorio italiano • Parlamento • ente locale
Fare le leggi e farle attuare è compito del ............................................. e del governo, cioè gli organi istituzionali centrali. Le leggi però devono tenere conto dei bisogni e delle esigenze dei cittadini e delle cittadine che vivono in parti del ..................................................... molto diverse tra loro. Perciò la Costituzione ha stabilito che bisogna “attuare il più ampio decentramento amministrativo”. Ciò significa fare in modo che ogni ................................................................. (regione, comune, provincia, città metropolitana) proponga e voti leggi Palazzo del Capitaniato, sede e regole adatte alle esigenze dei .................................... del Comune di Vicenza. e delle .................................... che vivono in quel luogo.
• In quale Comune abiti? ............................................................. • In quale Provincia? ...................................................................... • In quale Regione? .........................................................................
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NOI e.. .
I simboli dello Stato italiano
Quando assisti alla premiazione di un avvenimento sportivo vedi issare una bandiera su un pennone e ascolti le note di un inno nazionale. Questi sono i simboli che indicano a chiunque qual è la nazionalità del vincitore, dell’atleta o della squadra. Anche l’Italia ha una bandiera, un inno nazionale e un emblema.
L’emblema L’emblema è formato da tre simboli: la stella, la ruota dentata e il ramo di ulivo e di quercia. • La stella è associata alla personificazione dell’Italia. • La ruota dentata indica l’attività lavorativa. • Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nostra nazione e il ramo di quercia rappresenta la forza del popolo italiano.
La bandiera Articolo 12 La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso a bande verticali di uguali dimensioni. Davanti alle scuole e agli enti pubblici vengono esposte la bandiera italiana e la bandiera dell’Unione Europea.
• Che cosa rappresentano i tre colori della bandiera italiana? Completa.
Il colore ...................... rappresenta il sangue delle persone che hanno combattuto per la libertà. Il colore ...................... è il simbolo dei monti innevati e della saggezza. Il colore ...................... rappresenta i campi, i boschi e la speranza. I colori della bandiera non sono un verde, un bianco e un rosso qualsiasi, ma sono ...................... felce, ...................... acceso, ...................... scarlatto.
• Inserisci le seguenti
La bandiera va ammainata al tramonto.
La bandiera va innalzata al mattino presto.
parole al posto giusto.
• alzabandiera • ammaina bandiera • pennone
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.............................. ..........................................
......................................................................
.. . la Costituzio
L’Inno nazionale
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Il nostro Inno nazionale è conosciuto come “Fratelli d’Italia” o “Inno di Mameli” dal nome dell’autore del testo, Goffredo Mameli. L’inno fu composto nel 1847.
Fratelli d’Italia, L’Italia s’è desta, Dell’elmo di Scipio S’è cinta la testa. Dov’è la Vittoria? Le porga la chioma Ché schiava di Roma Iddio la creò.
L’elmo di Scipio è l’elmo di Scipione l’Africano, un generale romano che vinse i Cartaginesi, grandi nemici di Roma.
“Stringiamoci a coorte” vuol dire “uniamoci in un esercito se fosse necessario difendere la nostra libertà”. La “coorte” era una parte dell’esercito romano.
“S’è cinta la testa” significa “si è ornata la testa” con l’elmo. “Le porga la chioma ché (perchè) schiava di Roma” fa riferimento all’uso, nell’antica Roma, di tagliare i capelli alle schiave. Significa che la (dea) Vittoria deve appartenere all’Italia, cioè l’Italia deve vincere.
Stringiamoci a coorte, Siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, L’Italia chiamò.
• Qual è il giusto titolo dell’Inno nazionale? Scrivi le lettere corrispondenti ai numeri. 1
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A
B
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D
E
F
G
H
I
..... .....
9 10
..... ..... ..... ..... .....
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1 12 18 13
L
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..... ..... ..... ..... .....
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7 10 9
Utilizzando internet cercate notizie sulla storia dell’Inno nazionale e il testo completo. Per evitare di trovare notizie che potrebbero non essere affidabili collegatevi al sito www.quirinale.it
P
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T
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9 18 1 10 9
1 12 9
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Il “tricolore” a tavola I cibi salutari contengono sostanze nutritive che ti fanno crescere in buona salute...
... cioè con una “sana e robusta costituzione”.
Durante una festa o una ricorrenza offri agli invitati e alle invitate cibi sani che ricordino i colori della nostra bandiera.
Ingredienti: ............................................................................................................................................................. Sono:
semi.
ortaggi.
radici.
• Com’è condita la pasta verde? ................................................ • Com’è condita la pasta bianca? ................................................ • Com’è condita la pasta rossa? ................................................
• Da quali frutti è composto questo tricolore? ............................................................................................ ............................................................................................ ............................................................................................
• Con questi ingredienti quale pasta “costituzionale” puoi preparare?
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Chiedi a una persona adulta di aiutarti a scrivere la ricetta. Non dimenticate di scrivere gli ingredienti, il tempo necessario per prepararla e il procedimento.
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I simboli della nostra classe Se avete capito l’importanza della Costituzione, organizzate tra voi un’Assemblea Costituente per dare il vostro contributo alla democrazia nella classe.
• Scrivete 5 articoli fondamentali della vostra Costituzione. Dovete rispettare questi principi: • libertà di espressione • rispetto per l’ambiente
• uguaglianza
• aiuto reciproco e collaborazione
• rispetto per i beni e gli spazi comuni
Articolo 1
Articolo 2
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Articolo 3
Articolo 4
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Articolo 5 .............................................................................................................................................. ..............................................................................................................................................
• Ideate la bandiera della vostra classe. Poi realizzatela con carta o stoffa.
’ ’
E ora e la volta dell’Inno. Sulla musica di una canzone che conoscete e che vi piace (o che ideate voi) trovate le parole di un Inno che identifichi la vostra classe.
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NOI e.. .
? Chissà come saremo fra qualche anno?
L’AGENDA 2030
?
?
?
Non lo so! Ma mi piace pensare al mio futuro.
Il nostro secondo allenatore, che ci insegnerà a “fare goal”, è l’Agenda 2030. L’Agenda 2030 pensa al futuro dei cittadini e delle cittadine. Come hai imparato, le azioni che fai in qualsiasi momento hanno conseguenze su di te, sugli altri e sull’ambiente. L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU. Indica gli obiettivi (i goal) da raggiungere, da soli e insieme, affinché tutti sul nostro pianeta possano stare bene. Nelle squadre di calcio tutti i giocatori contribuiscono alla vittoria, ognuno con le proprie capacità e il proprio ruolo: il portiere, il difensore, l’attaccante… Allo stesso modo tutte le piccole azioni di ognuno/a contribuiscono al risultato finale.
Il logo dell’Agenda 2030 è un cerchio formato da sezioni di colori diversi che ci ricordano che l’unione di diversi obiettivi permette di raggiungere un grandissimo obiettivo comune: lo sviluppo sostenibile.
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.. . l’Agenda 203
Le icone ci ricordano il problema di cui tutti devono occuparsi. Gli obiettivi dell’Agenda 2030 sono 17. Ma qui troverai solo quelli che puoi raggiungere anche tu.
0
• Collega ogni icona al suo goal. Segui l’esempio. Uguali diritti per donne e uomini.
Diminuire le differenze tra poveri e ricchi.
A tutti acqua per bere e per lavarsi.
Consumare prodotti sostenibili.
Energia pulita per tutti.
Città vivibili e sicure.
Conservare il mare e le sue risorse.
Sconfiggere la fame nel mondo.
Una scuola di qualità per tutti.
Cure e benessere per tutti.
Conservare la biodiversità.
Creare delle società pacifiche e giuste.
Fermare il riscaldamento globale.
Eliminare la povertà dal mondo.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
Fino ad alcuni anni fa solo gli studenti più grandi si avvicinavano allo studio della Costituzione perché si riteneva che il contenuto e il linguaggio della Costituzione fossero troppo difficili per i bambini e le bambine. Ma, come si impara da piccoli a camminare per poter poi correre da grandi, allo stesso modo è importantissimo avvicinarsi molto presto ai principi fondamentali che ci permettono di diventare cittadini e cittadine consapevoli.
Insieme per la nostra Costituzione
Ciao, mi chiamo Anna. Ho avuto l’incarico, e ne sono felice, di accompagnarti in questo viaggio che ti porta a comprendere che differenza c’è tra essere cittadini e diventare bravi cittadini, aperti, consapevoli, impegnati. Prima di tutto, però, ti chiedo scusa, perché nel mio discorso mi rivolgerò spesso a te usando il maschile, pur non sapendo se tu che mi leggi sei un bambino o una bambina. Nella lingua italiana, come sai, solo il maschile comprende tutti, maschi e femmine. Per non sottostare a questa regola dovrei ogni volta dire cittadino e cittadina, bambina e bambino e così via. Perciò non ho scelta e posso solo augurarmi che col tempo i linguisti trovino un rimedio a questa ingiustizia, e inventino un genere indefinito che si rivolga a tutti. Ho detto essere cittadini. Anche qui sento necessario un chiarimento.
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Quando parlo di cittadini mi rivolgo a te e a tutte le tue compagne e i tuoi compagni, nessuno escluso. Sappiamo che per gli stranieri che si stabiliscono in Italia occorrono tempi molto lunghi per acquisire la cittadinanza. Ma dal momento che sono tuoi compagni di scuola, vicini di pianerottolo, amici dei giardini, giocatori della stessa squadra, di fatto sono cittadini e cittadine. Il viaggio per diventare bravi cittadini è lungo, potremmo dire che è lungo quanto la nostra vita. Ogni giorno siamo messi alla prova e scegliamo parole e comportamenti che possono essere rispettosi o non rispettosi delle regole del nostro Stato. Il punto di partenza è conoscere queste regole, che sono scritte nella Costituzione. Ecco l’obiettivo: farti conoscere le regole più importanti e invitarti a pensare come si riflettono nella tua vita individuale e collettiva. Con tutti gli altri, perché anche quando pensi di essere solo nella tua camera o nella tua aula o in palestra, tu sei parte di una comunità che ha bisogno di te, come tu hai bisogno degli altri. Insieme, questa è la preziosa password per la vita che ti consegno. Buon viaggio! Anna Anna Sarfatti, Una Costituzione piena di bambini, Rizzoli
• Perché l’autrice, al termine del suo testo, augura
“Buon viaggio”?
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• Nel testo si parla di un “obiettivo”. Qual è?
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NOI e.. .
UGUALI O DISUGUALI?
Guarda intorno a te nella tua classe. Quante sono le femmine? Quanti i maschi? Quanti di voi sono biondi? Quanti di voi sono castani? Chi è sempre sorridente? Chi, invece, ride poco? Chi chiacchiera molto? Chi, invece, parla poco?
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Osservate le due immagini. In quale gruppo preferireste stare? PerchĂŠ?
Siamo tutti differenti!
.. . le diversità
Però dobbiamo essere uguali nei diritti e nei doveri.
I nostri, anzi le nostre “personal trainer” di Educazione Civica (Costituzione e Agenda 2030) ci aiutano a ricordare che le diversità esistono, ma non devono creare disuguaglianze.
Articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni sociali e personale. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana.
• Dopo aver letto l’Art. 3 della Costituzione, collega in modo opportuno. Le parole scritte in blu…
… sanciscono l’impegno a rimuovere le disuguaglianze.
Le parole scritte in viola…
… sanciscono l’uguaglianza.
L’Agenda 2030 ci ricorda che la disuguaglianza più grande che occorre eliminare nel mondo è la differenza tra ricchi e poveri. Purtroppo questa disuguaglianza esiste: in diverse parti del mondo molte persone non hanno cibo a sufficienza. Questo è il goal n. 10 dell’Agenda 2030. Diminuire le differenze tra poveri e ricchi.
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oiI ee...... NO
Amici e amiche dal mondo
Nella classe della maestra Caterina e del maestro Giuseppe ci sono bambini arrivati da differenti parti del mondo.
Ciao!
I nostri bambini e le nostre bambine sono tutti uguali e tutti diversi. Ognuno è speciale e unico!
Merci! Hola!
• Capisci che cosa stanno dicendo questi bambini? Scrivilo. Hola!
Merci!
Ena, dhlo, tria!
.........................
22
.........................
.........................
Questi bambini e queste bambine parlano una lingua diversa dall’italiano. Certo è una differenza! Ma è una differenza importante? Può impedire agli altri bambini o alle altre bambine di essere loro amici o loro amiche?
.. . le diversità Il maestro Giuseppe e la maestra Caterina pensano che i bambini e le bambine che vengono da lontano siano una risorsa. Permettono a tutti di conoscere realtà, abitudini, lingue diverse. Ogni bambino e ogni bambina insegna qualcosa agli altri e dagli altri impara qualcosa. Oggi nella loro classe chi viene da lontano ha portato qualcosa per far conoscere il suo Paese d’origine.
• Osserva le immagini e completa.
Emily ha mostrato il modellino di un monumento della sua città. Il monumento è la Statua della ................................................................. Emily viene da ...............................................
Ghedi ha parlato degli ............................. che vivono nella savana, dove sorge il suo villaggio. Ghedi viene dall’.....................................
Pedro, che viene dall’Ecuador, ha mostrato la pianta e i frutti del cacao. Così ora tutti sanno da dove si ottiene il .....................................................
Nella vostra classe ci sono bambini e bambine che provengono da Paesi diversi dall’Italia? E nella vostra scuola? Avete imparato qualcosa da loro? Avete insegnato qualcosa a loro?
Cercate notizie sui Paesi di origine dei vostri compagni e delle vostre compagne che provengono da altre parti del mondo.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
• In questo brano sono stati tolti i titoletti. Se hai imparato
a vedere le disuguaglianze e a cercare di superarle, saprai dove inserirli. Sottolinea poi le esortazioni degli autori per ricordarle sempre!
A volte c’è disagio
A volte c’è sorpresa
A volte c’è violenza
A volte c’è diffidenza
W la diversità! Con gli stessi capelli, gli stessi vestiti, lo stesso accento, gli stessi gusti e lo stesso carattere, gli stessi difetti e le stesse qualità? Che incubo! Come faremmo a distinguerci? Come faresti a sapere chi sei? Per fortuna, la realtà è diversa. Le differenze tra persone sorprendono, attirano. Ma non è così facile! E tu, che cosa puoi fare? Ecco quattro situazioni in cui ti puoi trovare, che con qualche consiglio per affrontarle in modo giusto.
1
........................................................................
È normale restare sorpresi di fronte a ciò che non si conosce, ed è normale porsi delle domande. Se qualcuno ti parla in una lingua straniera, chiedigli di insegnarti qualche parola. Allora scoprirai che si può dire la stessa cosa con parole diverse.
Per vivere meglio insieme agli altri, sii curioso/a! 2
........................................................................
Ci sentiamo a disagio nel vedere qualcuno che non può muoversi, correre, giocare come noi. Abbiamo paura e ci chiudiamo agli altri. Se sei a disagio, cerca di immaginarti al posto dell’altro, parla con lui, dagli una mano. Scoprirai che è come te: ha voglia di ridere e di farsi degli amici.
Per vivere meglio insieme agli altri sii aperto/a! 24
3
........................................................................
Ci innervosiamo, litighiamo. Non è una buona ragione per perdere le staffe. Anche tu avresti potuto fare uno sgambetto. Può capitarti che ti scappi una parolaccia, ma non permettere mai che un insulto esca dalla tua bocca. È una cosa cattiva e ingiusta e può far male per molto tempo.
Per vivere meglio insieme agli altri, sii giusto/a! 4
........................................................................
Nel tuo quartiere, nella tua scuola, ci sono bambini di origine straniera. Forse sei un po’ diffidente nei loro confronti. Se dimentichi la diffidenza e ti avvicini agli altri, farai dei veri incontri. Conoscerai altri modi di vivere e, più li conoscerai, più li troverai interessanti e li rispetterai.
Per vivere meglio insieme agli altri, sii tollerante! Nella tua classe, nel tuo quartiere, quando vai in vacanza, hai occasione d’incontrare tante persone diverse e di scoprire che si può vivere in modi differenti. Se ti apri agli altri, ti insegneranno molte cose e tu potrai fare altrettanto con loro. Perché essere curiosi, aperti e tolleranti… aiuta a vivere meglio insieme agli altri! Frederic Dutheil - Henri Fellner, No all’intolleranza e al razzismo, Emme Edizioni
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NOI e.. .
IL DIRITTO ALLA SALUTE Ciao, come stai? Io bene, grazie. E tu?
Quando due persone si incontrano, in genere, dopo i saluti si informano sulla salute reciproca. Il verbo “salutare” deriva dal latino e vuol dire “augurare salute”. Da sempre la salute è stata considerata il bene più prezioso per l’uomo, tanto che si è giunti a stabilire un diritto alla salute per tutti.
Oggi non posso lavorare, devo avvisare l’ufficio.
Quando il nostro diritto alla salute viene garantito? Pensate a diverse situazioni in cui il diritto alla salute viene tutelato. Aiutatevi con le immagini. • Quando ci troviamo in pericolo di vita e… • Quando una persona adulta si assenta dal lavoro, senza… • Quando una persona ammalata si deve operare e può essere ricoverata in…
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.. . il diritto alla
Alla mia salute ci devono pensare i grandi! No, ci devi pensare anche tu!
salute
Tutti noi dobbiamo imparare stili di vita che ci aiutino a mantenerci in salute.
• Osserva le situazioni e dai alcuni buoni consigli a questi bambini.
Che cosa fa?
Che cosa dovrebbe fare per tutelare la sua salute?
Gnam! Che buono! Ne voglio ancora!
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MI piace il rischio!
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Chi si muove da qui! Posso starci per ore! .............................................................................................. .............................................................................................. ..............................................................................................
Quali sono secondo voi, gli stili di vita corretti che ci mantengono in salute? Discutetene insieme.
Per riuscire a realizzare questo goal, oltre all’impegno delle istituzioni, occorre soprattutto il nostro! Il goal n. 3 dell’Agenda 2030 è questo. Cure e benessere per tutti.
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NOI e.. .
Il Covid-19
Sai che cos’è il Covid-19?
Sì! Mi ha costretto a non andare a scuola!
Nel 2020 un virus sconosciuto, un coronavirus, ha dato vita a una pandemia, cioè a una malattia, chiamata Covid-19, che si è diffusa in tutto il mondo. Tantissime persone sono state contagiate, molte si sono ammalate gravemente e molte altre ancora sono morte. Per ridurre il contagio è stato necessario fare dei lockdown, cioè chiusure generali delle attività definite “non essenziali”. Anche tu sei rimasto/a a casa da scuola per diversi mesi.
Il coronavirus al microscopio.
Perché si chiama Coronavirus?
Perché ha una struttura particolare: sulla sua superficie ci sono tanti piccoli “uncini” che agganciano il virus alle cellule che vengono infettate.
Come si trasmette?
Gli scienziati e le scienziate ritengono che questo virus utilizzi le goccioline respiratorie come “mezzo di trasporto” per passare da una persona all’altra.
Da dove ha avuto origine? Da alcuni animali, forse pipistrelli, che hanno infetto altri animali e poi l’uomo.
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.. . il diritto alla
Che cosa dobbiamo fare per proteggerci?
salute
Rispettare alcune semplici norme, che comunque valgono sempre! Nel periodo piÚ difficile della pandemia da Covid, i virologi e le virologhe, cioè i medici che studiano i virus, hanno diffuso alcune norme da rispettare. Queste norme, però, dovrebbero essere considerate abitudini quotidiane. Ci aiutano, infatti, a prevenire e a evitare il contagio di altre malattie.
Norme da attuare sempre
Gettare via i fazzoletti di carta, una volta utilizzati.
Lavarsi le mani piĂš volte al giorno con estrema cura.
Igienizzarsi le mani ogni volta che si entra in un locale pubblico.
Norme da attuare in caso di diffusione del virus
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NOI e.. .
Il diritto alla protezione
Ogni Stato ha un Ministero che si occupa della salute delle persone. Studia la situazione, propone leggi e indica le norme per i medici, i cittadini e le cittadine. In caso di grave emergenza o in particolari condizioni come incendi, alluvioni, valanghe, terremoti, pandemie, interviene anche la Protezione Civile. Essa ha il compito di coordinare le azioni delle istituzioni e degli enti che intervengono per proteggere i civili, cioè i cittadini e le cittadine. La Protezione Civile mette in campo strutture e attività per proteggere la vita delle persone, i beni e l’ambiente dai danni derivati da calamità naturali, anche causate dall’incuria dell’uomo. Della Protezione Civile fanno parte anche uomini e donne che offrono il loro lavoro in modo del tutto gratuito, come volontari.
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Questo è il logo ufficiale della Protezione Civile italiana. Il disegno centrale ha la forma di triangolo. Ti fa pensare a un segnale stradale di pericolo, divieto o indicazione?
.. . il diritto alla
• Osserva alcune situazioni in cui interviene la Protezione Civile.
protezione
Sono varie e hanno cause differenti. Associa ogni immagine al tipo di rischio che rappresenta, numerando.
1 rischio incendio 2 rischio idrogeologico 4 rischio sismico
3 rischio valanghe
5 rischio antropico (minaccia di inquinamento)
6 pandemia
....
....
....
....
....
....
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zione a c u d L’E
Civica nei giornali
Durante la pandemia da Covid-19 tutte le pagine dei giornali erano dedicate alle informazioni sull’andamento della malattia e ai consigli per cercare di arginare la sua diffusione.
Coronavirus: il bilancio della protezione civile Diciottomila volontari al lavoro ogni giorno per contenere i contagi e sostenere le persone più fragili durante la quarantena per il Coronavirus. Mascherine Nella fase dell’emergenza, la protezione civile si è attivata per garantire la fornitura dei dispositivi di protezione individuali al personale sanitario e a quello impegnato sul territorio, e a reperire e distribuire i macchinari necessari al trattamento dei malati.
I volontari Sono migliaia gli uomini e le donne del volontariato di protezione civile che operano quotidianamente in tutta Italia. Oltre che nei controlli aeroportuali, i volontari sono impegnati nell’assistenza alle persone fragili, anziani e disabili, consegnando farmaci, spesa e altri generi di prima necessità. Medicine e alimenti sono consegnati anche alle persone positive al coronavirus che si trovano in isolamento domiciliare. Le associazioni di volontariato si sono molto occupate di allestire le tende per accogliere i malati davanti agli ospedali.
La task force di medici e infermieri Centinaia i medici e infermieri reclutati dalla Protezione Civile. Il nuovo personale sanitario ha preso servizio nelle regioni più colpite dalla pandemia per rispondere alla carenza di personale. A questi si aggiungono le squadre giunte dai Paesi europei ed extra-europei.
Il trasporto dei malati La Protezione Civile si è occupata del trasferimento dei malati nelle fasi più acute dell’emergenza quando i posti letto liberi in terapia intensiva scarseggiavano. da Il Corriere della Sera
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Cerca nel testo le informazioni e completa.
• I dispositivi di protezione individuale sono:
letti in ospedale. autoambulanze attrezzate.
guanti e mascherine.
l’insieme delle informazioni. un gruppo di esperti.
• La task force è:
un gruppo di soldati.
• La terapia intensiva è:
un reparto dell’ospedale specializzato per curare le persone molto gravi.
l’elenco delle medicine che devono essere somministrate. il luogo in cui vengono accolti i malati appena arrivano in ospedale.
• Questo è un testo:
narrativo.
informativo.
regolativo.
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oiI ee...... NO
Si salva chi sa!
In caso di emergenza non bisogna mai farsi prendere dal panico, cioè da quella paura che ci blocca e non ci permette di agire. Sapere esattamente che cosa occorre fare nei momenti di pericolo, conoscere le procedure da adottare può salvare la propria vita e quella degli altri. Perciò il nostro motto sarà: Si salva chi sa!
• Che cosa occorre fare se, mentre sei in classe, suona l’allarme che indica
che è necessario evacuare la scuola? Trova la norma e colora il quadretto.
L’aprifila è il bambino o la bambina designato/a a guidare la fila e ad aprire le porte. Deve conoscere il percorso per giungere al luogo di raccolta. Il chiudifila è l’ultimo/a bambino o bambina. Si accerta che tutti siano usciti dall’aula. L’insegnante porta il registro. Il punto di raccolta è il luogo all’aperto in cui si radunano le classi.
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Queste sono le norm
e!
In caso di incendio
.. . il diritto alla
prevenzione
L’evacuazione dalla scuola non deve essere una fuga disordinata: sarebbe estremamente pericoloso perché si creerebbe confusione e si ostacolerebbe la messa in salvo di molte persone. Per questo sono stati ideati dei simboli che segnalano il percorso più breve e sicuro da seguire. Ma la cosa più importante è la calma: non ci si deve spaventare eccessivamente perché seguendo regole e indicazioni tutti e tutte potranno evitare il pericolo.
• Collega con una freccia ogni cartello al suo significato. Sono situati in posti diversi e indicano il percorso da seguire.
Con un suono particolare e ripetuto più volte indica che si deve evacuare la scuola.
Rende visibili le uscite di sicurezza anche al buio.
In ogni classe lungo i corridoi indica la mappa e le vie di fuga.
Segnala la presenza di una scala perché non bisogna utilizzare l’ascensore.
Indica il punto di ritrovo.
Questi cartelli si trovano a scuola e in numerosi edifici. Devono aiutarci nei momenti di pericolo. Perciò occorre rispettarli e non danneggiarli. La stessa attenzione deve essere data agli estintori e a qualsiasi oggetto che permette di segnalare una situazione di pericolo. Che cosa faresti se ti capitasse di vedere qualcuno che danneggia questi “oggetti”?
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oiI ee...... NO
LA POVERTÀ NEL MONDO
Uno dei più grandi problemi dell’umanità è la povertà. Nel mondo molti bambini e molte bambine non hanno un’alimentazione adeguata, non ricevono cure adatte, non frequentano una scuola che li aiuti a crescere e a istruirsi. Il problema dell’estrema povertà richiede l’impegno delle persone adulte perché possa essere risolto. È importante, però, che tutti i bambini e tutte le bambine siano consapevoli di quello che accade, per essere persone sensibili, capaci di mettersi nei panni degli altri e per imparare ad apprezzare e a non sprecare le risorse di cui dispongono. I bambini e le bambine hanno il diritto di mangiare e bere quando hanno fame o sete, giocare, andare a scuola ed essere curati quando si ammalano. Ma non è così per tutti. Vivere in povertà non significa non avere la possibilità di fare una vacanza, di comprare giocattoli nuovi o vestiti alla moda.
• Che cosa significa allora? Discutetene in classe.
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.. . la povertà 67 milioni di bambini nel mondo non frequentano la scuola. Ancora oggi ci sono tante guerre nel mondo: in esse oltre il 90% delle vittime sono civili, cioè non soldati e, tra questi, molti sono bambini e bambine. I bambini e le bambine che vivono in Paesi dove sono presenti le guerre non possono frequentare la scuola, e spesso sono costretti a lavorare per aiutare le loro famiglie. Inoltre in questi Paesi mancano gli ospedali, le medicine e i dottori e le dottoresse non sono sufficienti per curare tutti gli ammalati.
• Immagina di essere un bambino o una bambina
senza istruzione: che cosa non riusciresti più a fare? Come sarebbe la tua giornata se non potessi andare a scuola?
L’albero della povertà ha radici e foglie. Le radici sono tutte quelle situazioni negative che hanno purtroppo conseguenze estremamente gravi. Scrivi nelle radici le cause e nelle foglie le conseguenze: • scarso nutrimento • malnutrizione • mancato accesso alle cure • aumento delle malattie • scarso apprendimento • guerra • mancanza di acqua • mancanza di scuole • distruzione e morte
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In molte parti della Terra l’acqua è un bene raro. Tanti bambini e tante bambine devono percorrere anche chilometri per avere una sola tanica di acqua. Senza acqua non si può vivere. Avere a disposizione poca acqua pulita significa aumentare la possibilità di malattie.
• Immagina una sola delle tue giornate senza
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acqua: ti sembra possibile vivere così?
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NOI e.. .
Sconfiggere la fame e la povertà
Una delle conseguenze più gravi della povertà è la fame. Chi vive in povertà non può comprare alimenti nutrienti, si indebolisce, spesso si ammala e non può lavorare. La maggioranza delle popolazioni povere vive nei Paesi colpiti dalle guerre, le persone non possono coltivare la terra e di conseguenza non hanno cibo per sostenersi.
• Quante persone soffrono la fame?
più di 40 persone su cento da 30 a 40 persone su cento da 20 a 30 persone su cento da 5 a 20 persone su cento
Sconfiggere la fame è un’impresa molto ardua. Oggi 1 persona su 9 nel mondo non ha abbastanza da mangiare e 1 su 3 è malnutrita. Nei Paesi più ricchi, invece, molte persone sono sovrappeso e moltissimo cibo viene scartato ogni giorno e finisce nei rifiuti. Questo è il goal n. 1 dell’Agenda 2030. Eliminare la povertà dal mondo.
Che cosa dobbiamo fare per riuscire a sconfiggere la fame e la povertà? Confrontatevi su queste possibili soluzioni e trovatene altre insieme.
INTERVENIRE SUGLI EFFETTI DEL CLIMA, COME LA SICCITÀ. 38
ASSICURARE LA PACE. DARE SEMENTI PER POTER AVVIARE LE COLTIVAZIONI.
In Italia non c’è questo problema?
Anche in Italia esiste questo problema.
.. . la povertà
In Italia, purtroppo, più di 1 milione e mezzo dei bambini e delle bambine vive sotto la soglia di povertà, cioè non ha mezzi sufficienti per avere una vita accettabile. Dovremmo imparare a rinunciare a qualcosa per aiutare chi ha meno di noi.
• Ti sarà capitato di vedere al supermercato delle grandi ceste dove viene raccolto
materiale da distribuire alle famiglie in difficoltà. Tra questi disegni ci sono quattro cibi che non vengono raccolti. Indicali con una X e poi spiega il perché.
Non vengono raccolti questi cibi: ...................................., ......................................, ............................., .................................... Non vengono raccolti perché: ........................................................................................................................................................
• Anche prodotti non alimentari vengono raccolti perché sono necessari. Tra questi prodotti quali doneresti a chi non può comperarli?
• Non hai segnato qualche prodotto? Perché?
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In alcuni momenti di grande difficoltà la distribuzione di alimenti e di prodotti per l’igiene personale viene effettuata non solo nei supermercati, ma anche in altri luoghi. Vi è capito di vedere luoghi in cui si raccolgono queste donazioni o volontari che fanno questo tipo di distribuzione alle persone in difficoltà? Dove? Quando?
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CruciTest • Risolvi i cruciverba per riassumere tutto ciò
che hai imparato e che ti può aiutare a diventare un cittadino o una cittadina consapevole. Poi leggi in ordine le lettere nelle caselle colorate. 1. La forma di governo dell’Italia. 2. L’altra faccia dei diritti. 3. Quando lo scherzo diventa pesante e frequente è… 4. Insieme al Senato forma il Parlamento italiano. 5. È formato da Camera e Senato. 6. La legge fondamentale dello Stato. 7. La prima parola dell’Inno nazionale. 8. Non li segnano solo i calciatori, ma devi segnarli anche tu. 9. Il Canto degli Italiani è il nostro... 10. Quella 2030 riguarda tutta l’umanità.
1 2 3 4 5
6 7 8 9 10
1. Così è chiamata la nostra bandiera: il… 2. Lo Stato in cui abiti. 3. Il grande problema di chi non ha soldi a sufficienza. 4. L’altra faccia dei doveri. 5. Non siamo solo… italiani, ma anche del… mondo. 6. Troppi bambini nel mondo la soffrono.
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1 2 3 4 5 6
Abbiamo imparato come contribuire a migliorare il mondo.
Sarà
Esploriamo le Letture con l’Educazione Civica.
Classe 42 44 46 48 50 52 53 54 55 56 57 58 60 62
NOI e l’Educazione Civica I DIRITTI DI TUTTI
La Convenzione dei Diritti dell’Infanzia
Il Gioco dell’oca dei diritti BAMBINI: DIRITTI E DOVERI
Che cos’è un diritto? Che cos’è un dovere? Litigio, scherzo o bullismo? Che cosa faresti se… Basta poco!? Diritti e doveri L’Educazione Civica nei libri
Scherzi stupidi IO NON CONSUMO IL PIANETA
La forza della pubblicità
Sì, ma si può fare di più!
5
64 66 68 70 72
L’Educazione Civica nei libri
Olga e lo specchio QUANTI GIOCHI!
Da maschio o da femmina? L’Educazione Civica nei libri
Una regola che fa discutere
Hai fatto GOAL? La patente
rò Sa
N OI e...
... l’Educazione Civica Ricordi i personal trainer che ti hanno aiutato a iniziare il cammino per diventare un cittadino e una cittadina consapevoli?
Continueranno ad allenarti anche quest’anno.
• Inserisci le parole al posto giusto.
diritti • Agenda 2030 • cittadinanza digitale • Costituzione italiana • pianeta • sviluppo • strumenti digitali • doveri • persone
la ................................................................................
Per sapere quali sono i tuoi .......................... e i tuoi ...........................
la ................................................................................
Per utilizzare i ...................................... in modo consapevole.
la ................................................................................
Per capire che cos’è uno ...................................... che rispetti le ...................................... e il .......................................
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Principi fondamentali
Parte prima • Diritti e doveri
Parte seconda • Ordinamento dello Stato
• Che cosa ricordi meglio di quanto hai imparato o conosciuto lo scorso anno? Ordina gli argomenti, numerando. Inizia dall’argomento che ricordi meglio.
• Lo scorso anno insieme ai compagni e alle compagne ho imparato che: .... apparteniamo a una comunità di persone .... le nostre azioni hanno conseguenze non solo per noi stessi .... abbiamo diritti, ma anche doveri .... per fortuna non siamo tutti uguali, così abbiamo occasioni per crescere .... dobbiamo eliminare le disuguaglianze che mettono gli altri in condizioni di difficoltà .... dobbiamo ricordare che nel mondo ci sono bambini e bambine meno fortunati di noi .... d al web possiamo ottenere molte informazioni, ma dobbiamo imparare a distinguere quelle vere da quelle false • Ho conosciuto: .... la nostra Costituzione .... l’Agenda 2030 .... i vantaggi e i pericoli del web (competenza digitale)
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NOI e.. . Avevano tutti i diritti
I DIRITTI DI TUTTI
2 %
98 %
Avevano solo doveri
Per tanti e tanti secoli le condizioni delle persone sono state segnate da grandi ingiustizie. Se avessimo dovuto rappresentare l’umanità avendo come criterio i diritti e i doveri, il grafico sarebbe stato quello che vedi a lato.
Le condizioni di vita delle fasce più deboli, cioè di quelle che non avevano alcun diritto garantito, erano terribili. Erano aggravate dai maltrattamenti, dalle ingiustizie, dalla povertà e dalle precarie condizioni di salute.
Schiavi al lavoro in una piantagione nel 1784.
Campo di concentramento ad Auschwitz in Polonia.
Lavoro minorile in una fabbrica nel 1912.
Per approfondire le vostre conoscenze su questi problemi potete usare in maniera consapevole Internet. Collegatevi con l’insegnante ai siti: www.savethechildren.it, www.emergency.it, www.unicef.it
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Eravate già a conoscenza di questi problemi? Purtroppo ancora oggi ci sono persone che vivono in Paesi in guerra e si vedono negati i diritti fondamentali.
.. . i diritti
Nessuno si occupa di tutelare i diritti dei più deboli?
Alcuni Stati del mondo si sono impegnati a difenderli! Perciò hanno scritto alcuni documenti importanti che è bene conoscere.
I diritti umani
Il 10 dicembre 1948 fu firmata la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. In questo documento si riconoscono a tutti i membri della famiglia umana uguale dignità e uguali diritti.
I diritti dei bambini Il riconoscimento dei diritti dei bambini e delle bambine fu un processo lungo che iniziò con il lavoro di Ellen Key e Englantyne Jebb. Nel 1924 fu approvata dall’ONU la “Carta dei Diritti del Bambino”, era la prima dichiarazione dei diritti dei bambini. Nel 1948, l’ONU approvò la “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” e il 20 novembre 1989 quasi tutti i Paesi del mondo approvarono la “Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza”. Da allora ogni anno, il 20 novembre, si celebra la festa dei diritti dei fanciulli.
Nel 1989 fu approvata la Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. Sapete che cos’è una “convenzione”? Perché raggiungere questo traguardo fu così rilevante? Insieme all’insegnante cercate le informazioni utili a rispondere.
Perché è stato così importante riuscire ad avere dei documenti scritti come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani? Discutetene insieme.
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NOI e.. .
La Convenzione dei Diritti dell’Infanzia
• Leggi alcuni articoli della Convenzione dei Diritti dell’Infanzia.
Per ogni articolo scrivi uno slogan adatto a far conoscere a tutti quel diritto innegabile. Segui l’esempio.
Articolo 2 Gli Stati si impegnano a rispettare i diritti enunciati nella presente Convenzione e a garantirli a ogni fanciullo senza distinzione di sorta e a prescindere da ogni considerazione di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica del fanciullo o dei suoi genitori.
Che cosa significa? Gli Stati devono rispettare i diritti di tutti i bambini e di tutte le bambine: ricchi/e o poveri/e, maschi o femmine, di religione diversa, di qualsiasi colore sia la loro pelle.
Tutti i bambini e tutte le bambine hanno gli stessi diritti. ................................................................................................................................
Articolo 10 Ogni domanda ai fini di un ricongiungimento familiare presentata da un fanciullo o dai suoi genitori sarà considerata con umanità e diligenza.
Che cosa significa? Il bambino e la bambina hanno diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai propri genitori. ............................................................. ............................................................. ............................................................. .............................................................
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.. . i diritti Articolo 23 Gli Stati riconoscono che i fanciulli con handica fisici o mentali devono condurre una vita piena e decente e in condizioni che agevolino una loro attiva partecipazione alla vita della comunità.
Che cosa significa? Il bambino o la bambina diversamente abile deve vivere una vita soddisfacente, deve essere garantita l’assistenza gratuita se i genitori vivono in condizione di povertà e bisogna fornire loro occasioni di apprendimento. ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................
Articolo 28 Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo all’educazione. Rendono l’insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti.
Che cosa significa? I bambini e le bambine hanno diritto all’istruzione: per questo la Scuola Primaria deve essere obbligatoria per tutti e gli Stati devono controllare che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini e delle bambine. .......................................................................................... .......................................................................................... ..........................................................................................
Articolo 38 Gli Stati si impegnano a rispettare le regole di protezione in caso di conflitto armato. Gli Stati adottano ogni misura possibile per vigilare che le persone che non hanno raggiunto l’età di 15 anni non partecipino direttamente alle ostilità.
Che cosa significa? In caso di guerra i bambini e le bambine devono essere protetti in modo particolare e non devono essere arruolati in un esercito se non hanno almeno 15 anni. ........................................................................................................................................................ ........................................................................................................................................................
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Il Gioco dell’oca dei diritti • Gioca con i compagni e le compagne.
Procuratevi alcuni segnalini e un dado. Tirate il dado uno per volta e avanzate seguendo le istruzioni. Chi arriverà al traguardo prima di tutti?
NON TI FERMI E RADDOPPI IL PUNTEGGIO.
Art. 2 Hai diritto a essere protetto/a contro ogni discriminazione.
Art. 22
Art. 23
Hai diritto, se sei disabile, ad avere un’assistenza speciale.
NON TI FERMI E RADDOPPI IL PUNTEGGIO.
Il pozzo.
Art. 24
STOP
Hai diritto alla salute e all’assistenza medica.
Stai fermo/a un giro per prendere l’acqua.
ARRIVO 48
Hai diritto a essere aiutato/a, se tu e la tua famiglia fuggite da situazioni di guerra o di persecuzione.
Art. 42 Hai diritto a conoscere i tuoi diritti.
Art. 19
Hai diritto a essere protetto/a da ogni forma di maltrattamento.
Avanza alla casella con Art. 28
Art. 26
Hai diritto a un sostegno dallo Stato se sei in condizioni disagiate.
Art. 38
Hai diritto a essere protetto/a in caso di guerra.
Art. 7
Hai diritto ad avere un nome e una nazionalità.
Art. 6 Art. 5
Hai diritto alla vita.
Hai diritto a essere aiutato/a e consigliato/a dalle persone adulte.
Art. 12 Art. 15
Hai diritto a riunirti con i tuoi amici e le tue amiche.
Art. 28
Hai diritto a essere protetto/a dallo sfruttamento.
Hai diritto a essere rispettato/a per quello/a che sei.
Hai diritto a esprimere la tua opinione.
RIPOSA PER UN TURNO.
La fortuna.
AVANZA DI TRE CASELLE.
Art. 32
Passa all’Art. 12 ed esprimi un tuo pensiero sui diritti di bambini e bambine.
Art. 8
Hai diritto ad avere educazione e istruzione.
Art. 36
Hai diritto a non essere costretto/a a lavorare per guadagnare.
Art. 30
Hai diritto a mantenere la tua cultura, la tua lingua e la tua religione.
CANTA UNA CANZONE DEL TUO PAESE.
Art. 31
Hai diritto al riposo e al tempo libero.
RIPOSA PER UN TURNO. adatt. da unicef.it
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oiI ee...... NO
BAMBINI: DIRITTI E DOVERI
Per stare bene insieme dobbiamo ricordare che abbiamo diritti e doveri. Non ci sono voluti anni, ma millenni, per vedere riconosciuti i diritti dei bambini e delle bambine. Nell’antichità l’infanzia era vissuta in modo molto diverso da come la puoi vivere tu oggi.
Si iniziava a lavorare da piccolissimi, era un dovere. Se si sbagliava, spesso non si veniva solo sgridati ma anche puniti fisicamente.
I bambini e le bambine erano al servizio delle persone adulte. Per loro non c’era alcun diritto! Questa mancanza di diritti è stata una realtà per quasi tutti i bambini e le bambine del mondo fino a non molto tempo fa.
In alcune parti del mondo ancora oggi bambini e bambine come te non hanno alcun diritto, mentre hanno moltissimi doveri.
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Nelle immagini è rappresentata la vita dei bambini nell’antichità e la vita lavorativa di un bambino di oggi. Riuscite a mettervi nei loro panni? Che cosa avreste fatto al loro posto?
.. . i diritti e i do veri Oggi i bambini e le bambine hanno doveri, ma a loro sono riconosciuti anche dei diritti! Imparare quali sono i nostri diritti e i nostri doveri è un cammino che inizia già dall’infanzia.
I diritti Ognuno ha dei diritti, e sono santi, e sono dei diritti, non regali: ma non ci sono solo i miei diritti, perché ogni altro ha diritti uguali. Dentro la libertà ci sono leggi che salvano i diritti di ciascuno: togliere o calpestare altri diritti è un diritto che non ha nessuno.
I diritti e i doveri valgono solo per le persone adulte?
No! Anche noi abbiamo i nostri diritti e i nostri doveri!
A che cosa vi fanno pensare le parole “azzurre”? A che cosa vi fanno pensare le parole “rosse”? Parlatene insieme.
R. Piumini - V. Onida - E. Luzzati, La Costituzione è anche nostra, Edizioni Sonda
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NOI e.. .
Che cos’è un diritto? Quando tu dici “io voglio…”, pensi sia un tuo “diritto” ottenere ciò che vuoi. Ma che cos’è un diritto? Pensaci un po’! Che cos’è un diritto e come nasce? Il diritto è: tutto ciò a cui non vogliamo rinunciare. un bisogno fondamentale, a cui non si può rinunciare e che deve essere dato alle persone perché possano vivere in modo degno.
•
• I diritti nascono:
dai bisogni di tutte le persone, dell’umanità intera. dalle tradizioni del passato.
Anche i bambini e le bambine hanno i loro diritti. Talvolta però si dice: “Ho il diritto di…” confondendo un vero diritto con un desiderio o peggio con un capriccio.
• E tu sai distinguerli? Colora in verde solo i quadratini dei diritti. Fare i compiti solo quando voglio.
Andare a letto molto tardi.
Riposare quando sono stanco/a.
Andare a scuola.
Guardare alla televisione ciò che mi pare. Essere curato/a se sono ammalato/a.
Avere il tempo di giocare.
Essere nutrito/a con cibi sani e adatti ala mia età. Non essere sgridato/a mai.
Avere sempre i vestiti alla moda.
Essere vestito/a in modo adeguato. Non lavorare come le persone adulte.
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Non riordinare la mia stanza. Dire ciò che penso.
Confrontati con il resto della classe. Avete dato le stesse risposte?
.. . i diritti e i do veri
Che cos’è un dovere? La “medaglia dei diritti” ha due facce: ci sono i diritti, ma ci sono anche i doveri. Il diritto è qualcosa che ci deve essere garantito, il dovere è ciò che noi dobbiamo fare affinché gli altri stiano bene.
Hazal dice sempre al fratellino che lei ha diritto a studiare con tranquillità.
Dario ha diritto ad avere un luogo attrezzato in cui giocare.
A scuola Hazal ha il dovere di
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.....................................................................................
Dario ha il dovere di ........................................ .....................................................................................
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NOI e.. .
Litigio, scherzo o bullismo?
Evitare i litigi non è sempre facile. Essere sempre in accordo con gli altri non è obbligatorio, ma essere rispettati è un diritto e rispettare gli altri è un dovere. È importante capire quando si passa il limite, quindi è indispensabile avere ben presente la differenza tra scherzo, litigio, atto di bullismo. Quando si ha a che fare con il bullismo si deve assolutamente farlo sapere alle persone adulte. Non si deve avere paura di fare la figura degli spioni. Anche in questo modo assolviamo al dovere di aiutare chi non è in grado di difendersi da solo.
• Inserisci le seguenti parole al posto giusto. scherzo • litigio • bullismo
Uno ............................ a un compagno è un’azione divertente che non ha intenzione di ferire e ammette che l’altro faccia a sua volta uno .............................
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Il ................................. consiste in comportamenti aggressivi e ripetuti, spesso verso le stesse persone. È una situazione non equilibrata in cui qualcuno usa la sua forza fisica o verbale per ferire un’altra persona. Un ................................. è una discussione occasionale che nasce in alcune circostanze, per incomprensione o per competizione, ma non si ripete nel tempo. Due amici o due amiche possono scontrarsi anche aspramente, senza per questo essere prepotenti. Alla fine ci si chiarisce e si fa la pace.
Secondo voi, perché è importante mettere a conoscenza le persone adulte di eventuali atti di bullismo? Argomentate le vostre risposte.
Che cosa faresti se… Forse non hai mai assistito alle situazioni che vedi in questo immagini… O forse sì. Può succedere che a volte ci si trovi a confrontarsi con bambini e bambine prepotenti.
Questo è lo spazio riservato a me e ai miei amici. Gira al largo!
Ho invitato tutti alla mia festa, ma tu non vieni!
.. . i diritti e i do veri
Ti è chiaro o no? Entro venerdì mi devi portare un pacchetto di figurine!
Quando passo io devi farti da parte!
Che cosa fareste se vi trovaste in una delle situazioni che avete osservato? Che cosa potreste fare per aiutare un vostro compagno o una vostra compagna in una situazione difficile? Parlatene in classe.
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Basta poco!? In tutte le classi c’è il bambino o la bambina più vivace, quello/a più arrendevole, quello più litigioso/a o prepotente. Ognuno di noi ha il proprio carattere e si comporta in modo differente, ma ci sono comportamenti che non possono essere accettati, come quelli dei bulli. Il bullo o la bulla prende di mira qualcuno, mette in atto nei suoi confronti un comportamento scorretto o violento che si ripete nel corso del tempo. Per combattere il bullismo può bastare poco. Una risposta pacifica e conciliante, ma decisa, può sconfiggere sul nascere i “piccoli bulli” o le “piccole bulle”.
• Immagina queste situazioni di conflitto. Come ti comporteresti? • Arianna pretende da te un po’ della tua merenda.
A Gliela dai tutta e corri in un angolo a piangere. B Gliene dai un pezzetto e le dici che è proprio prepotente. C Gliene dai un pezzetto e le dici di farti assaggiare la sua.
• Mattia non ti vuole nella sua squadra perché dice che non sai giocare a pallone.
A Ti siedi in un angolo del giardino e guardi triste i tuoi compagni e le tue compagne che giocano. B Vai a giocare da solo/a. C Organizzi un diverso gioco di squadra con altri compagni e altre compagne.
• Stefania, quando siete in fila per uscire, passa sempre davanti a te dicendo: – Fammi largo!
A Vai in fondo alla fila, arrabbiato/a con te stesso/a, perché non sai reagire. B Sbuffi e ti arrabbi. C Le proponi di stare in fila insieme.
• Aldo ti nasconde sempre il cappello e tu devi cercarlo dappertutto.
A Non vai più a scuola con il cappello. B Gli porti uno dei tuoi cappellini come regalo. C Organizzi una caccia al tesoro in cui tutti devono ritrovare cappelli perduti.
Confronta le tue risposte con quelle dei compagni e delle compagne. Quali consigli potreste dare a chi ha difficoltà nel reagire a queste situazioni difficili? • Chiedere aiuto a un compagno o a una compagna o a una persona adulta. • Capire che cosa fa paura…
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.. . i diritti e i do veri
Diritti e doveri Hai conosciuto molti diritti dei bambini e delle bambine, ma ricordati che‌ quando chiama il diritto, risponde il dovere.
Ho il diritto di esprimere sentimento e opinioni. Ho il dovere di rispettare i sentimenti e le opinioni degli altri. Ho il diritto di essere rispettato/a qualunque sia il colore della mia pelle, il mio genere, il Paese da cui provengo, la lingua che parlo, la mia religione, il mio stato di salute, le mie condizioni sociali. Ho il dovere di rispettare gli altri qualunque sia il colore della loro pelle, il genere, il Paese da cui provengono, la lingua che parlano, la religione, lo stato di salute, le condizioni sociali.
Ho il diritto di essere protetto/a da chi fa il bullo o la bulla. Ho il dovere di non fare il bullo o la bulla con i miei compagni e le mie compagne.
Ho il dovere di non offendere compagni/e e adulti/e.
Ho il diritto di avere uno spazio tutto per me, anche piccolo, per i miei oggetti.p Ho il dovere di rispettare gli spazi comuni.
Ho il diritto di essere protetto/a da chi mi fa del male. Ho il dovere di non fare del male ai compagni e alle compagne.
Ho il diritto di non essere offeso/a da compagni e adulti.
Ho il diritto di avere persone adulte che si assumano la responsabilitĂ ella mia crescita e della mia istruzione. Ho il dovere di ascoltare quello che gli adulti mi dicono e di assumermi le mie responsabilitĂ .
Anna Sarfatti, Chiama il diritto, risponde il dovere, Mondadori
Lavorate insieme per scrivere la carta dei diritti della vostra classe. Non dimenticate, per ogni diritto, di far corrispondere un dovere.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
Forse a molti può essere capitato di prendere in giro un compagno o una compagna. Se rimane uno scherzo, fatto una volta e senza cattiveria… non c’è problema. A patto, però, di essere disponibili ad accettare lo stesso comportamento nei nostri confronti. Quando uno scherzo diventa una “cosa brutta” o un atto di bullismo? Quando il prendere in giro si ripete troppo spesso, sempre con le stesse persone, con cattiveria e su argomenti sempre più personali!
Scherzi stupidi Bastava dirgli: “Ehi, Tito, guarda giù in strada. C’è una giraffa che passa in automobile…” e potevi stare sicuro che Tito si alzava dal banco per affacciarsi alla finestra. Così subito la maestra strillava, stizzita: “Tito, dove vai?”. E lui, candido: “A vedere la giraffa in automobile”. Allora tutta la classe scoppiava a ridere. La maestra, ancora più furiosa, diceva: “Tito, possibile che non ti accorgi quando ti prendono in giro?” “No”, rispondeva Tito. E noi giù a sghignazzare ancora più forte. La maestra scuoteva la testa e commentava: “Peggio per te, allora”. Lo diceva tra i denti, ma noi la sentivamo benissimo. Almeno, io che stavo vicino alla cattedra la sentivo perfettamente. E a quei tempi pensavo che la maestra avesse proprio ragione. Se era così stordito, tanto peggio per lui! E tanto meglio per noi, che avevamo il divertimento assicurato. Di scherzi come quello della giraffa (e anche più cattivi) gliene abbiamo fatti a centinaia, durante i primi mesi di scuola, e tutti rigorosamente diversi, perché questo per noi era un punto d’onore.
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Ad esempio (solo per ricordare quelli riusciti meglio): • quando gli abbiamo detto che nel bagno dei maschi c’era il mostro che morde il sedere ai bambini che si chiamano Tito; • quando gli abbiamo rubato il panino al prosciutto da sotto il banco e abbiamo lasciato un biglietto con scritto: “Mille grazie da Brenda, la ladra della merenda”; • quando gli abbiamo aperto lo zaino per mettergli dentro… Ma basta così, perché a ripensarci adesso mi vergogno. Allora però non mi vergognavo mica. Quel Tito era un credulone di prima categoria e se li meritava proprio i nostri scherzi: non mi è mai venuto il dubbio di fare qualcosa di sbagliato. Oggi lo so che era una mascalzonata più grave che tirare un pugno o dire una parolaccia (di quelle che sapete anche voi). Oggi, appunto. Perché Tito è salito tanto in alto che potrebbe perfino sputarmi in testa. Naturalmente non lo farebbe mai, perché non è il tipo che si vendica. Anna Lavatelli, Tito Stordito, Giunti junior
Provate a mettervi nei panni di Tito e immaginate come vi potreste sentire. Come si potrebbe aiutare un bambino o una bambina a superare la sua eccessiva ingenuità?
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NOI e.. .
IO NON CONSUMO IL PIANETA
Tutti noi compriamo vestiti e oggetti che ci servono. A volte, però, desideriamo fare dei nuovi acquisti solo per capriccio.
Questa maglietta è bellissima! La voglio!
Voglio un nuovo skate, come quello di Asia!
• Pensa ai tuoi
acquisti recenti: li hai fatti per capriccio o per necessità?
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Questo zaino nuovo è davvero comodo!
Uffa! Ho la stessa merenda di ieri! Non la mangerò!
Sicuramente uno zaino, una maglietta, dei giochi nuovi vi hanno reso felici per un po’, finché non vi sono sembrati già vecchi. Dovete sapere, però, che per produrre oggetti nuovi si utilizzano materiali ed energia che vanno a impoverire le risorse del pianeta. Secondo voi, consumare in modo eccessivo fa bene al nostro pianeta? Perché?
Quando dico “voglio” è perché ho una necessità!
.. . il pianeta Non è vero! Spesso è solo un desiderio!
• Colora in verde il quadratino
se il bambino indica una necessità, in rosso se indica un desiderio.
Voglio le scarpe nuove!
• Colora in verde il quadratino
se il bambino agisce per necessità, in rosso se spreca.
Lo butto via!
Lo butto via!
Il goal n. 12 dell’Agenda 2030 è questo. Consumare in modo sostenibile. L’Agenda 2030 si pone l’obiettivo di insegnare a tutti a consumare in modo sostenibile. Che cosa vuol dire? Vuol dire consumare in modo da soddisfare le nostre esigenze, salvaguardando però le risorse del pianeta, che non sono infinite! Ti può sembrare strano che una tua piccola attenzione incida sulla salute del pianeta. Ma pensa a quanti siamo! Tante piccole, piccolissime, azioni, tutte insieme, permettono di fare goal!
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NOI e.. .
La forza della pubblicità Come nasce il desiderio di avere sempre più cose e sempre diverse? Questo desiderio può nascere da motivazioni differenti. Il più delle volte non è una necessità, e potremmo anche farne a meno. Altre volte, invece, siamo condizionati dalle scelte che fanno i nostri coetanei e le nostre coetanee oppure siamo influenzati dalla pubblicità.
Quando guardi la televisione, navighi in internet, leggi dei giornali o semplicemente cammini per strada non avrai potuto fare a meno di vedere delle pubblicità. Lo scopo della pubblicità è quello di farci conoscere un prodotto e di farci credere che abbiamo bisogno proprio di quell’oggetto, di quel gioco, di quelle scarpe. La pubblicità ha una grande forza nel convincere le persone.
• Qual è la “forza” di ognuna di queste pubblicità? Colora il megafono in verde o in viola.
un regalo La merenda dei campioni! Con tanto calcio e tante proteine! 62
aiuta la salute All’interno di ogni confezione, le bustine dei tuoi supereroi preferiti.
.. . il pianeta Quello che la pubblicità afferma o promette non corrisponde sempre al vero. E allora che cosa possiamo fare per non farci ingannare dalla pubblicità? Dobbiamo cercare di sviluppare un senso critico, cioè dobbiamo sempre mettere in discussione i messaggi della pubblicità e chiederci se quello che promettono corrisponde al vero oppure no. Oltre a sviluppare un senso critico, occorre imparare a leggere le etichette.
Ingredienti: farina di frumento, zucchero, burro, amido di mais, uova intere pastorizzate, grassi idrogenati, sale, conservanti artificiali, agente lievitante (bicarbonato di sodio). Da consumarsi entro il 20/7/2024 Che cos’è
Dove va
Vassoio - plastica
Raccolta plastica
Involucro esterno - carta
Raccolta carta
Se tu sei consapevole di quanto sia importante leggere le etichette, puoi invitare anche le persone adulte a farlo. Così insegnerai il consumo consapevole. Occorre imparare a leggere non solo le etichette dei cibi, ma anche quelle degli indumenti e di tutti gli altri oggetti che acquistiamo. In questo modo sapremo: • i materiali con cui sono fatti i prodotti che compriamo ed eventualmente se sono stati utilizzati materiali riciclati; • dove è stato prodotto l’oggetto comprato; • i materiali degli eventuali involucri.
Pensate insieme a uno slogan pubblicitario per convincere i vostri coetanei e le vostre coetanee a diventare consumatori e consumatrici consapevoli. Con l’aiuto dell’insegnante, cercate su internet delle immagini per completare la vostra pubblicità. .............................................................................. .............................................................................. ..............................................................................
Il goal n. 12 dell’Agenda 2030 è questo. Consumo e produzione responsabile.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
La pubblicità ti suggerisce ciò che “dovresti avere” per essere uguale o per sentirti superiore agli altri. Prova a pensare invece a come “devi essere” per stare bene con te stesso/a e con gli altri.
olga e lo specchio Olga: “Specchio specchio dei miei sospiri, dimmi, tra noi chi ammiri? Malvina con l’iPad argentato? Aurelio con lo zaino borchiato? Victor con l’astuccio parlante? Viola con l’anello brillante? Pino con le penne usa-e-getta? Amel, leggins verderbetta? Oppure io, con lo smalto a puà che mi ha regalato papà?”.
• Secondo te, che cosa spinge Olga ad amare queste cose? Colora i quadratini.
La necessità. Il desiderio di essere ammirata. Aver dato ascolto alla pubblicità.
• Che cosa consiglieresti a Olga per diventare una consumatrice consapevole?
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Specchio: “Non vedo bambini, ma solo oggetti che finiranno nei cassonetti. Ammiro chi fa capriole nel prato, chi inventa giochi che nessuno ha inventato, chi legge un libro, un albo, un giornale, chi conta i tuoni di un temporale, chi porta a spasso il suo cagnolino, chi pianta una tenda nel proprio giardino. E forse perché sono nato specchio io chi riflette l’ammiro parecchio!”. Anna Sarfatti, Tutti a scuola, Giunti Junior
• Qual è il desiderio dello specchio? Colora i quadratini. Lo specchio desidera che i bambini:
non comprino nulla. sappiano anche usare la loro fantasia per divertirsi. capiscano che è importante come si è e non che cosa si ha.
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oiI ee...... NO
QUANTI GIOCHI!
I giocattoli a disposizione dei bambini e delle bambine sono davvero tanti. A che cosa servono i giocattoli? A giocare! Il gioco non è né per maschio né per femmina: piace alle bambine, piace ai bambini.
• Colora in rosso il quadratino vicino ai giochi che usi tu. Se vuoi scrivine altri.
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Sei un maschio? Chiedi a una compagna quali giochi usa. Sei una femmina? Chiedilo a un compagno. Poi colora in verde il quadratino dei giocattoli che usa il compagno o la compagna. Anche in questo caso, se vuoi, scrivine altri.
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Nella tua classe maschi e femmine usano gli stessi giochi? È normale che ci siano gusti diversi. Diverso, invece, è pensare che solo i maschi o le femmine possano giocare con un tipo di gioco. Qual è la vostra opinione?
.. . i generi
Io gioco a calcio. Mi piace stare in porta!
A me piace il basket e la breakdance.
Nell’antica Grecia lo sport era molto praticato e le antiche Olimpiadi ne sono un esempio. Queste gare però erano aperte solo ai maschi e le donne non potevano assistervi nemmeno tra il pubblico. Solo a Sparta, le donne potevano praticare gli sport. Da allora molte cose sono cambiate: oggi nessuno sport è riservato solo a maschi o solo a femmine.
Anche nello sport dobbiamo combattere gli stereotipi. Che cosa vuol dire? “Stereotipo” è una parola che deriva dal greco “stereo”, che significa rigido, fisso, stabile, e “tipo”, che significa modello. Perciò uno stereotipo è un modello, un’idea, un modo di pensare fisso, che non viene cambiato. Anche in sport che sembrano riservati solo agli uomini o solo alle donne, oggi le cose stanno cambiando.
Il goal n. 5 dell’Agenda 2030 è questo. Uguali diritti per donne e uomini.
Nel mondo ci sono ancora molte differenze tra le opportunità che hanno le donne e quelle che hanno gli uomini. Superare queste differenze è uno dei goal dell’Agenda 2030. Nella vita di tutti i giorni noi possiamo vincere gli stereotipi anche semplicemente non dicendo più “è da maschio” o “è da femmina”.
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NOI e.. .
Da maschio o da femmina?
In morfologia esiste la categoria grammaticale dei nomi promiscui. Sono nomi di animali uguali sia per il maschile e sia per il femminile. Solo l’articolo o l’aggettivo ci permette di capire se si tratta di un maschio o di una femmina. Ne conosci qualcuno?
• Secondo te, questi panda sono maschi
o femmine
?
Maschio o femmina?
Maschio o femmina?
Maschio o femmina?
Maschio o femmina?
Se avete risposto che non si poteva capire se i panda erano maschi o femmine, avete superato gli stereotipi. Bravissime e bravissimi! Avete fatto goal! E se il panda avesse indossato una maglietta rosa o azzurra, che cosa avreste risposto? Perché? Discutetene in classe.
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Confronta le tue risposte con quelle date dai compagni e dalle compagne. Quali elementi vi hanno fatto credere che quel panda fosse maschio o femmina?
.. . i generi Anche nel mondo del lavoro, come nello sport, molte cose sono cambiate. Fino a poco tempo fa molti lavori erano “riservati” solo agli uomini o solo alle donne. Per fortuna nel mondo del lavoro di oggi si sono superati molti stereotipi e ognuno comincia a scegliere “che cosa fare da grande” in base ai suoi desideri e alle sue attitudini.
• Immagina di essere in questi ambienti. Disegna la persona che svolge il lavoro.
Che lavoro vorreste fare da grandi? Preparate un grafico al computer che rappresenti le vostre scelte.
Il goal n. 5 dell’Agenda 2030 è questo. Uguali diritti per donne e uomini.
Confrontate le scelte riportate nel grafico. Nelle vostre risposte e nelle vostre scelte sono emersi stereotipi?
La diversità tra uomo e donna è una diversità naturale. Non deve però continuare a essere “naturale” la diversità dei diritti e delle opportunità tra uomo e donna.
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zione a c u d L’E
Civica nei libri
Nella lingua italiana ci sono nomi di persona che non cambiano al maschile o al femminile, ad esempio autista, pediatra, cantante. Altre volte, invece, il maschile “predomina” sul femminile. Come si può risolvere il problema?
una regola che fa discutere Erano due fratellini. Cioè due maschi? No, erano un maschio e una femmina. – Allora perché si dice fratellini? Non è giusto! – protestava la bambina. – Io non sono un maschio, allora diciamo “Erano due sorelline”! – Non è giusto! – protestava il bambino. – Io non sono una femmina, va bene dire fratellini! – Va bene per te, ma non per me, – protestava la bambina. – E non va bene nemmeno per chi non ci conosce e dalla parola fratellini non può capire che cosa siamo. Un bel problema davvero. E non solo per loro. Una volta c’era una classe con diciannove femmine e un maschio. Dicevano che era una classe di venti bambini. – Non siamo bambini, siamo bambine – gridavano in coro quelle diciannove. – Ma io no – gridava il bambino. – Diciannove è molto più di uno, quindi siamo noi la stramaggioranza! – Chisseneimporta! – diceva quell’uno. – Vinco io lo stesso. Un bel problema, vi pare? Forse ci vorrebbe una sesta vocale per questi casi. Una I con un trattino della E? Oppure una E con il puntino della I? Ma come fare con la pronuncia? Pensateci un po’, cari bambini, interrogate i vostri compagni stranieri e chiedete come fanno loro nella loro lingua. Vivian Lamarque, La bambina bella e il bambino bullo, Einaudi Ragazzi
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• Scrivi il nome della professione “femminile”.
sindaco
avvocato
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giudice
vigile
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Hai fatto GOAL?
La patente
Hai fatto goal, cioè hai imparato che cosa è necessario fare per essere un cittadino consapevole o una cittadina consapevole? Ma soprattutto hai imparato a comportarti nel modo giusto? Il percorso è lungo e a volte difficoltoso, ma non ti abbattere! Un po’ alla volta ce la farai! Ora manca solo da superare il test per ricevere la patente! Colora i goal che hai “segnato”. Se ne colorerai almeno quattro, potrai fotocopiare, compilare e plastificare la tua patente. E con essa potrai dichiararti “cittadino del mondo” o “cittadina del mondo”!
CONOSCO I MIEI DIRITTI, MA ANCHE I MIEI DOVERI.
RISPETTO L’AMBIENTE. RISPETTO GLI ALTRI.
HO CURA DELLA MIA SALUTE.
NON SPRECO CARTA, CIBO...
BRAVO/A CITTADINO/A
AIUTO CHI È IN DIFFICOLTÀ.
CITTADINO/A CONSAPEVOLE CITTADINO/A DIGITALE
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RISPETTO GLI OGGETTI ALTRUI.
E D U C A ZI O N E
C IV I C A
• L etture
Questo volume intende aiutare alunne, alunni e insegnanti a intraprendere un percorso di Educazione Civica esplorando argomenti che fanno parte della quotidianità. Il testo offre una chiave di lettura e approfondimento sistematica e organizzata per temi temi, con inviti alla discussione e alla partecipazione attiva di tutte e di tutti. In questo modo l’Educazione Civica non risulterà “una materia in più” da studiare, bensì una “materia” per costruire costruire. I cardini su cui si fonda il percorso sono aderenti alle attuali Linee Guida, Guida che si basano:
sulla Costituzione Costituzione, di cui si analizzano alcuni punti importanti;
sull’Agenda Agenda 2030, 2030 della quale vengono presi in considerazioni i goal, ovvero gli obiettivi, che anche le bambine e i bambini potrebbero realizzare;
sulla competenza digitale, digitale per imparare a utilizzare in modo consapevole gli strumenti informatici.
Allegato ai Sussidiari dei Linguaggi La Spiga Edizioni.